venerdì 16 luglio 2010
pc quotidiano 16 luglio - MARX: RENDERO' ONORE AGLI OPERAI...
Agli operai e alle operaie,
nel gennaio '09 abbiamo fatto un opuscolo che è una libera sintesi dell’importante e fondamentale testo di Karl Marx “Lavoro salariato e capitale”.
Oggi lo riproponiamo, invitando a richiederlo all' e mail: ro.red@libero.it.
Riportiamo la presentazione dell'opuscolo.
MARX: ”Renderò onore agli operai che non hanno nulla, che sono considerati una classe pericolosa e parteciperò attivamente alla loro organizzazione, perchè essi sono il motore collettivo della Storia dell’emancipazione, i principali costruttori di una società egualitaria”.
Oggi il peggioramento e l’impoverimento crescente della condizione degli operai, la crisi in cui si dibatte il capitalismo a livello mondiale e l’irrisolvibilità della attuale situazione economica nonostante tutte le “soluzioni” che i governi cercano di inventarsi, stanno dimostrando una cosa semplice: Marx aveva e ha ragione. E l’ironia della sorte è che sono costretti a riscoprire Marx e a chiederne lumi anche alcuni economisti borghesi.
Marx ha già dimostrato, analizzato le crisi e il perchè delle crisi, ha dimostrato che “il re è nudo”, che il cuore di tutto è nel rapporto lavoro salariato e capitale; un rapporto necessario per l’esistenza stessa del capitale, della classe dei padroni, ma che, se è la vera fonte delle rovinose condizioni di esistenza della classe operaia, di tutti i lavoratori e della maggioranze della popolazione, esso costituisce per i capitalisti anche la causa della loro rovinosa fine, un cappio in cui più i capitalisti si dibattono, tentando di salvare la loro classe, più esso si stringe intorno al loro collo.
Ma Marx ha dimostrato soprattutto che il rapporto lavoro salariato e capitale, sfruttamento/profitti, operai/padroni non è eterno, non è una maledizione inevitabile, ma una contraddizione che inevitabilmente si acuirà sempre di più e che spetta proprio agli operai farsi i “becchini” del sistema capitalista ed essere il motore collettivo della nuova Storia.
gennaio 2009
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