martedì 24 maggio 2011
pc 24 maggio - continua la rivolta degli operai fincantieri a napoli
Un nutrito gruppo di operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia sta bloccando la Statale sorrentina, in provincia di Napoli. Su alcune serrande abbassate di negozi della città sono apparse locandine di solidarietà con gli operai. La circolazione dei veicoli è interrotta al km 12,000, in località Pozzano, tra i comuni di Castellammare di Stabia e Vico Equense, il bivio nel quale da mesi sono soliti protestare i lavoratori Fincantieri. Sul posto, il personale dell'Anas e le forze dell'ordine per gestire la viabilità e per le indicazioni dei percorsi alternativi. Il traffico proveniente da Napoli e diretto a Sorrento viene deviato allo svincolo di Gragnano in direzione Agerola; percorso inverso per chi proviene da sud.
La protesta era stata annunciata dai manifestanti che ieri sera avevano bloccato il comune in seguito alla decisione della Fincantieri di chiudere i cantieri stabiesi, oltre a quello ligure di Sestri tagliando così 639 posti di lavoro in Campania.
Sindaco e consiglieri bloccati dai manifestanti. Ieri sera un gruppo di lavoratori ha occupato il Comune e danneggiato alcune sale del Municipio. Il sindaco, il vice sindaco, i capigruppo ed alcuni consiglieri comunali di Castellammare di Stabia sono rimasti bloccati all'interno della sede comunale. Il presidio è durato tutta la notte. Quattro agenti di polizia sono rimasti feriti.
All'esterno di Palazza Farnese, del Comune di Castellammare, una montagna di carte: sono delibere, determine, atti amministrativi messì lì e accantonati dalla rabbia degli operai. Arrivano fino a vico Sant'Anna. Salendo la prima rampa la statua di Vittorio Emanuele III che stava su un piedistallo fatta rotolare, al primo piano la porta sfondata, i vetri rottia: alla statua di Garibaldi dello scultore Giovanni Spertini, acquistata, dopo l'Unità d'Italia, gli è stata mozzata la testa, e poi è stata portata in un bagno e infilata nel water. Sono solo alcune delle immagini dopo la notte di occupazione del Comune degli operai Fincantieri. Rabbia, disperazione, segni della rivolta di chi non vuole perdere un posto di lavoro. Nell'aula consiliare le sedie rotte, suppellettili buttate giù dalle finestre, bacheche dell'albo pretorio in frantumi.
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