martedì 29 maggio 2012
pc 30 maggio - Morte alla bestia Usa di Camp Darby violentatore di bambini
Militare di Camp Darby abusa di una bambina di 7 anni: i media minimizzano
Violenze sessuali su bambina di 7 anni. Arrestato militare di Camp Darby di Pisa
Una bambina di sette anni è stata ripetutamente violentata da un militare USA in servizio nella base di Camp Darby (Pisa). La scoperta avvenuta nelle scorse ore, ha portato all'arresto del sergente ventottenne originario della Florida che attualmente si trova nel carcere di Pisa, accusato di violenza sessuale pluriaggravata su minore e di produzione di materiale pedo-pornografico.
Attraverso le perquisizioni nella casa privata del sergente, così come nel suo ufficio dentro la base di Camp Darby, sono state sequestrate foto di altri bambini sotto i 10 anni costretti a subire atti sessuali e abominevoli crudeltà, perfino con il coinvolgimento di animali. La violenza sessuale sulla bambina di sette anni e gli squallidi retroscena, sono stati individuati attraverso una denuncia di Telefono Arcobaleno a partire dalla quale, sono state aperte le indagini. La svolta è arrivata quando una maestra di una scuola toscana, tra le molte interpellate dagli investigatori, ha riconosciuto da alcune immagini la sua alunna, consentendo così di risalire all'esatta identità della bambina. Allontanata dalla Toscana la bambina vittima delle violenza ora si trova in una struttura protetta in un'altra regione. Le autorità militari statunitensi potrebbero chiedere l'estradizione e sottoporre al giudizio di una corte marziale il sergente della Florida della base di Camp Darby arrestato.
Un'altra notizia che trova poco spazio tra le pagine dei quotidiani nazionali e non sicuramente per caso. Proprio ieri nelle stesse testate giornalistiche che oggi riproducono la notizia dello stupro della bambina di sette anni, veniva riportato l'ennesimo caso di femminicidio a Piacenza: una donna di origini indiane uccisa dal marito. I quotidiani di apprestano a fornire la notizia affermando che la donna è stata uccisa per gelosia ma “soprattutto”, come si legge su alcuni media, perchè il suo modo di vestire era “troppo occidentale”. L'intenzione è chiara, l'immaginario che si vuole creare e alimentare è in linea con la politica di costruzione di pregiudizi nei confronti di una cultura che sembra non essere compresa, lo stesso tipo di costruzione del “loro” che per sostentarsi deve, come nel caso dei media, fornire in un determinato modo la notizia, promuovendo tutta una cultura razzista e islamofoba come nel caso della notizia di ieri.
Senza nulla togliere alla gravità dei due fatti presi in questione, ci chiediamo perché la notizia di violenza sessuale perpetrata da un militare nei confronti di una bambina sembra quasi defilarsi tra le pagine dei quotidiani nazionali, mentre quella altrettanto grave, della donna indiana uccisa dal marito trova spazio nelle prime pagine...
tratto da www.infoaut.org
29 maggio 2012
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