lunedì 8 novembre 2010
pc quotidiano 6-7-8 novembre -- contro Obama in india , l'appello del PC India maoista
grandi manifestazioni e proteste in diverse città dell'India
raccolto l'appello dei maoisti
Comunicato stampa del Comitato Centrale del Partito comunista dell?india
(Maoista)
31 Ottobr3 2010
OPPORSI CON FORZA ALLA VISITA DI BARACK OBAMA’IN INDIA, IL CAPOBANDA
DELL’IMPERIALISMO USA, IL PRIMO NEMICO DEI POPOLI DEL MONDO!
IN TUTTO IL PAESE SI LEVI ALTO IL GRIDO: ‘OBAMA VATTENE!’
Il presidente USA Barack Obama sarà nel nostro paese il 6 Novembre. I
governanti compradori si affrettano a stendergli davanti rossi tappeti e
a imbellettare Mumbai e Delhi. È un insulto per i patrioti e tutti
quelli che nel nostro amano la democrazia e la pace. L’imperialismo USA,
quello che depreda i paesi poveri di tutto il mondo, che sopprime le
nazionalità oppresse mette, che al potere infami banditi e dittatori,
che schiaccia quei paesi che rifiutano di cooperare, che rapina
petrolio, minerali e tutte le altre risorse naturali e per farlo non si
ferma davanti a niente, è il vero nemico n.1 dei popoli del mondo. Il
suo capo, Barack Obama, è persona che tutta l’umanità deve odiare.
Il suo predecessore George Bush aveva accumulato odio da ogni parte del
pianeta, così i padroni dell’imperialismo USA hanno scelto Barack Obama,
con l’idea che i colore della sua pelle avrebbe tratto in inganno. Ma
nonostante tutta la retorica con cui Obama ha avversato le politiche di
Bush, una volta salito alla Casa Bianca, tutte le politiche e decisioni
da lui adottate non sono che la continuazione di quelle
dell’amministrazione Bush. In rfealtà la differenza tra George Bush e
Barack Obama sta solo nel colore e nome del partito che rappresentano.
Nessuna differenza tra loro dal punto di vista dello sfruttamento e
dell’oppressione dei popoli, delle nazionalità e paesi oppressi e dei
proletari degli USA. È un fatto innegabile che il presidente dalla pelle
nera è stato scelto dai padroni delle grandi multinazionali
monopolistiche USA.
Gli imperialisti USA uccidono ogni giorno gente innocente in Afghanistan
e Pakistan con bombardamenti indiscriminati e attacchi coi drone. I
massacri in Iraq non hanno mai fine. Obama si è dimostrato un
guerrafondaio, inviando in Afghanistan altri 30mila soldati USA.
L’imperialismo USA che ha accumulato montagne delle armi più
distruttive, che potrebbero per dieci volte distruggere il pianeta, da
una parte provoca e conduce direttamente guerre per tenere lontano dalla
crisi la sua industria militare, che costituisce la parte più rilevante
della sua economia; dall’altra, lancia minacce contro l’Iran e la Corea
del Nord, col pretesto che stanno potenzialità di armamento nucleare.
Ora prende di mira lo Yemen, sostenendo che sarebbe diventato una base
per Al Qaeda. La “guerra al terrorismo” iniziata da George Bush dopo gli
attacchi dell’11 Settembre, è oggi continua senza interruzione dal
democratico Barack Obama, con attacchi indiscriminati in nome della
lotta ad Al Qaeda, ai Talebani e ai cosiddetti terroristi islamici.
Obama non ha neppure provato a fermare o condannare gli inumani attacchi
sionisti contro Gaza, diventata un inferno sulla terra, né le infami
cospirazioni del Mossad. Dunque è anche di Obama la responsabilità per
la morte di centinaia di palestinesi.
Un fatto significativo emerso con la salita al potere di Obama è
l’attività dell’agenzia di spionaggio interno, l’FBI, che si infiltra
tra ignari musulmani americani, in particolare giovani di origine
pakistana, per organizzare attacchi e poi poterli arrestare con
operazioni coperte, con prove schiaccianti, e propagandare ciò come una
grande vittoria. Ha così potuto mantenere vivo il senso di insicurezza
tra le masse americane e investire gigantesche somme di denaro pubblico
nella “guerra al terrorismo”. L’amministrazione Obama sta così creando
ondate di disperazione e rabbia in particolare tra la comunità musulmana
americana e in tutte le masse lavoratrici del mondo.
Oggi l’economia USA è nelle spire di una grave crisi economica. Una
crisi inizialmente innescata dalla bolla dei mutui sub-prime che oggi ha
assunto la forma della più grave crisi economica mai vista dopo gli anni
’30. Il tassi di disoccupazione USA, oggi al 10%, non ha precedenti. E
Obama ha gettato centinaia di miliardi di dollari di denaro raccolti
dalle tasse pagate dal popolo tra le avide fauci dei signori delle
multinazionali monopolistiche, riducendo il popolo americano, in
particolare i proletari e la classe media, in stato di agonia. Ha
tagliato tantissime misure di welfare per i popolo. Ma nonostante tutto
ciò, ancora non si vede un raggio luce che porti fuori dal ciclone della
crisi e cerca di intensificare la rapina delle risorse naturali nei
paesi poveri e arretrati pe rivitalizzare l’economia. Oggi Obama,
insieme ai rapaci manager delle multinazionali non viene qui a godere
delle bellezze di Mumbai o Delhi. Vengono a visitare il nostro paese per
spingervi ancora più capitali e formare altri accordi che rapineranno
ancora di più i beni del paese. sono alla caccia di misure che
scarichino ancora di più la loro crisi sulle spalle dell’India. Vengono
per consigliare come sopprimere ancora più barbaramente il movimento
maoista, che è il maggiore ostacolo alla rapina indiscriminata delle
risorse del paese, e insieme a esso tutti i movimenti popolari.
Durante il suo primo governo, il primo ministro Manmohan Singh,
ignorando la ferma opposizione popolare, ha stretto con gli USA accordi
sul nucleare civile, mostrandosi servo affidabile degli imperialisti
USA. La legge di responsabilità nucleare recentemente approvata in
Parlamento è la continuazione di questa servitù. La ferita nei cuori e
nelle menti degli indiani per la fuga di gas tossico che a Bhopal
provocò la morte atroce di centinaia di migliaia di persone continua
ancor oggi a far male. Ma oggi il governo, nel modo più spudorato
addirittura prepara una legge che permette altre Bhopals e assicura che,
anche in questo caso, i capitalisti stranieri responsabili siano ancora
più liberi, con ancora meno “responsabilità” (come liberi sono stati
Warren Anderson e la Dow Chemicals). Mentre il BJP ha collaborato col
governo UPA per approvare la legge, I partiti della sinistra
parlamentare che si chiamano comunisti, hanno ancora una volta
dimostrato la loro natura conciliatrice, non opponendosi con tutte le
forze a questa legge traditrice e non promuovendo un movimento popolare
contro di essa. Manmohan Singh ha fatto di tutto pur di assicurarsi che
la legge passasse prima dell’arrivo di Obama.
Il governo indiano agisce come strumento nelle mani degli USA nella sua
strategia geo-politica di accerchiare la Cina, recentemente emersa come
nuovo contendente nell’arena del capitalismo internazionale. Gli USA da
una parte tengono sia India che Pakistano sotto il più stretto controllo
della regione e, dall’altra, fanno in modo di alimentare l’ostilità tra
i due paesi. Vende armi ad entrambi e rapina i mercati di entrambi i
paesi. Applica cos’ una strategia di egemonia globale stringendo la
presa su tutta la regione. Le classi dominanti indiane non si oppongono
e dunque sostengono i bombardamenti sistematici e gli attacchi coi drone
USA in Afghanistan e Pakistan. In cambio, gli USA sostengono le
politiche indiane di intervento e rapina nella regione sudasiatica. Oggi
la visita di Obama e il caloroso benvenuto da pate dei governanti
copradori e dei partiti di opposizione sono parte integrante di questa
collusione.
Invece di opporsi fermamente alla visita di Obama i partiti della
sinistra parlamentare si mostrano ansiosi e lieti di ascoltare questo
guerrafondaio, ingannano il popolo dicendo che Obama non è Bush. Cercano
di nascondere la realtà che la differenza tra i due equivale a quella
tra un mostro e una bestia. Il BJP e il partito del Congresso cantano
lodi di benvenuto, mostrando a loro volta la loro natura compra dora.
Amato popolo dell’India, democratici, salutare Obama non significa altro
che tradire i valori di sovranità, libertà, indipendenza, autonomia,
pace, giustizia e democrazia! Invitare Obama nel nostro amato paese
significa dimostrarsi servi delle sue politiche di guerra, invasione,
sfruttamento ed egemonia. Ecco perché il CC del PCI(M) fa appello a
tutto il popolo, alle organizzazioni rivoluzionarie e democratiche e
alle forze patriottiche dell’india a mostrare la loro protesta in ogni
forma e a gridare forte ‘OBAMA VATTENE!’ come una sola voce. In questa
occasione, con volantini, manifesti, striscioni, assemblee e seminari,
chiamiamo il popolo anche tutto il popolo a mostrare la protesta contro
la visita in India di Obama per opporsi al governo dell’UPA e ai partiti
parlamentari in bancarotta che si stanno facendo beffe della sovranità
del paese piegando la testa davanti agli imperialisti USA.
(Abhay)
Prtavoce, Comitato Centrale PCI (Maoista)
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