sabato 3 dicembre 2022

pc 3 dicembre - Si intacca il muro di omertà a protezione politica giudiziaria del ex-ministro degli Interni razzista Salvini nel processo Open arms

Immigrazione. Nel processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sono intervenuti i due testimone chiave che hanno firmato insieme al leader leghista il decreto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la nave della Ong
Trenta e Toninelli: «Salvini ha fatto tutto da solo»

Nel processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso Open Arms sono intervenuti ieri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Due testimonianze chiave perché ai tempi dei fatti, l’agosto del 2019, erano rispettivamente ministra della Difesa e titolare delle Infrastrutture. Sono stati loro a firmare insieme al leader leghista il decreto interministeriale di ingresso nelle acque territoriali italiane per la nave della Ong. Durante il governo giallo-verde facevano entrambi riferimento al Movimento 5 Stelle.

«Le decisioni sull’assegnazione del porto sicuro erano del ministro dell’Interno perché erano una sua competenza. Da ministro della Difesa e in relazione ai divieti di ingresso in acque italiane a me spettava

pc 3 dicembre - Governo e parlamento nero uniti contro il salario minimo al servizio di padroni e padroncini

Salario minimissimo, meglio zero: l’ultima porcata

Alfredo Facchini per Diogene

Ecco un’altra porcata. Ieri il Parlamento ha respinto l’introduzione del salario minimo con i voti di tutta la maggioranza.

Tra i testi respinti, che prevedevano un salario minimo tra 9.50 e 10 euro, sono state bocciate, in particolare, le tre mozioni di Movimento 5 Stelle, Pd e Sinistra-Verdi.

Dall’introduzione del salario minimo, ossia di una soglia di retribuzione sotto la quale un datore di lavoro non potrebbe andare per legge, ne avrebbero tratto subito beneficio, a spanne, circa 2,6 milioni di lavoratrici e lavoratori.

Il governo della papessa nera ha messo una pietra tombale, nonostante una “direttiva europea” imponga

pc 3 dicembre - Tornando sulla manifestazione contro la violenza sulle donne del 26 novembre - Da Mfpr

Più di 50mila, le organizzatrici di Nudm parlano di 100mila ma può essere un dato "politico", al corteo del 26 novembre. Un corteo che si è andato via via ingrossando lungo il percorso, ai suoi lati, con la maggiorparte degli spezzoni molto fitti.

Anche quest'anno la manifestazione delle donne è stata la più grossa mobilitazione in Italia. E si è dimostrata, oggettivamente, una vasta trincea rispetto alla fase attuale che ha nel suo programma l'attacco ai diritti e conquiste delle donne (come il 28 settembre le tante manifestazioni delle donne furono la prima e pronta risposta alla minaccia di attacco alla legge 194); un attacco già portato avanti dai precedenti governi ma reso organico e pericoloso dall'ideologia da "moderno medioevo" ora al potere. 

Una manifestazione larga, che si è fatta sentire con forza, che ha raccolto i temi della necessaria mobilitazione delle donne sulle tematiche sociali, di attacco sessista, patriarcale, clerical-integralista, in primis verso il diritto d'aborto, sul continuo aumento dei femminicidi, sulla "guerra sui nostri corpi", ecc. 

Questo è il dato di quantità del livello del movimento femminista, ma ancora non della qualità di lotta necessaria e possibile delle donne perchè sia una prima linea di un movimento esteso, che necessita della presenza e del ruolo delle proletarie, delle operaie sfruttate, vessate, discriminate, e uccise sul posto di lavoro, del contingente rosso e combattivo per portare in luce la contraddizione di classe come madre di tutte le contraddizioni e la necessità della via rivoluzionaria perchè tutta la vita deve e possa cambiareQuesto è stato rappresentato dal contingente ancora piccolo del mfrp e delle rappresentanti dell'Assemblea Donne/Lavoratrici, arrivate soprattutto dal sud (con tutte le difficoltà pratiche, di lavoro, economiche, ecc. che frenano la partecipazione larga necessaria in queste manifestazioni nazionali), e anche da spezzoni di donne, immigrate di Roma, impegnate sul loro territorio nelle lotte per la casa, per il lavoro, come da alcune realtà di studentesse. Ma la maggioranza della manifestazione, la sua voce egemonica era altro, inevitabilmente altro, era della piccola borghesia in tutte le sue varianti, che pur nella sua radicalità porta istanze riformiste.

Ma "non della qualità necessaria" - perchè nella situazione politica attuale con il governo Meloni, che sta cominciando a portare avanti il suo piano, pratico e, più pericoloso, ideologico, culturale di moderno fascismo, che verso le donne si esprime nella ripresa di "Dio, patria, famiglia"... e tanti figli per il capitale, per la guerra imperialista, e in cui di conseguenza le donne vanno "pesate" e possono ricevere delle elemosine solo in base al numero di figli che hanno e che fanno (stiamo tornando al premio per la natalità mussoliniano), e poi abbandonate alla loro sempre più difficile vita, tutte “bandiere” che accompagnano sempre la doppia oppressione e il recupero del moderno medioevo e che accompagnano miseria e guerra, stupri, femminicidi; in questa grave situazione solo nello spezzone delle donne, compagne, lavoratrici del Mfpr e delle proletarie e studentesse romane si è sentito forte e chiaro "Meloni fascista!". Nella maggiorparte del corteo, dagli interventi dai camion dei nodi di Nudm, invece no. 

Come non si è sentita la parola "Fascista/fascismo" dalla presidenza e dagli interventi delle organizzatrici nell'assemblea di Nudm del giorno dopo, in cui il cuore è stato la ridefinizione del "Piano transfemminista" (pochi gli interventi - per esempio dai nodi delle Marche, di Pisa, ecc, - che invece hanno portato una forte denuncia del peggioramento delle condizioni oggi delle donne, delle lavoratrici, precarie, donne più povere e la necessità di porre al centro la lotta contro tutto questo).  

In questo modo anche le giuste e necessarie denunce e temi di lotta (violenza sessuale, femminicidi, guerra sui nostri corpi...) diventano senza tempo, perdono della necessaria contundenza qui ed ora e le scadenze di mobilitazione (come l'importante 8 marzo) rischiano di diventare rituali. 

Ma che lo scontro oggi è con l'attuale governo, che è scontro con l'intero sistema economico, politico, statale che in crisi sta tentando la carta del governo fascista Meloni, scontro in cui le donne devono e possono essere la prima linea, portando la loro "marcia in più", è stato chiaramente dimostrato dall'immediata reazione repressiva della polizia/Digos alla nostra presenza. La Digos ha cercato sia subito al concentramento che nel corteo di strappare/sequestrare lo striscione del mfpr che diceva: "Meloni fascista noi donne ti farem la guerra", con la foto di una Meloni invasata e la ripresa del titolo di un film "ti mangio/amo il cuore", la cui la protagonista Elodie è stata una delle prime a denunciare pubblicamente il pericolo fascista anti donne del nuovo governo. 

La Digos, visto poi che non era riuscita a toglierci lo striscione per la nostra ferma resistenza e la  pronta risposta di tante donne/ragazze che hanno gridato ancora con più forza "Meloni fascista!", fuori manifestazione ha fermato e identificato compagne e lavoratrici. 

Ma dimostrando così che avevamo ben colto nel segno.

Questo è stato poi ulteriormente evidente dalla canea isterica con cui giornali on line e carta stampata - di destra e di "sinistra" -, esponenti del governo e del parlamento di FdI e di altri partiti, hanno strillato per quello striscione e per gli slogan lanciati nel corteo. Hanno parlato di "grave minaccia" alla Meloni, hanno ricordato gli anni di "piombo", di "clima di odio", hanno parlato di "inaudita brutalità, violenza di donne contro una donna", facendo appello a tutti i partiti del parlamento a condannare "quei toni vergognosi e pericolosi che ci auguriamo tutti vogliano condannare scongiurando ulteriori derive"... E via di questo passo...

Una parentesi, che abbiamo detto dal primo momento: la Meloni usa il suo essere donna come una "patacca" che offende le donne. Ma La Meloni dimostra, come altre donne al potere borghese, che la classe in questo sistema capitalista/imperialista è più determinante del sesso. 

Ma, signore e signori, avete dimostrato che "il re (in questo caso la "regina") è nudo". Che anche uno, striscione, degli slogan, un piccolo numero di donne, ma combattivo, determinato, coraggioso e visibile, e soprattutto dicendo la verità, vi fa paura, vi mette in difficoltà. 
E allora, pensiamo se tutta la manifestazione avesse gridato "Meloni fascista", come sarebbe pesata. 

Perchè soprattutto oggi non basta autosoddisfarsi per i numeri, ma occorre che la lotta sia incisiva nelle parole d'ordine e negli obiettivi.

pc 3 dicembre - Editoriale del foglio di dicembre di proletari comunisti distribuito oggi alla manifestazione di Roma

Contro il Governo Meloni, Governo dei padroni,

Governo moderno-fascista

Unità Lotta Organizzazione

Resistenza Lotta di classe Fronte Unito

Sono bastate poche settimane perchè il nuovo governo dimostrasse la vera natura.

In economia, Meloni dichiara “La priorità sono le imprese... Non disturbare chi produce”, e approva la legge di Bilancio, tutta a sostegno dei padroni e del cosiddetto “ceto medio”, vale a dire media borghesia proprietaria o travestita da “lavoro autonomo”, bottegaia e parassitaria.

Una legge di Bilancio che punta sulla sanatoria fiscale e attacca frontalmente i poveri, senza naturalmente dare nulla agli operai, ai lavoratori, alle lavoratrici, alle masse popolari, attaccate dal carovita, da condizioni di vita e di lavoro sempre peggiori, dalla precarietà e dalla disoccupazione. Tutta la demagogia sulle bollette si traduce in poche briciole per una minoranza ultra povera e nulla di sostanziale per la maggioranza delle masse popolari.

E’ necessario opporre lotta e resistenza. Ma la migliore difesa è l’attacco.

Vogliamo forti aumenti salariali nelle fabbriche e in tutti i posti di lavoro; vogliamo blocco

pc 3 dicembre - - I sindacati di base in piazza il 2 dicembre - Alta adesione nei trasporti

stralci dal Manifesto di di oggi

Ieri lo sciopero generale con un buon successo di adesione e oggi la manifestazione nazionale a Roma. I sindacati di base (Usb, Si Cobas, Cub, Sgb, Unicobas, Usi) confermano la loro rappresentanza bloccando il settore del trasporto pubblico lungo tutta la penisola e con cortei partecipati in molte città.

NON CON IL PRESIDIO PREVISTO davanti a Montecitorio, bloccato dalla Questura di Roma con un parere grave che impedirà d’ora in avanti qualsiasi manifestazione davanti al parlamento, come ribadito dal Tar del Lazio con motivazioni risibili: la «tensione politica derivante dalla guerra russo-ucraina e dai connessi problemi economico-sociali».
Lo sciopero di ieri era per protestare contro le misure messe in campo dal governo Meloni con la legge di bilancio 2022: «nulla è stato fatto contro il carovita e l’impoverimento della popolazione, mentre per grandi aziende e per continuare con le politiche di guerra e riarmo i soldi non mancano mai». Per questo oggi saremo in corteo a Roma per dire “abbassate le armi, alzate i salari”», ribadiscono i sindacati di base.

A Milanobuona partecipazione al corteo da via Larga (angolo Pantano) a piazza della Scala. Gli effetti dello sciopero sui mezzi pubblici si sono sentiti soprattutto nel pomeriggio: M1, M2 e M5 chiuse. Decine di convogli regionali di Trenord cancellati fin dalla mattina.

A Roma comunque ieri ottima partecipazione allo sciopero con la metro A e la Metromare chiuse, servizio rallentato sulle linee B e C e Termini-Centocelle. La protesta ha coinvolto anche le scuole con bambini e ragazzi rimasti a casa e i plessi chiusi.

Tensione a Torino dove al partecipato corteo che ha sfilato in centro sono intervenute le forze dell’ordine per allontanare alcuni manifestanti con cariche.

A Firenze oltre 3.000 lavoratori si sono riuniti in un lungo corteo dalla Fortezza a Palazzo Vecchio con soste e interventi sotto punti importanti del potere politico e non, Agenzia delle Entrate, Regione Toscana e Comune di Firenze. Un corteo ricco e colorato, lavoratori e lavoratrici dei settori pubblici e privati, un corteo unito di Usb-Cub- Cobas e movimenti sociali e studenti. La manifestazione si è chiusa alle 13,20 con una serie di interventi sotto Palazzo Vecchio.

A Napoli stop completo alla Linea 1 della Metropolitana, stessa situazione per le funicolari Centrale, Montesanto e Mergellina, per le linee Eav, servizio ridotto per tram, bus e filobus.

A Bologna centinaia di lavoratori hanno partecipato al corteo da piazza XX Settembre fin sotto al Comune.

A Pisa almeno 500 manifestanti hanno sfilato da Piazza Vittorio Emanuele fino alla Prefettura, dopo aver percorso i lungarni e il Ponte di Mezzo.

Polemiche a Sassari per il corteo vietato: il divieto di concludere la manifestazione in piazza d’Italia ha portato i manifestanti a rimanere in piazza Castello protestando sonoramente.


pc 3 dicembre - La guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare - In India oggi si sviluppa la più grande e avanzata guerra popolare al mondo guidata dal PCI (Maoista)

Nel nostro paese perseguire la via della guerra popolare significa oggi costruire il partito comunista marxista-leninista-maoista/ il fronte unito antifascista e antimperialista/ la guerra partigiana

Questa è la via teoricamente e politicamente sostenuta da proletari comunisti/PCm Italia

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Celebrare il 22° Anniversario del PLGA!

Intensificare lotta di classe-guerra di guerriglia

Sconfiggere l’offensiva ’SAMADHAN' e avanzare nella Guerra Popolare!

In occasione del 22° anniversario del PLGA, il 2 dicembre 2022, il Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (Maoista) invita tutto il partito, le unità del PLGA, i Comitati Popolari Rivoluzionari, le Organizzazioni di Massa e le masse rivoluzionarie a celebrarlo solennemente con entusiasmo rivoluzionario nelle aree rurali e urbane di tutto il paese. Invita a sconfiggere l'offensiva controrivoluzionaria "SAMADHAN", ampliare, intensificare la lotta di classe e la guerriglia, rafforzare la base di massa e far avanzare la guerra popolare.

Nell'occasione, il CC rivolge il suo saluto rivoluzionario a tutti i Comitati di Partito, ai Comandi, ai

pc 3 dicembre - 2 dicembre a Taranto: dalla fabbrica ai presidi

Taranto striscioni in tutta la città e alle portinerie Acciaierie d'Italia e appalto, dove si è tenuto un presidio con comizio dello Slai cobas per il sindacato di classe seguito e discusso con lavoratori e delegati presenti


Al presidio alla Prefettura.
Le lavoratrici asili in prima linea
Dalla manifestazione di Roma delle donne a Taranto 
al fianco delle donne in rivolta in Iran



Insieme di striscioni portati ai due presidi combattivi alla Prefettura e al Comune. Presenti una cinquantina di lavoratori e attivisti sindacali di Slai cobas per il sindacato di classe/Usb/Confederazione cobas - in maggioranza lavoratrici - rappresentativi di diverse centinaia di lavoratori che hanno partecipato e sostenuto la giornata di lotta.

venerdì 2 dicembre 2022

2 dicembre - Oggi giornata di lotta e corteo a Palermo

Va sottolineato che lo Slai cobas per il sindacato di classe non ha aderito a livello nazionale allo "sciopero generale" indetto dai sindacati di base ma ha considerato la giornata del 2 una giornata di lotta utile a unire le situazioni in lotta esistenti nelle città in cui è presente e per questo si impegnata a organizzare manifestazioni con forte carattere antigovernativo. La strada per uno sciopero generale in grado di paralizzare fabbriche importanti, luoghi di lavoro e costituire una forte opposizione sociale e politica è ancora lunga ma soprattutto è un'altra rispetto alle posizioni e azione degli attuali sindacati di base

La cronaca da Palermo 

"...oggi a Palermo un corteo di lavoratori, lavoratrici precari e disoccupati dal tribunale si è snodato fino alla Prefettura. 

Una manifestazione che ha  rappresentato le lotte/vertenze che ci sono attualmente a Palermo dai lavoratori dell'Amat, ai precari del pubblico impiego, ai precari e precarie delle Cooperative sociali, scuola, ai disoccupati... e da cui è emersa in generale, dinnanzi alla fase di attacco sempre più pesante e a maggior ragione ora con il governo Meloni,  la necessità di collegare le lotte e di trovare l'unità di azione anche sul tema repressione che colpisce lavoratori, lavoratrici, compagni, attivisti sociali e politici...










L'intervento in Prefettura di una lavoratrice precaria Slai Cobas sc 


L'intervento della compagna del Mfpr Palermo 

Il volantino diffuso

pc 2 dicembre - Sostieni e organizzati con proletari comunisti

Esce il 3 dicembre il nuovo foglio politico 

richiedilo, diffondilo 

pcro.red@gmail. com 

WA 3519575628 

pc 2 dicembre - Stato d'Israele - Stato sionista di tipo nazista contro i bambini palestinese

La guerra implacabile di Israele contro i bambini di Palestina

Ilan Pappe * | palestinechronicle.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

17/11/2022


Il funerale di Alaa Qaddum, 5 anni, ucciso da un attacco aereo israeliano nella Gaza assediata. (Foto: Mahmoud Ajjour, The Palestine Chronicle)

* * *
"L'umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di se stessa." Preambolo, Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo (1959)

Più della metà della popolazione che vive in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza ha meno di 18 anni; infatti, si può tranquillamente affermare che la metà degli abitanti della Cisgiordania occupata e della Striscia di Gaza assediata sono bambini. Chiunque conduca una guerra contro questi due territori, attraverso la demolizione delle case, gli arresti senza processo, la politica di sparare per uccidere e le umiliazioni, sta conducendo una guerra contro i bambini.

A volte, intere brigate militari dell'esercito israeliano, accompagnate da unità d'élite, polizia di frontiera e polizia inseguono un bambino e, nella maggior parte dei casi, lo uccidono o, se va bene, lo arrestano.

Se c'è qualcosa che è cambiato negli ultimi anni in quella che finalmente le Nazioni Unite sono state disposte a chiamare colonizzazione della Palestina, è l'intensificarsi della politica israeliana di "sparare per uccidere". E anche se molti di noi sanno che il nuovo governo israeliano non cambierà le politiche perseguite dai governi precedenti, ci si può aspettare un'ulteriore brutalizzazione nella guerra contro i bambini della Palestina.

Mentre scrivo questa rubrica, è giunta la notizia dell'uccisione da parte dei soldati israeliani di Fulla

pc 2 dicembre - Fassina un imbroglione politico - una giusta denuncia

BEATA IGNORANZA O VOLUTA DISTORSIONE DELLA REALTA'

L’edizione di venerdì venticinque novembre del quotidiano di destra L’identità contiene un’intervista, che il deputato Stefano Fassina ha concesso ad Edoardo Sirignano. tutta incentrata sulla questione della possibile alleanza tra la destra moderata ed il Coordinamento 2050 – una realtà nata per costruire uno spazio politico guidato da Giuseppe Conte che si potrebbe definire come “sinistra moderata” – in occasione delle prossime elezioni regionali.

Quello che qui interessa è l’ultimo scambio di battute tra i due interlocutori; alla domanda del giornalista se non ritiene che sia arrivato il momento di sciogliere il Partito Democratico, l’ex esponente

pc 2 gennaio - La fitta rete militare Usa-Nato in Italia - un contributo di denuncia




Osservatorio

dicembre 30, 2022

Di base in base.

La fitta rete militare Usa Nato in Italia – Le nuove bombe nucleari B61-12 dislocate in Europa con tre mesi di anticipo sul cronogramma fissato da Washington. E si moltiplicano i cantieri per rafforzare la presenza armata da nord a sud


di Antonio Mazzeo


Alea iacta est. Il dado è tratto. Le nuove bombe nucleari USA a caduta libera saranno dislocate in Europa entro la fine del 2022 con tre mesi di anticipo sul cronogramma fissato da Washington con i partner NATO. Si tratta di una prova di forza che alimenterà pericolosamente le già forti tensioni con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Saranno un centinaio circa le armi che verranno ospitate nei bunker di cinque paesi: Belgio (base aerea di Kleine Brogel), Germania (Buchel), Paesi Bassi (Volkel), Turchia (Incirlik) e Italia (gli scali di Aviano-Pordenone e Ghedi-Brescia). Le nuove bombe saranno le B61-12, variante ammodernata delle più antiche B61. Esse avranno una potenza distruttiva regolabile, con quattro opzioni selezionabili a seconda dell’obiettivo da colpire. “L’impiego operativo, quindi, può essere calibrato a seconda dell’effetto desiderato e dell’importanza dell’obiettivo”, scrive Difesaonline. Rispetto alla bomba “madre”, le B61-12 saranno guidate da un sistema satellitare e potranno penetrare nel sottosuolo per esplodere in profondità. La National Nuclear Security Administration, l’ente del Dipartimento dell’Energia USA che si occupa delle scorte di armi nucleari, ha reso noti nel novembre 2021 i cacciabombardieri che saranno impiegati per sganciare le nuove armi atomiche: i Panavia PA-200 “Tornado”, gli F-15 “Eagle”, gli F-16 C/D “Fighting Falcon”, i B-2 “Spirit”, i B-21 “Raider” e i nuovi F-35A “Lighting II” acquistati pure dall’Aeronautica militare italiana e schierati nella base di Amendola (Foggia).


A Ghedi ed Aviano dovrebbero essere ospitate complessivamente dalle 30 alle 50 bombe B61-12 e nei due scali NATO sono in via di completamento i lavori di “rafforzamento” dei bunker atomici. Ghedi è sede del 6° Stormo dell’Aeronautica italiana con i “Tornado” nucleari, ma si sta addestrando da tempo all’impiego dei cacciabombardieri F-35 di quinta generazione. Ad Aviano le nuove bombe saranno impiegate dai cacciabombardieri F-16 dell’US Air Force. Nella base friulana sono state ampliate le piste e realizzati nuovi hangar e centri di manutenzione velivoli. Aviano è utilizzata pure dai grandi aerei cargo che trasportano i parà della 173^ Brigata aviotrasportata di US Army verso i maggiori scacchieri di guerra internazionali (recentemente in Iraq e Afghanistan, oggi in Europa orientale e in Africa).

La 173^ Brigata è uno dei reparti d’élite delle forze armate USA e ha quartier generale presso l’ex aeroscalo “Dal Molin” di Vicenza, una delle maggiori basi militari statunitensi in territorio italiano. Qualche mese fa nella città veneta sono stati avviati i lavori di realizzazione di 478 alloggi per il personale militare statunitense e famiglie (villette a schiera e diverse nuove palazzine all’interno della caserma Ederle e del cosiddetto Villaggio della Pace), con una spesa stimata di 373 milioni di dollari. Sono previste inoltre nuove infrastrutture viarie per rendere più rapido il collegamento delle basi vicentine con l’aeroporto di Aviano.


In verità sono innumerevoli i cantieri aperti per potenziare la rete militare USA-NATO e nazionale in Italia. Da qualche mese nella base siciliana di Sigonella è divenuto operativo l’AGS – Alliance Ground Surveillance, il sistema avanzato di sorveglianza terrestre dell’Alleanza Atlantica, basato su cinque grandi velivoli senza pilota RQ-4 “Phoenix”. Questi droni sono lunghi 14,5 metri e possono volare in tutte le condizioni ambientali e ininterrottamente per più di 30 ore, fino a 18.280 metri di altezza. Il sistema AGS è impiegato per le attività di intelligence NATO nel Mar Nero e ai confini con il territorio ucraino: le flotte e i reparti terrestri della Federazione russa vengono spiati in ogni loro mossa e i dati raccolti vengono messi a disposizione delle forze armate di Kiev per pianificare le operazioni contro l’invasore.


Da Sigonella decollano con cadenza quotidiana pure i grandi droni-spia “Global Hawk” di US Air Force e i pattugliatori marittimi P8A “Poseidon” di US Navy e delle forze aeronavali di Australia e Regno Unito, contribuendo all’escalation bellica in atto in Europa orientale. Il ruolo di Sigonella nelle strategie di guerra globale è tuttavia destinato a crescere ulteriormente: il Pentagono ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari con una società controllata dal colosso industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza dei 14 terminali mondiali (tra cui Sigonella) inseriti nel sistema High Frequency Global Communications (HFGCS). Le stazioni dell’HFGCS trasmettono i cosiddetti EAM (messaggi di azione di emergenza) e altri tipi di codici di rilevanza strategica, compresi quelli per la conduzione di un attacco nucleare. Infine a Sigonella il ministero della Difesa ha avviato l’iter di esproprio di quasi 100 ettari di terreni per allungare le piste della base e consentire i decolli e gli atterraggi degli aerei cisterna per il rifornimento in volo dei caccia della NATO.


Altra infrastruttura chiave nei programmi di rafforzamento del dispositivo di proiezione avanzata delle forze armate italiane e alleate è la base di Pratica di Mare, Roma, sede del 14° Stormo dell’Aeronautica. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, da Pratica di Mare decollano verso il Mar Nero e l’Est Europa i sofisticati velivoli Gulfstream E.550 CAEW per sorvegliare le operazioni dei reparti di guerra russi. I velivoli non sono semplicemente dei “radar volanti”, ma possiedono anche compiti di “gestione” delle missioni alleate nei campi di battaglia e di disturbo delle emissioni elettroniche. Dallo scalo romano partono inoltre gli aerei cisterna KC-767A utilizzati per il rifornimento dei velivoli italiani e NATO impiegati nella Air Policing Mission nello spazio aereo dell’Europa orientale. Velivoli cargo vengono impiegati da Pratica di Mare per trasportare i sistemi d’arma “donati” dal governo italiano alle forze armate ucraine.


Colate di cemento a fini bellici sono previste anche per la città di Pisa. Il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri intende realizzare caserme e alloggi per militari e famiglie, poligoni di tiro e basi addestrative, in un’area di 73 ettari a Coltano, nel parco regionale di Migliarino–San Rossore–Massaciuccoli. Tra i reparti d’assalto dei Carabinieri che saranno insediati a Coltano ci sono il 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, il G.I.S.-Gruppo di Intervento Speciale e il Centro Cinofili, da decenni impiegati nei maggiori teatri di guerra in azioni di combattimento e nell’addestramento “anti-terrorismo” del personale militare di alcuni regimi africani e mediorientali. Il progetto di Pisa è funzionale al rafforzamento geo-strategico della regione Toscana: la nuova cittadella dei Carabinieri si aggiungerà infatti alla grande base di stazionamento dei mezzi pesanti di US Army di Camp Darby, agli aeroporti di Pisa-San Giusto e Grosseto, al porto di Livorno, alle tante caserme dei parà della “Folgore”, al centro di ricerca militare avanzato (già nucleare) di San Piero a Grado, al comando fiorentino della Divisione “Vittorio Veneto” prossimo ad operare come Multinational Division South NATO per gli interventi dell’alleanza nel Mediterraneo e in Africa.


L’hub bellico toscano si affiancherà così a quelli veneto-friulano (con Vicenza e Aviano); siciliano (Sigonella, il MUOS di Niscemi, la baia di Augusta, lo scalo di Trapani-Birgi e le isole minori di Pantelleria e Lampedusa); pugliese (le basi navali NATO di Taranto e Brindisi, gli aeroporti di Amendola, Gioia del Colle e Galatina); campano (il porto di Napoli e Capodichino, il Comando interalleato di Lago Patria); sardo (gli innumerevoli poligoni sparsi per tutta l’isola, Decimomannu, l’arcipelago della Maddalena). All’orizzonte si profila inoltre lo sviluppo del complesso militare e industriale in Piemonte e Lombardia (in quest’area esistono già il centro di Cameri-Novara per la produzione degli F-35, il quartier generale dei NATO Rapid Deployable Corps di Solbiate Olona, i complessi Leonardo-Agusta a Varese, la base nucleare di Ghedi, le fabbriche di pistole, mitra e fucili nel bresciano). Lo scorso mese di aprile la NATO ha approvato il documento strategico che pone le basi dell’Acceleratore di innovazione nella difesa per l’Atlantico del Nord (DIANA) per promuovere la ricerca scientifico-tecnologica di centri accademici, start up e piccole e medie imprese sulle tecnologie emergenti che la NATO ha identificato come “prioritarie”: sistemi aerospaziali, intelligenza artificiale, biotecnologie e bioingegneria, computer quantistici, cyber security, motori ipersonici, robotica e sistemi terrestri, navali, aerei e subacquei a pilotaggio remoto, ecc. La città di Torino è stata scelta come prima sede europea degli acceleratori NATO: in una prima fase la sede di DIANA sarà ospitata nelle storiche Officine Grandi Riparazioni per essere trasferita dal 2026 nella Città dell’Aerospazio in via di realizzazione alla periferia ovest del capoluogo piemontese, grazie ad un finanziamento di 300 milioni di euro del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRT), più altri 800 milioni che dovrebbero giungere da una settantina di aziende del settore aerospaziale (Leonardo SpA in primis). Un’Italia ancor più armata e militarizzata a uso esclusivo delle forze armate USA e NATO e a beneficio e profitto delle industrie di morte.


Articolo pubblicato in “Dossier. Tutti troppo armati”, Mosaico di Pace, n. 10, dicembre 2022.

giovedì 1 dicembre 2022

pc 1 gennaio - nuova rivista internazionale comunista marxista-leninista-maoista in spagnolo in uscita - presto l'edizione italiana


2023 - avanziamo verso l'unità dei comunisti marxisti-leninisti-maoisti nel mondo contro il revisionismo, l'opportunismo di destra e l'opportunismo di sinistra falso maoista

2023 - avanzar por la unidad de los comunistas marxistas-leninistas-maoistas en el mundo contra el revisionismo, l'opportunismo de derecha y l'opportunismo isquierdista falso-maoista

2023 - let's advance towards communist marxist-leninist-maoist unity in the world against revisionism, right opportunism and 'left' opportunism phony maoist

pc 1 dicembre - Per la giornata di lotta del 2 dicembre e la manifestazione di Roma del 3 dicembre info/indicazioni

Manifestazioni unitarie a Taranto, Bergamo, Palermo nella giornata di lotta - per noi non uno sciopero generale, in cui chiaramente ove è necessario per partecipare scioperare.

Partecipazione come squadra alla manifestazione di Milano. Iniziativa alla Marcegaglia di Ravenna

Alla manifestazione di Roma, partecipazione come squadra con 2 striscioni e distribuzione foglio di agitazione e propaganda
Punto di riferimento lo striscione: “Contro il governo dei padroni, moderno fascista, Meloni, lotta di classe, rivoluzione”.
A Roma perché appoggiamo la manifestazione politica nazionale essenzialmente contro guerra e carovita con base nei lavoratori sindacalizzati e con reparto combattivo dei lavoratori della logistica.

Non è ancora tempo per lo sciopero generale e serve il lavoro verso le fabbriche, la partecipazione delle fabbriche che sono attualmente in lotta, la chiamata a raccolta di operai e lavoratori ancora legati ai sindacati confederali, indispensabile per la riuscita di effettivi scioperi in particolare nelle fabbriche.

lo Slai cobas per il sindacato di classe invita a sostenere e allargare l'Assemblea proletaria anticapitalista,  forma unitaria da fronte che attualmente necessaria e per la quale lavoriamo in prospettiva della nuova Assemblea nazionale data proposta il 28 gennaio

Sulla guerra estendiamo la mozione operaia e diffondiamo la risoluzione nazionale sull'Ucraina e la guerra imperialista.

Con gli effettivi organizzatori della manifestazione del 3 esiste  dissenso sulla natura del governo Meloni e sul modo di lottare contro di esso.


 

mercoledì 30 novembre 2022

pc 30 novembre - A Palermo ieri prima manifestazione in difesa del reddito di cittadinanza

Ieri mattina a Palermo c’è stato il primo corteo per la difesa del reddito di cittadinanza. Hanno partecipato un centinaio di “percettori” ai quali si sono uniti gruppi di sostegno attivo come il Laboratorio sociale Malaspina e il Comitato Territoriale Olivella, tutti dietro lo striscione d’apertura: “Lavoro immediato o il Reddito non si tocca”.

Nonostante la propaganda dei giorni precedenti fatta di banchetti per la raccolta di firme la partecipazione però è stata inferiore a quella che tutti si aspettavano, dagli organizzatori ai giornalisti presenti in gran numero e che sembravano i più delusi.

Il corteo ha sfilato da Piazza Marina fino alla presidenza della Regione Siciliana di fatto bloccando per alcune ore il traffico nel centro della città. A sventolare, per volontà esplicita degli organizzatori, solo bandiere con lo stemma della Sicilia. Al divieto di esporre altre bandiere, hanno aggiunto quello di non

martedì 29 novembre 2022

pc 29 novembre - Dalla rivolta operaia, studentesca e popolare in Cina contro il regime socialfascista di Xi Jinping: "le forze straniere di cui parli sono Marx ed Engels? O forse Lenin e Stalin?"

La risposta degli studenti di Pechino ieri sera alle accuse secondo cui ci sono "forze straniere" in gioco nelle proteste di questo fine settimana: "le forze straniere di cui parli sono Marx ed EngelsO forse Lenin e Stalin?", "L'incendio nello Xinjiang è causato da forze straniere? L'autobus nel Guizhou è stato rovesciato da forze straniere?" Non possiamo nemmeno accedere a Internet all'estero! Da dove vengono le forze straniere? Abbiamo solo forze all'interno dei nostri confini per impedirci di radunarci!"


Gli studenti dell'Università di Pechino si sono confrontati con l'ufficio di sicurezza e hanno cantato l'Internazionale


Ponte Liangma di Pechino: le proteste sono continuate e alcune persone hanno gridato: "Non vogliamo il revisionismo!". Poi la folla lo ha seguito e ha gridato "Non vogliamo il revisionismo!"

Il revisionismo è la dittatura della borghesia! È una dittatura fascista!
Residenti a Yingkou, Liaoning hanno scritto manifesti di grandi caratteri sul muro: "Viva il presidente Mao! Viva il popolo!", "La rivoluzione non è un crimine! Ribellarsi è giusto! ☭ "

"La rivoluzione non è un crimine! Ribellarsi è giusto!"

"Proletari di tutto il mondo unitevi",
le due scritte in verticale sono 
"la rivoluzione non è un crimine, ribellarsi è giusto" 

A Dali, nello Yunnan, le persone cantavano l'Internazionale e portavano fogli di carta bianca.
I giovani del Guangdong hanno combattuto coraggiosamente e hanno ribaltato l'auto della polizia!

"Sono stato io quello che è saltato giù dall'edificio, io ero quello che era nell'autobus ribaltato, io ero quello che è fuggito da Foxconn, io ero quello a cui è stato rifiutato un dottore, io ero quello che non aveva entrate per diversi mesi, e sono stato io a morire nell'incendio. Se non sono io, potrei essere io la prossima volta."



pc 29 novembre - Informazione e solidarietà con Alfredo Cospito giunto al 41° giorno di sciopero della fame

Il detenuto politico Alfredo Cospito è arrivato al suo quarantunesimo giorno di sciopero della fame contro il regime carcerario in 41 bis.

La scorsa settimana su incarico dell’avvocato difensore Flavio Rossi Albertini, un medico – la dottoressa  Milia ha potuto visitare il detenuto e l’ha trovato «in condizioni discrete», pur se sofferente per il freddo e dunque, per precauzione, non usufruisce dell’ora d’aria. Alfredo Cospito ha già perso oltre 20 kg di peso. Il primo dicembre è prevista la decisione relativa al reclamo presentato dai suoi legali in merito all’applicazione del regime di 41-bis.

Nel reclamo presentato, l’avvocato difensore scrive che la difesa reputa “che la sottoposizione del

pc 29 novembre - Proteste in Europa dei compagni turchi per i bombardamenti del regime di Erdogan a Rojava

Partizan-TKP/ML in via di traduzione
 

The revolutionary newspaper Yeni Demokrasi from Turkey, as well as the website Avrupa Haber wrote in the last days about protests in Turkey and Europe against the attacks of the reactionary Turkish state on Rojava.

People protested against Turkey's airstrikes in various places in Turkey and Europe and beyond. According to the report, there were actions in Turkey, Greece, France, Sweden, Switzerland, Austria,

pc 29 novembre - Denuncia comunista e rivoluzionaria dei mondiali del Qatar - Colombia

Catar: Rueda el balón en el Mundial de la muerte, del poder y del capital

Catar: Rueda el balón en el Mundial de la muerte, del poder y del capital 1

Si algo representa de manera concentrada y dramática el Mundial de Fútbol de Catar organizado por la FIFA, son sin duda las excrecencias del mundo del dinero y el poder, ese mundo donde todo tiene un valor de cambio y donde la conciencia o el valor del ser humano y el cuidado de la naturaleza, quedan totalmente rezagados y reducidos a un valor negativo, pues lo que está como primer y único puesto de importancia, es el codicioso negocio que arroje enormes dividendos, produzca grandes fortunas, mueva las economías de la codicia y fortalezca el poder parásito de los señores dueños del capital.

No en vano, y muy a pesar de las montañas de denuncias que ruedan desde 2010 por la realización del Mundial en Catar, este certamen no tuvo vuelta atrás. La sola elección del país sede, ya era en sí misma un exabrupto para el deporte estrella del planeta, un Estado donde prácticamente no existía el fútbol profesional y por ende era completamente inadmisible en cualquier mente sensata que Catar llenara

pc 29 novembre - L'MFPR riceve e pubblica a sostegno della lotta del popolo palestinese


 
Let's further isolate apartheid
 
Dear Margherita Calderazzi del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario,

pc 29 novembre - NO al corteo fascista a Milano del 4 dicembre

  • non si richiede il divieto e non si fa appello alla mobilitazione popolare antifascista

Lettera Anpi a sindaco Milano: "Dica no all'evento dell'organizzazione neofascista Lealtà e Azione"

 presidente milanese dell'Anpi Roberto Cenati ha scritto una lettera al sindaco Giuseppe Sala per chiedergli di prendere "pubblica posizione" contro il corteo previsto per il 4 dicembre da "Lealtà e Azione prendendo a pretesto la mobilitazione contro la guerra". "Lealtà e Azione si è sempre ispirata al pensiero del generale delle SS Leon Degrelle e a quello di Corneliu Codreanu, fondatore negli anni Trenta della Guardia di ferro romena, movimento nazionalista e antisemita".

"Lealtà e Azione, organizzazione neofascista - ha scritto Cenati - , si pone quindi, per la sua ideologia, in aperto contrasto con i principi di solidarietà, di giustizia, di eguaglianza sociale sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e con le leggi Scelba e Mancino".

Da qui la richiesta a Sala "in qualità di primo cittadino di Milano, di prendere pubblica posizione e di attivare tutti i canali istituzionali possibili, atti a impedire la manifestazione di Lealtà e Azione". "Nell'anno in cui ricorre il nefasto centenario della Marcia su Roma e dell'avvento al potere del fascismo - ha aggiunto -, Milano, capitale della Resistenza non può subire questo vergognoso oltraggio".

pc 29 novembre - Il Partito Comunista delle Filippine a sostegno delle lotte degli operai filippini per aumenti di salario

Press statement - in via di traduzione


The CPP is in solidarity with workers' demand for wage increases during Bonifacio Day

Marco L. Valbuena, Chief Information Officer  
Communist Party of the Philippines

November 29, 2022

The entire Communist Party of the Philippines (CPP) extends its solidarity to all workers and their unions and various forms of association, as well as with the rank-and-file public and private employees and small professionals, and supports their mounting clamor for wage increases, as the Filipino people mark tomorrow the 159th birth anniversary of Andres Bonifacio.

Filipino workers today are mired in poverty and hardship. They suffer from the policy of cheap and docile

pc 29 novembre - Dal PCI(maoista) messaggio per il 22° anniversario dell'esercito popolare - Massima circolazione


PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA(MAOISTA)

Comitato Centrale

Comunicato

28 Novembre, 2022

Celebrare the 22° Anniversario del PLGA!

Intensificare lotta di classe-guerra di guerriglia

Sconfiggere l’offensiva ’SAMADHAN' e avanzare nella Guerra Popolare!

In occasione del 22° anniversario del PLGA, il 2 dicembre 2022, il Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (Maoista) invita tutto il partito, le unità del PLGA, i Comitati Popolari Rivoluzionari, le Organizzazioni di Massa e le masse rivoluzionarie a celebrarlo solennemente con entusiasmo rivoluzionario nelle aree rurali e urbane di tutto il paese. Invita a sconfiggere l'offensiva controrivoluzionaria "SAMADHAN", ampliare, intensificare la lotta di classe e la guerriglia, rafforzare la base di massa e far avanzare la guerra popolare.

Nell'occasione, il CC rivolge il suo saluto rivoluzionario a tutti i Comitati di Partito, ai Comandi, ai

lunedì 28 novembre 2022

pc 28 novembre - Nella Cina capitalista e socialimperialista di XI PING

 Una sola classe da sostenere la classe operaia  la cui lotta esplode e che deve dirigere tutto

Un solo movimento da appoggiare quello della gioventù al cui interno agiscono i nuovi maoisti

Una sola indicazione una nuova rivoluzione proletaria e socialista

proletari comunisti/PCm Italia

pc 28 novembre - Sulla manifestazione del 26 novembre delle donne in lotta

Il 26 novembre delle donne ha mostrato di essere  una importante trincea d’avanguardia per il tipo di governo che abbiamo, clerico-fascista, sessista e revanscista contro diritti e conquiste delle donne, in primis il diritto d’aborto.

Che ci volesse una donna di matrice fascista a incarnare questo attacco, una persona che usa continuamente il fatto di essere donna come una "patacca" per autoesaltarsi a modello, è la dimostrazione che la borghesia almeno come “classe politica” è alla frutta.

Quella del 26 novembre è stata una manifestazione necessaria che volevamo larga e combattiva e che raccogliesse tutte le istanze e tutte le lotte, i fermenti delle donne contro una classe, uno Stato e un governo che in nome di “Dio, patria e famiglia” e figli coniugano la legge fondamentale nel sistema capitalista: il profitto; sono “bandiere” che accompagnano sempre la doppia oppressione e il recupero del moderno medioevo e sono compagne di miseria e guerra, di femminicidio di massa.

E’ in questo che il movimento attuale delle donne può essere una trincea che può diventare prima linea di un movimento esteso e continuo delle donne e di tutte le lotte delle masse, purchè si liberi dell'influenza e attuale egemonia delle dirigenti del femminismo medio borghese e piccolo borghese. 

In questo è stata importante l'azione e la presenza coraggiosa, determinata e visibile del Movimento femminista proletario rivoluzionario che è voce delle proletarie, delle operaie sfruttate, vessate, discriminate, e uccise sul posto di lavoro. L'Mfpr è la voce politica più radicale e un contingente che esprime la contraddizione di classe come madre di tutte le contraddizioni.

Questo è il dato non ancora di quantità ma di qualità per indirizzare la lotta delle donne per farne un riferimento del livello generale della lotta necessaria e possibile nella prospettiva di una rivoluzione proletaria che abbia al sua interno una rivoluzione nella rivoluzione, perché tutta la vita deve cambiare.

proletari comunisti/PCm Italia

28 novembre

pc 28 novembre - 2 dicembre giornata nazionale di lotta - non uno sciopero generale che è un'altra cosa...

E' fastidiosa la pretesa demagogica delle burocrazie dei sindacati di base di parlare di “sciopero generale”.

Quello che è certo è che contingenti di lavoratori, precari, disoccupati, studenti e pezzi di movimento saranno in lotta e in piazza, con la giusta ambizione di rappresentare gli interessi proletari e popolari di tutti.

Qui importante è in che misura questo si collega, influisce, possa essere un segnale reale per il mondo delle fabbriche e quale è il tipo di presenza operaia che raccoglie l’appello alla lotta e comincia a fare la sua parte.

Bisogna lavorare per questo, contro il sindacalismo confederale vera gabbia mortale della classe operaia e puntello dell’imperialismo nelle fila operaie.

E’ chiaro che la giornata del 2 dicembre è una continuità della lotta in corso e delle manifestazioni fatte prima contro il governo Draghi oggi contro la Meloni. Ma non è ancora un nuovo inizio. E di questo occorre consapevolezza, innanzitutto di chi dirige e organizza. In questo senso quello che non serve è esaltarle come grandi lotte, numeri da gonfiare. Perché solo se riusciamo a costruire il nuovo inizio dentro questa fase di crisi, tendenza alla guerra, reazione aperta, noi abbiamo, sia pure in un difficile presente, un sentiero da percorrere della lotta generale, dello sciopero generale, della trasformazione dello sciopero generale in sciopero politico.

proletari comunisti/PCm italia

domenica 27 novembre 2022

pc 27 novembre - La protesta degli operai della Foxconn contro il regime capitalista guidato da XI ping - Massima informazione, sostegno, contatti

Da Reuters e AP, pubblicato dal Guardian il 24/11/2022

La polizia ha caricato gli operai che producono iPhone che protestavano per i bassi salari e le condizioni di lavoro mentre i casi di Covid hanno raggiunto livelli record in Cina

Gli agenti prendono a calci e colpiscono il personale dello stabilimento Foxconn di Zhengzhou, con Apple che lamenta ritardi nella consegna di iPhone 14

La polizia in Cina ha picchiato gli operai che protestavano per le condizioni di lavoro e bassi salari nella più grande fabbrica di iPhone, mentre i casi di Covid-19 del paese hanno raggiunto un nuovo massimo giornaliero.
I video online hanno mostrato migliaia di persone con la mascherina di fronte a file di poliziotti in tute protettive bianche con scudi antisommossa di plastica. La polizia ha preso a calci e colpito un manifestante con dei bastoni dopo che questi aveva afferrato un palo di metallo che era stato usato per