pc 18 febbraio: La prima lezione della Formazione marxista. "...la scienza chiede impegno..."

Dalla presentazione

Cominciamo questo ciclo di formazione che abbiamo chiamato formazione marxista, una sorta di “università di classe”, perché gli operai, le lavoratrici, i lavoratori devono conoscere, devono sapere per avere un'autonomia di analisi, di valutazione che servono soprattutto non per tenerle per noi queste conoscenze, ma per armarci, per trasformare la realtà, perché questa realtà non è immutabile, non è che sempre ci devono essere chi sfrutta e chi è sfruttato, chi domina e chi è dominato.

E’ importante avere una conoscenza scientifica, ma si sa che chiaramente la scienza chiede anche impegno, attenzione, che ci serve proprio per non delegare o non essere come delle spugne che assorbono le idee, le analisi di altri, che al 99% sono idee e analisi che vogliono rendere eterna la situazione attuale, la realtà della borghesia, del sistema capitalista.

Questa decisione di fare questi cicli di Formazione marxista di base l'abbiamo presa insieme a Roma nell’Assemblea proletaria anticapitalista del 17 settembre. Quindi questo è solo l'inizio.

Ogni volta i cicli si faranno in una sede in una città, però con collegamento con le altre sedi, con le altre città.

La "lezione" del prof. Di Marco

Stasera dobbiamo cominciare questo ciclo di lavoro impegnativo, quindi un poco dobbiamo lavorare, io cercherò di essere il più chiaro possibile, chiaro però non può significare semplice, sono due cose diverse, perché la materia è complessa, è una scienza e quindi è complessa e la scienza si studia.

Noi decidemmo su questo nuovo corso tra l’assemblea di Roma e una riunione che facemmo in rete. Altri anni abbiamo fatto degli incontri di questo genere però venivano dedicati allo studio di un testo di Marx, di Engels o di Lenin. Quest'anno invece facciamo una cosa diversa, cioè non facciamo un ciclo di lavoro su un solo testo, un solo libro di Marx o di Engels o di Lenin, ma facciamo un discorso a tema, cerchiamo di isolare un problema, un tema.

Cominciamo dal lavoro di critica di Marx alla scienza dell'economia politica. Marx ha passato gran

venerdì 17 febbraio 2023

pc 17 febbraio - messaggio dai compagni turchi sul terremoto con un video che pubblichiamo appena possibile - massima diffusione


'On 6 February 2023, an earthquake killed tens of thousands of people in Turkey, Turkish Kurdistan and Syria. The official death toll in Turkey was 50,000. It is a fact that this figure is higher. The Turkish state does not disclose the real death toll.
Our comrades mobilised from the first day of the earthquake. They are actively working in the delivery of aid to the people in the earthquake regions. In the attached video there is a short video about the work of our comrades from our women and youth organisation.
In revolutionary solidarity.

Il 6 febbraio 2023, un terremoto ha ucciso decine di migliaia di persone in Turchia, nel Kurdistan turco e in Siria. Il bilancio ufficiale delle vittime in Turchia è stato di 50.000. È un dato di fatto che questa cifra è più alta. Lo stato turco non rivela il vero bilancio delle vittime.

I nostri compagni si sono mobilitati fin dal primo giorno del terremoto. Stanno lavorando attivamente per fornire aiuti alle popolazioni delle regioni terremotate. Nel video allegato c'è un breve video sul lavoro delle nostre compagne della nostra organizzazione femminile e giovanile.

In solidarietà rivoluzionaria. 

 

pc 17 febbraio - Soldati italiani nell’Europa dell’Est. 1.500 pronti alla guerra con la Russia - Un utile e documentato contributo

(parte 1)

Soldati italiani nell’Europa dell’Est. 1500 pronti alla guerra con la Russia (parte 1)

di Antonio Mazzeo*

(le immagini di truppe e mezzi italiani in Lettonia sono di esercito.difesa.it)

Pagine Esteri, 10 gennaio 2023 – In meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Sui 7.000 effettivi impiegati attualmente in missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire del 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali del XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.

A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 il processo di riarmo e militarizzazione dell’Europa orientale è pericolosamente dilagato e ancora oggi appare inarrestabile. E l’Italia c’è con le sue truppe d’élite, le brigate di pronto intervento, gli obici, i carri armati e i cacciabombardieri “gioielli di morte” del complesso militare-industriale nazionale e dei soci-partner stranieri, primi

pc 17 febbraio - Napoli - disoccupati in lotta e repressione di Stato - informazione e solidarietà

GIU’ LE MANI DAI DISOCCUPATI E DALLE DISOCCUPATE!

Veniamo a conoscenza, essendoci molti compagni nostri in piazza, di quanto sta accadendo ora a Napoli.
Anche oggi, ulteriori immotivati rinvii, hanno acceso la rabbia dei disoccupati. Scontri, cortei, blocchi e azioni dislocate hanno alzato la tensione dalla mattina per tutto il centro città. 
Parleranno di violenza dei disoccupati la realtà è che la violenza è istituzionale. Diversi feriti tra i disoccupati e le disoccupate ed ora il movimento è tornato sotto San Giacomo.
La lotta dei disoccupati organizzati denuncia i salari da fame, la disoccupazione, il taglio del reddito di cittadinanza e l’aumento delle spese militari e dei privilegi per pochi.
Nel frattempo indica chiaramente le risorse, la formazione ed i progetti di inserimento lavorativo nella prospettiva di legare il salario con le esigenze sociali e le urgenze della nostra classe.

Sosteniamo, come sempre, senza se e senza ma, l’eroica lotta instancabile del movimento.

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”

pc 17 febbraio - La condizione lavorativa e salariale sempre peggiore in dati anche ufficiali

INAPP, OCCUPAZIONE: "STRAORDINARI NON RETRIBUITI PER UN LAVORATORE SU SEI. MA E' LA PUNTA DELL'ICEBERG: META' DEGLI OCCUPATI LAVORA IN ORARI ANTISOCIALI

Fadda: “Il problema investe in generale la regolazione dei tempi di lavoro. Si rischia di erodere e snaturare significativamente le esigenze di vita. È urgente avviare una seria riflessione sull’organizzazione e articolazione del tempo di lavoro, ma anche sulla sua quantità e distribuzione.”

Roma, 10 febbraio 2023 – Un lavoratore dipendente su sei (15,9%) fa straordinari non retribuiti. Un dato preoccupante, se consideriamo che gli straordinari interessano sei occupati su dieci (60%), in maggioranza uomini (64,7% contro il 54,1% delle donne). Le motivazioni sono di vario tipo: nella

pc 17 febbraio - I dati elettorali smentiscono la propaganda del governo e del partito della Meloni

FdI ha raccolto

in Lazio 220.000 voti alle regionali del 4 marzo 2018, saliti a 850.000 alle politiche del 25 settembre 2022 ma scesi a 550.000 alle regionali 2023

in Lombardia 191.000 nel 2018, 1.400.000 alle politiche del 25 settembre 2022 scesi a 725.000 alle regionali 2023.

- La coalizione governativa

in Lazio ha raccolto 965.000 voti presidenziali e 923.000 voti di liste (il voto disgiunto della legge elettorale non consente di essere più precisi) alle regionali 2018, scesi a 935.000 voti presidenziali e 885.000 voti di liste alle regionali 2023;

in Lombardia ha raccolto 2.793.000 voti presidenziali e 2.687.000 voti di liste alle regionali 2018, scesi a 1.774.000 voti presidenziali e 1.621.000 voti di liste alle regionali 2023.


- Gli astenuti e le schede bianche e nulle

in Lazio sono passati da 1.686.000 alle regionali 2018 a 3.028.000 alle regionali 2023;

in Lombardia sono passati da 2.268.000 alle regionali 2018 a 4.765.000 alle regionali 2023.

pc 17 febbraio - Che significa dichiararsi 'maoisti' ed essere dall'altra parte della barricata, quella dell'imperialismo USA/NATO/ITALIA

UN COMUNICATO STAMPA

È giusto che Zelensky parli al Festival di Sanremo 

Il PMLI è fortemente favorevole all’intervento di Zelensky al Festival di Sanremo. Il presidente della Repubblica dell’Ucraina rappresenta un paese indipendente e sovrano aggredito e parzialmente invaso dall’armata neonazista del guerrafondaio Putin, quindi la Rai ha fatto bene a consentirgli di parlare al Festival. Divertimento canoro e informazione su un evento che potrebbe sfociare in una nuova guerra mondiale possono benissimo coesistere.

Gli amici mascherati o di fatto dell’imperialismo russo appoggiato dal socialimperialismo cinese, come Salvini, Dinucci, Rizzo, Acerbo, Vauro, Mattei, Di Battista e De Magistris, strillano, in particolare attraverso il “Fatto” di Travaglio, Conte e Putin, perché non vogliono che le spettatrici e gli spettatori del Festival sappiano dei crimini di guerra, soprattutto nei confronti dei civili, che il nuovo zar Putin sta compiendo in Ucraina. Essi nascondono il loro servilismo verso Putin sotto il mantello della pace, ma la pace si può ottenere solo con la vittoria dell’Ucraina. Così come è accaduto, negli anni ’70 del secolo scorso, in Vietnam e in Cambogia aggrediti dall’imperialismo americano.

Viva la Resistenza dell’Ucraina!

L’Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 31 gennaio 2023

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Un commento
Quello qui sopra riportato è il testo del delirante comunicato stampa diramato dai sedicenti maoisti del Partito Marxista Leninista Italiano in relazione alla partecipazione del ... presidente della Giunta al potere in Ucraina, Vladimir Aleksandrovic Zelensky.

Questi “signori” sostengono con tutte le proprie – per fortuna assai limitate – forze il diritto del primo cittaidino del Paese con capitale Kiev a fare propaganda di guerra anche durante uno dei programmi televisivi di intrattenimento più seguiti dagli italiani.

Non solo, ma per rincarare la dose insultano pesantemente tutta una serie di personalità, di diverse connotazioni politiche, sostenendo che si tratterebbe di una congrega di amici del figlio di Putina sostenitori dell’operazione militare speciale.

Lorsignori dimenticano che, se è vero che il presidente della Federazione Russa non è etichettabile come un amante della pace, altrettanto si deve dire a proposito del capo della Giunta che guida l’Ucraina, visto il suo comportamento con le forze che a lui si oppongono.

Da quando si è insediato al potere, costui ha messo fuori legge quattordici organizzazioni politiche, sindacali e di massa legate alla tradizione comunista, mentre tra i suoi sostenitori più accaniti si trovano personaggi – Battaglione Azov, Centuria, Divisione Misantropica, Libertà, Settore Destro – apertamente adoratori del fascismo hitleriano.

Bosio (Al), 17 febbraio 2023

giovedì 16 febbraio 2023

pc 16 febbraio: Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari"

 (Continua dalla Formazione operaia del 9 febbraio)

Lenin è estremamente chiaro nel tracciare i limiti della cosiddetta "guerra difensiva", cos come nel collocare esattamente le guerre che oggi chiamiamo di "liberazione" e che vanno viste limitatamente alle lotte di liberazione nazionale nei paesi oppressi dall'imperialismo.

Ciò domanda nell'attuale epoca anche un'analisi corrispondente di quando si può parlare di paesi oppressi dall'imperialismo, dato che gli sviluppi e i cambiamenti avvenuti nella fase imperialista hanno fatto si' che molti di questi paesi sia divenuti non paesi oppressi dall'imperialismo, ma paesi capitalisti essi stessi inseriti nella catena mondiale del sistema imperialista e nella divisione internazionale del lavoro e dello sviluppo disuguale che c'è sempre stato tra paesi capitalisti e ancor più vi è nella fase dell'imperialismo. 

Estendere il concetto di paese oppresso dall'imperialismo porta ad estendere in seno a paesi divenuti capitalisti sia pur dipendenti del concetto di "difesa della patria", di "guerra difensiva". Questo produce la collaborazione di classe alle guerre del proprio paese, la subordinazione del proletariato e delle masse popolari alle borghesie capitaliste del proprio paese; e di conseguenza l'affermazione nelle fila proletarie e popolari dell'ideologia del nazionalismo e l'abbandono della lotta per il socialismo.

Questo ad esempio è del tutto evidente nel caso dell'Ucraina.
L'Ucraina non è un paese oppresso dall'imperialismo, è un paese capitalista dipendente, dove per altro il

pc 16 febbraio: E' il governo Meloni che condanna a morte bambini, donne, uomini migranti


Il 3 marzo prossimo il decreto Piantedosi sara' legge. E se anche ieri 73 migranti sono morti, confermando la tragica media di 3 morti al giorno, questo decreto fascista/sovranista è una condanna a morte o una consegna ai torturatori libici, ai loro lager, alla guardia costiera libica (gia' foraggiata, attrezzata dall'Italia) di altre migliaia di uomini, donne, bambini.

I 187 parlamentari che hanno votato a favore, giubilano con il governo, e dalle loro bocche sghignazzanti esce saliva di sangue.
Il governo Meloni consegna il "regalo" di questo decreto anti ong, anti soccorsi in mare, al suo elettorato di destra.
Mentre lo usa come ricatto/pressione verso l'Europa.
Ma soprattutto è la contropartita all'incremento degli affari delle multinazionali italiane, in primis Eni, in Libia e nel nord Africa. Scambio profitti con vite di migranti!  

Questo decreto impone che le navi Ong possano fare solo un salvataggio. Pertanto se vedono altre imbarcazioni, altri migranti che rischiano di affogare non devono soccorrerli, in aperta violazione della normativa internazionale e che rischia di far salire di molto il numero di morti nel Mediterraneo

Devono portare le persone salvate subito in un porto. Ma come si sta vedendo in questi giorni questi scali diventano sempre più lontani, aumentando i giorni di sofferenza dei migranti

Le richieste d'asilo devono essere prese sulle navi delle Ong; una cosa che viola i più elementari diritti legali e che evidentemente serve a far ricacciare subito nei loro paesi, senza alcuna procedura e difesa, tanti immigrati.  

Se una ong viola le prescrizioni si applica al comandante della nave una sanzione amministrativa da euro 10.000 a 50.000. La responsabilità solidale si estende all’armatore e al proprietario della nave. Viene applicato il fermo amministrativo per due mesi alla nave che ha commesso la violazione. In caso di reiterazione con la stessa nave si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca della nave e l’organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare. 

Contro questo infame decreto serve la disobbedienza civile, serve la rabbia e lotta dei migranti

pc 16 febbraio: Gkn: Massima allerta solidale: Qf verso la liquidazione? Massima solidarieta' e necessaria ripresa della lotta contro le delocalizzazioni contro padroni/Governo/Istituzioni

Ribadiamo l'invito al Collettivo lavoratori Gkn all'Assemblea proletaria anticapitalista del prossimo sabato 18 febbraio a Roma spazio Metropoliz, dalle ore 10,30 alle 18,30

Proponiamo di decidere insieme il 18 una mobilitazione coordinata di tutte le realta' di fabbrica colpite dalla delocalizzazione.

Chiaramente chiediamo al Collettivo, ed è sempre meglio, una partecipazione in presenza. Se proprio impossibile, un collegamento telefonico per un intervento: tel 3475301704 o 3355442610 

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

1. Quarto mese senza stipendio. Senza tredicesima. L’azienda non ci manda nemmeno le buste paga, i cedolini dello stipendio, da dicembre. Senza benzina per raggiungere i turni per svolgere l’attività vitale di custodia e manutenzione a salvaguardia della fabbrica. 98 decreti ingiuntivi approvati. Con un prototipo di Cargo Bike prodotto con le nostre mani e uno sguardo alla produzione di rinnovabili. Con un progetto di fabbrica pubblica e socialmente integrata. Senza nulla, ma pieni di orgoglio e dignità.

2. Borgomeo si prepara alla liquidazione? Voci insistenti si moltiplicano. Se così fosse, tutti lo sanno sulle nostre teste e alle nostre spalle. Se così fosse, questo sta avvenendo in barba ad ogni trasparenza sociale, contrattuale, sostanziale e formale. Sarebbe l’ennesimo schiaffo a istituzioni e tavoli tra le parti sociali. Il che dovrebbe come minimo fare indignare. L’indignazione, di solito, è un moto della dignità. E da sola, è ben poco. Ma pare che anche quel poco per le istituzioni sia troppo.

3. Ieri sono avvenuti i primi due pignoramenti mobiliari in Qf: da quel che ci è stato detto, è stato

mercoledì 15 febbraio 2023

pc 15 febbraio - Governo Meloni - governo di bastardi: Berlusconi assolto e Cospito al 41bis!

Nella stessa giornata di oggi:

Berlusconi assolto nella sua pratica di porco corrotto e corruttore - con il governo che si ritira da parte civile

Cospito deve restare al 41 bis - dice Nordio in parlamento, mentre i Delmastro/Donzelli possono far scempio delle loro stesse regole parlamentari.

Bene, andate avanti così... Ma torniamo a dire: chi semina vento raccoglie tempesta!

proletari comunisti/PCmItalia

pc 15 febbraio - Alla Camera passa il decreto Piantedosi contro i soccorsi in mare delle ONG con la firma di Mattarella, mentre 79 migranti muoiono davanti alle coste della Libia

Un altro decreto legge che dimostra la natura fascista di questo governo
Da una parte il tribunale di Catania ha dichiarato illegittimo il decreto interministeriale Piantedosi che vietava lo sbarco della Humanity1, dall'altra la maggioranza di questo parlamento nero servo del governo, approvando la conversione in legge di questo decreto, centralizza al ministero dell'Interno la politica dei respingimenti, rafforza il sostegno ai torturatori libici e inasprisce la repressione ai soccorsi delle ONG.



Alla Camera il decreto legge è passato con 202 voti favorevoli, 136 contrari e 4 astenuti e dovrà essere convertito in legge entro il 3 marzo. In aula Lega e Forza Italia hanno citato l’ex ministro dell’Interno del PD, Marco Minniti, sostenendo che la norma si inserisce nel solco del suo operato.

Il decreto Piantedosi si presenta come “Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”: la

pc 15 febbraio: Finora Stellantis/Melfi ha potuto fare ciò che voleva con i sindacati compiacenti... E ORA...


LE LAMENTELE DELLA CGIL che si rivolge alle Istituzioni

«In Basilicata a rischio 11mila posti di lavoro, tra Stellantis e indotto. E' questa la dimensione che la crisi di Stellantis potrebbe avere sulle famiglie lucane. Un numero imponente che potrebbe avere ripercussioni sull’intero tessuto produttivo e sociale della terra lucana. Per questo oggi tutti gli occhi saranno puntati su Roma al Mimit. Su quel tavolo richiesto, atteso e visto come una occasione per chiarire lo scenario e provare a trovare soluzioni.

Non tutti i sindacati, però, saranno seduti di fronte al ministro. La Fiom Cgil non ci sara', ha scelto di convocare un’assemblea pubblica con la partecipazione delle delegate e dei delegati di tutta Italia sotto il Ministero. Un’assemblea nata per ribadire che «l’uso massiccio di ammortizzatori sociali con perdita di salario e in alcuni casi una distribuzione non equa delle giornate lavorative insieme alle continue fermate produttive non solo vede peggiorare la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici ma getta un’ombra su quelli che sono gli investimenti annunciati»... l’indotto alle prese con la crisi imposta dal taglio delle commesse e dall’incertezza sui nuovi ordini. Una condizione che ha già portato ad un aumento della cassa integrazione e che potrebbe condurre ad una rapida riduzione degli ammortizzatori a disposizione...

«Chiediamo che la Regione porti la discussione sullo stabilimento di Melfi ai tavoli nazionali avviando una fase interlocutoria direttamente con i vertici della multinazionale prima che sia troppo tardi - continuano ancora gli esponenti della Cgil - È necessario che Stellantis utilizzi tutta la capacità produttiva installata e garantisca investimenti per la transizione industriale e per il rilancio dell’occupazione, ma allo stesso tempo serve un grande piano per la produzione di mobilità di cui la Basilicata deve essere protagonista e senza il quale rischiamo di perdere un settore fondamentale per l’economia».

LA DENUNCIA DEGLI OPERAI 

“Quando ho iniziato a lavorare sulla linea, tanti anni fa, questa di Melfi era una realtà produttiva,

DIAMO IMPULSO ALLA LOTTA RIVOLUZIONARIA CONTRO I PREPARATIVI DI GUERRA IMPERIALISTA! 24/25 FEBBRAIO 2 GIORNATE DI LOTTA INTERNAZIONALISTE


DICHIARAZIONE CONGIUNTA-

Tutti i paesi imperialisti si proclamano difensori della libertà, della democrazia e della pace mondiale. Tutti prendono a pretesto di combattere le dittature e il terrorismo internazionale. Ma in realtà sono loro i peggiori dittatori terroristi del mondo. Parlano di pace ma si preparano febbrilmente a una nuova guerra mondiale di rapina. Rafforzano l'industria bellica. Ingigantiscono i loro arsenali. Mobilitano enormi macchine da guerra principalmente verso l'Europa orientale. Fomentano annose guerre contro i popoli di Palestina, Siria, Yemen. Incitano lo scoppio di nuove guerre reazionarie nello Stretto di Taiwan, nella penisola coreana, nel Mar Cinese Orientale, al confine ucraino con la Bielorussia, al confine marino tra Grecia e Turchia. La NATO, comandata dall'imperialismo yankee, in Ucraina attraverso il regime fantoccio di Kiev, contrappone i suoi eserciti mercenari, armi e capi militari, alla forza militare dell'imperialismo russo. L’una e l'altra parte paventano pretesti per usare armi nucleari. Le contraddizioni inter-imperialiste sono esacerbate al punto che una nuova guerra mondiale con armi nucleari non è più solo un pericolo latente, ma un rischio imminente per l'esistenza della società mondiale e del suo habitat.

Fondamentalmente, le guerre per interposta persona e quelle commerciali in corso, gli emergenti blocchi commerciali e militari, lo stanziamento di ingenti spese militari, la produzione di gigantesche armi di distruzione di massa, la modernizzazione delle forze armate e i vari tipi di preparativi per la guerra mondiale, perfino nello spazio, dimostrano l’accanita competizione per le risorse economiche e il controllo politico sui paesi di Asia, Africa e America Latina, inclusi diversi paesi dell'Europa orientale. Tutto ciò indica l'intensificarsi delle contraddizioni inter-imperialiste e la corsa per la divisione dei mercati e l'egemonia mondiale.

Il sistema imperialista mondiale, decadente e putrefatto, in arrestabile marcia senza ritorno verso la sepoltura, ha scaricato le terribili conseguenze della sua sempre più acuta crisi economica sulla società mondiale, e con essa si ha esteso e approfondito in tutti i continenti le crisi sociale, sanitaria e ambientale. Per gli insaziabili imperialisti, la monopolizzazione e l'accumulazione del capitale, al costo dello sfruttamento del lavoro sociale mondiale, dell'esportazione usuraria del capitale finanziario, della distruzione della natura, del saccheggio dei paesi oppressi, non bastano. Le crisi del loro sistema, principalmente quella economico, spingono gli imperialisti a perseguire una nuova spartizione del mondo già diviso. Una nuova spartizione che può essere realizzata solo dalla forza economica, finanziaria, militare, dalla forza della guerra mondiale tra alcuni paesi imperialisti che rotolano verso il declino e altri che combattono per l'egemonia mondiale, come risultato dell'inesorabile legge economico dello sviluppo ineguale dei paesi imperialisti.

Ma le stesse cause economiche e sociali che spingono gli imperialisti a guerre di rapina, diventano condizioni materiali invivibili, insopportabili per gli schiavi del capitale, condizioni materiali per la ribellione dei proletari, dei popoli, delle nazioni e dei paesi sfruttati e oppressi dai monopoli e dai paesi imperialisti. Spetta al Movimento Comunista Internazionale portare loro la coscienza rivoluzionaria, organizzare e trasformare le ribellioni in lotta rivoluzionaria contro il nemico comune: il sistema capitalista mondiale di oppressione e sfruttamento.

Il Compagno Mao diceva: “Potrebbe scoppiare la guerra mondiale, e ne conseguirebbero delle rivoluzioni, oppure potrebbero scoppiare ovunque rivoluzioni e, destinando la sua forza a resistere contro di esse, per l'imperialismo diventerebbe impossibile intraprendere un'altra guerra mondiale, comunque vada, questa è un'era di rivoluzioni”.

Spetta ai comunisti dare un esempio di unità e lotta internazionalista contro i preparativi per una nuova carneficina mondiale imperialista; unire e coordinare gli sforzi per promuovere in tutti i paesi la lotta rivoluzionaria degli eserciti proletari contro la mobilitazione delle truppe e delle armi per le guerre reazionarie; fare fronte comune con tutte le forze rivoluzionarie, antimperialiste, democratiche e ambientaliste che si oppongono alla guerra e al sostegno militare dei regimi lacchè ai loro padroni imperialisti in tutto il mondo, specie nei paesi semi-coloniali e semi-feudali; respingere e denunciare come traditori i satrapi opportunisti che, in nome del proletariato e dei popoli, appoggiano una delle fazioni imperialiste, perché sono tutte nemici mortali degli oppressi e degli sfruttati del mondo; sostenere incessantemente la lotta rivoluzionaria guidata dagli autentici comunisti marxisti-leninisti-maoisti, principalmente la guerra popolare in India accanto alle altre guerre popolari nelle Filippine, Turchia, Perù, che sono oggi l'avanguardia della Rivoluzione Proletaria Mondiale contro l'imperialismo e i reazionari suoi cani da guardia nazionali.

Il capitalismo imperialista è in crisi! Viva il socialismo e il comunismo!

O la rivoluzione ferma la guerra o la guerra scatenerà la rivoluzione!

Proletari e popoli del mondo, uniamoci contro l'imperialismo!

Communist Worker Union (mlm) Colombia

Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia

Maoist Communist Party – Italy

Communist(maoist) Party of Afghanistan

Communist Party of India (Maoist)

Communist Party of Nepal (Majority)

Communist Party of Nepal (Maoist- Revolutionary)

Red Road of Iran (maoist group)

Proletarian Party of Purba Bangla(PBSP/Bangladesh)

 Communist Party of Switzerland (Red Faction) 

TKP-ML
Reorganisation Communist - Brasil
 

 


APPELLO ORIGINALE IN INGLESE

 

 

PCI(Maoist), ICSPWI, new international mlm revew TWO-LINES STRUGGLE call for two international days of actions for 24/25 february against the imperialist war and support to  antimperialist struggles, people's wars in the world on basis joint declaration
 all forces that partecipe can made texts and in all countries the form of the partecipation can be decided in autonomous form
 adhesion and info or
ICSPWI adress csgpindia@gmail.com

LET’S DEVELOPE THE REVOLUTIONARY STRUGGLE AGAINST THE IMPERIALIST WORLD WAR PREPARATIONS!

DECLARATION—

All the imperialist countries proclaim to be defenders of freedom, democracy and world peace. They all pretext to fight against dictatorships and international terrorism. But, indeed, they are the worst te\rrorist dictators in the world. They speak about peace but frantically prepare for a new war of global robbery. They strengthen the arms industry. They increase their arsenals. They mobilize huge war machines mainly towards Eastern Europe. They sponsor the already prolonged wars against the peoples of Palestine, Syria, Yemen. They are inciting the outbreak of new reactionary wars in the Taiwan Strait, on the Korean peninsula, in the East China Sea, on the Ukrainian-Belarus border, on the sea border between Greece and Turkey. NATO, commanded by Yankee imperialism, in Ukraine through the puppet regime of Kiev, confronts its mercenary armies, weapons and military chiefs, with the military might of Russian imperialism. Both sides concoct pretexts to use nuclear weapons. The inter-imperialist contradictions sharpened to the point that a new nuclear world war is no longer a latent imperialist danger, but an imminent risk for the existence of world society and its habitat.

BasicallyThe ongoing proxy wars and trade wars, the emerging trade blocs and military blocks, allotment of heavy military budgets, manufacturing colossal and mass destructive weapons, modernizing military forces and several types of preparations for world war even in space shows the neck and neck competition for the economic resources and political control over the countries of Asia, Africa and Latin America including several east European countries. All these indicate the intensifying inter-imperialist contradictions and the scramble for the re division of markets and world hegemony.

The world imperialist system, decadent and decomposed, in its inevitable one-way march towards the grave, has unloaded on society the terrible consequences of the increasingly acute world economic crisis, and with it, has extended and deepened in all continents social, health and environmental crises. For the insatiable imperialists, the monopolization and accumulation of capital at the cost of the global exploitation of social labor, the usurious export of financial capital, the destruction of nature, the plundering of the oppressed countries, is not enough. The crises of their system, mainly the economic one, impel the imperialists to carry out a new division of the already divided world. A new division that can only be achieved by economic force, financial force, military force, the force of the world war between a few imperialist countries in decline and others fighting for world hegemony, as a product of the inexorable economic law of the uneven development of the imperialist countries.

But the same economic and social causes that push the imperialists to wars of robbery, become unlivable, unbearable material conditions for the slaves of capital, material conditions of the rebellion of the exploited proletarians, peoples, nations and countries oppressed by the monopolies and imperialist countries. And it is up to the International Communist Movement to bring them the revolutionary conscience, organize and transform the rebellions into a revolutionary struggle against the common enemy: the world capitalist system of oppression and exploitation.

Com. Mao says that: ‘World war may break out and revolutions may occur as a consequence, or, revolutions may breakout everywhere and while confining its strength to with stand them, it may become impossible for imperialism to undertake another world war, whichever way it occurs this is as era of revolution’.

It is up to the communists to give an example of internationalist unity and struggle against the preparations for a new imperialist world carnage; join and coordinate efforts to promote the revolutionary struggle of the proletarian armies in all countries against the mobilization of troops and weapons for reactionary wars; construct a common front with all the revolutionaries, the anti-imperialist, democratic and environmentalist forces that oppose the war and the support and military commitment of the lackey regimes with their imperialist masters across the world especially in semi-colonial and semi-feudal countries; reject and denounce as traitors the opportunist satraps who, in the name of the proletariat and the peoples, give support to one of the imperialist factions, when they are all deadly enemies of the oppressed and exploited of the world; relentlessly support the revolutionary struggle led by genuine Marxist-Leninist-Maoist communists, mainly the people's war in India together with other people's wars in Philippines,Turkey,Peru, today are the vanguard of the World Proletarian Revolution, against imperialism and its reactionary national watchdogs.

Imperialist capitalism is in crisis! Long live Socialism and Communism!

Or the revolution stops the war or the war unleashes the revolution!

Workers and peoples of the world, unite against imperialism!


Communist Worker Union (mlm) Colombia

Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia

Maoist Communist Party – Italy

Communist(maoist) Party of Afghanistan

Communist Party of India (Maoist)

Communist Party of Nepal (Majority)

Communist Party of Nepal (Maoist- Revolutionary)

Red Road of Iran (maoist group)

Proletarian Party of Purba Bangla(PBSP/Bangladesh)

 Communist Party of Switzerland (Red Faction) 


 


declaration supported also
TKP-ML
Reorganisation Communist - Brasil
 

pc 15 febbraio: A Tunisi: Incontro su la situazione del femminismo algerino ma anche quella a livello regionale maghrebino (Marocco, Algeria, Tunisia), ed internazionale

 

Info: da compagno di proletari comunisti Italia

La Fondazione Rosa Luxembourg ha organizzato a Tunisi un incontro dal titolo: "Algerine, dalla rivoluzione nazionale alla rivoluzione femminista", ospiti due figure storiche del femminismo algerino: Wassyla Tamzali avvocato e Fatma Oussedik sociologa e docente universitaria.
Entrambe si sono confrontate evidenziando accordi e differenze, rispondendo alle domande della rappresentante della fondazione tedesca, infine hanno risposto ad alcune domande del pubblico.
Tanti i temi trattati relativi non solo circa la situazione del femminismo algerino ma anche quella a livello regionale maghrebino (Marocco, Algeria, Tunisia), ed internazionale.
La questione principale su cui le due militanti femministe si sono trovate d'accordo e che ha rappresentato un po' il filo conduttore dell'incontro, è stata la denuncia di un certo femminismo para-istituzionale egemonizzato dalle ONG (si è parlato continuamente di ong-zzazione del femminismo), con la conseguente perdita della centralità politica e ideologica della strategia del movimento femminista che invece si è piegato a logica istituzionali internazionali.
La Tamzali ad esempio lo ha toccato con mano "dal ventre della bestia" avendo

martedì 14 febbraio 2023

pc 14 febbraio - USA/Ohio: enorme disastro ambientale imperialista

Nonostante siano passati diversi giorni, nel silenzio dei media, gli effetti di un deragliamento di più di 16 vagoni ferroviari che trasportavano "materiali pericolosi" (si parla di sostanze chimiche come il CVM ma non segnalate sui vagoni) ha generato un gigantesco incendio di sostanze tossiche che hanno portato a piogge acide e alla contaminazione del fiume Ohio, che serve oltre il 10% della popolazione degli Stati Uniti. Sostanze altamente tossiche sono state tenute nascoste, fatte transitare vicino a luoghi abitati e su binari senza manutenzione.

Il rischio cancerogeno è molto elevato e avrà conseguenze sul lungo termine. 

Il CVM (cloruro di vinile monomero é utilizzato principalmente per produrre cloruro di polivinile, il PVC, una resina plastica dura utilizzata per realizzare una varietà di prodotti in plastica, inclusi tubi,