pc 10 settembre - Qatar - Operai nepalesi e del Bangladesh in Qatar non pagati, protestano... arrestati ed espulsi!

Qatar: Des ouvriers impayés protestent: ils sont arrêtés et expulsés

Des ouvriers d’une entreprise de construction du Qatar manifestent depuis plusieurs mois pour réclamer des salaires impayés. Le 14 août dernier, les autorités qataries ont arrêté et expulsé une partie d’entre eux. Lors d’une manifestation le 14 août, au moins 60 travailleurs employés par Al Bandary, originaires notamment du Népal ou du Bengla Desh, dont certains n’avaient pas été payés depuis sept mois, ont bloqué la circulation devant le siège de cette entreprise de Doha. Cette manifestation a été organisée dans le cadre de la campagne “Pay up Fifa », qui réclame le versement des salaires impayés. Le gouvernement du Qatar avait déclaré qu' »un certain nombre de manifestants avaient été arrêtés pour avoir enfreint les lois sur la sécurité publique”. Entre 60 et 300 travailleurs ont été arrêtés. Certains,

pc 10 settembre - Acciaierie Sicilia ferma la produzione per due settimane e 500 operai rischiano il licenziamento

 

Acciaierie di Sicilia, società del gruppo Alfa Acciai di Brescia, ha deciso di fermare l'attività per due settimane nello stabilimento di Catania che produce tondini per il cemento armato. L'azienda aveva riaperto i battenti da una settimana, dopo la chiusura d'agosto e la sospensione attuata a giugno e luglio, sospensione che gli operai avevano subito con i contratti di solidarietà perdendo salario. Tra diretto e indotto l'attività occupa 500 persone.

Il caro energia e il blocco della produzione, se da un lato sono fattori oggettivi, dall’altro diventano strumento per i padroni, dopo aver fatto negli anni il pieno di profitti, per ristrutturare e provare a svuotare i magazzini pieni.

Racconta infatti La Repubblica Palermo di ieri: “Acciaierie di Sicilia produce tondini d’acciaio per l’edilizia e fino ad oggi è riuscita ad attraversare intatta la crisi del 2008 e quella del Covid”. Ciò

pc 10 settembre - Crisi siderurgica mondiale e azione operaia e internazionalista contro i padroni ArcelorMittal


La crisi siderurgica mondiale è contraddittoria. Da un lato la guerra in Ucraina, il blocco delle acciaierie in Ucraina, le sanzioni anti Russia hanno lasciato campo libero alle altre siderurgie per accaparrarsi nuove fette di mercato, e quindi vi è stata una ripresa per alcuni grandi produttori di acciaio nel mondo, lo stesso costo delle materie prime, a parte il gas, si è abbassato. Dall’altro evidentemente si aggrava la crisi mondiale – vedi la questione dei costi del gas - la concorrenza, la guerra commerciale tra i grandi gruppi siderurgici nel mondo. La questione è che la crisi mondiale di sovrapproduzione è preesistente all’emergenza pandemia e guerra.

Questo contesto internazionale ci permette di guardare alla questione ArcelorMittal da un ottica più generale.

Il gruppo ha annunciato che taglierà tre siti, due in Germania, Amburgo e Brama, uno in Spagna nelle Asturie, che rappresentano circa l’8/9% della produzione europea di ArcelorMittal.

Le attuali riduzioni rappresentano il 2/3% della produzione di acciaio piatto della UE e l’1% della produzione di acciaio lungo, e si ipotizza che la domanda scenderà del 5% nel 2023 rispetto al 2022.

Gli attuali ‘fermi impianti’ all’ex Ilva di Taranto, quindi, sono dentro questo quadro

pc 10 settembre - Catania, “foglio di via” per un militante antirazzista - “FRONTEX UCCIDE” e “BASTA MORTI””.

Il giorno 24 agosto, la questura di Catania ha dato un foglio di via di un anno dalla città etnea a un compagno che fa parte di diverse realtà politiche e associative impegnate, in città e in Sicilia, nella lotta antirazzista e per la libertà di movimento delle persone migranti.

Il foglio di via è stato comminato a seguito della notifica di avvio di indagini a suo carico per un reato di deturpamento e imbrattamento. Secondo il verbale, la notte del 19 agosto sulla “facciata principale della sede dell’Agenzia Frontex, sita in questa via Transito nr. 74” a Catania, “veniva lanciata della vernice contenuta in alcune latte e, mediante l’uso di bombolette spray, venivano scritte le seguenti frasi: “FRONTEX UCCIDE” e “BASTA MORTI””.

Conosciamo il ruolo mortifero che l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex ha nel Mar Mediterraneo e agli altri confini della Fortezza Europa. Se servisse, l’inchiesta del quotidiano Le

pc 10 settembre - Roma. Corteo a San Basilio. Fabrizio Ceruso vive

Contro la guerra e contro il carovita; Per il diritto alla casa e per i servizi nei nostri quartieri; Per una sanità pubblica, gratuita e umanizzata; Per il diritto al lavoro e per un reddito garantito a tutti e tutte

SABATO 10 SETTEMBRE ore 18h Corteo per le vie del quartiere di San Basilio! Appuntamento alla Balena

ATTENZIONE: L’appuntamento è per le 17.30, perché il corteo inizierà puntale alle 18 per concludersi alle 20. Nell’ultima parte, accenderemo luci e fiaccole in ricordo dell’esempio di Fabrizio, prima dell’entrata al Parchetto della Balena , dove ci saranno gli interventi delle realtà presenti.

venerdì 9 settembre 2022

pc 9 settembre - Il governo e il parlamento dimissionari continuano a scaricare sui lavoratori e le masse la corsa agli armamenti e il finanziamento alla guerra in Ucraina

La guerra imperialista e la partecipazione dell'Italia in essa non rientrano nel dibattito della campagna elettorale in corso per non disturbare i sonni della borghesia imperialista italiana. La lotta contro il nostro imperialismo, contro il nuovo governo e il parlamento che verranno, è, invece, il nostro programma e ne discuteremo con le avanguardie di lotta presenti all'Assemblea Proletaria Anticapitalista a Roma il 17 settembre

Il finanziamento UE dell’operazione di sostegno bellico all’Ucraina, (1 miliardo di euro complessivi) con circa 125 milioni di euro. Quando l’ulteriore tranche complessiva Ue di 500 milioni verrà deliberata, il contributo totale per l'Italia salirà a circa 187,5 milioni di euro.

“stiamo mandando le armi secondo quello che ha stabilito il Parlamento italiano sulla base di una risoluzione votata sostanzialmente all’unanimità, che prevede l’invio da adesso e fino alla fine del 2022 e che consente al ministero della Difesa di poter inviare armi laddove ci sia una richiesta dell’Ucraina e un consenso anche della Nato” (sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè)

Corsa al riarmo a Camere sciolte per oltre 12,5 miliardi di euro

 Enrico Piovesana   milex

Programmi per un miliardo già approvati ad agosto, in discussione da oggi nuovi armamenti per 6 miliardi

Le spese militari, in particolare i fondi destinati all’acquisizione di nuovi sistemi d’arma, non subiscono battuta d’arresto con la crisi di Governo: dallo scioglimento delle Camere (avvenuto lo scorso 21 luglio)

pc 9 settembre - Libertà per Ghassen Ben Khalifa, giornalista e militante sociale e politico tunisino

Libertà per Ghassen Ben Khalifa, giornalista e militante sociale e politico tunisino

Mercoledì 7 settembre mattina 12 agenti di polizia in borghese hanno fatto irruzione nella casa del giornalista e militante politico e sociale Ghassen Ben Khalifa a Hammam Chott, Tunisi, senza mandato e tramite effrazione dell'ingresso. Dopo una perquisizione dell'abitazione sono stati sequestrati pc e tablet, anche la casa della madre è stata perquisita.

Ghassen è stato immediatamente arrestato e nella stessa giornata è stato prima trasferito in una caserma della polizia anti-crimine, in cui ha preteso la presenza del suo avvocato, a seguito di tale determinazione è stato quindi portato nella sede del Tribunale che, in assenza di una chiara accusa a suo carico lo ha rimandato al polo giudiziario anti-terrorismo che ne ha convalidato l'arresto per 5 giorni rinnovabili, decidendo anche un'interdizione d'incontro con il suo avvocato per 48 ore, è stato infine trasferito nella caserma dell'anti terrorismo dov'è tuttora detenuto.

Ghassen Ben Khalifa è un militante politico e sociale sempre al fianco degli oppressi, sin da giovane è stato un oppositore del regime di Ben Ali, dopo la Rivolta popolare del 2010 ha messo la sua

pc 9 settembre - Lotta per la sicurezza sul lavoro e contro il fascismo padronale: dalla Marcegaglia di Ravenna all'Assemblea proletaria di Roma del 17 settembre


Volantino in diffusione in questi giorni alla Marcegaglia di Ravenna

Dalla fabbrica ad una piattaforma di lotta proletaria sul piano nazionale

Il contributo degli operai Marcegaglia all’Assemblea Proletaria di Roma del 17 settembre

Lo Slai cobas per i sindacato di classe invita alla partecipazione degli operai e alle organizzazioni sindacali di base presenti alla Marcegaglia di Ravenna all’Assemblea Proletaria Anticapitalista che si terrà a Roma il 17 settembre, una assemblea in presenza per dare voce ed unire le lotte proletarie contro padroni e governi, per ricostruire la forza degli operai in fabbrica e nella società, per mettere al centro gli interessi operai. Dalla fabbrica ad una piattaforma di lotta proletaria sul piano nazionale costruita dalle lotte di operai, braccianti, donne lavoratrici, disoccupati, realtà che si battono contro le morti sul lavoro.

Lo vediamo chiaramente quanto questo sia necessario anche alla Marcegaglia. Nonostante crisi economica e Covid, lo scorso anno Marcegaglia ha realizzato il massimo dei profitti di tutta la sua storia imprenditoriale e questo cosa ha significato per gli operai? Un peggioramento delle condizioni di lavoro, un aggravamento che ha portato alla morte sul lavoro di un operaio dell’appalto e l’esposizione

pc 9 settembre - Occupata la centrale a carbone di Fusina

(Coordinamento NoTriv Terra di Bari)


Indietro non si torna, basta combustibili fossili!

Cronaca dell’azione diretta del Venice Climate camp contro i combustibili fossili.

8 / 9 / 2022
Prima giornata di azioni al Venice Climate camp, dal campeggio moltə attivistə internazionali e non, sono partitə alla volta della centrale di carbone di Fusina che si affaccia nel canale dei Petroli.
In una città come Venezia dove le conseguenze della crisi climatica si fanno sempre più evidenti sia dal punto di vista sociale che ambientale, il Venice Climate Camp ha deciso di agire per segnalare uno dei più grandi colpevoli della crisi climatica: l'energia fossile.
L'azione è in linea con quanto accade da anni in Germania con il movimento di Ende

pc 9 settembre - All’Assemblea Noguerra di Palermo l’invito all’Assemblea Anticapitalista del 17 settembre a Roma


L’Assemblea contro la guerra di Palermo ha ripreso, mercoledì, la discussione brevemente e a grandi linee sullo stato attuale, dopo la pausa estiva, per tratteggiare ciò che nel frattempo è successo sia sul piano interno con la caduta del governo, sia sul piano della guerra interimperialista in corso.

L’introduzione ha messo in luce quanto la situazione sia peggiorata con la spinta ancora più marcata dei paesi imperialisti verso la guerra totale (solo come esempio sono state riportate tra l’altro le dichiarazioni della nuova presidente del consiglio inglese, Truss, sulla volontà di premere il bottone nucleare!) con tutte le manovre in corso, dalle quelle militari anche nel Mediterraneo allo spudorato “vassallaggio” del governo Draghi nei confronti degli Usa, che non fanno che confermare la tendenza.

Accennando alla manifestazione di agosto contro il Muos di Niscemi, che viene usato per guidare i droni sull’attuale campo di guerra in Ucraina, per esempio, si è parlato anche della repressione messa in

giovedì 8 settembre 2022

pc 8 settembre - Fatevi le vostre elezioni... Noi intanto ci prepariamo...

Fatevele le vostre elezioni, poi ci saremo noi... Durante e dopo ci sono i lavoratori, gli operai, le lavoratrici, le masse popolari sempre più impoverite.

Al Mise ci sono più di 160 vertenze, che far il nuovo governo rispetto a questa vertenze? Ci sono le lotte contro le tante situazioni di licenziamenti, chiusura di fabbriche e posti di lavoro, delocalizzazioni, cassa integrazioni, ecc; questi problemi saranno vostri non nostri, nel senso che noi abbiamo già lottato contro i governi precedenti, quindi continueremo a lottare. Certo dovremo lottare di più, elevare la nostra lotta, di fronte allo scaricamento della crisi, della guerra sui proletari e le masse. Ma questo porta ad una situazione oggettiva più avanzata anche nel livello di comprensione della partita in corso, degli attacchi ecc.

L'assemblea proletaria anticapitalista la facciamo al momento giusto. E’ la giusta risposta a chi chiama a votare una settimana dopo, a cui noi diciamo: fatevi le elezioni, noi intanto ci prepariamo...

Noi dobbiamo essere determinati, essere anche ottimisti sullo sviluppo delle lotte e la crescita della coscienza di lavoratori.

Non c’è solo il negativo, perché ogni realtà ha un aspetto di sfruttamento, di attacco ai diritti, ecc.; certo, ogni situazione ha anche delle specificita’, però insieme le condizioni di lavoro, di non lavoro, di

pc 8 settembre - Wärtsilä: i padroni confermano i licenziamenti di 451 operai

 

Il tavolo di crisi Wärtsilä ieri al Mise con i ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando

E quindi a che servono i tavoli al Mise? Davanti all’arroganza dei padroni, che da Marchionne in poi si chiama fascismo padronale (non riconoscimento dei contratti e degli accordi, niente sindacati o scelta del sindacato che più si piega ai bisogni del padrone, uscita dalle organizzazioni padronali percepite come gabbia, nessun rispetto le regole e per governi considerati tutti comunque al proprio servizio…), davanti a tutto questo, all’imposizione delle delocalizzazioni come normale misura economica, non servono a niente se non a smascherare appunto l’osservanza più stretta delle istituzioni borghesi degli interessi del Capitale!

“Nonostante la presenza di ben due ministri del governo Draghi, al tavolo di crisi al Mise – riporta il Manifesto di oggi - i finlandesi di Wärtsilä confermano la delocalizzazione della produzione da Trieste

mercoledì 7 settembre 2022

pc 7 settembre - Appello internazionale dell'ICSPWI a mobilitarsi nella Settimana internazionale d'azione

per la liberazione dei prigionieri politici in India e per fermare i bombardamenti con droni dello Stato indiano contro le popolazioni rurali.

Il Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India (ICSPWI) fa appello a tutti i partiti e organizzazioni rivoluzionarie, tutte le organizzazioni internazionaliste, gli artisti, i settori democratici del mondo intellettuale, i movimenti di liberazione nazionale, le organizzazioni progressiste delle donne, tutti i movimenti democratici e popolari, tutti i rivoluzionari, lavoratori, contadini, giovani e studenti a unirsi alla Settimana di mobilitazione dal 13 al 19 settembre e a farne un successo mondiale.

Portiamo la condanna dei crimini del regime fascista di Modi nelle strade del mondo e soprattutto alle ambasciate dello Stato indiano. Le ambasciate indiane devono essere bersaglio della nostra mobilitazione per denunciare i crimini di questo Stato contro il popolo.

Il Primo Ministro Modi sta conducendo una guerra contro il suo popolo, contro tutte le organizzazioni democratiche, contro tutti coloro che sono al di fuori del sistema delle caste razzista e feudale, come i Dalit o gli indigeni (Adivasi), contro i popoli dello Stato indiano soggetti a oppressione nazionale (Kashmir, Naga, Asom, Manipur e Bodo), contro gli artisti, le minoranze religiose come musulmani e cristiani, contro i lavoratori, ecc. In questa guerra al popolo si

pc 7 settembre - Gli operai votano a destra...? Anche grazie a Landini


Alla festa della Cgil di Forlì un segretario della Cgil dice: se vado in un’assemblea e dico ai lavoratori di votare contro la destra mi chiedono cosa ha fatto la sinistra negli ultimi venti anni, “jobs act e Legge Fornero”. E questo è avvenuto con la Camusso segretaria, oggi candidata Pd, ed è continuato con l’ex oppositore Landini.

Gli operai odiano il Pd e buona parte dei dirigenti sindacali, e hanno ragione.

La Cgil è stata la cinghia di trasmissione dei governi di centrosinistra, e lo è stata fino all’ultimo Draghi – Cisl e Uil fanno anche di peggio, ma i lavoratori non sono ciechi e ne ipocriti.

La Cgil si smarca dalla campagna elettorale perché sa di fare danni.

Certo, non è vero quello che la grande stampa con interviste mirate cerca di far capire, che gli operai si appresterebbero

pc 7 settembre - Naufragi e morti in mare


Il Mar Mediterraneo è pieno di migranti che arrivano, migranti che affogano, solo negli ultimi giorni centinaia e centinaia di migranti provenienti da Libano, Turchia, Siria sbarcano a Lampedusa. Vengono anche barconi, gommoni e ogni tipo di imbarcazione di fortuna. Massicci sono pure gli arrivi dal Bangladesh e sono la punta dell’iceberg di un fenomeno sempre più massiccio.

La crisi economica mondiale si traduce nei paesi oppressi dall’imperialismo in miseria, fame e guerra e in fuga.

Il governo, Draghi, gestisce in silenzio la situazione, mentre i partiti del nuovo governo in gestazione rilanciano campagne razziste e genocida.

Serve una mobilitazione per la solidarietà e l’accoglienza, ai porti, agli hotspot. Ma serve

martedì 6 settembre 2022

pc 6 settembre - Stellantis ristruttura la produzione: più efficienza, più produttività con fabbriche più piccole e con meno operai!

 

La Stellantis degli Agnelli/Elkann in inserisce pienamente nella ristrutturazione della produzione a livello mondiale, iniziata prima ma accentuata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, vantando il proprio modello di maggiore efficienza e produttività e cioè quello sperimentato nella fabbrica francese di Sochaux.

“«Non chiuderemo stabilimenti, li adatteremo alle nuove esigenze di mercato, ma aumenteremo l'efficienza e miglioreremo la produttività», scandisce Deboeuf … responsabile globale della produzione”

Questo ridimensionamento degli ettari dello stabilimento che erano 216 e “Oggi sono stati ridotti a 172, mentre logistica, assemblaggio e controllo della qualità sono stati compattati in un solo edificio e sono passati da 250mila a 100mila metri quadrati con una sola linea invece di due.” comporta anche il “ridimensionamento” degli operai che “Erano 9000 con le due linee.” E adesso “sono 6.200 più 850 interinali”.

Con una certa soddisfazione lo scribacchino descrive il funzionamento di questo nuovo modello che si

pc 6 settembre - Lukoil, petrolchimico di Priolo-Siracusa, migliaia di operai a rischio licenziamento ma ancora nessun incontro al Mise, mentre girano voci di vendita degli stabilimenti

 

Il 2 settembre doveva tenersi un incontro al Mise per decidere su come procedere con “una delle più grandi vertenze attualmente in corso in Sicilia” cioè quella della raffineria Lukoil, che sembra “dimenticata” dice il Gds di oggi per il “doppio clima elettorale nazionale e regionale che mette a rischio “tra 2.500 e 3.500” operai, come riporta il Sole 24 ore di oggi.

Nel frattempo, come riporta il quotidiano dei padroni, girano voci di vendita per le “molte incertezze … “L'embargo europeo contro il petrolio russo comincerà a far sentire le conseguenze dai primi giorni di novembre; con ogni probabilità l'ultimo carico di una petroliera piena di greggio russo potrà essere

lunedì 5 settembre 2022

pc 5 settembre - In preparazione dell'Assemblea nazionale a Roma del 17 settembre - Dall'intervento di un operaio ex Ilva

 Nel corso degli ultimi anni lo sfruttamento del capitalismo si sta ponendo sempre in maniera più pressante, più oppressiva, e si scaglia nei confronti di lavoratori con maggiore ferocia per difendere i suoi maggiori profitti. Questo lo possiamo vedere soprattutto nella repressione delle lotte, delle battaglie che i lavoratori stanno conducendo e che si stanno intensificando. Lo scontro sta diventando sempre più pesante sia da parte dei lavoratori che resistono sia da parte dei padroni, dei governi.

Quindi, da parte nostra la situazione si fa più difficile, più dura, perché il capitale trova sempre nuovi modi per poter succhiare dal lavoro di il lavoro dei lavoratori.
Un esempio è quello che avviene all'ex Ilva. Vi è una riduzione dei lavoratori, si dà il contentino della cassa integrazione, ma si mantengono le persone alla canna del gas; si da quel tanto, ovviamente

pc 5 settembre - Non saranno le elezioni, né il voto a Conte che garantiranno il reddito di cittadinanza e salario minimo

In questa campagna elettorale i grandi esclusi sono i proletari e le masse povere, i loro bisogni, interessi immediati e futuri.

Candidati e liste si disputano il consenso di padroni italiani, europei, americani, e per loro la difesa degli interessi nazionali e dell’economia nazionale coincide con la difesa dei profitti dei padroni. Nella crisi che si approfondisce nella nuova economia di guerra, per i proletari qualsiasi governo e oggi pressoché tutte le liste sostengono solo ”lacrime e sangue”, razionamenti, taglio dei salari, nessuna soluzioni per le fabbriche in chiusura per delocalizzazione.

Il nuovo governo come quello in corso di Draghi, preparano solo più soldi per i padroni, più soldi per le spese militari, più salvaguardia del sistema corrotto dei partiti e delle Istituzioni.

E in nome della coperta corta, l’attacco sarà al reddito di cittadinanza, e il salario minimo

pc 5 settembre - L’alleanza Draghi/Meloni è il segno reale di queste elezioni

al servizio degli interessi dei padroni e dell’imperialismo, 

principalmente Usa.

Su alcuni temi strategici c’è una vicinanza di sensibilità tra Draghi e Meloni”, dichiara Fazzolari, responsabile del programma di Fratelli d’Italia.

Innanzitutto sulla guerra in Ucraina, Draghi e Meloni concordano su atlantismo, rispetto degli impegni con la Nato (2% del Pil è per le spese militari), sostegno all’Ucraina con invio di armi e soldati. Dichiara Urso, presidente del Copasir, che secondo il Fatto quotidiano è stato uno dei trait d’union tra Meloni e gli Usa, “se andremo al governo la nostra politica estera sarà in perfetta continuità con quella del governo Draghi e lo abbiamo dimostrato sostenendo il premier negli aiuti all’Ucraina” – FQ 2.9.22.

Sul Pnrr, la Meloni in parlamento si opponeva ora parla di “aggiornamento” e “rimodulazione”. Così come Draghi e Meloni sono d’accordo su niente nuovo debito, niente scostamento, rispetto delle regole comunitarie.

Su un punto, quello dell’immigrazione, la Meloni strilla “blocco navale”; qui siamo

pc 5 settembre - Da Soccorso rosso proletario: Il Partito Comunista delle Filippine chiede il rilascio immediato della prigioniera politica Adora Faye de Vera

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Marco L. Valbuena | Responsabile dell’informazione | Partito Comunista Delle Filippine

27 agosto 2022

Ci uniamo al clamore di gruppi di donne, artisti, poeti, difensori dei diritti e altre organizzazioni democratiche per l’immediato rilascio di Adora Faye de Vera. Adora Faye è stata arrestata dalla polizia mercoledì pomeriggio nel suo luogo di residenza a Quezon City, e successivamente portata nella città di Calinog, Iloilo, dove è stata condannata a false accuse penali. Si unisce ad almeno altri 800 prigionieri politici nelle Filippine che continuano a subire l’ingiusta carcerazione.

Adora Faye è un’artista, una poetessa e una devota e tenace serva del popolo. È una patriota, una

pc 5 settembre - Dalle Filippine all'India - Nessun prigioniero politico deve morire in carcere: Liberiamo i prigionieri politici in India!

Nessun prigioniero politico deve morire in carcere: Liberiamo i prigionieri politici in India!

2 settembre 2022

Il Partito Comunista delle Filippine esprime le sue sincere condoglianze al popolo indiano e al Partito Comunista dell'India (maoista) per la perdita del compagno Pandu Naroti, un adivasi schieratosi con la classe operaia, con i contadini e tutti gli oppressi e sfruttati dell'India. esprimiamo la nostra vicinanza ai suoi familiari e amici del villaggio di Mureweda, comunità di adivasi poveri nel distretto di Gadchiroli, Maharastra.

Il compagno Naroti è morto in carcere il 25 agosto scorso all'età di 33 anni, dopo che gli era stato negato il diritto a cure mediche adeguate. Proviamo tristezza e rabbia per questa morte nelle

domenica 4 settembre 2022

pc 4 settembre - Il sindacato non è neutrale rispetto alla politica: o politica proletaria o politica borghese. Una verità che emerge nell’azione dei sindacati confederali e che bisogna contrastare in fabbrica

Una battaglia necessaria per ricostruire l’unità degli operai su basi di classe… che all’interno della guerra significa lotta contro il proprio governo imperialista e quindi lotta contro i padroni che lo sostengono,

Ma anche lotta tra i lavoratori contro le posizioni e l’ideologia da aristocrazia operaia alimentate dai bonzi sindacali e dalla loro linea collaborazionista..

Sulla situazione e l'azione in fabbrica un'intervento dello Slai cobas sc dal blog 

http://cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.com/2022/09/4-settembre-le-aziende-legate.html


Le aziende legate all’energia fanno super-profitti e scaricano sugli operai gli effetti della guerra. 

Nelle fabbriche come alla Tenaris i sindacati confederali, Fiom in testa, corrono in aiuto ai padroni


Così gli aumenti del prezzo del gas sono pagati due volte sulla nostra pelle, fuori dalla fabbrica (bollette, benzina…) e dentro i reparti, come nelle ultime assemblee del reparto ATB bombole dove la proposta sindacale e aziendale è la destrutturazione delle turnazioni settimanali regolari vendute per 30 euro di cambio turno.

Portando sempre più le condizioni di lavoro in fabbrica come quelle delle cooperative: un lavoro da schiavi.

Dove l’orario di lavoro e quindi tutta la vita, viene gestito unilateralmente dall’azienda a secondo le sue esigenze, dove si sa quando si entra ma non quando si finisce…


Una linea sindacale succube e conciliatrice degli interessi dei padroni rivendicata apertamente dai delegati fiom fim uilm che

pc 4 settembre - Basta con l'impunità dei padroni/massacratori di lavoratori immigrati

Voleva solo essere pagato per il lavoro svolto in una nota azienda lattiero-casearia dell’Agro Pontino, in provincia di Latina, nel cuore di uno dei comprensori agricoli più importanti d’Italia. Ed invece si è ritrovato in ospedale, prima preso a bastonate e accoltellato, poi inseguito e investito con l'auto dal suo datore di lavoro insieme a suo padre.

È quanto accaduto a un lavoratore indiano di appena 24 anni che, dopo aver ricevuto pugni, schiaffi e

pc 4 settembre - Presidio all'Ambasciata indiana a Roma - Appello da far girare

Anche in Italia, come in tanti paesi, organizzata dal Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India

settimana di mobilitazione sostenuta dal 
Partito Comunista dell'India (Maoista)  

pc 4 settembre - "Tetto al prezzo del gas" - una misura di guerra - Uniamoci contro il governo che scarica i costi su proletari e masse


I governi imperialisti riuniti nel G7 hanno deciso una nuova misura di guerra nei confronti della Russia, il cosiddetto “tetto sul prezzo del gas” è infatti tale. Per bocca di Gentiloni la decisione mette, infatti, al primo posto “negare alla Russia le entrate per finanziare la brutale guerra di Putin contro l’Ucraina”.

Non c’è dubbio che l’invasione dell’Ucraina da parte dell’imperialismo russo sia un atto brutale, ma certamente essa è legata all’azione di aggressione guerrafondaia che Nato/Usa/UE hanno preparato e scatenato facendo leva sul governo Zelensky come prima linea e piazzaforte d’armi ai confini della Russia.

E’ inevitabile che in questa guerra tra banditi imperialisti le forniture di gas o di petrolio della Russia sarebbero entrate a pieno titolo, sapendo bene quanto sia grande la dipendenza dei paesi imperialisti europei, in primis Germania, dalle fonti energetiche russe.

I governi imperialisti europei hanno cercato e cercano disperatamente fonti energetiche alternative confidando sempre sul loro dominio imperialista – vedi Algeria, Venezuela, ecc.. Ma sanno bene che

pc 4 settembre - Grande manifestazione a Trieste contro la chiusura della Wärtsilä - Una prima informazione direttamente dalla manifestazione

Più di 15mila persone alla grande manifestazione a Trieste organizzata per gli operai della Wärtsilä, la piazza Unità era strapiena. Tantissimi cittadini sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia e la loro solidarietà agli operai di Wartsila Italia. "Dov'è lo stato italiano? Dov'è la stampa nazionale?"

Da un giorno all'altro, senza alcun preavviso e senza aver avvertito le parti sociali, Wärtsilä, leader mondiale della produzione di grandi motori per navi e generatori di energia, chiude il reparto produzione della più grande fabbrica di motori per navi d'Europa a Dolina, Trieste. Oltre 450 licenziati in tronco e qualche migliaio con l'indotto il bilancio dell'operazione. L'azienda avrebbe ricevuto finanziamenti ingenti dallo stato finlandese e tramite il Pnrr finnico (soldi europei) per accrescere l'occupazione nel paese scandinavo e ha costruito una fabbrica a Vaasa che fa le stesse cose di Trieste. Hanno preso anche una trentina di milioni dal Pnrr italiano en passant. Aiuti di Stato ed europei, soldi pubblici, per spostare posti di lavoro da un paese europeo ad un altro. Un gioco a somma zero, molto poco libero mercatista e molto molto sovranista. È questo il libero mercato cui noi italiani dobbiamo impiccarci, mentre gli altri paesi, con minori timori reverenziali e maggiore credibilità, ne fanno uno strumento duttile e adattabile ai propri interessi nazionali?

Ieri, sabato 3 settembre 2022, si sono rivisti migliaia e migliaia di cittadini in strada per difendere