sabato 17 agosto 2024

Importante sciopero contro la repressione alla Montello spa. Sotto accusa gli accordi di Coop/CGIL/UIL

Stiamo parlando dell’appalto Montello alla cooperativa GHS dove lavorano oltre 300 lavoratori in prevalenza operaie sulle linee, a dimostrazione degli interessi convergenti di aziende e Cgil-Uil che nelle fabbriche collaborano ognuno facendo la sua parte contro i lavoratori e i loro interessi.

Il  motivo scatenante che ha portato alla riuscita della mobilitazione sono state le ritorsioni ai delegati e attivisti come Singh Jasvir che non erano d’accordo con le conciliazioni tombali dei confederali e che dopo averli contestati hanno raccolto l’opposizione delle lavoratrici/lavoratori con lo Slai Cobas sc, per cui l’azienda, consigliata dai delegati confederali messi in difficoltà, ha inflitto spostamenti punitivi per isolarli con cambi di orario da turni a giornata per dargli problemi in famiglia.


Questo ha dato nuovo impulso alla risposta delle operaie con il sindacato Slai Cobas sc che sono tornate ai cancelli spingendo anche gli altri lavoratori che hanno capito che l’organizzazione e la mobilitazione sono l’unica via in fabbrica per riprendere a lottare per i diritti, la libertà personale e sindacale, contro l’arroganza aziendale del tipo “o ti adegui o farai la stessa fine di Jasvir” avallata dai confederali che sono stati zitti, mentre per lo Slai cobas sc se “toccano uno, toccano tutti”.

Uno sciopero contro la repressione aziendale che ha messo in campo vari tentativi di ritorsione per fermare la denuncia del clima fascista in fabbrica, fino ad arrivare a mettere in discussione le motivazioni dello sciopero per limitare l’esercizio di fronte ad una situazione di vera emergenza democratica.

Uno sciopero al cambio turno in cui si è utilizzato il tempo per rafforzare il gruppo, trasformando le nuove iscrizioni dei lavoratori che non si erano mossi prima assieme a quelle di chi è tornato allo Slai Cobas sc in una lotta unica contro gli accordi truffa. Importanti sono stati anche i momenti pratici come la raccolta dei mandati per combattere la conciliazione, come parte della battaglia più larga nella fabbrica contro le condizioni di lavoro e il clima repressivo, cosi come la necessaria riorganizzazione del sindacato sia nei sistemi di comunicazione che nella rappresentanza dei delegati per essere più forte e presente nei reparti.



Ma la repressione alimenta la ribellione e come si vede nel video nella lotta si trova la forza e la gioia delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno tornando ad essere protagonisti con lo Slai Cobas per riprendersi il rispetto e la dignità contro le catene di azienda e confederali che li vogliono ricattati e ubbidienti.


Una lotta di rivendicazione particolare inserita nella lotta più generale dove la bandiera della Palestina è stata l’elemento più immediato della solidarietà internazionale tra lavoratori e popoli che lottano contro la stessa oppressione del sistema dei padroni, capitalista e imperialista, che si muove all’interno del nostro paese che va alla guerra che vuol dire economia di guerra, aumento dello sfruttamento e repressione, in un contesto generale di guerra imperialista nel mondo dove i lavoratori sono carne da macello. 

In ricordo di Emilio Quadrelli - Dal suo intervento alla presentazione del suo libro "Lenin il pensiero strategico", organizzata anni fa dal circolo di proletari comunisti a Palermo

Ieri alle 10 a Genova presso il tempio laico del cimitero monumentale vi è stato il ricordo di Emilio Quadrelli, storico e teorico militante, già militante comunista rivoluzionario, scomparso la mattina di tre giorni fa. Centinaia di presenti, soprattutto di Genova, decine gli interventi  improvvisati di chi conosceva Emilio da lungo tempo, e di chi invece ha imparato ad apprezzare il suo fondamentale lavoro soltanto recentemente (dal compagno Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova presente al funerale).

*****

Per continuare anche noi a ricordarlo attraverso il suo lavoro militante, riportiamo di seguito un articolo scritto alla presentazione del suo libro “Lenin, il pensiero strategico, il partito, il combattimento, la rivoluzione” organizzata anni fa a Palermo da proletari comunisti e dall'allora Viklab occupato,  con la presenza e l'intervento dello stesso compagno Quadrelli.
 
DALL'ARTICOLO
"Il libro che raccoglie una serie di scritti di Lenin è diviso in tre parti precedute da una introduzione generale e da una specifica introduzione per ognuna delle parti. Il libro offre una miriade di spunti per importanti riflessioni per l’analisi e la lotta da condurre...

La presentazione dell’iniziativa è stata fatta da un compagno del Laboratorio e da una compagna del circolo proletari comunisti che si è soffermata sull’aspetto importante riportato dall’introduzione del libro che è il nesso pratica-teoria-pratica e sulla necessità posta dagli scritti delle risposte organizzative, prendendo ad esempio la rivolta della gioventù di Londra, e l’importanza della teoria in tutto questo.

Il compagno Quadrelli è intervenuto riprendendo l’introduzione generale del libro... soffermandosi su quella che lui chiama la controrivoluzione aperta che dura da 20 anni, e dicendo che questa, che si può considerare una sconfitta per i comunisti è madre di esperienza... perché comunque la storia non è

Intervista di Radio Blackout Torino allo Slai cobas Taranto sulla situazione in Ilva - Una importante intervista per una brutta situazione.

 

Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia dello SLAICobas di Taranto, per quanto riguarda gli sviluppi in quel dell’ex ILVA di Taranto, tratto da un comunicato che il sindacato di base ha affisso davanti allo stabilimento delle acciaierie:

Buon ascolto

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giovedì 15 agosto 2024

Milano per la Palestina / sempre fino alla vittoria!


Tutte e tutti in piazza San Babila 
17 AGOSTO ORE 17,00
con le Associazioni e le Comunità Palestinesi
44° sabato in piazza a fianco del popolo Palestinese
per FERMARE IL GENOCIDIO 
per una PALESTINA LIBERA 
dall'occupazione coloniale sionista

Bangladesh - Un appello agli studenti e alle masse in lotta

traduzione ufficiosa - allegato testo in inglese

Un appello agli studenti e alle masse in lotta/3


Sradicare completamente e totalmente il fascismo Hasina-Awami-Indiano.
Lottare per l'instaurazione del governo degli studenti, operai, 
contadini, poveri, classe media in lotta.

(5 agosto 2024. Ristampa estesa: 8 agosto 2024)

-[originariamente pubblicato in bengalese. Traduzione inglese non ufficiale dei sostenitori dei maoisti in Bangladesh]

Il malgoverno Hasina-Awami, durato 15 anni, è finalmente giunto al termine. Gli studenti hanno ottenuto una grande vittoria grazie al loro movimento che non ha avuto paura. Per raggiungere questo obiettivo, molte forze politiche e masse diverse hanno fatto immensi sacrifici e condotto valorose lotte armate e non armate nell'ultimo decennio e mezzo. In questa continuazione, circa 350 vite sono state perse per raggiungere questa impresa fino all'ultimo minuto. Diverse migliaia di persone sono rimaste ferite. Più di cinquecento persone hanno perso gli occhi. Molti altri sono rimasti permanentemente paralizzati. 15.000 o più persone sono state incarcerate. Oltre a ciò, migliaia di attivisti politici e gente comune sono stati uccisi e milioni di persone hanno subito oppressione e arresti ingiusti negli ultimi 15 anni. Processi sulla base di false accuse sono stati impiantati contro centinaia di migliaia di persone.

Ma, questa vittoria non è la fine della lotta, piuttosto è solo l'inizio. C'è ancora molta strada da fare. Perché gli oppressi non possono essere liberati fino a quando non si stabilisce il potere o il dominio delle masse in lotta in buona fede. Questo è stato sperimentato molte volte in passato, nel '69, '71, '75 e '90. Anche dopo essersi scrollati di dosso il principale nemico che tiene i suoi piedi sul collo del popolo, i burattini dell'élite della borghesia al potere hanno preso il potere. Per evitare che ciò accada, le masse in lotta devono lottare per un giusto programma politico. Attualmente, un "governo ad interim" è stato formato per iniziativa dei militari e dei burocrati. Insisteremo razionalmente affinché le speranze degli studenti oppressi per l'emancipazione dal fascismo siano realizzate. Alla luce di ciò, vorremmo attirare l'attenzione su alcuni punti chiave qui di seguito.

1. Stabilire un governo provvisorio composto da rappresentanti di tutte le classi, professioni, comunità e

martedì 13 agosto 2024

La fascista arrivista Meloni in compagnia della sua 'famiglia Adams' e altri in Puglia

Con i
l cerchio magico belante occupa i centri vacanza per ricchi della Puglia - da Borgo Egnazia a Ceglie, passando per casa Vespa, ecc... Ma lei anche peggio dei ricchi, si fa e fa fare alla sua famiglia le vacanze a sbafo con i soldi dello Stato...

Con l'appoggio servile, esplicito o sommerso, del ceto politico, da Emiliano all'ultimo sindaco miracolato, alla stampa compiacente e prezzolata, che trasformano la Puglia in un'indecente neocolonia estiva per governanti, ricchi e neoricchi e potenti  - mentre le masse proletarie pugliesi, con tanti, tanti poveri, con lavoro a rischio e lavoro povero, con salari di fame e salari  negati, con salute inquinata e territorio devastato, disoccupati e immigrati schiavizzati, non possono permettersi nessuna vacanza.

Una indecente ostentazione arrogante di ricchezza rubata e di potere arraffato, degna dei peggiori trash firm e cafonal life

Bene, signori vassalli e sudditi... ma arriva prima o poi il tempo della ribellione, della vendetta e giustizia di classe 

Messina: migliaia di persone per ribadire il No al ponte sullo stretto - “Vogliamo l’acqua dal rubinetto, non il ponte sullo stretto”

Trasformare la protesta in rivolta - aprire un braccio di ferro con il governo - fino a revoca della decisione.

Un corteo pacifico e festoso di varie migliaia di persone ha sfilato per le strade di Messina nonostante il caldo torrido nel pomeriggio del 10 agosto.

“Vogliamo l’acqua dal rubinetto, non il ponte sullo stretto” a sottolineare l’emergenza idrica che attanaglia in questo momento la Sicilia e per la quale non vengono stanziati fondi né pensate soluzioni strutturali.

“No al ponte delle menzogne”, un altro striscione che sottolinea il cumulo di bugie, inesattezze che sottostanno al faraonico progetto.

“Ancora una volta siamo chiamati a scendere in piazza contro la costruzione del Ponte sullo Stretto e contro un Governo che vuole aprire i cantieri non alla luce di un progetto sicuro e realizzabile, ma a colpi di decreti legge.
Non passa giorno in cui non salti fuori l’ennesima lacuna strutturale che ingegneri e studiosi mettono in rilievo: l’irrealizzabilità dell’attraversamento ferroviario, l’assenza di valide prove che attestino la resistenza del fantomatico ponte a vento e terremoti, l’insostenibilità dei cantieri dal punto di vista del consumo di risorse idriche.
Ma anche se il Ponte fosse tecnicamente realizzabile noi diremmo comunque NO ad un’opera inutile, soprattutto per calabresi e siciliani, costosissima in termini di denaro e di materie prime, e che devasterebbe un territorio unico al mondo, cancellando ogni prospettiva di futuro per chi ci vive”. Hanno ribadito gli organizzatori.

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina — Comunicato

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina: 
Il nostro popolo e la nostra resistenza sono uniti nel rifiutare la partecipazione a una farsa negoziale per coprire la guerra genocida. 

Il Fronte Popolare chiarisce che tutte le discussioni sugli sforzi degli Stati Uniti per fare pressione sull'occupazione affinché accetti un cessate il fuoco sono semplicemente una nuova manovra e un inganno da parte dell'amministrazione statunitense per coprire l'aggressione e garantire la continuazione della guerra genocida contro il nostro popolo, soprattutto alla luce delle sue continue false accuse contro il nostro popolo e la sua resistenza, così come del suo diretto supporto militare e armamento dell'occupazione.

Alla luce di ciò, il Fronte sottolinea quanto segue in merito a qualsiasi nuova iniziativa negoziale:

- Il Fronte afferma che l'impegno della resistenza a rispondere a tutte le iniziative di mediazione è stato guidato dal desiderio di alleviare la sofferenza e fermare i crimini e i massacri dell'occupazione contro il nostro popolo. Tuttavia, usare queste negoziazioni come strumento per nascondere e sostenere la guerra genocida le trasforma in uno strumento di guerra e aggressione contro il nostro popolo.

- Il Fronte sottolinea che ciò che è richiesto ora ai mediatori è la completa cessazione dei crimini dell'occupazione e della sua guerra contro il nostro popolo prima che inizino le negoziazioni. Queste negoziazioni sono usate dall'occupante come copertura per i massacri, ed è inconcepibile tenere qualsiasi negoziazione mentre i crimini dell'occupazione contro il nostro popolo nei rifugi, nelle scuole, nei campi profughi e negli ospedali continuano.

- Queste negoziazioni sono prive di significato finché il governo di aggressione e criminali di guerra non ha dato un'approvazione chiara e pubblica alla proposta che è stata originariamente presentata da loro e adottata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

- Il Fronte sottolinea che aprire la porta a nuove negoziazioni, o anche discutere nuovi o vecchi termini da parte dei criminali di guerra nel governo di occupazione, è categoricamente respinto. Non metteremo il collo del nostro popolo alla mercé di manovre e farse interpretate da Benjamin Netanyahu e dal suo governo con la copertura americana e internazionale. Ciò di cui c'è bisogno è un piano esecutivo per fermare l'aggressione e una decisione internazionale che garantisca questo piano.

- Il Fronte riafferma l'unità del nostro popolo e la sua resistenza nell'affrontare l'aggressione dell'occupante e dei suoi alleati, così come le loro manovre sotto le mentite spoglie dei negoziati, e ha piena fiducia nella capacità della resistenza di difendere i diritti del nostro popolo e sostenere le sue legittime richieste.

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Central Media Office
12 agosto 2024

lunedì 12 agosto 2024

L'analisi internazionale più corretta della situazione internazionale e delle indicazioni dei comunisti è quella contenuta nella Dichiarazione congiunta del 1° maggio scorso dei partiti e organizzazioni comuniste marxiste- leniniste-maoiste

 naturalmente con alcuni necessari aggiornamenti, ma la questione di fondo è la linea

                                                                             La Dichiarazione è in italiano, inglese e spagnolo

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                                                           proletari e popoli oppressi di tutto il mondo uniamoci

Proletari, masse sfruttate, popoli del mondo è ormai sotto gli occhi di tutti: imperialismo è guerra, reazione, miseria e oppressione dei popoli!

Le potenze imperialiste Usa, Ue con la Nato marciano passo dopo passo verso una nuova guerra imperialista mondiale; tutti i paesi si dotano di armamenti sempre più moderni e devastanti e prevedono l’uso di armi nucleari che mettono a rischio il futuro del mondo, combinandosi con la crescente crisi ambientale. Tutti i paesi imperialisti rafforzano gli eserciti, militarizzano i territori e la società, preparano l’opinione pubblica alla guerra, sviluppano l’economia di guerra. Guerra originata dalla crisi economica, sistemica, mondiale che esige una nuova spartizione del mondo

L’imperialismo Russo e il socialimperialismo Cinese sono da un lato obiettivo di questa offensiva e dall’altro cavalcano la crisi dell’imperialismo occidentale, principalmente Usa, per un nuovo assetto ad essi favorevole, all’insegna del multilateralismo.

L’imperialismo scatena i suoi cani da guardia come prima linea nella guerra – vedi Israele, Ucraina e i governi dei paesi ad essi asserviti.

Tutte le potenze imperialiste in collusione e contesa tra di loro e i governi asserviti ad essi sono uniti contro i proletari e i popoli del mondo.

Imperialismo è reazionarizzazione e fascismo vecchio e nuovo all’interno.

Tutti gli Stati imperialisti e i governi loro asserviti avanzano nella trasformazione degli Stati riducendo e cancellando la democrazia borghese, attaccando le libertà democratiche e i diritti dei lavoratori e delle masse, riempendo le carceri di oppositori politici, istaurando forme di dittatura sempre più aperte, che attaccano i diritti delle donne, la libertà di pensiero, ecc. fomentano suprematismo, razzismo, cultura oscurantista e integralismo religioso.

Imperialismo è miseria relativa e assoluta dei proletari e delle masse oppresse, della piccola borghesia impoverita delle città e delle campagne con taglio dei salari, precarizzazione, disoccupazione, taglio delle spese sociali, sanità, scuola, ambiente; allargamento del divario tra Regioni ricche e Regioni povere; nuovo schiavismo, disoccupazione giovanile, disuguaglianza delle donne; carovita.

Nei paesi oppressi dall’imperialismo tutto questo è aggravato con la permanenza e conservazione dell’oppressione nazionale, coloniale e neocoloniale e feudale

E’ GIUSTO RIBELLARSI! E’ GIUSTO LOTTARE PER CANCELLARE IL SISTEMA IMPERIALISTA DALLA FACCIA DELLA TERRA!

In tutti i paesi dell’Asia, America Latina, Africa si sviluppano rivolte popolari e lotte antimperialiste, spesso represse nel sangue, fino ai limiti del genocidio, come è oggi in Palestina. E continua la guerra dell’imperialismo e dei governi lacchè contro le guerre di popolo in India, Filippine, Turchia, Perù e contro tutte le forze che nel mondo perseguono la via rivoluzionaria della guerra di popolo.

In queste condizioni oggettive si sviluppa il bi/sogno di rivoluzione.

Il bisogno di una via rivoluzionaria autentica, capace di far avanzare e vincere le rivoluzioni di Nuova Democrazia, le rivoluzioni socialiste, in un quadro di rivoluzione proletaria mondiale in marcia verso il comunismo.

Per realizzare questo obiettivo l’esperienza dei proletari e dei popoli in lotta dimostra storicamente (Comune di Parigi, Rivoluzione d’Ottobre, Rivoluzione cinese e Grande rivoluzione culturale proletaria) che sono indispensabili i tre strumenti per combattere e vincere.

Il Partito rivoluzionario del proletariato, comunista marxista-leninista-maoista, reparto d’avanguardia organizzato della classe operaia, combattente politico d’avanguardia, dotato di strategia e tattica adeguate alle condizioni di ciascun paese, in funzione della conquista del potere politico per l’edificazione della dittatura del proletariato.

Il fronte unito di proletari e masse popolari. Nei paesi imperialisti questo domanda la direzione e la partecipazione maggioritaria del proletariato e del suo nucleo centrale, la classe operaia industriale che si allea con le masse povere, gli studenti, i settori impoveriti della piccola borghesia urbana e agricola. Nei paesi oppressi dall’imperialismo l’alleanza fondamentale è tra operai e contadini che uniscono le masse povere e gli ampi settori che subiscono l’oppressione nazionale, coloniale, neocoloniale, feudale

La rivoluzione proletaria domanda la lotta armata, d’avanguardia e di massa, e la costruzione dell’esercito proletario per condurre la guerra di classe e la guerra rivoluzionaria sfociante nell’insurrezione popolare per la conquista del potere statale e la costruzione dello Stato proletario, indispensabile per la trasformazione socialista, in marcia con tutti i paesi del mondo, verso il comunismo.

Fondamentale in questo processo è la parola d’ordine della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina: La classe operaia deve dirigere tutto.

Serve l’unità dei comunisti, nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse, che combattano il revisionismo, l’economismo, l’opportunismo di destra e di ‘sinistra’ fattore di settarismo, divisione nelle fila del movimento comunista, idealisti e soggettivisti.

Uniamoci sotto la guida del proletariato per far avanzare i popoli del mondo verso la rivoluzione socialista mondiale, sradicare l’imperialismo e quindi stabilire il comunismo sulla terra.

Serve una Conferenza internazionale e una nuova Organizzazione internazionale dei partiti e organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti , allo stadio possibile oggi, di coordinamento, unità d’azione e elaborazione della nuova linea generale del movimento comunista internazionale.

Palestina libera – fermare il genocidio sionista/imperialista – appoggiare la Resistenza palestinese fino alla vittoria!

Sostenere le guerre di popolo in tutti i paesi del mondo

Fermare la guerra imperialista e il fascismo

Difendere la vita e le condizioni dei prigionieri politici

Scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione


Morte all’imperialismo / il futuro è il socialismo e il comunismo!

Viva il marxismo-leninismo-maoismo!

Viva l’internazionalismo proletario!



Communist (Maoist) Party of Afghanistan

Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia

Communist Party of India (Maoist)

Communist Party of Turkey - Marxist Leninist (TKP-ML)

Communist Worker Union (mlm) Colombia

Maoist Communist Party – Italy

 Proletarian Party Of Purbo Bangla( PBSP/Bangladesh)

 Red Road of Iran (Maoist group)

 Revolutionary Communist Party of Nepal 

Worker Voice - Malaysia

Chinese Proletarian Alliance Communist Party

Revolutionary Maoist Coalition - USA


Joint Declaration 2024 - Proletarian and Internationalist May Day -

 Proletarian and Internationalist May Day

                                                                  Proletarians and oppressed peoples around the world, unite!

Proletarians, exploited masses, peoples of the world it is now clear for all : imperialism is war, reaction, misery and oppression of peoples!

The imperialist powers US, EU and NATO are marching step by step towards a new imperialist world war; all countries are equipping themselves with increasingly modern and devastating armaments and foresee the use of nuclear weapons which put the future of the world at risk, combined with the growing environmental crisis. All imperialist countries strengthen their armies, militarize territories and society, prepare public opinion for war, develop a war’s economy. War originates from the global, systemic, economic crisis that requires a new division of the world.

Russian imperialism and Chinese social imperialism are, on the one hand, the target of this offensive and, on the other one, they are riding the crisis of Western imperialism, mainly the US, for a new order favourable to them, in the name of ‘new multipolar world’.

Imperialism unleashes its watchdogs as the front line in the war - see Israel, Ukraine and the governments of the countries subservient to them.

All the imperialist powers, in collusion and dispute with each other, and the governments subservient to them are united against the proletarians and peoples of the world.

Imperialism is reactionarization:old and new fascism.

All imperialist states and their subservient governments advance in the transformation of states by reducing and erasing bourgeois democracy, attacking the democratic freedoms and rights of workers and the masses, filling the prisons with political opponents, establishing more and more open forms of dictatorship, which attack the women's rights, freedom of thought, etc. and foment suprematism, racism, obscurantist culture and religious fundamentalism.

Imperialism is relative and absolute misery for the proletariat and the oppressed masses, for the impoverished petty bourgeoisie in the cities and countryside.

It means cutting of wages, precariousness, unemployment, cutting of social spending, healthcare, school, environment; widening of the gap between rich and poor regions; new slavery, youth unemployment, women's inequality; high cost of living.

In the countries oppressed by imperialism all this is aggravated by the permanence and conservation of national, colonial, semicolonial and feudal oppression

IT'S RIGHT TO REBEL! IT IS RIGHT TO FIGHT TO WIPE OUT THE IMPERIALIST SYSTEM FROM THE FACE OF THE EARTH!

In all the countries of Asia, Latin America and Africa, popular revolts and anti-imperialist struggles are developing, often bloodily repressed, to the edge of genocide, as is the case today in Palestine. And the war of imperialism and lackey governments continues against the people's wars in India, the Philippines, Turkey, Peru and against all the forces in the world that pursue the revolutionary path of the people's war.

In these objective conditions the need for revolution increases.

The need for a genuine revolutionary path, able to make New Democratic, socialist revolutions advance and win, in a context of the world proletarian revolution marching to communism.

To achieve this goal, the experience of proletarians and peoples in struggle (the Commune of Paris, the October Revolution, the Chinese Revolution and the Great Proletarian Cultural Revolution) historically showed that three tools are indispensable to fight and win.

The revolutionary, communist Marxist-Leninist-Maoist Party of the proletariat, as organized vanguard detachment of the working class, vanguard political fighter, equipped with strategy and tactics suited to the conditions of each country for the seizure of political power the construction of the Dictatorship of the proletariat.

The united front of proletariat and people’s masses.

In the imperialist countries this requires the leadership and majority participation of the proletariat and its central nucleus, the industrial working class, which allies the poor masses, the students, the impoverished sectors of the urban and agricultural petty bourgeoisie.

In countries oppressed by imperialism the fundamental alliance is between workers and peasants who unite the poor masses and the large sectors that suffer national, colonial, semicolonial, feudal oppression.

The proletarian revolution requires armed struggle, as vanguard and mass struggle, and the construction of the people’s army to wage class war and revolutionary war resulting in people’s insurrection for the seizure of state power and the construction of the proletarian state, indispensable for the socialist transformation, marching, with all the countries of the world, to communism.

It is Fundamental in this process the slogan of the Great Proletarian Cultural Revolution:

The working class must lead everything.

We need the unity of the communists, in the fire of the class struggle in close connection with the masses, who fight revisionism, economism, wright opportunism and ‘left opportunism’, factor of sectarianism, division in the ranks of the communist movement.

Let us unite under the leadership of the proletariat to make the peoples of the world towards the world advance to world socialist revolution, to eradicate imperialism and thereby establish communism on earth.

We need an International Conference and a new international organization of Marxist-Leninist-Maoist parties and organizations, at the stage possible today, of coordination, unity of action and the working out a new general line of the international communist movement.


Free Palestine – Stop the Zionist/imperialist genocide – Support the Palestinian Resistance until victory!

Support people's wars in all countries of the world!

Stop imperialist war and fascism!

Defend the lives and conditions of political prisoners!

Unleash the fury of women as a powerful force of the revolution!


Death to imperialism / the future is socialism and communism!

Long live Marxism-Leninism-Maoism!

Long live proletarian internationalism!


Communist (Maoist) Party of Afghanistan

Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia

Communist Party of India (Maoist)

Communist Party of Turkey - Marxist Leninist (TKP-ML)

Communist Worker Union (mlm) Colombia

Maoist Communist Party – Italy

 Proletarian Party Of Purbo Bangla( PBSP/Bangladesh)

 Red Road of Iran (Maoist group)

 Revolutionary Communist  Party of Nepal 

Worker Voice - Malaysia

Chinese Proletarian Alliance Communist Party

Revolutionary Maoist Coalition - USA


PS. other signatures are possible - adress:maoistroad@gmail.com 


Texto en castellano

Primero de Mayo proletario e internacionalista

         ¡Proletarios y pueblos oprimidos del mundo entero, uníos! 

Proletarios, masas explotadas, pueblos del mundo, ahora está claro para todos: ¡el imperialismo es guerra, reacción, miseria y opresión de los pueblos!

Las potencias imperialistas de EE.UU., la UE y la OTAN están marchando paso a paso hacia una nueva guerra imperialista mundial; todos los países se están equipando con armamentos cada vez más modernos y devastadores y prevén el uso de armas nucleares que ponen en riesgo el futuro del mundo, combinado con la creciente crisis medioambiental. Todos los países imperialistas fortalecen sus ejércitos, militarizan los territorios y la sociedad, preparan la opinión pública para la guerra, desarrollan la economía de guerra. La guerra es originada por la crisis económica sistémica global, que requiere una nueva división del mundo.

El imperialismo ruso y el socialimperialismo chino son, por un lado, el blanco de esta ofensiva y, por otro, aprovechan de la crisis del imperialismo occidental, principalmente de los EE.UU, en busca de una nueva marco global que les favorezca, en nombre del ‘nuevo mundo mulipolar’

El imperialismo desata a sus perros guardianes como primera línea de la guerra: véanse Israel, Ucrania y los gobiernos de los países subordinados a ellos.

Todas las potencias imperialistas, en colusión y pugna entre sí y los gobiernos subordinados a ellas están unidos contra los proletarios y los pueblos del mundo.

El imperialismo es reaccionarización: viejo y nuevo fascismo.

Todos los estados imperialistas y los gobiernos sus lacayos avanzan en la transformación de los estados restringiendo y borrando la democracia burguesa, atacando las libertades y derechos democráticos de los trabajadores y las masas, llenando las cárceles de opositores políticos, estableciendo formas de dictadura cada vez más abiertas, que atacan los derechos de las mujeres, libertad de pensamiento, etc. y fomentan el supremacismo, el racismo, la cultura oscurantista y el fundamentalismo religioso.

El imperialismo es miseria relativa y absoluta para el proletariado y las masas oprimidas, para la pequeña burguesía empobrecida de las ciudades y del campo.

Recorte de salarios, precariedad, desempleo, recorte del gasto social para la sanidad, la escuela, el medio ambiente; ampliación de la brecha entre regiones ricas y pobres; nueva esclavitud, desempleo juvenil, desigualdad de las mujeres; alto costo de vida.

En los países oprimidos por el imperialismo todo esto se ve agravado por la permanencia y conservación de la opresión nacional, colonial, semicolonial y feudal.

¡LA REBELIÓN SE JUSTIFICA! ¡ES JUSTO LUCHAR PARA BORRAR EL SISTEMA IMPERIALISTA DE LA FAZ DE LA TIERRA!

En todos los países de Asia, América Latina y África se desarrollan revueltas populares y luchas anti-imperialistas, a menudo reprimidas sangrientamente, hasta llegar al genocidio, como ocurre hoy en Palestina. Y la guerra del imperialismo y los gobiernos su lacayos continúa contra las guerras populares en India, Filipinas, Turquía, Perú y contra todas las fuerzas en el mundo que siguen el camino revolucionario de la guerra popular.

En estas condiciones objetivas, se desarrolla la necesidad de la revolución.

La necesidad de un auténtico camino revolucionario, capaz de hacer avanzar y ganar las revoluciones de Nueva Democracia, las revoluciones socialistas, en un contexto de revolución proletaria mundial que marcha hacia el comunismo.

Para lograr este objetivo, la experiencia de los proletarios y los pueblos en lucha (Comuna de París, Revolución de Octubre, Revolución China y Gran Revolución Cultural Proletaria) demuestra históricamente que las tres herramientas para luchar y vencer son indispensables.

El Partido Revolucionario del proletariado, comunista, marxista-leninista-maoísta, destacamiento organizado de vanguardia de la clase obrera, luchador político de vanguardia, dotado de estrategia y táctica adecuadas a las condiciones de cada país, en función de la conquista del poder político, para la construccióla dictatura del proletariado

El frente único del proletariado y masas populares.

En los países imperialistas esto requiere la dirección y participación mayoritaria del proletariado y su núcleo central, la clase obrera industrial que se alía con las masas pobres, los estudiantes, los sectores empobrecidos de la pequeña burguesía urbana y rural.

En los países oprimidos por el imperialismo la alianza fundamental es entre obreros y campesinos que unen a las masas pobres y a los grandes sectores que sufren la opresión nacional, colonial, semicolonial, feudal.

La revolución proletaria requiere lucha armada, de vanguardia y de masas, y la construcción del ejército popular para conducir la guerra de clases y la guerra revolucionaria que desemboque en la insurrección popular por la conquista del poder estatal y la construcción del Estado proletario, indispensable para la transformación socialista, marchando, con todos los países del mundo, hacia el comunismo.

Fundamental en este proceso es la consigna de la Gran Revolución Cultural Proletaria: La clase obrera debe dirigir todo.

Necesitamos la unidad de los comunistas marxistas-leninistas-maoistas, en el fuego de la lucha de clases en estrecha conexión con las masas, que luchan contra el revisionismo y neorevisionismo, el economicismo, el oportunismo de derecha y de 'isquierda'  factor de sectarismo y división en las filas del el movimiento comunista.

Unámonos bajo la dirección del proletariado para hacer avanzar a los pueblos del mundo hacia la revolución socialista mundial, es decir, erradicar el imperialismo y así establecer el comunismo en la Tierra.

Necesitamos una conferencia internacional y una nueva organización internacional de partidos y organizaciones marxistas-leninistas-maoístas, en la etapa posible hoy, de coordinación, de unidad de acción y elaboración de la nueva línea general del movimiento comunista internacional.

¡Palestina libre – detener el genocidio sionista/imperialista – apoyar a la Resistencia Palestina hasta la victoria!

¡Apoyar las guerras populares en todos los países del mundo!

!Alto a la guerra imperialista y al fascismo!

!Defender las vidas y condiciones de los presos políticos!

!Desencadenar la furia de las mujeres como fuerza poderosa de la revolución!


¡Muerte al imperialismo, el futuro es el socialismo y el comunismo!

¡Viva el marxismo-leninismo-maoísmo!

¡Viva el internacionalismo proletario!

 

L’educazione civica e la scuola di Valditara/governo Meloni a suon di “patria, rispetto, impresa”, un nuovo attacco ideologico/politico in primis contro gli studenti

A partire dall’anno scolastico 2024/2025 entreranno in vigore nel mondo della scuola le Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, testo che sostituirà le Linee Guida precedenti.

Il ministro Valditara ha ufficialmente inviato il documento al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), in attesa del parere per nulla vincolante da parte di un organo di fatto al servizio del governo e per cui le O.S. confederali in particolare alle recenti ultime elezioni dei rappresentanti si sono battute per ottenere “nuove” poltrone al Ministero attraverso cui continuare la loro azione organica al governo contro interessi e diritti basilari di studenti e lavoratori della scuola.

 

Ma con queste linee guida siamo di fronte ad un nuovo attacco del più che reazionario ministro Valditara e del governo Meloni contro gli studenti, in primis ideologico e conseguentemente poi politico e pratico, per una scuola che deve essere sempre più al servizio dei padroni/Capitale, della guerra imperialista e sempre più funzionale al moderno fascismo che avanza.

 

"Coerentemente con il nostro dettato costituzionale – dichiara il Ministro Valditara – le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali, valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita".

 

La “promozione della cultura d’impresa” affermata nelle linee guida rientra nella riforma più generale, passata adesso anche in Senato, dell’istruzione tecnica e professionale su cui Valditara e questo governo, in continuità con i precedenti ma anche e soprattutto in salto di qualità vogliono accelerare e potenziare i rapporti tra  il mondo della scuola e le esigenze produttive padronali/capitaliste.

La scuola per il governo Valditara/Meloni non deve formare/educare “cittadini” con una coscienza critica, non deve trasmettere ai giovani una conoscenza culturale ampia e volta alla libertà di scegliere, ma, improntata su una matrice ideologica di classe, quella della borghesia dominante oggi rappresentata dalla frazione più reazionaria con personaggi fascisti al suo interno, deve essere funzionale ad educare anche civicamente i giovani studenti, della classe proletaria in primis, alla “cultura” dello sfruttamento capitalista che il “mercato” dei padroni oggi pone e impone.


Quindi sempre più alternanza scuola-lavoro, apprendistato, l’inserimento pressante e capillare nel tessuto scolastico delle aziende private/esterni che potranno intervenire su programmi e risorse; dirigenti scolastici sempre più come manager; riduzione degli anni scolastici a 4 così i giovani saranno più velocemente pronti ad entrare pienamente in fabbrica e al lavoro; possibilità di coinvolgere docenti provenienti dal mondo delle imprese che potranno effettuare corsi di formazione all’interno delle aziende con le quali le scuole instaureranno rapporti di collaborazione, formazione dei docenti in azienda…

 

Valditara insiste affinchè la scuola formi sempre più gli studenti alla “responsabilità individuale” attraverso cui fare propri concetti quali la competitività, la concorrenza “il primato dell’essere umano su ogni concezione ideologica” (da quando si è insediato Valditara è perseguitato dal fantasma del comunismo che può aleggiare come prospettiva sociale dell’umanità), ma nello stesso tempo tutto questo deve essere messo al servizio anche della formazione della “coscienza di una comune identità italiana”, che Valditara riassume nella necessità sempre più impellente che le menti dei giovani siano educate a quella “cultura della patria” che sta alla base dell’ideologia/politica fascio-nazionalista del governo Meloni.

Ecco che torna allora innanzitutto la promozione ideologica di Valditara della patria in cui riconoscersi e per cui devono essere inculcati nei giovani i “valori” nazionali della democrazia, niente affatto neutra o generica come vuole fare intendere ma che è la democrazia borghese, quella che deve sempre più porsi al servizio degli interessi dei padroni e che nella fase attuale di profonda crisi economica che vede l’accentuarsi della guerra imperialista nel mondo come “soluzione” per fuoriuscirne, deve sempre più promuovere e mettere in atto in molteplici forme politiche al servizio della guerra imperialista. La scuola è un ambito sovrastrutturale che si deve permeare di tutto questo.

 

Una identità nazionale che per Valditara può favorire “anche l’integrazione degli alunni stranieri”, un anche arrogante e falso che sancisce invece la linea del governo fascio-razzista Meloni contro i migranti. Valditara è il ministro che quest’anno ha proposto che gli studenti stranieri facciano lezioni separate dalla propria classe o che debbano seguire lezioni al pomeriggio se hanno difficoltà con la lingua italiana. L’identità nazionale di un paese come l’Italia parte della civiltà europea e occidentale, come riportano le linee guida, alla fascista maniera non deve essere contaminata per Valditara! E' una moderna colonizzazione ideologica/culturale, imposta come unica espressione di civiltà, e quindi pregna di razzismo verso le altre culture.               

 

Per non parlare delle donne su cui si dice in un solo rigo “si rafforza e si promuove la cultura del rispetto verso la donna” in modo assolutamente generico. Ma non è un caso se questa è una scuola in cui deve avanzare la concezione ideologica che questo governo Meloni porta avanti sulle donne utili socialmente solo se fanno figli per la loro patria (vedi la indecente promozione tra le studentesse e gli studenti a partire dalle scuole medie dei recenti Stati generali sulla Natalità che studentesse e studenti medi e universitari hanno giustamente contestato). Chiaramente, le fascio-integraliste associazioni Pro Vita Famiglia hanno espresso soddisfazione per le nuove Linee Guida sull’insegnamento dell’Educazione del MIM con riferimento in particolare alla volontà di contrastare ogni concezione ideologica nelle scuole contro i progetti gender e LGBTQIA+.

 

Valditara cita anche la Costituzione ma in quegli aspetti che più servono strumentalmente a questo governo per la sua propaganda ideologica, “la libertà di impresa” appunto, così come la “proprietà privata”. “La Costituzione come stella polare, declinata nei molteplici ambiti del vivere civile di una comunità che si riconosce in una visione condivisa fondata sulla responsabilità individuale, sulla cultura del rispetto e della legalità a 360 gradi, sulla consapevolezza del valore del lavoro, dell’impresa e della proprietà privata, come espressione di libertà”.

Libertà per chi? Per i padroni che si devono lasciare in pace di continuare a fare profitto sullo sfruttamento degli operai e dei proletari.

Proprietà privata di chi? Della borghesia capitalista e imperialista da salvaguardare e perpetuare in questo putrido sistema sociale.

Cultura del rispetto e della legalità a 360 gradi? Serve una “cultura dei doveri dice Valditara, leggasi più disciplina, irreggimentazione, più repressione contro gli studenti in particolare e in generale contro il mondo della scuola. Il dissenso, le proteste dovranno essere ancor di più soffocate, zittite, represse all’interno di una ideologia/politica fascio-repressiva che questo governo ha già scatenato a suon di manganello della polizia infame contro gli studenti ma che non è riuscito a fermare (vedi nei mesi scorsi le tante manifestazioni, occupazioni delle scuole più che giuste e legittime contro questo modello reazionario di scuola e in solidarietà internazionalista con il popolo Palestinese).

 

Gli studenti in questi giorni hanno emanato comunicati di denuncia contro queste linee guida, l’OSA scrive in un recente comunicato “ Noi non ci stiamo: Contro la scuola di Valditara si alzerà l’opposizione, verso un autunno di lotte”.

 

Bene! Sostenere le lotte studentesche contro la riforma sempre più reazionaria della scuola è giusto e necessario, ma è chiaro che queste lotte devono incanalarsi all’interno di una lotta politica più ampia, rivoluzionaria, che deve avere come obiettivo la cacciata di questo governo e di ogni governo dei padroni al servizio di questo sistema sociale capitalista che non può essere modificato, e la questione scuola è, come si vede, uno degli specchi in cui si riflette la sostanza di questa società capitalista che deve essere rovesciata. 

domenica 11 agosto 2024

Ucraina - Gaza - Serve un salto di estensione, qualità nella lotta contro la guerra imperialista, per la resistenza palestinese, contro l'imperialismo italiano, contro l'avanzata della reazione all'interno - governo meloni. ecc.

Le ragioni di una riunione nazionale aperta il 31 agosto a Taranto

Lenin: "prima di unirci, occorre delimitarci"  

Proletari comunisti appoggia e sostiene tutte le manifestazioni di solidarietà con la Palestina e oggi più che mai alla resistenza palestinese, fatta segno di vili assassini mirati di suoi dirigenti, violando ogni norma internazionale e perfino ogni regola di guerra.

Noi sostentiamo tutte le risposte che la resistenza, le masse arabe, i regimi che si oppongono allo stato sionista di Israele e all’imperialismo Usa.

Siamo per il ritiro del contingente italiano dal Libano e salutiamo ogni azione che sia di opposizione alla sua presenza nell’area.

Siamo contro la guerra imperialista e contro i preparativi e i passi ulteriori di essa da parte dell’imperialismo Usa/Nato sanciti dal G7 di Puglia e dai recenti Vertici Nato negli Usa.

Appoggiamo e sosteniamo tutte le manifestazioni contro la guerra imperialista, contro la guerra per procura di Usa/Nato – imperialismo russo in Ucraina.

Siamo per la fraternizzazione dei soldati e delle masse ucraine e russe, contro il regime dell’oligarchia capitalista ucraina rappresentata dal governo con dentro i nazisti di Zelensky e contro la borghesia imperialista russa.

Siamo contro l’imperialismo italiano e la sua partecipazione attiva all’interno dell’alleanza Nato alla guerra e ai preparativi di guerra mondiale, sanciti dall’invio di armi offensive e da altre forme di presenza nella guerra in Ucraina e nei paesi vicini.

Alla marcia della guerra imperialista corrisponde l’avanzamento della reazione e del moderno fascismo in tutti i paesi imperialisti, la repressione interna contro ogni opposizione, il nazionalismo e il neo colonialismo anti immigrati, anti popoli oppressi dall’imperialismo, contro il riarmo e il rafforzamento dell’industria bellica, Leonardo in testa, l’economia di guerra in genere scaricata sui proletari e le masse popolari.

Appoggiamo e sosteniamo tutte le lotte proletarie, antifasciste, antimperialiste, nel nostro paese.

Serve un salto di estensione, qualità nella lotta su questi terreni.

Questi temi saranno affrontati da proletari comunisti in una riunione nazionale aperta, ad inviti, il 31 agosto a Taranto.

Nel corso della riunione: la questione della centralità della lotta operaia sulla base dell'autonomia operaia: Acciaierie d'Italia/appalto Taranto/ fabbriche siderurgiche/ Stellantis da Melfi a Mirafiori, passando per Cassino, Termoli, ecc, - le fabbriche della guerra e dell'economia di guerra Leonardo/Fincantieri

Compagni/compagne e realtà che vogliono partecipare possono scrivere all’email pcro.red@gmail.com o WA 3519575628