lunedì 5 marzo 2012
pc 5 marzo - Palermo, fischi dei No Tav a Giancarlo Caselli
Palermo, fischi dei No Tav a Giancarlo Caselli
"Ha firmato decine di arresti a nostro danno"Contestato il magistrato durante la presentazione del suo libro alla Feltrinelli: "Promotore di una gigantesca operazione repressiva per tutelare gli interessi di chi, pur di fare profitti, non esita ad imporre la propria volontà". Il procuratore: "Mi si può dire di tutto ma non mafioso, a me che 20 anni fa ho lasciato Torino per venire in Sicilia" I No Tav davanti alla Feltrinelli di Palermo
Sit-in di protesta dei No Tav palermitani davanti alla libreria Feltrinelli, in via Cavour, a Palermo, dove era atteso il procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, per presentare il suo ultimo libro "Assalto alla giustizia". Il traffico è andato in tilt. "Caselli - spiegano i manifestanti - ha firmato decine di arresti a danno di esponenti del movimento No Tav, nel gennaio scorso, facendosi promotore di una gigantesca operazione repressiva. Questa è volta a tutelare gli interessi affaristico-mafiosi (quelli veri! Ci teniamo a sottolinearlo) di chi, pur di fare profitti, non esita ad imporre, attraverso la mano militare dello Stato, la propria volontà, scavalcando i bisogni della popolazione Valsusina e il suo diritto a difendere il territorio e a viverlo come meglio crede. Stiamo parlando delle cooperative rosse, della Cmc di Ravenna coinvolta nella costruzione della Grande opera inutile". Una decina di giorni fa una contestazione analoga si era verificata a Genova.
I No Tav hanno affisso uno striscione con scritto "Tav = Mafia, La Val Susa ha diritto di resistere". Sul posto uno schieramento di forze dell'ordine. Caselli, entrato da un ingresso secondario della libreria, e' stato fischiato dai manifestanti che hanno scandito anche slogan. Bloccato uno degli ingressi della libreria. Il traffico nella zona e' paralizzato.
"Quello che sta succedendo faccio fatica a capirlo, è contro ogni logica. C'è un movimento dei No Tav che può avere tutte le ragioni del mondo ma se vengono violate le norme un magistrato non può voltarsi dall'altra parte. Sono stati commessi dei reati, e a dirlo è stato il Tribunale della Libertà che si è espresso già tre volte" ha detto il procuratore capo di Torino, "è una polemica che stento a capire e non mi era mai capitato di vedere scritte come 'Caselli boia o mafioso', che mi dicono essere apparse anche a Palermo. Mi si può dire di tutto ma non mafioso a me che 20 anni fa ho lasciato Torino per venire in Sicilia. Invece di essere rispettato vengo insultato solo perchè faccio il mio dovere".
(05 marzo 2012) © Riproduzione riservata
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