sabato 27 aprile 2024

pc 27 aprile - Profitti su profitti con la produzione delle armi delle guerre imperialiste, mentre i popoli vengono massacrati e affamati

 «La spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2023 il record storico di 2.443 miliardi di dollari con una crescita del 6.8% in termini reali rispetto all’anno precedente. Lo rivelano le stime diffuse dal SIPRI di Stoccolma»: lo annuncia la Rete italiana Pace e Disarmo.

 26 Aprile 2024 

stralci


«...le stime diffuse dal SIPRI di Stoccolma   registrano un aumento netto annuale di oltre 200 miliardi, che da solo raggiunge quasi il totale dall'Aiuto pubblico allo sviluppo mondiale (Official development assistance - ODA) sempre nel 2023 (stimato a meno di 224 miliardi di dollari)».

«Un anno in cui la spesa militare statunitense è aumentata dello 2,3%, superando i 900 miliardi di dollari: con un totale di 916 gli Stati Uniti restano di gran lunga al vertice con il 37% della spesa militare globale... La spesa totale di tutti i 31 Stati membri della NATO nel 2023 si è attestata su 1.341 miliardi di dollari pari al 55% del totale... la spesa militare italiana complessiva “diretta” per il 2024 sarà di circa 28,1 miliardi di euro, con un aumento di oltre 1400 milioni rispetto alle medesime valutazioni effettuate sul 2023. Una crescita derivante soprattutto dagli investimenti in nuovi sistemi d'arma: sommando i fondi della Difesa destinati a tale scopo con quelli di altri Dicasteri nel 2024 per la prima volta l’Italia destinerà una cifra di circa 10 miliardi di euro agli investimenti sugli armamenti». 

«I dati diffusi dal SIPRI dimostrano con ogni evidenza la dimensione epocale ed enorme degli aumenti decisi dai Governi a vantaggio dei propri eserciti e di conseguenza degli interessi economici del complesso militare-industriale-finanziario..."


(da Sole 24 ore del 27/4/24) - "In Europa 11 società fanno profitti... il business della difesa "contribuisce per il 25% al totale dei ricavi al lordo dei consolidamenti..."


"...Il numero uno italiano dell'aerospazio e difesa, Leonardo, che ha circa il 75% dei ricavi nel business militare e governativo ha aumentato i ricavi del 3,9% a 15,29 miliardi, l'utile operativo è migliorato del 12,9% a 1,085 miliardi. Il risultato netto ordinario è aumentato del6,5% da 697 a 742 milioni..."

pc 27 aprile - 87°anniversario della morte nelle carceri fasciste di Antonio Gramsci -

Gramsci vive nella lotta per la costruzione del Partito comunista oggi in Italia - strumento indispensabile per la Nuova Resistenza operaia e popolare per liberare l'Italia dai governi moderno fascisti e da ogni governo della borghesia, rovesciando lo stato capitalista/imperialista con la rivoluzione proletaria e socialista

proletari comunisti/PCm Italia

pc 25 aprile - Antonio Gramsci / il Partito comunista e la lotta contro il fascismo


Dalle Tesi di Lione 1926

Il fascismo e la sua politica
su questo blog nel post del 25 aprile

pc 27 aprile - La grande lotta degli studenti USA - immagini e cronache dirette - da Maoistroad

Waves of Campus Protests Against the U.S.-Backed Israeli War of Genocide Continue… and Spread

Several hundred students and pro-Palestinian supporters rally at Yale University in New Haven, Connecticut, April 22, 2024.

Several hundred students and pro-Palestinian supporters rally at Yale University in New Haven, Connecticut, April 22, 2024.  

Since we reported at the start of this week on the wave of protests at campuses across the country against the U.S.-backed Israeli war in Gaza, sparked by the student encampment at Columbia University in New York City, encampments, walkouts, rallies and other actions have not only continued but spread. This is a very good and important development, inspiring and challenging millions more throughout society. Here are some of these continuing and spreading campus protests—in the face of police and threats from campus administrators—in the past three days.

At Columbia University, president Minouche Shafik had called in the NYPD riot pigs last week against

pc 27 aprile - Contro la repressione dei disoccupati in lotta a Napoli - massima solidarietà e mobilitazione

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”

CHIEDIAMO LAVORO CI DANNO FETENZIA

MEGA PROCESSO CONTRO CHI LOTTA A NAPOLI: 43 INDAGATI

E’ di questa mattina [23 aprile] la notifica della Procura di conclusione di indagini preliminari ed inizio del processo che vede ben 43 indagati tra disoccupati/e organizzati con il Movimento 7 Novembre, Cantiere 167 Scampia e compagni/e del Si Cobas e di Iskra solidali. Un mega-processo che mette sotto accusa la lotta per il lavoro ed il salario in città, in particolar modo i mesi di Dicembre 2022 e Marzo 2023, quando le istituzioni nazionali e locali facevano saltare i tavoli di trattativa di questa vertenza storica sottraendosi al rispetto degli impegni assunti su formazione ed inserimento al lavoro.

Da quanto emerge dalle carte è evidente il tentativo di costruire un castello giudiziario finalizzato a narrare di un disegno criminoso, trasformando la lotta dei disoccupati in un problema di ordine pubblico e non politico/sociale. La storia di questo movimento, come tutta la tradizione del movimento operaio, insegna che solo la lotta paga.

Ci impegneremo nelle prossime ore a convocare una conferenza stampa e ad articolare un comunicato più complessivo che chiederà a tutte le forze di esprimersi e rompere l’isolamento di questa lotta, scendendo in piazza insieme al movimento di lotta. Iniziando da domattina e dal 1° Maggio, h 10:00 a Piazza del Gesù.

23 aprile,

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”

pc 27 aprile - Dilaga la mobilitazione antigenocidio e la repressione nei paesi imperialisti - Parigi e Berlino - info

Sciences Po occupata: «Basta bandi con Israele»

Parigi

Avvolto in una kefiah, un ragazzo poggia le mani sulla ringhiera della finestra al primo piano della sede centrale di Sciences Po, la prestigiosa università dell’élite parigina. È uno dei tanti studenti che da giovedì sera occupano lo stabilimento in pieno quartiere latino.

Le sue mani poggiano su due grandi lettere ricavate da grossi fogli di carta improvvisati: «C» e «M», a comporre con altri fogli la scritta «COMPLICE» che attraversa le finestre dello stabilimento della rue Saint-Guillaume, decorate dagli occupanti con i colori della Palestina.

Il ragazzo guarda sotto: sulla strada, centinaia di persone sono accorte non appena si è sparsa la notizia. I cancelli di ferro nero all’ingresso sono sepolti sotto i pallet, i bidoni dell’immondizia e le biciclette in bike-sharing, un patchwork barricadero che è il marchio di fabbrica degli studenti francesi quando si tratta di bloccare una facoltà o una scuola; il logo di Sciences Po, che di solito troneggia in cima, è appena riconoscibile, coperto da una bandiera palestinese.

Echeggiando quello che succede nei campus americani, Sara, studentessa in master a Sciences Po, spiega che gli studenti vogliono una riunione con l’amministrazione e che quest’ultima «sospenda i partenariati con le università israeliane: è stato fatto con la Russia per l’invasione dell’Ucraina, vogliamo che venga

pc 27 aprile - 25 aprile e non solo - Anche necessaria la lotta di posizione nel movimento - L'esempio di Palermo

Dai compagni e compagne di proletari comunisti di Palermo

In alcune assemblee cittadine di militanti di diverse organizzazioni e singoli compagni avevamo proposto per il 25 aprile di quest’anno, in unità con realtà convergenti in 'Assemblea No guerra' (cobas confederazione, anarchici, Fca, singoli), un corteo alternativo a quello istituzionale indetto da ANPI e composto principalmente dall’Anpi, dal Pd e dalla Cgil, più i rappresentanti del governo regionale e comunale, tutti e due infarciti di deputati e consiglieri di FdI.

Una proposta oggettivamente fattibile, che avrebbe visto la partenza davanti al carcere come simbolo della repressione di Stato, di cui questo governo Meloni è ben rappresentante anche in salto di qualità, il passaggio da un quartiere popolare e un “incontro” a metà strada con l’altro corteo in termini eventualmente di contestazione... Ma la proposta è stata rifiutata per la scelta di partecipare al corteo istituzionale in particolare dei centri sociali Antudo (alcuni stanno con Cgil) e Anomalia (con collegamento a Usb), Officina del Popolo, giovani Fgc e Pcl che con posizioni opportuniste si accodavano. 

Le motivazioni: avere più visibilità mediatica, prendersi la testa del corteo con il bandierone Palestina e "se è il caso contestare", esprimendo una sottovalutazione del governo Meloni, visto come gli altri e rientrante nelle destre generiche, e altre argomentazioni di basso livello, in particolare dagli arroganti giovani di Officina del popolo, del tipo “proponete il corteo alternativo per paura degli scontri?”

Abbiamo quindi deciso di partecipare al concentramento della manifestazione, posizionandoci a piazza Croci dove i compagni dei centri sociali avrebbero dovuto "prendere la testa del corteo…"

Abbiamo lavorato, non senza difficoltà, per organizzare la partecipazione dei lavoratori che vanno indietro oggettivamente, interni ad un andare indietro più generale della classe lavoratrice in questo paese e in questa fase. Il 24 avevamo fatto l'intervento ai cantieri Navali con invito per il 25 e diffusione Contro informazione rossoperaia. E il 25 una delegazione di lavoratori ha, grazie a questo lavoro, partecipato alla mobilitazione. 

La mattina del 25, noi, i compagni dell’Assemblea no guerra e singoli siamo quindi andati a Piazza Croci, posizionandoci lungo la strada insieme comunque ai compagni centri sociali, ecc, presenti anche un gruppo di giovani di una scuola superiore. 

Non abbiamo atteso però affatto gli altri o le azioni altrui ma abbiamo cominciato subito distribuendo i

pc 26 aprile - L'importante corteo di Taranto per il 25 aprile - interventi e immagini

La manifestazione di ieri per Taranto è stata molto significativa per la quantità di partecipanti (diverse centinaia di persone, un corteo che si è anche ingrossato lungo il percorso di tanta gente che ha voluto esprimere il proprio attuale e sempre più necessario antifascismo), di compagni/e, realtà raccolte di Taranto e provincia, e per la qualità dei contenuti; un corteo che ha saputo unire la solidarietà alla Palestina, la lotta contro le guerre imperialiste, alla valorizzazione storica e pratica della resistenza antifascista e della la lotta partigiana con la denuncia e l’appello alla lotta contro il governo Meloni di stampo fascista su tutti i fronti sociali e politici: repressione/donne/attacco al salario, reddito/sanita, scuola ecc; importante la solidarietà a Luigi di Palermo, ai resistenti palestinesi rinchiusi nelle carceri italiane, a Ilaria Salis e a tutti i compagni anarchici arrestati. 

Tutti temi calati nella realtà di Taranto - no città di guerra, no alla militarizzazione, no città della disoccupazione, precarietà, sfruttamento, gentifricazione della città vecchia, no devastazione ambientale per i profitti dei padroni grandi e piccoli, privati e di Stato, e del capitalismo imperialista. 

Una manifestazione unitaria nel sentire comune e nella pratica.

La manifestazione è stata per la nostra città anche una prima azione contro il G7 di Puglia che ci deve vedere in prima fila nella contestazione regionale e nazionale necessaria e indispensabile, in costruzione. Lavoriamo ora per la stabilità del coordinamento in forme e contenuti e decidiamo insieme come continuare per la Palestina, contro la guerra imperialista, l’industria bellica, la militarizzazione, l’economia di guerra, contro il G7 qui e ora!

SEGUONO ALCUNE DELLE TANTE FOTO DEL CORTEO DEL 25 APRILE E IL CANTO DI BELLA CIAO

 

 
Tante volte il canto di "Bella ciao"








pc 26 aprile - dal blog tarantocontro - L'intervento di un operaio dell'ex Ilva dello Slai cobas sc al corteo di Taranto del 25 aprile


Il 25 aprile di quest’anno è un 25 aprile diverso, già dallo scorso anno si poteva iniziare a sentirne il primo olezzo ma quest’anno la puzza della restaurazione del fascismo comincia a soffocare in maniera indiscriminata le masse proletarie, una restaurazione che passa attraverso la criminalizzazione della lotta partigiana ed il vittimismo della merda di Mussolini come dichiarato qualche giorno fa dallo scribacchino istituzionale Italo Bocchino, "un nome un destino". 

Ovunque in questo preciso momento storico il fetore fascista si insinua nei gangli della società e la infetta ricoprendola di pustole marcescenti, mai come prima d’ora nel cosiddetto "occidente civilizzato" le estreme destre stanno salendo al potere attraverso l’inganno e la violenza, stanno reprimendo con ferocia ogni forma di dissenso, si colpevolizza attraverso i media la lotta per i diritti e la si colpisce con le manganellate e le torture inflitte dalle forze dell’ordine precostituito. La paura è ciò che insegnano e la cieca obbedienza è quello che pretendono, una bella divisa in omaggio per chi accetta sommessamente questo stato delle cose.
Oggi il nostro saluto rivoluzionario è rivolto ai moderni partigiani che continuano a lottare anche da dentro le carceri dove sono selvaggiamente rinchiusi, moderni partigiani come la compagna Nadia Lioce, il compagno Alfredo Cospito reclusi in regime di 41bis o come i combattenti della resistenza palestinese Anan Yaeesh, Mansour Doghmosh e Ali Saji Rabhi Irar, detenuti in Italia per ordine dello Stato nazisionista d’Israele. 

Italia-Israele, due stati in cui i governi sono accomunati dalla barbarie che li contraddistingue, due governi che dall’atroce esperienza del nazifascismo, del quale con estrema gioia oggi ne celebriamo la disfatta, hanno assorbito la loro schifosa ideologia fatta di repressione verso i popoli e di cultura della guerra, di una guerra che a grandi passi si avvicina sempre più anche a noi, e di come non vedano

pc 26 aprile - La manifestazione di Palermo cronaca e immagini

cronaca

Alla manifestazione del 25 Aprile presenti con una delegazione di lavoratori al concentramento a Piazza Croci da dove partiva il corteo istituzionale Anpi/Cgil con presenza di esponenti della Giunta Comunale Lagalla, più rappresentanti del governo regionale e comunale, tutti e due infarciti in questa città di deputati e consiglieri dei fascisti di FdI.

Abbiamo voluto portare sia con lo striscione che con alcuni cartelli e i volantini così con interventi al megafono e slogan un messaggio chiaro e netto di che cosa significa onorare ma nello stesso tempo rendere oggi agente la gloriosa esperienza della Resistenza antifascista, guidata dal Partito Comunista di Italia:

significa principalmente organizzarsi per lottare contro il governo Meloni, in questa fase di moderno fascismo che avanza incarnato appunto dal governo Meloni fascio-imperialista, dei padroni, antioperaio, antipopolare, guerrafondaio, sessista contro la maggioranza delle donne, un governo che non può essere affatto considerato alla stessa stregua dei precedenti, benchè ne abbia continuato alcune politiche ma mettendoci un carico ideologico/politico di vero e proprio salto di qualità nell’attacco ad ampio raggio contro i lavoratori, proletari, masse popolari e tutto coloro che lottano anche per diritti e libertà basilari oggi messi sotto attacco;

significa collegarsi attivamente con la eroica Resistenza del popolo Palestinese, che rappresenta il cuore più profondo dell’oppressione dei popoli da parte dell’imperialismo che sostiene regimi genocidi come quello nazisionista di Israele.

Insieme ad altri compagni e compagne non abbiamo poi sfilato nel corteo perché non si poteva sfilare con chi deliberatamente come il PD presente firma per inviare soldi, uomini e armi nei teatri di guerra e deliberatamente si macchia di crimini contro i popoli oppressi, con chi condanna la eroica azione di Resistenza del popolo Palestinese e di fatto serve il fascio-imperialismo del governo Meloni, ma abbiamo contestato apertamente la falsità di chi sfilava senza vergogna tenendo bandiere macchiate del sangue di bambini, donne e popoli.

E’ tempo di schierarsi e non di accontentarsi di un “unità” che devia i proletari dalla via da intraprendere nella lotta contro questo governo e il moderno fascismo che avanza.

proletari comunisti Palermo







Messaggio di un lavoratore Slai cobas:

"dopo avere partecipato ieri con il mio sindacato Slai Cobas sc... Il 25 aprile non è una giornata di festa ma di resistenza... Alfredo Cospito , Ilaria Salis, e il compagno di Palermo accusato di terrorismo e tutti coloro che oggi sono repressi, per loro siamo scesi in piazza ma abbiamo denunciato soprattutto questo Governo che oggi ci reprime, non ha rispetto per le donne, per i lavoratori, gli operai... per nessuno; pensa solo ai padroni e mette il bavaglio ai giornalisti che dissentono, manda armi su armi per una guerra ingiusta e piena di vittime innocenti come i bambini, il popolo palestinesi e non solo. Quindi che una giornata come questa sia da monito per tutti, affinché si capisca che occorre lottare perché finiscano guerre e repressioni... Il Pd al corteo di oggi è vomitevole... avergli gridato contro oggi a loro che sono complici della guerra è stato il minimo sindacale ma giusto..."

pc 26 aprile - Ancora sul 25 aprile a Bergamo, la repressione non ferma la contestazione

 ALTRE IMMAGINI E VOCI DAL CORTEO DEL 25 APRILE A BERGAMO

Un corteo antifascista molto partecipato, sentito, non alla memoria, non una ricorrenza, ORA E SEMPRE RESISTENZA, interpretato, tanti cartelli, preparati nei giorni precedenti, con cura e passione, artistici, oggi antifascisti è essere antisionisti, con la Resistenza palestinese fino alla vittoria. Con gli interventi dal camioncino, appassionati, a riflettere tanti antifascismi in tante pratiche collettive quotidiane. Con una visione diffusa che ancora non riconosce la vera natura moderno fascista del governo Meloni, da rovesciare, verso cui indirizzare la lotta proletaria, come una nuova resistenza, necessaria oggi. Un governo della guerra imperialista, sostenuta ampiamente dalla falsa opposizione, che il giorno della Liberazione è in piazza con le bandiere americane e sioniste, e sui palchi con le mani sporche di sangue dei popoli aggrediti, del genocidio palestinese, che come minimo andava contestata.






bandiere usa e israele: la vergogna imperialista ennesimo insulto ai partigiani, che dovrebbe far riflettere chi li ha tollerati al suo fianco


All’arrivo in piazza l’aggressione di digos e polizia alla manifestazione (video dai GPI https://www.instagram.com/p/C6Mib2NsQ2z/?igsh=MXJrenRqaTU4NzlobQ==), con il tentativo di fermarla, disperderla, silenziarla. Ma il corteo è deciso e si oppone a questo nuovo grave atto di repressione, crescente e parte proprio di quel moderno fascismo che avanza con il governo Meloni.



I compagni non se ne vanno, tante giovani, studenti, tante bandiere della Palestina, si prende posizione nella piazza, si forma un bel gruppo che contesta per tutta la durata i comizi, ‘fuori i sionisti dal 25 aprile’, la resistenza oggi come ieri, con slogan e brevi interventi, di denuncia della repressione, del governo, della legittimazione dei fascisti fatta nel corso degli anni da chi oggi fa discorsi di circostanza, un palco da dove si è parlato di antifascismo mentre sotto il palco il corteo veniva attaccato con manganelli e scudi alla mano, e tante, tante voci contro il genocidio a Gaza, a sostegno della Resistenza in Palestina fino alla vittoria.


pc 26 aprile - 25 aprile la manifestazione di Bergamo cronaca e immagini

Cronaca di un compagno

La manifestazione è stata partecipata, in migliaia in piazza per il 25 aprile dei partigiani che hanno combattuto la resistenza contro il nazi fascismo, tra ricordo e necessità dell’affermazione oggi dei valori, del loro esempio, in gran parte associati alla Resistenza palestinese, che ha caratterizzato il corteo e le contestazioni finali. Significativo un gruppo di studenti con l’insegnate e cartelli per la resistenza in Palestina, frutto del lavoro di questi mesi a scuola.

Una realtà eterogenea che ha sfilato ‘con la resistenza del popolo palestinese fino alla vittoria’.

.. una parte del corteo, molto vivo e fortemente antifascista, con gli interventi alternati dal camioncino, partigiani/25 aprile, attività locali e antifascismo, denuncia del governo, Palestina tra genocidio e Resistenza.

alla fine per la Rete era parte imprescindibile della giornata

di lotta quella di contestare il sindaco primo firmatario dell’appello filo sionista e di complicità nei massacri di Sinistra per Israele, e le istituzioni, che usurpano il palco della Resistenza, con parole di circostanza, con il presidente Pd della provincia e l’ospite di rilievo Bersani, che negli anni hanno spianato la strada al governo fascista della Meloni

 ...sbagliato un intervento che c’è stato, anche condivisibile in tante sue parti, ma surreale, da parte di una compagna che ha parlato, senza porsi il problema che lo stava facendo da un palco blindato da polizia e digos ancora schierati a reprimere le voci della Resistenza di ieri come di oggi e in Palestina, a ‘proteggere’ il pubblicoche ha cosi’ potuto sentire e applaudito il sindaco, al quale lei stessa si è rivolta senza tenere in conto,

senza condannare, che solo pochi minuti prima, le compagne e i compagni, erano stati spintonati e tenutilontani da quei poliziotti con scudi e manganelli che ancora stavano facendo da cornice alle sue parole,svuotandole, oggettivamente, di significato.

Un intervento che non è stato condiviso, che non ha dato spazio, nemmeno dopo le tante richieste, ad una

compagna palestinese, per far sentire la voce, le ragioni, la forza della Palestina che Resiste.

Lo spezzone della Rete Palestina è arrivato alla piazza dietro il grande striscione, intercettato da digos e poliziotti, tra spintoni e pressioni che ne volevano impedire l’avanzata, determinato a non cedere si ècomunque ben posizionato ai margini della folla già assiepata nella piazza per il comizio.

... dall’inizio alla fine sono stati contestati, molto attivi i

giovani, studenti, in parte organizzati nell’università, con i Giovani Palestinesi. In maggioranza le grida

hanno avuto al centro la Palestina, la fine del genocidio, dell’occupazione, ‘fuori i sionisti dal 25 aprile', perché nulla hanno a che fare con i valori e l’esempio che oggi ci servono della Resistenza partigiana, e poi perché sono collaterali all’avanzata del moderno fascismo della Meloni, alla guerra imperialista, per lescelte complici con il governo israeliano.

Abbiamo partecipato attivamente, al corteo e alle contestazioni, contro Israele nazi-sionista e Governo Meloni complice, partigiani ieri e oggi, con la resistenza antifascista e palestinese, diffuso un volantino  con Meloni appesa ‘io sono fascista’ che ha suscitato consensi diffusi, e abbiamo fatto interventi dal megafono contro repressione, guerra, il governo imperialismo, e naturalmente la Palestina.


pc 26 aprile - Altre cronache e immagini dal corteo di Milano





 Cronache da un compagno di Milano nel cuore del corteo dei 100.000 partito da via Palestro

Siamo in Transiti per attacchinare locandina nazionale prendere bandiere e striscione e ci siamo avviati verso Porta Venezia alle 13,30 per attacchinare la locandina, per raggiungere Palestro e iniziare a distribuire volantino nazionale. Praticamente eravamo tra i primissimi, poco dopo è iniziata la fiumana enorme, oltre le 100.000. 
Il nostro volantino e la locandina sono stati presi molto volentieri quando vedevano la foto della Meloni a testa in giù, con cenni di assenso e plauso da parte di alcuni compagni che ci hanno detto "sempre precisi e sul pezzo".
Lo spezzone palestinese/si è formato in ritardo, il camion è arrivato quando già la fiumana è diventata marea e hanno dovuto superare spezzoni dei centri sociali. 
Altri lavoratori si sono uniti a noi... una ragazza molto giovane a cui avevo dato il volantino mi dice in inglese indicando la firma "è un partito marxista leninista" gli ho risposto marxista-leninista-maoista, e le si sono illuminati gli occhi e mi dice che il padre è turco del Tkp/ml e la madre è curda di Partizan e mi ha parlato di Mlkp". Ho risposto ricordando il pensiero del fondatore del Tkp/ml e della lotta tra le due linee nel movimento. Le abbiamo dato gli ultimi 2 numeri della controinformazione, ci ha ringraziato. 
Quindi abbiamo iniziato la difficoltosa scalata per raggiungere i compagni in piazza Duomo per partecipare alla contestazione alla brigata ebraica... Molti manifestanti concordavano che non era accettabile che ci fossero le bandiere israeliane e di certo non erano "facinorosi". Così come nel microfono aperto di radio popolare di tarda serata un paio di interventi di chi aveva partecipato al corteo hanno confermato questa posizione e che alcune delle cosiddette "provocazioni" fossero "programmate" -  in alcuni filmati si vede bene una presenza massiccia di digos e poliziotti, ma defilati, e si vedono i city angels che più che proteggere la brigata menavano. 
Quindi abbiamo raggiunto il presidio sotto il palco con una certa difficoltà a coordinarci con gli altri compagni. 
Pieno appoggio alle contestazioni di Sala - sindaco di Milano - di Pagliarulo Anpi e di quello della Uil. Ma non condividiamo i fischi a Scurati così come al rappresentante dei deportati antifascisti che stava riaffermando il ruolo e tributo pagato dai comunisti, dagli antifascisti, operai e cittadini che avevano sostenuto la Resistenza, e persino il coro della sezione Anpi della Scala che intonavano e cantavano Bella Ciao e Fischia il Vento, non erano in sintonia con il resto della piazza (da notare che prima che iniziassero i comizi avevano iniziato a suonare l'inno di Mameli e lì i giusti fischi non davano fastidio e l'inno è stato interrotto). E così quando mi sono messo a gridare "piazzale Loreto ci son tanti lampioni, ieri Mussolini oggi la Meloni" e alcuni giovani che lo stavano riprendendo, la parte anarcoide davanti continuava, e i ragazzi se ne sono andati via schifati. Per chiudere sullo spezzone, abbiamo assistito a scene non proprio edificanti di questa area che quando si sono "assaltate" le transenne si sono tirati nelle retroguardie, mentre con gli altri in prima fila a difendere i compagni siamo stati noi una compagna di Bergamo, e le altre nostre compagne dietro a sostenerci.

giovedì 25 aprile 2024

pc 25 aprile - 25 aprile Milano - Grande manifestazione oltre 100 mila persone e all'interno di essa una forte contestazione a sostegno della resistenza palestinese


Video  degli scontri
 


 

Una cronaca

Milano 25 aprile ‘piazza del duomo con la Palestina, la Resistenza non è soltanto memoria’
l'aspetto importante è stata contestazione in piazza Duomo con la partecipazione anche di numerosi giovani delle realtà di sostegno alla resistenza palestinese, con la presenza di giovani palestinesi e arabi, sempre presenti nei cortei di Milano.

Transennata e presidiata da Anpi e Cgil l’area servita come palco per i comizi e il monumento centrale. Nonostante questo una buona parte della piazza si è riempita della contestazione, con tante bandiere palestinesi, ed anche il monumento è stato fasciato con una grande bandiera palestinese da un gruppo di giovani. L’obbiettivo di far sentire la voce della Palestina è sicuramente riuscito. La contestazione, ‘fuori i sionisti dal 25 aprile, fate parlare i palestinesi’, è stata molto sostenuta fino alla fine dei comizi, con diversi tentativi fin da subito per superare le transenne, con l’intervento del servizio d’ordine e poi della polizia per evitare l’entrata al palco. Ad un certo punto, con la mediazione della digos, una delegazione palestinese è stata accompagnata vicino al palco con la promessa che avrebbero potuto prendere la parola. In realtà un meschino tentativo per zittire la piazza.

 La nostra presenza  si è espressa con il sostegno attivo alla contestazione, con un grosso cartellone con ingrandimento della locandina nazionale da una parte e un manifesto dall’altro lato. Essa ha posto al centro la denuncia dello stato nazi sionista di Israele, della complicità del governo Meloni, e che essere partigiano oggi vuol dire nuova resistenza in Italia oltre che sostegno alla resistenza palestinese, con interventi volanti, per collegare la denuncia del carattere imperialista del governo complice dello stato nazi sionista di Israele e che marcia verso fascismo e guerra, l’aumento della repressione verso le lotte e contro la solidarietà internazionalista alle lotte dei popoli a difesa del profitto dei padroni: spetta ai proletari e ai popoli unirsi per una nuova resistenza qui e ora.

La giornata in risposta alla scelta delle istituzioni di rispondere con la repressione invece che dar voce alla Palestina, è continuata con un corteo spontaneo dentro piazza del duomo per le vie del centro con slogan su Palestina ma anche resistenza antifascismo e governo fascista, fino largo Cairoli, con un migliaio di manifestanti.