sabato 9 luglio 2022

pc 9 luglio - Nella guerra imperialista "augurarsi la sconfitta del proprio governo"


L’articolo di Lenin di riferimento principale sull’attuale situazione internazionale, guerra in Ucraina, tendenza alla guerra imperialista mondiale, è “La sconfitta del proprio governo nella guerra imperialista” di luglio 1915.

In questo articolo Lenin scrive: “Una classe rivoluzionaria non può durante una guerra reazionaria non augurarsi la sconfitta del proprio governo”. Questo Lenin lo dice contro la parola d’ordine centrista: “Nè vittoria né sconfitta” - che è sostanzialmente la posizione di tutto l’opportunismo di destra o di falsa sinistra da decifrare nelle parole d’ordini da esso portate oggi.

Lenin scrive che nel portare le parole d’ordini e l’azione nella guerra reazionaria bisogna tenere conto

pc 9 luglio - Sciopero generale? Ma che sistema è?! - Un intervento dallo Slai cobas per il sindacato di classe

(Alcuni sindacati di base hanno già deciso uno sciopero generale per il 21 ottobre 2021. Contro questa pratica da "tavolino" vi è già una presa di posizione del Collettivo di fabbrica Gkn e Cobas confederazione: https://m.facebook.com/story.php story_fbid=pfbid0LcBS2NUEPAnSHzQDP7zKaQb2tDuVCdNadPekFdJYEa2RYkm2V4JSFQqsU4Kry46Rl&id=100063722070718&sfnsn=scwspwa&_rdr - Quello che segue è un intervento proveniente dallo Slai cobas per il sindacato di classe)

Ma che sistema è?!

Che sistema è proclamare da ora, inizi di luglio, uno sciopero generale per ottobre (già con una data), indipendentemente dallo stato in questo mesi delle lotte dei lavoratori, lavoratrici, disoccupati?

Che sistema è che uno sciopero generale viene deciso da alcuni sindacati di base, realtà che si riuniscono e stabiliscono a “tavolino” questa data, che pertanto non è e non può in questo modo essere decisa dai lavoratori, da assemblee sui posti di lavoro, nello sviluppo delle lotte?

Che sistema è far dipendere la decisione di uno sciopero generale dall’ultimo sindacatino autonomo che ha occupato la “casella” degli scioperi; e che sistema è non mettere in discussione, nelle parole e nei fatti, questa assurdo, inaccettabile attacco al diritto di sciopero da parte della Commissione di garanzia che mette sullo stesso piano scioperi di vertenze di singoli posti di lavoro, con lo sciopero generale?

Questa logica non ci appartiene e non appartiene al mondo dei lavoratori e lavoratrici.

Questo fa diventare lo sciopero generale una ritualità che svuota di conflittualità, di protesta lo stesso

pc 9 luglio - India: arrestate 10 contadine adivasi che protestavano contro la rimozione illegale delle loro capanne. Il CPI (maoista) chiede una lotta comune a sostegno degli agricoltori di Podu e le organizzazioni adivasi in Telengana proclamano un bandh per l'11 luglio.

Scontri tra tribali e polizia forestale, 10 arresti

C’è una situazione di tensione a Koyaposhagudem del distretto di Manchiryal di Telangana. Venerdì sono scoppiati scontri tra tribali e funzionari del Dipartimento forestale per il secondo giorno consecutivo, dopo che il personale del dipartimento forestale ha sgomberato con la forza le contadine adivasi dai terreni forestali che coltivano da generazioni e che permettono loro la sopravvivenza.

Circa 300 membri del personale del dipartimento forestale di polizia sono stati dispiegati a Koyaposhaguda di Dandepally mandal, nel tentativo di rimuovere le capanne.

A causa di questa azione del Dipartimento forestale, c’è molto risentimento tra i tribali che vi vivono. Per protesta, le contadine hanno cercato di fermare i poliziotti forestali con peperoncino in polvere e bastoni e si sono verificati scontri con la squadra del dipartimento, che ha arrestato con violenza 10 donne coltivatrici di podu.

I video mostrano chiaramente il personale forestale che sgombera le donne, spogliandole dei loro vestiti e trascinandole con la forza.

Nel frattempo, lunedì 11 luglio, l’adivasi Adhikar Sangharsh Samiti ha chiesto un bandh nel distretto di Samyukta Adilabad contro il comportamento dei funzionari forestali con i tribali a Koyaposhagudem.

Condannando l’accaduto, l’organizzazione Adivasi Tudum Debba ha lanciato un appello invitando tutte le organizzazioni adivasi a bloccare gli uffici governativi nella regione un tempo unita di Adilabad, lunedì 11 luglio. Tudum Debba ha detto: “I contadini adivasi di Koyaposhagudem erano appena tornati dal carcere pochi giorni fa. Ora di nuovo il Dipartimento forestale li ha attaccati. Il primo ministro K Chandrasekhar Rao sembra essere dietro questi attacchi”. L’organizzazione Adivasi ha affermato di aver chiesto ripetutamente ai funzionari di risolvere la questione della terra di Podu, ma queste preoccupazioni non sono state affrontate.

“Il mese scorso, abbiamo fatto una manifestazione da Koyaposhagudem all’ufficio dell’Integrated Tribal Development Agency (ITDA) e abbiamo consegnato una rappresentanza all’ITDA Project Officer per risolvere immediatamente il problema. Questo attacco è avvenuto a causa del ritardo dei funzionari nell’affrontare la questione”, hanno affermato in una nota.

Tudum Debba ha affermato che i funzionari sono riluttanti ad affrontare la questione poiché sia ​​l’Unione che i governi statali vogliono sfrattare gli Adivasi dalla foresta.
Il presidente del distretto di Tudum Debba Adilabad, Godam Ganesh, ha chiesto che fosse intentata una causa contro i funzionari forestali che hanno attaccato e ferito le donne Adivasi. Ha detto che il personale coinvolto nel raid dovrebbe essere licenziato dal lavoro.

“In risposta alle molestie da parte dei funzionari forestali che hanno impedito agli agricoltori adivasi di coltivare nell’ex distretto di Adilabad presentando casi illegali, abbiamo chiesto il bandh. Esortiamo tutti i partiti politici ad estendere il loro sostegno a noi e rendere il bandh un successo”, ha detto Ganesh.

Tradizionalmente, gli agricoltori Adivasi sia in Telangana che in Andhra Pradesh hanno praticato l’agricoltura Podu, una forma di coltivazione a turni nella foresta. È in corso da anni un conflitto tra il Dipartimento forestale e gli Adivasi per la proprietà di queste terre. Nel distretto di Jayashankar Bhupalapally a Telangana vennero alla luce, nel 2017 gli atti barbarici del governo e del personale forestale, che per cacciare le donne adivasi che vivevano nelle foreste, le legavano agli alberi mentre davano fuoco alle loro capanne. Queste violenze, da parte dei funzionari forestali, sono quindi considerate un’abitudine dai tribali. In seguito, il governo statale aveva annunciato di concedere titoli di proprietà fondiari a richiedenti meritevoli. Tuttavia, il processo iniziato nel novembre 2021 è stato interrotto bruscamente il mese successivo.

Condannando la violenza contro gli Adivasi, il presidente del Congresso Telangana Revanth Reddy ha dichiarato: “Le terre dei Podu ora assomigliano a campi di battaglia. I distretti di Mancherial, Mahabubabad, Nagarkurnool e Khammam sono costantemente in preda alla questione della terra dei podu. Assicurando che daranno titoli di proprietà della terra a podu, KCR ha ottenuto voti e ora le donne vengono spogliate e trascinate via”.

In una dichiarazione pubblicata da The hindu il 6 luglio, il Comitato di Divisione Bhadradri Kothagudem-Alluri Sitarama Raju (BK-ASR) del CPI (maoista) ha chiesto una lotta comune per sostenere la causa dei coltivatori di podu danneggiati nelle aree tribali.

Nella dichiarazione, rilasciata dal portavoce ufficiale del partito maoista, il compagno Abhay, i maoisti hanno affermato che i contadini podu sono stati molestati e coinvolti in falsi casi per aver tentato di arare le terre forestali coltivate da loro per generazioni.

I maoisti hanno accusato le persone al timone nello Stato di non aver mantenuto la promessa pre-elettorale di affrontare tutte le questioni relative ai coltivatori di podu.

I maoisti hanno criticato il governo del BJP al Centro con l’accusa di aver tentato di diluire i diritti duramente conquistati degli Adivasi e di stendere un tappeto rosso sulle grandi entità aziendali per consentire loro di saccheggiare la ricchezza mineraria nelle aree forestali.

Hanno inoltre affermato che il CPI (maoista) estenderà il suo sostegno alle lotte di massa degli Adivasi per l’attuazione del Forest Rights Act, del Panchayats (Extension to the Scheduled Areas) Act (PESA) e del Land Transfer Regulation (LTR) Act di 1 del 1970.

Fonti:

https://www.abplive.com/news/india/telangana-a-clash-broke-out-between-tribals-and-forest-officials-to-vacate-the-huts-built-on-the-forest-department-s-land-ann-2163836

https://www.redspark.nu/en/peoples-war/cpi-maoist-calls-for-joint-struggle-in-support-of-podu-farmers/

venerdì 8 luglio 2022

pc 8 luglio - Stellantis: dopo la cassa integrazione arrivano le "uscite volontarie" per 1820 lavoratrici e lavoratori firmate con i sindacati Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Quadri

Subito dopo l’accordo sulla cassa integrazione è arrivata la decisione degli “esodi incentivati”! per essere convincenti e non lasciare spazio a eventuali discussioni e obiezioni sulla “crisi” che attraversa l’azienda, come va dicendo da tempo il suo Direttore Generale, Tavares, che continua a fare appelli al governo perché tiri fuori altri soldi.

Il Sole 24 Ore, il quotidiano dei padroni, gli dà una mano nel riportare la notizia delle 1820 “uscite volontarie” predisposte dalla Stellantis, dicendo in modo abbastanza soddisfatto che l’accordo “per la società è positivo e innovativo …” ma anche, ed era logico: “per i sindacati firmatari [in questo caso Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Quadri] si tratta di un accordo che permette di adeguare in modo socialmente responsabile [proprio così dicono, mentre licenziano di fatto migliaia di operai!] gli organici in questa fase di forte cambiamento dell’automotive, pe la transizione verso l’elettrico”.

I sindacati, come sempre, sono più solerti dei padroni nel dare un aiuto attivo alla ristrutturazione

giovedì 7 luglio 2022

pc 7 luglio - Mediterraneo Allargato: oltre la guida della missione NATO in Iraq, l'Italia imperialista guiderà l'operazione militare UE nello Stretto di Hormuz in funzione anti-Iran

I profitti dell'ENI guidano la politica estera dei governi e questo governo guerrafondaio, con Draghi, è protagonista attivo della militarizzazione crescente 
del Mediterraneo


Pagine Esteri, di Antonio Mazzeo  – A fine estate l’Italia sarà a capo dell’operazione militare europea nello Stretto di Hormuz a “difesa” degli interessi delle transnazionali dell’energia e per il “contenimento” della presenza iraniana. Ad annunciare la provocatoria missione nel conflittuale corridoio marittimo tra il Golfo Persico e il Golfo di Oman è il ministero della Difesa, a conclusione della visita in Pakistan del Capo di Stato Maggiore, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “Tra gli argomenti trattati durante gli incontri con i vertici delle forze armate pakistane – si legge nella nota emessa il 24 giugno – il Capo di Stato Maggiore italiano ha sottolineato l’accresciuto impegno del nostro Paese nell’area con l’assunzione del Comando della Missione NATO in Iraq e con la prossima assunzione del Comando della missione di coalizione Europea EMASOH”. (1).

Acronimo di European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz, EMASOH è la “missione di sorveglianza marittima” promossa nel gennaio 2020 – in modo autonomo – dai governi di Danimarca, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo e Italia, dopo una serie di attacchi contro le unità utilizzate per il trasporto di gas e petrolio negli stretti di Hormuz e Bab el-Mandeb (tra il Mar

pc 7 luglio - Petrolchimico di Priolo/Siracusa: il ministro Giorgetti nega la dichiarazione di area di crisi complessa, rimangono i 10 mila posti di lavoro a rischio

A detta di tutti in quell’area industriale ci sono circa 10 mila posti di lavoro a rischio tra gli operai diretti delle raffinerie e quelli dell’indotto, ma per il ministro leghista «Finora non si sono verificate le condizioni», ha detto durante il question time alla Camera di ieri!

Nel frattempo le condizioni generali per gli operai dell’area del petrolchimico si sono aggravate, non solo per la nota questione della guerra in Ucraina, cosa riconosciuta dallo stesso ministro quando maldestramente vuole confortare chi gli ha chiesto il perché della sua decisione: «vigilerò affinché, nell’evolversi della situazione e nel mutamento delle condizioni, il riconoscimento possa essere rivalutato anche in ragione degli effetti del conflitto bellico in atto», ma anche per il sequestro del depuratore che ha inquinato per anni aria e mare.

Mentre con la sua retorica ricorda ai politici locali che i soldi ci sono: “La prospettiva, ha continuato, andrà valutata in aggiunta al possibile utilizzo di strumenti già pienamente attivi a sostegno di

pc 7 luglio - Stellantis, 4.704 esuberi nella fabbrica di Melfi: li chiamano temporanei ma di fatto sono futuri licenziamenti

 

4.704 esuberi temporanei che nella sostanza preannunciano licenziamenti. Mai fidarsi degli accordi firmati da padroni e sindacati confederali!

“Per il suddetto stabilimento di Melfi - scrive l’azienda al Ministero - in premessa al precedente accordo sindacale stipulato il 25 giugno 2021, è contemplato un piano in materia di investimenti, riorganizzazione, occupazione e relative misure gestionali per la produzione di quattro nuove vetture completamente elettriche e multibrand – il cui lancio è previsto a partire dal 2024 – nonché l’assemblaggio diretto nello stabilimento delle batterie per le vetture elettriche ivi fabbricata”.

Quel “piano” (e l’accordo), che prometteva che non ci sarebbero stati esuberi, prevedeva comunque una cassa integrazione già per migliaia di operai, il taglio di una linea di produzione, ma il mantenimento della produzione di 400 mila auto l’anno e una serie di “incentivi all’esodo” per gli operai che hanno

mercoledì 6 luglio 2022

pc 6 luglio - Le orribili condizioni dei migranti nei Cpr sono responsabilità dello Stato e del Governo imperialista italiano

luglio 03, 2022

«Migranti nel totale degrado» Le visite dei parlamentari Nugnes, Sarli, Suriano e De Falco. Acqua non potabile, caldo soffocante, zero socialità, abuso di psicofarmaci 

di Giansandro Merli

Deliri psicotici, lamette ingerite, suicidi tentati, fiumi di psicofarmaci, acqua non potabile, mancanza di cure, degrado igienico-sanitario, socialità negata. E poi il caldo, che sta colpendo tutto il paese ma nei luoghi di coscrizione moltiplica le sofferenze, trasforma le celle in serre e il cibo precotto in poltiglia maleodorante. Sono alcune delle istantanee scattate dai parlamentari che nelle ultime settimane hanno visitato i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Caltanissetta, Gradisca d’Isonzo e Milano. Al loro interno hanno potuto ascoltare le storie individuali dei migranti trattenuti e verificare i problemi delle singole strutture, ma anche comporre una fotografia d’insieme del sistema della detenzione amministrativa.

Un unicum tra le ipotesi di privazione della libertà personale per due ragioni: non è motivata da reati o da finalità di prevenzione; è affidata a privati, sul modello statunitense, che nella gestione delle strutture perseguono i loro interessi economici. Secondo i dati del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale, resi disponibili dal Garante nazionale, al 30 giugno scorso i reclusi nei dieci Cpr italiani erano 667 uomini e 5 donne. In tutto il 2021 sono stati 5.147. Di questi è stato espulso il 49%.

«LA SITUAZIONE è drammatica. Il caldo in questa parte di Sicilia è devastante e nella struttura non

pc 6 luglio - Covid, aumentano contagi e morti - ma Draghi pensa solo a mandare armi in Ucraina e a permettere ai capitalisti grandi affari, con accordi con i peggiori capi di Stato, come il fascista Erdogan

Covid. Ieri in Italia 132.274 nuovi positivi (+58,3% sulla settimana) e 94 morti

La Pandemia sta risalendo. Ma nessun intervento di quelli richiesti dai lavoratori, lavoratrici, personale sanitario in questi due anni è stato fatto per rimuovere i problemi della sanità

"Non sarà come quello della prima ondata di covid, né avremo lockdown, ma ci sarà un aumento pazzesco della mortalità tra tutti i fragili, come ad esempio gli ultraottantenni che arriveranno a ottobre non vaccinati con la quarta dose. È l’allarme lanciato da Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Milano e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.

Ricciardi spiega: “Allo stato attuale, è una governance che non funziona. Abbiamo fatto degli sforzi

martedì 5 luglio 2022

pc 5 luglio - Le autorità italiane hanno fornito alla polizia e agli apparati di sicurezza del Cairo mezzi, strumentazione e formazione

Da Osservatorio Repressione

La denuncia della rete di attivisti EgyptWide

Tra il 2010 e il 2020 l’Italia ha fornito gratuitamente all’Egitto elicotteri e altri equipaggiamenti per le forze di polizia, ha erogato corsi di formazione agli apparati di sicurezza, compreso il famigerato Servizio di sicurezza nazionale, organismo accusato anche dalle Agenzie Onu di violazioni dei diritti umani e della repressione del dissenso nel Paese. Una collaborazione che è diventata sempre più stretta con il passare del tempo e che è proseguita nonostante l’Egitto abbia conosciuto, proprio nel decennio preso in considerazione, la repressione più dura nella storia recente del Paese. L’accusa è contenuta nel report “Complici ufficiali. L’impatto della cooperazione di polizia Italia-Egitto sui diritti umani” curato da EgyptWide, iniziativa egiziana-italiana per i diritti umani e le libertà civili. “Riteniamo che l’Italia, il suo ministero dell’Interno e i vertici della Polizia di stato abbiano gravi, seppur indirette, responsabilità nel deterioramento dello stato dei diritti umani in Egitto”, si legge nella conclusione del documento.

Esemplificativa di questa collaborazione è la cessione -come detto a titolo gratuito- alla polizia egiziana di quattro elicotteri Augusta Bell da utilizzare “ai fini di contrasto dell’immigrazione clandestina”; velivoli che in Italia sono in dotazione alla polizia per l’ambito civile ma sono progettati anche per

lunedì 4 luglio 2022

pc 4 luglio - Il governo Draghi rafforza l'asse con la Turchia di Erdogan, con nuovi accordi di cooperazione, export di armi, per la guerra in Ucraina e in Libia, per i respingimenti dei migranti

Draghi: "Con i dittatori, chiamiamoli per quello che sono, di cui però si ha bisogno, bisogna essere franchi, ma cooperare". L'interesse verso la Turchia fin dal suo discorso di insediamento, il 17 febbraio 2021: "Continueremo anche a operare affinché si avvii un dialogo più virtuoso tra l'Unione europea e la Turchia, partner e alleato Nato". 

Per questo governo imperialista, guerrafondaio, si tratterà anche di aiutare il fascio-islamico Erdogan nell'estradizione dei rifugiati curdi in Svezia, nella  repressione degli attivisti e politici curdi, nel supporto alle operazioni turche

Domani si terrà ad Ankara il terzo vertice intergovernativo italo-turco, il primo degli ultimi dieci anni: l’ultimo, infatti, si è svolto a Roma nel maggio 2012. L’incontro si inserisce nell’alveo di un complessivo rilancio della cooperazione bilaterale tra i due Paesi, peraltro già molto intensa su diversi fronti. 

Oltre al presidente del Consiglio, Mario Draghi – che ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a margine del G20 di Roma (30 ottobre 2021) e dei vertici Nato di Bruxelles (24 marzo 2022)

pc 4 luglio - USA: un altro omicidio di un giovane lavoratore afroamericano per mano della polizia razzista. Le proteste sono appena iniziate

Di quale "democrazia" pretende essere un "modello" l'imperialismo Usa?

Akron, Ohio, Jayland Walker, 25anni, afro americano, crivellato dalla polizia con 60 colpi di pistola dalla polizia dopo un inseguimento, prima in auto e poi a piedi, nonostante fosse disarmato e dopo essere uscito dalla macchina. I poliziotti razzisti gli hanno sparato anche in faccia, ha detto a BuzzFeed News Bobby DiCello, l'avvocato della famiglia, citando le informazioni che la famiglia ha ricevuto dal capo della polizia di Akron Steve Mylett. "Sappiamo che è stato ammanettato dopo essere stato colpito e ucciso, ed è stato trovato con le mani ammanettate sulla schiena quando è arrivato il personale medico", ha aggiunto DiCello.

L'avvocato ha detto che la famiglia di Walker è "inorridita" dalla sua morte. "Non ho mai visto il tipo di dolore e il tipo di dolore che sto vedendo oggi", ha detto, aggiungendo che la madre di Walker, Pamela, è particolarmente devastata dai dettagli della sparatoria. "L'idea che 90 proiettili siano stati sparati contro suo figlio è qualcosa che non riesce proprio a capire".

“Otto agenti di polizia di Akron, per lo più bianchi, hanno brutalmente ucciso Jayland Walker, sparandogli 60 volte. Sparare 60 volte a un altro essere umano è inconcepibile, raccapricciante, ed è l’ennesimo esempio di violenza della polizia contro i neri nel nostro paese. Ammanettare questo giovane dopo averlo ucciso ingrandisce ulteriormente il palese disprezzo per la vita dei Neri. Questo è un ciclo infinito di traumi e violenza sanzionata dallo stato.” dichiara Black Lives Matter.





In centinaia sono scesi in piazza ad Akron sabato e domenica dopo la pubblicazione del video della bodycam di uno degli ufficiali coinvolti nell’omicidio. Le proteste sono continuate per tutta la notte. Fuori dall’edificio del dipartimento di polizia di Akron, quello che sembrava essere gas lacrimogeno è stato sparato sulla folla per disperdere i manifestanti dopo che alcuni avevano rovesciato le barricate che circondavano il dipartimento.

L'anno scorso la polizia ha ucciso 1.139 persone, uno degli anni peggiori mai registrati. Questo ennesimo omicidio poliziesco è avvenuto DOPO che la polizia ha affermato di aver "promulgato riforme" e "reinventato la sicurezza pubblica" in seguito all'omicidio di George Floyd.

domenica 3 luglio 2022

pc 3 luglio - Il ministro guerrafondaio Guerini applica subito il Nuovo Concetto Strategico: più NATO in Africa, che vuol dire anche più massacri di migranti come a Melilla

Fuori l'imperialismo italiano dal Sahel!

Merci, petrolio e respingimenti degli immigrati sono il centro dell'interesse dell'imperialismo italiano in Africa. Queste sono scelte politiche, assieme all'aumento delle spese militari, al sostegno al capitalismo di Stato dell'ENI e alla grande finanza, che questo governo continuerà a scaricare sui lavoratori e le masse e per reprimere maggiormente gli immigrati, più di quanto già non facciano i criminali della guardia costiera libica e gli aguzzini dei lager libici pagati dall'Italia. A fare intervenire la NATO a Melilla aveva già parlato il capo del governo "socialista" spagnolo Pedro Sánchez, il “governo più progressista” che Madrid abbia avuto dalla morte di Franco, come viene chiamato, durante il vertice di Madrid, l’immigrazione è stata affrontata come una “minaccia all’integrità degli stati” ai quali far fronte in maniera organizzata e decisa, al pari dei ricatti energetici.

Contro il nostro governo imperialista è sempre più necessario organizzare la lotta per farlo cadere.

pc 3 luglio - Libia: è scoppiata una rivolta contro il dualismo di potere e il carovita. Incendiato il Parlamento

Queste rivolte dovranno finalmente chiarire sul campo che per la liberazione del popolo libico è necessaria una nuova classe dirigente che inizi e che diriga tutte le forze autenticamente antimperialiste in una resistenza armata contro gli imperialisti USA/NATO/UE, Turchia, Al Qaeda e Daesh.

Contro le 2 fazioni in lotta per il potere sostenute dagli imperialisti USA/UE e Turchia e Russia che hanno portato al fallimento degli accordi di Ginevra, contro la carenza di elettricità e l'aumento dei prezzi di carburante e pane, le manifestazioni chiedono:

1) L'accelerazione delle elezioni presidenziali e parlamentari

2) Autorizzazione del Consiglio di Presidenza a sciogliere tutti gli organi politici attuali e dichiarare lo stato di emergenza

3) Risolvere la crisi dell'elettricità 

4) Annullamento della decisione di revoca del sussidio carburante e dell'aumento del prezzo del pane

Ci sono state violente proteste in 3 città libiche: Tripoli, Tobruk, Misurata.


Entrambi i governi rivali, il GNU di Tripoli e il parlamento di Tobruk, sono stati presi di mira dalle proteste per il calo del tenore di vita. Il 1° luglio il palazzo del parlamento è stato dato alle fiamme.

Il movimento di protesta libico dice che intensificherà la sua campagna


TRIPOLI, 2 luglio (Reuters) - I manifestanti libici continueranno a manifestare fino a quando tutte le élite al potere non lasceranno il potere, hanno affermato sabato, dopo che i raduni nella maggior parte delle principali città di venerdì sono culminati con una folla che ha preso d'assalto il palazzo del parlamento e ne ha dato alle fiamme parti.

Il movimento di protesta ha affermato che avrebbe intensificato la sua campagna da domenica, esortando i manifestanti a piantare tende nelle piazze cittadine e praticare la disobbedienza civile fino a quando non raggiungeranno il loro obiettivo di