mercoledì 6 luglio 2011
pc 6 luglio - Parma . una rivolta civile che vuole andare fino in fondo
Protesta contro il Comune
Piazza in rivolta fino a sera
Dopo lo scandalo corruzione che ha travolto l'Amministrazione di Parma i cittadini sono scesi in piazza per la terza volta per chiedere le dimissioni del sindaco. Mentre in Municipio è andato in scena un delicatissimo Consiglio comunale gli indignati si sono ritrovati sotto i portici del grano per far sentire il loro dissenso. Pentole, coperchi, cartelloni, slogan, urla. Circa 500 persone - questa volta senza disordini e scontri con le forze dell'ordine - hanno presidiato la piazza per ore. Il Consiglio è andato avanti sino a mezzanotte, ora in cui i politici hanno abbandonato l'aula. Il sindaco per evitare problemi è uscito da una porta laterale mentre i consiglieri da quella principale: nonostante l'ora c'era ancora gente (la protesta era iniziata intorno alle 16) pronta ad urlare "dimissioni" e "vergogna" agli esponenti della maggioranza.
VIDEO Ore 24, i consiglieri escono: insultati
CRONACA DEL CONSIGLIO COMUNALE
LA RIVOLTA / I VOLTI DELLA GENTE / VIDEO
Gli eventi della giornata minuto per minuto
Ore 24 I consiglieri lasciano l'aula del Municipio. Sotto i portici non ci sono più i movimenti e la massa di gente, ma semplici cittadini o coppiette che non rinunciano però a gridare "vergogna" ai politici che escono da Comune come testimonia questo video GUARDA
Ore 21.30 I portici del Grano a poco a poco si svuotano. Il Popolo Viola annuncia: dopo la fiaccolata del 7 luglio contro la corruzione, nuova protesta il 13 per prossimo consiglio comunale.
Ore 20.10 Dopo oltre tre ore di protesta la piazza comincia a svuotarsi. Presenti ancora circa 250 persone che urlano "dimissioni" e "Parma libera". Il Consiglio comunale probabilmente andrà avanti fino a tarda serata.
Ore 19.20 Secondo stime approssimative gli indignati scesi in piazza sono circa 500. Non si ferma il rumore di pentole, coperchi e campane che da circa due ore e mezza è costante sotto il Municipio di Parma.
Ore 19 Consiglieri del Pd scendono dalle scale del municipio e raggiungono la piazza per parlare con i cittadini. "Sarà una serata molto lunga" dicono agli indignati, i quali replicano "cercheremo di restare qui a manifestare sino alla fine della seduta".
Ore 18.40 Arriva dal consiglio la notizia che si è passati al voto sulle partecipate del Comune. La piazza si fa sentire. La gente nonostante l'orario è ancora assiepata sotto i portici, si discute e in questa terza manifestazione sembra non ci sia il pericolo di scontri come nelle due passate.
Ore 18.10 La gente continua a rimanere sotto i portici. Nessun problema di ordine pubblico: le stesse forze dell'ordine appaiono più discrete e distanti dai manifestanti.
Ore 17.45 La manifestazione appare meglio organizzata e più pacifica rispetto a quelle passate. La rete Insurgencity sta distribuendo un documento sulla Student Work Service, società legata al Comune per organizzazione di eventi e legata al settore ambiente, i cui dirigenti sono stati arrestati. Il foglio è, dicono quelli del movimento, il documento con cui la Sws reclutava personale. All'interno del documento anche domande tipo: "Sei single?" "Qual'è l'ultimo indumento comprato?". Gli attivisti polemizzano su Sws e sui suoi legami con il Comune.
Ore 17.30 Alla protesta si sono aggiunti i sindacati. Striscioni anche contro la multiutility Iren (è stato arrestato il direttore Bertoli). Lo striscione: "Iren, indignazione dei dipendenti, via i dirigenti!!!".
Ore 17.20 I vari leader dei movimenti si alternano al microfono. In questa nuova manifestazione l'intento, oltre a chiedere le dimissioni del sindaco, sembra essere quello di spiegare ai cittadini le malefatte del Comune. Al momento uno dei portavoce della protesta sta spiegando al microfono come funziona il sistema delle partecipate.
Ore 17.17 Alla protesta si aggiungono associazioni e movimenti con tanto di stereo e microfoni. Nel frattempo la consigliera del Pd Vincenza Pellegrino è scesa dall'aula fra la folla per spiegare cosa sta accadendo in Consiglio Comunale. La protesta sembra, in questi primi minuti, più "stanca" delle precedenti. Nessun problema di ordine pubblico.
Ore 17.05 Al via cori "Dimissioni" e "Vignali vattene". Dentro l'aula del Consiglio arriva il rumore e il grido dei cittadini.
Ore 16.55 Inizia la protesta: i cittadini si fanno sentire con pentole, c'è molto rumore. Tanti anche i fischietti. Rimane un cordone protettivo tra la porta del Comune e i manifestanti. Circa 300 persone ora in piazza.
Ore 16.35 I portici del grano, seppur transennati, cominciano a riempirsi. Nuovi striscioni: "Parma un modo di vivere: rubando". Circa 100 le persone presenti.
Ore 16.15 I primi manifestanti stanno comiciando a raggrupparsi nella piazza. Signore con le pentole in mano, ragazzi con striscioni ironici: "Il menù della Giunta: tortelli alle mazzette...".
Ore 16 Circa una cinquantina di agenti presidiano la piazza. Intanto in Consiglio sono iniziate le prime interrogazioni.
Ore 15.45 Mentre in piazza si preparano le misure di sicurezza in aula del Consiglio si prepara la seduta. Curiosità: sono saltati l'impianto elettronico per il voto e i microfoni.
Ore 15.25 Viene comunicato che l'area transennata sarà occupata esclusivamente dalle forze dell'ordine: in pratica una zona cuscinetto davanti alle entrate.
Ore 15.00 In piazza la polizia municipale, i carabinieri e gli agenti della questura. Si teme l'afflusso di tanta gente alla manifestazione per chiedere le dimissioni di Vignali: è stata dunque transennata parte dei portici del grano.
Ore 14.30 I primi consiglieri di maggioranza raggiungono il municipio in attesa del Consiglio comunale fissato per le 16.30.
Corruzione, undici arrestiin manette tre dirigenti
Undici persone sono state arrestate nelle prime ore di questa mattina dalla guardia di finanza nel corso del secondo atto dell'operazione "Green money" sulle tangenti nel verde pubblico. Tra queste tre dirigenti del Comune: il comandante della polizia municipale Giovanni Maria Jacobazzi, il direttore marketing - già capo dello staff del sindaco e direttore di Infomobility - Carlo Iacovini (adesso responsabile del progetto Zero Emission City) e Manuele Moruzzi del settore Ambiente, legati a filo doppio al sindaco Pietro Vignali fin dai tempi dell'assessorato all'Ambiente. In manette anche il direttore generale della multiutilty Iren a Parma Mauro Bertoli, il presidente di Engioi (società per azioni di cui il Comune detiene la maggioranza) Ernesto Balisciano, il presidente e il vice della cooperativa Student work service Gian Vittorio Andreaus e Tommaso Mori, gli imprenditori Gianluca Facini, Norberto Mangiarotti, Alessandro Forni e l'investigatore privato Giuseppe Romeo Lupacchini.
LE ACCUSE - Gli undici arrestati, che si trovano in carcere da questa notte, sono accusati di corruzione e reati contro la pubblica amministrazione. La guardia di finanza nel corso della conferenza stampa ha parlato di un giro di soldi pubblici per mezzo milione di euro. Nel corso dell'indagine - che non è ancora conclusa - sono state fatte perquisizioni in città, in provincia e anche in altre località. Stamattina i finanzieri si sono presentati nel comando della Municipale in via del Taglio, negli uffici comunali del Duc e in municipio (FOTO). E' stato accertato il pagamento di tangenti per diverse centinaia di migliaia di euro. Il procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia che ha commentato: "A Parma il fenomeno della corruzione è molto diffuso. L'ex Enìa è una mucca da mungere". Alla domanda se i politici fossero a conoscenza dell'accaduto Laguardia ha risposto ai giornalisti: "Questa è una considerazione che dovete fare voi".
Il sistema era quello di drenare soldi al Comune tramite consulenze fittizie, fatturazioni gonfiate e servizi mai resi. Ad esempio 50-70mila euro sono state spese per una consulenza sui canali irrigui che non era di alcuna utilità all'Amministrazione. Altre 180mila euro hanno finanziato i fiori del Lungoparma, le "pink roses", per le quali non funzionava neanche l'impianto di irrigazione. Gli arrestati con i soldi pubblici si facevano sistemare i propri giardini fatturando i lavori come se fossero servizi pubblici. Il giardino di Paco e Ax, i cani lupo dei vigili, non è mai stato realizzato: con i soldi stanziati, però, Jacobazzi ha riqualificato l'area verde della sua casa al mare a Santa Marinella.
IL RUOLO DI JACOBAZZI - Il comandante della Municipale è accusato anche di concussione: avrebbe fatto pressioni su un agente che aveva multato Rosi per il dehors installato in via Farini. Minacciò di trasferirlo se non avesse tolto la sanzione. "E' evidente - secondo Laguardia - quanto Jacobazzi fosse succube dei potenti della città".
Ma non è finita qui. Il capo dei vigili vendeva anche informazioni riservate su aziende e privati cittadini reperibili nei database ministeriali. L'investigatore di Monza arrestato, Giuseppe Lupacchini, le comprava a caro prezzo: 4mila euro l'una. Jacobazzi si recava personalmente nel centro lombardo con un'auto del Comune e per questo dovrà rispondere anche del reato di peculato d'uso.
Il comandante martedì prossimo si sarebbe dovuto presentare in aula nel corso del processo contro i vigili che nell'ottobre del 2008 aggredirono e insultarono il giovane ghanese Emmanuel Bonsu, scambiato per il palo di un pusher mentre attendeva nel parco Falcone e Borsellino l'inizio delle lezioni serali dell'istituto tecnico che frequentava. Jacobazzi entrò in servizio a Parma subito dopo l'accaduto. (LA VICENDA)
IL RUOLO DELLE MOGLI - Con i soldi pubblici, oltre a sistemare i loro giardini, i dirigenti comunali sistemavano anche le proprie consorti. I contribuenti parmigiani hanno pagato la riqualificazione del cortile dell'asilo di Brescia dove lavora la moglie di Iacovini. Mentre quella di Moruzzi, titolare di un'azienda che si occupata di toelettatura di animali chiamata Ringhio, ha incassato 50mila euro (4mila al mese) per fare il bagno ai cani del canile pubblico. Peccato che a occuparsi della loro igiene non sia stata lei, ma i volontari della struttura.
GLI ALTRI ARRESTATI - Mangiarotti e Balisciano, erano rispettivamente il presidente e il finanziatore di Parma People, la struttura messa in piedi da Pietro Vignali per finanziare la sua campagna elettorale a sindaco.
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