sabato 20 gennaio 2024

pc 20 gennaio - A Vicenza la polizia carica la manifestazione a sostegno della Palestina - prime notizie


Scontri alla Fiera dell’Oro di Vicenza: tensione per il padiglione Israele, manifestanti sfondano il cordone della polizia

“Quei diamanti sono sporchi di sangue”. È uno degli slogan urlati dai manifestanti a VicenzaOro, la più importante expo dei gioielli. 

"Palestina libera",

https://video.repubblica.it/cronaca/scontri-a-vicenza-tra-i-manifestanti-anti-israeliani-e-la-polizia-che-usa-anche-un-idrante/461109/462073

 https://video.corriere.it/cronaca/scontri-corteo-contro-presenza-israele-fiera-dell-oro-vicenza-carica-polizia/e6006226-b78e-11ee-85fb-9c1176b99ad5

 https://www.ilrestodelcarlino.it/video/scontri-e-feriti-alla-fiera-delloro-d40z9tnn

Poco dopo le 11 di sabato è partito il corteo organizzato dal centro sociale Bocciodromo, prima manifestazione di giornata contro la presenza in Fiera degli espositori israeliani, presenti circa 500 manifestanti. "In questo momento in Fiera c'è un padiglione israeliano - hanno gridato i manifestanti - è inaccettabile". Già alla vigilia dell'evento avevano spiegato la loro netta opposizione: "In un contesto di economia di guerra come quello israeliano, gli introiti della fiera vanno direttamente a finanziare il genocidio in corso a Gaza e in Cisgiordania".

Il questore aveva predisposto il divieto di avvicinamento alla FIera, il percorso autorizzato prevedeva la partenza dal par di via Rossi quindi ai Ferrovieri, via Vaccari, viale Sant'Agostino e via Baracca. Divieto che non è stato rispettato quando il corteo ha deviato entrando in via dell'Arsenale. Da qui l'intervento della Polizia con un grande dispiegamento di uomini. Lancio di fumogeni e petardi da parte dei manifestanti con la polizia che ha risposto con gli idranti. Il corteo è stato quindi spinto indietro e fatto uscire dall'Arsenale. Secondo le prime informazioni negli scontri sono rimasti feriti 4 agenti.

Alle 14 è prevista una seconda manifestazione organizzata con la comunità palestinese d'Italia contro la presenza di Israele a Vicenzaoro. Manifestazione per il  no alla partecipazione alla fiera di un governo che le mani grondanti di sangue. "Il nostro paese e l'Ue sono complici di un governo che sta portando avanti un genocidio a Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania", hanno dichiarato in una nota annunciando l'evento.




pc 20 gennaio - NO all'intervento imperialista UE/Italia in Mar Rosso al servizio dei profitti capitalisti imperialisti

 siamo dalla parte del popolo palestinese e degli attacchi solidali di Yemen/Huothi

info

Mar Rosso, Bankitalia: a rischio il 16% dell'import italiano. Il piano del governo

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info 1

pc 20 gennaio - Sulle elezioni a Taiwan nel contesto dello scontro fra Cina e Stati Uniti - Da CR del 18/1

Il 13 gennaio si sono svolte le elezioni a Taiwan, attese e seguite con molta attenzione dagli imperialisti, innanzitutto dagli Stati Uniti, perché dal loro risultato dipendeva la possibile accelerazione dell'allargamento dei conflitti attuali. Stiamo parlando delle minacce di allargamento di cui parla costantemente la stampa borghese come voce dell'imperialismo e che diventano ogni giorno di più. Realtà come quelle già in atto che riguardano la Palestina, dove l'attacco genocida nazifascista ai palestinesi della Striscia di Gaza in particolare ha già toccato sia la Cisgiordania che in parte in Libano, la Siria e adesso lo Yemen. Diciamo un allargamento a macchia d'olio perché significa intervento, per adesso indiretto, dell'Iran, dell'Arabia Saudita, mentre già Stati Uniti e Gran Bretagna, innanzitutto, stanno già bombardando con le loro navi che stazionano nel Mar Rosso lo Yemen per proteggere, dicono, le navi mercantili, cioè le vie commerciali del mondo, di cui questa via è una delle più importanti.

È anche per questo che le elezioni di Taiwan, all'altro angolo dell'Asia, erano considerate importantissime. Innanzitutto, dall'imperialismo americano, che in un certo senso le hanno guidate, le hanno sostenute politicamente e diplomaticamente, economicamente e militarmente e che non ha

pc 20 gennaio - Esercito sionista israeliano banda di genocidi, assassini di bambini - ricordiamocene nelle manifestazioni di Vicenza e Milano di oggi

Gli Israeliani adorano uccidere bambini palestinesi

Non so se conviene parlare del riferimento fatto da Osama Hamdan, il senior leader di Hamas, alle forze del regime israeliano che amano uccidere bambini o ad altri aspetti di questa guerra. Ma cominciamo col primo, che è piuttosto raccapricciante e piuttosto scioccante.

Perché pensi che i soldati israeliani si comportino in questo modo, a meno che non ricevano ordini precisi di uccidere i bambini? Ma, d’altra parte, non pensi faccia parte della loro psiche, per come vengono addestrati nell’esercito?

Sì, l’esercito israeliano è noto per prendere di mira e uccidere deliberatamente i bambini. Chris Hedges ne aveva scritto nel suo famoso articolo “A Gaza Diary” di circa 15 anni fa, forse 20.

E ha raccontato di essere già stato in zone di guerra, e di avere quindi già assistito ad atrocità in precedenza, ma solo quando è andato a Gaza, ha visto soldati israeliani urlare insulti osceni attraverso i

pc 20 gennaio - Il fascismo è un crimine non un'opinione e i fascisti di oggi sono criminali fuori dalla Costituzione al servizio del governo e del capitale. Il resto sono ipocrisie e coperture, compresa la sentenza della Cassazione sul saluto romano

Antifascista aggredito per una spilla, arrestati tre di CasaPound

Riportiamo il lancio dell’Agenzia Ansa così com’è. Ci vengono solo insulti irripetibili, dopo la sentenza della Cassazione sul “saluto romano”, se è reato oppure no e in quali condizioni o “intenzionalità”…

Oltretutto, anche in questo caso si evidenzia il ruolo pericoloso che vanno assumendo alcuni dei “profughi ucraini”, di cui tutto l’arco parlamentare e l’intero sistema mediatico mainstream preferisce sottacere il nazismo esplicito.

*****

Tre esponenti napoletani di CasaPound sono finiti ai domiciliari e ad un quarto è stato notificato un divieto di dimora, nell’ambito di una inchiesta sull’aggressione subita a Napoli nell’ottobre scorso da un fotografo che indossava una spilla con un logo antifascista sul giubbotto.

L’uomo fu immobilizzato, minacciato con un coltello, colpito a calci e pugni per portargli via il giubbotto. Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, Gruppo

pc 20 gennaio - FdI attacca Report per i servizi su La Russa e sul padre di Meloni - Siamo all'applicazione del "decreto bavaglio"?


"C’è ancora Report, la trasmissione d’inchiesta della Rai condotta da Sigfrido Ranucci, nel mirino di Fratelli d’Italia. Dopo Daniela Santanché, Ignazio La Russa e Francesco Lollobrigida, questa volta tra i servizi contestati c’è quello che riguarda il padre della premier Giorgia Meloni che, secondo il racconto autobiografico della presidente, non vede dal 1988, quando aveva 11 anni..

Fratelli d'Italia contesta un servizio dell’8 ottobre, intitolato «La Russa Dinasty», nel quale un ex colonnello dei carabinieri, Michele Riccio, dice di aver saputo da un suo informatore mafioso che Cosa nostra, nel 1994, avrebbe dato indicazione di votare per Forza Italia e per Antonino e Vincenzo La Russa. 

L’altra inchiesta sotto accusa data 14 gennaio e s’intitola «Mafia a tre teste». In questo caso il pentito di Camorra, Nunzio Perrella, parla di un presunto legame tra Franco Meloni, padre della presidente del Consiglio, e il boss camorrista Michele Senese, con cui avrebbe avuto un incontro a Nettuno nel 1992. Anche qui la contestazione è che il pentito sarebbe già stato considerato inattendibile".

venerdì 19 gennaio 2024

pc 19 gennaio - Protesta contro il Foro Economico Mondiale di Davos in Svizzera - info

Imagen de cabecera: cientos se reunieron para protestar contra el FEM en Zúrich

Protesta contra el Foro Económico Mundial en Suiza

La reunión del Foro Económico Mundial (FEM) se lleva a cabo en Davos, Suiza, del 15 al 19 de enero de este año. Una protesta contra ello fue llevada a cabo el 16 de enero en la Helvetiaplatz en Zúrich. También Partizan Suiza tomó parte en la manifestación que tuvo un carácter combativo e internacionalista. Durante la manifestación, se hicieron pintadas y se usaron fuegos artificiales y

pc 19 gennaio - India: condannare e protestare contro la nuova campagna militare controrivoluzionaria "Operazione Kagar"

Partito Comunista dell'India (Maoista)

Comitato Centrale dell'Ufficio Regionale Centrale (URC)

Comunicato stampa

16-1-2024

Condannare e protestare contro la nuova campagna militare antirivoluzionaria "Operazione Kagar".

Protestare contro l'aziendalizzazione e la militarizzazione delle foreste.

Il PCI (Maoista) si batte con forza per la democrazia del popolo indiano, il nostro partito condanna fermamente la campagna militare antirivoluzionaria in corso nell'India centrale, in particolare ad "Abuj Maad". Le forze militari sono state dispiegate in gran numero ed è stata lanciata una nuova operazione militare denominata Operazione Kagar; l'Ufficio Regionale Centrale (URG) del PCI (Maoista) condanna con veemenza questa nuova offensiva militare "Operazione Kagar". Creando il terrore tra la comunità tribale Maadiya che risiede sulle colline di Maad, sono state dispiegate circa 10mila forze di polizia centrali e forze paramilitari. Ci sono già migliaia di forze di polizia dispiegate nella regione di Maad, e questo nuovo invio di forze di polizia ha trasformato le montagne di Maad in una zona altamente militarizzata. Tra le 35 mila persone che vivono a Maad, con la costruzione di 6 campi base in modo continuativo, migliaia di forze vi vengono inviate dal 1° gennaio 2024. L'"Operazione Kagar" è il culmine delle campagne anti-rivoluzionarie del regime Hindutva del governo centrale. L'Ufficio Regionale Centrale

pc 19 gennaio - Torino, in Barriera di Milano arriva l’esercito

Verrà impiegato nel pattugliamento interforze. Il prefetto Cafagna: «Il comitato ha disposto un rafforzamento delle misure preventive di vigilanza e di controllo del territorio»

L’esercito dalla prossima settimana nelle strade del quartiere di Barriera di Milano, a Torino. Lo ha reso noto la prefettura del capoluogo piemontese dopo la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Donato Cafagna.
 
Spiegano dalla Prefettura - A partire dal quartiere di Barriera di Milano, dove dalla prossima settimana saranno operativi servizi interforze con pattuglie di polizia, carabinieri e dell’esercito, con il concorso dei militari dell’operazione Strade Sicure».
La presenza dell’esercito «integrerà le attività pianificate delle forze dell’ordine e i servizi ad alto impatto che interessano anche altre zone della città». «Il piano complessivo degli interventi sarà oggetto di costante verifica e aggiornamento in relazione all’evoluzione dei fenomeni di maggiore rilevanza sotto il profilo della sicurezza urbana», conclude la nota della prefettura.

pc 19 gennaio - Documento tedesco e manovre Nato - un altro passo verso la guerra interimperialista

Negli ultimi giorni sono usciti sul giornale tedesco Bild alcuni articoli che riferiscono di un documento segreto del ministero della Difesa di Berlino. In esso viene delineata nel dettaglio una sorta di roadmap per una guerra con la Russia, descritta mese per mese.

Nel testo «Alleanza di difesa 2025» si tracciano le tappe di un conflitto che vedrebbe le sue prime avvisaglie già dal febbraio 2024. Gli scenari previsti arrivano al maggio 2025 quando, con l’aumento

pc 19 gennaio - Domani saremo a Vicenza - ma occorre chiarezza e coerenza


Una importante iniziativa nel contesto delle mobilitazioni per la Palestina di carattere nazionale è a manifestazione che si svolgerà a Vicenza domani, sabato, in contemporanea alla partecipazione di Israele al padiglione della Fiera internazionale orafa. Una manifestazione lanciata dalla Comunità dei palestinesi in Italia.

Questa iniziativa è importante in quanto mette al centro il ruolo dei finanziamenti da parte del commercio di diamanti di Israele che vanno a finanziare gli apparati di sicurezza dell'esercito di Israele - lo stesso Netanyahu parla di una quota del 90%, come ha dichiarato tempo fa - e quindi permette di denunciare direttamente quelli che sono i legami tra la guerra e la sua presenza in questa Fiera. Quindi è giusta la contestazione che deve essere fatta in quella giornata rispetto contro la presenza di Israele.

Questa manifestazione è partita con delle iniziative che si tengono già oggi alla Fiera e poi con un'assemblea pubblica.

La mobilitazione di sabato comincerà alle 10:30 con l'intenzione di raggiungere direttamente la Fiera in corteo, col chiaro intento di bloccarla. Nel pomeriggio ci sarà poi la manifestazione che le comunità palestinesi hanno lanciato, con già numerose adesioni anche di vari intellettuali e di varie forze politiche e sindacali, che partirà alle 15.

La piattaforma su cui è stata indetta questa mobilitazione è abbastanza condivisibile, le sue parole

pc 19 gennaio - Oggi passa alla discussione della Camera il Ddl sull’Autonomia differenziata - Perchè bisogna dire di NO - Da CR del 18/1


Quando i governi dei padroni parlano di "riforme" - e quando lo fa in particolare questo governo di fascisti -, allora dobbiamo interpretarlo al contrario e considerarlo non certo come un miglioramento ma come un pesante attacco ai diritti che peggiorerà le condizioni di vita delle masse, che approfondirà le disuguaglianze sociali ed economiche, perchè andranno spedite le privatizzazioni che porteranno maggiori profitti ai padroni, colpiranno i contratti nazionali, e crescerà il divario tra Nord e Sud.

Con il premierato e l'autonomia differenziata questo governo sta fascistizzando lo Stato e non è certo un caso che i 2 provvedimenti siano in discussione uno dopo l'altro.

L'autonomia differenziata è il tributo che questo governo ci scarica addosso per avere la Lega come suo alleato.

Ma intanto i costi li pagano lavoratori e le masse popolari!

E’ una legge voluta dal principale alleato di Meloni, la Lega, e la sua approvazione fa parte non solo dei giochi di scambio che i partiti di governo stanno facendo sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari ma, soprattutto, entrambe le leggi puntano alla formazione di uno Stato che sia apertamente fascista e che abbia a cuore un solo interesse: la difesa dei padroni e del loro sistema sociale.

Ci hanno tolto reddito di cittadinanza, il salario minimo non lo vogliono, di patrimoniale e di tassare i padroni divenuti sempre più ricchi - anche per opera di questo governo - neanche a parlarne, invece in parlamento bisogna discutere - e in fretta anche - del DDL Calderoli sull’autonomia differenziata che è un pesante colpo a Sanità, Scuola, Trasporti, diritti dei lavoratori e che apre la strada al sogno

pc 19 gennaio - I lavoratori devono sapere quello che succede nelle scuole.... da CR del 17/1

sia perché i loro figli vanno in queste scuole, sia perché quello che succede nelle scuole è parte generale della politica del governo Meloni, è parte generale dell'azione dello Stato del Capitale, è parte generale della classe dominante in questo paese che sono la borghesia industriale, la borghesia finanziaria, la grande finanza, l'industria bellica che controllano governi e Stato ed è evidente che governo, Stato, classe dominante vogliono una scuola al loro servizio per cultura, al loro servizio per funzione, al loro servizio per avere manodopera fresca da sfruttare, per costruire la nuova classe dirigente che conservi questo sistema, il sistema della guerra, il sistema della crisi economica, il sistema dell'oppressione dei proletari e dei popoli.

È evidente che questo governo, rispetto ad altri, è un governo di stampo fascista, autoritario, fondamentalmente dittatoriale, che vuole imporre nelle scuole un clima di silenzio e di caserma e di istruzione a servizio della classe dominante e non certo a servizio della coscienza critica degli studenti.

Gli studenti sono scesi in lotta, hanno occupato scuole e fatto manifestazioni e hanno respinto le proposte di riforma scolastica del governo perché sono dentro una scuola sempre più di classe, elitaria, che taglia fuori gli studenti delle classi povere e sostanzialmente nega il diritto allo studio, che pure sarebbe sancito dalla Costituzione. Ma lo hanno fatto anche per esprimere la loro opinione forte e

pc 19 gennaio - Vittorioso sciopero degli operai iraniani del National Steel group - info

 


Concluso il glorioso sciopero dei lavoratori siderurgici! – di Khaled Haj Mohammadi (akhbar-rooz.com)

Lo sciopero glorioso e unitario dei lavoratori del National Steel Group si è concluso dopo 8 giorni e imponendo alcune delle loro rivendicazioni ai datori di lavoro e al governo, sabato 9 gennaio 1402 (30 dicembre 2023).

Il recente sciopero dei lavoratori è stato la continuazione di più di 40 giorni di vari sforzi e incontri per soddisfare le richieste dei 3.000 lavoratori di questo centro. 

Queste proteste sono finalmente iniziate il 23 Bahman [dicembre] dopo che a 21 lavoratori è stato impedito di entrare nel complesso siderurgico e la direzione ha deciso di licenziarli.

Tra le richieste dei lavoratori dell’acciaio figurano: l’attuazione del piano di inquadramento professionale, la rimozione del divieto di ingresso in azienda dei lavoratori sospesi, il ritorno al lavoro dei lavoratori licenziati, tra cui Karim Siyahi, l’assunzione di tutti i lavoratori della “Shafaq Rahian Aksin” [in subappalto], la perequazione dei salari con i diritti della Aksin Steel, il licenziamento di Mohammadi, amministratore delegato del gruppo, la rimozione della proprietà dalla Melli Bank, ecc

Durante questo periodo si sono svolti diversi incontri tra i rappresentanti dei lavoratori, i funzionari siderurgici e governativi, e alla fine lo sciopero si è concluso con l’accettazione di alcune rivendicazioni dei lavoratori.

Secondo i resoconti pubblicati di questi incontri e accordi, i lavoratori hanno raggiunto alcune delle loro richieste, tra cui:

*Attuazione parziale del piano di classificazione del lavoro per tutti i lavoratori per un acconto di dieci milioni di toman al mese fino alla completa attuazione del piano.

*Sblocco dei badge e rientro al lavoro di 38 lavoratori sospesi

*Assegnazione dell’importo menzionato ai lavoratori della società Shaf

Inoltre, i lavoratori dell’acciaio hanno concesso alla direzione tre giorni per ritirare la loro denuncia e hanno annunciato che riprenderanno le manifestazioni e gli scioperi se la direzione si rifiuta di farlo.

pc 19 gennaio - Perchè Controinformazione rossoperaia ORE 12 – che da questo mese passa a quotidiano.


Lo scopo della Controinformazione rossoperaia è fornire agli operai d'avanguardia, ai lavoratori, alle donne e ai giovani che vogliono lottare contro questo sistema, uno strumento quotidiano di informazione alternativa, che però non sia solo informazione ma che sia denuncia, indicazione, su come rispondere a quello che accade sul piano nazionale e internazionale. Uno strumento agile, vocale, che ha - e avrà anche quest'anno - il supporto di un settimanale stampato che selezionerà le cose dette durante i quattro numeri a settimana, perché questa è anche una novità: ORE12 Controinformazione rossoperaia diviene quotidiano, come nella tradizione degli anni 70, in uscita quattro giorni alla settimana, il martedì, il mercoledì, il giovedì e il venerdì, con una pausa sabato, domenica e lunedì, che servirà a fare il settimanale stampato e riprendere così il ciclo settimana per settimana.

Oggi più che mai c’è necessità di uno strumento di questo tipo, a fronte innanzitutto della stampa dei padroni, della stampa borghese che vomita disinformazione sulle questioni fondamentali che interessano il mondo e il nostro paese.

Controinformazione rossoperaia ha bisogno della rete di diffusione di essa. Occorre che le trasmissioni

pc 18 gennaio - NO alla repressione verso Extinction rebellion - info solidale

I giovani ambientalisti di Extinction rebellion, a Torino hanno tenuto mercoledì 17 gennaio, una conferenza stampa, in cui sono intervenuti avvocati, docente di diritto costituzionale. I giovani di Extinction rebellion sono fatti segno di misure repressive, anzi quasi di leggi ad hoc per mandarli in carcere per le loro iniziative simboliche che vogliono mettere in luce i disastri ambientali che questo sistema, questi governi stanno procurando.

Questo è un anello della catena repressiva portata avanti dal governo, si collega all'attacco al diritto di sciopero che abbiamo visto all'opera nelle settimane di dicembre e nei confronti dei lavoratori che volevano lottare per i salari, per il lavoro e il miglioramento dei servizi, dei trasporti, delle ferrovie.

Per non dire ciò che avviene nelle carceri: anche nei giorni scorsi altri 2 detenuti sono morti, “suicidati” nel carcere di Poggioreale. 

Quindi lo Stato, lo Stato dei padroni, lo Stato del Capitale, lo Stato è in marcia verso un moderno fascista e dittatura aperta, i cui effetti si vedono già. 

Tocca agli operai, agli studenti e a tutti i democratici ribellarsi a tutto questo.

pc 18 gennaio - Sabato da Vicenza a Milano manifestazioni per la Palestina

Contemporaneamente al corteo di Vicenza contro la presenza d'Israele alla fiera dell'oro:

SABATO 20 GENNAIO CORTEO PER LA PALESTINA a Milano

manifestazione per Gaza

SABATO 20 GENNAIO CORTEO a Milano 

ore 15;00 concentramento ad Affori centro (M3).

via Imbriani con termine in piazzale Maciacchini.

15° sabato di mobilitazione per la Palestina

Ancora una volta in piazza finchè non si fermerà il GENOCIDIO e la PULIZIA ETNICA COLONIALISTA del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
Mentre Israele è sotto processo alla Corte Internazionale Penale dell'Aja, la forza occupante sionista continua e rivendica il massacro quotidiano di donne, uomini, bambine e bambini in tutta la Palestina.
Per una migliore percezione della realtà invitiamo ora a fermarci solo un momento e tornare ai numeri

Questo è un invito rivolto a chi non volesse farsi trasportare dal flusso della naturale empatia

pc 18 gennaio - Palestina, Ucraina, Mar Rosso, Medio Oriente, Africa, Asia… i venti di guerra camminano passo dopo passo - Da CR ORE 12 del 16/1


Il naturale incendio della questione palestinese in tutta l'area del mondo arabo ha portato all’iniziativa nel Mar Rosso da parte degli huthi. Lo Yemen del Sud è sceso in campo a fianco della Palestina, cosa che avrebbero dovuto fare tutti i governi arabi e che invece non hanno fatto, nonostante le loro dichiarazioni, i loro contrasti con Israele e, nel caso dell'Iran, anche con l'imperialismo americano e parte delle potenze occidentali. 
Invece, più che riunioni non hanno partorito nulla, hanno lasciato il popolo palestinese solo, la sua resistenza, che in parte avevano sostenuto e che comunque continuano a sostenere, è rimasta però sola quando ha sferrato un attacco il 7 ottobre nel cuore di Israele per dare voce alla ribellione di un intero popolo. 

I ribelli huthi, ovvero il governo legittimo del Sud Yemen, sono scesi in campo usando un'arma formidabile che è l'attacco ai traffici, alle navi, commerciali e militari, che attraversano il Mar Rosso, uno dei gangli fondamentali dell'economia mondiale. Le loro azioni sono giuste e sacrosante, sono il modo con cui effettivamente bisognava scendere in campo a fronte del piano genocida dello Stato sionista israeliano guidato e sostenuto dall'imperialismo americano e, a seguito, da tutti gli altri imperialismi europei, tra cui l'Italia che svolge un ruolo di sostegno in prima fila, anche se non ancora un vero e proprio sostegno militare. 

Ora tutti gridano alla minaccia che viene dal Mar Rosso, dal blocco dei traffici del Canale di Suez, da cui l'Italia dipende in misura notevole, in particolare i porti del Sud; perché se il traffico commerciale che passa per il Canale di Suez dovrà cambiare rotta, passare per l'Africa, è evidente che i porti italiani e quelli del Sud verrebbero in parte tagliati e verrebbero a mancare, sia nell'andare che nel tornare, fonti importanti dell'economia. 

L'imperialismo americano è sceso direttamente in campo con bombardamenti verso uno Stato sovrano,

pc 18 gennaio - Vicenza con la resistenza palestinese contro lo stato sionista di tipo nazista israeliano - proletari comunisti aderisce

 

🚩🚩🚩 SABATO 20 GENNAIO TUTTI A VICENZA: 📌 CONTRO IL MARKETING SIONISTA CON LE MANI SPORCHE DI SANGUE PALESTINESE;
📌 PER LO STOP IMMEDIATO DEL GENOCIDIO A GAZA;
📌 CONTRO LE CASERME E LE BASI MILITARI DI MORTE;
📌 CON LA RESISTENZA E CONTRO OGNI FORMA DI COLLABORAZIONISMO CON ISRAELE E CON I SUOI SPONSOR OCCIDENTALI (USA- NATO -UE)



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pc 18 gennaio - Contro la repressione antioperaia e antipopolare - massima info e valorizzazione della manifestazione dell'Ansaldo di Genova

 

Genova: corteo con i lavoratori Ansaldo che rischiano 7 anni di carcere per blocco stradale

Un grande striscione con scritto “siamo tutti Ansaldo” apre il corteo di oltre mille persone in solidarietà dei 16 lavoratori denunciati durante lo sciopero del 13 ottobre 2022 a difesa dello storico stabilimento genovese, culminato con l’occupazione dell’aeroporto e scontri con le forze dell’ordine.

In piazza ci sono i lavoratori di Ansaldo Energia, – indetto uno sciopero di 4 ore da Fiom Cgil e Fim Cisl,-  ma anche lavoratori dell’ex Ilva, della Compagnia unica, i portuali, delegazioni delle grandi fabbriche genovesi come Leonardo e Fincantieri, lavoratori della sanità, delegati della Camera del lavoro, Anpi, oltre a molti rappresentanti dei partiti di centrosinistra. Le accuse mosse ai 13 lavoratori di Ansaldo e 3 portuali, riguardano le ipotesi del blocco stradale e la presunta messa a rischio dell’incolumità delle persone: i lavoratori rischiano fino a 7 anni di carcere a causa dell’inasprimento delle pene disposte dai decreti Salvini.

pc 18 gennaio - Viva Lenin !- Viva il marxismo-leninismo-maoismo ! domenica 21 gennaio ore 10 proletari comunisti

 In occasione del centenario della morte di Lenin - discorso in diretta streaming di 'proletari comunisti'

                           21 gennaio ore 10

- Lenin e il marxismo-leninismo-maoismo

- Contro i 'leninisti' della cattedra 

- La centralità oggi del Che Fare e della lotta contro l'economismo e il movimentismo 

pc 18 gennaio - Solidali contro la repressione verso i giovani di Exinction Rebellion -info

Torino, avvocati in piazza per difendere gli attivisti climatici: «Troppe denunce, così si azzera il diritto al dissenso»

Conferenza stampa in piazza Palazzo di Città con legali, ex magistrati e docenti universitari per difendere le ragioni delle proteste dei movimenti

Le associazioni ambientaliste stavolta si ribellano non alle politiche sul clima ma contro quelle, a loro dire, repressive dei movimenti. In piazza Palazzo di Città a Torino hanno preso parola in una conferenza stampa a cielo aperto gli avvocati Gianluca Vitale e Roberto Capra, l'ex magistrato Livio Pepino, la professoressa Alessandra Algostino (docente di Diritto costituzionale dell'Università di Torino) e Roberto Mezzalama, presidente di Torino Respira.

A suscitare preoccupazione sarebbe in particolare il sempre più frequente ricorso da parte delle Questure a misure di prevenzione del codice antimafia (come il foglio di via o l’avviso orale) in risposta alle manifestazioni di protesta di diversi movimenti e collettivi italiani. 

Misure che - secondo i manifestanti e gli avvocati - costituiscono una limitazione del diritto di spostamento e di manifestazione in città diverse da quella di residenza, impattando fortemente sulla vita di chi ne è oggetto. 
 
L’ormai frequente utilizzo di misure di prevenzione si affianca inoltre al numero sempre crescente di denunce. «Ormai in tutta Italia ogni volta che viene condotta un'azione di sensibilizzazione su questi temi la polizia non solo interviene immediatamente per impedirla o interromperla, ma identifica e denuncia tutte le persone presenti; anche con ipotesi di reato fantasiose ed infondate, tanto che a volte è la stessa magistratura inquirente a riconoscere l'infondatezza delle denunce» come afferma l'avvocato Vitale

Ne sono un esempio le numerose denunce e fogli di via notificati nelle ultime settimane a Extinction Rebellion

«Il diritto di riunione è fondamentale in una democrazia, esprime le istanze di partecipazione e pluralismo che ne costruiscono il fondamento e la struttura portante. Oggi è diffusa la tendenza a ragionare di manifestazioni non autorizzate, ma la riunione, in quanto diritto, non necessita di alcuna autorizzazione, semplicemente, quando si svolge in luogo pubblico, è previsto un preavviso all'autorità di pubblica sicurezza» come sottolinea la professoressa Algostino

Il riferimento è anche alle parole del prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, che all'indomani degli incidenti di ottobre aveva rilasciato un'intervista in cui asseriva che le cariche della polizia fossero «un atto dovuto» poiché «non c'è stata nessuna richiesta di autorizzazione da parte dei manifestanti».

«Da anni i movimenti climatici portano avanti le loro manifestazioni in modo pacifico e nonviolento, utilizzando i loro corpi e la loro intelligenza per portare un messaggio di urgenza a quante più persone possibili» dichiara Roberto Mezzalama, uno dei promotori della petizione su change.org firmata da migliaia di persone, compresi molti docenti universitari di UniTo e del Politecnico, in difesa della libertà di manifestazione e in solidarietà ai movimenti climatici.

pc 18 gennaio - Ex Ilva Taranto: L'ambientalismo in sè non legato alla lotta per un cambiamento effettivo diventa contro gli operai... - Un commento operaio

Nell'assemblea tenutasi martedì scorso a Taranto da associazioni ambientaliste sulla questione ex Ilva uno degli interventi centrali è stato quello di Michele Riondino - regista/attore del Film "Palazzina Laf". 
Sul suo intervento e sulla valutazione dell'assemblea, sul riferimento a Gramsci del rappresentante di Peace link riportiamo un commento di un operaio dell'Ilva AS dello Slai cobas sc

pc 17 gennaio - Sull'assemblea degli ambientalisti a Taranto sull'ex Ilva - cosa appoggiamo e cosa decisamente contestiamo - E... lasciamo in pace Gramsci

  Dal blog tarantocontro

Ieri sera nell’assemblea pubblica tenuta in p.zza Immacolata a Taranto le varie realtà ambientaliste hanno ribadito la loro parola d'ordine: “Chiusura dell’Ilva e riconversione”.

Lo Slai cobas sc ribadisce: pieno sostegno alle giuste denunce sulla grave situazione di morti, tumori, della popolazione di Taranto in particolare dei quartieri vicino all'ex Ilva, inquinati; sbagliano invece sulle "soluzioni": chiusura della fabbrica. Non solo perchè non è una soluzione: questo Stato borghese, i governi del capitale non farebbero mai le mega bonifica che servirebbe e l'Ilva, con un'estensione due volte Taranto, diventerebbe una grandissima area più inquinata e nociva di ora, senza neanche ottenere parziali interventi (come la copertura dei parchi minerali). Ma soprattutto perchè si vuole eliminare la forza principale, gli operai, le migliaia di operai dell'ex Ilva e appalto, indotto, capaci di un effettivo cambiamento. Su questo noi saremo sempre contrari e ci opporremo. Chi vuole cancellare gli operai, la loro storia, la loro esperienza, il loro sapere anche sul campo della salute, come pure la lunga storia dell'Italsider, Ilva ha dimostrato, non vuole lottare per mettere fine questo sistema nocivo dei padroni, ma vuole solo sostituire a padroni altri padroni e padroncini, di cui buona parte della piccola e media borghesia di Taranto aspira ad essere parte.

In questo senso, non c'azzecca proprio niente usare Gramsci - come ha fatto nel suo intervento

pc 17 gennaio - Violenze e torture nelle carceri israeliane

Stefano Mauro | investigaction.net

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/01/2024



Lunedì la settima vittima nel carcere di Megiddo. "Abdel Rahman Bassem Al-Bahsh, 23enne di Nablus, è il primo martire del 2024 e il settimo prigioniero ad essere assassinato nelle carceri israeliane dal 7 ottobre", hanno dichiarato lunedì in un comunicato congiunto la Commissione per gli affari dei prigionieri e la Società per i prigionieri palestinesi (PPS).

Qaddoura Fares, portavoce della Commissione, ha dichiarato che "al momento si conosce la sorte di questi sette martiri, ma ci sono centinaia di testimonianze di violenze e torture che provengono da tutte le prigioni, con il sospetto di altre vittime e prigionieri di cui non sappiamo nulla".

Le due organizzazioni palestinesi - specializzate nel monitoraggio delle condizioni di detenzione dei prigionieri - hanno affermato che l'omicidio di Al-Bahsh è avvenuto "contemporaneamente alla morte di un numero imprecisato di detenuti di Gaza nel campo di Sde Teman", noto come "la Guantanamo di Israele" - che detiene oltre 3.000 civili dati per dispersi durante le incursioni a Gaza - per la brutalità

pc 17 gennaio - Grande corteo con i lavoratori Ansaldo contro la repressione a Genova - Video

Lavoratori Ansaldo a processo: in mille in corteo al coro: "Non sarete lasciati soli"

Giornata di sciopero per i lavoratori di Ansaldo Energia con un corteo partito da Piazza Principe e arrivato sotto il tribunale di Genova dove si svolge l'udienza preliminare per i 16 denunciati per i fatti dell'ottobre del 2022

GENOVA - "Siamo tutti Ansaldo, i 16 lavoratori non sono soli, c'è il mondo del lavoro con loro" si è chiusa con questo messaggio la giornata di manifestazione con sciopero di 4 ore e corteo da parte dei lavoratori di Ansaldo Energia per le vie della città in solidarietà ai 16 denunciati per i fatti dell'ottobre 2022 quando in una situazione di crisi industriale i lavoratori occuparono le vie del Ponente genovese fino a entrare all'aeroporto Cristoforo Colombo. Per quegli eventi sono arrivate le denunce per 13 lavoratori di Ansaldo Energia e 3 del porto. 

I capi di accusa sono blocco stradale, incendio e la messa a rischio dell'incolumità delle persone. Accuse che potrebbero portare fino a una sentenza di 7 anni di carcere. La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 1000 lavoratori proprio nel giorno in cui in tribunale a Genova si sarebbe dovuta svolgere la prima udienza preliminare del processo poi rinviata al 13 e 14 marzo.

Tra i tanti scesi in piazza in solidarietà ai lavoratori Ansaldo anche i lavoratori di altre realtà industriali che stanno vivendo situazioni complesse come quelli dell'ex Ilva e di chi in passato ha

pc 17 gennaio - Processo strage di Viareggio - primo commento


Colpevoli e impuniti (ad oggi). Risulta, però, che in queste ore, Soprano (ex Ad di Trenitalia), abbia varcato le soglie del carcere di Rebibbia. Per il fatto che ieri a Soprano è stata confermata la condanna a 4 anni, due mesi e 20 giorni.

Moretti, Elia (ex Ad di Rfi e della Holding Fs) ed altri imputati/condannati, sono stati 'graziati' da una condanna definitiva. Infatti, la corte suprema romana sulla Cassazione bis ha respinto le richieste degli avvocati delle controparti che avrebbero voluto e condotto l'iter processuale alla sospensione del processo, all'incostituzionalità del reato 'disastro ferroviario' (unico ancora in piedi) e alla conseguente prescrizione, come già avvenuto per gli altri reati. Ha confermato la colpevolezza e, quindi, le responsabilità della ditta 'Moretti&compagny' ma, allo stesso tempo, ha passato 'ponziopilatescamente' la palla a un appello TER per quanto riguarda la rideterminazione delle pene/condanne.

Facendo sì che, questi imputati già condannati in 4 gradi di processo, potessero usufruire delle attenuanti generiche con uno sconto di pena fino a un anno e mezzo.

Questa sera si riunisce il direttivo dell'Associazione 'Il Mondo che vorrei' con familiari e avvocati per valutare il dispositivo della Cassazione-bis emesso ieri alle ore 20.45 e domani alle ore 11.00 (sede/luogo da confermare) si terrà la conferenza stampa.

Saluti, riccardo

pc 17 gennaio - Minniti legittima i saluti fascisti

Marco Minniti non si smentisce mai: ogni volta che apre bocca lo fa soltanto per darle aria e riproporre le tesi della peggiore destra fascioleghista: questa volta tocca occuparci della pagliacciata accaduta a Roma domenica sette gennaio. 

Veniamo a conoscenza delle esternazioni di turno del politicante calabrese attraverso l’edizione del successivo mercoledì dieci del quotidiano telematico fascista Secolo d’Italia, per il tramite della penna di tale Alessandra Danieli. Costei riprende le parole dell’ex Ministro degli Affari Interni che non trova di meglio che esprimersi nel modo seguente: «la mia posizione è sempre stata la stessa. Io penso che le manifestazioni vadano impedite se si manifesta un atto di violenza».

Quindi prosegue: «non c’è un atto di violenza, ma ci sono atti condannabili eticamente come