giovedì 11 novembre 2010
pc quotidiano 11 novembre - 1500 studenti in piazza a Napoli...
>>> 1500 studenti in piazza a Napoli...
Il 10 Novembre è stato un momento importante per gli studenti medi e universitari che a Napoli e a Roma, nonostante la pioggia, sono scesi in piazza,in una data sconosciuta a quei “calendari” che troppo spesso, senza alcuna costruzione reale, scandiscono le mobilitazioni.
Abbiamo scelto una data che fosse realmente costruita dal basso, che riassumesse tutti i bisogni, le aspettative, le critiche che gli studenti portano alla Riforma della scuola e dell’università e a un sistema che, sempre più, ci priva della possibilità di scegliere, programmare il nostro futuro.
Il 10 Novembre sono scesi in piazza a Napoli 1500 studenti delle scuole partenopee e cavesi, mentre a Caserta hanno scelto altre forme di mobilitazione e a Roma si svolgeva un altro corteo studentesco.
Cosa accomuna questi momenti di mobilitazione e cosa li distingue?
La volontà e la rabbia di una generazione che sta afferrando per i capelli il proprio futuro e pretende di scriverlo a caratteri cubitali. La consapevolezza che all’individualismo e alla competizione sfrenata vanno opposti momenti collettivi, orizzontali.
Queste mobilitazioni, le parole d’ordine usate, la determinazione espressa, sono lo specchio di un protagonismo che i giovani vogliono recuperare. Un protagonismo che cozza in maniera irreversibile contro la compatibilità di strutture politiche, sindacali, che hanno scelto la concertazione, la compatibilità come modus operandi.
Ma le cose non possono restare immobili e questa generazione sente forte il bisogno di recuperare una conflittualità, degli elementi politici che soli possono mettere in campo una giusta opposizione allo smantellamento di ogni diritto (allo studio, alla salute, alla casa, al lavoro), una giusta opposizione a chi ci vuole muti e passivi di fronte a tutto ciò.
Per questi motivi è importante che l’autorganizzazione delle lotte, dei momenti di piazza, assembleari, diventi un punto fermo di ogni percorso politico che miri a cambiare questo stato di cose. L’autonomia non solo dichiarata, ma nei fatti, da strutture politiche che fanno gli interessi di tutti fuorché degli studenti e dei lavoratori, una necessità.
Per questi motivi siamo dalla parte degli studenti britannici che a Londra hanno fatto irruzione nel quartier generale dei Tories, individuando nel principale partito di governo il massimo responsabile delle misure "all'insegna dell'austerità" che l’esecutivo si appresta ad imporre; siamo dalla parte degli studenti greci che scendono in piazza mentre il proprio paese è messo in ginocchio dalla crisi economica; siamo dalla parte degli studenti francesi che durante lo sciopero generale hanno riempito le strade di tutta la Francia.
È per questo che saremo ancora in piazza il 17 Novembre. Sarà una piazza autorganizzata, sarà un’altra tappa, una piazza che pretenderà di prendere voce e di cominciare a riprendersi il diritto a studiare, pensare criticamente, decidere, agire, lottare!
The future is unwritten
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