sabato 23 settembre 2023

pc 23 settembre - Massima denuncia e mobilitazione a fianco dei migranti contro il razzismo di Stato e di governo

LA MALVAGITA' QUOTIDIANA DEL RAZZISMO DEL GOVERNO MELONI-SALVINI. NO CPR! 


Difendere i confini! Fermiamo i clandestini!

Dovrebbero bastare questi due slogan, urlati da Meloni e Salvini con "virile cipiglio" davanti a media servili, per fare rivoltare le coscienze e suscitare un forte sussulto di ribellione in ogni "sincero democratico" che si accorga quanto quotidianamente vengano calpestati concetti base come umanità e solidarietà.

Un insulto che dovrebbe colpire nel più profondo non solo chi ha una coscienza rivoluzionaria, che analizza la fase per comprendere meglio come combattere le forme di comando che il capitalismo assume, ma ogni essere umano che senta empatia e soffra davanti alla disperazione e al dolore di altri esseri umani colpevoli solo di non essere nati in un paese "ricco".

Questi slogan vanno però oltre ed esprimono un "programma politico" definendo la sub cultura razzista e xenofoba dell'attuale governo Meloni-Salvini intrisa di demagogia e di retorica da MinCulPop. (Ministero della "cultura" fascista)

Ma cerchiamo di capire meglio:

DIFENDIAMO I PATRII CONFINI? Abbiamo davanti un esercito in armi? Truppe schierate per invadere e calpestare il patrio suolo? Perché questa mistificazione? Perché questa retorica terroristica da guerra?

La risposta è o dovrebbe essere evidente: identificare un nemico esterno su cui scaricare rabbia e frustrazioni e trasformare in una continua emergenza una questione invece tragicamente strutturale in un modo di produzione in crisi. Un sistema economico basato su produzione/consumi/mercato da

pc 23 settembre - Dal blog tarantocontro: Ex Ilva incontro a Roma e sciopero - info

Ex Ilva, il governo convoca per il 27 settembre i sindacati - che convocano uno sciopero per il 28

Se sarà confermato lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce...

con una propria piattaforma,  mentre a sua volta convoca uno sciopero ad Acciaierie ed appalto per il 20 ottobre su una propria piattaforma, nel quadro dello sciopero generale promosso da una parte dei sindacati di base - info WA 3519575628

info da Corriere di Taranto

Ex Ilva, il governo convoca i sindacati

E’ arrivata in queste ore la convocazione per un nuovo incontro sull’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, da Palazzo Chigi a cui saranno presenti tutti i ministri interessati dalla vertenza. La riunione si terrà alle 13 del 27 settembre.

La convocazione giunge dopo la richiesta dei vertici nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm che il 20 settembre hanno scritto al premier Meloni e ai ministri Urso, Fitto, Giorgetti, Pichetto Fratin e Calderone, evidenziando come “l’ex llva, oggi Acciaierie d’Italia, a partire dal subentro della gestione ArcelorMittal, sta vivendo una fase di abbandono e pericoloso declino destinata nel giro di pochissimo tempo a consegnarla ad un irreversibile condizione di spegnimento con gravissime conseguenze occupazionali oltre che industriali, senza tenere conto dei numerosissimi incidenti che si verificano quotidianamente nei luoghi di lavoro e che mettono a rischio la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Motivazioni che hanno portato le organizzazioni sindacali (Fim Fiom, Uilm Fisascat, Filcams, Filtcem Cgil, Uiltucs, Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil, Fit Cisl, Filt Cgil, Uil Trasporti, Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uil Temp) nella giornata di oggi, a convocare per il 28 settembre una giornata di sciopero di 24 ore, in concomitanza con l’evento Steel Commitment 2023 organizzato da Acciaierie d’Italia all’interno dello stabilimento di Taranto. “Tutti i lavoratori sociali, del sistema degli appalti e di Ilva in As, – si legge nella comunicazione odierna – sciopereranno per difendere il sito affinché ci sia una transizione ecologica non negli annunci retorici che continuiamo ad ascoltare dagli scranni istituzionali, ma attraverso la condivisione di un vero piano industriale. I lavoratori hanno un unico scopo, vale a dire mettere al centro il proprio futuro davanti a chi continua a non assumersi le proprie responsabilità, ossia l’esecutivo nazionale, complice di una gestione societaria che mortifica la dignità dei lavoratori e di un’intera comunità”.

In attesa di comprendere se e quali novità emergeranno dall’incontro romano di mercoledì prossimo.

venerdì 22 settembre 2023

pc 22 settembre - Il pizzo "scafista" del governo Meloni

Migranti, cinquemila euro per la libertà. È la cifra che verrà chiesta per non finire nei Cpr a chi arriva da Paesi sicuri

Migranti, cinquemila euro per la libertà. È la cifra che verrà chiesta per non finire nei Cpr a chi arriva da Paesi sicuri

Firmato il decreto delegato per la gestione delle procedure accelerate di frontiera. Chi può pagare non verrà trattenuto in attesa dell’esito della richiesta di asilo

Cinquemila euro per non finire in un Cpr. Adesso il governo Meloni si è inventata una sorta di cauzione da pagare per evitare il trattenimento previsto dal decreto Cutro per i migranti che arrivano da Paesi cosiddetti "sicuri" e dovrebbero essere rinchiusi in speciali centri per il rimpatrio nei luoghi d frontiera in attesa del rapido esame della richiesta di asilo. 

pc 22 settembre - Striscione a Caselle contro le Frecce Tricolori e il militarismo. Due denunciati - Solidarietà di proletari comunisti

Striscione a Caselle contro le Frecce Tricolori e il militarismo. Due denunciati

Uno striscione è comparso a Caselle, luogo della tragedia causata dalla caduta di una delle Frecce Tricolori. “Ma quali frecce? Spettacoli di guerra fanno morti qui e altrove. Fondi per trasporti, sanità e istruzione”, firmato Potere al Popolo. Lo striscione è stato srotolato e fissato sotto il monumento del caccia delle Frecce Tricolori, sistemato sulla rotonda all’ingresso della città di Caselle. Due ragazzi che stavano camminando a piedi per Caselle sono stati fermati da una pattuglia dei carabinieri e risultano essere stati denunciati.

A seguito della tragedia di Caselle, dove è morta una bambina, la scorsa settimana Potere al Popolo aveva manifestato davanti al Comando militare di Torino per protestare contro la propaganda militare che continua a mietere vittime.

Qui di seguito il comunicato di Potere al Popolo

GLI SPETTACOLI DI GUERRA FANNO MORTI QUI E ALTROVE.
FONDI PER TRASPORTI, SANITA’ E ISTRUZIONE!
Riprendiamo il comunicato da Potere al Popolo- Ciriè Valli di Lanzo

Nei nostri territori gli ospedali continuano a chiudere, oppure si minaccia di privatizzarli come nel caso di Lanzo, e i trasporti pubblici sono sempre più cari ed inefficienti. Sentiamo parlare di “disagi” ora che, riaperte le scuole, i bus sostitutivi non bastano per tutti gli studenti: le parole giuste sono disservizio e ingiustizia.
Nel frattempo è inaccettabile che lo Stato spenda fondi pubblici per spettacoli assurdi che normalizzano le armi e la guerra. Manifestazioni che generano morte, come avvenuto la scorsa domenica qui a Caselle, in cui una famiglia è stata travolta da un aereo fuori controllo. Gli stessi aerei che quando sono in funzione seminano morte e distruzione anche in altri paesi.
Denunciamo inoltre l’assurdo dispiegamento di forze, che per uno striscione, ha visto intervenire ben quattro volanti dei carabinieri e una decina di agenti, che si sono prodigati per ore nel cercare ogni cavillo per far partire ammende e denunce penali nei confronti dei nostri attivisti: nessuna conferma del nostro messaggio politico fu mai più solerte e rapida nel manifestarsi come veritiera. E’ più criminale appendere pacificamente uno striscione o chiudere un ospedale e una linea ferroviaria?
Ci domandiamo quali siano le priorità degli agenti nel nostro territorio e se la loro azione non cercasse invece di intimidire e puntare a silenziare chi in zona denuncia la situazione di crisi crescente che vive il nostro territorio e non la accetta, mentre deve subire la presenza di costosissimi e pericolosi spettacoli mortali a pochi metri dalle nostre case.
Quando invece di spettacolarizzare la guerra inizieremo a garantire i mezzi per una vita degna?”

pc 22 settembre - Dagli operai del gruppo Stellantis - "CODICE ROSSO" F E R M I A M O L I !

SABATO 23 SETTEMBRE SCIOPERO PER TUTTA LA GIORNATA

NON SOLO PER GLI RCL MA PER TUTTI GLI OPERAI DEL GRUPPO STELLANTIS. 

URGE LA COSTITUZIONE DI UN "PLOTONE OPERAIO ORGANIZZATO". 

 Il "codice rosso " riguarda gran parte del gruppo Stellantis, vogliamo ricordare che in due anni ,(esempio tangibile), nel 2010 e nel 2011 furono chiusi 2 stabilimenti stabilimenti importanti come quello dell'alfa romeo di Arese e di termini imerese, gli operai furono costretti in una via crucis senza precedenti, i colpevoli di quello scempio ed i responsabili furono tutte le organizzazioni sindacali e politiche presenti in quelle unità produttive e nelle rispettive regioni di appartenenza . 

Solo uno schiocco può ancora pensare di salvarsi da solo, chi lo dice e lo pensa è già fottuto. Per questo un gruppo di operai ha deciso di avviare la costruzione di un'organizzazione operaia dal basso per contrastare l'arroganza padronale di Stellantis. Le organizzazioni sindacali sotto gli occhi di tutti hanno messo la nostra vita nelle mani del padrone. Sia chiaro quando si parla di "Plotone operaio", si specifica

pc 22 settembre - L'indecente uso privato della carica di presidente del Consiglio della Meloni per viaggi vacanza familiare è una farsa inaccettabile

Su ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 6 settembre avevamo affrontato la questione ideologico, politico, istituzionale dal punto di vista proletario, con l'articolo 'L'estate della Meloni' , uscito poi nel 1°numero di ore 12 stampato - segue in coda

Giorgia Meloni e pizzeria a New York al posto della cena con Biden: «La gente è con me»

La premier: la politica estera non si fa con i ricevimenti e le photo opportunity

La premier Giorgia Meloni risponde sulla pizzeria di New York. Durante il soggiorno per l’assemblea dell’Onu la premier si è infatti concessa una cena al ristorante Ribalta, rinomato per i suoi spaghetti al sugo e gestito dai napoletani doc Rosario Procino e Pasquale Cozzolino. Era presente anche la figlia Ginevra. Ma così ha saltato il ricevimento di Joe Biden al Metropolitan. In più, è stata anche notata la sua assenza durante il discorso di Volodymyr Zelensky e il faccia a faccia (storico) del leader ucraino con Sergej Lavrov. La replica arriva oggi in un retroscena del Corriere della Sera. In cui Meloni si difende attaccando: «La politica estera non si fa con i ricevimenti e le photo opportunity. La gente normale pensa che io abbia fatto bene».

UN COMPORTAMENTO RIPROVEVOLE

...esiste un fattispecie di reato che ha il nome di peculato, e si configura qualora il soggetto che lo perpetra approfitti di fondi pubblici per amministrare interessi privati: a noi appare lampante che questo comportamento costituisca proprio tale genere di misfatto.
 
Non si capisce perché gli italiani debbano sobbarcarsi migliaia di Euro di spesa – tra voli, permanenza in strutture ricettive adeguate, consumazione di pasti regolari e quant’altro – per permettere a qualcuno, che non ha alcun motivo per essere “della partita”, di fare il “globetrotter” della situazione.
 
Questo tanto più se si considera che, la presenza di Ginevra in occasione del viaggio a New York, ha avuto una implicazione mica da poco: secondo quanto scrive il Quotidiano Nazionale di mercoledì venti settembre, la signorina Meloni ha rinunciato all’adempimento dei suoi obblighi per stare con lei.
 
Troviamo davvero indecente il fatto che costei abbia disertato l’appuntamento con l’assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, lasciando ad uno dei suoi due vice – il forzitaliota Antonio Tajani – il compito di intervenire al suo posto.
 
Resta un mistero cosa sia andato a fare – negli Stati Uniti d’America – il capo del Governo italiano, visto che non ha partecipato al consesso al quale doveva presenziare: non si offenda l’intelligenza degli italiani sostenendo che «ha però incontrato Zelensky».
  Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova 
  
  "L'estate della Meloni" da ORE 12

Tutti più o meno, proletari, disoccupati, precari, le loro famiglie, abbiamo avuto un’estate brutta

pc 22 settembre - Azerbaijan: il ruolo attivo dell'imperialismo italiano: armi, energia per i profitti dei padroni, altro che contrasto dei trafficanti di esseri umani

La situazione di oggi in continuità con i precedenti accordi e ripresa da un viaggio a Baku il 12 gennaio 2023:

IL MINISTRO CROSETTO IN AZERBAIGIAN IN VISITA UFFICIALE

Oggi, il Ministro della Difesa Guido Crosetto si è recato in visita ufficiale in Azerbaigian per una serie di colloqui istituzionali incentrati su temi di comune interesse.

A Baku, il Ministro Crosetto ha incontrato il Presidente della Repubblica Ilham Aliyev, con il quale ha affrontato temi di comune interesse nel settore della Difesa ed energetico.

"L’Italia- ha detto il Ministro - conferma il suo contributo per un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra Azerbaigian e NATO e tra Azerbaigian e Unione Europea". Dichiarazione che ha incontrato il reciproco impegno e gradimento. Il Ministro ha aggiunto che: “tale obiettivo è condiviso anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.

Alcuni dati  sul business italiano in Nagorno-Karabakh:

Ormai dal 2013 l’Azerbaigian è il primo fornitore di petrolio dell’Italia insieme all’Iraq, con importazioni medie annuali per circa 5,5 miliardi di euro. L’inaugurazione del Tap lo scorso 31 dicembre ha poi permesso all’Italia di diventare un vero e proprio hub europeo del gas azero, che esporta attualmente in Francia e Svizzera. 
L’Italia è anche il primo partner commerciale del paese centroasiatico; dal 2016 al 2020 le importazioni sono più che raddoppiate arrivando a 6 miliardi annuali. Secondo il Ministero degli Esteri sono ben 3000 le imprese nostrane operative sul suolo azero, comprese l’Eni e l’Unicredit, per un investimento totale di circa 600 milioni di dollari. 
Nel contesto della guerra inter-imperialista e delle contraddizioni tra i vari paesi per ritagliarsi un proprio spazio al banchetto dei profitti di guerra, segue un articolo sulla situazione.




ARMENIA-AZERBAIJAN. Tajani si propone mediatore ma l’Italia sta con Baku
di Antonio Mazzeo | 21 Set 2023 | In evidenza, Mondo

Pagine Esteri, 21 settembre 2023 – “Alla luce delle tensioni in atto, a New York ho voluto incontrare il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov sottolineando la necessità di dialogo e moderazione per

giovedì 21 settembre 2023

pc 21 settembre - I segnali generali del grande sciopero degli operai negli Usa delle fabbriche dell'auto, tra cui la Stellantis - Da Controinformazione rossoperaia del 20/9


La classe operaia è una classe internazionale e quindi ogni lotta che riguarda la classe operaia in uno dei paesi del mondo interessa gli operai di tutto il mondo e in qualche misura dà il segnale dell'internazionalità del proletariato da un lato e della lotta comune contro i padroni del mondo dall’altro, in particolare i padroni delle fabbriche nel mondo. 

Questo è ancora più vero nelle grandi multinazionali. In questo senso lo sciopero realizzatosi, e tuttora in corso, negli Stati Uniti è uno sciopero di importanza mondiale.

Tutte le fabbriche automobilistiche, comprese General Motors, Ford, Stellantis, sono entrate in sciopero. Per la prima volta questo sciopero, recentemente, almeno negli ultimi anni, riguarda tutte le fabbriche dell'auto negli Stati Uniti. Altre volte vi sono stati scioperi - anche duri e prolungati - negli Stati Uniti ma hanno riguardato uno o l'altro dei grandi gruppi e questo alla fine ha pesato nel risultato di questo sciopero. 


Le questioni importanti in questo sciopero sono due: la piattaforma, che è una piattaforma molto avanzata - non solo negli Stati Uniti, dove in generale la classe operaia sta meglio dato lo sviluppo disuguale del capitalismo e dell'imperialismo su scala mondiale, ma anche in Europa

pc 21 settembre - Il Consiglio dei Ministri della Meloni vara soluzioni per i migranti? NO, vara galere e respingimenti - Da Controinformazione rossoperaia del 20/9


Non passiamo non parlare oggi delle
decisioni del Consiglio dei Ministri per i migranti.
Queste decisioni hanno un sapore al solito per i migranti di repressione, detenzione, carceri, respingimenti.

Però, prima di entrare nel merito delle cose decise che poi saranno varate in un prossimo decreto, vogliamo fare un attimo un passo indietro, in quella visita-spot che c'è stata da parte della Meloni e della commissaria europea, Ursula von der Leyen, a Lampedusa giorni fa. 

Come avvenne a Cutro, il giro della Meloni - questa volta accompagnata da Ursula von der Leyen - è stato di appena un paio d'ore e senza alcun contatto con i migranti. Una vera offesa nei confronti dei migranti ma anche nei confronti di quella popolazione che ha aperto le proprie case, i propri esercizi, la propria testa e cuore, per sostenere i migranti che avevano fame e sete. 

Cosa poi, alla fine, sono andati a fare le due signore a Lampedusa, a parte lo spot pubblicitario in funzione anche di campagne di propaganda elettorale per entrambe, uno spot molto voluto dalla Meloni ad uso sia di pressione verso la UE ma anche per mantenere la scena, in funzione

pc 21 settembre - Migranti - i "10 punti" di Ursula von der Leyen: operazione di riciclo, propaganda, sostegno alla repressione


I cosiddetti “10 punti" portati dalla Commissaria europea, a Lampedusa (dove, insieme alla Meloni, si è tenuta ben lontana dai migranti) non sono nella loro maggiorparte delle novità, la Commissaria europea li ha riciclati, per propaganda, sapendo bene che non avranno - in buona parte per fortuna, diciamo noi - una effettiva applicazione. Ma di che si tratta?

- Aiuti da parte della Commissione Ue, Agenzia europea per l’asilo e di Frontex nella registrazione degli arrivi, rilevamento delle impronte digitali, come nell'accelerare delle procedure per le richieste di asilo, ma con lo scopo - questo sì reale - di « respingere le domande che non hanno i requisiti richiesti». Sostegno all’esame delle richieste d’asilo e ai rimpatri delle domande non fondate) si basano su una delle principali «false evidenze» alle quali si fa ricorso nella retorica pubblica sull’immigrazione, ossia che i numeri degli arrivi in Italia siano così alti da non consentire una risposta ordinaria. Falsa evidenza alimentata anche dalle ricorrenti previsioni apocalittiche sugli arrivi, puntualmente smentite dai fatti. I dati degli ultimi dieci anni sulle richieste d’asilo nell’Ue, confermati da quelli del primo semestre 2023, appena pubblicati dall’Agenzia Europea per l’Asilo, dicono che l’Italia accoglie sempre meno della media europea, in percentuale alla popolazione, e comunque di gran lunga meno di Germania, Francia e Spagna, anche in numero assoluto.

- Sorveglianza navale ed aerea – che non serve ad avvistare e salvare le imbarcazioni di immigranti in

pc 21 settembre - A che punto è oggi la situazione nella sanità pubblica, le condizioni degli operatori sanitari? Parla un compagno dello Slai cobas sc che lavora all'Istituto tumori di Milano

Il governo fascista/novax Meloni ha fatto della battaglia antiscientifica/negazionista/antivaccini, uno dei suoi cavalli di battaglia pre elettorali. Ora marcia verso una centralizzazione autoritaria, che tradotto significa occupare i posti chiave, creando una sorta di "corte dei miracoli", dove stanno dentro parenti-amici-amici degli amici-pseudo giornalisti-ricercatori truffaldini-fedeli camerati di lunga lena. 

Ministro della sanità si è nominato il ricercatore Schillaci, che viene pizzicato, da una inchiesta del Manifesto, a pubblicare, su riviste a pagamento, ricerche anomale, per cui poi ha dichiarato: ”Sono tranquillo, non ho manipolato nulla. Le immagini non sono del mio laboratorio, ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla male”. Dichiarazioni arroganti di chi usa foto altrui e “discolparli”, quando il colpevole è proprio lui. Ma nella stessa giornata aveva dato altre dimostrazione della sua arroganza e di fedele difensore dei concetti antiscientifici e negazionisti e del motto “dio-patria-famiglia”, aveva fatto dichiarazioni contro la decrescita.

E proprio nell’esplodere dell’inchiesta del Manifesto e dei dati che indicano un aumento esponenziale dei contagi e morti da Covid, dovuti alle nuove varianti che aggirano la protezione dei vaccini

mercoledì 20 settembre 2023

pc 20 settembre - Sindacati e Stellantis - Come in un film di Totò: ma tu sei 'a favore' o 'contro'?

Siete portavoce della Stellantis nei confronti del governo e/o portavoce del governo con la Stellantis!?

InfoI sindacati: «Stellantis giudica inadeguato il piano italiano di incentivi per l'auto elettrica»

Entro fine mese l'accordo con Urso che definirà un piano di lavoro. Entro fine settembre Stellantis e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso dovrebbero firmare un documento che definirà un piano di lavoro. Poi si aprirà il confronto con le organizzazioni sindacali. Lo riferiscono Fim, Uilm, Fismic, Uglm, e Aqcf-r dopo l'incontro a Roma, in cui l'azienda ha anche assicurato che «a Melfi nei prossimi giorni sarà illustrato il piano con i tempi dei nuovi modelli elettrici». 

«Stellantis ha puntualizzato - spiegano i sindacati - che giudica il piano italiano di incentivi per le auto elettriche non adeguato e non in linea con i maggiori paesi europei, che la concorrenza cinese appare

pc 20 settembre - I disoccupati di Napoli repressi dalla polizia in occasione della loro manifestazione a Roma - Massima solidarietà e sostegno

Il Si.Cobas parla di provocazione, intollerabile prevaricazione... deriva... Ma per favore!

Questo governo è un governo moderno fascista che risponde alle esigenze e lotte proletarie con la repressione e lo stato di polizia come parte della costruzione di un regime ideologico/politico/istituzionale/economico-sociale corrispondente agli interessi dell'imperialismo italiano e la sua azione pratica corrisponde a questa natura. Chi non lo comprende e oscura questo fatto non eleva coscienza di classe e livello di organizzazione corrispondente alla necessaria guerra di classe. E' da questa comprensione che viene la configurazione programmatica, politica e organizzativa da affermare nelle scadenze condivise dello sciopero del 20 ottobre e delle manifestazioni contro la guerra del 21 ott., e nella costruzione del fronte unito proletario, anticapitalista, antifascista, antimperialista-

proletari comunisti

20 settembre 2023

SCONTRI ALLA MANIFESTAZIONE DEI DISOCCUPATI A ROMA!!!
Gravissima provocazione avvenuta in tarda mattinata a Roma da parte delle forze dell'ordine contro i disoccupati di Napoli "7 novembre" e "Cantiere 167 Scampia".
Alle porte dell'uscita dell'autostrada i 10 autobus che stavano portando i manifestanti a piazza S. Apostoli sono stati divisi in due tronconi col pretesto dei controlli di polizia.
All'arrivo del primo gruppo di manifestanti, in via 4 novembre, gli uomini della Questura di Roma hanno iniziato a spintonare e strattonare i disoccupati per sospingerli dietro le transenne posizionate in piazza S. Apostoli e approntate appositamente per recintare la piazza, chiudendo tutti i manifestanti in

martedì 19 settembre 2023

pc 19 settembre - Guerra inter imperialista Ucraina: disertori, armi, profitti - Appoggio alle mobilitazioni - Da Controinformazione rossoperaia del 18/9


Un anno e mezzo di guerra.
Quasi 10 mila vittime civili in Ucraina, secondo i dati dell’ONU.

In che direzione stanno andando gli imperialisti, sia quelli sul campo sia quelli dietro le quinte che li appoggiano? Verso una nuova, imponente, corsa al riarmo per una guerra a lungo termine che, assieme i preparativi di guerra nell’Indo Pacifico - vedi il vertice G20, di cui abbiamo parlato nella Controinformazione rossoperaia del 13 settembre, nella parte relativa alla corsa agli armamenti e la contesa/scontro anti cinese su Taiwan e sulla Via della Seta, - è un’ulteriore tappa verso la terza guerra mondiale.

Gli USA invieranno 31 carri armati Abrams; Danimarca, Olanda e Svezia invieranno alcune decine di caccia F16, Zelenskj continua a chiedere i missili a lungo raggio che Biden si appresta a fornire dopo le bombe a grappolo.

Intanto una notizia relativamente “buona”. Il patriottismo militarista del governo nazista ucraino comincia a perdere colpi. Sono quasi 200 mila i disertori in Ucraina.

Kiev ha dato il via a una vera e propria opera di rastrellamenti dei "disertori" in tutta Europa.

Secondo un servizio del The Economist: «Migliaia di ucraini stanno evitando il servizio militare». La

pc 19 settembre - La scuola del governo Meloni/Valditara - Da Controinformazione rossoperaia del 18/9


I giornali borghesi in questi giorni hanno dedicato diversi articoli alla questione della riapertura delle scuole, dell'inizio del nuovo anno scolastico. E da un lato mettendo anche in luce alcuni i problemi che ci sono nella scuola e che sono rimasti tutti non risolti, dall'altro, in particolare anche la stampa più asservita al governo Meloni o i giornali più allineati con gli interessi dei padroni, vedi per esempio Il Sole 24 ore, per dare spazio e voce al ministro Valditara, che nelle interviste ha parlato di una scuola che funziona, di una scuola all'avanguardia, di una scuola dove alcuni problemi sono stati risolti e che ha grandi obiettivi, vedi per esempio la riforma dei percorsi scolastici degli studenti.

In realtà questo quadro di Valditara è assolutamente falso, non corrispondente alla realtà concreta che si vive nel mondo della scuola, che è ricominciata all'insegna di tutti i problemi che alcuni giornali borghesi sono stati costretti a dovere dire che sono rimasti tutti non risolti, anzi addirittura si aggravano e che sono sotto gli occhi di tutti.

Questa scuola, infatti, è ripartita all'insegna di studenti che sono rientrati in classe ma non hanno trovato in buona parte i docenti, i professori in cattedra, perché le assunzioni sono state assolutamente insufficienti e una cattedra su due è rimasta vacante. Scuola dove gli studenti disabili ancora una volta

pc 19 settembre - LA SICUREZZA AL LAVORO NON E’ UN AZZARDO, MA IL RISULTATO DEI RAPPORTI DI FORZA IN CAMPO.

TENARIS DALMINE, DUE INFORTUNI POTENZIALMENTE MORTALI IN TRE GIORNI, DUE GIOVANI OPERAI SCAMPATI PER CASO. 

In continuità con lo sciopero per i 5 operai assassinati a Brandizzo, contro queste condizioni di lavoro, contro lo sfruttamento, per estendere l’organizzazione che serve in fabbrica, che deve andare verso la rivolta operaia, la costruzione del sindacato di classe, lo Slai Cobas sc organizza un incontro presso la sede di Dalmine degli operai Tenaris, mercoledì alle ore 20.00.

Un operaio lavora tra i tubi che rotolano e avanzano sulla via rulli nel reparto aggiustaggio. Tonnellate di acciaio dentro una zona che dovrebbe essere confinata, segregata, con barriere, reti metalliche per impedire, secondo i principi della sicurezza ‘l’accesso ad impianti in movimento oltre qualsiasi possibilità di errore umano’.

Ma indagando, pezzo a pezzo, e ci vuole volontà e tenacia dato che tra gli operai sono anche presenti omertà aziendalista e anche paura a parlare con lo SLAI COBAS, si comincia a scoprire che queste recinzioni non erano poi così integre, che c’erano dei varchi che permettevano di eludere le fotocellule che bloccano la marcia dei rulli in caso di apertura dei cancelli a impianto in movimento, perché nei buchi ci poteva passare un uomo.
Così i buchi nelle reti diventano, non tanto la piena verità, ma un’ipotesi plausibile secondo la quale l’operaio in appalto colpito da un tubo da una tonnellata nella fabbrica dei record produttivi, poteva entrare nell’area di produzione.

Una versione comoda tanto al padrone che ai sindacati confederali, se lasciata al suo stadio superficiale. L’azienda ancora una volta minimizza ‘...un operaio ferito, c’è stato il pronto intervento l’applicazione delle procedure di sicurezza…’, Fiom Fim Uilm si barricano dietro il silenzio, nessun comunicato sull’operaio manutentore in mezzo agli impianti in movimento, solo il paravento dei messaggi ufficiosi via social, che assecondano la versione dell’errore individuale.

Tant’è che nemmeno due ore dopo, alle ore 14.00 si tiene come se nulla fosse, un incontro Fiom Fim Uilm Tenaris per il contratto aziendale. Della

pc 19 settembre - Si ricomincia con l’alternanza... scuola-caserma. Un contributo

DOPO L'ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO AL SERVIZIO DEI PADRONI, ARRIVA L'ALTERNANZA SCUOLA/MILITARIZZATA AL SERVIZIO DELLA GUERRA IMPERIALISTA. 

Un contributo di Antonio Mazzeo

Crescita dei giovani cittadini, del cluster marittimo, della cultura del mare, dello sport, della sicurezza marittima, della tutela dell’ambiente, della biodiversità e della salvaguardia del patrimonio marino. Sono gli obiettivi di «carattere educativo e formativo» del protocollo d’intesa firmato il 7 agosto dal Ministero dell’Istruzione e del merito e dallo Stato Maggiore della Marina Militare.

«La Marina si impegna ad offrire agli studenti opportunità formative di alto e qualificato profilo, per l’acquisizione di competenze trasversali e titoli di studio spendibili nel mercato del lavoro in continua evoluzione», riporta il protocollo. «La Marina si impegna inoltre a promuovere la formazione del personale docente e amministrativo, favorendo forme di partenariato con enti pubblici e imprese, anche con l’apporto di esperti esterni per l’acquisizione di competenze specialistiche». La Scuola diventa

pc 19 settembre - Milano, sgomberato l'ex cinema Splendor occupato dagli studenti di «Tende in piazza»: undici identificati e indagati: ANZICHÈ SOLUZIONI SOLO REPRESSIONE, massima solidarietà e informazione agli studenti di Tende in Piazza dai lavoratori Slai Cobas sc Milano..

 

 ...come lavoratori dello Slai Cobas, che avevamo intervistato e solidarizzato in occasione della mobilitazione preestiva, raccogliendo tutte le ragioni di questa mobilitazione nazionale contro il caro affitti che nega il diritto allo studio, in particolare per i figli di operai e lavoratori, abbiamo appreso stamattina da Radio Popolare la notizia dello sgombero di questa, sacrosanta, occupazione fatta dal movimento delle Tende in Piazza per fare un'assemblea nazionale, aperta anche ai movimenti di lotta per il diritto all'abitare, per ragionare su quali prospettive avanzare per raggiungere gli obiettivi richiesti. Occupazione mantenuta anche dopo i due giorni del 17/18, non fidandosi più delle promesse e avere un punto di forza in vista del tavolo con le istituzioni di questa settimana. Come emerso nel servizio da Luca Parena giornalista di Radio Popolare e dalle interviste ad alcuni degli studenti, si vede cosa significa diritto allo studio e affitti "umani" al tempo di un governo di fascisti che fanno i fascisti: senza nessun avviso una presenza spropositata di esaltati in divisa


che subito hanno bloccato la strada e iniziato ad identificare  i 10 occupanti presenti, con un atteggiamento arrogante e offensivo, così come lo stesso atteggiamento sia stato rivolto allo stesso giornalista, con sguardi truci, che stava intervistando gli occupanti. Continueremo a seguire l'evolversi della situazione e dare sostegno alle mobilitazioni che gli studenti decideranno. Slai Cobas sc Milano

di seguito primi comunicati e il perché di questa occupazione da Milanoinmovimento e articolo si stampa

POLIZIA ALL'EX CINEMA SPLENDOR

Questa mattina un ingente schieramento di Polizia si è presentato all'ex cinema Splendor per procedere allo sgombero della struttura occupata dalle Tende in Piazza sabato mattina.

Al momento si hanno notizie di 12 persone identificate.

Seguiranno aggiornamenti.

L'OCCUPAZIONE DELL'EX CINEMA SPLENDOR

Ieri dopo una conferenza stampa in piazza Leonardo Da Vinci dove il movimento è partito a maggio studentesse e studenti si sono mossi in corteo occupando l’ex cinema Splendor di viale Gran Sasso 50 abbandonato da 16 anni. Di fronte alla politica istituzionale col suo profluvio di chiacchiere inconcludenti e il suo vuoto di azioni concrete si è deciso di muoversi direttamente. Nel pomeriggio la nuova occupazione ha ospitato l’assemblea nazionale convocata dalle Tende in Piazza e successivamente attivisti e attiviste si sono divisi in tavoli di lavoro.

Già a giugno era stato occupato simbolicamente lo Studentato di viale Romagna chiuso da mesi per fantomatici lavori di ristrutturazione.

La questione del caro affitti, che coinvolge non solo le fasce studentesche e che a Milano è particolarmente pesante, torna così in prima pagina.

Vediamo cosa farà una politica abituata ad allargare le braccia impotente e a ripetere il nauseante ritornello: “È il mercato che funziona così!”.


Vogliamo un tetto sopra la testa! – Le Tende in Piazza sull’occupazione dell’ex Cinema Splendor

Ieri dopo una conferenza stampa in piazza Leonardo Da Vinci dove il movimento è partito a maggio studentesse e studenti si sono mossi in corteo occupando l’ex cinema Splendor di viale Gran Sasso 50 abbandonato da 16 anni. Di fronte alla politica istituzionale col suo profluvio di chiacchiere inconcludenti e il suo vuoto di azioni concrete si è deciso di muoversi direttamente. Nel pomeriggio la nuova occupazione ha ospitato l’assemblea nazionale convocata dalle Tende in Piazza e successivamente attivisti e attiviste si sono divisi in tavoli di lavoro. Già a giugno era stato occupato simbolicamente lo Studentato di viale Romagna chiuso da mesi per fantomatici lavori di ristrutturazione.
La questione del caro affitti, che coinvolge non solo le fasce studentesche e che a Milano è particolarmente pesante, torna così in prima pagina. Vediamo cosa farà una politica abituata ad allargare le braccia impotente e a ripetere il nauseante ritornello: “È il mercato che funziona così!”.

Questo il comunicato sull’occupazione di ieri

pc 19 settembre - Da Tunisieresistant - corrispondenza

Negato accesso alla delegazione UE in Tunisia: un passo in avanti nel rafforzamento dell'asse Saied-Meloni nel contesto delle contraddizioni inter-imperialistiche tra Italia e Francia.

Il 14 settembre una delegazione della Commissione Esteri del Parlamento Europeo sarebbe dovuta approdare in Tunisia per una missione di due giorni, salvo che alla sua vigilia, il Ministero degli Esteri tunisino con una nota ha informato la delegazione europea che l'accesso sul territorio nazionale le sarebbe stato negato.

La delegazione era formata dagli eurodeputati Michael Gahler, Dietmar Koster, Salima Jenbou, Mounir Satouri, Emmanuel Maurel, tutti provenienti da differenti partiti eletti in Francia e Germania e avrebbero dovuto incontrare la "società civile" ovvero membri dell'opposizione al regime di Kais Saied, notoriamente gli islamisti di Ennahda e probabilmente anche i revisionisti del Partito dei Lavoratori (che dopo il colpo di stato del 25 luglio 2021 convergono praticamente con gli islamisti) nonché varie ong foraggiate dagli stessi paesi europei di provenienza dei parlamentari, ong che dall'indomani della Rivolta Popolare e con l'inizio della sua sconfitta tramite il processo noto come "transizione democratica", sono sorte come funghi in Tunisia rappresentando dei piccoli "avamposti" dei paesi finanziatori (su questo fenomeno un ragionamento a parte e quanto mai necessario ma qui impossibile per ragioni di spazio).

La nota europea successiva al diniego di accesso al territorio tunisino, come riporta l'agenzia giornalistica italiana Ansa, condanna "la decisione delle autorità tunisine di rifiutare l'ingresso alla delegazione della commissione Affari esteri del Parlamento Ue e chiediamo spiegazioni dettagliate. Questa condotta non ha precedenti dalla rivoluzione democratica del 2011" aggiungendo che l'obiettivo della delegazione era di "comprendere la situazione politica attuale del Paese, sostenere un dialogo nazionale inclusivo, e valutare il memorandum d'intesa firmato dall'Ue e dalla Tunisia".

L'UE si permette quindi di condannare un atto leggittimo di uno Stato formalmente sovrano quale la Tunisia, dimostrando ancora una volta un atteggiamento paternalistico e neo-coloniale, inoltre annuncia chiaramente che la missione aveva come obiettivo un'ingerenza negli affari interni del paese quale "sostenere un dialogo nazionale inclusivo" (che non è compito di una Confederazione di Stati quali l'UE) al fine di "valutare il memorandum" ovvero il finanziamento di 250 milioni di euro promesso lo scorso luglio dal duo Meloni/Von der Leyen durante l'incontro col presidente tunisino Kais Saied. La "valutazione" della commissione sarebbe stata evidentemente negativa...

A seguito di tale notizia quindi, gli anti-imperialisti e i rivoluzionari potrebbero istintivamente esultare in nome del risveglio anticoloniale nei paesi oppressi (movimento che in parte sta avvenendo in alcuni paesi del Sahel) per tale accesso negato.

Il problema però è che data la natura oppressiva e non popolare né quantomeno rivoluzionaria del regime di Kais Saied, tale evento é frutto dello sviluppo delle contraddizioni interimperialiste in Tunisia tra Italia da un lato e Francia (principalmente) e Germania dall'altro, in cui il regime burocratico-compradore asservito all'imperialismo di Kais Saied, tende attualmente più verso l'Italia che verso l'ex "madrepatria" ovvero la Francia.

L'Italia della Meloni è infatti attualmente il principale paese imperialista che sostiene politicamente il regime tunisino con lo scopo di "scalare le posizioni" a danno della Francia ed avere una maggiore presenza economica e militare in Tunisia (del resto l'Italia sogna un tale dominio in terra tunisina sin dalla fine dell'800).

Il governo Meloni si sta spendendo in questi mesi sia in sede UE che con il Fondo Monetario Internazionale perché la Tunisia "venga salvata dal default" ed il regime venga rafforzato per svolgere il ruolo di avamposto dei confini italiani ed europei contro i migranti: in tal senso la Meloni ha detto che "bisogna essere pragmatici" nei confronti del regime autocratico di Saied.

Il regime di Saied, isolato politicamente a livello internazionale, dal canto suo non disdegna il sostegno politico ed economico di un paese imperialista e vicino quale l'Italia.

Evidentemente tale commissione parlamentare europea, per quanto illegittima, allo stesso tempo avrebbe rappresentato un intralcio all'asse Meloni-Saied e alla conclusione di tale memorandum Tunisia-UE sponsorizzato principalmente dalla Meloni e ben accetto da Saied per poter coprire alcune spese correnti dello stato, seppur per poche settimane. Il regime di Saied che sembra sempre più voler entrare nell'orbita dell'imperialismo italiano, rassicurato da quest'ultimo negli ultimi sei mesi, ha negato quindi l'ingresso della delegazione europea (leggi franco-tedesca).

A riprova delle continue rassicurazioni italiane, lo stesso giorno del diniego tunisino, il vicepremier e ministro degli esteri italiano Tajani ha martellato i media circa la necessità di finalizzare al più presto l'accordo europeo con la Tunisia visto il moltiplicarsi di sbarchi di migranti a Lampedusa.

Il 17 settembre anche la Meloni ha ricordato direttamente alla Von der Leyen proprio a Lampedusa (durante la loro visita congiunta sull'isola, su cui torneremo nei prossimi giorni) che l'Italia si prodiga per "difendere" non solo i confini italiani ma anche europei (rappresentati simbolicamente da Lampedusa), sforzandosi a livello internazionalie, mentre altri paesi europei remano contro...

Il diniego di Saied all'ingresso della commissione parlamentare europea, politicamente parlando è quindi un servizio all'imperialismo italiano in primis e per rafforzare il proprio regime in secundis (dato l'obiettivo politico evidentemente anti-regime dei parlamentari europei), sicuramente non avvantaggia il proletariato ed il popolo tunisino che al contrario deve intraprendere una lotta rivoluzionaria per liberarsi dall'imperialismo, in particolare francese e italiano, e dall'attuale regime di Saied che mese dopo mese, al netto di una certa retorica "patriottica" e anti-corruzione, si dimostra incapace di risolvere i principali problemi politici, economici e sociali quali l'indipendenza nazionale, la disoccupazione, l'aumento dei prezzi ecc.

pc 18 settembre - Torino - Frecce tricolori, propaganda militarista uccidono! Un contributo

Questo non è il primo incidente di questo genere che vede coinvolte le Frecce Tricolori: in molti hanno ricordato quanto accaduto a Ramstein nel 1988 quando durante un’esibizione all’interno della base NATO vi fu la collisione tra tre veivoli di cui uno si abbatté sulla folla, causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori. Ma se si allarga lo sguardo all’intera Aeronautica Militare sono diversi i casi che emergono dalle cronache: solo negli ultimi due anni sono tre gli incidenti aerei militari. Il 7 marzo del 2023 è avvenuto lo scontro tra due velivoli militari sopra i cieli di Guidonia e uno dei due aerei è precipitato sull’abitato, mentre il 13 dicembre del 2022 un Eurofighter è precipitato nel trapanese e a marzo dello stesso anno un M-346 si è schiantato sul Monte Legnone, in tutti questi casi sono morti i piloti. Più nota è la strage dell’Istituto Salvemini del 1990 quando un Aermacchi MB-326 precipitò sulla scuola di Casalecchio di Reno provocando dodici morti.

L’incidente di sabato ha aperto una discussione sull’utilità delle Frecce Tricolori, sulla dispendiosità e l’inquinamento che provocano le loro esibizioni. Questi sono sicuramente elementi importanti da considerare: al netto del fascino che si può nutrire per le acrobazie dei piloti ne vale veramente la pena? Se nella nostra società esiste un grande dibattito su spettacoli ben meno impattanti come quelli dei

pc 18 settembre - Polonia, gli F-35 italiani di ultima generazione al confine con la Russia - un contributo

 

Atterrati a Malbork in Polonia gli F35A della Task Force Air 32° Wing che garantirà il supporto alle operazioni NATO Air Policing attraverso missioni aeree di difesa e deterrenza sul fianco Est dei Paesi. Cresce pericolosamente il coinvolgimento dell’Italia nel sanguinoso conflitto russo-ucraino: nessuna dichiarazione ufficiale del governo e men che meno uno straccio di dibattito parlamentare, appena un tweet dello Stato Maggiore dell’Aeronautica zeppo di hashtag e annunci bellicosi (#ForzeArmate – #Una ForzaperilPaese -#WeAreNato – #StrongerTogether).

Il 13 settembre sono atterrati nella base aerea di “Krolewo” a Malbork in Polonia nord-orientale (a meno di un centinaio di Km dal confine con l’enclave russa di Kaliningrad) due cacciabombardieri di quinta generazione F-35A dell’Aeronautica italiana; altri due F-35 sono attesi entro un paio di giorni. “I caccia italiani arrivano in Polonia a sostegno della deterrenza e della difesa della NATO”, riporta l’ufficio stampa dell’Allied Air Command, il Comando centrale delle forze aeree dell’Alleanza di stanza nella grande base di Ramstein, Germania. “Gli aerei pattuglieranno i cieli sul fianco orientale europeo

domenica 17 settembre 2023

pc 17 settembre - La ripresa della lotta sociale in Francia - info

Manifestation face à l’application de la loi Kasbarian !

L’État préfère des bâtiments vides et des personnes sans logement à des loyers impayés. Nous c’est l’inverse. On compte bien résister, et lutter pour préserver nos lieux de vie !
On appelle donc à une manifestation le dimanche 17/09 à midi à la place de la République à Montreuil.

La loi Kasbarian-Bergé est passée cet été. C’est une énième loi pour renforcer la guerre aux pauvres et réprimer toute nos possibilités d’habiter en ville. Elle permet d’expulser les locataires précaires et cherche à faire disparaître les squats et l’auto-organisation qu’ils permettent.

Après l’expulsion démesurée du squat de la Baudrière il y a deux semaines, les Roseaux 🌾, squat du bas Montreuil, font les frais de cette nouvelle loi. La veille de leur première audience au tribunal, un arrêté préfectoral ramené par les flics leur annoncait qu’ils et elles avaient sept jours avant d’être expulsables.

L’État préfère des bâtiments vides et des personnes sans logement à des loyers impayés. Nous c’est l’inverse. On compte bien résister, et lutter pour préserver nos lieux de vie !

On appelle donc à une manifestation le dimanche 17/09 à midi à la place de la République à Montreuil.

🍽️On se retrouvera après à la Maison Ouverte (17 rue Hoche à Montreuil) pour une cantine !

pc 17 settembre - La nostra azione sulla guerra interimperialista in Ucraina - La necessaria lotta di posizione per un fronte unico di classe - L'esperienza a Palermo


In che modo abbiamo fatto la nostra battaglia in questo anno politico?

A parte la propaganda contro la guerra interimperialista in Ucraina (e la guerra imperialista in generale) fatta in proprio, abbiamo cercato di organizzare un fronte unico di classe con altri gruppi organizzati con cui condividere azioni di lotta contro la guerra e il governo della guerra, per allargare il campo d’azione e per spostare posizioni, criticando, combattendo le altre tendenze, le sfumature.

Nel gruppo che si è, per così dire stabilizzato in città, dopo le prime assemblee pubbliche, indette con un nome creato appositamente per l’occasione “assemblea noguerra”, all’inizio abbastanza partecipate da compagni e gruppi (Pcl/Cub, Centri sociali/sicilianisti, anarchici, Cobas lavoro privato, Usb, Fgc…Udi, individui Cgil a titolo personale, Potere al popolo, un altro gruppo scisso da questi che si definisce Officina del Popolo) si ritrovano tutte le definizioni che Lenin analizza nel libro “Il socialismo e la guerra”: pacifisti (anarchici), opportunisti e “socialsciovinisti”.

Dopo le prime discussioni sulle posizioni e le iniziative da fare, Potere al popolo, Officina del popolo, i centri sociali e l’Usb si sono di fatto eclissati. Mentre a parole continuano a dirsi contro la guerra, nei fatti non hanno più agito, almeno a livello locale. Ma questa è un’altra forma di opportunismo, non si può essere “neutrali”, non si può non fare niente contro il governo, perché significa non ostacolare il governo nemmeno nella sua fortissima propaganda della guerra. Essere “neutrali” significa non vedere le classi, pensare di stare al di sopra di esse! Le classi, borghesia e proletariato, non solo esistono ma sono inconciliabili, altrimenti vi è collaborazione di classe, e così si rafforza solo la borghesia, si alimenta il suo “nazionalismo”.

Invece, con gli anarchici (pacifisti), con i compagni del Cobas lavoro privato, che si sono sempre detti “contro tutte le guerre” e per la “diserzione”, la discussione è stata utile e ha portato il “risultato” che nei volantini questa guerra è stata indicata come "guerra imperialista".

La lotta è stata anche contro i “socialsciovinisti”, militanti del Pcl/Cub, che pubblicamente non dicono di no alla lotta di classe, non dicono di votare i crediti di guerra, non difendono Zelensky, ma difendono la “resistenza del popolo ucraino”!.

Oltre alla chiarezza della nostra posizione nei confronti dei lavoratori, degli studenti, degli operai e delle masse in generale, con volantini e azioni pratiche, la nostra posizione, è stata chiarissima nei confronti dei partiti politici borghesi di governo e “opposizione”, dei sindacati confederali e scontro pubblico con elementi del Pd sulla firma sugli armamenti all'Ucraina.

Determinante nella lotta di posizione è stata la questione della centralità della lotta esplicita contro il nostro imperialismo. Vi è una sottovalutazione dell’azione del governo italiano, oggi

pc 17 settembre - Lunedi 18 settembre 8 ore di sciopero alla Stellantis di Melfi - Su quale piattaforma?... - info domani

Stellantis Melfi, è sciopero di 8 ore

Foto: La Fiom a Poissy, foto Fiom Facebook

Il 18 settembre si ferma lo stabilimento e tutto l'indotto. Lo stop proclamato da tutti i sindacati dopo l'incontro con la direzione.

La Stellantis di Melfi e l'indotto si fermano. E a scioperare stavolta saranno tutti i sindacati. Al termine di un incontro del 15 settembre con la direzione dello stabilimento, Fim, Uilm, Fismic e Uglm hanno infatti dichiarato otto ore di sciopero su tutti i turni di lavoro per lunedì 18 settembre. A fermarsi saranno tutte le aziende dell'automotive della provincia di Potenza.

I rappresentanti dei lavoratori si sono infatti detti "totalmente insoddisfatti" della discussione sul quinto modello da realizzare nella fabbrica lucana. L'azienda ha sostanzialmente riconfermato i nuovi quattro modelli, mentre sul nome dei modelli e sul quinto modello non ha dato ulteriori aggiornamenti, perché ancora in attesa della definizione dell'accordo nazionale tra il governo italiano e Stellantis".

Sempre il 18 settembre, dalle ore 10, è stato anche convocato un presidio dei lavoratori presso l'ingresso B dello stabilimento melfitano.

pc 17 settembre - Milano: fascisti imbrattano la facciata del COA T28. oggi Domenica 17 settembre iniziativa antifascista in Via dei Transiti

Milano: fascisti imbrattano la facciata del COA T28. Domenica 17 settembre iniziativa antifascista in Via dei Transiti

Nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre alcuni fascisti hanno imbrattato la facciata del Centro Occupato Autogestito T28 di via dei Transiti a Milano.

In risposta alla provocazione fascista, compagne e compagni hanno organizzato una giornata di lavori, preceduti da un pranzo e seguiti da un’assemblea pubblica antifascista, per domenica 17 settembre.

Ai nostri microfoni un compagno di via dei Transiti, Milano. Ascolta o scarica.

Di seguito il comunicato del COA T28:

Nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre 2023, la facciata del Centro Occupato Autogestito T28 e di tutta la Casa Occupata di via dei Transiti è stata imbrattata con catrame e croci celtiche, simboli

pc 17 settembre - Grande Video dai compagni indiani sulla settimana dei martiri in India - E' partita una nuova prolungata campagna internazionale per la libertà dei prigionieri politici e a sostegno della guerra popolare guidata dal PCI(Maoista)

India - Martys' Week - for comrade Anand - VIDEO -Long Live People's War! Long Live PCI(Maoist) - Let's advance in the internationalist support! ICSPWI

https://drive.proton.me/urls/GNYQYBVX94#nO5K4CNdAAGX

from last statement 

....The struggle for  'Release political prisoners in India unconditionally!' is an urgent task for all the solidarity forces and it is integrating part of the support for the victory of liberation war in India

A protracted campaign that begins in this 13th september in all possible matters , adapted at the national conditions of all countries, will culminate in a great international day of actions on November 25, 2023....

Let's partecipate to international and internationalist campaign it is a duty of all marxist-leninist-maoist force in the world 


long live CPI (Maoist)

Long live the People's War in India!!!

ICSPWI

csgpindia@gmail.com

September 2023