mercoledì 18 maggio 2011
pc 18 maggio - ALLA FIAT SATA DI MELFI
Questo è il foglio distribuito ieri a Melfi, sia al Tribunale dove si è tenuta l'udienza del processo dei tre licenziati Fiat Sata, sia al cambio turno a due portinerie della fabbrica.
L'udienza è stata centrata sull'audizione dei due delegati, Giovanni Barozzino e Lamorte Antonio, e dell'operaio Marco Pignatelli. Sono stati lunghi interrogatori da parte del giudice, rispetto a cui gli avvocati degli operai davano una valutazione positiva. Martedì prossimo, 24 maggio vi sarà una nuova udienza nella quale verrannno sentiti altri lavoratori. Potrebbe essere deciso dal giudice un sopralluogo all'interno della Sata.
Gli operai licenziati, sulla base della scaletta del giudice, prevedono che la fine del processo con la sentenza potrebbe essere a settembre.
I tre licenziati continuano ogni giorno ad essere presenti in fabbrica ma devono restare in una saletta e non possono girare nei reparti; i due delegati stanno anche partecipando ad alcune trattative a livello aziendale, ma l'azienda impedisce che partecipino a quelle nazionali, per esempio quella recente sul piano Ergo Uas e diversa modulazione delle pause.
Purtroppo, benchè la Fiom avesse indetto un presidio al Tribunale, vi erano pochissimi operai e rappresentanti Fiom.
Occorre invece far uscire questo processo dal silenzio in cui è stato relegato dalla stampa nazionale ma anche dalla stessa Cgil-Fiom nazionale. Come abbiamo direttamente sperimentato con il processo Thyssen a Torino, la presenza, parlare del processo è importante anche per il suo esito. Questo processo è parte integrante della necessaria lotta al piano Marchionne, al fascismo padronale, e, quindi, ha un valore nazionale e non può essere ridimensionato a questione locale.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Puglia e Basilicata, come abbiamo scritto nel foglio, lavora per una iniziativa nazionale: "Gli operai licenziati devono vincere e rientrare, la Fiat deve perdere. Lo Slai cobas per il sindacato di classe organizza una delegazione nazionale da fabbriche e posti di lavoro in occasione dell’udienza conclusiva del processo al Tribunale di Melfi".
Alla fabbrica, dove insieme alla diffusione del foglio, sono stati esposti cartelli e distribuiti i 2 opuscoli "speciale Fiat", gli operai e le operaie stanno cominciando a sperimentare in negativo cosa significa la diversa organizzazione delle pause che ora sono due da 15 minuti e una da 10, nella prospettiva della loro riduzione a tre da 10 minuti l'una da gennaio 2012, come da accordo firmato dagli altri sindacati, e non, per fortuna, alla fine dalla Fiom, nonostante contrasti interni sia a livello nazionale sia tra i delegati Fiom a livello Sata (11 erano per firmare).
Gli operai dicono che già questa diversa organizzazione è penalizzante ("a volte non ce la fai ad andare in bagno, dove c'è la fila), e lo è doppiamente per le operaie.
Sul nuovo sistema Ergo Uas, invece, ancora non se possono vedere gli effetti; c'è da dire che la stessa azienda non è ancora pronta organizzativamente e tecnicamente a metterlo pienamente in opera.
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