sabato 3 settembre 2022

pc 3 settembre - Scuola, un ambito che richiede battaglie immediate ma che mette in campo la necessità di una prospettiva di lotta più ampia

In una fase di crisi economica sempre più profonda, accelerata dalla guerra interimperialista in Ucraina, e in cui il Covid non è per niente debellato, è iniziato il nuovo anno scolastico e il ministro ancora in carica fino alle prossime elezioni, Bianchi, ha il coraggio spudorato di dire che la scuola in questo paese riparte senza problemi, affermando che “la scuola è un bene pubblico, bisogna cambiare la narrazione in positivo”.

Peccato che la scuola pubblica stia iniziando con tanti annosi problemi ad oggi assolutamente irrisolti a cui se ne aggiungono di nuovi ma l’idiozia politica di pupazzi servi del sistema dominante alla Bianchi non ha davvero limiti.

Solo per fare alcuni esempi concreti parliamo di una scuola pubblica che sta iniziando con circa 200mila docenti non in cattedra e nonostante i concorsi di cui Bianchi si è riempito la bocca per mesi le cattedre saranno coperte neanche al 50% da docenti di ruolo e vie è una pesante carenza di personale ATA, mancano collaboratori scolastici e personale di segreteria, in diverse scuole si è creata  una situazione di vera emergenza, resta invece un altissimo tasso di personale docente precario, inserito in graduatorie piene di errori e sottoposti nuovamente ad un perverso e illegittimo meccanismo di chiamata con algoritmo che sta provocando il caos nelle convocazioni.
Docenti e personale Ata vengono privati dell’organico aggiuntivo Covid, dopo due anni durante i quali

VERSO L’ASSEMBLEA PROLETARIA ANTICAPITALISTA - LA "CAMPAGNA ELETTORALE" IN FABBRICA PARTE ALLA TENARIS DALMINE

PER UNIRE LE LOTTE  OPERAIE E PROLETARIE, TRA SFRUTTAMENTO, INCERTEZZE E L’ILLUSIONE DI UN POSTO BUONO DI CUI ACCONTENTARSI

Illusione che non cancella le contraddizioni e l’antagonismo di classe, per gli operai in una società capitalista, oggi segnata dalla crisi economica/carovita, dalla pandemia tutt’altro che sconfitta, dal prossimo governo sempre dei padroni, al servizio di Usa/Nato dentro la guerra interimperialista. Un posto di lavoro migliore di altri, lascia comunque l’operaio solo e indifeso davanti ai padroni e ai loro interessi.

Per l'unità e l'organizzazione di classe, verso l'Assemblea Proletaria Anticapitalista.

https://drive.google.com/file/d/1UWuF8tj20n7dXgk29batyvmYCik2XVj9/view?usp=sharing


pc 3 settembre - La borghesia imperialista italiana si prostra davanti alla Meloni, Draghi in testa


Dal meeting di Comunione e Liberazione in poi la posizione di Draghi è venuta netta e chiara: massima apertura alla Meloni e al nuovo governo di centro destra, probabile vincitore delle elezioni. 

Dimostrandosi neanche al di sopra delle parti nel quadro elezioni, nonostante lo sbracciarsi di Letta e Calenda, Draghi ha scelto il “cavallo” intorno alla comune visione atlantista e guerrafondaia e alla comune intenzione di scaricare la crisi economica, energetica, ecc. sulla pelle degli operai, dei lavoratori e delle masse povere del nostro paese.

Certo Draghi penserà anche al suo tornaconto personale, la questione “presidenza della Repubblica” è stata ufficialmente aperta da Berlusconi e dalla Meloni; Draghi si pone già da ora come garante dei fondi europei, benchè questa sua garanzia non basterà ai governi imperialisti europei che non si fidano ora né si fideranno dopo del nuovo governo di centro destra in cui Meloni e Salvini siano le punte di diamante. 

Certo al voto non si è ancora andati, alcuni fattori di quest’ultimo mese possono avere influenza sul voto, vedi la sbracata riaffermazione della linea anti immigrati nella gara a chi è più razzista tra Meloni e Salvini, come l’altrettanta sbracata campagna sulle tasse, o le tracotanti dichiarazioni contro il reddito di cittadinanza, il salario minimo, le pulsioni fasciste difficili da tenere a bada; questo può ancora influire sul voto, ma la carta del “voto utile” è sputtanata.

Letta, il PD di letta è parte integrante della politica antioperaia e antipopolare di questi ultimi anni e

pc 3 settembre - Unire le fabbriche in lotta contro le delocalizzazioni - Massima solidarietà agli operai della Wärtsilä oggi manifestazione


Oggi grande manifestazione a Trieste degli operai della Wärtsilä, intorno agli operai della Wärtsilä, La nostra più grande solidarietà: la delocalizzazione e i licenziamenti non devono passare!

Dopo la GKN ora la Wärtsilä , una nuova grande fabbrica che chiude per delocalizzazione. Gli operai a Trieste sono in lotta, la città li sostiene solidale; c’è davanti l’esperienza positiva della resistenza della Gkn che insegna che si può lottare uniti, compatti, chiamare a raccolta lavoratori e settori delle masse, obbligare i sindacati confederali alla resistenza. 

Ma gli insegnamenti finiscono qui, perché l’ultima fase della vertenza della Gkn non è andata affatto bene, né dal punto di vista dell’azione di padroni e governo che violano patti e promesse, peraltro fragili e insufficienti, né dal punto di vista dei sindacati che obiettivamente hanno trovato ragioni per non fare nulla di più. 

Francamente noi pensiamo che la Gkn avrebbe dovuto continuare come ha cominciato, unire le fabbriche in lotta contro le delocalizzazioni, alzare la sfida contro padroni e governo per imporre i contenuti della legge da loro elaborata, proporsi come “classe dirigente”, ma innanzitutto della lotta operaia; perché solo quando gli operai sono forti il fronte delle masse tiene e solidarizza, l’unità proletaria avanza e i padroni trovano difficile imporre i loro piani. 

Ma percorrere questa strada è possibile e necessario qui ed ora. Unire le fabbriche in lotta contro le delocalizzazioni, le finte soluzioni e le false promesse che toccano tutte le fabbriche in lotta, dalla Warsilia alla Tessitura di Mottola.

I padroni non vogliono fare marcia indietro e i governi gli tengono bordone, perché sono tutti dalla parte del capitale.  

pc 3 settembre - Quale "ottimismo"

"Pessimismo della ragione ottimismo della volontà". Questa frase usata da Gramsci non sembra molto adatta se si guarda oggi ai proletari e alle masse. I lavoratori non appaiono motivati da una visione ottimista, appaiono piuttosto sfiduciati, tranne sacchi di lotta e resistenza. 

Forse allora bisogna parlare di ottimismo della ragione perché l’analisi dettagliata della gravità della situazione, crisi, guerra, impoverimento relativo e assoluto di proletari e masse, crea e alimenta un’oggettiva condizione in cui la ribellione operaia e popolare si impone come necessità. 

Questo è l’ottimismo della ragione.


pc 3 settembre - Bonomi chiama tutti al capezzale...

...governo in carica come il nuovo governo e la futura finta opposizione.

I padroni vogliono provvedimenti subito, tutti per sé, tutti a tutela di profitti e ricchezze, come nella pandemia oggi nella crisi energetica, altrimenti minacciano “lacrime e sangue”, centinaia di migliaia di licenziamenti, austerity a senso unico, e… per favore, nessuno parli di extra profitti, figuriamoci, poi dei profitti. E le elezioni sono il teatrino di questa realtà.

Tutti pronti. Salvini dice 30 miliardi, chi offre di più? All’Agenda Draghi’ succede l’Agenda Bonomi. Se non è zuppa è pan bagnato. 

I governi nati dalle elezioni nel sistema borghese sono sempre “comitati d’affari” della grande borghesia. Centro destra, centro sinistra purché siano contro gli operai e le masse popolari; a volte serve la “sinistra” come ha insegnato Agnelli, per far passare i provvedimenti con la collaborazione sindacale, a volte serve la demagogia reazionaria e lo Stato di polizia gestito da moderni fascisti in doppio petto, come sembra essere il nuovo governo in arrivo (doppio petto per modo di dire…).

Per proletari e masse non c’è scampo. 

La consapevolezza di questo però semina e aiuta l’idea della ribellione. Puntiamo non tanto sull’astensione, arma sterile, ma appunto sulla ribellione. 
La repressione non ci fa paura, la nostra lotta sarà sempre più dura!

pc 3 settembre - LA "SINISTRA RIFORMISTA" E' IN COMA, MA I "RIVOLUZIONARI" TROTZKISTI NON STANNO MOLTO MEGLIO

Mercoledì diciassette agosto compare, sul sito internet del Partito Comunista dei Lavoratori, un pesantissimo articolo, firmato dal dirigente vercellese Lorenzo Mortara, sul tema dell’unità della sinistra e quella dei comunisti

Per evitare inutili, e sterili, polemiche eviteremo di rispondere alle solite cialtronierie sul preteso “stalinismo” – categoria dello spirito inventata dagli epigoni del giuda di Bereslavka – che occupano buona parte dello scritto.

Ci concentriamo, invece, su due passaggi del pezzo che troviamo particolarmente “strani”: l’uno

pc 2 settembre - Contro il carovita serve lottare per aumenti salariali non la truffa del taglio del cuneo fiscale

Proprio in questi giorni Bonomi presidente di Confindustria rilancia in previsione della elezione del nuovo governo: SI DEVE AGIRE SU CUNEO FISCALE, LE RISORSE CI SONO - Tagliare il cuneo fiscale "si puo' fare, si deve fare, e non accetto la narrazione secondo la quale non ci sono le risorse”….”costerebbe 16 miliardi.". 

Una vera provocazione per i lavoratori che “di fatto si caricano del costo della riduzione del cuneo (attraverso l’aumento di qualche altra forma di tassazione e/o la riduzione di servizi pubblici) e una quota di questa operazione finisce a diminuire il costo del lavoro per le imprese, determinando di fatto un trasferimento a loro favore; un vero capolavoro per un’operazione che doveva servire a mettere qualche spicciolo in più nelle tasche dei lavoratori! https://coniarerivolta.org/2022/07/06/la-truffa-del-cuneo-fiscale/ 

Nello stesso tempo dal PD a Fratelli d’Italia ai sindacati CGILCISLUIL sono tutti d’accordo con la linea dei padroni che fanno la loro campagna elettorale per continuare ad avere miliardi nelle loro tasche attraverso provvedimenti dei vari governi, mentre gli .

Una demagogica propaganda da smantellare, perchè parte dal punto di vista di classe dei padroni ossia che il problema è  il costo del lavoro e non i loro profitti.

Quando la realtà è che in questi anni il salario è diminuito mentre sono aumentati i profitti.  

Perchè "il capitalista cerca costantemente di ridurre i salari al loro limite fisico minimo e di estendere la giornata di lavoro al suo limite fisico massimo, mentre l'operaio esercita costantemente una pressione in senso opposto.La cosa si riduce alla questione dei rapporti di forza delle parti in lotta." Marx

Per  questo è necessaria la battaglia per unire i lavoratori per aumenti salariali, come parte centrale nello scontro tra capitale e lavoro, perchè la lotta per il salario e lotta per la soppressione del sistema del lavoro salariato….Questa è la nostra campagna elettorale.

Ne discutiamo  all’assemblea proletaria anticapitalista del 17 settembre a Roma. 

venerdì 2 settembre 2022

pc 2 settembre - I padroni stretti nel Patto della fabbrica con i sindacati confederali fanno appello al governo ad aiutare l’industria per garantire meglio i loro profitti

I padroni riuniti in Confindustria, direttamente per bocca di Bonomi, del suo presidente, o attraverso gli articoli del Sole 24 Ore, fanno da tempo pressione sui governi perché diano tutta l’attenzione necessaria alla garanzia dei loro profitti e li aiutino nella concorrenza internazionale.

In questi ultimi giorni ciò vale anche rispetto al governo che verrà, qualunque esso sia. In questo senso con un articolo del 9 agosto scorso, cercano di dimostrare di avere fatto la loro parte, di essere pronti e a posto per quanto riguarda i contratti stipulati a livello nazionale, scaricando la responsabilità di quelli non ancora firmati, e di essere quindi legittimati a chiedere altri soldi.

Ma la coscienza a posto proprio non possono averla e non solo perché sono i più feroci difensori del

pc 2 settembre - La politica borghese (governi, parlamento, mass media) non si occupa della sicurezza degli operai nei luoghi di lavoro e le morti sul lavoro non rientrano negli interessi dei politicanti in questa campagna elettorale.

La risposta proletaria a queste elezioni, ancora una volta tutte incentrate nella difesa degli interessi dei padroni, non può che essere la lotta, l'unità di forze reali per presentare il conto ai padroni e al governo che verrà, l'organizzazione di una Rete a livello nazionale contro le morti sul lavoro. 

L'aumento dei profitti dei padroni assassini significa aumento delle morti sul lavoro degli operai.

All'Assemblea Proletaria Anticapitalista del 17 settembre a Roma rilanciamo la proposta della costruzione di una Rete Nazionale per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro

Oggi: incidente mortale sul lavoro nel Bresciano. Un operaio di 33 anni è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da una piastra dal peso di diversi quintali che si è staccata dal soffitto. E' successo questa mattina in un'azienda a Pontevico attiva nella produzione di semilavorati in alluminio. 

da cadutisullavoro.blogspot.com:

Orribile aumento del 13% dei morti sui luoghi di lavoro nei primi mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Solo ieri: 

Scoppia un container nel porto: 3 lavoratori perdono la vita

Un operaio morto in modo orribile nel varesino: l'operaio Abderrazzak Bouchkara, di 59 anni anni, dipendente della Tecnofilo di Malgesso, trovato appeso tra due travi, incastrato in un macchinario a cui faceva manutenzione

Il terribile tributo di sangue dei lavoratori stranieri; ben 5 dei sei morti per infortuni sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) negli ultimi due giorni sono stranieri.

pc 2 settembre - Femminicidi e aborto - due facce della stessa medaglia - dal blog femminismorivoluzionario

 

Femminicidi - che sono sempre in aumento, uno degli ultimi ieri una donna operaia di Villa Castelli (BR) uccisa dal suo ex compagno - e gli attacchi al diritto d'aborto, che come un'onda nera si va espandendo, dagli Usa all'Europa, all'Italia, e qui da provvedimenti osceni, reazionari di alcuni Comuni a pericolosi echi nel parlamento, in Vaticano, con la prospettiva di un nuovo governo pieno di fascisti, no vax, feccia sessista che sicuramente vorrà mettere le sue lorde mani sull'aborto (FdI annuncia la proposta di legge per la sepoltura dei feti e per disincentivare l'aborto, allo scopo di "evitare la sostituzione etnica degli italiani"),
SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA 
Entrambi vogliono le donne sottomesse allo Stato, alla famiglia, all'uomo, considerano le donne solo dei corpi da usare per fare figli o per i mariti, trattano le donne la loro vita come proprietà privata al servizio del sistema economico/politico o dell'uomo; entrambi non vogliono che le donne possano decidere della propria vita. 

Per questo LA LOTTA CONTRO I FEMMINICIDI E GLI ATTACCHI AL DIRITTO D'ABORTO E' "PERICOLOSA", ESSA METTE IN DISCUSSIONE LE BASI IDEOLOGICHE, POLITICHE, MATERIALI DI QUESTO SISTEMA CAPITALISTA. 
Per questo questa lotta è necessaria ed è parte fondamentale della lotta di classe rivoluzionaria per rovesciare questa maledetta società.

pc 2 settembre - Oggi, Disoccupati napoletani come Glasgow, protesta con rogo bollette - Il nostro appoggio

 

Hanno fatto il giro del mondo le immagini che ritraggono alcuni lavoratori scozzesi protagonisti a Glasgow di una protesta contro i rincari del costo della luce con tanto di rogo delle bollette davanti alla sede dell’ente gestore dell’energia elettrica.
La forma di protesta è stata già recepita anche in Italia, Napoli per la precisione dove i disoccupati di lungo corso hanno deciso di organizzare un’analoga mobilitazione davanti alla sede del Consiglio comunale i cui rappresentanti torneranno a riunirsi venerdì prossimo.
Sebbene a organizzare la particolare contestazione siano i movimenti storici di disoccupati, come le sigle 7 novembre e si.cobas, l’invito a partecipare è a tutti i lavoratori napoletani colpiti dall’aumento delle utenze e dei prezzi dei generi di prima necessità: spiega eddy sorge, portavoce della mobilitazione di venerdì 2 settembre

pc 1 settembre - Serve la lotta non il voto

Girare, diffondere, affiggere dovunque questo manifesto

 

pc 1 settembre - La caduta del governo Draghi, le elezioni... un'opportunità per la lotta delle masse proletarie

La crisi del governo Draghi, inattesa e improvvisa nel suo evolversi e precipitante in elezioni politiche generali assolutamente inedite del ns paese, sul piano strategico non costituisce novità particolare, sul piano tattico comporta un’analisi della situazione da cui discende il nostro agire oggi.

Noi volevamo la caduta del governo Draghi, ma chiaramente come poi è materialmente avvenuta non è come noi avremmo voluto: una caduta frutto dello sviluppo della lotta sociale, che sviluppasse contraddizioni.

Noi non abbiamo mai creduto che il governo Draghi fosse stabile, anche se l’immagine che il governo diffondeva di sé era: “governo dei migliori”, “governo stabile”, alimentata dalla forze che lo sostenevano e dai giornali.

Noi abbiamo sempre chiamato il governo Draghi governicchio, formato da “bande”, squalificato, sempre meno in grado anche di dare l’assetto che la borghesia voleva.

Con lui hanno civettato i sindacati, parti della sinistra considerandolo come un governo “gigante”, un gigante dai piedi di argilla, un governo di unità nazionale, di reciproca convenienza; ma è bastato che il

pc 1 settembre - Roma 17 settembre ore 10,30, Manifestazione all’ambasciata indiana

L’Appello del Partito Comunista Indiano (maoista):

Facciamo della settimana di azione mondiale dal 13 al 19 settembre un successo
per la liberazione dei prigionieri politici ed esigere la fine agli attacchi con droni, come da appello dell’ICSPWI

L’ICSPWI ha lanciato un appello a tenere, dal 13 al 19 settembre, una Settimana d’azione per la liberazione dei prigionieri politici e la fine degli attacchi con droni contro il popolo e le masse nelle aree del movimento rivoluzionario in India, in occasione del 93° anniversario della morte del compagno Jatin Das, compagno di eminenti rivoluzionari come i compagni Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev. Il Comitato Centrale del nostro Partito, PCI (Maoista), fa appello a tutte le unità del Partito, al PLGA, agli organismi popolari rivoluzionari, ai rivoluzionari, agli operai, contadini, studenti, intellettuali, donne, minoranze religiose, dalit e tribali, ai partiti e organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti, alle organizzazioni e singoli antimperialisti, alle nazionalità e classi oppresse dei vari paesi del mondo a partecipare con ferma determinazione alla Settimana d’Azione e a farne un successo.
Sullo sfondo dell’ulteriore intensificazione della crisi finanziaria ed economica dell’imperialismo, per superarla gli imperialisti stanno attuando politiche di globalizzazione dei mercati  al servizio delle lor

pc 1 settembre - NO alla repressione della battaglia No Muos


Un nuovo provvedimento repressivo di questo Stato borghese contro la più che giusta e legittima lotta No Muos: alcuni giorni fa la Questura di Caltanissetta ha notificato una denuncia ad un compagno attivista responsabile dell’organizzazione del corteo del 9 agosto a Niscemi, un corteo combattivo che all'arrivo al primo cancello della Base Usa è stato attaccato in modo assolutamente spropositato dalla polizia con idranti e lacrimogeni illegali al gas CS.

Esprimiamo solidarietà di classe al compagno denunciato!

Ma diciamo con forza che contro la guerra imperialista e i suoi strumenti di morte come il Muos, contro i governi che si sono succeduti fino ad oggi sempre più responsabili della crescente disoccupazione,