mercoledì 14 settembre 2011
pc 14 settembre - RIUNIONE NAZIONALE DELLE COMPAGNE DEL MFPR
L'MFPR in questo periodo è impegnata su due fronti importanti:
- lo sciopero delle donne – che è l'asse di lavoro pratico politico, teorico, ideologico più importante per la battaglia delle donne per la rivoluzione, in cui agisce anche il concetto della “rivoluzione nella rivoluzione”.
- L'uccisione e la violenza sessuale contro le donne - che costituisce la punta di iceberg della sporca guerra di bassa intensità contro le donne, che sintetizza l'applicazione verso le donne del moderno fascismo.
PER QUANTO RIGUARDA IL PRIMO FRONTE, LO SCIOPERO DELLE DONNE,
ora oltre la “normale” pratica del nostro lavoro di lotte e organizzazione delle lavoratrici, precarie, disoccupate, in particolare a Palermo e a Taranto, vogliamo impegnarci in un lavoro di elaborazione politica, teorica, ideologica.
Questo anche perchè, a differenza di prima, attualmente la discussione sulla condizione delle lavoratrici è posta ed in corso, sia sul fronte sindacale, vedi Donne Fiom, sia sul fronte del riformismo femminista, piccolo - ma, in termini di rappresentanza, soprattutto medio - borghese e di ceto politico, sindacale, istituzionale; in maniera utile il primo, in maniera decisamente negativa il secondo.
Ma anche perchè, e questo è l'aspetto più importate, LO SCIOPERO TOTALE DELLE DONNE, comincia ad essere riconosciuto come necessario.
Dobbiamo utilizzare, valutare, inserire nello sciopero delle donne le utili inchieste/analisi delle donne fiom - verificare altre per quanto riguarda la questione della precarietà e condizione sociale delle donne; dietro le tabelle della Fiom, dietro i dati, c'è un potenziale di riflessione, uno specchio dell'intreccio classe/genere (con alcuni dati sorprendenti) che noi vogliamo far emergere;
dobbiamo trarre riflessioni/lezioni generali politiche, ideologiche dalle lotte nostre e da altre più significative – altrimenti che lo si voglia o no si scade nell'economicismo, nel localismo e nel riformismo;
dobbiamo analizzare criticamente/denunciare con forza l'ideologia, la politica di fondo che stanno dietro i provvedimenti del governo/padronato – l'analisi critica dell'intesa governo/sindacati (compresa la Cgil) di conciliazione tra politiche di lavoro e politiche di cura/famiglia non è affatto un'analisi di meri provvedimenti ma è pregna delle concezioni da moderno medioevo/familista che muovono governo, padroni e vertici sindacali.
Tutto questo ci pone oggi, oltre lo sviluppo sempre più delle lotte delle lavoratrici, disoccupate lì dove siamo, un compito rispetto alla battaglia per lo sciopero soprattutto elaborativo, dobbiamo sostenere anche teoricamente le ragioni dello sciopero delle donne, dobbiamo intorno ad esso fare una battaglia ideologica. Se non facciamo questo, non possiamo ripetere 100 volte “sciopero totale delle donne”.
Oggi anche chi era contraria o lo snobbava non dice che non sarebbe giusto e necessario. Ma questo pone la responsabilità di approfondire, elevare i contenuti di questa battaglia strategica. Conquistare all'idea, prima che alla pratica (ancora purtroppo difficile), dello “sciopero delle donne”! Contribuire al dibattito a livello nazionale. Ma anche sviluppare una critica di qualità, non bassa, da “grillo parlante”, alle posizioni contrarie o all'uso riformista dello sciopero delle donne.
Abbiamo in programma di fare un ampio opuscolo sull'insieme della condizione di classe e di genere delle lavoratrici, e su alcune posizioni presenti nel dibattito del movimento delle donne.
PER QUANTO RIGUARDA IL SECONDO FRONTE, UCCISIONI/VIOLENZA DELLE DONNE.
Nell'Origine della famiglia della proprietà privata e dello Stato viene ripresa una frase di Marx: “ la moderna famiglia... contiene in sè, in miniatura, tutti gli antagonismi che si svilupperanno più tardi largamente nella società e nel suo Stato. Una tale forma di famiglia segna il passaggio dal matrimonio di coppia alla monogamia. Per assicurare la fedeltà della donna, e perciò la paternità dei figli, la donna viene sottoposta incondizionatamente al potere dell'uomo; uccidendola egli non fa che esercitare il suo diritto...”.
Come è attuale questa analisi! Come è semplice e illuminante!
La maggiorparte degli assassinii di donne, la maggiorparte delle violenze sessuali, se li analizziamo alla luce di un'analisi materialistico dialettica, sono una miniera di esempi di quanto scritto da Marx.
Alcune uccisioni e violenze sono illuminanti, sembrano una parafrasi de “l'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato”, vedi l'uccisione di Sarah Scazzi (delitto di famiglia), vedi l'uccisione di Melania (delitto di apparato dello Stato), vedi stupro di Strauss- Kahn (violenza dei padroni, dei ricchi).
Anche su questo vogliamo unire sempre più pratica ed elaborazione, facendo e proponendo alcune iniziative esemplari.
MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO
mfpr@libero.it
agosto 2011
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