martedì 11 ottobre 2011
pc 11 ottobre - fincantieri operai in rivolta a genova - in piazza indotto a Palermo
Fincantieri, scoppia la rabbia
"Da Roma solo parole"Un sms da Roma dopo l'incontro con il governo: "Solo promesse, non c'è lavoro". Il messaggio rimbalza dai sindacalisti a colloquio con il ministro dello Sviluppo economico e scatta la rivolta: bloccata via Soliman. Gli striscioni della protesta: "Duecento anni di storia cancellati da questo governo". oppure "La nostra fine cancella Genova"
I sindacalisti a Roma per l'incontro con il ministro allo Sviluppo economico lanciano un sms ai colleghi riuniti davanti ai cancelli di Sestri: "Solo promesse, non c'è lavoro". E 400 operai, riuniti dalle prime ore del giorno davanti alla Fincantieri bloccano via Soliman e incendiano cassonetti della spazzatura.
Fuoco davanti ai cancelli
bloccata via Soliman
Alle inferriate che cingono il cantiere, gli striscioni della protesta: "Duecento anni di storia cancellati da questo governo". Oppure "La nostra fine cancella Genova". Tanti i volantini distribuiti ai passanti.
Ma il governo assicura: il ministro dell'economia ha firmato il finanziamento del cosiddetto ribaltamento a mare, l'opera di restyling del sito produttivo. Tremonti ha sbloccato 50 dei 70 milioni di euro previsti per i lavori (gli altri 20 saranno anticipati dall'Autorità portuale).
Ma ai sindacalisti la rassicuraziione del governo non basta e, concluso l'incontro a Roma, escono insoddisfatti dagli uffici del ministero dello Sviluppo economico e confermano l'occupazione del cantiere di Sestri.
palermo
Fincantieri, operai dell'indotto in piazza
"Lavoravamo per loro, siamo alla fame"La manifestazione degli addetti delle ditte satelliti in via Trinacria davanti alla sede dell'assessorato regionale al lavoro per chiedere al governo di trovare un accordo sulla mobilità in deroga. E poco meno di un migliaio i dipendenti regionali stanno protestando davanti Palazzo d'Orleans La protesta degli impiegati regionali
Un gruppo di disoccupati che lavoravano nell'indotto del Cantiere navale di Palermo sta protestando in via Trinacria a Palermo davanti alla sede dell'assessorato regionale al lavoro per chiedere al Governo di trovare un accordo sulla mobilità in deroga. Sono circa 300 gli operai, che pur lavorando da anni per le ditte dell'indotto, non hanno maturato i requisiti per accedere alla misura. "Si tratta di personale - dice Francesco Piastra della segreteria provinciale della Fiom - che ha lavorato con contratti a termine per ditte diverse dell'indotto, ma negli anni non ha maturato i requisiti previsti dalla legge per la mobilità in deroga, perchè i contratti avevano durata di pochi mesi. Abbiamo avanzato diverse proposte alle istituzioni sul tema".
"Dalle istituzioni abbiamo ricevuto solo promesse in questi mesi - dice Leo Cafiero, presidente del Comitato indotto Fincantieri, mentre si trova davanti ai locali dell'assessorato al lavoro - ma ancora nessuno ha trovato una soluzione per noi. C'è gente che da un anno è senza reddito e non può comprare nemmeno il pane".
"Non lavoro da 18 mesi e sono disperato: non posso pagare affitto e bollette - dice Matteo Caruso operaio di 58 anni, che lavora da oltre 20 anni nell'indotto Fincantieri - Ho 36 anni di contributi ma non posso andare in pensione per via dell'età".
" Per 12 anni - racconta - ho lavorato per una ditta dell'indotto, con un contratto a tempo indeterminato. Poi è fallita e ho perso il lavoro.
Per le altre ditte dell' indotto ho lavorato con contratti a tempo determinato di pochi mesi, l'ultimo è scaduto due anni fa". Anche Antonino Virzì è un operaio dell'indotto del Cantiere navale di Palermo. "Sono disoccupato da un anno e mezzo - dice Virzi - Ho 43 anni e sono padre di due bambini piccoli, non so cosa più fare. Ho lavorato in nero, sono andato al nord. Così non si può andare avanti, abbiamo bisogno di risposte".
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