sabato 9 ottobre 2010
pc quotidiano 9 ottobre -milano - cronaca ragionata della giornata dell'8 ottobre
cronaca ragionata della giornata dell'8 ottobre
h 8.00 circa.. picchetto minimalista davanti a festa del perdono.. siamo troppo pochi per bloccare per davvero. siamo qualche studente e qualche lavoratore.
dai primi istanti si capisce che gli universitari saranno i grandi assenti della giornata. per la prossima volta: non faremo un picchetto con le persone, la muriamo proprio l'università.
h. 8.40 piùomeno.. il corteo del berchet ci "passa a prendere " davanti all'università. Sospiro di sollievo, loro sono una cifra e pieni di gioia. Si parte.
h. 9.00 circa.. si parte..lungo la strada per cairoli incontriamo all'altezza di via torino l'agnesi, na cifra anche loro. Poi il brera e l'itis. Il brivido ad ogni incontro è una vibra che si può tagliare con il coltello.. capiamo subito che i numeri per la giornata ci sono tutti.
.. in cairoli c'è già un fiume di gente. tenca boccioni e tanti altri sono già lì. Ci sono gli studenti di saronno e quelli di varese, e di un sacco di altre parti.
una certa marea si comincia ad assembrare intorno a lunghe aste con il vessillo dei pirati...
i numeri sono enormi... la percezione comune è che potremmo ribaltare la città , se solo lo volessimo.
h.10.00 suppergiù.. all'altezza di piazza missori la fi-umana devia dal percorso prestabilito. La maggior parte del corteo si stacca dal percorso autorizzato e si dirige verso l'università statale, ci sono i collettivi della scuole, i lavoratori della statale, gente varia e indefinibile. migliaia di persone. è evidente sin da subito che la musica in città sta cambiando. non ne vuole più sapere nessuno delle passeggiate, delle pantomime, delle vetrine mediatiche. Ora siamo in tanti a non farci più ingannare dal folklore protestatario. Vi sono alcuni, patetici, tentativi di "riportare l'ordine" ma nessuno si è cacato di striscio gli strilloni che cercavano di impedire la deviazione.
h.10.30 circa... invadiamo in massa la statale, striscioni appaiono all'esterno e all'interno. uno dice: "il nostro programma è semplice: costituirsi in forza organizzata-riprenderci spazi e tempi nella metropoli-sbarazzarci del denaro e della polizia-costruire un movimento rivoluzionario".il sacro chiostro centrale è profanato da migliaia di studenti che bivaccano. il mummifco rettore ingiuriato e sbeffeggiato. faceva sorridere vedere il volto di molti studenti-per-bene della statale, un ibrido tra lo stupore la sorpreso e lo scandalo. ecco quello che intendiamo per fare irruzione nella normalità. abituatevi , cari studentelli ligi alla disciplina del civile convivere automizzato. quest'anno irromperemo nella vostra triste, monotona, noiosa normalità quotidiana tutte le volte che potremo.
l'idea era quella di dar vita ad un assemblea in cui elaborare una strategia comune. e poi ripartire mettendo in atto da subito quella strategia. ma l'aria era troppo frizzante. la voglia era quella di non fermarsi neanche un attimo.. si è potuto sentire, ed è stato emozionante, che la volontà collettiva era quella di tornare nelle strade. l'ideale sarebbe stato uscire in tanti gruppi e dar vita a blocchi, occupazione, ed azioni diffuse in tutta l città. la prossima volta non mancheremo...
h.11.00 circa... la folla caccia in malo modo la digos dall'università e qualche funzionario si prende un paio di tompoloni. Immaginiamo lo stupore. in questi anni ci si è abituati alla malsana idea che la digos stia "normalmente in mezzo ai cortei e alle assemblee. Non ci stanchiamo di ripeterlo. La musica deve cambiare e da questo punto di vista sta cambiando. Apprendiamo dai giornali che un funzionario sia stato colpito da spray urticante negli occhi.
h. 12.00 circa.. decidiamo di uscire di nuovo in strada.. abbiamo parlata per mesi di blocco dei flussi. in molti vorrebbero cominciare a metterlo in pratica.
alcuni studenti si dirigono verso largo treves, dove a sede l'assessorato all'edilizia pubblica.altri sono già da tempo davanti al provveditorato ad inscenare un rituale simbolico\pantomimico.. inutile folklore secondo noi. Abbiamo in testa un obbiettivo: quello di dotare il movimento di una sede. Abbiamo una fottuta voglia: paralizzare questa città di merda. Ci proviamo ma i numeri non sono più quelli del mattino. C'è chi dice "andiamo alla borsa", chi dice "blocchiamo la stazione centrale". Ottimi spunti per il futuro prossimo. Ci imbottigliano all'altezza di piazza missori. Qualcuno, e sono in tanti, dice: "sono in venti bastonari, perchè non gli passiamo sopra?" . Altri sono più titubanti. Parte una carica quasi a freddo e si tenta di respingerli. Ora lo sappiamo. Dobbiamo dotarci dei mezzi materiali e delle conoscenze per impedire a chiunque di raggiungere i nostri obbiettivi. In certi casi lo scontro non è più un velleità estetica o uno sfogo per pochi. E' talvolta una necessità. L'espressione di una volontà determinata non farsi fermare. Che tutti ci riflettano. Dobbiamo imparare a non avere più paura della polizia. dobbiamo essere pronti a travolgere chiunque si mette tra noi e i nostri obbiettivi.
h. 13.00 piùomeno.. la situazione si sblocca, ripartiamo in corteo verso la statale. Rimane l'idea di tentare l'occupazione di un posto li nei pressi, ma è presidiato dalle camionette. siamo in 400 ormai. e di molto affamati. la mensa dell'università viene saccheggiata dalla sotto gli occhi allibiti e schifati degli studenti per bene. un idrante mosso da improvviso senso di solidarietà decide di partecipare a modo suo alla giornata di lotta e scarica tutta la sua potenza dentro la libreria cusl, feudo di comunione e liberazione dentro la statale. già tristemente nota alle cronache milanesi per aver fatto arrestare degli studenti della statale per aver "rapinato" delle fotocopie. Nessuno dimentica l'infamia. i Ciellini si rinchiudono all'interno mentre il livello dell'acqua sale insieme con quello della tensione.
h. 14.30 circa Terminiamo la giornata con un assemblea in un aula.. ci lasciamo con un appuntamento fisso, ogni mercoledì h 15,30 assemblea cittadina appuntamento in statale (atrio).. e sopratutto con la voglia di ritornare nelle strade, di intensificare l'azione.
Questa è stata sola la prima di una lunga serie di giornate di lotta.
MAI PIU' PECORE AL PASCOLO
FACCIAMO DELL'UNIVERSITA' UNA FABBRICA DI CONFLITTO METROPOLITANO
DOTIAMOCI DEI MEZZI , DEI LUOGHI, DELLE CONOSCENZE NECESSARIE
GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO UMANO
BLOCCHIAMO TUTTO
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