sabato 11 dicembre 2021

Politica proletaria - LA NUOVA ONDATA PANDEMICA/VACCINAZIONI RIPROPONE LA NECESSITA' DELLA POSIZIONE PROLETARIA

 

Richiederlo a pcrp.red@gmail.com
In questo numero un importante Dossier su

Posizione proletaria e critica ai novax no green pass:

- Proletari e lotta alle posizioni novax e ambigue nel nostro campo

- Contro alcune argomentazioni presenti nelle mobilitazioni "NO green pass", "No vaccinazione obbligatoria"

- Anche nel campo della sinistra abbiamo problemi

- Per una visione scientifica - contributo del ricercatore Fabrizio Chiodo

Sciopero Generale - Dal collettivo di fabbrica lavoratori GKN Firenze - convergiamo su Roma il 16 dicembre

Pubblichiamo con un punto di dissenso espresso alla fine del comunicato

da Slai cobas per il sindacato di classe CN

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

16 dicembre, sciopero generale. Convergiamo su Roma Per i pullman messaggiare (whatsapp, telegram, signal) il numero del collettivo 3478646481.

Questo sciopero è nostro, anche se non è ancora “il nostro” sciopero.

E’ nostro perché ne abbiamo sostenuto la necessità. Diciamo di più: abbiamo spiegato - nell’incredulità generale – come la sua necessità si stesse affermando nei fatti. Contro la volontà e le previsioni delle stesse direzioni sindacali. E le ragioni per lo sciopero si moltiplicano mentre scriviamo: ultima notizia, l'incredibile delocalizzazione annunciata alla Caterpillar di Jesi.

Ma non è ancora “il nostro” sciopero. Non solo per le evidenti carenze programmatiche, ma anche per le modalità.

Per noi il punto non è mai stato la convocazione di “uno” sciopero generale, ma la costruzione dello sciopero generale e generalizzato. Di uno sciopero che sappia penetrare in profondità nella società, che si

24 novembre internazionalista - Dai campi di battaglia Turchia/nord Kurtistan/Siria la solidarietà alla guerra popolare in India

 Video International Solidarity With The Indian Revolution And CPI(Maoist)! from Turkish comrades

in via di traduzione

The attacks of the fascist Indian state and the Brahmanic Hindutva fascist Modi government against the Indian revolution continue increasingly. In recent months, the counter-revolutionary propaganda campaign has also been activated, along with the increasing military attacks against the Communist Party of India (Maoist), the vanguard and leading party of the Indian revolution, and the People's Liberation Guerrilla Army, which has been fighting under the leadership of CPI (Maoist).

The Brahmanic Hindutva fascist forces devised a cruel genocidal plan, which they named Prahar-3, to implement in the areas where Maoist movement is seen. On September 26, 2021, the prime ministers, and senior officials of 10 states, headed by Central Interior Minister Amit Shaw, announced the counter-revolutionary plan against the Maoist movement and described it as a development plan in

Lotta delle donne - LE LAVORATRICI DI PALERMO HANNO VINTO!

Le lavoratrici precarie di Palermo hanno vinto! La loro lunga, combattiva, determinata lotta ha fatto crollare uno per uno tutti i "muri" e ha spezzato tutte le catene, fino alle discriminazioni dell'ultimo periodo, che padroni, Istituzioni hanno messo in questi anni per impedire loro di tornare al loro lavoro sempre conquistato con la lotta.
Salutiamo e diamo un forte augurio a Giorgia e a tutte le altre lavoratrici combattenti, e alla loro direzione, la compagna Donatella dello Slai cobas sc e del Mfpr.
Riportiamo il loro intervento fatto nell'assemblea Donne/Lavoratrici del 14 ottobre 
subito dopo lo sciopero dell'11 ottobre.
La giornata dello sciopero ancora una volta ha messo in risalto la nostra voglia di lotta di precarie delle cooperative sociali. Accanto a noi c’erano anche molti compagni lavoratori, però le donne sono sempre state una ‘marcia in più’, portando tutte le istanze della lotta per la quale ci siamo spese in tutti questi anni e continueremo a farlo. Nel corteo lo spezzone di donne era veramente bello anche a vedersi e oggettivamente eravamo le uniche donne e

Femminismo proletario rivoluzionario - MONTELLO - PRESIDI DELLE OPERAIE, DEL MFPR - SENTENZA DI UN GIUDICE SERVO

Il 2 dicembre, nella seconda udienza ai due padroni della fabbrica Montello, il giudice Davide Pozzi di Grumello del Monte (BG) non ha fatto neanche parlare gli avvocati, né depositare i nuovi atti portati dall'Avv. Gianluca Vitale nostro difensore che dimostravano la legittimità del Movimento femminista proletario rivoluzionario (Mfpr) ad aver fatto la denuncia; subito questo giudice ha letto il dispositivo e la motivazione, già scritti, e quindi dopo neanche 5 minuti ha chiuso l'udienza, con un “non luogo a procedere” nei confronti dei padroni della Montello.



Per dire questo il giudice Pozzi si è appigliato ad un vizio formale: mancata autentica della firma della responsabile dell'Mfpr che aveva fatto la denuncia/querela. Un appiglio finalmente trovato... Questo problema formale poteva essere rilevato dal primo momento quando era stato accettato il deposito della denuncia/querela, poi vi era stato il rinvio a giudizio dei padroni della Montello, è stato avviato il processo, vi era stata già una prima udienza... “tutto regolare”... Oggi, invece, improvvisamente, viene rilevato il “grave” difetto formale; un difetto che poteva benissimo essere sanato stamattina data la presenza all'udienza della responsabile del Mfpr.


E' stato evidente che il giudice, in realtà, ha usato questo appiglio per non entrare nel merito della denuncia che aveva dato vita al processo: l'azione minacciosa, ricattatoria fatta dai padroni della Montello verso le operaie dello Slai cobas sc, a cui si chiedeva se erano appartenenti al Movimento femminista proletario rivoluzionario o se erano d'accordo con l'azione del Mfpr (che aveva fatto iniziative di solidarietà durante la lotta delle operaie), come se questo fosse reato...; un'azione questurina, intimidatoria, volta a bloccare una grande e lunga lotta, e per imporre un rientro al lavoro alle condizioni discriminatorie, di sfruttamento, di attacco alla sicurezza e salute, che continuano tuttora e diventano sempre peggiori. Il giudice non ha voluto entrare nel merito dell'attacco, azione diffamatoria contro il Movimento femminista proletario rivoluzionario, la cui attività di solidarietà era stata addirittura segnalata ai carabinieri.

Ma i padroni della Montello non hanno affatto vinto! Certo, la (in)giustizia borghese per questa volta li ha voluti sottrarre ad una condanna, però i padroni non ne escono assolti, ma solo “non giudicati”!

Per questo giudice un “timbro” vale più di una condizione di lavoro fatta di rischio esuberi, di pagamenti irregolari, di ore di lavoro in piedi a mettere le mani nella “merda” nell'attività di selezione rifiuti, di braccia, gambe, corpi ammalati, di discriminazione, di minacce, intimidazione, per creare divisione tra le lavoratrici e tra lavoratrici e lavoratori, ecc. ecc.

Ma tutto questo scompare per un timbro... Questa è la (in)giustizia al servizio dei padroni; questi sono giudici che hanno già la sentenza in tasca, quella più comoda, anche per non faticare troppo...

MA PADRONI, GIUDICI NON SI ILLUDANO!

Dimostrano solo che cercano pietosamente di salvarsi dal giudizio dei lavoratori, delle donne.

E' STATA LA PRIMA VOLTA DOPO DECENNI CHE I PADRONI ERANO PROCESSATI – quando normalmente lo sono le lavoratrici, le loro lotte – QUESTO NESSUN GIUDICE LO POTRA' CANCELLARE!

La lotta delle operaie della Montello dello Slai cobas sc, la mobilitazione al fianco delle operaie del Mfpr continuerà, perchè i problemi restano e sono tanti.

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario


Internazionalismo - Manifestazione all'ambasciata italiana a Tunisi e a Kebili per morte di un immigrato a ponte Galeria

Young Tunisian died in Ponte Galeria migration center (Roma): demonstration in front of Italian embassy in Tunisia and in Kebili (south-west)

Wissem Ben Abdellatif was a young Tunisian among thousands of others who tried to find a better way of life in Europe and as many of them found instead death. After being catch by Italian police, was put in a quarantene GNV Italian company boat for 10 days, after that was transferred by a flight to the sadly well known Ponte Galeria detention center for migrants.

By the end of November was transferred in a hospital were was tied for 3 days to his bed and he died. Italian authorities declared a natural death while the family claim Wissem full health and also a person who practice often sports.

Probably Wissem was transferred to the hospital and tied up because he claimed his right in Ponte Galeria center, according to international law, about submitting an asylum dossier to Italian authorities.

On the contrary Italian and Tunisian governments have been implementing since years some agreements about almost immediately and illegally repatriation by direct fly from Italy to Tunisia, recently these flights were implemented from one per week to two per week and now to three per week with almost one hundred people in each one.

A sit in was organized in front of Italian embassy in Tunis denouncing the youth assassination in Italian hands and a demonstration was also organized in his origin town of Kebili.

The real responsible of hundreds of Tunisian and migrants death are Italian Imperialism and Tunisia compradore regime that receive huge Italian and European financing to stop with any means the migratory flux from countries oppressed by imperialism as Tunisia to imperialist ones as Italy.

Dal blog Soccorso Rosso proletario - Zaki libero! Una battaglia da continuare

Il carcere, le accuse, le torture: tutto quello che Patrick Zaki non può raccontare

Lo studente egiziano è “libero”, ma deve ancora fronteggiare due accuse e rischia 17 anni di carcere. Per questo oggi non può parlare di quello che gli è accaduto in prigione. Ma c’è chi lo fa per lui

«La speranza fa rimanere in vita». Patrick Zaki è libero dopo 668 giorni di prigionia e si trova nel salotto della sua casa di infanzia a Massoura. Dopo l’annuncio della sua scarcerazione lo studente egiziano ha passato la sua prima giornata in libertà con la sorella Marise, la fidanzata Reny e i genitori George e Hala. E ha parlato con i giornalisti italiani raccontando le sue ultime 48 ore: «Non mi hanno annunciato che sarei stato rilasciato. All’improvviso mi hanno portato al commissariato e hanno cominciato a prendermi le impronte – dice al Corriere della Sera -. Non capivo cosa stesse succedendo, non c’erano segnali che mi volessero scarcerare. Ma poi ho capito che c’era una speranza. E la speranza è la cosa che ti fa rimanere in vita quando ti tolgono la libertà».

Cosa succede se Zaki parla

Repubblica spiega oggi che il primo febbraio dovrà tornare in aula per rispondere all’accusa di diffusione di notizie false e dannose per lo Stato. Rischia una pena di cinque anni. In più c’è una seconda accusa sospesa, quella di associazione terroristica. In questo caso si rischiano fino a 12 anni. La speranza è che la seconda accusa cada e che per la prima venga comminata una pena pari o inferiore ai 22 mesi scontati nel carcere di Tora a sud del Cairo. In questo modo l’Egitto potrebbe salvare la faccia e Zaki potrebbe tornare in Italia. Ma affinché questo accada è necessario

Femminismo proletario rivoluzionario - dal blog - Report sulla assemblea in presenza del 4 dicembre a Milano

L'assemblea in presenza del 4 dicembre a Milano - Comunicato

L'assemblea delle donne del pomeriggio del 4 dicembre a Milano ha avuto soprattutto lo scopo di precisare la linea in questa fase del Mfpr - che ha dato vita in quasi un anno e mezzo all’organizzazione e mobilitazione dell’assemblea Donne/Lavoratrici – dopo la manifestazione nazionale del 27 novembre. 
La riunione è stata all’interno del Convegno nazionale promosso da proletari comunisti, Slai cobas sc, Movimento femminista proletario rivoluzionario.

Era necessario ed è necessario tornare allo scopo delle assemblee Donne/Lavoratrici, come percorso per dare voce, unità, iniziativa alle lavoratrici, operaie, alle donne proletarie, attraverso soprattutto le loro lotte. Occorre mantenere la rotta per rafforzare il ruolo delle donne lavoratrici rispetto alle influenze piccolo borghesi.

A questo scopo le assemblee vanno organizzate prima e meglio, come nelle prime due assemblee (vedi i due Dossier che raccolgono gli interventi).

Non è un problema di andar dietro a singole compagne. Il nostro discorso e il nostro lavoro è sempre rivolto a livello di massa e lo sforzo è portarlo nei luoghi di lotta in corso o potenziali.

Dobbiamo guardare a tutte le lotte, come se fossero tutte nostre, con lo sforzo di contribuirvi e indirizzarle. Ma soprattutto organizzare noi le lotte delle lavoratrici e delle proletarie.

Costruiamo - è stato detto nell’assemblea – in ogni città, luogo dove siamo collettivi del Movimento femminista proletario rivoluzionario, per sviluppare, organizzare la marcia in più delle donne per cambiare tutta la vita, per spezzare tutte le catene che ci opprimono.

Nell’assemblea del 4 abbiamo all’inizio valorizzato l’iniziativa a Montello, al Tribunale e alla fabbrica, la presenza delle operaie al presidio al Tribunale che per venire erano uscite prima dalla fabbrica strappando un permesso.

Dopo è stato ripreso, punto per punto, il resoconto/commento della manifestazione del 27 a Roma. La valorizzazione della grande manifestazione niente affatto scontata in questo periodo di pandemia; la necessaria differenza/separazione tra femminismo piccolo borghese e femminismo proletario.

Questo ci ha premesso di cominciare a parlare chiaramente del ruolo del femminismo proletario anche nella costruzione del Partito rivoluzionario.

Sulla manifestazione del 27, alla luce dei fatti, la parola d’ordine che avevamo proposto prima nell’assemblea donne/lavoratrici: “costruiamo un contingente rosso e proletario”, alla fine non era quella giusta, era sfasata, perchè non poteva raccogliere nella situazione concreta forze significative delle nostre lavoratrici e né poteva essere un riferimento per altri settori della manifestazione.

Nell’assemblea del 4/12 vogliamo inoltre sottolineare un intervento sulla questione repressione/carceri, sulla linea del manifesto portato a Roma il 27.

Infine, nel parlare di una ripresa della Formazione rivoluzionaria delle donne, l’intervento di una lavoratrice di Palermo ha sintetizzato in una frase le difficoltà pratiche, di tempo per le donne per partecipare ma nello stesso tempo la risposta che le donne proletarie devono darsi: Riprendiamoci il tempo! Perchè anche questo è terreno di ribellione per le donne proletarie.

Gli interventi del 4/12 saranno pubblicati nel blog femminismorivoluzionario.

Movimento femminista proletario rivoluzionario

4 dicembre 2021

Internazionalismo - La parola ai compagni indiani - seconda parte

Parla il portavoce del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (maoista) -  

seconda parte

D: Dal 2009, il governo reazionario indiano ha condotto una rinnovata offensiva contro le forze della rivoluzione indiana. Potresti spiegare ai nostri lettori qualcosa in più sulle tattiche utilizzate per reprimere il popolo e su come le forze rivoluzionarie hanno resistito alla Operazione Green Hunt?

R: Innanzitutto, tengo a dire che la OGH in quanto tale si è fermata nel 2017 grazie alla strenua resistenza popolare sotto la guida del "Forum contro la guerra al popolo" e grazie alla solidarietà proveniente da tutto il mondo. Nel 2017 è stata lanciata una nuova offensiva strategica 'SAMADHAN' (S sta per comando intelligente (Smart), A per comando Aggressivo; M sta per Motivazione e addestramento, A sta per intelligence Attiva, D sta per Data base, H sta per uso di Hi-tech, A sta per piano d’Azione per ogni scenario, N- Nessun accesso al finanziamento). La spiegherò in dettaglio.

Sin dal suo inizio negli anni '80 la guerra popolare maoista ha dovuto affrontare varie forme di repressione. Le forme repressione variavano secondo le fasi e nei diversi stati e aree del paese. In Andhra Pradesh, Bihar e Jharkhand abbiamo assistito anche a bande di sicari. Prima del settembre 2009, quando lo stato indiano ha avviato la Operazione Green Hunt, il partito aveva respinto varie campagne repressive, tra cui la Salwa Judum in Dandakaranya e la Sendra, in Jharkhand. Nei diversi stati con nomi diversi erano organizzate bande controrivoluzionarie utilizzate in operazioni anti-guerrigliere. Dopo la sconfitta della Salwa Judum in Dandakaranya (Chhattisgarh) gli ufficiali di polizia speciale di quella campagna sono stati trasformati in forze di commando Koya (tribali) Grameen Ekta Manch (forum di unità di villaggio), TPC, JJMP, JPC, Pahadi Cheetah, poi JLT e ora PLFI, SPM, Gram Raksha Dal (squadre di difesa di villaggio), Santi Sena (esercito di pace) e in Bihar-Jharkhand, dopo la sconfitta della Sendra, si sono formati Nagarik Suraksha Samiti (consiglio di sicurezza dei cittadini), Dalma Aanchalik Suraksha Samiti (consiglio di sicurezza regionale di Dalma), nel West Bengala il Harmad Vahini del social-fascista PCI(marxista), Bhairav Vahini del TMC, Maovadi Daman Sena (forza di repressione anti-maoista), Comitato Gan Pratirodh (Comitato per la resistenza popolare), in Odisha sino stati foraggiati il Comitato per la pace in Odisha e altre formazioni controrivoluzionarie simili. Poi lo Stato ha lanciato la OGH.

La OGH è stata lanciata mentre i governi centrale e dei diversi stati firmavano innumerevoli protocolli d'intesa con diverse società straniere e multinazionali imperialiste. La OGH è stata definita da molti una "guerra al popolo". La OGH ha mostrato chiaramente le quattro forme principali contemplate nelle operazioni anti-insurrezione secondo la strategia di conflitto a bassa intensità). Queste sono: aumento della forza armata, rete segreta di spie, riforme, guerra psicologica. Inoltre ci sono stati stazioni e campi di polizia foretificati, costruzioni di infrastrutture come strade, torri di comunicazioni mobili, ferrovie e altro ancora per agevolare l’azione della repressione di Stato.

Il governo UPA-2 ha formulato la OGH come applicazione più concreta e ampia della strategia e tattica della guerra a bassa intensità, con la cooperazione diretta del controspionaggio statunitense FBI per aprire la strada allo sfruttamento da parte delle aziende burocratiche compradore nazionali e delle multinazionali straniere. Il nostro partito, già messo fuori legge, fu dichiarato organizzazione terroristica. Questa guerra è stata lanciata prima nelle aree dove la nostra base di massa, le nostre formazioni e forza erano relativamente più piccole. Le operazioni si svolgevano in 4 fasi: pulizia, tenuta, costruzione e sviluppo. Nei diversi stati hanno agito Forze di commando speciali come COBRA (Combat Battalion for Resolute Action) i paramilitari della Forza di Polizia Centrale di Riserva (CRPF), l’agenzia di intelligence speciale (SIB), altre forze speciali quali Greyhounds, STF, Black Panthers, SOG, SAP, DVF, Jaguar. La politica di sicurezza a tappeti si è fatta ancora più stretta. Il governo sta

Solidarietà proletaria - L'ultimo saluto a Milano per la morte di Gnappo


Gnappo sempre con noi

 LInk con il filmato dell'iniziativa di commemorazione per Adil il 5 settembre 2021 a Milano quando Gnappo canta una canzone per i fratelli Cervi.

https://fb.watch/9FTyZvMEe0/

venerdì 10 dicembre 2021

Sciopero generale - NECESSARIO - PIATTAFORMA, ORGANIZZAZIONE, AUTONOMIA

La divisione di classe è evidente, rivendicata da padroni e governo. Una disuguaglianza aperta e ogni giorno perseguita, inaccettabile tanto più in una situazione in cui nessuno nasconde che i capitalisti, soprattutto le grandi aziende, sono impegnati in una ripresa alla grande dei profitti e governo/Ue parlano soddisfatti, per loro e la loro classe borghese, di fiumi di miliardi che arrivano, per cui devono quasi "inventarsi" come utilizzarli. 

L'elenco del peggioramento a tutti i livelli della condizione dei lavoratori, delle masse popolari è su tutti i fronti: I salari dei lavoratori sono diminuiti in 30 anni del 2,9%, l'Italia in questo, ma non solo in questo, si colloca all'ultimo posto tra 23 paesi censiti dall'Ocse a livello mondiale; migliaia di posti di lavoro si stanno perdendo, e nulla succede alle aziende che non chiudono affatto per crisi, ma per andare a fare più profitti altrove; lì dove restano via via stanno facendo un cambio, via operai a tempo indeterminato,* sostituiti da lavoratori precari, con contratti di Agenzie a tempo determinato; per migliaia di operai e operaie  ormai il salario è diventato la miseria della cassintegrazione che col covid è ridotto a quasi il 50%; le bollette stanno rincarando del 30/50% e non basterà certo il contentino che pensa di varare il governo per recuperare il pesante taglio ai già miseri redditi delle famiglie proletarie, impoveriti già dal carovita; poi è arrivata anche l'oscena misura per cui le tasse per i lavoratori, le masse popolari restano quelle di prima che tagliano quasi un terzo del salario, e invece vengono abbassate, in vari modi, ai padroni e ai grandi ricchi; sempre più il livello di mancanza o perdita di lavoro, come il livello di discriminazione salariale, di diritti per le donne rende insopportabili odiose le

giovedì 9 dicembre 2021

Internazionalismo - Parla il portavoce del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (maoista) - prima parte

Tradotto da un giornale libico - Prima Parte

Quella che segue è un'intervista al compagno Abhay, portavoce del Comitato centrale del Partito comunista indiano (maoista). Il CPI (maoista) è uno dei partiti comunisti più grandi e di maggior successo al mondo, è stato definito la più grave minaccia contro lo Stato indiano e ha liberato vaste aree rurali dell’India. In questa intervista si discute della loro storia e pratica.

D: Potrebbe descriverci, in breve, il retroterra storico sulla guerra popolare in India?

R: È una buona domanda che richiede una descrizione dettagliata. E cercherò di darvela. La storia del CPI (maoista), che rappresenta le due principali correnti maoiste in India, ha le sue radici profonde nei fragorosi anni '60. Fu il periodo in cui due leader eccezionali, a capo delle nostre due correnti – i compagni Charu Majumdar e Kanhai Chatarjee – sono emersi attraverso l'applicazione del MLM alla situazione concrete dell'India e lottando, denunciando e rompendo con il vecchio revisionismo del PCI e PCI(Marxista). La grande rivolta di Naxalbari guidata dal compagno Majumdar nel maggio 1967 risuonò come un poderoso segnale, un "lampo di primavera” su tutta l'India".

Il movimento di Naxalbari fu soppresso dal governo nel giro di pochi mesi ma ebbe un grande impatto sulla società indiana. Altri movimenti del tipo di Naxalbari sorsero a Srikakulam, in Andhrapradesh, a Mushahari, in Bihar, a Lakhimpur-keri in Utharpradesh, in Bhirboom, Gopi vallabapoor, Kanksha, Budh Budh e Sonarpoor, nel Bengala Occidentale, a Dharmapuri, in Tamilnadu e in Kerala.

A causa della dura repressione e di errori tattici, il movimento fu messo in scacco. Dopo la battuta d'arresto iniziale, analizzammo gli aspetti positivi e negativi del movimento Naxalbari. Ne facemmo un

Sindacato di classe - Comunicato sulla riunione nazionale dello Slai cobas per il sindacato di classe

Comunicato

Si è tenuta- all’interno del Convegno del 4 dicembre 21 – una riunione nazionale dello Slai cobas per il sindacato di classe, che ha preso alcune importante decisioni

1 - La realizzazione di un documento generale in uscita a gennaio 22 da sottoporre alla discussione della classe operaia e del movimento proletario e popolare in una campagna prolungata nel primo trimestre dell’anno

2 - E’ necessario lo sciopero generale contro il governo e i padroni, che per noi è giusto fare nella seconda metà di gennaio ‘22. Abbiamo previsto nella riunione che i sindacati confederali si spaccheranno su questo, come è possibile che dichiarino scioperi che poi revochino; ma è chiaro e netto che per noi gli scioperi generali ora necessari non sono quelli di autopropaganda del sindacalismo di base, diventati via via di auto propaganda delle singole sigle del sindacalismo di base su obiettivi in generale altrettanto generici di quelli confederali e spesso espressione di sindacalismo ristretto e riformista.

Questa stagione è finita, è durata poco e ora va superata nei fatti.

Lo sciopero generale è necessario e deve coinvolgere realmente le fabbriche, i luoghi di lavoro della maggioranza dei lavoratori e affrontare i nodi di scontro attuale con padroni e governo.

Noi aderiremo e parteciperemo a questi scioperi, con l’obiettivo di sviluppare critica alle direzioni sindacali, alle loro linee e prassi, costruire un distacco tra operai e sindacalismo confederale, organizzando, là dove siamo presenti e riusciamo ad arrivare, nuclei classisti e combattivi dello Slai cobas sc e/o collettivi di fabbrica tipo GKN.

A questa impostazione corrisponde la evidenziazione degli obiettivi che consideriamo principali.

salario – è necessaria la lotta per aumenti salariali veri, sull’esempio di quanto avviene in altre lotte

mercoledì 8 dicembre 2021

Internazionalismo - Manifesti di ringraziamento del PCI (Maoista) e delle masse indiane per la grande giornata internazionale d'azione del 24 novembre!

Verso la trasformazione della giornata in campagna prolungata, con la formazione di comitati di sostegno in ogni paese che ha partecipato e un nuovo grande appuntamento in Italia

ICSPWI - Italia csgpindia@gmail.com

Thanks and revolutionary greetings to all of our friends and well wishers of Indian revoluction abroad ( CPI(Maoist) )





Denuncia politica e solidarietà - I CPR UCCIDONO! Chiudere i CPR!

TESTIMONIANZE VIDEO E AUDIO DAL CPR DI GRADISCA

da Comitato Lavoratori Delle Campagne

Ieri mattina un’altra persona è morta dentro al CPR di Gradisca. Non sappiamo ancora il suo nome, è morta durante il periodo di quarantena che doveva fare una volta entrata nel CPR. 

Nell’audio un prigioniero, che era anche lui in quarantena, racconta i tentativi di tenere nascosto l’accaduto da parte di chi gestisce questo luogo. Si parla di suicidio, e che sia stato così o meno poco importa: sappiamo bene che a uccidere questa persona sono stati il sistema delle frontiere e del controllo sulle vite, la violenza delle prigioni, il razzismo delle leggi sui documenti.

Tutti elementi che fanno parte della stessa macchina assassina, che continua ad ammazzare, ogni giorno, da un estremo all’altro dell’Europa, sotto gli occhi complici di chi non vuole vedere: due settimane fa, Abdel Latif, ventiseienne tunisino, è stato trovato morto legato al letto, all’Ospedale san Camillo di Roma, dopo essere stato prima su una nave quarantena e poi rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria (Roma); lunedì una donna curda di 39 anni, Avin Irfan Zahir, è morta al confine tra Polonia e Bielorussia; ieri un uomo nigeriano è stato trovato morto a nord di Olchówka, in Polonia, poco dopo il confine. Solo per ricordare i casi più recenti.

Condividiamo alcuni video girati all’interno delle mura di Gradisca, che mostrano chiaramente quali siano le condizioni di detenzione all’interno di questi luoghi: in pieno inverno, manca l’acqua calda e manca il riscaldamento. I prigionieri accendono il fuoco con quello che hanno, per scaldarsi un po’ prima di dormire in celle in cui le finestre sono rotte. Si vede anche una deportazione verso la Nigeria avvenuta qualche giorno fa: più di cinque guardie portano via di peso una persona, nonostante i suoi tentativi di resistere, per obbligarla a lasciare l’Italia, perché non ha il giusto pezzo di carta.

Facciamo sentire alle persone rinchiuse la nostra solidarietà, continueremo a lottare al loro fianco per distruggere questi luoghi e abbattere questi circuiti di morte! 

Non lasciamo sole le persone che resistono all’interno! 

Libertà!

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4944467508952668&id=904745212924938

Politica proletaria e organizzazione - Report del convegno di Milano 4 dicembre

Il Convegno nazionale del 4 dicembre convocato dalla redazione di proletari comunisti ha affrontato in termini franchi, approfonditi e sintetici i temi della situazione attuale e dei nostri compiti.

I contenuti e le relazioni saranno pubblicati nel prossimo numero di proletari comunisti in uscita agli inizi di gennaio.

Nell’introduzione è stata posta con forza, alla luce della situazione, la necessità di lavorare per la costruzione del Partito. Il Partito proletario rivoluzionario comunista marxista leninista maoista è una necessità storica che proprio la situazione attuale evidenzia e rende urgente.

L’imperialismo, le borghesie di tutto il mondo, la borghesia imperialista italiana e il suo governo stanno sempre più scaricando la crisi e la pandemia sulla pelle dei proletari e delle masse popolari.

Nel Convegno sono stati affrontati tutti gli aspetti e le forme della crisi e dell’azione dell’imperialismo, dei suoi governi e dei suoi Stati. In particolare sui governi è stato detto che essi cambiano ma la sostanza della loro politica è sempre la stessa, per cui è assolutamente necessario lottare contro tutto i governi, ma nella prospettiva del rovesciamento del sistema sociale capitalista imperialista.

In Italia il governo Draghi è solo l’ultima forma della dittatura della borghesia. Dobbiamo lavorare per lo

Controinformazione - I Novax reazionari parte del degrado ideologico, culturale e pratico della piccola borghesia metropolitana

Ma i danni li hanno fatti, spalleggiati anche da sindacati di base dimostratisi reazionari quali CUB e altri ambigui..

Un articolo

Vaccinatevi tutti, salva la vita”. Questa frase è il minimo comune denominatore di chi ha scelto il pentimento, dopo un lungo periodo da No Vax. Non luminari di scienza, ma persone che fino al giorno

Politica proletaria - Un messaggio ricevuto sui NOVAX

A me sembra chiaro che sotto i colpi delle terapie intensive il movimento "no-vax" sta lentamente chiudendo bottega: un esito prevedibile se non scontato, vista la natura essenzialmente ultraindividualista di questo movimento e la sua totale ed endemica incapacità di concepire uno straccio di critica alla natura capitalistica della pandemia e dei suoi effetti, che vanno molto ma molto oltre il tema del greenpass. Vedendo i loro canali social, che da mesi seguo con attenzione, soffia aria di smobilitazione. C'è da scommettere che ora i "capobastoni" della destra politica e sociale (non solo e non tanto i fascisti dichiarati, ma anche e soprattutto la pancia profonda del tradizionalismo cattolico e della galassia sovranista che hanno alimentato quelle piazze), e cioè gli stessi che fino a prima della pandemia erano concentrati sulle campagne anti-immigrati, una volta venuta meno la cassa di risonanza del vaccino, andranno alla ricerca di nuovi "finti bersagli" verso cui incanalare e indirizzare la rabbia nihilista delle mezze classi e verso cui distogliere l'attenzione di migliaia di proletari privi di bussola... L'agonia della piccola borghesia e un mutante che continuerà a manifestarsi in forme sempre nuove, ma accomunate dallo stesso segno reazionario... Almeno fin quando il proletariato non assumerà un peso e una forza tale da attrarre le spinte più genuine delle mezze classi nel proprio autonomo campo gravitazionale...

Sindacato di classe - Milano un saluto militante a Gnappo



Con grande dolore apprendiamo della morte del compagno Damiano “GNAPPO”. Un compagno giovane del Si cobas sempre in prima fila. Al di la delle contraddizioni emerse negli ultimi mesi all’interno del Patto milanese, di Gnappo conserveremo, sempre, 3 tratti distintivi della sua militanza a 360° e combattività: la generosità e solarità; essere sempre al fianco dei lavoratori in lotta; la sua musica militante e antifascista, che sempre allietava i cuori e le menti di tutti noi. Una grande perdita che non cancelleranno questi ricordi che porteremo nei nostri cuori e nella lotta.

Slai Cobas per il sindacato di classe Milano

Lotta al razzismo e solidarietà - Chiudere il Cpr di Torino!

Cpr, l’accusa dei periti dopo la morte di Moussa Balde: “Non c'era solo l'ospedaletto, gravi carenze in tutta la gestione sanitaria”

Il documento nelle mani dei magistrati che hanno aperto un'inchiesta dopo il suicidio del ragazzo africano

Gli avvocati dei migranti e le associazioni di giuristi che a lungo si sono occupate del Cpr, l’avevano già sostenuto a gran voce. Ma ora anche i consulenti della procura hanno stabilito quanto «inadeguata e carente» sia la gestione sanitaria delle persone trattenute in corso Brunelleschi in attesa di essere rimpatriate. L’anticipazione della loro perizia ricostruisce un quadro di gravi inadempienze e mancanze, che servirà alla pm Rossella Salvati e all’aggiunto Vincenzo Pacileo per tirare le fila dell’inchiesta che vede indagati il medico e il direttore della struttura, oltre ad alcuni poliziotti.

Il lungo elenco dei tentativi autolesionistici e anticonservativi è solo l’ultima parte di un capitolo amaro di

Lotta e solidarietà - NO TAV - La repressione non può fermare la lotta - oggi marcia ore 13

 

No Tav all'attacco del nuovo cantiere con pietre e bombe carta

Un'ora di battaglia a San Didero in Valsusa

Assalto nella notte al cantiere di San Didero. Una cinquantina di attivisti No Tav hanno lanciato pietre, bombe carta e fuochi d’artificio in direzione delle forze dell’ordine che presidiano il cantiere dell’autoporto a San Didero, il secondo grosso cantiere cantiere legato alla realizzazione della Tav in valle di Susa, nato ad aprile.   Le forze dell’ordine hanno risposto al lancio di pietre, fuochi d’artificio e bombe carta con i lacrimogeni e con l’idrante per disperdere i manifestanti.



Oggi pomeriggio una marcia

Oggi è prevista una marcia No Tav che partirà da Borgone alle 13  in occasione del sedicesimo anniversario della liberazione di Venaus “cuore pulsante della lotta No Tav - si legge sul sito notav.info - attraversato da moltissim? giovani e meno giovani che da tutta Italia scelgono di passare in Val di Susa per toccare con mano un modo di vivere alternativo, attento alla cura del territorio e rispettoso dell’ambiente. Oggi come allora, l’8 dicembre per il Movimento No Tav porta con sé un significato ben preciso: ricordo di quella grande giornata di resistenza e esempio per continuare la battaglia contro il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione”.             

lunedì 6 dicembre 2021

Politica proletaria - sul convegno di Milano del 4 dicembre - domani comunicato - sul nuovo numero di proletari comunisti in uscita ai primi di gennaio - relazioni e interventi

 

4 dicembre Convegno nazionale


teoria-politica-organizzazione proletaria comunista oggi. Temi


PANDEMIA E POLITICA DI CLASSE

contro NOVAX e ogni collusione, confusione, ambiguità nel campo della sinistra di classe, movimenti di lotta e del movimento sindacale confederale e di base


Imperialismo Migranti Guerra

si può fare insieme di più


Contro Governo Draghi e il fronte unico dei padroni

sindacato di classe e fronte unito proletario

.. ma per davvero


movimento delle donne proletarie e femministe


la solidarietà internazionalista alle masse indiane in lotta e in armi e a tutte le lotte dei popoli oppressi. Qui e ora!



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