domenica 20 maggio 2012
pc 21 maggio - Terremoto - lo Stato favorisce gli sciacalli delle assicurazioni. Nessuna assistenza ai lavoratori e alle popolazioni colpite
Marco Boscolo
Un decreto pubblicato pochi giorni fa stabilisce che chi ha subito le conseguenze del terremoto, dovrà rimettere tutte le spese per le proprie abitazioni e per le proprie aziende di tasca propria. Il decreto non ha effetto immediato, ma prevede un periodo transitorio sperimentale. D'altra parte il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, l'aveva detto: «gli aquilani sono stati gli ultimi a ricevere assistenza».
20 maggio 2012
Secondo quanto riportato dalla notizia, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 17 maggio scorso, il decreto legge n. 59 intitolato Disposizioni urgenti per il riordino della Protezione Civile dice che «al fine di consentire l'avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati». Cioè, i miei corregionali che stanotte hanno cominciato a subire le conseguenze del terremoto, dovranno rimettere tutte le spese per le proprie abitazioni e per le proprie aziende di tasca propria.
Il decreto non ha effetto immediato, ma prevede un periodo transitorio sperimentale. Ma quello che appare chiara è la scelta di demandare al cittadino le spese per la ricostruzione perché lo Stato non è più grado di sostenere queste spese. Secondo quanto riportato da Assinews, l'attuale capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, a tal proposito avrebbe dichiarato che «per il futuro dovremo pensare alle assicurazioni perché lo Stato non è più in grado di fare investimenti sulle calamità: gli aquilani sono stati gli ultimi a ricevere assistenza».
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