Le parole d'ordine principali portate dal Mfpr in queste manifestazioni nazionali:
Meloni e Milei salutano la folla dal balcone |
Le parole d'ordine principali portate dal Mfpr in queste manifestazioni nazionali:
Il 16 novembre 2024 si è radunata la prima assemblea della rete “A pieno regime”, che ha indetto un corteo nazionale per il 14 dicembre.
Una chiamata alla lotta, più che una semplice assemblea, per “i custodi della Costituzione”, come ha definito Gianna Fracassi – segretaria generale di Flc Cgil – il blocco ampio e unitario contro la legge che costituisce uno sfregio alla Costituzione della nostra Repubblica antifascista. Sfregio stigmatizzato dal professor Luigi Ferrajoli, che ci ricorda le ragioni che determinano l’urgenza di una mobilitazione di massa contro questo Ddl che, oltre a minacciare alle sue fondamenta la libertà di protesta, “colpisce gravemente la libertà di riunione, il più importante strumento per la manifestazione del pensiero per le persone comuni”. Sempre secondo Ferrajoli il governo Meloni dimostra “disprezzo per i diritti delle persone, mostrandoci, attraverso la disumanità ostentata a livello istituzionale, la fascistizzazione del senso comune, che ottiene consenso punendo i più deboli. Il Premierato è il punto di arrivo di questo processo che personalizza il sistema politico e lo riduce al semplice voto di un’autocrazia elettiva, subalterna nei confronti dei mercati”.
Sono stati emanati 13 avvisi di garanzia ai danni dei partecipanti alla manifestazione studentesca per la Palestina del 23 febbraio scorso a Pisa repressa con le manganellate.
La violenza in quella piazza l’abbiamo vista tutti: nelle manganellate delle forze di polizia e subito dopo nelle parole degli esponenti del Governo Meloni, che attraverso il ministro Piantedosi ha subito criminalizzato la manifestazione studentesca, giustificando nei fatti le teste spaccate degli studenti per un “mancato preavviso”.
Nonostante l’art. 17 della Costituzione preveda che “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso”, il governo ha provato a far passare il messaggio per cui in piazza si può scendere solo previa “autorizzazione”,
La voce proletaria e popolare contro la guerra imperialista si deve fare sentire nello sciopero generale del 29 e nella manifestazione del 30 per la Palestina
da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 22/11
L’imperialismo e i governi che ne costituiscono la sua forma politica ci stanno conducendo a tappe forzate a una nuova, tragica e criminale, guerra. Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che si tratta di una guerra interimperialista, una minaccia sempre più pericolosa alla pace dei popoli, contro cui i proletari e i popoli non devono accettare il fatto di essere spettatori passivi e carne da macello ma attivi protagonisti di una lotta per fermare l’ennesima carneficina che i governi imperialisti stanno preparando.
Ci sono fronti di guerra aperti in Ucraina, in Medio Oriente
con al centro la Palestina e ora il Libano, il fuoco bellico è acceso in nord
Africa e stanno preparando le condizioni per l’incendio nell’Indo Pacifico. Il
principale nemico dei popoli si è dimostrato l’imperialismo americano che ha
trascinato con sé gli altri Stati e governi e sta combattendo già la sua
guerra, non direttamente ma per procura, cioè facendo agire nello scontro
bellico altri governi ed eserciti che combattono al suo posto e le cui scelte
ricadono in termini di morte, distruzione, aggravamento delle condizioni di
vita, sui popoli e i proletari. E la minaccia nucleare diventa l’opzione sempre
più concreta.
Della guerra sul campo in Ucraina ci occuperemo oggi in questo spazio di controinformazione, una guerra dell’imperialismo americano e del suo braccio armato, la NATO, dell’Unione Europea che stanno combattendo in Ucraina contro l’imperialismo russo, una guerra di cui ricorrono ormai mille giorni dal suo inizio e che, con il via libera da parte dell’amministrazione Biden all’impiego di missili balistici ATACMS contro il territorio russo, e che si porta dietro il consenso franco-inglese all’uso di STORM SHADOW e SCALP EG, segna una nuova fase di questa guerra che certamente ha influito la
Oggi Antonio Tajani, il braccio destro di Netanyahu in Europa, è chiuso a nel suo ufficio. Si sta scervellando per capire quale altra decisione dovrà prendere per aiutare Netanyahu nel genocidio del popolo palestinese. Se il sistema dell’informazione in Italia non fosse corrotto dalla testa ai piedi, Tajani verrebbe continuamente criticato per la sua condotta inqualificabile contro i bambini palestinesi. Ma questo non accade perché l’informazione sulla politica internazionale in Italia funziona come nelle dittature. La sua funzione è di coprire le malefatte dei governanti invece di denunciarle.
Il 28 ottobre 2023, quando Netanyahu radeva al suolo Gaza, Tajani si è rifiutato di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere i bombardamenti. In quell’occasione, Tajani ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: “Sempre solidali con Israele; la sicurezza d’Israele non è negoziabile”. A dicembre 2023 e gennaio 2024, Tajani ha dato a Netanyahu bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce e altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024. L’11 gennaio 2024, quando
Questa settimana non è stata una gran settimana per la Meloni e il governo Meloni e su questo occorre che i lavoratori, le masse popolari riflettano perché se il governo riceve dei colpi, questo è a favore dei lavoratori, delle masse popolari che, essendo colpiti dalla politica economica dei governi, dalla politica dei padroni, dal sistema in generale, in tutti i suoi aspetti, nei loro interessi essenziali come il lavoro, il salario, la salute, le condizioni di lavoro e di vita, la sanità, la scuola, i servizi sociali, hanno interesse che il governo si indebolisca, e in una fase in cui il governo si indebolisce la lotta proletaria e sociale ha più possibilità sia di ottenere risultati concreti, sia di inserirsi nella battaglia per la caduta di questo governo come di tutti i governi dei padroni che potrebbero seguirlo.
Le elezioni sono andate male per la Meloni. In Umbria, in Emilia Romagna i partiti del governo si sono impegnati, hanno mandato perfino i fascisti a Bologna per creare disordine e confusione e trasformare la stessa elezione in un atto d'accusa ai cosiddetti “antifascisti violenti”. Ma gli è andata male, hanno perso le elezioni sia in Umbria che in Emilia Romagna.
La Meloni rispetto a quando vince come è successo recentemente per la Liguria ad esempio con le elezioni locali, con le elezioni regionali, ha detto che è un premio che il governo riceve per la sua buona politica e che i cittadini rispondono positivamente alle politiche del governo. Quando perde invece è colpa delle situazioni locali, è colpa dei candidati locali e sotto sotto cammina la guerra tra i partiti della maggioranza.
In questa occasione Salvini ha avuto una batosta. Salvini, laddove si è votato, nell'arco di un periodo
Per fermare l'escalation di guerra!Per fermare il genocidio del popolo palestinese e l'invasione del Libano.Per affermare la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza.No allo stato di polizia - No al ddl 1660.23 novembre ore 15,00 - 59° sabato in piazza per la Palestinapartenza Porta Romana - termine San Babilapartecipiamo tutte e tutti alla manifestazione indetta dalle Associazioni palestinesi di Milano.
Il 19 novembre, il gigante della metallurgia
ArcelorMittal ha annunciato la chiusura di due siti industriali a Reims (Marna)
e Denain (Nord). Specializzati nella lavorazione di coils in acciaio.
I piani di licenziamento per decine di migliaia di dipendenti
nei settori automobilistico, chimico, siderurgico, edile, spaziale e della
vendita al dettaglio minacciano fino a 300.000 posti di lavoro. L'unica
preoccupazione dei monopoli Michelin, Stélantis, Valéo, Lactalis... è
guadagnare quote di mercato e realizzare maggiori profitti.
Il ministro dell'Industria, Marc Ferracci, non ha
smentito, dichiarando: "Probabilmente ci saranno annunci di chiusure di
siti nelle prossime settimane e mesi".
Per milioni di lavoratori, impiegati e precari, i salari non
hanno tenuto il passo con l'inflazione.
I capitalisti accumulano miliardi e ne vogliono sempre di
più. Le imprese private ricevono quasi 200 miliardi di euro di aiuti
pubblici, ovvero più del 30% del bilancio statale, il doppio del bilancio dell'Educazione Nazionale. Il denaro dei contribuenti, senza
alcuna compensazione, viene utilizzato per licenziare i lavoratori e per
realizzare profitti: Michelin registrerà 3,4 miliardi di profitti nel 2024.
Sanofi, Airbus e Valeo stanno aumentando le vendite e i dividendi pagati ai
loro azionisti. La famiglia Mulliez (Auchan, Decathlon, Leroy Merlin, Kiabi,
Saint-Maclou, Norauto, ecc.) possiede più di 50 miliardi di euro. Questi gruppi
capitalistici si comportano come padroni del mondo.
Il governo vuole nuovi sacrifici per ripagare il debito di
1.000 miliardi di euro in regali ai più ricchi e alle grandi imprese
capitaliste.
Si moltiplicano le lotte nell'industria e nel
commercio per denunciare i piani di licenziamento.
Questa settimana la CGT ha lanciato una mobilitazione
nazionale a Clermont-Ferrand, città natale della Michelin, che è anche in
sciopero nel settore aereo. Le lotte si moltiplicano nell'industria e nel
commercio Vencorex, Michelin, Sanofi, Milée, Valéo, MA France, Europhane, ExxonMobil... Dumarey,
l'ingegnere del riscaldamento Saunier Duval, l'azienda chimica Vencorex, le
multinazionali Airbus, Michelin, Stellantis, ma anche Casino e Auchan.
Gli scioperi e le mobilitazioni si moltiplicarono.
Il sindacato intersindacale della funzione pubblica
territoriale(1) invita all'azione il 10 dicembre. Nel settore
dell'istruzione nazionale, i sindacati hanno lanciato un'allerta sociale
per denunciare i tagli ai posti di lavoro. I professionisti del settore
sanitario e dell'azione sociale hanno presentato un avviso di sciopero
rinnovabile. Il settore della
prima infanzia sarà mobilitato il
19 novembre. Tutti i sindacati dei ferrovieri indicono uno sciopero di un
giorno il 21 novembre e poi l'11 dicembre minacciando uno
sciopero a tempo indeterminato contro i progetti di privatizzazione, la
liquidazione della Fret SNCF e per i salari.
Il 19 novembre gli agricoltori lanceranno un nuovo movimento con l'obiettivo dell'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e il Mercosur. Nove organizzazioni di pensionati manifesteranno il 3 dicembre. Il movimento contro l'alto costo della vita, iniziato il 1° settembre, continua in Martinica. Il 12 dicembre mobilitazioni per l'occupazione in tutte le regioni. in via di traduzione
Le géant de la métallurgie ArcelorMittal a annoncé le 19 novembre la fermeture de deux sites industriels à Reims (Marne) et Denain (Nord). Spécialisés dans la transformation de bobines d’acier,
Plans de licenciements pour dizaines de milliers de salariés de l’automobile, de la chimie, de la sidérurgie du bâtiment, de l’industrie spatiale et de la grande distribution menaçant jusqu’à 300.000 emplois. L’unique préoccupation de monopoles Michelin, Stélantis, Valéo, Lactalis…est de gagner des parts de marché et faire plus de profits.
le ministre de l’Industrie, Marc Ferracci n’a pas démenti en déclarant : « Des annonces de fermetures de sites, il y en aura probablement dans les semaines et les mois qui viennent ».
Pour millions d’ouvriers, d’employés, de précaires les salaires n’ont pas suivi l’inflation
Les capitalistes amassent les milliards et en veulent toujours plus. Les entreprises privées reçoivent près de 200 milliards d'euros d'aide publique soit plus de 30 % du budget de l'État, deux fois le budget
info
LETTERA APERTA DELL’ASSEMBLEA DEL 21 NOVEMBRE A ROMA
L’assemblea del 21 novembre convocata dai promotori dell’assemblea nazionale del 9 novembre, proclamata da 3 realtà palestinesi e da 240 realtà italiane, é terminata con una richiesta unanime chiara: unifichiamo le manifestazioni del 30 Novembre.
Di fronte al genocidio in Palestina, al massacro in Libano e al pericolo di un’escalation globale, è dovere di tutte e tutti convergere in un’unica grande manifestazione nazionale.
La proposta avanzata dall’assemblea è quella di un corteo che, unendo le diversità, sfili da Piazza Vittorio e in modo unitario si riprenda la piazza vietata il 5 Ottobre, piazza di Porta San Paolo.
Costruiamo un fronte unito, sotto le bandiere palestinesi, contro lo Stato di Israele, a fianco delle resistenze, lavorando tra i movimenti e le realtà sociali per far emergere come oggi Israele non rappresenti un pericolo solo per il Medio Oriente, ma per tutto il mondo.
Imparando dalla resistenza palestinese unificata, convergiamo nella diversità, ce lo chiedono la Palestina, il Libano e tutta l’umanità.
La precedente lettera appello di giovani palestinesi e udap - che noi condividiamoI Giovani Palestinesi d'Italia hanno pubblicato sul loro canale ufficiale Istagram una lettera aperta insieme all'UDAP - Unione Democratica Arabo Palestinese
https://www.instagram.com/p/DCYrE2XsUYx/
"È utile per la Palestina che il 30 novembre ci siano due Manifestazioni Nazionali a Roma?
Lettera aperta di UDAP e GPI alle realtà palestinesi.
Nel corso degli ultimi 13 mesi l'Italia ha assistito a grandi mobilitazioni in solidarietà con la Palestina, il suo Popolo e la sua Resistenza, migliaia di iniziative, presidi, assemblee e cortei. Come realtà politiche palestinesi in Italia ci siamo impegnati a costruire e coordinare la mobilitazione, insieme a forze politiche, sindacali e sociali italiane - affermando da un lato che
Info da il manifesto
Terzo attacco alla base militare di Chama nel sud del Libano in pochi giorni. E quattro militari italiani feriti in maniera lieve dopo il lancio di razzi probabilmente da parte di Hezbollah o di gruppi affiliati.
Andrea Tenenti, portavoce della missione Onu Unifil, non si sbilancia sull’intenzionalità o meno dell’attacco, ma invita per l’ennesima volta le parti al cessate il fuoco: «Non sappiamo al momento se
Il primo numero è stato quello
che riguarda i soldi che le persone hanno speso di meno in un anno, quello dei “consumi”
e che smentisce le previsioni del governo: «Nel 2024 sono spariti 3,2
miliardi di euro di consumi attesi rispetto alle stime del governo nel Def di
aprile.”
3 miliardi e 200 milioni di
consumi in meno! Significa che chi poteva spendere ancora qualcosa,
soprattutto lavoratori a basso reddito, precari e pensionati al minimo hanno
dovuto stringere ancora di più la cinghia, visto che i già poveri, che secondo
statistica ufficiale sono 5 milioni e mezzo, questo “problema” non ce l’hanno nemmeno.
Poi c’è il numero della chiusura dei negozi: “In 10 anni sono scomparsi 140mila negozi e con il crollo
Il 18 ottobre scorso ha visto
protagonisti i metalmeccanici dell’Automotive, infatti FIM FIOM UILM
hanno proclamato uno sciopero generale del settore, il primo unitario
dopo 30 anni, per difendere l’occupazione e costruire il futuro
dell’industria dell’auto. Uno sciopero storico anche per le relazioni di
“conflitto” o presunto tale, che vivono i sindacati firmatari del
contratto specifico di lavoro (CCSL) che vige in Stellantis, e la Fiom
non firmataria.
Che la situazione sia molto grave lo diciamo da tempo
noi, ma non serve certo chiedere risposte ad UE, Governo e soprattutto
Stellantis senza mettere in piedi una vera e propria strategia di lotta.
E’ evidente, invece, che i rappresentanti dei lavoratori sono stati
troppo impegnati a pensare a difendere i loro interessi piuttosto che
quelli degli operai. “Meglio tardi che mai” è venuto da dire a tanti con
la proclamazione dello sciopero, ed invece a distanza ormai di un mese,
il nulla assoluto; un silenzio che per l’appunto come da titolo, fa
pensare alla loro complicità in questo triste scenario. Dopo il 18 chi
si aspettava di vederli uniti e combattivi, è rimasto fortemente deluso
infatti è successo l’esatto opposto
“Buttato per terra, un lenzuolo di sopra, massacrato di botte, tanto questo è nero, non si vede un c…. E se la ridevano… “ Due anni di violenze sconvolgenti sui detenuti del carcere di Trapani. Due anni di violenza, di torture, pestaggi, minacce, umiliazioni. Non si sono fatti mancare niente gli sbirri bastardi del carcere di Trani che sono simili agli sbirri bastardi di tutte le carceri che sono la feccia, il peggio del
Gaza si trova ad affrontare una guerra globale di sterminio alimentata dalla piena partnership americana e dalla vergognosa delusione araba*
Nelle ultime ore, il nemico sionista ha commesso orribili massacri che hanno preso di mira un intero quartiere residenziale nelle vicinanze dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, e un edificio residenziale nel quartiere Sheikh Radwan nella città di Gaza, provocando la morte e il ferimento di diverse persone. centinaia, tra cui dozzine di bambini e donne, l’attacco ha preso di mira anche una tenda che ospitava sfollati nella zona di Al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, provocando decine di martiri e feriti.
– Alla luce del sistematico attacco agli ospedali, il più recente dei quali è l’ospedale Kamal Adwan e l’ospedale Al-Awda nel nord della Striscia di Gaza, e della distruzione dell’ospedale Abu Youssef Al-Najjar a Rafah, le caratteristiche di un piano sionista per annientare completamente gli elementi della vita palestinese, viene attuato in un contesto di carestia sistematica che ha lasciato il nostro popolo senza cibo né acqua, e in un silenzio internazionale che riflette l’incoraggiamento all’occupazione a continuare la sua aggressione. Questi crimini rientrano nel quadro di una guerra globale di genocidio portata avanti con la piena collaborazione americana, espressa dal veto americano davanti al progetto di
E’ riuscito lo sciopero nel settore Sanità con adesioni abbastanza alte, con punte dell’85%, anche se in generale sarà stata una percentuale più bassa. Ma non è questione di numero, è che tanti hanno partecipato alla manifestazione e sicuramente lo sciopero è largamente condiviso, non solo dall'intero mondo della Sanità, intendendo con questo medici, infermieri, personale sanitario in generale e soprattutto dai tanti giovani e, soprattutto, nell'ambito della Sanità privata. Questo sciopero è importante perché proprio intorno alla Sanità il governo ha fatto pura demagogia, dicendo di avere aumentato i fondi quando sono più o meno gli stessi degli altri anni che, col tasso di inflazione, sono molto diminuiti, ma soprattutto si tratta di cifre che erano già nettamente al di sotto dei bisogni e delle esigenze degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie.
La mobilitazione è stata soprattutto un atto di denuncia perché dovunque è stato possibile i partecipanti
allo sciopero e alle manifestazioni hanno fatto fortissime denunce della
situazione che riguardano le condizioni generali in cui sono lasciati gli
ospedali, le strutture sanitarie pubbliche. “Un solo dottore in corsia per 100 pazienti” dicono i dottori, per non
dire degli infermieri oberati da straordinari e da supercarichi di lavoro. Ogni
medico si occupa almeno di 2000 casi, 60 ore alla settimana.
È evidente che in questo tipo di condizione lo stato dei malati non sia il migliore ed è chiaro che vi possono essere dei momenti di forte tensione tra i familiari dei malati e il personale sanitario che a volte
da Dichiarazione internazionale Noi stiamo con la Palestina!
2-8 dicembre settimana internazionale di azione di agitazione e propaganda
...La guerra di Israele sta violando gravemente tutte le norme internazionali e i diritti umani. Innumerevoli sono crimini di guerra commessi. Come al solito, l’ONU reagisce solo “formalmente”, nell’interesse degli imperialisti. I fatti impongono di considerare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo governo e i principali leader del partito Likud, i generali militari e altri alti ufficiali tutti criminali di guerra da punire quanto più severamente. Anche Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania, che sostengono Israele, dovrebbero essere portati davanti un tribunale internazionale....
Da dichiarazione internazionale per la settimana 7-13 ottobre
Intensificare le azioni e fare avanzare in maniera sempre più poderosa il movimento militante, di massa, in appoggio alla causa palestinese.
...esigere che i governanti sionisti siano giudicati per crimini di guerra e genocidi...
7-13 ottobre 2024 settimana internazionale a sostegno della Resistenza Palestinese
....Il genocidio contro il popolo palestinese non è solo opera del sionismo israeliano. Gli Stati imperialisti che prestano il loro appoggio sono responsabili, specialmente Stati Uniti, Gran Bretagna con gli altri governi imperialisti europei, Germania, Francia, Italia, ecc. complici.....
....Gli imperialisti yankee appoggiano senza condizione il loro cane da guardia in Medio Oriente. Utilizzano il loro potere di veto nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU per bloccare qualunque misura di iniziativa di pace, inviano armi e denaro ai sionisti per rafforzare il loro potere militare, e recentemente con un atto che molti considerano storico il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un progetto di legge per sanzionare la Corte Penale Internazionale per aver disposto l’arresto dei dirigenti politici sionisti......
Sotto la pressione delle masse, alcuni governi hanno interrotto le relazioni con Israele e hanno obbligato parte degli organismi internazionali a promuovere azioni giuridiche.
La Corte Internazionale di Giustizia ha accolto la domanda presentata dal Sud Africa e sostenuta da altri Stati che ordina ai sionisti la cessazione immediata delle operazioni militari contro la striscia di Gaza. La Corte Penale Internazionale ha emesso ordini di arresto contro il Ministro Netanyahu e il suo
La Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso mandati d'arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Secondo un comunicato, pubblicato oggi, la corte dell'Aja ha emesso all'unanimità due decisioni che respingono i ricorsi dello Stato ebraico in merito alla giurisdizione del tribunale "sulla situazione nello Stato di Palestina in generale e sui cittadini israeliani in particolare" e sulla richiesta di Tel Aviv "di interrompere qualsiasi procedimento davanti alla Corte nella situazione in questione, compreso l'esame delle richieste di mandato d'arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, presentate dalla Procura il 20 maggio 2024".
I mandati di arresto per crimini di guerra contro Netanyahu, Gallant e Deif
La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso i due mandati di arresto per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto. Nella nota appena pubblicata si parla di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza". Dopo l'emissione dei mandati di cattura, sia Netanyahu che Gallant saranno passibili di arresto se si
seconda parte
Sulla base di ciò, il compito immediato, principale e centrale è quello di preservare il partito, organizzare il popolo e intraprendere la lotta di classe-guerra di guerriglia aumentando continuamente la base di massa, rafforzare la base di massa e sviluppare le forze soggettive. A tale scopo, a seconda delle concrete condizioni delle varie aree, predisponendo le giuste prospettive, bisogna dispiegare i quadri del partito in modo pianificato con una prospettiva strategica. Dobbiamo organizzare il popolo delle classi oppresse, dei settori sociali e degli oppressi nelle aree urbane, nelle pianure e aree forestali in lotta per la vita quotidiana e problemi fondamentali. Dobbiamo acquisire il comando nel condurre queste lotte in modo reciprocamente dipendente. In qualsiasi ambito, dobbiamo preparare adeguata copertura naturale e consolidare il partito che sia invincibile per il nemico. Dobbiamo rivoluzionare continuamente il popolo con la politica della presa del potere statale. Il Partito deve utilizzare le due magnifiche armi dell'EGPL e del FU. Noi dobbiamo concentrarci sull'innalzamento della qualità del Partito in modo pianificato per portare al successo la campagna di consolidamento del partito e, come parte di essa, formare il partito dal punto di vista teorico, politico, organizzativo e militare, e quindi fare sforzi per migliorare la quantità. Solo così il partito si rafforzerà ancora una volta avanzerà sulla via del successo.
Le sfide del movimento rivoluzionario
Partito
Le sfide che il partito deve affrontare sono: proteggere la leadership del partito, i quadri, le forze dell'EGPL e gli organismi del popolo; rettificare lo stile di vita che non si addice ai comunisti, superare le tendenze non proletarie e proletarizzare-bolscevizzare; approfondire le basi teoriche e politiche del partito; consolidare organizzativamente il partito con relazioni vive con il popolo delle aree urbane,
Il Movimento femminista proletario rivoluzionario partecipa alla manifestazione nazionale del 23 a Roma e a Palermo, e organizza mobilitazioni verso lavoratrici, studentesse nella giornata del 25 novembre in varie città in cui è presente.
Meloni e Milei salutano la folla dal balcone |
Prima del vertice, i due leader si sono affacciati dal balcone di plaza de Mayo, elargendo alle persone che si sono affollate sul posto baci e larghi sorrisi e a Milei battute scambiate anche all’orecchio e pacche sulle spalle. Forte familiarità anche tra Meloni e la sorella di Milei, Karina, segretario generale della presidenza, prima della foto ufficiale nel Salon Blanco.
Le parole di Milei durante le dichiazioni congiunte suonano davvero come un programma politico intergovernativo: «Siete in famiglia», dice il presidente argentino che si lancia poi in un discorso in cui
Un nuovo database di oltre 400 aziende che operano nel Regno Unito e sono ritenute complici della guerra di Israele contro Gaza è stato lanciato da un collettivo di sindacati e organizzazioni guidate da Progressive International.
Il Watermelon Index, che l’organizzazione internazionale di sinistra descrive come “uno strumento per la resistenza guidata dai lavoratori contro l’occupazione e il genocidio in Palestina“, consentirà ai dipendenti di connettersi tra loro e con gli attivisti per sfidare i loro capi sui legami con Israele.
Tra le società elencate ci sono Barclays, la società di spedizioni Maersk, il gigante dell’e-commerce Amazon, la società di software Microsoft e la società di affitti turistici Airbnb.
Oltre a queste multinazionali, ci sono una serie di altre operazioni con legami con Israele, in settori come la finanza, le assicurazioni, la tecnologia, la logistica e l’energia. Progressive International sta