Gatteo, la vittima si chiamava Ndiaye Massamba. Il Si Cobas: «Basta con le morti per il profitto»
Un’altra vittima. Si chiamava Ndiaye Massamba, l’operaio di origine senegalese, morto la scorsa notte
Gatteo, la vittima si chiamava Ndiaye Massamba. Il Si Cobas: «Basta con le morti per il profitto»
Un’altra vittima. Si chiamava Ndiaye Massamba, l’operaio di origine senegalese, morto la scorsa notte
Kathmandu, December 4, 2022: Activists of the student union affiliated with the Dharmendra Bastola-led CPN (Majority) have protested against Nepal Oil Corporation demanding the adjustment of the price of petroleum products.
They protested in front of the central office of Nepal Oil Corporation, Teku. They stressed the need to adjust the prices of petroleum products that have fallen internationally.
Estudantes da UFRJ realizam grande manifestação contra os cortes na Educação.
Estudantes de todo o país estão realizando ocupações e manifestações contra os novos bloqueios no orçamento de R$ 244 milhões para as Universidades e R$ 208 milhões para os Institutos Federais (totalizando R$ 452 milhões), feitos pelo governo militar de Bolsonaro no dia 28 de novembro, durante jogo da seleção brasileira na Copa do Mundo. Neste momento, os estudantes ocupam a reitoria da Universidade Estadual de Maringá (UEM), duas universidades no Rio Grande do Sul, a Universidade Federal de Pelotas (UFPel) e Universidade Federal do Pampa (Unipampa), uma em Santa Catarina, a Universidade Federal da Fronteira Sul (UFFS) e uma em Espírito Santo, a Universidade Federal do Espírito Santo (Ufes). A Executiva Nacional de Estudantes de Pedagogia (ExNEPe) também convocou, para o dia 12/12, um dia nacional de combate ao corte de verbas na Educação.
A onda de ocupações de universidades teve início no mês de outubro deste ano, logo após os cortes de
MPP
¡Proletarios de todos los países, uníos!
La necesidad de tener una comprensión correcta de la situación, es decir, marxista-leninista-maoista, pensamiento gonzalo, es de suma importancia en la actual situación política, de más agravada crisis política del viejo Estado como expresión concentrada de la crisis general de la sociedad peruana, desde 1980, que entró con el inicio de la guerra popular por el PCP, más aún, cuando se ha agudizado la colusión y pugna interreaccionaria, con el intento de “autogolpe” del presidente, el rondero contrarrevolucionario Pedro Castillo, del día de ayer, seguido de el “contragolpe” "parlamentario" dado por las fuerzas de ambas fracciones representadas en el parlamento con la participación de las fuerzas armadas reaccionarias y genocidas. Necesitamos tener esta clara compresión para dirigir, para orientar la lucha de masas en nuestro país, para que no se dejen uncir al carro de la reacción y el revisionismo, que quieren atarlas tras el programa de la gran burguesía compradora o de la burocrática para llevar a cabo sus fracasadas tareas reaccionarias. La reacción y el revisionismo, especialmente la LOD revisionista y capitulacionista, tratan de ocultar el verdadero carácter de clase de las contradicciones interreaccionarias, llamándola de diferentes maneras, para arrastrar a las masas tras salida reaccionaria a la crisis de todos lo ordenes que corroe a su sistema agonizante herido de muerte. En este caso, a la agudizacion de su crisis política. Salidas reaccionarias como las que estamos viendo de “autogolpe” del gobierno reaccionario encabezado por Castillo que se ha quedado solo con el apoyo del Modavef o “bloque magisterial” (LOD r y c) en el parlamento y en las calles, y los del llamado “contragolpe” parlamentario por una conjunciń de fuerzas de ambas facciones donde están fujimoristas, Perú Libre con los Cerrón a la cabeza y también el ex-premier Bellido, etc.
Pero para hacer esto tenemos que partir precisamente del marxismo-leninismo-maoismo, pensamiento gonzalo.
La sociedad peruana semifeudal y semicolonial sobre la cual se desenvuelve un capitalismo burocrático. Desde 1980 esta en su tercer momento, de crisis general del capitalismo burocrático y de su destrucción final, momento que se inicia con la guerra popular dirigida por el Partido Comunista del Perú, como bestia agonizante se defenderá buscando aplastar la revolución. Esta vieja sociedad es sostenida y defendida, como lo ha establecido el Presidente Gonzalo, por el viejo Estado reaccionario, cuyo carácter de clase es de dictadura conjunta de terratenientes y grandes burgueses, burocráticos o
Fermare le esecuzioni in Iran / Sostegno alla rivolta / firmare e far firmare la mozione
UN APPELLO PARTICOLARE LO FACCIAMO AGLI OPERAI E ALLE OPERAIE
Come sta accadendo in Iran, e nelle recenti 3 giornate di sciopero/manifestazioni, i lavoratori, gli operai anche in Italia siano al fianco delle donne, dei giovani.
Un raid in piena regola, di matrice razzista, contro i tifosi del Marocco in festa nelle strade di Verona dopo la vittoria ai rigori sulla Spagna. Un gruppo di persone incappucciate, riconducibili all’estrema destra locale, avrebbero aggredito alcuni ragazzi marocchini a bordo di cinque automobili a Corso Porta Nuova.
Secondo i testimoni, gli aggressori avrebbero usato catene, cinture e manganelli contro le vetture che transitavano in Corso Porta Nuova. Una donna è rimasta leggermente ferita dalle schegge dei finestrini rotti. Un video che circola in rete mostra cinque persone incappucciate, di cui uno con una cinghia in mano, che si scatenano contro gli occupanti di un'automobile.
Il governo con Nordio scatena una campagna contro i magistrati che indagano su corruzione e malaffare, rinverdendo i fasti di Berlusconi e prima di lui della P2 di Licio Gelli
Il governo conferma il provvedimento forcaiolo e liberticida antirave e infila la sanatoria per i Novax base elettorale e truppa di complemento reazionaria e fascista, comunque si definiscano, dell'attuale governo.
Una dichiarazione in tv diventa occasione per una campagna a favore del ministro della guerra e gran commis delle industrie belliche oltre che consigliore privilegiato della Meloni
Siamo noi che abbiamo in mano il nostro futuro come operai, come classe operaia
Noi dobbiamo portare avanti una lotta contro il sistema dei padroni, il sistema imperialista capitalista, contro il governo, contro lo Stato dei padroni.
L'abbiamo visto subito. Questo governo ha gettato subito la maschera, ma qualcuno come Landini sembra accorgersene solo adesso. E' un governo fascista, è un governo repressivo.
Noi lo sappiamo da anni che i governi dei padroni sono tutti impegnati a reprimere le nostre lotte più combattive, ma noi siamo forti e dobbiamo andare avanti, dobbiamo lottare oggi contro il governo fascista. Dobbiamo ripartire dalle lotte che facciamo tutti i giorni e fare una lotta ancora più grande, costruire un fronte di classe anti-capitalista, antimperialista che unisca tutti gli sfruttati, e con al centro la direzione della classe operaia e dei lavoratori che lottano; perchè questo sistema non si può cambiare.
Noi non chiediamo niente al governo Meloni, noi vogliamo fare una guerra al governo Meloni che è l’ultima faccia di questo sistema putrefatto, il sistema imperialista che mette al governo i fascisti.
Ma questi fascisti ci danno un’opportunità, un’opportunità molto forte perchè se loro aumentano la repressione e vogliono schiacciarci, non fanno che alimentare la nostra rabbia e ribellione.
Dobbiamo trasformare questa resistenza che facciamo tutti i giorni in una lotta di classe con al centro la questione del potere, il potere deve essere operaio. Un governo operaio che possa il giorno dopo dire basta allo sfruttamento, dare il lavoro ai disoccupati e non i sussidi, basta con lo sfruttamento e i morti sul lavoro frutto del modo di produzione capitalista.
Per questo noi dobbiamo continuare ancora e arrivare ad un vero sciopero generale che non può che diventare uno sciopero politico perchè noi abbiamo necessità di trasformare la lotta economica che facciamo tutti i giorni, la lotta sindacale dura, in una lotta politica, perchè vogliamo tutto, vogliamo comandare e avere un futuro per i nostri figli e per tutti i proletari. E questo lo dobbiamo fare in legame con gli altri proletari e popoli a livello internazionale, con tutti gli altri popoli che stanno lottando in tutti i paesi. In India c’è stato un grandissimo sciopero, una lotta di milioni di contadini.
Ma noi abbiamo bisogno di costruire le nostri "armi" in primis un fronte di classe anticapitalista/antimperialista che metta al centro la lotta politica per il potere nelle mani degli operai.
Giornata di mobilitazione e scioperi: dai cancelli, alla sede ITL, fino alla Prefettura di Bergamo ore 10.00.
Nei cartelli e negli interventi davanti alla Prefettura di Bergamo a chiusura della più ampia campagna per la giornata del 2 dicembre, i lavoratori lo dicono chiaro che non è più possibile andare avanti così,
Le singole aziende in maggioranza negano interventi a sostegno dei salari, persino parlare del misero bonus bollette fa dire "è come se mi dai un colpo al cuore".
Che le lotte di resistenza nelle singole fabbriche, nei magazzini della logistica siano dure, devono si' continuare, ma serve unirle e trovare una forza superiore nella lotta generale.
Una lotta generale che vede i lavoratori uniti e più forti nella solidarietà internazionalista, non perchè in piazza c'erano lavoratori pakistani, indiani, filippini, marocchini, ma perchè lo scontro è tra la classe dei lavoratori senza confini e quella degli sfruttatori. Al presidio è stato portato l'esempio rivoluzionario delle donne e delle masse iraniane, con una protesta iniziata per l'assassinio da parte della polizia religiosa di Mahsa Amini, con gli scontri nelle piazze ora arrivata a toccare anche i posti di lavoro. In due mesi e più di lotta, oltre 500 morti, 30.000 arrestati. Ma questo non ferma la sua forza rivoluzionaria, ora apertamente per rovesciare il regime fascista degli ayatollah.
Ucciso dal lavoro e sul lavoro un operaio ai Cantieri Navali di Palermo. Queste morti accusano impietosamente il sistema sociale in cui viviamo, il sistema dei padroni capitalisti che per la loro fame insaziabile di profitto sfruttano gli operai fino ad ucciderli
La risposta deve essere una sola: unirsi e organizzarsi per lottare contro questo sistema assassino che deve essere rovesciato
Cantieri navali, operaio muore schiacciato da una lastra di lamiera
La vittima si chiamava Angelo Salamone e aveva 61 anni: lavorava per la Doro Maris, una delle tante ditte dell'indotto
Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.
da antoniomazzeoblog
dicembre 06, 2022
LA BRIGATA AOSTA IN LIBANO? ADDESTRA A REPRIMERE NEL SANGUE LE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA
Cosa fanno in Libano i militari della Brigata Meccanizzata "Aosta" dell'Esercito italiano (il cui comando è a Messina)? Formano e addestrano le forze armate libanesi a reprimere nel sangue le manifestazioni di protesta la cui intensità cresce nel paese mediorientale per l'aggravarsi delle condizioni sociali, economiche e politiche e per l'inarrestabile escalation dei prezzi dei generi alimentari di base.
"A poco più di tre mesi dall’inizio del proprio turno di servizio in Libano, i Caschi Blu italiani della
Dalla stampa
In Francia è in atto una campagna di boicottaggio del Mondiale in Qatar, in segno di protesta per le durissime condizioni di lavoro delle maestranze che hanno realizzato gli stadi. Ma, in realtà, ciò che sta avvenendo a Parigi, con stipendi da fame e nessuna copertura sanitaria per gli operai che lavorano al cantiere del Villaggio Olimpico, è forse peggio
Alessandro Grandesso
6 dicembre - PARIGI
Niente protezioni, niente coperture sanitarie, niente ferie, niente documenti, stipendi da fame, ovviamente in nero e quattro morti. Benvenuti in Qatar, direbbero gli oppositori del Mondiale in corso in Medioriente. Invece si tratta delle condizioni di vita e lavoro di operai impiegati sui cantieri di Parigi 2024, le Olimpiadi che saranno organizzate nella capitale francese che sta boicottando il torneo Fifa.
BOICOTTAGGIO — Il comune di Parigi infatti ha scelto di non allestire schermi giganti per i tifosi. Una presa di posizione frontale, condivisa anche da altre grandi città francesi, per denunciare il trattamento riservato ai lavoratori stranieri impiegati per la costruzione di stadi e infrastrutture a Doha e dintorni. Dove, secondo varie Ong, ci sarebbero stati 6500 morti. Non più di 500 secondo le autorità locali.
INCHIESTA — Ma a negare credibilità alla postura di Parigi è innanzitutto l’inchiesta aperta a giugno dalla procura di Bobigny per far luce sulle condizioni di lavoro degli operai del cantiere del Villaggio olimpico, alle porte della capitale. E anche quelle giornalistiche che hanno portato a galla un sistema di sfruttamento da parte di aziende subappaltatrici che utilizzano manodopera clandestina.
ESEMPIO— I quotidiani Le Monde e Libération in particolare parlano di sans-papier impiegati in molti cantieri. A cominciare dal Villaggio degli atleti dove si sono registrati vari incidenti gravi negli
La rivolta popolare a Rojhilat e in Iran va avanti ormai da più di due mesi. La rivolta è in una nuova fase. Il regime fascista dei mullah è in una situazione senza speranza. Nonostante decenni di esperienza nella brutale repressione della società e nella contro-insurrezione, i massacri, le torture, gli arresti e le esecuzioni non sono bastati a fermare la rivolta popolare. Lo sciopero generale e le resistenze acquistano un carattere più ampio e di massa. I giovani sono per le strade. Sempre più lavoratori si uniscono alle manifestazioni. La ribellione continua mentre aumenta la violenza di massa contro le forze fasciste del mullah e le sue istituzioni.
Il regime fascista dei mullah è scosso dalle fondamenta e cerca di massimizzare la violenza controrivoluzionaria. Ma la rivoluzione non può più essere fermata. O libertà o morte, questa è la fase a
India. Una nueva manifestación de jornaleros agrícolas se registró en Sangrur, Punjab. Más de 10 mil trabajadores rurales pertenecientes a 8 organizaciones sindicales se movilizaron como Frente del Trabajo (Mazdoor Morcha). En respuesta el viejo Estado concentró la fuerza policial de 4 distritos políticos, además de la policía nacional; las ordenes de los cerdos eran claras: reventar y reprimir la manifestación deteniendo al mayor número de personas. Como era de esperar hubo fuertes enfrentamientos, los más relevantes se registraron a la altura del domicilio del primer ministro donde incluso se montaron barricadas devolviendo golpe por golpe. Los jornaleros exigen que se les den más empleos de forma permanente y no eventual, según la Ley Nacional de Garantía de Empleo Rural Mahatma Gandhi; el aumento al salario mínimo a 700 rupias; la dotación de tierras ociosas en favor de comunidades dalit y la regularización de tierras ya asignadas u ocupadas por los campesinos pobres. El primer ministro ha cedido momentáneamente anunciando el establecimiento de una mesa de diálogo para el próximo 21 de diciembre.
INTIMARE NON SIGNIFICA CHIEDERE
Concentriamo le nostre forze in un lavoro effettivo, serio e continuato, verso e dentro la classe operaia delle grandi e medie fabbriche.
Senza un radicamento in queste fabbriche, senza una nuova fase di lotta in queste fabbriche non si è oggi comunisti autentici, basati sulla scienza, teoria, ideologia, politica e prassi del marxismo-leninismo, sviluppato in alcuni punti fondamentali dal maoismo.
Si è invece teorici e pratici della concezione e posizione che il movimento così com’è è tutto, che le lotte allo stato attuale, anche quelle classiste e radicali, sono il massimo possibile, che il fronte, che pure tutti vogliono di classe, sia senza classe e non di classe contro classe come è giusto che sia.
Proletari comunisti fa appello, innanzitutto ai propri compagni e strutture di riferimento, a lavorare sempre più e meglio su questo aspetto, per incarnare realmente la linea proletaria e comunista necessaria.
Ma chiaramente chiamiamo a raccolta tutte le energie delle avanguardie operaie e comuniste, ovunque siano collocate, a fare questo lavoro, insieme o coordinati, perchè esso sia il versante pratico di un avanzamento teorico, frutto evidentemente della lotta tra le due linee, che è fattore di sviluppo e contributo alla costruzione del partito comunista necessario alla lotta per la rivoluzione proletaria, risposta alla marcia dell’imperialismo nella sua fase di guerra, reazione, intensificazione dello sfruttamento e oppressione in tutte le forme del proletariato e delle masse popolari.
proletari comunisti/PCm Italia
1 - Le due giornata di lotta del 2 e 3 dicembre sono state un fatto positivo perché il tema dello sciopero generale è stato dalle organizzazioni sindacali di base che lo hanno promosso , posto all’OdG. Ma porre all’OdG non significa fare uno sciopero generale.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe non vi ha aderito proprio per questo.
Non ci siamo per sottratti alla mobilitazione. A Taranto, Palermo, Bergamo ne siamo stati attivi promotori con spirito unitario.
Ma i ceti politico sindacali del sindacalismo di base perseverano lungo una strada autoreferenziale che non tiene conto della situazione effettiva del settore centrale del proletariato, che è la classe operaia delle grandi e medie fabbriche.
Non si tiene conto inoltre che le masse povere di questo paese hanno bisogno di lotta e organizzazione perché si mobilitino su scala nazionale in maniera estesa e incisiva - questo avviene solo molto in parte e solo in alcune città del sud, Napoli e in misura minore Taranto e Palermo. Non si può sempre parlare a nome delle masse senza che le masse ci siano.
La linea dei gruppi dirigenti dei sindacati di base va in direzione sempre uguale in senso inadeguato a rspondere alle esigenze e ai tempi della classe e delle larghe masse.Per noi non ci può essere unità senza cambiare la linea.
Lavoriamo per un vero sciopero generale, trattando i problemi e le contraddizioni, perché lo sciopero generale è necessario come brodo di coltura della costruzione del sindacato di classe e della trasformazione dello sciopero economico in sciopero politico generale.
2 - La manifestazione del 3 dicembre è stata partecipata essenzialmente dai settori
NO AL 41BIS PER I PRIGIONIERI POLITICI
Noi comunisti abbiamo ideologie, programmi, teorie, politiche e prassi differenti da Alfredo e gli anarchici; ma siamo uniti contro la repressione di Stato e vogliamo che la battaglia di Alfredo vinca per sé e per tutti i prigionieri politici.
La posizione della Corte di Cassazione e del PM di Torino è forcaiola e, come dice Manconi, di violazione della Costituzione. Il rinvio della Corte d’Appello alla Consulta è una posizione pilatesca che comunque costituisce un risultato della lotta e della mobilitazione intransigente dei compagni anarchici e del movimento a sostegno della battaglia di Cospito.
Questa lotta deve continuare ed estendersi e le pratiche di mobilitazione devono essere giuste e coerenti all’allargamento del fronte per questo obiettivo.
Proletari comunisti/PCm Italia
6.12.22
“Non disturbare chi produce” dice la Meloni, ma soprattutto
riempirlo di soldi, e il governo, attraverso la Sace lo fa alla grande.
Mentre la manovra da circa 30 miliardi del governo moderno
fascista Meloni, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, attira tutta l’attenzione
pubblica e viene pure bocciata dalla Corte dei conti, ci sono in atto altre “manovre”
che portano ai padroni molti più soldi e aiuti all’imperialismo italiano ad espandersi
in settori geografici più “appetibili”. Stiamo parlando del “piano industriale”
della Sace, come riportato dal Sole24Ore di oggi, che prevede di impegnare 111
miliardi in tre anni tra investimenti nel mercato interno e di quello all’esportazione. 111 miliardi solo sotto questa forma poi ce ne sono tanti altri...
Questo dice, infatti, il pezzo iniziale dell’articolo: “Quarantanove miliardi nel triennio 2023-2025 per rafforzare il sostegno all’export e all’internazionalizzazione in modo da raggiungere quadi 30mila
Iniziamo con una denuncia arrivata da una lavoratrice delle pulizie dell'Amat, il servizio trasporti a Taranto. Queste lavoratrici lavorano per pochissime ore 3/4 ore e stanno lottando insieme agli altri lavoratori per avere un aumento delle ore perché nel frattempo in questi mesi il carico di lavoro di pulizia dei bus e anche di sanificazione è aumentato, quindi nelle poche ore che hanno devono veramente fare i salti mortali. La lavoratrice dice: "non ho parole, già in quelle poche ore che facciamo non abbiamo neanche tempo di respirare, tant'è che io ho preso l'esaurimento nervoso, sono in depressione e mi sono messa in malattia; ieri però sono rientrata al lavoro e mi mi sono sentita subito male. Non è più possibile lavorare così, non ce la faccio più".
Soldi per le armi sottratti a sanità e scuola
L’Italia continuerà a mandare armi all’esercito ucraino. Il governo Meloni sugli aiuti militari a Kiev si muove in piena continuità con quello di Mario Draghi: un decreto legge per autorizzare l’invio di armi, una risoluzione a metà mese e i decreti interministeriali da secretare e presentare al Copasir con la lista degli equipaggiamenti. La norma è stata approvata nel Consiglio dei ministri.
L’oggetto del decreto è chiaro: il governo proroga fino al 31 dicembre 2023 la cessione di aiuti militari a Kiev “previo atto di indirizzo delle Camere”. Risoluzione che sarà approvata il prossimo 13 dicembre: quel giorno il ministro della Difesa Crosetto si presenterà in aula per spiegare le motivazioni della proroga e i partiti voteranno le rispettive risoluzioni. A gennaio arriverà il sesto decreto interministeriale che conterrà anche missili terra-aria Aspide e Samp-T. Crosetto potrebbe desecretare la lista ma, fanno sapere fonti della Difesa, non ha ancora deciso.
L’Italia è cobelligerante con gli USA. Le missioni Nato contro la Russia partono dall’Italia. Da Pratica di Mare, frazione del comune di Pomezia nella città metropolitana di Roma Capitale, partono i Gulfstream E.550: compiono missioni di spionaggio basati sulla piattaforma
Il regime ha cercato di far girare voci, ingannevoli, su uno scioglimento della famigerata "polizia morale", per fermare la grande rivolta.
Ma visto che queste voci non sono servite e che in ogni caso la mobilitazione è andata ben oltre, mettendo in discussione l'attuale regime, le autorità di polizia hanno ripreso le loro pesanti minacce: "Chi non porta il velo pagherà un caro prezzo". Ma inutilmente; così come le uccisioni per le strade, le esecuzioni, non hanno fermato questa nuova grande mobilitazione.
Sono minacce di chi vede franare il terreno sotto i piedi. Gli scioperi coinvolgeranno anche autotrasportatori e alcuni lavoratori degli impianti petrolchimici di Mahshahr e delle acciaierie di Isfahan. Dimostrazioni e boicottaggio delle lezioni si sono visti anche in vari atenei iraniani, a due giorni dal 7 dicembre, quando in Iran si festeggia il "giorno dello studente".
DOMANI ORE 17.30 CIRCOLO ANARCHICO BERNERI INCONTRO PUBBLICO DELLA RETE LAVORO SICURO IN OCCASIONE DEL 15° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE OPERAIA DELLE TYSSENKRUPP
DA TORINO AL QUATAR LE STRAGI CONTINUANO PURTROPPO SENZA SOSTA
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe di Ravenna/Rete sicurezza sul lavoro aderisce e partecipa all'assemblea del 6 dicembre a Bologna, anniversario della strage operaia della TyssenKrupp, per rilanciare le lotte e allargare il fronte contro gli omicidi sul lavoro per i profitti dei padroni.
Nel processo ai padroni della Tyssen, l'indignazione di massa e la mobilitazione nazionale della Rete sicurezza sul lavoro nelle città e davanti ai tribunali aveva portato in piazza a Torino e a Taranto migliaia di lavoratori, associazioni, organizzazioni sindacali e politiche, studenti e ha fatto sì che per la prima volta il capo di imputazione per i padroni assassini si è configurato come omicidio volontario plurimo. Su questa strada bisogna continuare oggi.
Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager tedeschi condannati in via definitiva il 13 maggio 2016, sono ancora liberi nonostante a febbraio il Tribunale regionale superiore di Hamm abbia respinto il loro ultimo ricorso. Devono scontare cinque anni di carcere per omicidio colposo, incendio doloso e
Oggi è il 5 dicembre, “giorno in cui scatta l’embargo sul
petrolio russo che decreterebbe di fatto il fermo delle raffinerie controllate
indirettamente dal colosso russo Lukoil.” E alla fine, il governo Meloni,
pressato da tutte le parti, ma soprattutto dai padroni che avrebbero perso una
fonte di approvvigionamento importante per le loro industrie, una soluzione
temporanea per le raffinerie di Priolo l’ha trovata, commissariando l’Isab con un
decreto legge che dichiara il sito di “interesse nazionale nei settori
produttivi strategici” e ne stabilisce una “amministrazione fiduciaria”, di
fatto, come dicono loro stessi, copiando l’esperienza della Germania che ha
fatto la stessa cosa con la russa Rosneft.
“Non è una nazionalizzazione ma una gestione temporanea dello Stato” ci tiene a precisare il Sole24ore del 2 dicembre, e cioè per “il tempo necessario a individuare un compratore (si continua a parlare del fondo Usa Crossbridge Energy). Al massimo due anni, dice il decreto.”
È questa la “nazionalizzazione” che piace tanto ai padroni, quella temporanea e che serve a risanare
Lo ricordiamo con il comunicato emesso dal PCm Italia in occasione della sua morte e ribadiamo il nostro impegno perchè la sua opera e il suo lavoro teorico politico e pratico tornino ad essere il faro e il punto di riferimento della costruzione di un Partito Comunista marxista-leninista-maoista necessario alla rivoluzione proletaria e socialista in Francia
Un ordine di carcerazione (per il momento sospeso) è stato emesso dal tribunale di Torino per Nicoletta Dosio, 76 anni, storica attivista No Tav della Valle di Susa. Il provvedimento, secondo quanto si apprende, fa seguito a una condanna definitiva pronunciata dalla Cassazione al termine di un processo per evasione: i fatti si riferiscono al 2016, quando la compagna si allontanò dagli arresti domiciliari per partecipare a iniziative del movimento No Tav.
Nicoletta Dosio secondo la sentenza persecutoria dello stato borghese deve scontare una pena di otto mesi.
L'ordine di carcerazione è però sospeso per trenta giorni: in questo
lasso di tempo, potrà chiedere misure alternative alla detenzione. La compagna, a seguito di un'altra condanna per vicende analoghe, era già stata arrestata alla fine del 2019 dopo avere rifiutato ogni altra opportunità.
E' pronto il catalogo aggiornato ad oggi di tutti gli opuscoli, dossier che abbiamo fatto in questi anni.