sabato 24 giugno 2023

pc 24 giugno - Guerra in Ucraina - sugli avvenimenti in Russia

Comunicato 
La Wagner mercenaria di Progozhin passa con Zelenskj/Usa/Nato/governi Ue. 
L’imperialismo russo prima arma i mercenari nell'invasione dell'Ucraina e ora paga il costo di questo. 
Non è guerra civile ma golpe Usa/Nato.
Il regime imperialista russo mostra la sua natura di tigre di carta e l’imperialismo Usa/Nato/governi UE-Italia compresa - avanzano ancor più verso la guerra imperialista mondiale. 

Noi siamo per la guerra civile in Ucraina come in Russia, ma dei proletari contro il governo reazionario capitalista di Zelenskyj e gli imperialisti Usa/Nato/Ue, e dei proletari russi contro il regime borghese del nuovo zar Putin e dei mercenari di Prigozhin, fascisti e al servizio del miglior offerente. 

Noi siamo per la fraternizzazione tra soldati ucraini e russi contro la guerra.
Siamo per l’unità internazionalista tra proletari russi e ucraini.

In Italia siamo contro l'imperialismo italiano contro il governo della guerra Meloni/ alleato e al servizio dell’imperialismo Usa/Nato/Ue, contro l’economia di guerra scaricata su proletari e masse popolari.

proletari comunisti - 24 giugno 2023

pc 24 giugno - Fridays for future: «Così noi, attivisti ecologisti, siamo diventati agli occhi dei governi adulti da contrastare»

Massima solidarietà, anche se non si tratta di 'governi adulti' ma di governi capitalisti e imperialisti

Quei bravi ragazzi con i cartelloni colorati sono diventati giovani adulti da contrastare, reprimendone il dissenso

Di fronte ai sempre più frequenti eventi estremi, come l’alluvione in Emilia Romagna, gli incendi in Canada, che hanno tinto di arancione i cieli del Nord America e l’ondata di calore che sta investendo l’India, la crisi climatica assume un carattere sempre più chiaro e dai contorni definiti. Eppure proprio

pc 24 giugno - Mobilitazione delle operaie della Beretta e degli operai MD l'unità rende più forte la lotta!


da slai cobas per il sindacato di classe
Articolo video e foto al seguente link


Si è tenuta oggi (ieri) l'udienza per il ricorso contro l'appalto "The Workers" al Salumificio Beretta di Trezzo. L’udienza è stata interlocutoria, i testi ascoltati non decisivi, il ricorso si aggiorna al 5 di ottobre. 
Le operaie dell’appalto Beretta di Trezzo in sciopero e in presidio al tribunale di Milano, hanno portato avanti una giornata di mobilitazione per denunciare come, il cambio appalto del 2022 al Salumificio - operazione di immagine per scaricare tutte le irregolarità e violazioni sulla cooperativa precedente ed uscirne con la faccia pulita, buona per i cartelloni pubblicitari del ‘Viva la mamma’ - in fabbrica

pc 24 giugno - Esselunga: frode fiscale e “Sistematico sfruttamento dei lavoratori”

Esselunga accusata di frode fiscale: sequestrati quasi 48 milioni di euro. Il pm: “Sistematico sfruttamento dei lavoratori”

il nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, in un'inchiesta del pm Paolo Storari, ha eseguito un sequestro preventivo d'urgenza per quasi 48 milioni di euro nei confronti di Esselunga in un'indagine con al centro una presunta "somministrazione illecita di manodopera". È stata accertata, secondo l'accusa, "una complessa frode fiscale" col meccanismo dei "serbatoi di manodopera".

La condotta “di Esselunga, di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all'erario", scrive Storari nel decreto di sequestro. Sono indagati l'ex direttore finanziario del colosso dei supermercati, Stefano

pc 24 giugno - Calderone una ministra consulente dei padroni e dedita alla menzogna - anche sui fondi per gli infortuni sul lavoro!

Il governo ha ridotto per decreto, di quasi la metà, gli importi spettanti alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e nega di averlo fatto. La vergogna è che la strage di operai non conosce limiti.
il governo ha ridotto per decreto, di quasi la metà, gli importi spettanti alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e nega di averlo fatto. La vergogna è che la strage di operai non conosce limiti.

Questo governo  non ha talmente nessuna remora nel dire menzogne e nemmeno si vergogna delle

pc 24 giugno - Soccorso rosso proletario arma indispensabile - dal blog

 

Soccorso rosso proletario arma indispensabile

Soccorso rosso proletario  è l’organismo unitario da da sempre propongono i proletari comunisti marxisti-leninisti-maoisti del nostro paese e in questo quadro che svolge una attività incessante di denuncia e partecipazione a tutte le iniziative contro la repressione e sul carcere nel nostro paese

E’ l’unico organismo nel nostro paese che interviene partecipa – con le sue forze ancora modeste – a tutte le iniziative senza settarismo e sempre in prima fila e sopratutto l’unico organismo che porta azione nelle file della classe operaia e delle fabbriche e nel movimento di lotta delle donne proletarie

E’ l’unico organismo, collegato alle lotte rivoluzionarie tutte che si svolgono nel mondo, l’unico ricosciuto dall’india all’america latina, dalle filippine all’ africa , all’europa

Solo questa è la strada che permette alla lotta contro la repressione e carcere di essere  di essere parte della marcia della rivoluzione proletaria mondiale, che esige Partito/Fronte Unito/ Forza combattente a livello nazionale e internazionalele

soccorso rosso proletario

 

pc 24 giugno - Stellantis Melfi: la "strategia" di padroni/Governo/Regione e quella necessaria degli operai e operaie -

Le parole del Min. Urso e del governatore della Basilicata sembrano una provocazione e/o una copertura di fronte ai fatti che intanto stanno accadendo alla Stellantis di Melfi.
Urso parla di aumento della produzione delle auto a Melfi, di investimento anche con risorse pubbliche in nuovi modelli, di "tenere insieme quel sistema industriale che ha fatto grande il paese"; quindi di un futuro roseo per lo stabilimento e per l'indotto;
il governatore della Basilicata, a sua volta, sottolineando la collaborazione col governo dice: "cosi' si difendono gli interessi nazionali e i lavoratori italiani attraverso una strategia politica economica forte e chiara".

Questo mentre nello stabilimento di Melfi continua la strategia, questa si' vera, dell'azienda di peggioramento delle condizioni di lavoro, ultimo attraverso un nuovo massiccio trasferimento da un giorno all'altro di operai, e ora di tante operaie, verso lo stabilimento di Pomigliano, dopo le migliaia di trasferimenti o autolicenziamenti provocati dei mesi scorsi, e con l'aumento del lavoro per chi resta, imposizione della massima flessibilita' di turni, cassintegrazione che sconvolgono l'intera vita degli

pc 24 giugno - Roma. Sgomberato l’edificio occupato ieri da senza casa e studenti; ma la lotta continua! Massima informazione e solidarietà

Dopo dieci ore di lotta si è conclusa con lo sgombero da parte della polizia una importante giornata di lotta che ha visto l’occupazione dell’edificio di una scuola pubblica abbandonata sulla Tiburtina.

Studenti in lotta contro gli affitti-rapina, famiglie senza casa e movimenti per il diritto all’abitare avevano inteso segnalare i molti edifici pubblici inutilizzati che possono invece diventare abitazioni in grado di rispondere alla crescente domanda abitativa.

“Continueremo a vigilare affinché questa scuola lasciata all’abbandono per anni venga messa a disposizione dei bisogni di questo quartiere. Non ci fermeremo! Proseguiamo con il conflitto dentro questo territorio e la città”.

la mobilitazione sulla Tiburtina è continuata con una assemblea pubblica alle davanti alla fabbrica di armamenti RheinMetal a via Affile 108. Si tratta della fabbrica che sta producendo le armi inviate sul fronte della guerra in Ucraina.

pc 24 giugno - non si fermano i fermenti di lotta alla Stellantis di pomigliano

 Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
S.L.A.I.cobas

Comunicato stampa

NON PERMETTEREMO ALL’ AZIENDA DI SCARICARE ANCORA LE SUE “MAGAGNE
PRODUTTIVE” SUI LAVORATORI: CON LE BUONE, O LE CATTIVE, RIPORTEREMO LA
DEMOCRAZIA IN FABBRICA A FORTE TUTELA DEI LAVORATORI!

Sabato 24 giugno 8 ore di sciopero

Per ogni turno di lavoro

Come sindacato riteniamo intollerabili le strategie aziendali di super sfruttamento dei lavoratori
incrementando produzione e ritmi di lavoro a danno dell’ insieme dei diritti e delle tutele.

Né riteniamo accettabile il prospettato killeraggio discriminatorio dei lavoratori RCL (resi
invalidi dalle insostenibili modalità lavorative) e tenuti da anni a sotto-salario in cigs con zero
prospettive lavorative future.

Né consentiremo inoltre che l’azienda possa scegliersi i suoi “sindacati di comodo” per fare
accordi sulla pelle dei lavoratori impedendo libere elezioni sindacali in fabbrica ormai da anni
con la complicità attiva di tutti i sindacati, firmatutto o non.

In appoggio alle mobilitazioni dei lavoratori in atto Slai cobas avvierà nei prossimi giorni
iniziative giudiziali a tutela della democrazia sindacale e dei lavoratori.

Iniziative che (come le ultime che hanno riscritto in Italia il diritto antidiscriminatorio in favore
dei lavoratori) puntano a sconfiggere la millantata rappresentanza sindacale del neo-sindacalismo
giallo, firmatario e non, filo-aziendale e di como

pc 24 giugno - un sistema di corruzione permanente all'ombra dei governi dei padroni - chde domanda che tutti i governi dei padroni vengano spazzati via e il capitalismo che li genera


Quelle supercar date dall’ex capo delle Dogane Minenna a ministri e politici: “Quello si è preso una Porsche, ognuno si sceglie dal sistema l’auto che vuole”

Marcello Minenna

Marcello Minenna

 (ansa)

C’è anche questo nell’atto di accusa che ha portato l’ex direttore generale dell’agenzia Marcello Minenna e l’ex parlamentare leghista Gianluca Pini agli arresti domiciliari

Le auto sequestrate e confiscate dall’Agenzia delle Dogane finivano a politici e ministri come “auto di cortesia”.

Minenna, scrivono gli investigatori “tra il 2020 ed il 2022 assegnava le auto in violazione di qualunque normativa di riferimento e con il solo fine di accrescere la propria personale sfera di influenza su esponenti politici e alti rappresentanti delle istituzioni, ha consegnato svariate autovetture confiscate dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli disponendone come se fossero suoi beni personali

pc 24 giugno - Denunciare/combattere e schiacciare i gruppi fascio/nazisti in tutte le forme -essuna fiducia nello Stato borghese

info/corrispondenza
Il sito dell’emittente televisiva privata genovese Primocanale riporta, nella sua edizione di mercoledì ventuno giugno, un articolo – firmato da tale Au. B. – nel quale si dà conto di un’operazione della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali (Digos) del capoluogo ligure.
 
A seguito del monitoraggio delle loro pagine presenti su alcune note reti sociali, e di un blog a loro in uso, gli inquirenti hanno provveduto alla perquisizione delle abitazioni di due soggetti legati all’estrema destra, accusati di «apologia e incitazione alla discriminazione e alla violenza razziale, etnica, religiosa fondata in tutto o in parte sulla negazione o la minimizzazione della Shoah».


I due loschi figuri, che «si dichiaravano orgogliosamente nazisti», in questione sono: il ventiseienne genovese Emil Pusceddu, di professione corriere, ed il piccolo artigiano cinquantanovenne di origine torinese Carlo Gariglio.
 
Costui è il portavoce nazionale di un’organizzazione dalla ragione sociale eloquente, Movimento Fascismo e Libertà-Partito Socialista Nazionale, il cui indirizzo coincide con quello del personaggio in questione: strada del Cavallero 4, San Paolo Solbrito (Asti).

venerdì 23 giugno 2023

pc 23 giugno - Strage di Ustica: il governo Meloni ha interrotto il finanziamento alla desecretazione degli atti e porta avanti il depistaggio con Giovanardi

I "sovranisti" del governo fascista di Meloni - come da sempre - si rivelano i migliori servi dell'imperialismo USA

Stragi, “il governo ha interrotto il finanziamento alla desecretazione degli atti” 

“Bisognerà pur dire una volta per tutte a Giovanardi e ai sostenitori della bomba come causa dell’abbattimento del Dc9 Itavia nei cieli di Ustica che è la magistratura il riferimento per le sue tesi e per le prove. È la magistratura che deve essere convinta, che deve accettare le ricostruzioni”. Così all’ANSA la presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, commentando quanto affermato dall’ex senatore Carlo Giovanardi, in merito alle cause della tragedia del volo Itavia, precipitato nel Tirreno il 27 giugno 1980 con a bordo 81 tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

lo denunciano i familiari delle vittime del Dc9 inabissatosi al largo di Ustica 43 anni fa. Intanto, la Procura generale ha chiesto la conferma dell’ergastolo in appello per Gilberto Cavallini, l’ex militante neofascista accusato di essere esecutore in concorso dell’attentato alla Stazione del 2 agosto 1980.

zic 22 giugno 2023 

Dc9 Itavia abbattuto ad Ustica “Dobbiamo continuare a portare avanti l’impegno sulla desecretazione e

pc 23 giugno - Biden incontra Modi: da Washington armi e droni per allontanare l’India da Cina e Russia - lunedi 26 a ORE 12 - controinformazione rossoperaia il significato di questo viaggio

NEW YORK - Droni, altre forniture militari, un progetto per costruire insieme in India i motori degli aerei caccia di ultima generazione, e investimenti per produrre semiconduttori.

Sono molto concrete le concessioni fatte dal presidente americano Biden al premier indiano Modi, durante la visita di stato alla Casa Bianca, per staccarlo dall’abbraccio con il rivale russo Putin e tenerlo distante da quello cinese Xi.

Biden incontra Modi: da Washington armi e droni per allontanare l’India da Cina e Russia
Il presidente americano riceve il leader indiano: “Partnership mai così forte”. Sul tavolo accordi commerciali e la guerra in Ucraina

pc 23 giugno - dichiarazione di georges ibrahim abdallah in occasione della manifestazione a parigi del 18 giugno - a cura di SRP

 

Chers Camarades, Chers Ami·es,

Votre mobilisation solidaire, dans la diversité de votre engagement, apporte beaucoup de force et de chaleur à tous ceux et celles qui, depuis tant d’années, s’expriment de derrière les barreaux à travers les initiatives que vous développez sur le terrain de la lutte en cours.

Il y a juste un an, lors de la Journée internationale du prisonnier révolutionnaire, certains parmi nous se demandaient, si par ce temps de crise globale du capitalisme mondialisé et de l’exacerbation de toutes ses contradictions, et plus particulièrement l’affirmation de ses divers processus de fascisation, la bête et son prolongement organique qui est l’entité sioniste, ne serait-il pas permis d’entrevoir un autre horizon plus ambitieux à cette occasion et de dépasser l’affirmation de notre solidarité inébranlable avec la lutte de nos camarades embastillés ?

Ne serait-il pas temps d’affirmer, que la célébration de cette journée internationale du prisonnier révolutionnaire, devrait prioritairement inciter toutes les structures de solidarité à interpeller et encourager les forces vives de la révolution et ses avant-gardes combattantes, afin qu’elles mettent en œuvre toutes les mesures nécessaires à l’expression pratique de la ferme détermination d’arracher nos camarades aux griffes de leurs criminels geôliers ?

Bien entendu Camarades, il ne s’agit pas là d’affirmer haut et fort un quelconque devoir d’ordre  moral envers nos camarades captifs. Il s’agit tout simplement de conjuguer les capacités des forces révolutionnaires au niveau national, régional et international, et d’inscrire en premier lieu la libération de nos camarades dans la dynamique globale des luttes réellement en cours.

Si nous estimons, Camarades, que le peuple palestinien fait l’objet d’une criminelle stratégie de destruction systématique, et si nous estimons que la lutte de ces masses populaires dure depuis plus d’un siècle et qu’elle est appelée toujours à s’inscrire dans un processus de lutte de longue haleine, la question des prisonniers et de l’enfermement d’une manière générale, s’inscrit alors d’emblée dans la dynamique globale de cette lutte et par conséquent, on ne peut pas l’aborder comme une tâche à s’en acquitter une fois pour toutes.

Les forces vives de la révolution palestinienne et de ses avant-gardes combattantes ne peuvent pas faire abstraction de cette réalité. Elles savent mieux que quiconque, que l’enfermement dans la diversité de ses formes n’est qu’une expression de la politique sioniste de tout ce qui est palestinien.

Cette criminelle politique durera tant que ce prolongement organique de l’Occident continuera à s’affirmer. Tout naturellement, c’est aux forces vives de la révolution palestinienne à structurer la dynamique la plus appropriée à développer le cheminement vers la dissolution de cette criminelle entité et de toutes ses assises racistes et suprémacistes .

La libération de nos camarades embastillés devrait se répéter tout au long de ce cheminement.

Vous voyez Camarades, quand on parle de l’impératif devoir envers les camarades en captivité, il ne s’agit pas d’un devoir d’ordre moral, il s’agit tout simplement de disposer et de conjuguer les capacités des forces révolutionnaires réellement existantes.

Soyons, Camarades, à la hauteur de ce devoir et au besoin, à tous, à voix haute, tous et toutes, que c’est le devoir le plus sacré, et que tout révolutionnaire doit être toujours prêt à s’en acquitter.

Soyons dignes de l’épopée des flambeaux de la liberté, ces indomptables héros résistants captifs dans les geôles sionistes.

LIBÉRONS-LES !

Certainement on n’a pas à attendre que l’état de santé de notre cher camarade Walid Daqqa soit alarmant pour agir… Certainement on n’a pas à attendre que nos camarades captifs fassent une grève de la faim à tombeau ouvert pour dénoncer la détention administrative… Certainement on n’a pas à attendre que le secrétaire général Ahmad Saadat soit mis à l’isolement ainsi que les autres dirigeants du FPLP… Les conditions de détention dans les geôles sionistes ne cessent de s’empirer de jour en jour. Et comme vous le savez Camarades, pour y faire face, la solidarité internationale s’avère une arme indispensable.

De la prison de Ramon, Ahmad Saadat, ainsi que les milliers de camarades embastillés dans les geôles sionistes, vous transmettent leurs salutations révolutionnaires et attirent votre attention sur ce qui se passe en Palestine avec l’arrivée au pouvoir des fascistes suprémacistes.

Que mille initiatives solidaires fleurissent en faveur de notre camarade Walid Daqqa !

Que mille initiatives solidaires fleurissent en faveur des grévistes contre la détention administrative !

La solidarité, toute la solidarité avec les résistants dans les geôles sionistes et dans les cellules d’isolement au Maroc, en Turquie,,en Grèce, aux Philippines et ailleurs de par le monde !

La solidarité toute la solidarité avec les prolétaires mobilisés dans ce pays !

Honneur aux Martyrs et aux masses populaires en lutte !

A bas l’impérialisme et ses chiens de garde sionistes et autres réactionnaires arabes !

Le capitalisme n’est plus que barbarie, honneur à tous ceux et celles qui s’y opposent dans la diversité de leurs expressions !

Ensemble Camarades, et ce n’est qu’ensemble que nous vaincrons !

A vous tous Camarades et Ami-es, mes plus chaleureuses salutations communistes.

Votre camarade Georges Abdallah

pc 23 giugno - Info sulla mobilitazione dopo l'operazione repressiva contro gli ecologisti in Francia

“Onda Anomala-notizie eventi e movimenti dal Clima che Cambia”. La trasmissione quindicinale del martedi pomeriggio in onda alle 18,45 e in replica il mercoledi alle 6.30. Nella puntata di oggi torniamo ad occuparci del movimento delle “Rivolte delle Terre” e della mobilitazione che si è tenuta il 17-18 giugno in Val Maurienne contro il Tav Torino-Lione.

Almeno 5000 i No Tav francesi e italiani che hanno manifestato in Val Maurienne, in Francia, per

giovedì 22 giugno 2023

pc 22 giugno - Torniamo sulla situazione nelle grandi fabbriche: Stellantis, Acciaierie - Lavoriamo per la scintilla che accenda la prateria - Da ORE 12 del 21 giugno

La contronformazione rossoperaia del lunedi', mercoledi', venerdi' 

si può trovare anche su spotify





Nelle fabbriche, nelle grandi come nelle medie e nelle piccole, la situazione dei lavoratori fronteggia attacchi al salario, cassa integrazione quasi permanente, precarietà, flessibilità e licenziamenti per la chiusura di alcune di esse.

Il governo e i padroni stanno andando per la loro strada. E gli incontri a Roma come sui territori confermano in generale i piani dei padroni.

Nella giornata del 19 giugno vi è stato un incontro a Roma che ha riguardato le vertenze di fabbriche più grandi: il gruppo Stellantis, le Acciaierie d’Italia-ex ILVA e alcune fabbriche come l'Elettrolux e la Whirlpool.

Questo tavolo viene molto valorizzato dai sindacati diventati culo e camicia con questo governo, innanzitutto la FIM Cisl che sembra un megafono delle proposte dei padroni e del governo.

Sul fronte Stellantis, mentre i lavoratori fronteggiano una situazione sempre peggiore in termini di carichi di lavoro e di cassa integrazione a fronte di piani che prevedono in prospettiva la trasformazione nell'elettrico, mentre nell'immediato ci sono tagli e intensificazione dello sfruttamento.

In particolare la situazione si sta facendo sempre peggiore allo stabilimento di Melfi dove già tanti lavoratori sono stati obiettivamente costretti alle dimissioni con l’incentivo all'esodo e sono in corso i trasferimenti di lavoratori in direzione di Pomigliano. Si tratta di trasferimenti forzati. In particolare in questi ultimi due giorni è venuta fuori anche sulla stampa - ne ha parlato soprattutto la Gazzetta del Mezzogiorno - dei trasferimenti forzati delle operaie della Stellantis di Melfi.

Le lavoratrici hanno fatto un comunicato che dice: Siamo un gruppo di donne a cui è stata data

pc 22 giugno - Bangladesh - repressione contro il PBSP partito proletario maxista-leninista-maoista

BANGLADESH: Repression against Proletarian Party of Purba Bangla(PBSP). - maximum solidarity - Maoistroad

 Since last April, the police of Bangladesh has been conducting an operation to suppress the Proletarian Party of Purba Bangla(PBSP).  According to various Bangladeshi national dailies and sources, more than 9 Proletarian Party members have been arrested so far.  Police say they were arrested from a specific place.  But party sources say that they were arrested from different places and framed together in the case.  The state is suppressing the strategic areas of the party, especially in the northern part of Bangladesh.  People are being oppressed there with the aim of ousting the party.

pc 22 giugno - Ancora una aggressione contro i lavoratori in lotta di Mondo Convenienza

Bologna: aggredito picchetto di lavoratori davanti ai cancelli di Mondo Convenienza

Aggredito presidio davanti ai cancelli di Mondo Convenienza. Due lavoratori sono stati portati in ospedale con molteplici traumi

Ieri mattina, davanti ai magazzini di Mondo Convenienza di Bologna, il picchetto di lavoratori del Si Cobas è stato aggredito a più riprese da una decina di preposti e caporali della società RL2, venuti anche da altre città. Si trattava di un’azione organizzata: minacce di morte, calci e pugni”. La vicenda è raccontata con un comunicato stampa diffuso dallo stesso Si Cobas. “Verso le 11,30 un furgone con alla guida uno dei capi della cooperativa arrivato da Firenze ha tentato di sfondare il picchetto- continua il comunicato- investendo un operaio di 50 anni che è rimasto incastrato sotto il mezzo, mentre intorno altri caporali approfittavano della confusione per colpire chi cercava di soccorrerlo. Due lavoratori sono stati portati in ospedale con molteplici traumi. Poco dopo è giunta la convocazione di un tavolo di trattativa in Prefettura, previsto per domani”.

Scrivono i Si Cobas: “La vertenza iniziata con lo sciopero a Campi Bisenzio (Fi), che da ormai oltre venti giorni e venti notti resiste in picchetto davanti ai cancelli di Mondo Convenienza, si allarga. Dopo i lavoratori di Roma e San Giuliano Milanese si sono uniti allo sciopero anche i lavoratori di Bologna, tutti in lotta contro le condizioni schiavistiche imposte dall’azienda. I padroni di Mondo Convenienza vedono a rischio il loro collaudato sistema di affari: già l’anno scorso la magistratura ha aperto proprio a Bologna un’inchiesta per caporalato, sfruttamento e intermediazione illecita di manodopera per 21 dirigenti del gruppo, mentre ad Ivrea si indaga per estorsione, maltrattamenti, caporalato e discriminazione razziale. Oggi abbiamo visto anche a Bologna il vero volto di Mondo Convenienza: sfruttamento selvaggio e violenza contro chi chiede diritti. Il modello Mondo Convenienza può e deve essere fermato, e solo la forza degli operai organizzati può farlo. Le minacce dei caporali non ci spaventano. Nei prossimi giorni seguiranno altre iniziative di lotta e di sciopero, finché non saranno imposti contratti equi, sicurezza e diritti”.

Secondo la RL2, davanti al magazzino sarebbe “nato uno scontro” tra lavoratori intenzionati ad entrare e lavoratori in picchetto. L’azienda poi “condanna ogni forma di violenza e si appella al buon senso” del Si Cobas “affinché cessi immediatamente i blocchi e ogni tipo di azione provocatoria”.

 

pc 22 giugno - Francia - una testimonianza della repressione contro il movimento di ribellione ecologista - il vero terrorismo è quello dello stato

 

Serge, il ferito più grave di Sainte Soline

Ciao a tutti,

Mi chiamo Serge e sono stato gravemente ferito, come molti altri, durante la manifestazione contro il megabacino di Sainte Soline del 25 marzo 2023.

Sono stato colpito alla testa da una granata, probabilmente lanciata da un gendarme equipaggiato di un lanciagranate “Cougar”.

Ho subito un grave trauma cranico che mi ha messo in una situazione di estrema urgenza, situazione aggravata dal blocco dei soccorsi durante la manifestazione.

Dopo un mese di coma farmacologico e sei settimane in rianimazione, sono stato trasferito in un reparto di neurochirurgia, in seguito in un centro di riabilitazione.

Al momento, avverto dei grandi progressi nella mia capacità muovermi, mangiare e semplicemente a interagire e pensare.

Il percorso sarà molto lungo ma sono determinato a dare tutto a battermi per recuperare ciò che ero sia fisicamente che mentalmente.

Chiaramente lo faccio per me stesso, ma anche perché credo che rifiutare di abdicare, rifiutare di essere schiacciato dalla macchina repressiva sia una necessità politica nel momento in cui gli stati scommettono sul terrore e la nostra passività.

Innanzitutto ci tengo a ringraziare coloro che, in quel campo minato, mi hanno preso, tenuto la mano, protetto, dato le prime cure (rallentamento dell’emorragia, massaggio cardiaco, intubazione…) e semplicemente mi hanno permesso di restare in vita.

Allo stesso modo, ci tengo a ringraziare il personale medico che, in ogni fase, si è preso cura di me e mi aiutano ancora oggi a riconquistare il mio corpo e la mia mente.

Non posso che condividere con voi il bene folle che ho provato all’uscita dal coma davanti alla forte solidarietà che si è espressa: assemblee, testi, scritte, regali, musica, azioni e messaggi da compagni di tutto il mondo.

L’eco delle vostre voci e dei ruggiti della strada hanno aiutato, me e miei cari, a non mollare. Per tutto questo, ringrazio tantissimo tutte e tutti. Siete stati dei grandi.

Tutto questo ci ricorda che è necessario che nessun pestaggio, che nessuna carcerazione, nessuna mutilazione, nessun omicidio compiuto dalle forze dell’ordine sociale capitalista passi sotto silenzio.

Loro mutilano e uccidono così spesso che non c’è nulla di accidentale, fa parte della loro funzionalità. Troppe storie nel mondo ricordano che non c’è niente di più vero della formula “ACAB”.

Tutti gli sbirri sono dei bastardi. Sono e resteranno i tirapiedi della borghesia di cui proteggono gli interessi e ne assicurano, fino ad ora, l’esistenza.

La classe capitalista ha come unica prospettiva la degradazione delle nostre condizioni di vita su larga scala e ogni proletario del mondo ne fa oggi l’amara esperienza.

Di fronte alle lotte che portiamo avanti per contrapporci a questo destino funesto, loro hanno chiaramente scelto di aumentare drasticamente la repressione, con nuove leggi repressive e con il fatto di lasciare carta bianca alle forze dell’ordine, come a Sainte Soline.

Dobbiamo prenderne atto e avere collettivamente l’idea che è fuori questione partecipare a una lotta senza protezioni efficaci per delle capacità di resistenza.

Non siamo dei martiri.

Nondimeno, la nostra forza non ha molto a che vedere con una storia di campo di battaglia.

La nostra forza sta nel numero, nel nostro posto nella società e nel mondo migliore al quale aspiriamo. Contro le organizzazioni di dirigenti e burocrati che ci vorrebbero rimettere al nostro posto una volta raggiunto il loro posto al sole conquistato sulle nostre spalle, ci vogliono mille modi di organizzarci alla base attraverso e per delle solidarietà concrete, destinate ai compagni del movimento ma anche, e probabilmente soprattutto, a coloro che si uniranno agli slanci rivoluzionari futuri.

Forza ai compagni attualmente colpiti dallo stato!

Viva la rivoluzione!

A presto nelle lotte.

S.

pc 22 giugno - Francia arresti e messa fuori legge per il movimento ecologista Soulèvements de la Terre

France: Arrestations et menace de dissolution des Soulèvements de la Terre

La sous-direction antiterroriste (SDAT) a interpellé, ce mardi 20 juin, plusieurs personnes proches des Soulèvements de la Terre. Ces arrestations seraient liées à une opération menée le 20 décembre contre la cimenterie Lafarge de Bouc-Bel-Air, près de Marseille. Sept personnes ont été arrêtées, notamment en Loire-Atlantique. Une maison a également été visée à Marseille dans laquelle une perquisition a eu lieu et où 2 personnes ont été interpellées. Au total, 14 personnes ont été placées en garde à vue ce mardi dans le cadre de l’enquête, elles sont accusées de «dégradation en bande organisée par moyen dangereux», «dégradation en réunion» et «association de malfaiteurs». Cette nouvelle opération policière intervient deux semaines après une première vague d’une quinzaine d’interpellations organisée le 5 juin  à travers toute la France, notamment dans les villes de Marseille, Montreuil, Dijon, Lyon, Toulouse et Bayonne (voir notre article).

Gérald Darmanin a confirmé ce même jour vouloir dissoudre les Soulèvements de la Terre et a annoncé qu’il présenterait un décret en ce sens demain mercredi en Conseil des ministres. Mercredi dernier, le

pc 21 giugno - Il fascismo nel sangue

Il fascismo nel sangue

Con la cancellazione da parte del Tribunale di Padova dei 33 atti di nascita di bambini nati in coppie omogenitoriali, il genitore non biologico non esiste più. Lo Stato esclude e non include  Non mi viene in mente niente di più fascista del sangue. Il sangue che stabilisce parentele, gerarchie, eredità, tradizioni. Il sangue che consente di mantenere i privilegi. Il privilegio che è l’opposto e il contrario del diritto. Il fascismo, ancora prima di una ideologia, di una memoria, dell’apologia di un reato, è una pratica. Una prassi quotidiana, anche amministrativa.

pc 21 giugno - da soccorso rosso proletario - infosolidale - dichiarazione dei prigionieri politici anarchici al processo di torino


Dichiarazioni di Anna Beniamino e Alfredo Cospito all’udienza del 19 giugno
Posted on 21/06/2023   

Di seguito il testo delle dichiarazioni rilasciate da Anna e da Alfredo all’udienza del 19 giugno 2023 presso il tribunale d’appello di Torino, nell’ambito del processo Scripta Manent in cui entrambi sono stati condannati per istigazione a delinquere per la rivista Croce Nera Anarchica, per vari attacchi a firma FAI, per associazione sovversiva e per strage politica, per l’ordigno alla caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006, a firma Fai/Rat. Il 26 giugno 2023, a partire dalle ore 12, ci saranno le repliche e, successivamente, verrà emessa la sentenza. Ricordiamo che il pm ha nuovamente richiesto l’ergastolo e 12 mesi di isolamento diurno per Alfredo e 27 anni e 1 mese per Anna.

Dichiarazione di Anna

Dichiarazione spontanea per udienza 19/06/2023
presso Corte d’Assise d’Appello di Torino

Dopo anni di processo, decine di udienze, non mi stanco di continuar a ribadire quanto dichiarato finora, ad affermare alcune semplici e tautologiche verità, contro l’esercizio del falso perpetrato con metodo scientifico nelle aule di tribunale.
Gli anarchici sono antiautoritari. Gli anarchici non sono stragisti e tanto meno difendono azioni stragiste.
Le stragi che sono state perpetrate in questo Paese sono state il frutto avvelenato dell’intrecciarsi di potere politico ed economico, quanto di più lontano dal pensiero e dalle pratiche antiautoritarie.
Siamo in un processo politico per cui non vale la realtà dei fatti ma la potenza delle suggestioni, tanto più è abnorme ed assiomatica l’accusa, tanto è vanificata la difesa.
Si continua a straparlar di stragi ma quella vera è quella compiuta sulla realtà dei fatti. Vi siete inventati i “capi” anarchici, le “associazioni” funzionanti a singhiozzo o strutturate come scatole cinesi in cui non si capisce neppure più quali siano i contenitori e quali i contenuti, le perizie grafiche “probabilistiche” per attribuire i fatti, l’ultima chicca in ordine di tempo è stata la collusione tra anarchici e mafiosi.
I meccanismi argomentativi nell’attribuzione dei reati e nella creazione di profili biografici ad hoc rendono gli scenari orwelliani qualcosa di squisitamente retrò.
Gli inquisitori mentono sapendo di mentire e facendosi scudo della refrattarietà degli anarchici al mercato della giustizia. Giocano sul fatto che l’etica anarchica non è in vendita al miglior offerente.
La macchina infernale della DNA (Direzione Nazionale Antimafia) diventata DNAA (Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo) ha bisogno di scalpi per macinar consenso e per fortificare l’impalcatura della repressione preventiva: servono nemici interni, non importa se costruiti ad arte con falsità storiche, politiche, fattuali e processuali, se no la macchina rimane senza benzina ed i regimi speciali sguarniti di carne e d’anime.
Oggi è rimasta solo la nostra testa sul piatto, ma non va dimenticato che per anni decine di compagne e compagni sono stati inquisiti e incarcerati in questo ed in procedimenti paralleli che si autoalimentano. Così come è successo per i procedimenti che hanno portato al 41bis per Alfredo Cospito: crollano le impalcature delle operazioni Bialystok e Sibilla, non ci sono capi e istigatori… però il 41bis rimane.
Colgo una tragica ironia in tutto questo: i vari inquisitori si impappinano non conoscendo bene neppure la sostanza dell’accusa, infarciscono le loro carte di palesi falsità e contraddizioni, basta arrivare al risultato. Nulla di strano: è l’etica malata di quest’epoca dove si santifica il profitto assassino e si criminalizza la povertà.

Roma, 19 giugno 2023
Anna Beniamino

Dichiarazione spontanea di Alfredo Cospito per l’udienza 19/06/2023 presso Corte d’Assise d’Appello di Torino

Questa mia dichiarazione è strettamente legata al processo perché entra nel merito del trattamento sanzionatorio che mi avete inflitto. Trattamento sanzionatorio incostituzionale e che contraddice le vostre stesse leggi. Trattamento sanzionatorio il 41 bis che stravolge il senso stesso della mia carcerazione, imponendomi una censura insensata che limita il mio diritto alla difesa.
È evidente a tutti come la mia vicenda processuale sia stata usata come una sorta di clava da una parte politica “il governo” contro un’altra parte politica la cosiddetta “opposizione”. Il mio trasferimento all’ultimo momento da una sezione ad un’altra in previsione dell’arrivo dei parlamentari PD ne è un esempio lampante. Che dimostra come sia stato strumentalizzato il DAP e il 41 bis per fini politici.
Questi fatti sono strettamente legati a questo processo perché sono il prodotto delle dinamiche politiche passate che hanno portato alla nostra accusa e condanna spropositata per strage politica. Il tapparmi ora la bocca, nell’unico momento in cui posso difendermi vorrebbe dire avvallare questa deriva pericolosa e totalitaria. Prima di parlare di Fossano e della cosiddetta “strage” (anche se c’è poco da dire basterebbe guardare le immagini dei danni della tremenda esplosione) per soli due minuti mi toccherà accennare a tre morti di due delle quali in qualche modo sono responsabile, la terza morte quella di Cosimo è avvenuta al centro clinico di Opera, reparto 41 bis.
Sono tutte morti legate alla mia vicenda perché legate all’impunità del regime in cui da un anno mi tocca lottare e sopravvivere per non soccombere. Non posso tacere, lo devo ai condannati a morte rinchiusi in quel centro clinico, lo devo a chi è stato lasciato morire e a chi in questo momento nel carcere di Sassari si sta lasciando morire per far sentire la propria voce. Lo devo a Domenico Porcelli in sciopero della fame da 4 mesi. Al suo fianco i figli e Maria Pintus il suo avvocato. A sostenerlo sono quei pochi rivoluzionari anarchici, comunisti e indipendentisti sardi che a costo di galera e repressione si battono contro il 41 bis.
Domenico per lo stato è un mafioso quindi indifendibile carne da macello, per lui la costituzione non vale. Per lui nessuna stucchevole passerella di politici, nessuna attenzione dei media. Ne sono certo Domenico non farà notizia neanche da morto. Come d’altronde è già successo a due poveri cristi morti uno dietro l’altro di sciopero della fame nel carcere di Augusta. E di cui mi sento responsabile, perché influenzati dalla canea mediatica che ha seguito il mio sciopero hanno azzardato scivolando velocemente verso la morte.
Le loro morti non hanno destato alcuno scalpore, un silenzio complice ed osceno le ha avvolte. Uno di loro era un cittadino russo e chiedeva semplicemente di essere rimpatriato. Immaginate cosa sarebbe successo se a morire di fame in un carcere russo fosse stato un italiano…associazioni umanitarie e media avrebbe scatenato il finimondo. Invece la sua morte è passata inosservata, l’indifferenza è stata totale, rivelando la faccia ipocrita, razzista, imperialista dell’occidente. La faccia ipocrita dello stesso stato etico che per tenere nascoste sue vecchie complicità mantiene in piedi il baraccone degli orrori del 41 bis. Un segreto di pulcinella che sono 30 anni che resiste, che nessuno ha il coraggio di affrontare, chi tocca muore …e che finirà nella volontà di chi l’ha ideato solo quando l’ultimo testimone di quell’accordo fra stato e mafia sarà morto e seppellito tra queste mura.
Certe volte ho il dubbio che è il sistema stesso che voglia essere raccontato, perché altrimenti trasferirmi ad Opera in quello che Nordio ha avuto il coraggio di definire come una struttura medica di eccellenza. Un caotico e mortale baraccone dove vecchi e moribondi vengono parcheggiati in solitudine in attesa della morte. In questa sottospecie di manicomio nei corridoi piove, l’estate si muore dal caldo, l’aria condizionata non funziona, l’inverno si muore dal freddo. Alle finestre bocche di lupo, scarafaggi, formiche, zanzare impazzano tormentando persone allettate, paralizzate, anziani, moribondi, ciechi.
Tra il giugno e l’ottobre del 2022 in un centro clinico che può “ospitare” 12 persone in 6 non ce l’hanno fatta, non sono sopravvissuti. Se si è fortunati qualche giorno od ora prima dalla morte si viene traferiti in ospedale dove il trattamento è più umano, ma dove si muore sempre tra estranei senza l’affetto dei propri cari. Tutto è sulle spalle dei ragazzi e delle ragazze che si occupano di pulire e si arrabattano tra pannoloni e medicinali, e gli infermieri-e che cercano di fare del loro meglio ma sono in pochi. La dottoressa responsabile scarica la propria responsabilità sugli infermieri, dandosi spesso per malata cosa abbastanza imbarazzante. Naturalmente parlando di detenuti in situazioni sanitarie precarie dove basta essere trascurati un tantino in più per vederti scivolare verso la morte, le obiezioni da parte dei malati scarseggiano. Ma qualche detenuto impavido ha protestato ed i tribunali gli hanno dato ragione, ma parlando di 41 bis, di un mondo a parte e di figli di un dio minore tutto è rimasto invariato.
Nessuno dovrebbe morire isolato in una cella, sotto l’occhio freddo di una telecamera che lo filma in stanza 24 ore su 24. Come è successo nel giugno del 2022 a Cosimo Di Lauro. Questo detenuto è morto di inedia, non era in sciopero della fame, semplicemente aveva smesso di bere e mangiare, secondo le testimonianze che ho ascoltato, e non solo da detenuti, “non ci stava con la testa”. Una mattina la guardia lo trova morto, monitorato in cella da una telecamera, la sua agonia filmata, senza che nessuno muovesse un dito. Di Lauro non arrivò mai in ospedale, al contrario del sottoscritto trasportato in ospedale al minimo accenno di malore anche se non in pericolo immediato di vita. Cosimo un semplice “mafioso” ed in più non in grado di ragionare e di far valere i propri diritti venne lasciato morire. Venne aperta un’indagine, vennero prese delle testimonianze anche quelle di un coraggioso detenuto, ma tutto venne insabbiato, fino ad oggi almeno…..
Quante cose ho visto in questo mio anno di 41 bis. Non sono solo le morti ad essere insabbiate ma può capitare che il 41 bis sia strumentalizzato per altri fini. E questo uso “improprio” insabbiato. Ad essere insabbiato il fin troppo chiaro uso del DAP da parte del governo per dare addosso alla cosiddetta “opposizione”. Sto parlando della passerella dei deputati del PD a Sassari e l’uso strumentale da parte del governo delle informative del DAP che mi riguardavano per dare addosso al PD. Per capirci la stupida
piazzata di Fratelli D’italia in parlamento E’ indicativo il mio trasferimento appena qualche giorno prima dell’arrivo dei parlamentari (di cui sono certo, il governo era a conoscenza) da una sezione “tranquilla” in cui passavo le giornate in solitudine in una sezione dove nell’ottica distorta del DAP vi erano i pezzi “grossi” di Sassari, i cosiddetti boss. Che detto tra parentesi hanno fatto di tutto per convincermi a smettere lo sciopero, e che poi sono stati messi alla gogna mediatica per colpa mia. Nessuno mi toglierà dalla testa che il DAP sia stato “ispirato” dal governo. Appena dopo la visita dei parlamentari la sezione fu smembrata ed io trasferito ad Opera.
Quante ingenue trappole mi sono state tese che poi regolarmente si sono ritorte contro il sistema stesso. Sequestro di appunti processuali trasformati in pizzini, l’accusa ridicola di un’alleanza fra mafia e anarchici, l’accusa surreale di aver fatto finta di fare lo sciopero.
La convinzione che mi sono fatto in questo anno è che il 41 bis non abbia il reale obiettivo di spezzare il fenomeno delle organizzazioni criminali. Ma mettere il bavaglio ad una generazione di mafiosi, che lo stato 30 anni fa ha usato e poi tradito. Rinchiudendoli qui dentro fino alla morte che gli tapperà la bocca per sempre, e questo per la paura che una volta fuori i segreti oscuri della repubblica possano essere svelati.
Questo è come dicevo il segreto di pulcinella che sta dietro l’intoccabilità di questo regime.
Il 41 bis verrà tolto, quando l’ultimo testimone scomodo di quell’epoca sarà morto. Questo naturalmente se non verrà esteso al resto del cosiddetto “sistema giustizia”, la barbarie tende a dilagare, e può sfuggire di mano. Tra mafia e stato molte similitudini, volontà egemonica, monopolio della violenza, gerarchia, autoritarismo. Ma poi una volta qui dentro mi sono reso conto che oltre a queste caratteristiche comuni indubbie si aggiunge una sorta di “peccato originale” che abbisogna di un sistema liberticida come il 41 bis per tenere insieme i cocci, senza il quale il sistema nel suo complesso si sfalderebbe. Consiste proprio in questo l’intoccabilità del 41 bis, il suo essere diventato il punto nevralgico di tutto il sistema democratico totalitario, la vera faccia della repubblica italiana.
Per il resto che dire….nulla è cambiato, le foto dei miei genitori sequestrate un anno fa qui a Sassari, e restituite col timbro della censura al mio arrivo ad Opera, di nuovo trattenute al mio arrivo a Sassari. Niente musica, la mia richiesta di comprare un lettore cd rigettata dalla direzione del carcere. A quanto pare libri e musica continuano ad essere visti dal DAP come qualcosa di sovversivo ed in fondo non hanno tutti i torti.
Da quando sono al 41 bis non tocco un filo d’erba, un albero, un fiore solo cemento, sbarre e tv. Negli ultimi mesi con grande fatica sono riuscito a comprare un solo libro, e solo perché di me parlavano i media. I colloqui una sola volta al mese col vetro e con la voce metallica dei citofoni. Le mie sorelle e mio fratello che sono gli unici che possono venire a trovarmi vengono al loro arrivo incerottati sui tatuaggi e sugli orecchini, perché potrebbero comunicare messaggi criptici attraverso i disegni tatuati.
Comunque queste mie rimostranze diventano ridicole, dopo quello che ho visto al centro clinico di Opera.
Ho visto con i miei occhi lo stato che si pretende etico applicare la legge della ritorsione su vecchi e malati, inermi e semi infermi di mente.
La mia richiesta ingenua di libri, musica, periodi anarchici, scientifici, storici ed un prato dove correre e di qualche albero diventa risibile quasi stucchevole. Me ne rendo conto.

Abolire il 41 bis
Grazie compagni e compagne
Sempre per l’anarchia
 

martedì 20 giugno 2023

pc 20 giugno - Cutro e Pylos stragi dell'imperialismo razzista: manifestazioni in Grecia e in Italia

Migliaia di persone in strada a Salonicco per la manifestazione sulla strage di Stato a Pylos: 646 persone assassinate dalle politiche razziste dell'imperialismo UE.

Lo striscione iniziale:

"ΔΟΛΟΦΟΝΟΙ - ASSASSINI"

 “Cutro e Pylos stragi di Stato. Basta morti in mare. Libertà di movimento”. Questi gli slogan della manifestazione sotto la Prefettura di Padova dopo la strage della settimana scorsa avvenuta a largo delle coste greche

Ieri presidi davanti ai consolati greci a Firenze e Milano

pc 20 giugno - Massima solidarietà ai lavoratori di Mondo Convenienza di Bologna aggrediti dal padrone

La lotta dei lavoratori di Mondo Convenienza si estende negli altri magazzini. La risposta dei padroni è sempre la violenza che non piega la forza e la determinazione nella lotta dei facchini, montatori e autisti dell'appalto, che si sono ribellati ai turni massacranti e alle paghe da fame. 

Prima le cariche poliziesche e oggi il fascismo padronale.

“Aggredito picchetto di lavoratori”

Si Cobas: l’episodio si è verificato davanti ai cancelli di Mondo Convenienza e “due lavoratori sono stati portati in ospedale con molteplici traumi. Poco dopo è giunta la convocazione di un tavolo di trattativa in Prefettura, previsto per domani”.

20 giugno 2023 

“Stamattina, davanti ai magazzini di Mondo Convenienza di Bologna, il picchetto di lavoratori

pc 20 giugno - Il più totale disprezzo per la vita dei migranti l'imperialismo assassino lo ostenta nel grande impiego di uomini e mezzi per il recupero del sommergibile dei ricchi

Ogni giorno gli imperialisti dimostrano al mondo intero che sono solo pattumiera da consegnare alla storia. L'impiego così massiccio di forze per recuperare il sommergibile dei ricchi è uno schiaffo in faccia a tutte le vittime delle stragi in mare.

L'imperialismo USA ha impiegato di tutto: navi e aerei di soccorso statunitensi e canadesi, guardia costiera, sottomarino NATO e società di comunicazioni satellitare per localizzare il sommergibile Titan disperso con 5 persone a bordo. 

La spedizione è organizzata dalla OceanGate che portava alcuni ricchi a vedere i rottami del Titanic e chiede 250mila dollari per l'impresa.

«Sto provando a realizzare un sogno. Qualcuno sogna di comprare una Ferrari, altri una casa, io volevo andare a vedere il Titanic. E i sogni non hanno prezzo», raccontò in quell'occasione una donna ispanica, facoltoso banchiera, Renata Rocas, al giornalista. 

pc 20 giugno - Il cane nazisionista israeliano scatena la guerra contro il popolo palestinese: il fronte è Jenin bombardata con elicotteri USA

Un massacro con l'impiego di elicotteri da guerra scatenato dal governo nazisionista che ha l'appoggio dei governi imperialisti, dagli USA ai governi reazionari e fascisti in Europa, compresa l'Italia fascio-imperialista di Meloni ("Israele è partner importante, nazione amica")


Sei palestinesi, tra cui un adolescente di 15 anni, sono stati uccisi e oltre novanta rimasti feriti in un attacco feroce nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. L'esercito israeliano ha usato anche elicotteri d’attacco. È la prima volta in oltre vent’anni che lo Stato ebraico utilizza mezzi simili per attaccare la Palestina; l’impiego del velivolo ad ala rotante di produzione statunitense è segno dell’accresciuta aggressività militare israeliana.


Quattro coloni israeliani sono stati uccisi in risposta ai crimini di guerra di Israele contro i palestinesi.

pc 20 giugno - 19 giugno Milano la giornata di solidarietà con i prigionieri politici in Italia e nel mondo e contro la repressione delle lotte dei lavoratori e dei movimenti del governo fascista Meloni

Questa battaglia che riguarda tutti è stata portata nel quartiere  tra i proletari alla fermata della metropolitana Pasteur, nei pressi della piazzetta di via dei Transiti, stretta fra via Padova e viale Monza. 

 "L’unica iniziativa non virtuale limitata a comunicati internet che è stata messa in campo” come diceva un compagno che ha partecipato, un dato della situazione da superare con la critica/lotta a posizioni e prassi autoreferenziali,

ma che rimane un problema di tutte le realtà politiche, sindacali e sociali che da un lato vengono colpite dalla repressione ma non scendono in campo per unirsi in un fronte comune necessario per rispondere a questo aspetto della politica del governo.

La repressione non potrà che aumentare con il governo fascista Meloni proprio perché all’interno la reazionarizzazione moderno fascista dello Stato imperialista italiano è la strada che la guerra inter imperialista rende necessario per continuare a schiacciare i proletari.

E in questo quadro tutto quello che contrasta o appare alla borghesia  e ai padroni come messa in discussione dei suoi interessi è da criminalizzare e reprimere con l'uso della forza dello Stato, ma proprio questo dimostra che la lotta e il fronte contro la repressione sono parte della rivoluzione per abbatterlo.

Serve passare dalle condizioni oggettive a quelle soggettive.

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Segue il volantino diffuso, le foto iniziativa, intervento finale https://drive.google.com/file/d/1fs4GI5AScropYRyvgLc9s52A459US_km/view?usp=drivesdk

19 GIUGNO 2023

Nella giornata che ricorda, 1986, il massacro di 300 prigionieri politici comunisti nelle carceri

pc 20 giugno - All'Università di Alessandria vogliono cacciare Non una in meno - è giusto opporsi - MFPR

L’università stringe i tempi per far sgomberare Non una di Meno dai suoi locali

Aut aut da parte dell’università di Alessandria per riavere i suoi locali occupati dal collettivo di Non una di meno. “Dobbiamo iniziare i lavori per il campus”, dice il rettore.

pc 20 giugno - Da Soccorso Rosso proletario - Cospito, la Procura chiede ancora l’ergastolo.

La sentenza slitta al 26 giugno dopo le eventuali repliche delle parti

La procura conferma la richiesta dell’ergastolo

La procura generale di Torino ha confermato la richiesta dell’ergastolo. “Alfredo Cospito non merita sconti” ha detto oggi in aula il procuratore generale Francesco Saluzzo, restando nel solco del massimo rigore. Il processo d’appello bis è ripreso a Torino dopo la pronuncia con cui la Corte Costituzionale, aprendo alla possibilità di applicare l’attenuante del “fatto lieve” anche al reato di strage politica, permette ai giudici di infliggere una pena diversa da quella del carcere a vita.

“Noi – ha detto Saluzzo, che ha rappresentato l’accusa assieme a Paolo Scafi – non siamo obbligati a fare sconti che non siano dovuti. E Cospito non merita nulla”. Per l’altra imputata, Anna Beniamino, la proposta è di 27 anni e un mese di reclusione.

La partita si gioca intorno a uno solo dei numerosi episodi contestati nel maxi processo Scripta Manent: l’attentato del 2 giugno 2006 alla scuola Allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, con l’esplosione di due ordigni in rapida successione. Se non ci furono vittime o feriti fu, secondo il pg, per una semplice casualità.

Le difese: “Quando si dice strage si pensa a Capaci”

Le difese hanno preso atto che per la Cassazione si tratta di una “strage politica”, ma non hanno mancato di fare osservare che non ci furono morti né danni importanti, e che “quando si dice

pc 20 giugno - Cosa è stato detto il 19 giugno a ORE 12 Controinformazione rossoperaia - tutta dedicata a repressione-prigionieri politici-carcere


Oggi è il 19 giugno e non facciamo una trasmissione per parlare delle cose che sono nelle prime pagine dei giornali - queste cose sui giornali in generale non li troverete - parliamo delle prigioni, di prigionieri politici, della repressione, tutte cose che raramente appaiono sui giornali. E lo facciamo in una giornata che i comunisti e le organizzazioni rivoluzionarie di tutti le parti del mondo considerano una giornata internazionale contro la repressione, contro i massacri dei prigionieri e, soprattutto, a sostegno delle lotte che anche nelle prigioni i prigionieri fanno e le fanno come parte del movimento dei proletari, dei popoli e delle lotte dei lavoratori che, quando mettono in discussione lo Stato o hanno la volontà di andare oltre questo sistema, combatterlo e rovesciarlo con le armi - in tante parti del mondo perché è indispensabile e in altre perché è necessario - finiscono in prigione.

Il 19 giugno dell'86 nelle prigioni peruviane i prigionieri politici appartenenti e sostenitori del Partito Comunista del Perù, conosciuto all'epoca come “Sendero luminoso”, svilupparono una grande rivolta per affermare che le prigioni non potevano fermare la guerra del popolo, la lotta di liberazione, l'aspirazione a una società contro l'imperialismo e le borghesia ad esso asservite, una società comunista che desse la terra, il lavoro, una società