domenica 17 aprile 2011
pc 16-17 aprile - un saluto a Vittorio Arrigoni
Proletari comunisti si unisce al cordoglio solidale, espresso da tanti compagni e realtà politiche e sociali impegnate nella lotta a sostegno del popolo palestinese, per l'uccisione di Vittorio Arrigoni.
I compagni che l'hanno conosciuto, la madre hanno reso evidente a tutti la sincerità, l'abnegazione, il coraggio e la radicalità di Vittorio nel tradurre il suo impegno in fatti e in scelte di vita. L'amplissima rabbia e partecipazione che caratterizza in Palestina le manifestazioni per la sua morte confermano una vita “spesa bene”, al servizio delle cause giuste, e parte del più generale movimento che sostiene la lotta del popolo palestinese, dei popoli oppressi, per un mondo in cui il “restiamo umani” di Vittorio ha il senso di contribuire a trasformarlo a misura dei sogni reali di una umanità offesa e violata dal sistema del capitale e dell'imperialismo, origine di barbarie che domandano una rivoluzione planetaria, che per noi può essere solo proletaria e comunista.
Vittorio può essere un esempio per tanti giovani, intellettuali che hanno sentimenti e aspirazioni di un mondo giusto, che vogliono rendere “vera” e totalmente “umana”, quindi ricca, la loro scelta di vita.
Ma naturalmente l'uccisione di Vittorio Arrigoni va anche analizzata sul piano politico, e compreso il senso di quello che significa, per dare al suo impegno e alla sua morte anche ragioni più affilate per la solidarietà internazionale alla lotta del popolo palestinese ora.
Gli autori materiali dell'uccisione di Vittorio sono elementi integralisti islamici, prima appartenenti ai servizi di sicurezza di Hamas, per ammissione della stessa organizzazione.
Per quanto Israele sia responsabile di tutto ciò che succede nei territori occupati e sia in questo caso la beneficiaria e l'utilizzatore finale della morte di Vittorio, che allo Stato di Israele dava comunque fastidio, come danno fastidio tutte le iniziative che ne mostrano la natura reazionaria, razzista e imperialista della sua presenza e occupazione; è nelle fila di Hamas che si sviluppa una tensione e una crisi, che è una crisi di risultati, di prospettiva, di strategia, che si traduce in “variabili impazzite”, di natura integralista islamica, nel senso di fascisti islamici, che sono all'interno del movimento palestinese, come all'interno di altre lotte di liberazione. Dei nemici oggettivi della lotta del popolo palestinese che trovano spazio nella mancanza di una strategia e una tattica vincente che, prima, il gruppo dirigente di Al Fatah e oggi quello di Hamas, non sono in grado di tradurre e realizzare.
Per questo l'impegno solidale oggi, di generosa solidarietà internazionalista, come quello di Vittorio Arrigoni e di organizzazione comuniste e antimperialiste coerenti, non può che essere combattivo e critico verso le correnti filo occidentali e filo integralisti islamici che portano la lotta del popolo palestinese in un vicolo cieco e nel loro complesso convergono con i piani dell'imperialismo e del sionismo.
Quindi non stupide teorie complottarde, che allineano in alcuni commenti nel nostro movimento, sono l'analisi giusta e la valutazione della situazione, ma l'arma del maoismo è oggi l'arma più affilata per guardare a quello che sta avvenendo.
Pensiamo, infine, che “servire il popolo con tutto il cuore” sia anche la concezione che ha ispirato la vita di Vittorio, a cui rendiamo pienamente onore!
proletari comunisti
17 - 4 - 2011
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