sabato 16 dicembre 2023

pc 16 dicembre - Un articolo su Israele "fuori dal coro" - per conoscenza

 

DI ALESSANDRO ORSINI - stralci

"...Israele ha ammazzato molti civili libanesi e palestinesi tutte le volte che non è riuscita ad ammazzare i militanti di quelle due organizzazioni (Hamas/Hezbollah - ndr). Non riuscendo a uccidere i guerriglieri, uccide i civili. Israele deve uccidere qualcuno. Se non ammazza i primi, ammazza i secondi. Israele deve trovare un modo per alzare i costi che i suoi nemici sono obbligati a calcolare prima di colpire. Israele pensa che Hezbollah ci penserà due volte prima di attaccare gli israeliani sapendo che il Libano verrà distrutto da una punizione collettiva. Israele spara intenzionalmente sui civili palestinesi e libanesi con la scusa degli scudi umani. Ciò è dimostrato dai dati appena rivelati dal Washington Post. Israele ha sganciato 29.000 bombe su Gaza. Circa il 45% sono bombe non guidate o dumb bomb (“bombe stupide”)...

...Il fatto che Israele abbia ucciso volutamente un numero spaventoso di civili a Gaza induce a ritenere che l’operazione militare stia andando male. Israele non riesce a uccidere i militanti di Hamas in numeri significativi. Quindi, uccide i civili. Il rapporto tra il numero di civili e il numero di miliziani che Israele uccide nelle guerre è inversamente proporzionale. Il primo numero aumenta al diminuire del secondo e viceversa. Infatti, mancano le prove del successo dell’operazione militare di Netanyahu. Non esiste nemmeno una foto o un video che induca a ritenere che Israele abbia vinto qualche battaglia

pc 16 dicembre - Nella Controinformazione rossoperaia del 15/11 il filo nero del governo, dell'imperialismo - la necessaria risposta proletaria

I temi di cui molto brevemente ci occupiamo oggi - 15 dicembre - sono i temi di cui ci siamo sempre occupati: la politica economica di questo governo che attacca gli operai, i lavoratori, i precari, i disoccupati, dall’attacco ai salari, alla non soluzione dei problemi del lavoro, dalla privatizzazione che avanza - oggi è in prima pagina quella delle poste, che segue quella della sanità - alla gestione della scuola, alla gestione del sistema sociale con fondi ai padroni e niente per i proletari e masse popolari.

1 - Tutto questo è legato a una dimensione che, mentre si attaccano le condizioni di vita e di lavoro, ci si attrezza per reprimere le lotte. Proprio oggi siamo di fronte all'ennesimo attacco al diritto di sciopero condotto, per conto del governo e dei suoi apparati statali giudiziari, da Salvini, con le precettazioni, la riduzione dei legittimi scioperi nel settore dei trasporti. Oggi tocca al sindacalismo di base che raccoglie la fetta più combattiva dei lavoratori di questi settori, vittima ancora una volta, di un sopruso antidemocratico, di una violazione della Costituzione.

Ma per difendere il diritto di sciopero si risponde scioperando. Quindi siamo totalmente a fianco di tutti i lavoratori che hanno scioperato e invitiamo tutti a solidarizzare con loro perché l'attacco al diritto di sciopero è stato sempre il simbolo dell'attacco a tutti i diritti dei lavoratori e a tutte le libertà, non solo dei lavoratori, ma dell’intero sistema sociale, della società.

2 - Il secondo punto è la questione dell'immigrazione, le leggi anti immigrati, la persecuzione razzista, il susseguirsi di fronte alla tragedia dei morti nel mare - come è stata l'immane tragedia, seppellita dal silenzio, di Cutro, dove i bambini sono morti sulla spiaggia e non hanno avuto alcun onore, rispetto, anzi si è fatta leva su Cutro per andare in tutt'altra direzione, con decreti “sicurezza” che sono vere e proprie leggi che vogliono uccidere i migranti, respingerli o, una quota di essi, utilizzarli meglio all'interno dello stesso nostro paese come schiavi e come massa che possa essere usata per il consenso reazionario e razzista alle elezioni o come massa di pressione sulle condizioni dei lavoratori, per abbassarne i salari.

L’ignobile accordo razzista con l'Albania per la deportazione dei migranti che elude non solo la Costituzione italiana, ma le norme internazionali e si appoggia su un governo miserabile come l'attuale governo albanese, ha trovato un ostacolo dalla Corte di giustizia europea e perfino nella stessa Albania, perché è chiaro che il regime reazionario di Rama, corrotto, legato alla grande malavita, presta di fatto un servizio "da scafista, schiavista".

Dobbiamo respingere l'odiosa campagna razzista anti immigrati. Gli immigrati sono una risorsa economica e sociale per questo paese, ma soprattutto sono una risorsa della lotta sociale dei proletari che in questo paese hanno bisogno di un grande contingente combattivo, rappresentativo, per lottare contro tutto il sistema-mondo di sfruttamento, repressione, schiavismo, in nome dei profitti del grande Capitale, della grande borghesia e dell'imperialismo.

D'altra parte i migranti, laddove sono operai della logistica, laddove sono operai di fabbrica, dimostrano di essere un settore combattivo della difesa dei diritti, della lotta dei lavoratori, un settore che può contribuire e già contribuisce a un cambiamento, a un rafforzamento della lotta della classe operaia ed è un punto di riferimento della nuova unità della classe operaia che si potrebbe realizzare nel nostro paese per invertire il cammino disastroso a cui i partiti parlamentari, le organizzazioni sindacali, hanno portato.

3 - Oggi su tutti i giornali, si dice, i salari in Italia sono fermi a trent'anni fa. In questi trent'anni vi è stato un travaso di ricchezza dagli operai e da tutti i lavoratori ai padroni, grazie alle leggi di tutti i governi vi è stato un taglio dei salari come dei diritti, dell'occupazione, che ha portato la classe operaia trent'anni indietro.

Ma i governi dei padroni sono solo il principale responsabile. Questo non sarebbe stato possibile se in questi trent'anni non avesse agito un sindacalismo collaborazionista che invece di difendere i lavoratori ha difeso la cosiddetta economia nazionale, che poi è stata l'economia dei padroni, che si è tradotta in profitti per i padroni e perdita dei salari dei lavoratori. Su questo evidentemente si gioca una partita decisiva per la ripresa, non solo dei lavoratori, ma della stessa prospettiva di un cambiamento sociale a favore di operai e lavoratori in questo paese.

La lotta per il salario resta il centro dell'autentica lotta sindacale di classe.

4 - Ma non esiste solo la normale dialettica dello scontro sindacale e neanche soltanto la dialettica politica - sicuramente non rappresentata da un Parlamento, dove per leggi elettorali-truffe, che vogliono consolidare col cosiddetto Premierato, governa un governo di stampo fascio razzista, di stampo imperialista, militarista oltre che organicamente antioperaio, antiproletario, antipopolare, che mette nel mirino i giovani e in particolare mette nel mirino le donne che sono scese nella più grande manifestazione che ha caratterizzato l'anno, la grande manifestazione del 25 novembre che è stata una delle punte alte - per fortuna - del movimento generale che mette in discussione lo stato di cosa esistente.

Ebbene, questo governo mette le mani sulle istituzioni, sulla magistratura, su tutti gli anelli del sistema economico e politico e istituzionale, mette le mani per trasformarle in apparati sempre più al servizio della politica dei padroni. E una mano particolare la mette nei meccanismi dei mass media, nel controllo dei giornali che diventano sempre più uguali, soprattutto sulle grandi questioni: la guerra, la Palestina, e che vengono occupati militarmente da esponenti di Fratelli d'Italia, della Lega, che li usano in forme intimidatorie, discriminatorie, repressive - basti pensare a ciò che sono diventate le trasmissioni televisive e i miserabili conduttori di esse che, tranne qualche rara eccezione, non fanno che parlare di Meloni, dando tutti gli spazi possibili. Neanche ai tempi della democrazia cristiana, dei governi reazionari e perfino ai tempi di Berlusconi si era visto un tale livello di controllo e occupazione della stampa e della televisione.

I mass media sono usati come un'arma quasi militare nei confronti del dissenso. Viene sviluppata una informazione pilotata che vuole intossicare, oltre che disinformare, le masse.

Quindi il fronte della televisione, della grande stampa, non può essere lasciato in pace. Dobbiamo mettere in campo il prossimo anno iniziative che contestino, occupino le redazioni dei giornali, i palazzi delle TV, perché occorre far vedere una reale opposizione, dire chiaramente "non il nostro nome".

5 - Questo legame tra imperialismo/capitalismo, sfruttamento, guerra, si manifesta in forme evidenti di fronte alla drammatica situazione in Palestina. Il popolo palestinese viene aggredito, bombardato in forme inumane, come nel nazismo. L'intervento genocida dei sionisti israeliani, dello Stato d'Israele, la caccia all'uomo, l'uccisione di donne e bambini, bambini trovati putrefatti all'interno delle strutture sanitarie, tanti, tanti bambini, è una guerra contro i bambini, i giovani, che costituiscono comunque una larghissima fetta del popolo palestinese lì a Gaza.

Ma Gaza resiste con le sue organizzazioni della resistenza liberamente scelte, in certi casi elette a larga maggioranza, come è il caso di Hamas che rappresenta il popolo palestinese che lo ha votato a maggioranza, anche se chiaramente il popolo palestinese, dal nostro punto di vista, ha anche altre organizzazioni che difendono i suoi diritti e hanno una prospettiva, quella della Palestina, libera, democratica, laica, pacifica nel cuore di un Medio Oriente dove sono in discussione i grandi problemi strategici del petrolio, dell'energia.

La solidarietà al popolo palestinese si sta esprimendo nelle piazze, dove si sviluppano, oltre che manifestazioni, anche una forte continuità del messaggio alternativo che viene dal popolo palestinese e si riesce a rompere il meccanismo del pensiero unico della stampa, della televisione, spesso pagati dallo Stato sionista, dall'imperialismo. Alla testa dei giornali vi sono personaggi come Molinari che è un agente della CIA e del Mossad. .

Stare con la Palestina significa stare dalla parte dell’umanità, oltre che dei popoli oppressi, oltre che dei diritti all'autodeterminazione, oltre che a fianco di tutti coloro che l'imperialismo ha ridotto a miseria in tutto il mondo. La battaglia in Palestina è una battaglia cruciale per l'avvenire del mondo e di questo si rendano conto innanzitutto operai e masse popolari che non hanno alcun interesse a sostenere la barbarie sionista e imperialista che si consuma ai danni del popolo palestinese e invece hanno tutto l'interesse perché la trincea avanzata di questo scontro mondiale - oggi la Palestina - non cada sotto il tallone di ferro del nuovo nazismo, dello Stato sionista d'Israele.

pc 16 dicembre - Stellantis Mirafiori - L'intervento dello Slai cobas: No dietro a promesse, ma unità, autonomia di classe, riorganizzazione - Da Controinformazione rossoperaia del 15/12


Alla Stellantis Mirafiori l'11 dicembre vi è stato un intervento dei compagni dello Slai Cobas per il sindacato di classe che supporta e organizza l'attività quotidiana nelle fabbriche, nei posti di lavoro, a difesa del lavoro, del salario dei diritti, della salute e sicurezza. 

Alla Sellantis lo Slai Cobas per il sindacato di classe ha distribuito un volantino di carattere nazionale che raggiungerà progressivamente gli altri stabilimenti Stellantis a partire dall'ex Sata di Melfi, oggi Stellantis. 

Nello stesso tempo ha distribuito il settimanale ORE 12 di Controinformazione rossoperaia, il cui articolo principale era "Nelle fabbriche e posti di lavoro serve una vera lotta sindacale, sociale e politica contro padroni e governo"

I temi di questo volantino sono anche stati presentati con dei pannelli. Da un lato un pannello che racchiude, usando anche la grande stampa, quello che realmente sta avvenendo dopo l'annuncio del famoso milione di auto da produrre. A questo corrisponde una situazione attuale in cui a 15 mila lavoratori si propone di andarsene, a Cassino dichiarano 680 esuberi, alla Stellantis di Melfi impongono il ricatto di andare a Pomigliano, col risultato di voler premere sui lavoratori perché si auto licenzino. C'erano già stati 2000 esuberi che sono stati messi fuori dalla fabbrica. 

La verità che il piano di investimenti non c'è o se c'è è condizionato da aiuti di Stato, se c'è è condizionato a leggi che favoriscono solo ed esclusivamente gli interessi dei padroni. 

I veri investimenti li fanno altrove. Il gruppo Stellantis è nelle mani ormai di padroni o management che vedono nella Francia e negli Stati Uniti il centro effettivo degli interessi del gruppo, e che vede le

pc 16 dicembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia riprende a gennaio

Il numero di ORE12 Controinformazione rossoperaia di ieri, 15 dicembre,

è l'ultimo di questo mese, poi vi sarà una interruzione fino a gennaio e riprenderà nella seconda settimana di gennaio.

Chiaramente alla ripresa vi potranno essere novità sia nel metodo, sia nella forma che nei contenuti.

Ora come ora è importante che tutti i numeri usciti finora della Controinformazione rossoperaia ORE 12 possano essere riascoltati e rivisti perché aiutano gli operai, i lavoratori, i precari, i disoccupati, i giovani che lottano, le donne che manifestano in tutto il nostro paese, a farsi un'idea di quello che realmente è avvenuto in questo autunno - almeno finora - e del tipo di battaglia politico-sociale che con questo strumento di controinformazione abbiamo inteso e intendiamo continuare a fare.

Chiediamo, di seguire la futura edizione, di dare un proprio contributo e di utilizzarla - questo riguarda soprattutto le avanguardie, gli attivisti politici e sociali - come arma di propaganda, agitazione e organizzazione quanto mai necessaria a fronte di ciò che succede nel mondo e nel nostro paese.

pc 16 dicembre - E’ morto Toni Negri - militante e intellettuale marxista rivoluzionario conosciuto e dibattuto in tutto il mondo / teorico e guida della fase rivoluzionaria dell'Autonomia Operaia


Nell'esprimere il nostro sincero saluto comunista, sarà necessario ora tornare a discutere e in profondità il suo lavoro teorico, le sue posizioni politiche, il suo percorso e la sua traiettoria, dalla rivoluzione al postmodernismo.

proletari comunisti

pc 16 dicembre - A Palermo, Catania e Messina presidii per denunciare le omissioni della stampa italiana sul genocidio in corso a Gaza

A Palermo, Catania e Messina presidii per denunciare le omissioni della stampa italiana sul genocidio in corso a Gaza

Sono trascorsi tre mesi dall’inizio del massacro della popolazione civile di Gaza. I martiri, escludendo chi è ancora sotto le macerie, hanno superato quota 17.000, il 68% dei quali sono donne e bambini. I morti palestinesi sono dimenticati e oscurati. Proprio come la verità. Dal 7 ottobre, infatti, sui media mainstream abbiamo assistito a servizi, articoli giornalistici ed ospitate televisive ingozzate di narrative unilaterali che hanno scientemente tentato di nascondere il “genocidio”, come l’ha definito l’ex procuratore generale della Corte Penale Internazionale. Di contro, l’opinione pubblica è stata inondata di fake news di Stato aventi lo scopo di dipingere Israele come Stato oppresso e quindi legittimato a difendersi. I grandi giornali e le grandi televisioni continuano a sottolineare il diritto alla difesa di Israele, accettando che due milioni di persone vengano costrette a vivere in condizioni disumane o a scappare per non essere eliminate. Questo è criminale.

Come è criminale il fatto che, dopo aver spento letteralmente la Striscia, tagliando i rifornimenti di corrente elettrica (per non parlare di acqua, cibo e carburante), Israele abbia impedito ai palestinesi che

pc 16 dicembre - L'ATTIVISTA GRETA THUMBERG: Ieri i nazisti del Terzo Reich oggi Israele


"Quanti morti, quanti massacrati, quanti...?? Ieri sono stati i nazisti, il Terzo Reich, a sterminare nei loro campi di concentramento milioni di persone, tra cui milioni di ebrei, zingari e repubblicani spagnoli... e la destra franchista ha detto qualcosa? No...!! Hanno applaudito con le orecchie. Oggi i figli, i nipoti di quei dinosauri, si sono schierati con lo “Stato” genocida, che dal 1948 ha massacrato interi villaggi palestinesi, espropriandoli delle loro antiche terre a colpi di arma da fuoco, fino ad oggi quando quel mostro – Israele – ha scatenato un olocausto. contro la popolazione palestinese, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania..."

"Mentre in questa Europa democratica e civile, le TV. Non smettono di versare lacrime di coccodrillo... Bisogna vedere quanto cinismo; Quanto cinismo, signor PePerros, lei deve essere figlio di una cattiva madre..."

pc 16 dicembre – Il ministro della guerra Crosetto firma l’accordo con Giappone e Regno Unito per nuovi aerei da combattimento Tempest! Costo circa 9 miliardi…

 

Crosetto continua senza sosta a girare il mondo per fare affari, in nome proprio e dell’imperialismo italiano, rafforzando l’industria militare con la Leonardo in prima fila. L’accordo firmato l’altro ieri insieme a Shapps (Regno Unito) e Kihara (Giappone) è un trattato internazionale per lo sviluppo del jet di sesta generazione, chiamato Tempest! Il programma del caccia di sesta generazione, è abbastanza vasto e si chiama, senza giri di parole Global Combat Air Programme.

I principali colossi multinazionali coinvolti sono l’azienda aerospaziale italiana Leonardo, la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la britannica Bae Systems Plc.

Crosetto è contento perché “Per la prima volta inoltre l’Italia parteciperà con la stessa dignità (33%) a

venerdì 15 dicembre 2023

pc 15 dicembre - Formazione Operaia - Lenin "Che fare?" - La 4° puntata sarà pubblicata il 21 dicembre

La copertina originale del libro


l Che fare? fu scritto da Lenin tra la fine del 1901 e l'inizio del 1902, nella primavera di quell’anno egli scrisse la prefazione. Il libro uscì ai primi di marzo, per la casa editrice Dietz di Stoccarda.

La parte che stiamo trattando è la seconda - indicata in questo sommario

 PREFAZIONE

1. DOGMATISMO E «LIBERTÀ DI CRITICA»
a) Che cosa significa «libertà di critica»
b) I nuovi difensori della «libertà di critica»
c) La critica. in Russia
d) Engels e l’importanza della lotta teorica

2. LA SPONTANEITÀ DELLE MASSE
E LA COSCIENZA DELLA SOCIALDEMOCRAZIA

a) Inizio dell'ascesa del movimento spontaneo
b) La sottomissione alla spontaneità.
c) il “gruppo di autoemancipazione” ed il Raboceie Dielo

3. POLITICA TRADUNIONISTA E
POLITICA SOCIALDEMOCRATICA

a) L'agitazione politica e la sua limitazione da parte degli economisti
b) Ove si racconta come Martynov ha approfondito Plekhanov
c) Denunce politiche e "tirocinio all’attività rivoluzionaria"
d) Che cosa hanno in comune l’economismo e il terrorismo
e) La classe operaia, combattente d’avanguardia per la democrazia
f) Ancora una volta “calunniatori”, ancora una volta “mistificatori”

4. IL PRIMITIVISMO DEGLI ECONOMISTI E
L'ORGANIZZAZIONE DEI RIVOLUZIONARI

a) Che cos'è il primitivismo?
b) Primitivismo ed economismo
c) Organizzazione degli operai e organizzazione dei rivoluzionari
d) Ampiezza del lavoro di organizzazione
e) Organizzazione "cospirativa" e "democrazia"
f) Lavoro locale e lavoro nazionale

5. "PIANO" DI UN GIORNALE POLITICO
PER TUTTA LA RUSSIA

a) Chi si è offeso per l’articolo “Da che cosa cominciare?
b) Può un giornale essere un organizzatore collettivo?
c) Quale tipo di organizzazione ci occorre?

CONCLUSIONE

pc 15 dicembre - Protesta migranti al ghetto di Borgo Mezzanone - Foggia / infosolidale

Borgo Mezzanone (FG): basta prese in giro. Vogliamo risposte sull’acqua subito!


Ieri un gruppo di abitanti del ghetto di Borgo Mezzanone ha protestato davanti ai cancelli del centro di accoglienza per pretendere soluzioni immediate alla mancanza di acqua sulla pista. Da mesi ormai, come è stato denunciato più volte, i rubinetti dell’acqua corrente che servivano l’insediamento sono asciutti, probabilmente per via di un guasto all’impianto, e la fornitura di acqua nelle taniche da parte dell’Acquedotto Pugliese (quindi della Regione) non è affatto sufficiente. La protesta ha fatto sì che i militari che sorvegliano l’area del CARA e dell’adiacente campo container allertassero la direzione, che a sua volta si è “premurata” di avvisare la questura, trattando la questione come un problema di ordine pubblico. Un responsabile dell’Acquedotto pugliese è finalmente intervenuto dopo ulteriori solleciti, ma l’unica iniziativa concreta è stato un sopralluogo per constatare lo stato delle taniche, che venivano finalmente riempite dopo due giorni, mentre gli/le abitanti hanno chiesto di sollecitare la Prefettura e la

pc 15 dicembre - Perchè centrale è il lavoro alle fabbriche - Intervento di proletari comunisti


Il sindacato è una delle forme d'organizzazione dell'attività dei comunisti. Esso è formalmente non comunista, perché raccoglie i lavoratori che fanno le lotte, hanno esigenze, ma è diretto, indirizzato dai comunisti. Nello stesso tempo i comunisti che non organizzino i lavoratori non hanno nessuna possibilità di realizzare i loro obiettivi, di rendere concreta la loro volontà di fare attività comunista. 

In questo senso riteniamo indispensabile che i compagni lavorino costantemente, organizzino le lotte dei lavoratori. Sappiamo che la lotta sindacale è scuola di comunismo, e un compagno che non ha mai diretto una lotta sindacale non potrà dirigere una manifestazione politica in termini seri.

Questo lo diciamo anche nella critica alle tendenze del rivoluzionarismo piccolo borghese nazionale e internazionale che pretende di essere il "partito delle guerre popolari" e poi è formato spesso da compagni che non hanno diretto mai uno sciopero. 

Noi riteniamo formalmente impossibile che un compagno che non ha mai diretto uno sciopero, non ha mai avuto a che fare con una lotta dei lavoratori, possa tutto a un tratto trasformarsi in uno capace di dirigere lotte politiche, lotte rivoluzionarie, lotte armate.

E' pertanto indispensabile la partecipazione di ogni compagno alle lotte dei lavoratori e che loro per primi stringano rapporti con i lavoratori. Perché non stringere mai rapporti con i lavoratori è un certificato di povertà, una dichiarazione di incapacità latente. Non merita l'appellativo di comunista. I comunisti sono reparto d'avanguardia organizzato della classe. 

Quando parliamo di centralità operaia e diciamo che dobbiamo concentrare il lavoro innanzitutto alle fabbriche, affermiamo, oltre che un principio base scientifico marxista-leninista-maoista, continuamente confermato dalla storia del movimento operaio, la verità che mai un partito comunista ha fatto la

pc 15 novembre - Torino: il generale fasciogolpista Vannacci gira il paese per conto di Salvini/Crosetto/Meloni, anche a fini di 'provocazione' - ma comunque è giusto contestarlo

 info

il generale Vannacci a Torino dopo le polemiche: contestazione dei centri sociali

Un imponente schieramento di forze di polizia ha bloccato l'accesso in via Monte di Pietà, mentre i manifestanti (circa una sessantina) hanno intonato slogan contro il generale: «Vannacci appeso tu ci piaci». Accesi torce e fumogeni

Circa 60 manifestanti, aderenti a centri sociali e collettivi studenteschi, si sono ritrovati oggi pomeriggio in via Roma, all'angolo con via Monte di Pietà per contestare il generale Roberto Vannacci, impegnato nella presentazione del suo libro Il mondo al contrario al circolo San Carlo.

Un imponente schieramento di forze di polizia ha bloccato l'accesso in via Monte di Pietà, mentre i manifestanti hanno intonato slogan contro il generale. «Vannacci appeso tu ci piaci», «Vannacci tu sei il re dei pagliacci» «Vannacci, fascisti e polizia, uno a uno vi cacceremo via», i cori più gettonati. Accesi torce da segnalazione e fumogeni. Insulti contro Vannacci e polizia. Per i manifestanti, il libro del generale ha un contenuto «fortemente transfobico, razzista e sessista, che difende a spada tratta le teorie sulla superiorità della razza e la violenza di genere». «Non solo gli è stato permesso di pubblicare un libro del genere - dicono gli attivisti - ma è stato anche premiato con una nomina a capo di stato maggiore delle forze operative terrestri. Noi non siamo disposti ad accettare nella nostra città chi lucra e si fa visibilità sulle oppressioni che viviamo ogni giorno». Il generale Vannacci doveva essere ospite, sempre questa sera, a una cena di raccolta fondi organizzata dai Lions Club in un circolo ricreativo dei dipendenti comunali, ma è stata annullata.

Striscioni e presidio contro il generale Vannacci durante la presentazione del suo libro a Torino

“Vannacci, Torino non ti vuole”

TORINO – Accoglienza non propriamente amichevole per il generale Vannacci da parte di un nutrito

pc 15 dicembre - Germania: mattanza occupazionale nelle aziende meccaniche e… - Un contributo per il dibattito

Germania: mattanza occupazionale nelle aziende meccaniche e…

di Emiliano Gentili e Federico Giusti

PREMESSA

Pochi giorni fa scrivevamo dell’intesa sindacale nelle fabbriche meccaniche1 statunitensi, spiegando che l’accordo, per quanto migliorativo, escludeva numerose questioni che erano parti rilevanti delle rivendicazioni sindacali votate dalle assemblee dei lavoratori. Sempre nello stesso articolo2 focalizzavamo l’attenzione sui pericoli per l’occupazione nel suo complesso, derivanti dalle ristrutturazioni produttive operate per attrezzare gli impianti in funzione della produzione di auto elettriche. Quest’ultima è una componente della cosiddetta ‘svolta green’, che inizia a manifestarsi nella sua reale essenza con ripercussioni negative anche sull’industria meccanica europea e i lavoratori ivi collocati.

La Green economy

La green economy è una strategia di sviluppo orientata a una maggiore indipendenza dalle forniture di mercato internazionali e, nello specifico, dalle forniture di energia e di tecnologia3. Tralasciando le questioni “geopolitiche”, un’economia produttiva più indipendente è potenzialmente più efficiente: eliminando una parte degli attori di mercato internazionali consente una miglior integrazione delle filiere produttive nel Paese e una maggior sincronicità dei vari passaggi. In poche parole, conduce a un aumento della produttività.

In economie come quella italiana, caratterizzate da un basso tasso di efficienza degli investimenti, un consistente sviluppo della green economy potrebbe garantire nel breve-medio termine un aumento dell’occupazione, anche (o forse soprattutto) di quella specializzata. Altri contesti, ad esempio la Germania, potrebbero invece sfruttare l’aumento della produttività per ridurre i posti di lavoro, ossia i costi di produzione. In entrambi i casi si verifica uno sviluppo dell’organizzazione aziendale del lavoro, orientato a un aumento della produttività.

RIDUZIONE DELL’OCCUPAZIONE IN GERMANIA

In Germania, dove per altro esiste un forte sindacato nel settore metalmeccanico, la distruzione dei posti di lavoro è già iniziata: da studi della Confindustria locale arriva la previsione che circa il 40% dei posti del settore sarebbe a rischio e che, complessivamente, la forza lavoro impiegata nel settore meccanico potrebbe subire tagli superiori alle 300 mila unità. 

Del resto, già fra il 2022 e il 2023 erano andate perdute, magari con incentivi all’esodo, alcune migliaia

pc 15 dicembre - Contro il nucleare del capitale/ contro il piano del governo dei depositi di scorie - massimo sostegno ai Comitati sul territorio

"Tri-No" nasce il comitato contro il deposito delle scorie nucleare

I primi appuntamenti per la presentazione ai cittadini di Trino e Tricerro

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Riceviamo e pubblichiamo.

il Governo in questi ultimi giorni ha impresso un’accelerazione a tutto l’iter autorizzativo del Deposito Unico Nazionale. Prima con il cosiddetto DL “Energia”, che prevede la possibilità di autocandidature, quindi con la pubblicazione della C.N.A.I. (Carta Nazionale delle Aree Idonee), che come facilmente prevedibile non include Trino.

Visto ciò e sulla scorta delle partecipatissime serate di contrarietà all’ipotesi di autocandidatura di Trino, avvenute il 27 novembre a Brusachetto e a Trino il 1° dicembre, abbiamo deciso di convocare rapidamente due serate, la prima a Trino, martedì 19 dicembre, alle ore 21, al salone dell’Oratorio Salesiano, la seconda, a Tricerro, il 20 dicembre, al Caffè della Piazza, sempre alle 21.

Ambedue vogliono essere assemblee aperte alla cittadinanza per la creazione del Comitato Territoriale (basso vercellese - basso Monferrato) denominato Tri-NO – NO al Deposito Nazionale dei Rifiuti in questo territorio, ipotizzato in un luogo assolutamente non idoneo, scartato  dall’elenco della C.N.A.I. (51 siti in Italia, 5 dei quali in Piemonte, ma Trino è esclusa), ma che per ragioni incomprensibili ai più si vuole rimettere politicamente in gioco.

Tutte le persone contrarie all’ipotesi portata avanti in assoluta solitudine dal sindaco di Trino che, senza aver mai sentito l’obbligo morale di consultare il consiglio comunale, il consiglio provinciale di Vercelli, la regione Piemonte, i propri cittadini, i comuni ed i territori confinanti, vuole firmare per la nostra terra una “maledetta cambiale”, sgradita – ne siamo convinti – alla maggior parte della popolazione, che durerà centinaia di anni e coinvolgerà decine di generazioni dopo la nostra, sono invitate a partecipare.

Solo la creazione di un Comitato Territoriale spontaneo e forte, che unisca due territori fratelli, il basso vercellese e il basso Monferrato, con interessi storici, ambientali, culturali, sociali, economici e turistici comuni, che metta insieme persone anche di diversa provenienza politica, ma unite dal No a questa assurda ipotesi, potrà allontanare il pericolo.

Il primo appuntamento è quindi a Trino, per martedì 19 dicembre alle 21, al salone dell’Oratorio Salesiano Don Bosco, l’entrata è da via Giolito Ferrari 16 – a fianco della chiesa (ex scuola materna “Mamma Margherita”).

Data l’importanza del tema, gli organizzatori auspicano una grande partecipazione di popolo per entrambe le date, aiutata anche grazie al supporto dei media che non finiremo mai di ringraziare.