venerdì 26 novembre 2010
pc quotidiano 26 novembre -edito la repressione non ferma la rivolta studentesca ma la alimenta e rende il movimento un punto di riferimento generale
grandiosa giornata di lotta del movimento degli studenti ieri, università, strade, monumenti, invase da una marea montante di giovani, che dice basta ed è ben determinata a lottare fino in fondo per il ritiro della riforma germini e se possibile per le dimissioni del ministro e la caduta del governo
questo movimento gode del consenso delle masse popolari perchè la riforma taglia l'università, nega il diritto il studio ai giovani di provenienza proletaria e popolare, mette sempre più l'università al servizio degli interessi dei padroni, ne umilia la funzione cultarale e critica, la riforma gelmini è la stessa che licenzia una marea di insegnanti precari e di lavoratori della scuola, mentre sposta fondi verso le scuole privati e clericali, la riforma Gelmini è un tassello della politica antipopolare del governo, della discarica della crisi sui proletari e le masse
il movimento degli studenti raccoglie e porta avanti il vento dell'ovest che viene dalle grandi lotte studentesche che attraversano tutti i paesi europei e gli stessi USA, che hanno avuto nei giorni scorsi un epicentro prima la francia, poi la gran bretagna
il movimento degli studenti va più avanti delle lotte operaie e precarie che si sviluppano nel paese, rompe con processioni e forme puramenti difensive di lotte, assedia i palazzi, si sviluppa in forme generali simultanee e con quotidianetà crescente, non si intimorisce a fronte alla violenza poliziesca lanciata dal governo contro di esso e in questo assolve a una funzione di avanguardia verso l'insieme del movimento operaio e proletario e all'opposizione politica e sociale contro il governo Berlusconi, attuale comitato di affari della borghesia imperialista italiana, soggetto trainante del moderno fascismo come tendenza al regime, sostenuta in diverse forme da tutti i partiti parlamentari, dalla maggioranza dei sindacati confederali
per questo bisogna sostenere con forza e decisione il movimento degli studenti, difenderne anche l'autonomia dai partiti parlamentari e dai sindacati confederalima il miglior sostegno e quello di mobilitarsi verso le fabbriche, le lotte operaie, il movimento dei precari e disoccupati, non tanto e non solo per sostenere e partecipare alle manifestazioni, ma per seguirne l'esempio assediando i palazzi del potere e i sluoghi simbolo delle citta, bloccando strade e ferrovie
lavorando per uno sciopero generale nazionale che paralizzi il paese imponga la caduta del governo berlusconi e ponge una ipoteca contro ogni governo che non raccolga le esisgenze delle masse in lotta
proletari comunisti
26 novembre 2010
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