sabato 10 febbraio 2024

pc 10 febbraio - Ultim'ora: mobilitazione per Ilaria Salis, a Roma scontri - In Ungheria sfilate dei neonazisti

 Da Repubblica 

Roma, scontri alla manifestazione per Ilaria Salis. 
A Budapest cortei neofascisti
Mobilitazione anche a Milano
La 39enne Ilaria Salis è in carcere a Budapest da un anno. Fu arrestata l’11 febbraio con l’accusa di aver aggredito due estremisti di estrema destra. La data è stata l’occasione per organizzare cortei in varie parti d’Italia. A Roma ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Un centinaio di studenti e anarchici, dopo aver tentato di raggiungere con un corteo spontaneo l'Ambasciata di Ungheria a Roma, sono stati bloccati dalla polizia. Dopo momenti di tensione fumogeni e cori contro le forze dell'ordine si

pc 10 febbraio - Fermare la mano genocida dello stato sionista d'Israele - sostegno al popolo e alla resistenza palestinese in tutte le forme necessarie

Partito il “piano finale” israeliano. Netanyahu: “Attaccheremo Rafah. La popolazione deve evacuare”

Pagine Esteri, 9 febbraio 2024. “È impossibile raggiungere l’obiettivo di eliminare Hamas lasciando quattro battaglioni di Hamas a Rafah. Al contrario, è chiaro che l’intensa attività a Rafah richiede che i civili evacuino le zone di combattimento”. La dichiarazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato ciò che già da giorni si immaginava sarebbe accaduto e che metà della popolazione palestinese, per la maggior parte sfollati mandati a Rafah dall’esercito israeliano, più di tutto ora teme.

di Eliana Riva, da Pagine Esteri

Il “piano finale” israeliano è partito. Nonostante il seppur timido e tardivo “no” del presidente degli Stati Uniti d’America. “Israele sta esagerando” ha dichiarato Biden dopo 28.000 morti. “Ogni operazione a Rafah, con oltre un milione di palestinesi che vi si rifugiano, sarebbe un disastro e non la sosterremmo senza un’appropriata pianificazione” gli ha fatto eco il segretario di Stato Blinken dopo la sua ultima, infruttuosa visita a Tel Aviv.

E il momento della pianificazione, per bocca dello stesso Netanyahu, è subito arrivato. Il premier ha infatti ordinato alle forze armate di presentare al governo un “piano combinato per l’evacuazione della popolazione e la distruzione di Hamas”.

Dopo il via libera americano alle “ammonizioni” per Israele, anche l’Alto rappresentante dell’Unione

pc 10 febbraio - L’aberrante codificazione di una falsa “verità di Stato” sulle foibe - un contributo

 

La massiccia campagna di stampo revisionistico scatenata dalla destra neofascista e leghista in occasione della Giornata del Ricordo con l’imposizione, mediante una legge ‘ad hoc’, di una ‘verità di Stato’ quale oggetto di insegnamento obbligatorio nelle scuole, rende necessario ribadire alcune fondamentali considerazioni di natura storica.

Per comprendere la genesi e il significato del fenomeno delle foibe occorre infatti considerare che cosa è accaduto prima, che cosa è accaduto durante e che cosa è accaduto dopo: ciò equivale a comprendere come la propaganda reazionaria abbia costruito il ‘caso foibe’.

Orbene, le foibe sono state il frutto di vent’anni di imperialismo fascista, fatto di bestiali violenze, snazionalizzazioni forzate, repressioni feroci e odiose persecuzioni razziste, culminate, da ultimo, in

pc 10 febbraio - Le foibe tra menzogne e immonda speculazione fascista e di Stato - commenti

Amnesie di Stato …
 
Con il “giorno del ricordo”, scordamoce ‘o passato
 
Elementi tratti da “Il Manifesto” dell’11 febbraio 2022 di Davide Conti
 
Infatti, si dimentica: - che il Tribunale di Trieste dello Stato liberale condannò a 120 anni di carcere 50 ferrovieri (italiani e jugoslavi) per lo sciopero del 1919 con l’accusa di anti-italianità e filo-slavismo; - quando a Pola nel gennaio 1920 furono condannati a 25 anni i metalmeccanici (italiani e jugoslavi) con l’accusa di cospirazione contro lo Stato e istigazione alla guerra civile; quando il 13 luglio 1920 i fascisti bruciarono la Narodni Dom (Casa del Popolo) della minoranza slovana a Trieste; quando Mussolini certificò la nascita del fascismo in quelle terre di confine su “Il Popolo d’Italia”: “… Nella Venezia Giulia i fasci di combattimento sono l’elemento preponderante e dominante”.
 
Si dimentica l’italianizzazione forzata con le leggi degli anni 1922-31, i 544 imputati del Tribunale speciale fascista e le 35 condanne a morte comminate a sloveni e croati. Dal programma del fascismo

pc 10 febbraio - Carcere assassino! Carcere tortura - Guardie carcerarie vili razzisti massacratori a Reggio Emilia - protetti da Salvini/Nordio/GovernoMeloni!

Carcere di Reggio Emilia: detenuto picchiato e torturato

A quasi un anno dai fatti, l’agenzia di stampa ANSA ieri ha pubblicato il video di un detenuto incappucciato con un federa, messo pancia a terra con uno sgambetto e poi preso a pugni sul volto e sul costato, calpestato con gli scarponi, trattenuto alcuni minuti per braccia e gambe dagli agenti della polizia penitenziaria.

La vittima è un 40enne detenuto a Reggio Emilia, lo scorso 3 aprile, e le immagini arrivano dalle telecamere interne che sono state allegate agli atti dell’inchiesta. Per 10 agenti è stato chiesto il rinvio a giudizio, per otto di loro l’accusa è di tortura.

L’agenzia Ansa ha visionato l’intero video, di quasi dieci minuti, e nella descrizione continua a raccontare: denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, fino ad essere trascinato in cella.

I dieci indagati sono stati interdetti dal servizio lo scorso luglio, il gip aveva descritto così le immagini: qualcosa di “brutale, feroce e assolutamente sproporzionato rispetto al comportamento del detenuto”.

pc 10 febbraio - Truppe israeliane massacratrici dei bambini - Fermare le belve sioniste, nuovi nazisti israeliani

 

Trovata morta a Gaza Hind Rajab, la bambina della telefonata che era diventata un simbolo. “Uccisa dalle bombe israeliane”.

La bimba era riuscita a telefonare a sua madre dopo essere sopravvissuta a un raid che ha ucciso la sua famiglia. Due soccorritori con un ambulanza erano partiti per cercarla. Stamattina il ritrovamento dei tre corpi.Hind Rajab è morta. Il corpo senza vita della bambina palestinese di 6 anni scomparsa da quasi due settimane a Gaza City è stato trovato questa mattina nei pressi dell’auto su cui, con i parenti, stava cercando di evacuare dalla città. Sulla macchina c’erano i cadaveri dei due zii e di tre cugini. Bombardata anche l’ambulanza della Mezzaluna Rossa palestinese che si era avvicinata per soccorrere la bimba.

pc 10 febbraio - Ungheria - "Noi siamo Ilaria Salis” - prima info

 La sinistra di Budapest affronta i neonazisti 
Antifascisti ungheresi ieri hanno protestato, tra l’altro, contro il raduno neonazi atteso per oggi a Budapest
Antifascisti ungheresi ieri hanno protestato tra l’altro contro il raduno neonazi 
atteso per oggi a Budapest 
Gli antifascisti ungheresi in piazza. Oggi il corteo dei nostalgici del Führer

 Caterina, capelli lunghi e raccolti come quelli di Ilaria, dice che vuole «un Paese in cui non avere più paura quando dico le cose che penso». E infatti non ha avuto paura. In piazza con, un centinaio di persone, protesta contro il presidente della repubblica ungherese, Katalin Novák, che ha concesso la grazia a un condannato per un reato gravissimo, legato alla pedofilia.

pc 10 febbraio - I criminali genocidi dello Stato sionista israeliano attaccano Rafah e vogliono la soluzione finale - Fermarli è urgente e necessario

Intensifichiamo l'informazione, la controinformazione e tutte le manifestazioni di solidarietà 

sviluppiamo denuncia, attacchi politici e militanti contro lo Stato d'Israele, l'imperialismo USA, il governo Meloni, gli interessi economici dello Stato d'Israele ovunque collocati

sollecitiamo tutte le organizzazioni internazionali che possono fare qualcosa con ogni forma di pressione

interveniamo in tutti gli eventi pubblici portando la questione palestinese

prepariamo le due grandi giornate del 23/24 fennraio a livello nazionale e internazionale

info

Hamas, a Gaza bilancio morti supera 28.000 persone

Guerra Israele–Hamas, Netanyahu: operazione a Rafah finisca prima del Ramadan.

L'esercito israeliano sta continuando a premere su Khan Yunis, a poca distanza da Rafah. È stata trovata morta Hind Rajab, la bambina palestinese di sei anni dispersa dopo che l'auto della famiglia era finita sotto i colpi a Gaza provocando l'uccisione dei famigliari. Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha affermato che almeno 28.064 persone sono state uccise nell'enclave dall'inizio della guerra. 

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha informato il gabinetto di guerra che l'operazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Rafah, nel sud di Gaza, dovrà essere completata entro l'inizio del Ramadan, il

pc 10 febbraio - Massimo sostegno agli attacchi Huthi in solidarietà con la Palestina - No all'intervento militare imperialista italiano - info

Presidente agenzia Houthi: 'Stop aggressione a Gaza o escalation sorprenderà tutti'

"Non possiamo rivelare il tipo di questa escalation, ma certamente se l'aggressione contro Gaza non si ferma, amplieremo le nostre operazioni in un modo che sorprenderà tutti". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, confermando le parole del leader yemenita Abdul-Malik al-Houthi, secondo cui ci sarà un'escalation se non cesserà l' "aggressione" israeliana a Gaza. 

Presidente agenzia Houthi: 'Navi militari e commerciali Italia a rischio'

L'Italia "mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali" assumendo il comando tattico della missione Ue Aspides nel Mar Rosso. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, sottolineando "che colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso. Questo deve essere chiaro". Secondo Amer, uno dei 'volti mediatici' degli Houthi - gruppo sciita zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a - è "pericolosa" per l'Italia e "la conduce allo scontro diretto con il nostro Paese" la decisione di guidare la missione che intende "intercettare i missili yemeniti" che prendono di mira le navi israeliane o quelle dirette nello Stato ebraico.

venerdì 9 febbraio 2024

pc 9 febbraio - OCCUPATO IL CONSOLATO UNGHERESE A VENEZIA PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI ILARIA SALIS


Ilaria Salis libera subito”
: questo lo slogan di decine di compagne-i del Centro sociale Rivolta che hanno occupato il consolato ungherese di piazzale Roma, a Venezia. Mentre il ministro alla giustizia Nordio è in visita a Padova, il centro sociale ha voluto lanciare il suo messaggio, chiedendo la scarcerazione della 39enne, detenuta in Ungheria dall’ 11 febbraio 2023.

A Budapest, il 29 gennaio, si è aperto il processo a Ilaria Salis, l’insegnante antifascista di Monza detenuta da un anno in Ungheria per gli scontri con un gruppo di neonazisti. Rischia 16 anni di carcere da scontare in Ungheria in condizioni disumane. La sua immagine nell’aula del tribunale ungherese con le catene a polsi e caviglie ha fatto il giro del mondo. L’avvocato di Ilaria Salis ipotizza il ricorso alla Corte Europea di Giustizia per violazione della Convenzione europea sui diritti dell’uomo già costata altre condanne all’Ungheria.

pc 9 febbraio - L'appello del sindacalismo di base per le giornate di lotta del 23 e 24 febbraio - adesione ma con altre parole d'ordini

Lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce alle due giornate di lotta del 23 e 24 

ma considera limitata la parola d'ordine che le guida - quella che sosteniamo noi  è

In solidarietà con la Resistenza palestinese contro il piano genocida Israele/imperialismo

così sul fronte della guerra le nostre parole d'ordini sono 

Contro l’intervento delle truppe imperialiste nel Mar Rosso/ contro il governo Meloni guerrafondaio, reazionario e antipopolare

Contro l'economia di guerra e lo scaricamento di essa sulla pelle e sulle tasche dei lavoratori e masse popolari

FERMARE IL GENOCIDIO

Questa la parola d’ordine della mobilitazione indetta dai sindacati di base raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi che proponevano di realizzare una mobilitazione anche ricorrendo a forme di sciopero per il 23 febbraio e una grande manifestazione nazionale a Milano il 24 all’unisono con quelle che si terranno in numerosi paesi di tutti i continenti.

Cessare il fuoco in Palestina e in tutte le guerre, diventa oggi un imperativo per il movimento dei lavoratori e delle classi popolari, che vede crescere il rischio di un conflitto globale alimentati dai tanti

pc 8 febbraio - Sulla trattativa in corso su ostaggi - La risposta del movimento di Hamas - info

 Bozza – Risposta preliminare

A un quadro generale per un accordo globale tra le parti

Questo accordo mira a fermare le reciproche operazioni militari tra le parti, raggiungere una calma completa e duratura, scambiare prigionieri tra le due parti, porre fine al blocco di Gaza, ricostruire, riportare i residenti e gli sfollati alle loro case e fornire riparo e soccorso a tutti i residenti in tutte le aree della Striscia di Gaza, secondo le seguenti fasi:

Prima fase (45 giorni):

Questa fase umanitaria mira a liberare tutti i detenuti israeliani tra donne e bambini (di età inferiore ai 19 anni, non arruolati), anziani e malati, in cambio di un numero specifico di prigionieri palestinesi, oltre a intensificare gli aiuti umanitari, il ridispiegamento delle forze al di fuori delle aree popolate, consentendo l’inizio della ricostruzione di ospedali, case e strutture in tutte le aree della Striscia. e permettendo alle Nazioni Unite e alle sue agenzie di fornire servizi umanitari, e istituendo campi di accoglienza per la popolazione, come segue:

Una cessazione temporanea delle operazioni militari, la cessazione della ricognizione aerea e il ridispiegamento delle forze israeliane lontano dalle aree popolate dell’intera Striscia di Gaza, per essere

pc 8 febbraio - Repressione contro la solidarietà con il popolo palestinese - info


A Roma un giovane assistente all’educazione algerino di una scuola della Capitale, tre settimane fa era stato sospeso dal lavoro per aver pubblicato alcuni post a favore della Palestina. Adesso è stato addirittura licenziato.

Il giovane algerino, in Italia da dieci anni come rifugiato politico e da sei dipendente con contratto a tempo indeterminato presso un istituto della Capitale, a seguito alla pubblicazione di alcuni post a sostegno della causa palestinese, si era visto piombare a casa i poliziotti dell’Antiterrorismo che avevano perquisito – senza trovare nulla di illegale – il suo appartamento e la scuola lo aveva sospeso dall’incarico. Ora, secondo quanto riferisce il quotidiano online L’Indipendente, è arrivata la notizia

pc 8 febbraio - Formazione operaia - "Portare dall'"esterno" la coscienza socialista", oggi sempre più necessario - Sempre sul 'Che Fare?' di Lenin


Nei passi tratti dal ‘Che fare?’ e pubblicati nella Formazione Operaia di giovedì 25 gennaio, le questioni e le indicazioni poste da Lenin sono abbastanza chiare, e a noi tocca “solo e semplicemente” collocarle nell’attuale situazione delle avanguardie operaie e proletarie, ovunque esse siano collocate e, diremmo noi, disperse, nel sindacalismo di base, nei movimenti e in misura molto ristretta nelle forze che si dicono “di sinistra” e “comuniste”; e nell’azione dei comunisti, che lavorano per la costruzione del Partito, con queste avanguardie di classe.

Domina la lotta sindacale ed effettivamente la coscienza è completamente soffocata dalla spontaneità che obiettivamente si riduce alle rivendicazioni più immediate e ad un generale rifiuto della politica e della prospettiva della lotta per il socialismo. Questo, diremmo con Lenin, è l’amara verità.

Ma purtroppo dobbiamo aggiungere che questo è addirittura il male minore, perché - sempre parafrasando Lenin – “significa che lo si voglia o no un aumento dell’influenza dell’ideologia borghese sugli operai“, che nel contesto attuale significa influenza dell’ideologia reazionaria dei partiti della destra politica e, in particolare, di quelli di stampo fascista nei loro contenuti più beceri, dal nazionalismo al razzismo, che cementano le concezioni individualiste e particolariste cresciute negli anni, che hanno fatto da contraltare alla crisi nella classe e nelle masse delle forme dominanti del riformismo, dell’elettoralismo sviluppate negli anni precedenti dagli ex partiti di “sinistra”.

Se nelle fase del dominio di queste influenze il problema era, per le forze comuniste autentiche, di sviluppare una critica ad esse ponendo l’alternativa della ricostruzione del partito comunista e del sindacato di classe, in un processo che diremmo classico e più volte rappresentato nel movimento operaio e comunista, ora dobbiamo considerare che questa fase è passata e non è più l’aspetto principale proprio nelle fila della nostra classe e delle masse oppresse.

Questo vuol dire che aumenta ancor più la necessità di portare dall’”esterno” la coscienza socialista, i principi della lotta di classe, l’agitazione e propaganda politica; ricostruendo per tappe, dai piccoli numeri a forme via via più elevate e sviluppate, un tessuto di avanguardie operaie che faccia da base reale alla ricostruzione del Partito comunista.

E’ chiaro che questo bisogna farlo necessariamente nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame

pc 8 febbraio - Dall'attacco contro Israele del 7 ottobre, sempre più appoggio alla Resistenza palestinese - da CR del 7/2


Il 7 ottobre 2023
l’azione politico social-militare è stata condotta dalle forze della resistenza palestinese, in cui la forza maggioritaria è Hamas; ma le organizzazioni palestinesi che hanno partecipato e sostenuto l'azione del 7 ottobre 2023 sono 6 appartenenti alle diverse aree sociali e politiche presenti nel popolo palestinese e in cui il popolo palestinese si riconosce nella sua stragrande maggioranza a Gaza e nella sua non verificata maggioranza nella Cisgiordania, dove l'Autorità nazionale palestinese diretta da Abu Mazen ha fino ad allora impedito le elezioni, elezioni che secondo gli osservatori avrebbero dato anche in Cisgiordania la vittoria ad Hamas.

Questo il primo punto da affermare a 4 mesi dall'attacco della resistenza palestinese allo Stato di Israele, al suo esercito e ai suoi insediamenti realizzati illegalmente ai confini della Striscia di Gaza, a cui va dato il pieno appoggio alla resistenza palestinese. “Pieno appoggio” significa pieno appoggio a tutte le organizzazioni che la rappresentano, pieno appoggio significa riconoscimento che Hamas è l'organizzazione maggioritaria presente attualmente all'interno del popolo palestinese.

In questo quadro chi sostiene il popolo palestinese e sostiene la sua resistenza ha il diritto/dovere di sostenere ciò che il popolo, tramite le organizzazioni della resistenza, attua.

Per di più Hamas ha spiegato in un lungo documento in inglese e tradotto in italiano dall'Associazione per la pace - che certo non può essere considerata né appartenente al mondo islamico

pc 8 febbraio - La Palestina chiama/Ravenna risponde - Una partecipata assemblea pro Palestina prepara iniziative, in particolare al Porto

Diamo continuità alle iniziative in solidarietà alla Palestina

A Ravenna e l'assemblea pubblica di ieri sera, 7 febbraio ha dato modo alle realtà presenti di discutere e preparare altre mobilitazioni, a partire dall'azione diretta al Porto per bloccare il traffico di armi che da Ravenna transitano in direzione di Israele e al suo esercito sionista, di tipo nazista, che da quattro mesi ormai sta compiendo un genocidio, una pulizia etnica contro il popolo palestinese di Gaza e dei Territori occupati che ha fatto 27 mila morti di cui la maggioranza sono bambini.

L'assemblea ha rappresentato movimenti e organizzazioni che in questa città e a livello regionale non vogliono essere complici di questo massacro di cui è responsabile il governo di Netanyahu sostenuto dall'imperialismo USA/UE e dal governo italiano di Meloni /Crosetto.

All'incontro di ieri, molto partecipato, organizzato da Potere al popolo, dal movimento BDS, dalla Comune, erano presenti giovani studenti e lavoratori, compagni di alcune realtà politiche e sindacali (calp/portuali GE, Slai cobas per il sindacato di classe, proletari comunisti, usb, Rete dei comunisti, Osa e un compagno tunisino del Partito comunista dei lavoratori, delegato fiom). 

I rappresentanti delle comunità palestinesi in Italia di Roma, Genova e Parma sono stati molto applauditi quando hanno ricordato che tutto il popolo si riconosce nella resistenza palestinese e che la

pc 8 febbraio - La mobilitazione internazionale per Ilaria e gli antifascisti arrestati a Budapest - info

 

Hongrie: Début du procès contre les antifas de Budapest

Lundi 29 janvier, lors de la première audience du procès contre les antifas, le parquet a présenté son réquisitoire. Pour Ilaria, sous enquête pour deux agressions, avec les circonstances aggravantes d’avoir agi tout en étant à connaissance de l’existence d’une organisation criminelle et d’avoir commis un acte possiblement mortel, le parquet a demandé une condamnation à 11 ans. Pour Tobias et l’autre camarade

mercoledì 7 febbraio 2024

pc 7 febbraio - Stellantis, assemblee e sciopero spontaneo a Mirafiori - info


di F. Q. | 7 Febbraio 2024

Si scalda la situazione negli stabilimenti Stellantis dopo le tante dichiarazioni che sono seguite da parte di azienda e governi in questi giorni. In particolare dopo che l’amminstratore delegato Carlos Tavares ha prospettato il rischio di ridimensionamento per i siti di Pomigliano e Mirafori qualora il governo non aumentasse incentivi ed agevolazioni per l’elettrico. I lavoratori dello stabilimento torinese del secondo turno hanno iniziato uno sciopero spontaneo dopo le assemblee della Fiom. Un corteo di operai della linea della 500 elettrica è uscito dalla Porta 2 dello stabilimento. “I lavoratori sono preoccupati, vogliono mandare un segnale preciso alle istituzioni. Mirafiori non può chiudere”, dicono il segretario generale della Fiom torinese Edi Lazzi e il numero uno della Cgil Piemonte Giorgio Airaudo. Lunedì è stato annunciato per Mirafiori un altro mese di cassa integrazione

In fabbrica si discute sul da farsi. “Mobilitiamoci come hanno fatto gli agricoltori. Il futuro è incerto e non ci danno risposte”, hanno detto alcuni lavoratori durante le assemblee, molto partecipate. “Per le conoscenze che abbiamo, dal 2027 Mirafiori non avrà più prodotti”, ha detto Airaudo in assemblea. “La Levante cessa in primavera (20 vetture al giorno a oggi), le Maserati sono state rinviate

pc 7 febbraio - Massimo sostegno al padre di Ilaria Salis - L'intervento di una avvocata


Esprimiamo il massimo sostegno al padre di Ilaria Salis, alle parole pesanti e vere che ha detto, cioè che loro, genitori di Ilaria, sono stati lasciati soli e che non c'è stato alcun impegno da parte del governo italiano, dei ministri Nordio e Tajani e che quindi il rischio è che Ilaria resti ancora nelle carceri in quelle condizioni terribili per ancora molto tempo.

Sono oscene, ignobili, le dichiarazioni fatte da Nordio in particolare, e da Tajani, che come una sorta di “Ponzio Pilato” si sono lavati le mani; hanno detto che tutto dipende dai giudici ungheresi e che loro, l'Italia, non possono entrare in contrasto con i principi, con la sovranità, sia giurisdizionale sia istituzionale di un altro Stato, e che quindi non ci può essere, secondo loro, alcuna interferenza, sia nella conduzione del processo sia nel mutamento dello status dell'indagato.

Quindi un lavarsi le mani dopo dichiarazioni fatte nei giorni precedenti totalmente ipocrite, usando la questione di Ilaria Salis invece per uno scontro, un “gioco” che c'è a livello europeo verso il governo di Orban con anche la questione dell'Ucraina, di dare fondi e armi all'Ucraina.

Questo ignobile trattamento fa a pugni con i principi, questi sì, di democrazia che sono anche all'interno della nostra Costituzione, che devono valere anche quando delle persone che vivono in Italia sono incarcerate all'estero. Le dichiarazioni fatte da Nordio e Tajani contrastano apertamente anche con i principi antifascisti proclamtia ancora nella Costituzione.

Questo avviene, tra l'altro, a pochi giorni dal nuovo raduno nazista che ci sarà l'11 Febbraio, la cosiddetta “giornata dell'onore” verso cui nessuno, né l'Italia, né tantomeno giudici e governo ungherese, sollevano problemi.

Noi facciamo un appello perché gli antifascisti, i democratici ungheresi facciano sentire la propria voce e rendano visibile la loro opposizione a questo nuovo raduno nazista.

In Ungheria livello di massa i giornali presentano Ilaria come “terrorista”, mentre niente si dice sul terrorismo nero che tra pochi giorni di nuovo farà la sua oscena e illegale manifestazione.

INTERVENTO DELL'AVVOCATA RICCI ANTONIETTA DI TARANTO

Ilaria Salis da quasi un anno si trova in carcere a Budapest, accusata di aver partecipato a una manifestazione antinazista e di aver aggredito alcuni neonazisti che stavano celebrando il cosiddetto “giorno dell'orgoglio”, ovvero una ricorrenza che si tiene annualmente a Budapest, da sempre legata a movimenti di estrema destra, neonazisti o neofascisti, che si riuniscono nella città e organizzano cortei, proteste e commemorazioni per ricordare i caduti durante gli scontri tra l'Armata Rossa e le forze tedesco-ungheresi. Ilaria è stata arrestata con due cittadini tedeschi, portata in prigione, è stata tenuta senza poter avere contatti con l'esterno per ben 35 giorni durante i quali è rimasta praticamente senza la dotazione di kit igenici di prima necessità, quindi carta igienica, sapone, senza indumenti di ricambio e soltanto il 20 marzo, finalmente, l'ambasciata italiana è riuscita a consegnare un pacco con materiali di prima necessità.

Ilaria è accusata dalla procura ungherese di aver aggredito due neonazisti procurando a questi delle lesioni guaribili in 5/8 giorni. E per questa condotta Ilaria rischia una condanna di 24 anni o di 11 anni se patteggiata.

Emerge immediatamente l'abnormità della condanna rispetto alla condotta messa in atto da Ilaria, potenzialmente messa in atto, perché Ilaria ancora non è stata condannata, è solo imputata.

Questa abnormità emerge in modo evidente dal momento in cui le viene contestata una condotta che appare del tutto sproporzionata rispetto alla pena che poi le si vuole infliggere.


A questo proposito, rammentiamo che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, all'articolo 50, dice chiaramente che le pene inflitte non devono essere sproporzionate rispetto al reato. Ricordiamo anche che l'Ungheria è membro dell'Unione europea, quindi per questo fatto deve adeguarsi e rispettare tutti i Trattati e tutte le convenzioni sottoscritte ed approvate dall'Unione europea.

Per gli stessi fatti è stato arrestato in Italia un altro manifestante, Gabriele Marchesi, il quale è stato condotto in carcere a San Vittore, ha trascorso una notte e successivamente gli sono stati concessi gli arresti domiciliari e attualmente la Corte di appello di Milano non si è ancora pronunciata sulla richiesta di estradizione da parte dello Stato ungherese, proprio perché è stata rilevata la totale discordanza tra la realtà dei fatti portati avanti dall'accusa e la pena prevista. Ribadisco che le vittime hanno subito delle lesioni guaribili in 5, massimo 8 giorni.

Però il castello accusatorio che lo stato ungherese vuole mettere in piedi va al di là di queste lesioni, in quanto vorrebbe ipotizzare una sorta di “gruppo antifascista europeo” che considera addirittura “terroristico”.

Il 29 gennaio si è tenuta l'udienza preliminare del processo che vede imputata Ilaria ed è apparso in tutta la sua evidenza la condizione, in totale disprezzo dei diritti umani, in cui Ilaria è stata portata in udienza, trascinata come un cane, tenuta a un guinzaglio da agenti antisommossa in tuta mimetica, con il passamontagna che si sono seduti vicino a lei per tutta la durata dell'udienza.

Durante la durata dell'udienza è rimasta incatenata mani e piedi con una cintura alla vita e con catene che collegavano le mani ai piedi e così è rimasta per 3 ore e mezza. Ed è un fatto palesemente illegittimo, con chiara violazione dei diritti umani garantiti dagli Stati europei, in cui è sancito che è assolutamente vietato che una persona venga tradotta così all'udienza e che rimanga così in quelle condizioni per tutta la durata dell'udienza, l'imputato ha diritto di partecipare libero all'udienza e, quando ci sono le condizioni, anche vicino al suo difensore.

Quelle immagini sembravano arrivare da un luogo molto lontano dallo Stato di diritto che dovrebbe caratterizzare gli Stati membri dell'Unione europea. Sono state immagini agghiaccianti e che, sommate alla denuncia fatta da Ilaria riguardo le condizioni degradanti in cui vive nella cella, ovvero condizioni in cui non vengono rispettate le norme igieniche minime primarie, in quanto la cella è infestata da topi, cimici e scarafaggi, si evidenzia la totale assenza del rispetto dei diritti dell'imputato, di una persona privata della propria libertà.

Ora non è la prima volta che all'Ungheria viene contestata la violazione dei diritti umani perché l'Ungheria presenta delle condizioni detentive lontane dagli standard europei e c'è un grosso problema di Stato di diritto in questa nazione, tant'è che la Commissione europea ha sanzionato più volte l'Ungheria per violazione dei diritti umani, bloccando anche numerosi fondi destinati a Budapest per l'ammontare di una somma consistente in ben 20 miliardi.

Esistono le regole penitenziarie europee le quali prevedono che le persone private della libertà devono essere trattate nel rispetto dei diritti umani, ed è evidente a tutti che l'Ungheria non lo sta facendo.

Le condizioni di violazione dei diritti umani non si sono evidenziate soltanto in ciò a cui abbiamo assistito, ma anche la procedura processuale che sta subendo Ilaria evidenzia altre violazioni essenziali dei diritti dell'imputato; ovvero, a tutt'oggi ad Ilaria non è stata data la possibilità di prendere visione delle prove raccolte a suo carico dalla Procura ungherese, lei infatti si dichiara innocente. E’ del tutto evidente la compromissione del diritto di difesa: come ci si può difendere da ciò di cui non si è a conoscenza?

Ed ancora una volta si viola la Convenzione europea sui diritti dell'uomo relativamente al diritto di difesa e al diritto di ogni persona ad ad un equo processo.

L'avvocato difensore di Ilaria sta già ipotizzando la possibilità di ricorrere alla Corte europea di giustizia per la violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la cui violazione è già costata altre condanne all'Ungheria.

Però, al di là di questo aspetto di difesa personale, lo Stato italiano non può permettere che un proprio cittadino debba subire un trattamento del genere. Ed appellarsi, come ha fatto la nostra Presidente del Consiglio, all'indipendenza della magistratura, all'autonomia dei giudici, ben sapendo che l'Ungheria ha molto da imparare in tema di separazione dei poteri, di rispetto dei diritti umani essenziali, è ovviamente una finzione ed una presa in giro.

Anche perché una decisione del 2009 del Consiglio dell'Unione europea prevede che le misure cautelari possono essere scontate nel paese di origine dell'imputato, il che presuppone però che l'Ungheria sia disposta a riconoscere all'Italia questa possibilità e che il governo italiano sia disposto ad esercitare questa richiesta. Infatti ricordiamo che Ilaria ancora non è condannata, Ilaria sta scontando una custodia cautelare.


Vedremo quanto il governo italiano voglia agire in questo senso, anche perché è del tutto evidente che questo processo non ha una vera e propria valenza giudiziaria. Questo processo ha una valenza politica: l'Ungheria vuole mandare un chiaro messaggio ai movimenti di sinistra di tutta l'Europa che non devono venire a rompere le scatole nel loro paese, non devono mettere in piedi manifestazioni antinaziste, che queste manifestazioni non sono ben accette e se proprio vogliono entrare nel loro paese a fare queste manifestazioni, ecco ciò che gli accadrà.

Bene, un messaggio del genere non può essere avallato dallo Stato italiano, se l'Ungheria vuol far parte dell'Unione europea deve rispettare i diritti fondamentali approvati dall'intera Comunità. Vedremo quanto il governo si impegnerà per arrivare all'obiettivo degli arresti domiciliari da scontare nel paese di appartenenza e soprattutto quanto si impegnerà in difesa di una propria cittadina che sta subendo ingiustizie evidenti.

pc 7 febbraio - F-35 - avanti con l'industria della guerra che produce profitti - info

A Cameri verranno prodotti 12 F-35 per la Repubblica Ceca

A Cameri, dove lavorano al momento circa mille persone, vengono messi a punto tutti gli F-35A/B dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare Italiana e quelli dell’esercito olandese

CAMERI – La Repubblica Ceca ha definito l’acquisto di 24 aerei da combattimento F35 Lightning II e i primi dodici verranno assemblati nel centro di Cameri. Il primo aereo per Praga sarà consegnato nel 2031. Quello di Cameri è l’unico hub europeo di assemblaggio e di completamento per gli F-35 destinati ai Paesi europei.

A Cameri, dove lavorano al momento circa mille persone, vengono messi a punto tutti gli F-35A/B dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare Italiana e quelli dell’esercito olandese. Ma saranno prodotti qui anche 24 (su 36) caccia F-35A destinati all’esercito svizzero mentre sono in via di definizione le richieste di Grecia e Turchia.

pc 7 febbraio - Oggi mobilitazione per la morte di Ousmane Sylla - La denuncia da Controinformazione rossoperaia del 6/2

Oggi mobilitazione a Roma - Massimo appoggio

Ousmane Sylla si chiama il migrante suicida dopo 8 mesi nel CPR di Ponte Galeria a Roma. Era della Guinea, aveva 22 anni, non aveva commesso reati. Chiuso da 8 mesi in una gabbia, prima a Trapani e da una decina di giorni a Roma in strutture affollate e in condizioni indecenti.

I CPR sono le carceri per i migranti dove vengono rinchiusi senza aver commesso alcun reato. "Detenzione amministrativa" la chiamano, scrive Repubblica, in vista del rimpatrio per gli irregolari come lui. Però questo ragazzo, con il nuovo decreto del governo Meloni fatto immediatamente dopo la strage sulla spiaggia di Cutro, in questo CPR ci sarebbe rimasto per altri 10 mesi. Dopo giorni in cui piangeva disperato e chiedeva aiuto, alle 6 di avantieri si è impiccato alle sbarre della sua cella, dopo aver lasciato su un muro sporco e scrostato le sue ultime, angoscianti parole: “vorrei che il mio corpo sia portato in Africa, mia madre ne sarebbe lieta. I militari italiani non capiscono nulla, a parte il denaro. L'Africa mi manca molto, anche mia madre. Non deve piangere per me, pace alla mia anima, che io possa riposare in pace”.

Ecco, questo è un crimine che va addebitato a questo governo, ai precedenti governi che hanno

pc 7 febbraio - 'Agricoltori' in movimento e blocco - Ma dei lavoratori delle campagne non parla nessuno


Piana di Gioia Tauro: Ancora apartheid. 

Comitato lavoratori delle campagne Case vuote by

Nella Piana di Gioia Tauro si è nel pieno della stagione di raccolta degli agrumi, e manco a dirlo la situazione abitativa dei lavoratori immigrati delle campagne non è cambiata: container e tendopoli ormai fatiscenti, come pure gli insediamenti informali che sorgono in luoghi abbandonati, rimangono gli unici posti disponibili sia per gli stagionali che per gran parte degli stanziali. Dei fondi del PNRR, che sarebbero dovuti servire per rendere agibili e finalmente aprire le case del Villaggio della solidarietà e di Contrada Serricella (in foto, pronte da anni e mai usate), non si sa niente. Il comune di San Ferdinando ne ha sicuramente speso una buona parte per rinnovare il sistema elettrico della tendopoli: adesso ogni tenda ha una presa per la corrente, ma si resta pur sempre in tenda. Per non parlare del campo container di Taurianova (o "Borgo Sociale", come l'hanno chiamato) pronto dal 2022 ma tuttora inaccessibile a chi vive nei casolari abbandonati proprio a fianco, anche perché per accedervi vengono richiesti permesso di soggiorno e contratto di lavoro, come in tanti altri campi di stato in Italia. Requisiti assurdi da chiedere a persone che vivono e lavorano in queste condizioni proprio perché spesso privi di documenti.

A questa sempre più drammatica e paradossale situazione si aggiungono gli ostacoli che l'amministrazione locale pone continuamente di fronte alle persone immigrate: in molti segnalano ad

pc 6 febbraio - 15 suicidi in carcere dall’inizio anno. Per Meloni il problema si risolve con più carceri


Rischio ecatombe carceraria: 15 suicidi da inizio anno. Quasi un suicidio ogni due giorni. Ma la premier Meloni insiste: “Aumentiamo i posti nelle strutture”. Mobilitazione dei penalisti. L’ex garante Emilia Rossi in sciopero della fame.

di Eleonora Martini da il manifesto

A tracciare l’identikit degli ultimi due detenuti che si sono suicidati, durante questo fine settimana a Verona e a Carinola, c’è da commuoversi. Ma la commozione, senza politiche eque ed efficaci – dentro e soprattutto fuori dal carcere – non basta. Non serve. Alla quindicesima persona che in poco più di un mese si toglie la vita dietro le sbarre – un tristissimo record -, la misura è colma. E a Elly Schlein che domenica, durante il tour elettorale, da Teramo ha accusato il governo di avere “da quando è arrivato sulla giustizia un approccio da populismo penale”, ha risposto da Tokyo la premier Giorgia Meloni confermando la diagnosi della leader del Pd: “Altri due casi di suicidio nelle carceri? Se per Schlein – ha ribattuto ai cronisti – la soluzione per risolvere il sovraffollamento carcerario è eliminare alcuni reati, per me non lo è. Il problema si risolve aumentando i posti nelle strutture, non consentendo a chi commette un reato di non espiare la pena. Ma del resto io non sono di sinistra”.

“Ucraino” – così viene identificato nel report di “Ristretti Orizzonti” – era un recluso di 38 anni straniero che era stato dimesso da qualche giorno dal reparto psichiatrico. Si è impiccato sabato sera

pc 7 febbraio - Cantata per la morte di Lenin - Bertolt Brecht

Nel 100esimo anniversario della morte di Lenin, riprendiamo questa poesia
 "Lenin è nello scrigno del grande cuore della classe operaia" 

Cantata per la morte di Lenin
Bertolt Brecht | Poesie di Svendborg, Einaudi, 1964, pag. 91
Traduzione di Franco Fortini



1.
Quando Lenin fu morto
un soldato della guardia funebre, così raccontano, disse
ai suoi compagni: Non volevo
crederlo. Sono entrato dov'era disteso e
gli ho gridato all'orecchio: «Il'ič,
arrivano gli sfruttatori!» Non s'è mosso. Ora so
che è morto.

2.
Se un uomo buono se ne vuole andare
con che cosa lo si può trattenere?
Ditegli a che cosa egli è necessario.
Questo lo tratterrà.

3.
Che cosa poteva trattenere Lenin?

4.
Il soldato pensava:
se sente che gli sfruttatori arrivano
può essere malato eppure si alzerà.
Forse verrà con le stampelle,

martedì 6 febbraio 2024

pc 6 febbraio - Askatasuna - Le "condizioni" di Lo Russo erano prevedibili ma sono chiaramente inaccettabili

In altre città queste stesse condizioni - quindi il Comune di Torino non ha la primogenitura - hanno di fatto significato sgombero, volontario o non volontario, e cancellazione di esperienze di lotta e sociale antagonista.

Quindi, nessuna illusione, compagni e compagne di Askatasuna - che giorni fa in un loro comunicato scrivevano: "...vediamo positivamente la scelta del Comune di Torino di iniziare un percorso di coprogettazione che permetta di continuare, e aprire ancor di più, lo spazio di Corso Regina Margherita 47..." 

Dalla stampa di Torino 

Askatasuna, Lo Russo detta le condizioni: «Auto-sgombero imprescindibile»

Il sindaco: «Avviato un percorso con cui spero si possa risolvere un problema irrisolto da 27 anni e, qualora andasse bene, essere replicato altrove»

«Io non chiederò al ministro dell’Interno (perché non mi compete) le ragioni per cui in 27 anni Askatasuna non è mai stato sgomberato». Dopo giorni di polemiche politiche sul tentativo del Comune di dare una nuova veste (legale) al centro sociale di corso Regina Margherita 47, polemiche in cui è sceso anche il titolare del Viminale Matteo Piantedosi, insieme al centrodestra e ad alcuni sindacati di polizia che promettono azioni legali contro il Comune, Stefano Lo Russo rispedisce le accuse al mittente. E mette in chiaro i paletti dell’operazione.

Per prima cosa... chiarisce che per andare avanti con il progetto proposto dallo psichiatra Ugo

pc 6 febbraio - Mirafiori in Cig fino ad aprile - Stellantis fa profitti altrove ma scarica sugli operai i problemi di mercato


«Io, ex Fiat, poi Fca e Stellantis. Dopo di noi a Torino non si produrranno più auto»

Dalla stampa

«Se mi chiamano lavoro, altrimenti me ne sto a casa. L'unica certezza è che la mia busta paga dimagrirà e io con lei. Stiamo tornando indietro di 10-15 anni quando noi operai ex Fiat, poi Fca, convivevamo con la cassa integrazione e  tiravamo a campare con mille euro al mese di stipendio. Con Stellantis ora si ripete la stessa storia». Giacomo Zulianello ha 57 anni, gli ultimi 30 passati in linea di montaggio, prima alla Bertone, poi in Maserati all'impianto Avvocato Giovanni Agnelli di Grugliasco fino alla  sua chiusura, e  adesso da due anni a  Mirafiori, reparto logistica e ricevimento merci. «Sette settimane di fila di cassa non si erano mai viste. Anche nei momenti più bui, e ce ne sono stato tanti, lavoravamo almeno tre giorni al mese. La novità questa volta è che la chiamano cassa "parziale" e a rotazione. Se ci  chiamano lavoriamo, altrimenti niente. Dipenderà dal mercato, dagli incentivi». 

Quanto pesa  la cassa in busta paga?

«Il nostro stipendio base è di circa 1.450 euro. Eliminare il secondo turno ci costa 120 euro circa in

pc 6 febbraio - Oggi più che mai è necessario leggere questo illuminante scritto di Marx "Sulla questione ebraica"

esso ci fornisce armi teoriche, filosofiche, per comprendere anche oggi le basi del sionismo

Ne riprendiamo l'ultima parte (ma invitiamo a leggere tutto il testo)

"...Cerchiamo il segreto dell'ebreo non nella sua religione, bensì cerchiamo il segreto della religione nell'ebreo reale.
Qual è il fondamento mondano del giudaismo? Il bisogno pratico, l'egoismo.
Qual è il culto mondano dell'ebreo? Il traffico. Qual è il suo Dio mondano? Il denaro.
Ebbene. L'emancipazione dal traffico e dal denaro, dunque dal giudaismo pratico, reale, sarebbe
l'autoemancipazione del nostro tempo.
Un'organizzazione della società che eliminasse i presupposti del traffico, dunque la possibilità del traffico, renderebbe impossibile l'ebreo. La sua coscienza religiosa si dissolverebbe come un vapore inconsistente nella vitale atmosfera reale della società. D'altro lato: se l'ebreo riconosce come non valida questa sua essenza pratica e lavora per la sua eliminazione, egli si svincola dal suo sviluppo passato verso l'emancipazione umana senz'altro, e si volge contro la più alta espressione pratica dell'autoestraneazione umana.
Noi riconosciamo dunque nel giudaismo un universale elemento attuale antisociale, il quale, attraverso lo sviluppo storico, cui gli ebrei per questo lato cattivo hanno collaborato con zelo, venne

pc 6 febbraio – Tajani minaccia gli Houthi dello Yemen che solidarizzano con il popolo palestinese

 

Mentre lo stato nazisionista di Israele prosegue nello sterminio del popolo palestinese avanzando anche su Rafah al confine con l’Egitto (si contano oltre 27.000 morti, 66.835 feriti, non si sa quanti dispersi e circa “19 mila bimbi rimasti orfani o soli a Gaza senza alcun adulto che si prenda cura di loro” secondo l’Unicef, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia), fregandosene altamente delle proposte di tregua, il ministro degli esteri italiano, Tajani, butta altra benzina sul fuoco dell’allargamento del conflitto minacciando gli Houthi che stanno solidarizzando con il popolo palestinese.

Non bastava Crosetto che con tutto il governo ha deciso di accettare la direzione delle operazioni nel Mar Rosso, per contrastare gli Houthi, inviando altre navi e aerei da guerra, adesso anche Tajani si butta a pesce nel Mar Rosso: ''Non ci facciamo intimidire dalle minacce degli Houthi'' e ''se attaccati risponderemo, questo deve essere chiaro'',  facendo di proposito confusione sulle dichiarazioni dei

pc 6 febbraio - "Aumentare le carceri e sostenere la polizia penitenziaria" la ricetta del governo Meloni

Più repressione per proletari e immigrati, lavoratori in lotta
 mentre
Più libertà di delinquere  per evasori e padroni e politici di Palazzo

dalla stampa

CARCERE: ALTRI DUE SUICIDI A VERONA E CASERTA

E’ un’emergenza sempre più grave quella delle persone che si tolgono la vita dietro le sbarre. E’ accaduto di nuovo nel carcere di Montorio in provincia di Verona: l’uomo era appena stato dimesso dal reparto psichiatrico. La vittima è un 38enne di origine ucraina. E’ il secondo suicidio del 2024 nel carcere veronese, mentre a livello nazionale è il suicidio in carcere numero 15. Nella casa circondariale di Montorio a fine anno, in pochi giorni, si erano verificati tre suicidi.

Questo è il vero volto dello stato in marcia verso un regime fascista come rivendica anche il ministro Nordio, a cui non interessa nulla delle lamentele del presidente Mattarella, per mantenere una parvenza democratica, rispetto ad una prospettiva che mette in conto un record di morti e affollamento disumano...

Da stato e rivoluzione di Lenin citazione di Engels:

[ La forza pubblica] "...si rafforza nella misura in cui gli antagonismi di classe all'interno dello Stato si acuiscono e gli Stati tra loro confinanti diventano più grandi e popolosi. Basta guardare la nostra Europa di oggi, in cui la lotta di classe e la concorrenza nelle conquiste ha portato il potere pubblico a un'altezza da cui minaccia di inghiottire l'intera società e perfino lo Stato".[ [3]]

lunedì 5 febbraio 2024

pc 5 febbraio - Esplodono le disuguaglianze: parola della Banca d'Italia - un contributo

Coniare rivolta | coniarerivolta.org

26/01/2024

Nelle scorse settimane è girata su vari quotidiani la notizia che il 5% più ricco delle famiglie detiene il 46% della ricchezza totale in Italia. Per i più avvezzi a questi dati tutto ciò non è certo nulla di nuovo, anzi, come avevamo già fatto notare, la disuguaglianza è una scelta politica che caratterizza fortemente le società capitalistiche in cui viviamo. Non è certo una novità la presenza di disuguaglianze in Italia, un problema  completamente ignorato o sistematicamente aggravato dalle politiche classiste del governo e di tutti i governi degli ultimi anni, che al più mettono, nel migliore dei casi, qualche pezza troppo piccola per un buco troppo grande. Ne sono una dimostrazione i dati allarmanti dell'ISTAT che mostrano come il 9,4% della popolazione residente in Italia viva in una condizione di povertà assoluta.[1]Dati che preoccupano considerando che solo quindici anni fa il fenomeno riguardava appena il 3% della popolazione.

La novità qui è un'altra. I dati sulla disuguaglianza riportati dai titoloni dei giornali sono una serie di nuovi dati resi pubblici dalla Banca d'Italia, all'interno di un più ampio progetto europeo. È quindi molto interessante andare a spulciare e trovare qualche spunto in più sul tema della disuguaglianza che l'utilizzo di questi Distributional Wealth Account ci può dare e che una lettura superficiale delle testate giornalistiche potrebbe aver perso.

In nostro aiuto arriva un comunicato stampa di Banca d'Italia dove possiamo trovare vari grafici interessanti. Il primo ci spiega come è costituita la ricchezza della popolazione italiana e di come questa composizione cambi se parliamo del 50% più povero o del 10% più ricco.



Qui da notare sono principalmente due cose. La prima, la metà della ricchezza degli italiani sia data dalle abitazioni. La seconda, è come nei fatti la ricchezza del 90% più povero del paese sia costituta per

pc 5 febbraio - Solidarietà ai giovani comunisti ucraini imprigionati dal regime filonazista di Zelenskj

 info estratti

I leader della Gioventù comunista ucraina resistono dopo quasi 700 giorni di carcere

Fonti varie * | peoplesworld.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/01/2024

Ukrainian communist youth leaders remain defiant after almost 700 days in prison

Dal 6 marzo 2022, Mikhail e Aleksander Kononovich sono detenuti in Ucraina e, secondo quanto riferito, subiscono regolarmente percosse e torture. I fratelli sono dirigenti dell'ala giovanile del Partito Comunista d'Ucraina (CPU), messo fuori legge dal 2014 dal governo ucraino.

I due sono stati rapiti e trattenuti dalle forze di sicurezza ucraine dopo aver partecipato a una manifestazione davanti all'ambasciata statunitense a Kiev per chiedere agli Stati Uniti di fermare il loro espansionismo militare in Europa attraverso la NATO.

In precedenza, erano stati ripetutamente perseguitati dalle forze di sicurezza per aver organizzato

pc 5 febbraio - L'imperialismo USA bombarda tutti e tutto e alimenta guerra e oppressione dei popoli - In piazza contro Israele/USA/ e l'Italia imperialista complice e fiancheggiatrice

da contropiano

La capitale yemenita Sanaa, controllata dal movimento Ansarallah degli Houthi, è stata colpita da una serie di attacchi aerei statunitensi e britannici. È quanto riferisce il canale televisivo dei ribelli che accusa Stati Uniti e Regno Unito di essere responsabili degli attacchi. “Degli attacchi americani e britannici hanno colpito delle zone nel sud della capitale – ha fatto sapere il canale Al-Massirah. Testimoni sul posto confermano di avere udito forti esplosioni e un’intensa attività aerea sui cieli della città. Gli obiettivi colpiti, secondo quanto riferisce la CNN citando funzionari Usa, sono almeno 30 in 10 località dello Yemen.

Si tratta della terza operazione militare congiunta di Washington e Londra da quando, l’11 gennaio, i due Paesi hanno attaccato lo Yemen per la prima volta; ma gli Houthi hanno dimostrato di saper continuare i loro attacchi contro navi internazionali lungo la strategica via di collegamento commerciale del Mar Rosso/Canale di Suez.

I miliziani yemeniti di Ansarallah assicurano che le operazioni non influiscono sulle loro capacità militari e da allora hanno addirittura intensificato gli attacchi contro navi mercantili e da guerra. Non solo.

Più a nordest, da metà ottobre, i gruppi della resistenza islamica hanno lanciato più di 160 attacchi contro le truppe americane in Iraq, Siria e Giordania. L’Iran e l’Iraq hanno avvertito sabato che gli attacchi statunitensi potrebbero innescare una maggiore instabilità in tutta la regione. Di fronte a questa nuova operazione, un portavoce Houthi ha avvertito che i ribelli risponderanno ai bombardamenti di Washington e Londra.

“O si ferma l’aggressione contro Gaza o ci sarà una guerra fino al giorno del giudizio”, ha minacciato il capo dei ribelli, che hanno giurato “guerra a tutto campo” a Usa e Gran Bretagna.

Dopo i raid su Siria e Iraq, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna continuano a giocare sull’orlo di una escalation militare in Medio Oriente, negandola a parole ma praticandola nei fatti. Il fatto di ricorrere ai soliti mezzi delle facili aggressioni militari asimmetriche – raid aerei e missilistici – non mette affatto al riparo la presenza militare statunitense in Medio Oriente dalle ritorsioni delle forze afferenti alla resistenza islamica nella regione.

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pc 5 febbraio - Verona. Guardia giurata punta la pistola in faccia ai lavoratori in sciopero - info solidale

È accaduto stanotte fuori cancelli della Maxidi di Belfiore (Verona), dove i lavoratori SI Cobas sono da mesi in stato di agitazione chiedendo l’applicazione del CCNL, condizioni di lavoro e livelli salariali dignitosi.

Alle 0,30 circa, il cane da guardia dei padroni che potete “ammirare nel video, è prima uscito dalla sua postazione di vigilanza per dirigersi verso il presidio pacifico per provocare i lavoratori; poi non contento, ha svuotato una bottiglia d’acqua addosso ai lavoratori (da ore all’addiaccio con una temperatura prossima a zero gradi), nel tentativo di ottenere una reazione che “legittimasse” l’uso dell’arma da fuoco

Non essendo riuscito nel suo scopo, pochi secondi dopo (si veda il video allegato al post) ha fatto nuovamente irruzione nel presidio puntando la pistola in faccia ad alcuni operai!

domenica 4 febbraio 2024

pc 4 febbraio - La mobilitazione per la Palestina a Milano non si è fermata neanche questo sabato -

Ancora un corteo per la Palestina a Milano: traffico bloccato in centro

Un altro corteo pro Palestina è partito a Milano dopo gli scontri della scorsa settimana. Alcune centinaia di persone si sono date appuntamento  a piazzale Lodi per dire ancora una volta “no al massacro dei civili palestinesi” nella striscia di Gaza. Al grido di 'Palestina libera', il corteo si è snodato lungo corso Lodi in direzione piazzale Corvetto, per poi proseguire in viale Enrico Martini e terminare in piazzale Gabriele Rosa.

Molte le donne e i bambini presenti al corteo; tra gli striscioni esposti, un pannello gigante che recita: 'Cessate il fuoco ora. Fermate il genocidio a Gaza' e una lunga bandiera palestinese srotolata all'avvio della manifestazione. Un altro cartellone invita a "boicottare l'economia israeliana".

video su https://www.milanotoday.it/attualita/manifestazione-palestina-3-febbraio.html

video su  https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/milano-centinania-corteo-sostegno-palestina/AFbnhuaC

pc 4 febbraio - Il reato di stupro c'è sempre quando c'è assenza di consenso - E' il fascismo che produce il nuovo patriarcalismo

Dal blog femminismorivoluzionario


Mentre poche ore fa vi è stato un nuovo terribile stupro a Catania a una bambina (13 anni) da parte di un branco di ragazzi
la presidenza di turno della Ue sta adoperandosi per peggiorare la direttiva sulla violenza di genere, per far passare che sarebbe stupro solo quando nei casi in cui avvenga con violenza, minaccia, o costrizione. Quindi eliminando l'aspetto determinante del non consenso della donna.
(leggi di seguito stralci dall'articolo su Il Manifesto del 4 febbraio).
Finora sono d'accordo all'eliminazione Polonia, Ungheria (purtroppo scontate), Germania, Francia. 
Le donne di Cgil, Cisl e Uil hanno fatto un comunicato in cui si chiede alla presidente del governo Meloni di difendere le norme a tutela delle donne... MA:
L'Italia per ora attraverso la famigerata Min. Roccella dice e non dice: dice che è

pc 4 febbraio - Argentina in fiamme... manifestazioni e selvaggia repressione - info

Argentina: di fronte al Congresso, selvaggia repressione e caccia ai manifestanti

La ministra Bullrich è il braccio armato della dittatura: a ministra Bullrich è il braccio armato della dittatura: una nuova operazione su scala smisurata ha cercato di sgombrare alcune centinaia di persone che protestavano contro la Legge Omnibus. Ci sono state decine di feriti.

All’imbrunire di giovedì, centinaia di membri della Polizia Federale e della Gendarmeria Nazionale sono tornati a caricare in modo smisurato i manifestanti e i giornalisti nella piazza di fronte al Congresso, fatto che ha provocato, in segno di protesta, l’uscita dall’aula della Camera Bassa dei deputati dell’opposizione non dialoganti che erano in sessione, per il secondo giorno consecutivo, per il progetto di legge omnibus promosso dal governo di Javier Milei.

Come è avvenuto nel pomeriggio e nella notte di mercoledì, l’operazione di sicurezza nei dintorni del palazzo legislativo è stata portata avanti con molti agenti delle forze federali che hanno colpito, hanno lanciato gas al peperoncino e hanno sparato proiettili di gomma contro la pacifica protesta di partiti di sinistra, assemblee di quartiere e persone sciolte. Sono stati feriti anche fotoreporter e cronisti, ai quali la polizia ha sparato con speciale interesse.

In questo momento, deputati del blocco dell’Unione per la Patria e del Fronte di Sinistra e dei Lavoratori (FIT) hanno deciso di abbandonare i loro banchi per andare in strada, come misura di