sabato 15 aprile 2023

pc 15 aprile - La strage sul lavoro per i profitti dei padroni non trova una risposta adeguata dalle organizzazioni sindacali

 13 aprile - un giovedì nero

Dinamica simile per il 26enne di origine albanese morto nello scontro tra il furgone che guidava e un camion sull’A21 altezza Parma. Alle 6 del mattino, invece, lo schianto tra un’autovettura ed un monopattino elettrico ha ucciso un trentunenne diretto al lavoro a Limido Comasco.

Al reparto grandi ustionati dell’ospedale di Padova è spirato un operaio di 57 anni, albanese, a causa delle ferite causate da uno scoppio. Il decesso è avvenuto il 5 aprile ma la notizia è stata data solo dopo una settimana, altro tragico effetto della riforma Cartabia, che causa da tempo l’oscuramento dei fatti di cronaca. 

È precipitato da oltre 50 metri l’operaio morto a Brienza in Basilicata, per il ribaltamento del camion su cui lavorava in una cava. Due sono i decessi accertati in agricoltura: in provincia di Pesaro Urbino un uomo di 78 anni è caduto da quattro metri procurandosi una ferita alla gamba che lo ha fatto morire per dissanguamento durante il taglio di un ramo, mentre un cinquantottenne si è ribaltato con il trattore ed è morto morto sulla provinciale Terlizzi-Molfetta.

 Drame Ibrahima, operaio di 25 anni caduto da un’impalcatura mercoledì 12 a Teramo:

Tdue vivaisti morti per il cedimento di una piattaforma in un golf club nel Milanese

....i golfisti del club, che secondo alcune ricostruzioni avrebbero continuato a giocare mentre venivano recuperati i corpi dei due operai e si procedeva a soccorrere il giovane apprendista di 21 anni rimasto gravemente ferito.

pc 15 Aprile - Esercitazioni militari italo-giapponesi nel Golfo di Aden

Con il Giappone (e l'India), il governo Meloni rafforza la presenza militare dell'imperialismo italiano nell'Indo-Pacifico, un altro passo che alimenta altri venti di guerra


stralci dal sito online formiche:

Esercitazioni congiunte con la Marina Militare giapponese nell'Oceano Indiano occidentale.

Tokyo rappresenta uno dei principali pilastri della presenza orientale di Roma (grazie alla partnership con il progetto Global Combat Air Command). Una priorità è anche l'India con la quale il governo Meloni ha stretto un partenariato strategico che ruota anche intorno alla cooperazione militare.

(Un'area strategica per la borghesia imperialista italiana, rappresentata dagli incontri a cui Meloni ha partecipato: India, Emirati Arabi Uniti e Israele, il nuovo asse-puntello dell'imperialismo a guida USA- in Medio Oriente, contrapposto a Turchia e Iran e, soprattutto, alla Cina, ndr)

Le marine giapponesi e italiane hanno navigato insieme e condotto un'operazione di addestramento congiunta nel Golfo di Aden, con la missione che si è svolta sabato scorso nell'ambito di due partenariati navali multinazionali, Combined Maritime Forces (Cmf) e European Union Naval Forces (EuNav).

La Cmf è una missione congiunta a guida Usa che coinvolge 38 nazioni suddivise in diverse task force (il Giappone fa parte della TF151, comandata dall'ammiraglio navale della Repubblica di Corea Ko Sung-bum). EuNav è un acronimo che copre la serie di attività dell'Unione Europea.

Il perimetro operativo delle due iniziative è il perimetro delle acque del Medio Oriente dal Mar Rosso e Golfo Persico all'Oceano Indiano occidentale.

Il cacciatorpediniere Makinami (DD 112) della Japan Maritime Self-Defense Force e la fregata ITS Carlo Bergamini (F 590) della Marina Militare Italiana hanno svolto attività pratiche e teoriche relative all'abbordaggio di navi e all'intercettazione di unità in un'area interessata da operazioni criminali di pirateria da gruppi armati legati al Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane.

Queste esercitazioni hanno una valenza strategica, in quanto alla presenza delle due missioni occidentali si aggiunge la presenza delle unità iraniane, che hanno ospitato più volte anche manovre congiunte con Cina e Russia.

La posizione dell'Italia imperialista, secondo USA/NATO, la spiega Soliman, direttore dello Strategic Technologies and Cyber Security Program al Middle East Institute di Washington:

“La visione più ampia del sistema indo-abramico è quella di un sistema transoceanico che si espande dall’Indo-Pacifico al Mar Mediterraneo”. “Gli Stati costieri di questo sistema transoceanico garantiranno la loro vitalità economica e la loro sicurezza attraverso reti commerciali e di difesa. Questi obiettivi sottolineano che l’Italia è uno Stato chiave nel mio sistema indo-abramitico”.

pc 15 aprile - Il governo Meloni corre per modificare la Costituzione: entro giugno sarà presentata la proposta per il presidenzialismo…

combattere contro il moderno fascismo è giusto e necessario

Forse questo lato dell’attività della Meloni e del suo governo, quello delle “riforme costituzionali”, in questo momento, si “vede” di meno, ma la Meloni è in piena attività anche su queste “riforme” che servono per accompagnare, insieme all’iperattivismo delle “missioni economiche”, la garanzia della difesa del sistema capitalista-imperialista italiano e dei profitti dei suoi padroni dell’industria e della finanza.

“Il governo è fortemente determinato” dice la ministra Casellati, ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione, per approvare questa riforma che cambiando la Costituzione vuole introdurre il presidenzialismo, o il semi-presidenzialismo, alla francese o all’americana, non importa, l’importante per la Meloni è che ci sia un accentramento dei poteri nelle mani di chi è al potere, tanto che la proposta vede in campo “due opzioni”: o l’elezione del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio, basta che si arrivi, come si dice, all’“uomo solo al comando” che tanto piace ai fascisti.

“Le opzioni sul tavolo” dice infatti l’articolo del Sole24ore del 13 aprile “restano due: l’elezione del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio, ipotesi quest’ultima su cui c’è la maggiore condivisione.” Resta ancora “da decidere la modalità: o una bicamerale o il normale iter previsto dall’articolo 138.” La Casellati dice che “preferisce questa strada, ma la scelta definitiva sarà presa

pc 15 aprile - Lavorare per uno sciopero generale per davvero a partire da 26 maggio - a proposito della proposta della USB

"Niente farse", si'.. ma neanche parole d'ordini sbagliate 

Una prima presa di posizione dello slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale

La parola d'ordine dello sciopero: "il governo Meloni se ne deve andare", è prematura e quindi sbagliata - nel nostro paese manca ancora, a differenza della Francia, un movimento di lotta generale unico in grado di supportare una parola d'ordine come la caduta del governo Meloni. 

Nello stesso tempo è inutile che nello sciopero venga fatto un riepilogo di tutto il male di tutti i precedenti governi che sono stati tutti al servizio dei padroni e antioperai e antipopolari - mettere tutto questo nello sciopero che si propone non serve a nulla e certo non è in grado di motivare ancor più lo sciopero, ma lo rende usuale a tanti altri che non hanno avuto successo e non hanno scalfito per nulla i governi dei padroni e la loro azione antioperaia e antipopolare - e da' allo sciopero un carattere da ultima spiaggia, invece che il necessario passaggio per riprovarci.

Circa le altre parole d'ordini. 

Quella di "abbassare le armi - alzare i salari"  è una facile forma di agitazione ma questo non vuol dire che sia giusta. Ridurre la lotta contro la guerra e gli aumenti delle spese militari alla loro ricaduta sul salario è assai limitato, perchè denuncia solo un aspetto - fermare la guerra è altra cosa - i salari sono attaccati da prima della guerra, e anche in questi recenti attacchi pesano tanti altri fattori che nella proposta USB non sono affrontati.  

La richiesta salariale è giusta ma è una pura illusione che essa possa essere raggiunta da questo sciopero generale e anche da uno sciopero generale vero, se essa non parte da fabbriche e posti di lavoro con lotte che si generalizzano ed estendono non si può ottenere nulla e la proposta Usb sostituisce la proclamazione dello sciopero generale alla lotta necessaria e prolungata per conseguirlo.

Detto questo, per noi è giusto unirsi per lo sciopero del 26 e farne terreno di lotta dentro e fuori le fabbriche e posti di lavoro, realtà proletarie e territori

La proposta USB

È tempo di lotte, non di farse: il 26 maggio sciopero generale, il governo Meloni se ne deve andare

Roma,

Milioni di lavoratori e lavoratrici da trent’anni a questa parte hanno assistito alla riduzione del proprio potere di acquisto di circa il 12 %, come segnala l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), organismo internazionale che collabora attivamente con CGIL CISL e Uil.

Milioni di lavoratori e lavoratrici subiscono il peggioramento costante delle condizioni di lavoro tra precarietà, flessibilità, aumento della produttività e dei ritmi di lavoro, part time obbligatorio, Jobs Act, licenziamenti indiscriminati, condizioni di sicurezza del lavoro sempre peggiori.

Milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto il loro salario fissato, da contratti nazionali firmati troppo benevolmente, al di sotto dei 7 euro lordi l’ora.

Milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto stracciare quei diritti sociali previsti dalla nostra carta costituzionale, il diritto alla salute, il diritto alla casa, il diritto all’istruzione pubblica, il diritto ad un trasporto pubblico ed efficiente.

Dinanzi a questa drammatica condizione sociale, mentre in Francia, in Portogallo, in Germania, in Inghilterra, in Grecia divampa la protesta ed è stata avviata una stagione di grandi mobilitazioni, con un trionfante comunicato congiunto le segreterie generali di Cgil Cisl e Uil hanno lanciato la sfida al governo Meloni: tre iniziative tra aprile e maggio, non a Roma contro il governo, ma iniziative interregionali a Bologna, a Milano a Napoli.

Giusto per non disturbare troppo il governo più a destra della storia della nostra Repubblica...

Nessuno sciopero, neanche un’ora, solo mobilitazioni farsa per rassicurare il governo e consentirgli di proseguire le sue politiche di attacco alle condizioni di lavoro.

USB, sindacato conflittuale, confederale, da sempre dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici in un significativo e partecipato convegno sul salario, e dopo aver riunito gli organismi dirigenti indica l'unica strada e risposta possibile: 

SCIOPERO GENERALE IL 26 MAGGIO

indicando una piattaforma riassumibile nello slogan

ABBASSARE LE ARMI, ALZARE I SALARI

SUBITO 300 EURO DI AUMENTO IN BUSTA PAGA PER TUTTI!

Dinanzi alle politiche neoliberiste portate avanti dall’Unione Europea e rappresentate in Italia prima dal governo Draghi e oggi in continuità dal governo Meloni, occorre subito sintonizzarsi con quella stagione di scioperi generali e manifestazioni di piazza che stanno attraversando gli altri paesi d’Europa.

Iniziative di facciata e mobilitazioni farsa non solo non servono ma sono dannose per chi da troppi anni attende risposte credibili al progressivo peggioramento delle proprie condizioni di vita.

Unione Sindacale di Base - Confederazione Nazionale

Roma 6 aprile 2023

pc 15 aprile - 10, 100 scritte contro i fascisti vecchi e nuovi per una Nuova Resistenza

Verso le manifestazioni del 25 aprile fare la nostra parte nella denuncia e azione contro il regime moderno fascista in formazione e i topi di fogna del governo Meloni, del parlamento nero, al servizio dei padroni e della borghesia imperialista... ma anche contro il cancro del riformismo che ieri come oggi è compagno di strada della marcia al fascismo... perché oggi la liberazione per la classe operaia è ancora da fare... Ecco perchè serve una nuova resistenza

Nella foto il giovane Ignazio La Russa, oggi presidente del Senato, quando guidava una manifestazione neofascista non autorizzata per le vie di Milano il 12 aprile 1973. Ignazio Benito era responsabile dei giovani del Movimento Sociale Italiano a Milano, a quella manifestazione aderirono molte sigle del neofascismo implicate in stragi e terrorismo.....

pc 15 aprile - Verso il 25 aprile a Milano: contro il governo fascista Meloni della guerra e repressione

Una iniziativa da sostenere e in cui portare l'attualità della battaglia contro il governo fascista di Meloni e company, il miglior modo per onorare i compagni che hanno lottato fino in fondo negli anni 70, e della necessità oggi di riprendere i loro insegnamenti  per una nuova resistenza per abbattere lo stato imperialista borghese della guerra e repressione.

 "Le masse, le nuove generazioni hanno dimostrato di saper vedere dov'è il fascismo: non certo solo laddove vogliono mostrarcelo, ma soprattutto altrove, nella polizia in tutte le strutture dei corpi separati dello Stato, nel riformismo, nel terrorismo della socialdemocrazia e delle multinazionali. E' questo che nelle giornate di aprile è stato attaccato, è l'ordine istituzionale che è stato denunciato, è l'orizzonte politico della socialdemocrazia e del riformismo che è stato incrinato." (da Le giornate d'aprile, Rosso contro la repressione, n.15 marzo-aprile 1975).

16-17 aprile 1975. L’uccisione di Claudio Varalli e Gianni Zibecchi

...MA ANCHE LA RISPOSTA DEL MOVIMENTO QUARANT'ANNI FA, 17 APRILE '75, NON SI FECE ATTENDERE E RISPOSE GUERRA ALLA GUERRA:

«VOI FATE QUELLO CHE VOLETE. NOI OGGI METTIAMO MILANO A FERRO E FUOCO», DISSERO QUELLI DI LOTTA CONTINUA... E NON SOLO. 


16/17 aprile 1975: le giornate d'aprile di Milano 

Il giorno successivo un grosso corteo attraversò Milano distruggendo diversi bar riconosciuti come

venerdì 14 aprile 2023

pc 14 aprile - Francia in lotta - la Corte dà ragione a Macron - ribellione in piazza a Parigi e in tutta la Francia

Retraites : ce n'est pas fini ! « L’intersyndicale soutient les actions et grèves engagées et les initiatives intersyndicales de proximité qui seront décidées localement. »

 le Conseil constitutionnel a validé en grande partie la réforme des retraites, des manifestations se sont formées dans plusieurs villes France, dont Nantes, Lyon, Toulouse et Marseille.

A Lille, un cortège s’est formé place de la République avant de sillonner les rues. Selon La Voix du Nord, environ cinq cents manifestants défilent actuellement rue Solférino. Des rassemblements étaient aussi en cours à Vannes, à Lorient, à Pontivy, à Ploërmel et au Palais, selon Ouest-France.

Dans l’Est, une retraite aux flambeaux est organisée vendredi soir à Troyes, rapporte L’Est éclair, tandis que des centaines de manifestants défilent dans les rues de Strasbourg et de Mulhouse. Selon Dernières nouvelles d’Alsace, ils étaient une centaine de manifestants à Strasbourg, une quarantaine à Mulhouse.

A Lyon, des rassemblements sont émaillés d’affrontements entre les manifestants et les forces de l’ordre, selon Actu Lyon, qui fait état de jets de gaz lacrymogène dans le 1er arrondissement. A Louhans (Saône-et-Loire), une vingtaine de manifestants se sont placés, durant plus d’une heure, sur les passages piétons afin de ralentir la circulation, rapporte le Journal de Saône-et-Loire.

Dans le Sud, à Toulon, une manifestation, à l’appel de l’intersyndicale varoise, devait relier la place de la Liberté à celle des Droits de l’homme, selon La Marseillaise. A Avignon, le rassemblement s’éparpille dans les rues.

A Marseille : « Maintenant, il faut monter à Paris et tout casser »

A Marseille, quelques centaines de manifestants se sont réunis devant la préfecture des Bouches-du-Rhône à partir de 18 heures, face à un important dispositif de sécurité. La pluie s’est invitée au moment où le Conseil constitutionnel a fait connaître ses décisions, douchant encore un peu plus les rares espoirs des opposants à la réforme. « Je n’attendais pas grand-chose de la bande à Fabius, mais je me disais qu’ils auraient un minimum de jugeote pour donner de l’air au mouvement social. Là, c’est de l’essence qu’ils jettent », regrette Franck Bergamini, secrétaire départemental Force ouvrière (FO).

« Ce qui est le plus scandaleux, c’est qu’ils retoquent aussi le RIP. Le référendum d’initiative partagée aurait permis à tout le monde de sortir la tête haute, y compris Emmanuel Macron », s’agace Daniel Petrucci, président régional de la CFE-CGC en Provence-Alpes-Côte d’Azur, qui s’inquiète des « colères qui vont naître dans les jours qui viennent ». «








Partout où on le peut, il faut continuer nos actions »
, souhaite Olivier Mateu, secrétaire départemental de la CGT.

Ces discours n’ont pas calmé la frustration des manifestants. « Maintenant, il faut monter à Paris et tout casser », gronde un ouvrier de la métallurgie, debout depuis 4 heures pour bloquer la marina des Jeux olympiques.

Après une série de prises de parole des représentants syndicaux, un cortège s’est formé et a commencé une déambulation dans le centre de Marseille.

pc 14 aprile - La scuola messa sempre più al servizio del capitale e della guerra. Ribellarsi è giusto e necessario!


Prima l'esercito nelle scuole e l'alternanza "scuola/lavoro" fatta nelle strutture militari, per preparare i ragazzi a fare i futuri soldati per essere carne da macello delle guerre dell'imperialismo, in cui l'imperialismo italiano oltre le armi vuole fornire più uomini; 

ora i padroni, i banchieri entrano nelle scuole per preparare praticamente e ideologicamente gli studenti ai "valori" del sistema del capitale, per fare della maggioranza dei giovani le future braccia da sfruttare, possibilmente "convinti" e "acquiescenti" alle leggi del capitale, e di una minoranza i futuri operatori degli interessi della classe dominante.

Di questo disciplinamento agli interessi pratici, ideologici, culturali del sistema borghese era impregnata anche prima la scuola, l'insegnamento, ma con un "diplomatico" mascheramento; oggi col governo Meloni, nella fase di guerra e di necessita' del capitale di salvaguardare i profitti nella crisi, siamo alla rivendicazione esplicita della scuola al servizio del sistema, e perchè non ci siano contraddizioni, deviazioni da questo indirizzo, l'insegnamento viene fatto direttamente dagli esponenti dell'apparato militare e degli imprenditori. 

Entreranno nelle scuole rappresentanti di banche e gruppi finanziarie, consulenti finanziari;

pc 14 aprile - Taglio del 'cuneo fiscale' e lotta per il salario

Il Dpf del governo pretende attraverso il mini taglio al cuneo fiscale di aumentare i redditi “per i lavoratori dipendenti a reddito medio basso già da quest’anno”. Si tratta di un provvedimento obiettivamente insignificante che viene posto a copertura della richiesta, molto più vincolante invece e su cui Confindustria e padroni in generale, Banca d’Italia sono d’accordo e che fa da ‘cane da guardia’, che è quella della moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi, che poi in realtà significa che i prezzi saliranno, anche per l’inflazione, e i salari no. 

Quindi, combattere la demagogia del governo ha senso se siamo in grado di lanciare una lotta seria per il salario. In questo senso la richiesta di 300 euro di aumento salariale è obbligata e il lavoro dei comunisti e del sindacalismo classista e combattivo deve essere concentrato nel far partire questo movimento dalle fabbriche e dai posti di lavoro, come rivendicazione unica e principale della ripresa della lotta operaia e dei lavoratori. 

 

Su questo i sindacati confederali non ci stanno e tocca ai sindacati di base essere il vettore, tenendo conto, però, che il sindacalismo di base ha una presenza molto piccola in seno alle fabbriche e nella maggiorparte dei settori operai; per cui quando si dice “di base”, significa far partire dalle assemblee questa richiesta, da gruppi di operai che la sostengano e che possano influenzare anche una parte dello stesso sindacalismo confederale. 

Per questo un movimento di scioperi è una tappa importante per mobilitare l’intera classe.

Proclamazioni di ‘scioperi generali’ come fa l’Usb per il 26 maggio possono servire solo se collegati ad una prassi che va nella direzione che indichiamo.

Parole d’ordini: ”Facciamo come in Francia” che non si traducano in un movimento reale di lotta, attualmente sono puramente, a volte utilmente, propagandiste.

pc 14 Aprile - Meloni in visita in Etiopia per rilanciare l’azione dell’Italia imperialista in Africa orientale

A difesa degli interessi strategici (rotte commerciali, materie prime - petrolio e gas -  e migranti) dell'imperialismo italiano nel Mediterraneo Allargato, in collusione con l'imperialismo USA, nella contesa/scontro con le altre potenze imperialiste presenti nell'area del Corno d'Africa: Cina, Russia, India e Turchia.

da ispionline: 

"La Russia nel periodo 1991-2020 ha fornito il 51% degli acquisti di armamenti dell’Etiopia e anche per questo ha ottenuto la neutralità dell’Etiopia nelle votazioni alle Nazioni Unite sull’invasione dell’Ucraina: gli etiopi si assentarono strategicamente dal voto del marzo 2022 con cui l’Assemblea generale condannò l’invasione e si astennero nell’analogo voto nel 2023, mentre nell’aprile 2022 votarono contro l’espulsione della Russia dal Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.

La guerra del Tigrai è stata anche un teatro che ha mostrato il ruolo crescente dei droni e dei loro fornitori stranieri nei conflitti nazionali e internazionali. Il Tplf/Tdf è stato schiacciato militarmente solo dopo che Addis Abeba si è assicurata il supporto militare della Turchia. L’accesso ai droni TB2, messi a disposizione da Ankara dalla fine del 2021, infatti, è stato decisivo nel ridefinire i rapporti di forza e condurre a conclusione la guerra.

Nel corso del 2022 l’Etiopia è tornata a un ruolo più attivo in Somalia".


Due anni di guerra fomentata dall'imperialismo (principalmente quello USA/FMI e Banca Mondiale),  tra

pc 14 aprile - Scontro tra chi è più fascista tra Meloni e Salvini - Costruire l'opposizione proletaria e la forze per combattere e rovesciarli

Salvini sceglie l’Internazionale nera. E sfida Meloni: mi prendo la destra

Jair Bolsonaro e Matteo Salvini
Jair Bolsonaro e Matteo Salvini 
Il leader leghista pronto a volare a Lisbona il 13 e 14 maggio, invitato all'evento dal nazionalista fondatore di Chega

Giorgia Meloni progetta un'intesa con i popolari europei? E Matteo Salvini è pronto a volare a Lisbona dall'estrema destra europea, assieme a Jair Bolsonaro e alle schegge sovraniste, nazionaliste ed estremiste di mezzo mondo. L'appuntamento è per il prossimo 13 e 14 maggio, in Portogallo. Dove il fondatore di Chega, Andre Ventura, formazione sovranista che siede in Parlamento, ha organizzato un raduno "mondiale" dei capi dell'estrema destra.

pc 14 aprile - Francia in lotta - Non bisogna spostare la battaglia dalle piazze alle urne come vogliono le direzioni sindacali e i partiti parlamentari!

da contropiano

Oggi si esprimerà il Consiglio Costituzionale – organismo composto da nove “saggi” che monitora la costituzionalità delle leggi – sia sul discusso pacchetto di riforma pensionistica, licenziato dal Commissione Mista Paritaria (CMP) e approvato senza la votazione all’Assemblea Nazionale, sia sulla possibilità di avvio del Referendum di Iniziativa Condivisa (RIP) affinché l’età pensionabile resti a 62 anni.

Se l’esecutivo passasse indenne il giudizio del Consiglio, con una bocciatura parziale o un via libera,  Macron avrebbe 15 giorni per promulgare la legge approvata.

Se il RIP venisse accettato, si avrebbero nove mesi per raccogliere 4,8 milioni di firme (un decimo degli elettori aventi diritto) per poi potere procedere effettivamente a un referendum.

La battaglia si sposterebbe, in parte, dalle piazze alle urne.

I settori più militanti del sindacalismo combattivo della CGT e di SUD chiedono un “cambio di passo” nella strategia dell’intersindacale, che raggruppa le otto organizzazioni dei lavoratori e 5 della gioventù. Non più singole giornate di sciopero, ma uno sciopero ad oltranza.

pc 14 aprile - Nuova giornata per la liberazione dei prigionieri palestinesi - manifestazione a Parigi


 

AUX PRISONNIERS POLITIQUES ET RÉVOLUTIONNAIRES, FLAMBEAUX DE LA RESISTANCE !

LUNDI 17 AVRIL 2023 - 18H - RASSEMBLEMENT AU MÉTRO MÉNILMONTANT (11e)

« La solidarité, toute la solidarité avec les résistants dans les geôles sionistes et dans les cellules d’isolement au Maroc, en Turquie, en Grèce, aux Philippines et ailleurs de par le monde ! ». Ce mot d’ordre, ceux qui le connaissent, l’associent instantanément et automatiquement à la parole de Georges Abdallah. C’est, en effet, un des mots d’ordres clés qui clôt depuis des années chacune des déclarations de notre camarade.

Pour Georges Abdallah, ce mot d’ordre n’est pas que parole : comme pour tous les combats qu’il a menés durant toute sa vie, le verbe va inéluctablement de pair avec l’action. Cette dialectique de la théorie et de la pratique jalonne l’ensemble de son expérience et de sa lutte et on ne compte plus les occasions - avant naturellement mais aussi pendant ses très longues années de détention - où cette solidarité clamée s’est aussi traduite dans les actes.

Ce 17 avril 2023 prochain - journée des prisonniers palestiniens et des prisonniers politiques - sera une nouvelle occasion qui nous sera donnée pour exprimer notre soutien inconditionnel à la lutte héroïque du peuple palestinien et en particulier notre entière solidarité avec la lutte armée que mènent les lionceaux de cette résistance contre l’occupant sioniste. Ce 17 avril 2023 prochain sera une nouvelle occasion qui nous sera donnée pour exiger aussi la libération des flambeaux de cette résistance tombés aux mains de l’ennemi : celle de tous les prisonniers palestiniens, de Walid Dakka en particulier dont l’état de santé est désormais alarmant et de notre camarade Georges Abdallah détenu par l’Etat français depuis maintenant plus de 39 ans.

Et à ce titre, nous appelons donc toutes les organisations amies et tous les soutiens de la Palestine et de notre camarade Georges Abdallah à participer au rassemblement que la Campagne Unitaire organisera au métro Ménilmontant, place Jean Ferrat, en ce lundi 17 avril 2023, à partir de 18h.

Ensemble Camarades, et ce n’est qu’ensemble que nous vaincrons !

 

La solidarité, toute la solidarité avec les résistants dans les geôles sionistes et dans les cellules d’isolement au Maroc, en Turquie, en Grèce, aux Philippines et ailleurs de par le monde !

 

Liberté pour Georges Abdallah, pour Walid Dakka, pour tous les prisonniers palestiniens et pour tous les prisonniers révolutionnaires !

Paris, le 13 avril 2023

Campagne unitaire pour la libération de Georges Ibrahim Abdallah

 


1

pc 14 aprile - Migranti subsahariani in Tunisia caricati e gasati dalla polizia

Il 12 aprile su richiesta del responsabile dell'UNHCR-Tunisia: il miserabile Vincent Cochetel.
Ultime notizie da Tunisi
La novità di oggi è che gli arrestati sono saliti a 20

Migranti subsahariani in Tunisia caricati e gasati dalla polizia il 12 aprile su richiesta del responsabile dell'UNHCR-Tunisia: il miserabile Vincent Cochetel.

L'UNHCR, l'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, davanti al limbo migratorio e legale a cui sono destinati i migranti subsahariani a cui non vengono forniti documenti e carte di soggiorno, costringendoli all'illegalità per anni (e quindi alla repressione delle stessa polizia tunisina) invece di farsene carico, chiama la polizia tramite il proprio capo in Tunisia Vincent Cochetel per sgomberare il sit-in di protesta davanti alla propria sede nel quartiere-vetrina di Lac 1.
Vincent Cochetel è lo stesso cane che pochi mesi fa aveva invocato la repressione contro le madri tunisine

giovedì 13 aprile 2023

pc 13 aprile - Non sulla nostra pelle. Manifestazione dei migranti il 28 aprile a Roma

    Non sulla nostra pelle. Manifestazione dei migranti il 28 aprile a Roma

Un affollatissima assemblea online con piu di 250 partecipanti in rappresentanza di decine e decine di associazioni, comitati, rappresentanti di Usb della logistica, del bracciantato e delle lavoratrici domestiche, interventi di sostegno dei CALP di Genova, di Potere al Popolo, di ong impegnate nel soccorso dei migranti in mare, hanno appoggiato con forza l’iniziativa lanciata da USB e Movimento rifugiati e migranti di Napoli, per contrastare e ribaltare la rappresentazione corrente della presenza di migranti in Italia come un problema e non come una risorsa.

NON SULLA NOSTRA PELLE, la parola d’ordine dei lavoratori migranti che ci porterà alla manifestazione nazionale del 28 aprile a Roma.
Con un protagonismo e una soggettività conflittuale gli interventi di lavoratori e attivisti migranti hanno evidenziato la impellente necessità di trovare forme di organizzazione dal basso, di costruzione di un tessuto connettivo tra tutte le comunità straniere in Italia.
Non servono meccanismi di mediazione tra le giuste e innegabili rivendicazioni dei migranti residenti in Italia e coloro che intendono rappresentare sotto il profilo umanitaristico e assistenziale istanze emancipative presso istituzioni e forze politiche.
Quelle stesse forze politiche di destra, di sinistra e di centro, che da vent’anni operano per costringere i lavoratori stranieri nella irregolarità, nella precarietà, nello sfruttamento lavorativo.
Dalla assemblea di oggi deve partire un percorso di costruzione dell’identità del lavoratore straniero, che deve saper ribaltare il concetto di soggetto beneficiario della benevolenza del padrone di turno, alla consapevolezza di essere il protagonista della ricchezza del made in Italy.

NON SULLA NOSTRA PELLE, dovrete costruire la vostra ricchezza!
Rivendichiamo diritti di cittadinanza e diritti lavorativi !
Siamo noi i protagonisti del processo di cambiamento che deve dare in primo luogo:
– LA REGOLARIZZAZIONE DI TUTTE E TUTTI LE LAVORATRICI E I LAVORATORI STRANIERI
– LA CONCESSIONE DELLA RESIDENZA ANAGRAFICA, CON LA RICHIESTA DOVE NECESSARIO DELLA RESIDENZA FITTIZIA
– L’ACCESSO AL SERVIZIO SANITARIO PER TUTTI, REGOLARI E IRREGOLARI
– IL RISPETTO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO, RICONOSCIMENTO DI TUTTE LE GIORNATE DI LAVORO E DI TUTTE LE ORE SVOLTE GIORNALMENTE,
– IL RISPETTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA SUL LAVORO
Su queste parole d’ordine andremo a costruire assemblee in tutta Italia, nelle campagne, nelle città!
Con i lavoratori nelle campagne e nei magazzini, insieme alle lavoratrici domestiche clandestine nelle case dei propri assistiti, con i lavoratori nei ristoranti e nei centri commerciali
NON ABBIAMO PIU’ TEMPO PER ASPETTARE !
Non sulla nostra pelle!!
Il 28 aprile tutti a Roma!

pc 13 aprile - DOCUMENTI PER TUTTI! ORGANIZZIAMO UNA MANIFESTAZIONE a Torino


Comitato Lavoratori delle Campagne

Alle persone immigrate di tutte le comunità di Torino:

Siamo moltissimi con problemi di permesso di soggiorno, di casa e di lavoro. Chi è arrivato in Italia  dopo viaggi lunghi e pericolosi si trova costretto ad aspettare in centri di accoglienza che sono come prigioni o a dormire in strada. Arriviamo dal nord Africa, dal Mali, dal Senegal, dalla Nigeria, dalla Turchia, dall’Afghanistan, dal Pakistan, dal Bangladesh. Rinnovare il permesso è sempre più difficile, le pratiche rimangono bloccate in questura per troppo tempo. Chi nel 2020 ha fatto domanda di sanatoria è stato truffato o ancora aspetta una risposta dalla prefettura. Basta aspettare mesi o anni per un permesso di soggiorno! Basta file di ore fuori dall’ufficio immigrazione senza avere informazioni, basta razzismo e maltrattamenti della polizia! Senza i documenti tutto è difficile.

Uniamoci per costruire questa grande manifestazione, per cambiare le leggi sull’immigrazione, per chiudere i centri di espulsione, per dire basta al razzismo e allo sfruttamento nelle campagne e nelle città.

IL 16 APRILE ALLE 15:00 CI INCONTRIAMO AI GIARDINI CALCUTTA (Corso Vercelli, 10) PER UN’ASSEMBLEA APERTA.

pc 13 aprile - La nuova giornata di lotta in Francia in pieno svolgimento - prime foto e notizie dalla stampa borghese

Manifestations du 13 avril contre la réforme des retraites en direct : à Paris, même moins nombreux, des jeunes mobilisés « jusqu’au retrait »

La douzième journée de mobilisation se déroule dans toute la France, à l’appel d’une intersyndicale qui promet qu’elle « continuera sous une forme ou sous une autre ». Suivez la journée en direct avec nos envoyés spéciaux à Paris, Marseille, Rennes, Lyon ou Toulouse.





A Nantes et Rennes, violents heurts entre manifestants et forces del’ordre

De violents heurts ont eu lieu entre forces de l’ordre et manifestants jeudi à Nantes, où la 12e journée de mobilisation contre la réforme des retraites a rassemblé entre 10 000 personnes selon la police et 25 000 personnes selon les syndicats.

Les premiers projectiles ont été jetés au passage du cortège devant la préfecture à Nantes, puis les forces de l’ordre ont répliqué en tirant du gaz lacrymogène quelques centaines de mètres plus loin, marquant le départ de plus de deux heures d’affrontements. En marge d’un cortège festif, dansant sous la pluie, plusieurs feux ont été allumés le long du parcours et des feux d’artifice ont été lancés en direction des forces de l’ordre par des manifestants se protégeant derrière des parapluies sombres, notamment en fin de manifestation sur le Quai de la Fosse. « Touche pas aux retraites quoi qu’il en coûte »« Darmanin futur ministre de la transition nécrologique et des doigts de l’homme » ou encore « votre mépris nous a unis », pouvait-on lire sur des pancartes brandies par les manifestants.

A Rennes aussi, cette douzième journée de manifestation a donné lieu aux désormais habituels incendies de poubelles et actes de vandalisme contre des vitrines et du mobilier urbain. Deux véhicules de marque Mercedes et Tesla stationnés le long du parcours ont été vandalisés et incendiés, ont constaté des

pc 13 aprile – Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari": Su l'attitudine verso il pacifismo – Sul diritto delle nazioni all'autodecisione: l'inganno degli imperialisti, la posizione dei comunisti

Lo scritto di Lenin è una vera guida per l’azione, vale per tutte le guerre imperialiste e reazionarie ed è applicabile alla situazione in corso oggi.

In questo si comprende bene il senso della Formazione Operaia che stiamo facendo, che significa “armare” gli operai di una linea e di una prassi autenticamente classista e internazionalista, per farne non generici partecipanti alla lotta contro la guerra ma avanguardia e guida di tutte le masse popolari e di tutto il movimento generale che vuole la pace e non la guerra.

In questo è importante l’attitudine verso il pacifismo e il movimento per la pace.

Dice Lenin: “Lo stato d’animo delle masse a favore della pace esprime spesso un principio di protesta, di indignazione e di coscienza del carattere reazionario della guerra. Sfruttare questo stato d’animo è dovere di tutti i socialdemocratici (comunisti – ndr)”.

Guardando alla guerra in corso si può dire che è appunto il sentimento di pace che accomuna le masse, sia coloro che comprendono il carattere interimperialista della guerra, sia quelle fasce meno consapevoli che guardano all’invasione imperialista di stampo zarista russa.

Lenin dice che i comunisti “prenderanno vivissima parte a tutti i movimenti e a tutte le dimostrazioni su questo terreno”. Quel che ci indica Lenin distingue i comunisti autentici dai pseudo comunisti, ad esempio dalle tendenze trosko bordighiste, economiciste che o disprezzano i sentimenti di protesta e di

mercoledì 12 aprile 2023

pc 12 aprile - Dal blog tarantocontro - Salario minimo - Germania e Italia


In Germania salario minimo presto a 14 euro l’ora. Qui i governi dei padroni - oggi Meloni ci fanno fare la fame

In Germania ci sarà a gennaio un aumento significativo del salario minimo, attualmente pari a 12 euro l’ora, a causa dell’inflazione e dei conseguenti aumenti dei contratti collettivi di lavoro.

Non solo continueremo ad avere un alto livello di inflazione, ma anche gli aumenti previsti dai contratti collettivi si rifletteranno sul salario minimo“, ha dichiarato il ministro del Lavoro Hubertus Heil in un’intervista al quotidiano Bild.

L’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha raggiunto un picco del 10,4% su base annua lo scorso ottobre e si è attestato al 7,4% a marzo. I principali istituti economici del Paese stimano che l’inflazione su base annua per l’intero anno scenderà al 6%, un livello ancora elevato.

Il salario minimo è stato introdotto in Germania nel 2015, su spinta del Partito socialdemocratico (Spd), allora partner di governo della grande coalizione guidata dalla cancelliera Angela Merkel.

È stato fissato a 8,5 euro per ora lavorata e da allora ha subito aumenti successivi, l’ultimo dei quali nell’ottobre 2022, per decisione dell’attuale governo composto da socialdemocratici, verdi e liberali, fino a raggiungere gli attuali 12 euro all’ora.

Il prossimo aumento, che sarà definito da una commissione appositamente creata, sarà fissato a giugno ed entrerà in vigore il 1 gennaio 2024. I sindacati hanno chiesto un aumento a 14 euro, mentre i datori di

pc 12 aprile - Irlanda - commemorazione della rivolta di pasqua e proteste alla vigilia della visita di Biden

Info red herald - disponibile in spagnolo e inglese

Irlanda: Conmemoración del Levantamiento de Pascua y las protestas en la víspera por la visita de Joe Biden

En Irlanda, diferentes actividades antimperialistas han ocurrido durante la Pascua. El Lunes Santo de 1916 los republicanos irlandeses declararon el establecimiento de la República irlandesa y empezaron un levantamiento armado contra el imperialismo británico. Aunque el levantamiento solo duró una semana y fue reprimido sangrientamente por los británicos, durante años fue seguido de lucha armada, que eventualmente acabó en el establecimiento de la actual República de Irlanda – quedando Irlanda del Norte bajo la ocupación británica. El 10 de abril también cumplió 25 años el Acuerdo del Viernes Santo con el cuál se marcaba que la República de Irlanda abandonaba las reclamaciones de territorio de las zonas ocupadas y el imperialismo británico consolidaba su ocupación sobre el papel, y fue llamado por el imperialismo como “el fin” de la lucha armada que se había llevaba a cabo en Irlanda del Norte durante 30 años. Para marcar el aniversario, el presidente de USA Joe Biden hizo una visita el martes en la ocupada Irlanda del Norte con el primer ministro británico Rishi Sunak.

(Source @AIAIreland on Twitter)

En Derry, el lunes una multitud lanzó bombas de petróleo a los vehículos policiales que fueron desplegados para impedir una marcha conmemorativa por el Levantamiento de Pascua. Durante décadas, Derry ha sido un punto caliente en la lucha armada contra la ocupación. También en el pasado, las fuerzas policiales han intentado reprimir las marchas en Pascua y se han convertido en muchas ocasiones en violentos enfrentamientos. Este año, la policía estuvo especialmente preparada para asegurar la visita de la cabeza del imperialismo Yanqui. La inteligencia secreta de Reino Unido ha

pc 12 aprile: Il governo Meloni vara lo stato d'emergenza contro gli immigrati


Si tratta di una misura grave per rispondere col potenziamento della repressione al diritto alla vita dei migranti. 

Saranno aumentati i famigerati Cpr (chiamati dal governo "soluzioni di accoglienza"), che, come descritto in un post pubblicato ieri, sono in realta' dei lager in cui ai migranti viene applicata una "tortura bianca" con la somministrazione di psicofarmaci e la repressione poliziesca ad ogni minima manifestazione di protesta.

Saranno potenziate e accelerate le espulsioni dei migranti, che per molti vuol dire essere consegnati alle torture, violenze sessuali, morte in Libia o ai regimi dei paesi di provenienza.

Gli accordi economici con questi paesi, i profitti dell'imperialismo italiano, per cui il governo Meloni e i suoi ministri affaristi si danno un grande da fare in questi mesi, valgono bene centinaia e centinaia di vite distrutte.

L'aumento dell'arrivo dei migranti viene enormemente amplificato come problema, quando tutti i dati degli altri paesi europei dimostrano che l'Italia è sempre sotto la soglia della "normalita', e quando la maggioranza dei migranti vede l'Italia solo come paese di transito verso altri in Europa, se soltanto non venissero rinchiusi per mesi, anni e avessero il permesso di circolazione.

Il governo stesso crea il problema e lo scarica su uomini, donne, bambini immigrati.

Non è difficile pensare cosa questo "stato d'emergenza" implichera' per i soccorsi in mare, che ancora di più saranno ridotti e represse/ostacolate le Ong a farli, con decine e decine di naufragi e centinaia di morti.

No allo Stato di emergenza! Respingiamolo con la lotta unitaria di immigrati e solidali e antirazzisti del nostro paese.

Accoglienza, liberta' di circolazione, documenti, diritti sul lavoro, case per i migranti

Da Repubblica

"Il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale, su proposta del ministro

martedì 11 aprile 2023

pc 11 aprile - Sulla lotta per il salario: non "concessione", ma lotta principale oggi nello scontro tra lavoratori e padroni

Scrivevamo qualche giorno fa: "Aumento della povertà nello stesso momento in cui la ricchezza prodotta dalla classe operaia di tutto il mondo è aumentata in maniera esponenziale concentrandosi sempre più nelle mani di un piccolo gruppo di capitalisti".

"Nel 2022 l'inflazione ha raggiunto livelli da record ma non possiamo dire lo stesso degli stipendi, fermi ormai da decenni e, anzi, diminuiti (-0,4 per cento) se rapportati al costo della vita, un aumento del costo della vita che non si vedeva da 30 anni. La riforma del fisco che il governo Meloni sta portando avanti poggia, tra le altre cose, sulle nuove aliquote Irpef che saranno ridotte a tre e che impatteranno sensibilmente sugli stipendi. Facendo un confronto, l'Italia è l’unico paese dell'Ue tra quelli Ocse in cui gli stipendi non sono aumentati dal 1990. 

Nello stesso momento i profitti delle aziende crescono. Secondo la Confederazione dei sindacati europei, "nel 2022 i profitti reali delle imprese nell'Ue sono aumentati dell'1 per cento. I salari reali  - ossia quelli calcolati sul potere d'acquisto - sono invece crollati del 2,5 per cento. E in Italia? Nel 2022, sempre secondo la Confederazione dei sindacati europei, in Italia il margine operativo lordo reale delle aziende è cresciuto dello 0,8 per cento, mentre gli stipendi sono andati nella direzione opposta, diminuendo del 2,1 per cento" A questo si aggiunge "il lento processo di rinnovo dei contratti collettivi". 

Pr risposta a questa riduzione dei salari, un documento della Commissione Europea la Ue sostiene che "l'evoluzione degli utili societari suggerisce che le aziende abbiano uno spazio per ipotizzare aumenti salariali, e quindi chiede alle aziende di allargare la platea dei dividendi, distribuendoli anche ai dipendenti e aumentando così i loro stipendi.".

Una pia illusione e una cosciente deviazione. Da un lato si nasconde che l'aumento dei profitti è determinato anche dall'abbassamento dei salari, cioè dal maggiore sfruttamento che si traduce in riduzione del tempo di lavoro necessario per la conservazione e riproduzione della forza lavoro, per cui il capitale paga il salario, e ampliamento della parte del tempo in cui l'operaio lavora gratis per il capitalista; dall'altro, appunto per questo, imbroglia sia perchè i padroni puntano non a ridurre la propria fonte di profitto, ma ad aumentarla, e la crisi è un "argomento potente" per pretendere e non per dare,