giovedì 6 ottobre 2011
pc 6 ottobre - L'aquila 913 giorni, la ricostruzione non avanza, ma avanzano le tasse
L'AQUILA. Dal sei aprile sono già passati 913 giorni, ma ancora tanti sono i punti interrogativi sulla città e sul futuro delle aree colpite da un sisma che, oltre a provocare 309 vittime, ha stravolto certezze e abitudini di un'intera comunità. Fotografi da tutto il mondo, specie nei primi mesi dell'emergenza, sono arrivati a documentare la devastazione prodotta dal terremoto. Di recente è tornato in città anche il grande Gianni Berengo Gardin. Gli scatti di due anni e mezzo fa non sono poi tanto diversi da quelli attuali. Lo confermano i dati sulla ricostruzione e i rapporti della Struttura per la gestione dell'emergenza.
GLI ASSISTITI. Oggi, il totale di persone assistite è di 35.133 di cui oltre 28mila di competenza del Comune dell'Aquila. Esattamente un anno fa, gli assistiti in totale erano oltre 55.584. Il dato evidente è che sono diminuiti sensibilmente i beneficiari del Contributo di autonoma sistemazione: 12.127 complessivamente, mentre lo scorso anno si parlava di 29.169, di cui 25.663 solo all'Aquila). Cambiamenti meno rilevanti si registrano sui dati relativi agli ospiti delle 19 aree del Progetto Case che lo scorso anno erano 14.249. Una situazione analoga si registra per quanto riguarda i Moduli abitativi provvisori nelle frazioni e nei paesi.
LA RICOSTRUZIONE. Dati che sono legati, incontrovertibilmente, all'evoluzione della ricostruzione pesante, quella relativa alle case E. La sfida è quella di ottenere i contributi in maniera fluida e agevole. Una partita che è ancora tutta da giocare per le case E, mentre già si può provare a tirare le somme per quello che concerne la ricostruzione leggera. Considerando solo il capoluogo, sono 7.615 i contribuiti definitivi erogati per le case A. Per quello che concerne le case B, per cui sono state presentate 8.322 pratiche, i contributi definitivi registrati sono 8.048. Per le case C, su 1.100 progetti di ricostruzione, 1.036 hanno superato la filiera Fintecna-Reluis-Cineas. Una trafila da cui dipende la velocità del processo di ricostruzione nelle periferie come in centro.
CASE E. I professionisti hanno presentato oltre 7.600 progetti di ricostruzione di edifici E, ma i contributi definitivi sono solo 1.337. Un ritardo che, secondo l'assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, è da imputare prevalentemente alla filiera. «Non ce la possiamo prendere coi professionisti», spiega, «che hanno tutto l'interesse a presentare velocemente le pratiche per ottenere i contributi. Il meccanismo si ferma tra Fintecna, Reluis e Cineas. In realtà, poco o nulla possiamo contestare alle prime due che hanno dei presìdi sul territorio e stanno lavorando con competenza». L'assessore prende Fintecna come esempio. «Di 7.684 pratiche presentate», spiega, «Fintecna ne ha già considerate oltre 5mila, dando 4.196 esiti positivi. Anche il lavoro di Reluis sta andando avanti. Il problema adesso è relativo a Cineas», aggiunge, «le cui modalità di controllo dei progetti rallentano le pratiche. È anche difficile trovare degli interlocutori di Cineas sul territorio». Di questo passo, sarà difficile rispettare la «dead line» del commissario Gianni Chiodi che ha parlato della necessità di ricostruire entro il 2013 tutti gli edifici in periferia.
CENTRI STORICI. Discorso a parte va fatto per i centri storici. La progettazione della ricostruzione del centro storico del capoluogo, così come degli altri piccoli Comuni del cratere, è oggetto di pianificazione. Ma tradurre questo lavoro di progettazione preliminare in atti concreti è un'impresa quantomai difficile allo stato attuale, in un momento in cui gli indirizzi e gli interessi delle tante parti in causa sono divergenti.
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