La presentazione a Taranto dell’opuscolo degli scritti di Lenin, insieme all’opuscolo di Formazione operaia realizzato su questi scritti,
tenutasi nella libreria Ubik, ha avuto uno scopo generale e uno particolare.
Lo scopo generale era legato all’avvio del ciclo di
presentazioni che si svilupperà nelle prossime settimane e nei
prossimi mesi in tutte le realtà in cui siamo presenti e in cui
possiamo arrivare.
Queste presentazioni sono concepite per affermare teoria, politica e linea e per sviluppare
il passaggio della Formazione operaia come strumento organico dell'azione del Partito, in particolare verso le avanguardie operaie, sia organizzate direttamente da noi che non, e verso i giovani e compagni con
cui lavoriamo o che guardano al nostro lavoro.
Verso le avanguardie operaie è centrale anche la diffusione di fabbrica dell’opuscolo, perché è qui che vogliamo entrare con determinazione "dall’esterno", ma con un occhio mirato all’interno, che produca identità degli operai, e che è parte del rapporto tra nucleo di ricostituzione del Partito e luoghi di
produzione. Per questo la presentazione è stata propagandata soprattutto alle
fabbriche e la partecipazione è stata il frutto anche di questo lavoro, in particolare verso ex Ilva e Tessitura di Mottola e del rapporto con le avanguardie operaie che dimostrano disponibilità a comprendere e a svolgere il ruolo di avanguardia operaia complessiva. Insieme hanno partecipato giovani attivisti della Fgc.
L’altro
scopo, particolare, era il nostro ritorno, con una
presentazione molto identitaria, a presentazioni in librerie che
possano diventare amicale e offrire abbastanza stabilmente, anche se
con misura, uno spazio a questo tipo di iniziative e uno spazio anche
diffusivo in prospettiva di libri e pubblicazioni.
La relazione del prof. marxista Di Marco, già direttore della facoltà di Filosofia della Federico II di Napoli, ha affrontato in forma didattica e articolata, con riferimenti agli scritti di Marx ed Engels, il retroterra teorico,
storico dei contenuti teorici e degli
sviluppi pratici delle concezioni teoriche, politiche degli scritti di Lenin, mostrando e valorizzando il legame tra la battaglia di Lenin e l'opera di Marx/Engels - sulla relazione, a richiesta, metteremo a disposizione la registrazione video.
L’introduzione ha dato valore al lavoro dell’opuscolo sulla Formazione operaia, non come opuscolo pratico
ma come una sorta di “manuale preventivo” al lavoro di Lenin, che
nelle mani delle avanguardie operaie li predispone
alla direzione teorico, politico, sindacale del movimento di lotta
degli operai, via via che esso possa diventare un fenomeno reale
nella realtà odierna delle fabbriche del nostro paese.
Mentre la conclusione, riprendendo i contenuti di fondo dell'opuscolo sulla Formazione operaia, pur giocando sul rapporto tra l’esistente
e la situazione delineata nell’opuscolo, ha messo in luce il
carattere teorico del lavoro; perché in una fase in cui il movimento
operaio non si sviluppa ancora nelle forme in cui viene delineato da Lenin, è evidente che l’opuscolo ha essenzialmente una
funzione teorica nel senso dell’azione del soggetto collettivo che
stiamo costruendo, il Partito.
Concludiamo riportando il testo del "Canto dei tessitori della Slesia" di Heinrich Heine citato da Di Marco durante la presentazione
CANTO
DEI TESSITORI DELLA SLESIA
Su
"Die schlesischen Weber" (I tessitori della Slesia)
Non han negli sbarrati occhi una lacrima,
Ma digrignano i
denti e a' telai stanno.
Tessiam, Germania, il tuo lenzuolo
funebre,
E tre maledizion l'ordito fanno -
Tessiam,
tessiam, tessiamo!
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Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
Ne le misere fami, a i
freddi inverni:
Lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
Egli,
il buon Dio, ci saziò di scherni.
Tessiam, tessiam,
tessiamo!
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E maledetto il re! de i gentiluomini,
De i ricchi il re, che
viscere non ha:
Ei ci ha spremuto infin l'ultimo picciolo,
Or
come cani mitragliar ci fa.
Tessiam, tessiam, tessiamo!
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Maledetta la patria, ove alta solo
Cresce l'infamia e
l'abominazione!
Ovo ogni gentil fiore è pesto al suolo,
E
i vermi ingrassa la corruzione.
Tessiam, tessiam, tessiamo!
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Vola la spola ed il telaio scricchiola,
Noi tessiamo
affannosi e notte e dì:
Tessiam, vecchia Germania, il
lenzuol funebre Tuo, che di tre maledizion s'ordì.
Tessiam,
tessiam, tessiamo!
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