sabato 28 ottobre 2023

pc 28 ottobre - "Una folla oceanica oggi ha attraversato in corteo le strade di Roma"

Mentre i media diffondevano inutili allarmismi si sfilava compatti al grido di Palestina libera.

Tantissimi i cartelli a supporto della resistenza palestinese e altrettanti contro Israele assassino e tutti i governi che lo sostengono avvallando il genocidio che è in atto.

Da Porta San Paolo a piazza San Giovanni dove si sono susseguiti numerosi interventi il corteo è stato combattivo e partecipato per tutto il percorso.

Nonostante la repressione, la continua distorsione della realtà e i tentativi di oscurare il sostegno delle piazze al popolo palestinese, anche a Roma come in molte altre parti del mondo le strade erano piene di chi è dalla parte giusta della storia.

Da una compagna di Potere al popolo di Torino
E IN OGNI PARTE DEL MONDO:

pc 28 ottobre - Roma Palestina - P.zza S. Giovanni è pienissima

Piazza S. Giovanni è piena e deve ancora entrare 1/3 del corteo







pc 28 ottobre - Anche Palermo in piazza

In corteo diverse centinaia

Buona diffusione del nostro volantino "Ma quale orrore?"

Apprezzato il comunicato mfpr dalle ragazze palestinesi e non solo

Portata dai compagni di proletari comunisti la denuncia di Israele, dell'imperialismo ma anche e fortemente si attacca il governo Meloni; mentre nei comizi finali blindati si denuncia Israele e Usa ma non l'Italia.






pc 28 ottobre - La polizia blocca i pullman "Democrazia modello Israele"

All’ingresso di Roma, la polizia sta fermando tutti i pullman dei partecipanti alla manifestazione nazionale per la Palestina, sequestrano gli striscioni e vogliono l’elenco dei passeggeri

A Roma Sud la polizia ha fermato 7 pullman provenienti da Napoli e ha fatto una prima perquisizione, strappando 2 cartelli con su scritto "le fake news uccidono e deumanizzano" e "Israele criminale". Quindi hanno trattenuto tutti i compagni per 2 ore, fino all' arrivo della Digos che ha sequestrato 2 striscioni

pc 28 ottobre - Ultime da Gaza - dal blog Maoistroad

Mass dawn prayers in occupied West Bank in support of Gaza

Thousands of Palestinians have prayed on the streets in different parts of the occupied West Bank in a show of support for Gaza.

Reports said that thousands performed the Fajr, or dawn prayer, in main squares in Nablus, Tulkarem, Jenin and Tubas.

Following the prayers, hundreds staged demonstrations in support of Gaza in Tulkarem and Tubas, according to an Anadolu reporter.

Terror e horror in gaza - Neither must know Neither must see the nazi-zionist genocide supported by USA/UE

pc 28 ottobre - Fermare la mano genocida dello stato sionista di tipo nazista d'Israele appoggiato dagli USA/UE/ITALIA

Lo Stato d'Israele scatena il massacro a Gaza silenziando tutti i mass media e le forme di comunicazione - ma da giorni stampa e tv mentono, disinformano al servizio del vero terrorismo e dei veri crimini contro l'umanità - in ORE 12 Controinformazione rossoperaia di ieri avevamo denunciato tutto questo

Chi è il terrorista, da che parte sta l'orrore?

Nei massacri, quotidiani è dire poco, diciamo di ora in ora, che Israele sta portando avanti contro i palestinesi, uccidendone a migliaia e migliaia, compresi i bambini - dopo vedremo anche alcuni numeri che danno più verità, più espressione di quello che Israele sta portando avanti –; a questi massacri si unisce un'altro "massacro", massacro delle menti, massacro dell'opinione pubblica, che quasi tutta la stampa, le televisioni, sta portando avanti per rovesciare totalmente la situazione, per dire che gli oppressi sarebbero i massacratori e invece gli oppressori, i veri oppressori, Israele, sarebbe vittima e sarebbe lo Stato da difendere e liberare. 

Sia trasmissioni televisive, non proprio scandalose come per esempio Porta a Porta di Vespa, che vogliono darsi una certa dignità, come “8 e mezzo” di Lilli Gruber, sia giornali, e non soltanto giornali di destra o giornali apertamente filo sistema borghese, ma anche i giornali di sinistra, portano avanti questo tipo di "guerra mediatica".

Abbiamo già parlato delle trasmissioni “8 e mezzo” della Gruber che o cerca di zittire subito voci che invece dicono un pezzo di verità sulla strage che si sta compiendo dei palestinesi e sulle ragioni profonde e storiche del popolo palestinese, oppure cerca, la signora Gruber, di incalzare, come è successo - nell'altra Controinformazione abbiamo riportato una parte di questa intervista – ad Anna Ashrawi, portavoce dell'Autorità Nazionale Palestinese, che per forza secondo la Gruber doveva dire che i cattivi sono Hamas, mentre i buoni, le vittime, sarebbero gli israeliani.

Ma questo continua ogni giorno. Porto soltanto alcuni esempi di questa campagna mediatica oscena che viene portata avanti.

Basta leggere i giornali come Repubblica, ma lo stesso Manifesto, il giornale che viene considerato di sinistra, che cosa hanno scritto. Per esempio, la Repubblica, in un commento di tale Antonio Scurati, parlando delle manifestazioni dei giovani, degli studenti a fianco dei palestinesi, in solidarietà dei palestinesi, che stanno avvenendo in America, li descrive in questa maniera: “la settimana scorsa - scrive - ben 33 gruppi di studenti di Harvard pubblicano una lettera aperta nella quale dichiarano di considerare il regime di Israele totalmente responsabile di tutte le violenze causate da vent'anni di apartheid a Gaza”. E il commento di questo è: "stando a questi studenti della più prestigiosa università del mondo, i massacri di Hamas sarebbero responsabilità dei massacrati e non dei massacratori". E fa un paragone con la propaganda che faceva Hitler. Che cosa hanno detto questi studenti? Hanno detto soltanto la verità: che il regime di Israele è responsabile delle violenze., non solo di questi settimane, ma delle violenze di 75 anni verso il popolo palestinese. Ebbene, il problema è che questo viene considerato, come si dice più avanti, una “aberrazione”. Cioè la realtà non conta, conta il fatto che non bisogna dire che Israele sta massacrando il popolo palestinese, ma bisogna schierarsi con Israele e contro i palestinesi. Altrimenti è un'aberrazione, altrimenti si è come Hitler.

Così, nelle pagine del Manifesto proprio ieri è stato ospitato un articolo, tipo editoriale, di un giornalista che apre questo articolo scrivendo: “Orrore e barbarie che riproducono barbarie e orrori”. Certo, si vuole mettere in maniera meno sputtanata di chi dice che i massacri sono solo dalla parte di Hamas e dei palestinesi, però l'operazione è ancora più schifosa, più accattivante dell'opinione pubblica; mettere insieme due orrori, due barbarie. E poi questo signore, Schuldiner, che scrive sul Manifesto, aggiunge, tanto per metterci una considerazione generale. quando indica questi "orrori" - chiaramente di Hamas - "...in questo caso ricorda la posizione di certe organizzazioni comuniste quando si parlava dei sistemi di paura e repressione nel blocco sovietico". Una ciliegina sulla torta nera per far passare queste rappresentazioni che non hanno alcun rapporto con la realtà.

Ma lo stesso Manifesto ieri pubblica un intervento del presidente nazionale dell'Acli. Uno si aspetta che sia meno fazioso, e invece anche questo presidente delle Acli, scrive che l'efferatezza, la crudeltà è dalla parte di Hamas. Scrive Emiliano Manfredonia: "Il 7 Ottobre è iniziata una spirale di violenza, di odio, di morte perpetuato con estrema efferatezza e crudeltà dagli uomini di Hamas. Non ci sono parole per descrivere l’orrore provocato. Una ferita che ha fatto sprofondare tutta Israele nel terrore" - Quindi non 75 anni fa è iniziata la spirale di violenza e di odio, di morte da parte di Israele contro un popolo che reclamava e reclama solo il diritto alla propria terra, il diritto di esistere, ma il 7 ottobre. In cui ciò che è avvenuto è che un intero popolo si è alzato in piedi e attraverso Hamas ha colpito duramente lo Stato "imbattibile" di tipo nazista di Israele. Poi parlare di "terrore" con circa 7mila morti palestinesi in meno di tre settimane, di cui quasi 3mila bambini, è veramente voler essere ciechi o dalla parte dello Stato sionista di Israele, indipendentemente dai fatti, dalla storia, dai dati. E a dimostrazione di questo, il presidente delle Acli aggiunge che si vuole colpire uno Stato democratico, e chiaramente lo Stato democratico sarebbe Israele. 

Qualche giornalista sta parlando di "scontro di civiltà" in cui chiaramente lo Stato di Israele - uno Stato falso, uno Stato che si è imposto, uno Stato che è sintesi delle peggiori efferatezze, queste sì orrori, verso le masse palestinesi, sia nella guerra in corso, sia nella quotidianità - sarebbe lo Stato civile, sarebbe lo Stato democratico. Uno Stato in cui anche gli stessi israeliani, nelle manifestazioni che ci sono state nelle settimane scorse, nei mesi scorsi, che ogni tanto continuano anche ora, dimostrano che in Israele c'è in realtà un regime, una dittatura, che quindi non ha niente di democratico.

Ma dove sono i fatti? Dove sono i dati? E allora vediamoli questi dati.

Non sono dati di Hamas, sono dati forniti dalle fonti ufficiali.

Fino all'altro giorno c'erano 6546 palestinesi massacrati in tre settimane - 756 palestinesi uccisi in 24 ore, di cui 344 bambini. In totale 2700 bambini sono stati uccisi! Hanno fatto - come sapete - una un'oscenità: per giorni hanno parlato di 40 bambini decapitati, poi non noi, ma lo stesso esercito israeliano, ha detto che non c'era alcuna prova che fosse avvenuto questo; così come una giornalista israeliana poi si è scusata anche rispetto alla descrizione del massacro di civili che ci sarebbe stato il 7 ottobre da parte di Hamas. Bene, invece 2700 bambini sono stati uccisi! E questi sono dati con tanto di prove e di documenti. 120 neonati rischiano di morire nell'incubatrici, 5000 donne non possono partorire negli ospedali perché gli ospedali sono stati distrutti o non hanno neanche la minima elettricità, acqua, e questo vuol dire altri bambini morti o donne morte. 1.500.000 palestinesi sono stati cacciati dalle loro case, bombardati ospedali, case, eccetera. 

Allora, questo come si chiama? questo non è orrore? Mentre si chiama orrore un attacco che il 7 ottobre ha portato, si dice, a 1400 morti tra civili e soldati - tutto però ancora, come dicono le stesse fonti borghesi, da accertare -, 220 ostaggi - ma 220 ostaggi che stanno cominciando a liberare. Ieri 50 ostaggi sono stati uccisi dai raid israeliani, da coloro che dovrebbero "liberare gli ostaggi"... Forse tutti hanno visto quella signora anziana che è stata liberata e che ha salutato il miliziano di Hamas e che ha detto (ma non solo lei, anche altri ostaggi) che sono stati trattati bene. Questa signora ha detto: "il personale medico veniva ogni giorno e curava chi ne aveva bisogno. Pulivano il bagno regolarmente e ci davano abiti puliti". E invece abbiamo la dichiarazione di Netanyahu che ha detto recentemente che "i membri di Hamas sono dei “morti che camminano”, che l’obiettivo è quello di ripulire completamente Gaza dai palestinesi o cacciandoli o uccidendoli tutti.

Questa è la realtà.

Per non parlare che finora si parla di 1200 palestinesi arrestati in questi giorni, tra cui molti ragazzini, molti minori, in questi giorni e mandati nella peggiore prigione che era stata già battezzata come il luogo più orrendo in cui gli interrogatori tortura, gli abusi, sono quotidiani, all'ordine del giorno, per non parlare anche dei controlli che vengono fatti anche verso i bambini, sbattuti contro un muro e perquisiti in tutto il corpo.

Ecco allora domando a chi ci segue: dov'è? chi è il terrorista, da che parte sta l'orrore?

pc 28 ottobre - Appello da Gaza

Appello mondiale 

per l’organizzazione di sit-in fino alla fine della guerra genocida contro Gaza, l’accessoincondizionato all’aiuto umanitario, la prevenzione degli sfollamenti forzati e la fine 
del blocco.

La Rete mondiale dei rifugiati e degli sfollati palestinesi (GPRN), la Coalizione Adalah - la Coalizione Palestinese per i Diritti Economici e Sociali, la Rete Palestinese delle Arti 
dello Spettacolo, la Coalizione Palestinese delle Persone con Disabilità, il Movimento della gioventù Palestinese e il Centro Risorse BADIL lanciano un appello alla società 
civile internazionale:
Organizzazioni, movimenti e sindacati solidali con la Palestina, uomini e donne di coscienza e coloro che credono e sostengono i diritti umani, la dignità e la giustizia,
a mobilitarsi e organizzare sit-in a lungo termine davanti ai palazzi e alle istituzioni dei loro governi, creando così una presenza permanente per porre fine alla guerra 
genocida contro Gaza. 

pc 28 ottobre - Genocidio a Gaza - Israele terrorista - appoggiato da Usa e tutti i paesi imperialisti

A Gaza ormai è un mattatoio, senza testimoni

Da ieri sera Tareq Abu Azzoum, il corrispondente di Al Jazeera da Gaza è in grado di inviare solo sporadiche trasmissioni in diretta da Khan Younis a Gaza via satellite, ma la redazione di Al Jazeera non è in grado di contattarlo direttamente a causa del black-out di qualsiasi comunicazione imposto dalle forze armate israeliane nell’enclave sottoposta a bombardamenti dal cielo, dalla terra e dal mare.

Nessuno può sapere cosa sta succedendo dentro Gaza se non attraverso le fonti israeliane, il che lascia presagire lo scenario peggiore.

Il portavoce delle forze armate israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che l’esercito ha intensificato gli attacchi aerei nella Striscia di Gaza nelle ultime ore e continuerà a svolgere operazioni di terra.
“L’Air Force sta colpendo obiettivi sotterranei in modo molto significativo”, dice, aggiungendo che le forze di terra “espanderanno” la loro attività stasera.
Negli ultimi due giorni, le forze di fanteria e i carri armati israeliani hanno condotto incursioni nella Striscia di Gaza. Hagari dice che l’IDF continuerà a colpire Gaza City e le aree circostanti.

Mentre i comandi israeliani comunicano l’escalation dei raid su Gaza, si è registrato un intenso lancio

pc 26 ottobre - Corteo nazionale per la Palestina - info

Giovani palestinesi d’Italia

CORTEO NAZIONALE PER LA PALESTINA A ROMA  

PER LA LOTTA DI LIBERAZIONE ANTICOLONIALE

PER SPEZZARE L’ASSEDIO A GAZA

PER FERMARE IL GENOCIDIO 

Il 7 ottobre, il popolo palestinese, ha ricordato al mondo di esistere, ha dimostrato che sono ancora i popoli a scrivere la storia. 
In Italia e in tutto il mondo abbiamo assistito a mobilitazioni senza precedenti a supporto della causa palestinese, ridando forza a una lotta che dura da più di un secolo e che non si è mai spenta anche

pc 27 ottobre - IN PIAZZA CON LA RESISTENZA PALESTINESE A BERGAMO, DAVANTI ALLA SEDE DELLA STAMPA 'I NEMICI SIETE ANCHE VOI'. SABATO BUS PER LA MANIFESTAZIONE DI ROMA

 

La polemica fa bene alla lotta, e dalla dibattuta, a tratti accesa assemblea delle realtà provinciali, nasce un bel presidio schierato con la resistenza Palestinese fino alla vittoria, contro la criminale e genocida occupazione israeliana, di precisa denuncia del ruolo della stampa e dei media dalla parte degli imperialisti massacratori della striscia di Gaza e del nostro governo. E la proposta di organizzare la partecipazione collettiva alla manifestazione di Roma del 28, trova piena conferma nela mobilitazione con le prenotazioni doppie ricevute in poco tempo, rispetto ai 53 posti del bus.

Il presidio si è aperto con lo slogan ‘i partigiani ce lo hanno insegnato, la resistenza non è reato’.

Al tempo del moderno fascismo che avanza del governo Meloni, imperialista, pienamente allineato e subordinato all’imperialismo Usa, tra i maggiori e in sintonia, sostenitori dello stato nazi sionista di Israele, negli interventi si è sentita forte come parte della nostra solidarietà internazionalista, la necessità della lotta contro il nostro governo nelle mobilitazioni per la Palestina.

 https://drive.google.com/file/d/1LBcx2Mroan7KyKvueMuaBTYlTDrpcCFS/view?usp=sharing

 https://drive.google.com/file/d/1-vUjGLQ5TRoVAInOw47f0WlLpw9jqseQ/view?usp=sharing

 

Come forte è stato l’appello contro la repressione poliziesca e gli attacchi provocatori e fisici che prendono di mira le iniziative a sostegno della Palestina. A conferma di quanta attenzione e vigilanza sia necessaria, anche al presidio di Bergamo si è presentata una fantomatica giornalista straniera, che rifiutando di qualificarsi, ha cercato di carpire dichiarazioni ai compagni in piazza. Sfogando il suo livore sullo striscione (senza troppo danno) posto all’esterno del presidio perché fosse visibile dalla strada.

https://drive.google.com/file/d/1-v2ovW9gdQMzePaW40zYKZuqxuxwntRo/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/105iHDvf3PAiX5j34wiRyFIL3A7mNx6P0/view?usp=sharing

Una iniziativa di lotta, che per questa volta ha ottenuto uno spazio, con foto dello striscione, sulla pagina web del Corriere Bergamo (li è stato fatto simbolicamente il presidio).

La guerra e le accuse all'informazione: «I giornali condannano solo i terroristi di Hamas». Una donna israeliana strappa uno striscione: identificata. «Siamo il popolo con la resistenza più forte e coraggiosa del mondo. Non vogliamo la pace, vogliamo la liberazione. Una pace senza giustizia non significa nulla, e giustizia, per noi, vuol dire liberazione». La ragazza che prende il megafono in piazza della Libertà parla a nome dei giovani palestinesi d’Italia, scusandosi per «non essere riuscita a preparare un intervento, ma le cose da dire sono tantissime». Specialmente ai giornalisti e alla stampa, locale e nazionale, che finiscono nel mirino della contestazione. «Colpevoli», a detta di chi si alterna al megafono, di concentrarsi unicamente sulla condanna dei terroristi Hamas, senza raccontare la sofferenza del popolo palestinese. «Il nemico siete anche voi. Sui giornali italiani i palestinesi muoiono, ma chiunque di un altro Paese viene ucciso. No, i palestinesi sono stati uccisi dall’occupazione israeliana, come avviene da 75 anni a questa parte»

E per almeno una sessantina di compagni e solidali l’iniziativa si è conclusa con una bella serata al Circolo al Bafo, con cena di finanziamento che ha portato un consistente contributo economico per l’alto costo del bus per la manifestazione di Roma.

giovedì 26 ottobre 2023

pc 26 ottobre - Ancora sullo sciopero degli operai dell'auto in Usa - info


Con un altro sciopero “a sorpresa” i 5 mila lavoratori United Auto Workers International hanno chiuso martedì mattina il più importante stabilimento statunitense della General Motors, alla Arlington Assembly Plant, in Texas.

In questa fabbrica vengono assemblati i Suv di punta della casa automobilistica, come il Tahoe e l’Escalade. È il sito più redditizio per la GM, circa un terzo dei suoi guadagni derivano proprio da questo stabilimento, nei dintorni di Dallas.

L’azienda aveva appena annunciato i suoi profitti record, ed il sindacato non ha perso tempo per ribadire che a ultra-guadagni devono corrispondere super-contratti per i lavoratori – “record profits, record contracts” – ed ha incrociato le braccia.

Da settimane i lavoratori texani del Local 276 si rifiutavano di fare straordinari, vista la scadenza del

pc 26 ottobre - Attacchi squadristi contro attivisti solidali con la Palestina

Padova

Militante Fgc sequestrato su un suv, minacciato con un coltello e pestato da gruppo di 5 persone.

Nella giornata di ieri a Padova un militante del FGC, dopo aver partecipato a un volantinaggio per un’iniziativa in solidarietà alla Palestina all’università, è stato pedinato, minacciato con un coltello e costretto a salire su un Suv, sul quale è rimasto sequestrato per 40 minuti da un gruppo di 5 persone armate.

È stato picchiato, gli sono stati tagliati i vestiti con un coltello e gli è stato sottratto il telefono, dal quale gli aggressori hanno raccolto fermi immagine. Gli aggressori hanno fatto aperti e ripetuti riferimenti al volantinaggio effettuato poco prima.

Roma.

Due Smart hanno seguito l’auto su cui viaggiavano il commentatore palestinese Karem Rohana e la giornalista Benedetta Sabene. In via Ostiense, appena sono scesi dall’auto, due individui hanno

pc 26 ottobre - Nonunadimeno: FERMARE ORA IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE. Palestina Libera - dal blog femminismorivoluzionario

 Ott 26

COMUNICATO DI NON UNA DI MENO
    A un certo punto, io e la mia famiglia eravamo sedutx a pranzare quando c'è stato un violento bombardamento e la polvere e le pietre hanno riempito la casa, tuttx correvano e non sapevano dove. Poi è stata bombardata la casa accanto a noi e sono stati bombardati i suoi abitanti. All'improvviso, tuttx gridavano aiuto da sotto le macerie. Qui ho perso la comunicazione con la mia famiglia e con tuttx noi. Un luogo e uno stato di terrore e panico. Cosa stava succedendo? Poi abbiamo deciso di lasciare la nostra casa. Tuttx correvano per le strade e nessunx sapeva dove stavamo andando. Tuttx noi eravamo in uno stato di confusione."
 Messaggio di Randa, una compagna palestinese che si trova ora a Gaza

Ci siamo presx un pò di tempo per riflettere su quello che succede in Israele e Palestina in questi ultimi giorni e tentare di dare una lettura da una prospettiva transfemminista. La nostra riflessione si è nutrita dell’attraversamento delle piazze per la Palestina organizzate in tutta Italia, che sono stati momenti bellissimi e potenti.
Non siamo per niente stupitx da quello che succede in Israele e Palestina in questi ultimi giorni: crediamo non si possa esserlo perché vorrebbe dire non riconoscere il peso di più di 75 anni di politica israeliana di occupazione e devastazione dei territori palestinesi e le conseguenze di 16 anni di assedio militare e blocco totale della Striscia di Gaza. Le fondamenta su cui si basa lo Stato israeliano sono quelle del nazionalismo religioso e del colonialismo d'insediamento, che utilizza lo strumento dell'apartheid per mantenere dentro e

pc 26 ottobre - Dalla Tunisia per la Palestina - corrispondenza e aggiornamenti

Macron in Israele, protesta all'ambasciata francese, 

nuove azioni previste per tutta la settimana




In occasione della visita di Macron in Israele, il Coordinamento per l'Azione Congiunta per la Palestina in Tunisia ha lanciato seduta stante un nuovo sit-in davanti l'Ambasciata francese in Tunisia nell'Avenue Bourghiba che ha raccolto la partecipazione di un centinaio di solidali nonostante i tempi brevi della convocazione.

Il Coordinamento ha inoltre reso noto un programma di mobilitazioni per questa settimana:

- nel pomeriggio di oggi 25 ottobre ancora una volta davanti l'ambasciata francese con la domanda al governo tunisino di espellere l'ambasciatore francese.

- Giovedì 26 ottobre sit-in davanti il Ministero degli Affari Esteri per chiedere l'espulsione degli ambasciatori dei paesi che sostengono l'aggressione israeliana.

- Manifestazione davanti al Parlamento per chiedere una procedura d'approvazione accelerata della legge contro la normalizzazione dei rapporti a qualsiasi livello con Israele; data da definire (il parlamento già riunito in seduta plenaria ha annunciato ieri di aver concluso l'elaborazione del progetto di legge).

- Domenica 29 ottobre sit-in davanti l'ambasciata statunitense con la rivendicazione di espulsione dell'ambasciatore statunitense.

Intanto nel principale centro culturale del paese, la Città della Cultura a Tunisi, è stato reso noto un programma di proiezioni di film e documentari palestinesi, la Settimana del Cinema Palestinese, dal 31 ottobre al 5 novembre con la presenza di alcuni dei registi che parteciperanno a dibattiti e letture collettive.

Seguiranno aggiornamenti.