giovedì 24 marzo 2011
pc 24 marzo - Palermo antifascista
la battaglia antifascista a palermo nella cronaca di repubblica
Dieci feriti (nove poliziotti e un manifestante). Cassonetti, vasi e blocchi di pietra divelti. Questo il bilancio degli scontri organizzati da red block e centri sociali per impedire la presentazione al Mondadori Multicenter del libro "Nessun dolore", organizzata dai militanti palermitani di CasaPounddi ROMINA MARCECA e DARIO PRESTIGIACOMO
Sono arrivati con i caschi in testa e le sciarpe sul viso. Armati di bastoni, pietre, bottiglie e latte di vernice. Quello che si temeva da giorni è accaduto. Per un'ora il salotto della città, tra piazza Verdi e via Ruggero Settimo, è diventato l'epicentro di una guerriglia urbana. E alla fine, quando l'aria appestata dai lacrimogeni si è rarefatta, i cassonetti e i cestini per i rifiuti distrutti sono stati tolti dalle strade assieme a cocci di vetro e pietre, c'è stata la conta dei feriti.
Dieci in tutto: nove poliziotti e un manifestante con un sopracciglio spaccato da un colpo di manganello. Una guerriglia scatenata dai Red Block e dal centro sociale "Anomalia" per tentare di impedire la presentazione del libro "Nessun dolore", romanzo di Domenico Di Tullio che racconta la storia di CasaPound, organizzazione di estrema destra.
Da una parte la "zona rossa", creata con uno spiegamento straordinario di forze di polizia a protezione del Mondadori Multicenter, dove si erano radunati una sessantina di militanti di CasaPound. Dall'altra un centinaio di manifestanti: qualcuno armato solo di megafono e volantini, altri invece pronti allo scontro. Un pomeriggio di alta tensione, cominciato alle 15,30, quando la Mondadori chiude gli ingressi. Tra i ragazzi di CasaPound il nervosismo è palpabile. A dare loro manforte sono arrivati i militanti di Roma, ma anche quelli della Giovane Italia, de La Destra e dello Spazio sociale Cervantes di Catania. In tutto, sono anche loro un centinaio. A circondarli ci sono nove camionette e ottanta tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.
A completare il plotone di sicurezza, i 14 vigilantes chiamati dalla Mondadori.
La temperatura comincia a salire. Si sparge la voce che un gruppo di manifestanti si è messo in marcia dal centro sociale "Anomalia" di via Archirafi. Manca un quarto d'ora alle quattro: i poliziotti scendono dalle camionette e, con l'aiuto dei vigili urbani, chiudono l'accesso ad auto e pedoni nel tratto di via Ruggero Settimo tra via Emerico Amari e via Cavour. Presidiate anche le strade laterali vengono presidiate. Il grosso dei poliziotti si schiera con caschi, manganelli e scudi all'angolo con via Cavour, in modo da chiudere via Ruggero Settimo: l'obiettivo è fermare i manifestanti lontano dalla Mondadori.
I primi ad arrivare sono gli studenti dei Collettivi e un gruppetto di sindacalisti dello Slai-Cobas, in tutto una cinquantina, che si radunano all'angolo tra piazza Verdi e via Volturno, a una decina di metri dal cordone di polizia. Sono le 16. La situazione appare ancora sotto controllo. I ragazzi dei Collettivi hanno il volto scoperto, intonano cori e distribuiscono volantini. Per qualche minuto, tra i manifestanti e dentro la zona rossa cala il silenzio. Ma è solo il preludio della guerriglia.
Alle 17 da via Volturno spuntano una quarantina di giovani con il volto coperto e il casco. Si muovono come una piccola legione romana: in mano hanno bastoni di legno, bottiglie di vetro, pietre e sacchi di vernice. Sono i Red Block e gli autonomi di "Anomalia". Si piazzano tra il cordone della polizia e i ragazzi dei Collettivi. Passano pochi minuti. Una breve sassaiola, quindi parte l'assalto.
Lo scontro è duro, i poliziotti riescono a disperdere gli assedianti e tornano a bloccare l'accesso di via Ruggero Settimo. A una cinquantina di metri, davanti al teatro Massimo, i Red Block si ricompattano e lanciano pietre, bottiglie, sacchetti di vernice e fumogeni, che finiscono contro gli agenti e le vetrine. In strada si scatena il panico. I passanti si riparano lontano dagli scontri. I carabinieri mettono in salvo una mamma col passeggino, così come una scolaresca di Como.
Gli autonomi distruggono i cestini dei rifiuti, le fioriere e i blocchi di pietra dell'area pedonale di via Spinuzza. La polizia risponde con i lacrimogeni, prima di partire alla carica con le camionette. Nella zona non c'è più un negozio aperto.
Alle 17,20 i Red Block riprendono la posizione in via Maqueda e con i vasi e un cassonetto formano una trincea. La sassaiola riparte, così come il lancio dei fumogeni da parte della polizia. Ci vorrà una seconda carica, stavolta molto più dura, per disperdere definitivamente gli ultimi assedianti. La guerriglia finisce intorno alle 17,30. A terra rimangono la testa di un martello, alcuni tondini di ferro, pietre e cocci di vetro. In strada torna la calma. Alla Mondadori inizia la presentazione, ma la libreria resterà presidiata per tutta la notte dalle forze dell'ordine che sequestrano tutte le telecamere della zona per individuare i responsabili della guerriglia.
ancora d arepubblica
[Palermo] Guerriglia in pieno centro feriti 9 poliziotti e un manifestante
Indymedia Lombardia , 24.03.2011 09:07
Centri sociali e red block hanno cercato di impedire, lanciando sassi e bottiglie, la presentazione del libro di Domenico Di Tullio "Nessun dolore, una storia di CasaPound" alla Mondadori.
Lancio di pietre, bottiglie, fumogeni e una bomba carta contro poliziotti in tenuta antisommossa. Nove agenti e un manifestante feriti lievemente. Questo il bilancio degli scontri tra esponenti dei centri sociali e red block che cercavano d'impedire la presentazione del libro di Domenico Di Tullio "Nessun dolore, una storia di CasaPound" in programma nel pomeriggio alla libreria Mondadori a Palermo. Il traffico è stato bloccato.
I manifestanti hanno divelto cestini per i rifiuti e li hanno lanciati contro le forze dell'ordine che hanno risposto con lanci di lacrimogeni. La manifestazione contro la presentazione del libro che era stata annunciata è cominciata in modo pacifico da parte di studenti e aderenti allo Slai Cobas. Poi sono intervenuti giovani dei red block e dei centri sociali che hanno scatenato la guerriglia urbana. Le forze dell'ordine visioneranno numerosi filmati per identificare i responsabili della protesta.
Venerdì scorso erano comparse delle scritte come "Combatti il fascismo, boicotta Mondadori" sulle vetrine della libreria in via Ruggero Settimo. Altre scritte, tra cui una stella a cinque punte, erano state fatte poco lontano su un muro in via Magliocco. Esponenti di Giovane Italia e di CasaPound avevano sostenuto che le scritte erano legate alla presentazione del libro di Domenico Di Tullio. Una presentazione era già saltata l'11 febbraio scorso "per motivi di ordine pubblico".
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