sabato 18 settembre 2021

Imperialismo - L'imperialismo USA di Biden, con il suo alleato e complice l'imperialismo postBrexit GB e gli ascari dell'imperialismo australiani, accendono i fuochi di guerra nel Pacifico

Aukus, il nuovo patto militare Australia-Usa-Uk spaventa la comunità internazionale: “Rischio proliferazione nucleare incontrollata”

La nuova intesa è stata annunciata dai tre presidenti Joe Biden, Scott Morrison e Boris Johnson in una videoconferenza stampa congiunta. Lo scopo è limitare l'influenza cinese nell'area indo-pacifica, dotando l'Australia (settimo Paese al mondo) di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare prodotti nel Regno Unito. I primi colloqui in vista dell’intesa, spiegano fonti britanniche, sono iniziati a marzo 2021: lo scopo dichiarato è di mantenere “libera e aperta” l’area dell’indo-pacifico, ma in molti la leggono come un chiaro tentativo di limitare l’influenza della Cina. La prima ricaduta immediata dell’accordo, infatti, è un piano da sviluppare in 18 mesi per dotare la flotta australiana (Royal Australian Navy) di sottomarini a propulsione nucleare, il che renderà l’Australia la settima nazione al mondo a possedere questo tipo di armamento. A guidare le operazioni saranno due giganti dell’industria britannica: la Rolls-Royce, azienda leader dell’automobilismo di lusso, e la società del settore aerospaziale BAE Systems.  Le preoccupazioni internazionali sul nuovo arsenale australiano, però, riguardano anche il pericoloso precedente sull’uso di quantità di uranio arricchito – necessario per alimentare i mezzi –

Internazionalismo - Afghanistan - c'è un solo e vero terrorismo: sono le bombe dell'imperialismo! USA in testa

Il Pentagono ammette: "Il nostro attacco con i droni a Kabul uccise solo civili innocenti"

L'auto distrutta a Kabul il 29 agosto da un drone americano 
Il governo americano aveva finora sostenuto che nell'operazione del 29 agosto fosse stato colpito un terrorista dell'Isis. Ma ora, dopo le accuse dei media, un'indagine interna ha rivelato che si trattava unicamente di dieci civili, tra cui sette bambini. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin chiede scusa.

Il Pentagono rivede la propria posizione su un attacco di droni che ha ucciso vari civili in Afghanistan, annunciando che una revisione interna ha rivelato che il raid ha ucciso soltanto civili, non un estremista dello Stato islamico come inizialmente creduto. "L'attacco è stato un tragico errore", ha dichiarato il generale Frank McKenzie, capo del Comando centrale Usa, a una conferenza stampa del Pentagono.

Pochi giorni dopo il raid del 29 agosto, il Pentagono aveva dichiarato di aver agito correttamente, nonostante la morte di vari civili, tra cui bambini. I media sollevarono dubbi, contestando la versione dei fatti, riportando che l'autista del veicolo preso di mira fosse un dipendente di una ong statunitense e citando la mancanza di prove a sostegno delle dichiarazioni del Pentagono secondo cui il veicolo avrebbe contenuto esplosivi. McKenzie ha detto che il mezzo è stato colpito "ritenendo onestamente" che costituisse minaccia imminente. "Ora sono certo che almeno 10 civili, tra cui fino a sette bambini, sono stati tragicamente uccisi da quell'attacco", ha detto, "inoltre, riteniamo ora improbabile che il veicolo e coloro che sono morti fossero associati all'Isis-K", con un riferimento all'Isis Khorasan, alleato afghano del gruppo terroristico Stato islamico.

Internazionalismo - Afghanistan - crimini di guerra - violazione dei diritti umani - terrorismo hanno un solo nome: le truppe dell'imperialismo USA/EUROPA/NATO/ITALIA ecc. Ieri , oggi, domani

Il caso AUSTRALIA

Una denuncia inoppugnabile - che si aggiunge alle migliaia di fatti che hanno caratterizzato l'invasione e l'occupazione dell'Afghanistan

Afghanistan, il caso dei soldati australiani “da processare per crimini di guerra”

Alcuni militari australiani di stanza in Afghanistan si sarebbero macchiati dell’omicidio di 39 civili, di torture e di altri crimini di guerra. “Processateli”, chiedono i Talebani. “Parole ripugnanti”, risponde il governo di Canberra. Ma c’è un inchiesta in corso, e 19 militari delle forze speciali australiane sono indagati.

“Abbiamo brutti ricordi dei militari australiani qui in Afghanistan”. Lo ha dichiarato alcuni giorni fa uno dei portavoce dei Talebani, Duhail Shaheen, spiegando anche il perché: «L’Australia ha partecipato all’occupazione e ha commesso alcune delle peggiori, brutali violazioni dei diritti umani, come l’amputazione delle dita da corpi morti e l’omicidio di contadini in Uruzgan e in altre province. Dovrebbero essere processati secondo la legge, la legge umanitaria. Perciò abbiamo brutti ricordi di loro». 

Ovviamente le parole del leader talebano hanno suscitato l’immediata reazione del governo australiano,

Lotta di classe - VACCINAZIONI - CONTRASTIAMO LE POSIZIONI DI UNA ESTREMA MINORANZA NELLA SCUOLA e nel fronte del sindacalismo di base e di classe

Proletari comunisti appoggia la posizione dello Slai cobas per il sindacato di classe:

"Lo Slai cobas per il sindacato di classe è nettamente contrario alla posizione e prassi del "Coordinamento docenti e Ata contro il green pass". A partire dal fatto che è una estrema minoranza il personale della scuola che non si è vaccinato e non vuole vaccinarsi; tra gli stessi studenti, la maggioranza è per la vaccinazione, pochissimi in nome di una difesa individualista e cieca si pongono in contrasto con la maggioranza e se ne fregano della salute e sicurezza collettiva in una pandemia. 

L'abbiamo detto e ripetiamo: o la critica al green pass (che noi facciamo ma da un punto di vista di classe: il governo scarica sui singoli lavoratori una scelta individuale, invece che risolvere una condizione collettiva in una situazione di pandemia con la vaccinazione obbligatoria, l'abolizione dei brevetti per una estensione a tutti i paesi, in primis Africa, Asia, America Latina, di tutti i vaccini sperimentate; e risolvere i problemi strutturali della sanità che hanno trasformato una pandemia in strage) si accompagna alla priorità della vaccinazione per tutti obbligatoria o, di fatto, per quante distinzione si dicono di fare, sono posizioni simili a quelle fasciste dei no vax, Meloni, ecc.

Noi siamo decisamente contro che nella piattaforma dell'11 ottobre si inseriscano rivendicazioni equivoche sul “NO” al green-pass, mentre si deve inserire chiara la rivendicazione della vaccinazione di massa.

Non siamo neanche d'accordo con la posizione da "arrampicamento sugli specchi" dei sindacati confederali. Il tampone gratuito anche a chi non si vuole vaccinare per scelta, e non per problemi accertati di salute, è sbagliato; è ancora una volta aggirare il problema e la responsabilità del governo per la vaccinazione obbligatoria; ma è sbagliato anche perchè fa ricadere inevitabilmente sull'insieme dei lavoratori e masse popolari i costi dei tamponi gratis: non ci può essere da un lato difesa di una scelta individuale e dall'altra scarico dei costi sull'insieme delle masse".
Slai cobas per il sindacato di classe
Di fronte ad una pandemia, non ci possono essere scelte individuali. E chi anche nel campo della sinistra le difende, invece di chiedere che anche sulle vaccinazioni non ci sia la divisione tra masse popolari dei paesi imperialisti/capitalisti che ora potranno ricevere la 3° dose e popolazione dei paesi poveri, oppressi dall'imperialismo che attendono ancora la 1° dose e muoiono, è ideologicamente portavoce della piccola borghesia e non degli interessi del proletariato che come classe guarda all'intera umanità.
proletari comunisti

STRALCI DAL COMUNICATO del COORDINAMENTO NAZIONALE DOCENTI E ATA CONTRO IL GREEN-PASS

L’auspicio che si inauguri una “stagione di disciplina”, formulato recentemente dal Presidente del Consiglio Draghi, è stato accolto e interpretato, da molti protagonisti della scena politica e pubblica, come un compito da svolgere con grande diligenza: c’è chi, come i premurosi e solleciti sindacati concertativi, invoca un obbligo vaccinale che nessun paese europeo ha imposto, senza aver avuto alcun mandato

Lotta alla repressione e allo Stato del capitale - proletari comunisti solidarizza con gli antifascisti condannati a Forli e sottoscrive il comunicato dei compagni

invitiamo tutte le realtà proletarie e antifasciste a sottoscriverlo

■ IL TRIBUNALE DI FORLÌ CONDANNA L'ANTIFASCISMO! ■

Mercoledì 15 settembre 2021 al Tribunale di Forlì si è tenuta l’udienza definitiva di primo grado, con relativa sentenza, del processo che vedeva imputate 5 persone per diversi reati riguardanti la composita opposizione contro l’apertura della sede di Cesena di Casapound aperta in Via Albertini 28/D nel gennaio 2018.
Nella fattispecie, i fatti si riferiscono a delle “pressioni” – che sarebbero avvenute subito prima dell’apertura del covo dei fascisti del terzo millennio – nei confronti dei proprietari del negozio che sarà poi di fatto affittato proprio al gruppo di estrema destra, e a un volantino che ricordava le complicità di chi concede i propri locali a questi gruppi affisso per Cesena, con indicati nomi e cognomi dei summenzionati proprietari.
Dopo diverse udienze – e diversi presidi antifascisti solidali di fronte al Tribunale – il giudice, Ilaria Rosati, ha assolto una di queste cinque persone e condannato le altre quattro. Tre di queste sono state condannate, con pena sospesa, ad una multa di 800 euro a testa per diffamazione, per la diffusione del già detto volantino, sebbene non ci fosse una sola prova a carico nei loro confronti: né un fermo di polizia con identificazione, né immagini di telecamere e nemmeno il sequestro del volantino in

Politica proletaria - Aberrazioni e confusioni rossobrune nel nostro campo

Comunicato

mettere insieme la repressione verso avanguardie del movimento e lotte dei lavoratori e le inchieste contro fascio/nazisti Novax è gravemente sbagliato e disorientante, e richiede che tutte le forze del sindacalismo di classe, dell'opposizione politica proletaria e rivoluzionaria si dissocino da simili aberrazioni che nulla possono avere a che fare con un patto d'azione anticapitalista e meno che mai con un fronte unico di classe

Slai cobas per il sindacato di classe

18 settembre 2021

Il 17/09/2021 22:34, Il pungolo rosso ha scritto:
Care/i compagne/i,
abbiamo postato questa mattina la denuncia di un altro grave fatto repressivo contro il Movimento 7 novembre: l'imputazione per una sua attivista di associazione a delinquere. Ieri il compagno Emilio dei No Tav; oggi la compagna Maria del Movimento 7 novembre; ieri l'altro ingenti forze di polizia contro il picchetto alla Unes di Trucazzano e i fogli di via a 13 licenziati... e potremmo continuare a lungo in questo elenco, mettendoci dentro anche la ridicola accusa di "terrorismo" scagliata contro alcuni dei partecipanti alle proteste "no green pass", al netto di ogni giudizio di merito su queste proteste. 
Anche dal lato del contrasto alla repressione statale, sempre più stringente, urge una risposta di classe unitaria, urge dare forza alla preparazione dello sciopero generale dell'11 ottobre e all'Assemblea di domenica a Bologna.

Politica proletaria - La feccia Novax: esorcismo medioevale, parte integrante del fronte reazionario

De Mari, la dottoressa No Vax sospesa si sfoga in video: "Non vogliamo quella roba nel nostro corpo"

Li chiama "scacchisti" anziché medici,“scacchisti valorosi”, e poi spiega di aver scelto questo trucchetto per evitare che di farsi chiudere il profilo facebook. Silvana De Mari, medico e psicoterapeuta in pensione, già al centro di mille polemiche per la sua omofobia scatenata (condannata in un processo penale per diffamazione), è una dei 95 medici sospesi dall'Ordine di Torino poiché rifiutano di vaccinarsi. Dopo che si è diffusa la notizia, ha pubblicato un video per manifestare loro la sua solidarietà ai colleghi, che dice, oggi sono in difficoltà. "Sono sospesa perché non ho fatto entrare nel mio corpo una roba che io non volevo nel mio corpo" dice nel video De Mari.

Politica proletaria - Al processo infinito per Eternit - gioco delle parti/giustizia negata sulla pelle dei morti d'amianto e i loro familiari

A Novara venerdì 17 settembre, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è stato ascoltato come testimone della Procura al processo Eternit Bis.Cirio ha ricordato come – per la bonifica del sito di Casale Monferrato – Palazzo Lascaris abbia investito, a partire dal 1996, circa 120 milioni di euro. “Costituirsi parte civile per la Regione significa chiedere giustizia – ha poi detto il teste a margine del processo – perché la ferita dell’amianto è una ferita ancora aperta e la Regione continua e continuerà a fare una campagna di bonifica reale concreta e sostenendo gli enti pubblici con bandi e fondi europei per la bonifica dell’amianto delle strutture pubbliche e private”. 

Eternit Bis: nelle testimonianze in aula rivivono i morti d'amianto
Prossima udienza lunedì. Primo teste della Procura sarà il sindaco Federico Riboldi
 Quando Bruno Pesce si siede al banco dei testimoni e racconta, nelle sue parole rivive un coro di testimonianze. Uomini, donne, amici e famigliari che al nuovo processo che vede coinvolto l'imputato Stephan Schmidheiny, con l'accusa di omicidio volontario, non ci sono potuti essere. 
... l'attivista parte da lontano, dalle prime attività sindacali nel Casalese del 1979. «In quell'anno fui chiamato a costruire un gruppo dirigente e durante il processo avevo già un occhio di riguardo per la questione Eternit. Sentivo che c'era un ruolo da svolgere sul territorio: si iniziava già parlare di asbestosi

venerdì 17 settembre 2021

Intrnazionalismo - da infoaut sul Presidente Gonzalo - un commento deformato e disinformato.. ma rispettoso


Perù: È morto Abimael Guzmán, il fondatore di Sendero Luminoso

Nelle ore che sono seguite alla morte di Guzmán, nei media è stata ricordata la lunga notte sanguinosa della guerra interna, ma è stato un ricordo falsato, come non poteva essere altrimenti, centrato sui presunti crimini di Sendero ma dimenticando le massicce violazioni dei DD.UU. commesse dallo stato, che diversi settori vogliono occultare o giustificare. È morto Abimael Guzmán, Sendero Luminoso è sconfitto, ma le condizioni di esclusione e povertà in cui sorse la guerriglia senderista continuano ad essere attuali.

Il capo della guerriglia maoista peruviana Partito Comunista del Perù – Sendero Luminoso, che fu vicino a prendere il potere, era detenuto dal 1992.

Un giorno prima di compiersi 29 anni dalla sua cattura, è morto in prigione Abimael Guzmán, fondatore di Sendero Luminoso (SL), il gruppo armato maoista che operò negli anni ottanta e novanta contro la corrotta élite capitalista peruviana.

Secondo un rapporto della Commissione della Verità e Riconciliazione  (CVR), la guerra dei militari contro SL fece circa 70 mila morti, la maggioranza indigeni che appoggiavano la guerriglia. Guzmán fu catturato nel 1992 e condannato all’ergastolo, sentenza che scontava in un cella impersonale in una base della Marina. Lì è morto alle 6.40 della mattina di questo sabato per “complicazioni del suo stato di salute”. Aveva 86 anni. Non sono stati dati dettagli su queste complicazioni.

Femminismo proletario rivoluzionario - UOMINI LIBERI DI UCCIDERE LE DONNE

Marco Turrin, guardia giurata che ha ucciso Alessandra in provincia di Vicenza possedeva due armi, una legata al suo lavoro e una personale. È con quest'ultima che ha ucciso con un colpo in faccia Alessandra.

Era solo lei, Rita, a lavorare in famiglia, Pierangelo, il marito, l'ha attesa alle 7 del mattino mentre andava in fabbrica,freddandola con 4 colpi di pistola. Poi Pierangelo Pellizzari, 61 anni, disoccupato, con una condanna per minacce e lesioni alla precedente compagna, ha lasciata la giovane moglie morente a terra nel parcheggio della ditta Mf Funghi, è salito sulla sua Jeep grigia ed è sparito. 

Tante, troppe volte sono uomini già conosciuti dalla Polizia, già denunciati, anche condannati, ma girano tranquillamente, con pistole in tasca, pronti a sparare a donne che dicono NO! 

A questi squallidi, piccoli, frustati uomini, allo Stato borghese, ai suoi uomini in divisa, solo la lotta delle donne deve far paura...

giovedì 16 settembre 2021

Teoria e ideologia - La storica intervista al Presidente Gonzalo - pubblicata per la prima volta in Italia nel gennaio 1990 dal giornale Rossoperaio - pietra miliare del pensiero ideologico-teorico e politico del grande marxista-leninista-maoista leader storico della rivoluzione peruviana

si può richiedere in forma stampata a pcro.red@gmail.com - sarà rieditata dalla rivista  'la Nuova Bandiera' e presentata nella diretta streaming per la sua morte il 24 settembre 2021 - ora e info nei prossimi giorni


 

Politica proletaria - I caporioni e protettori politici della feccia NOVAX sono i fascio/razzisti Salvini/Meloni

La diffusione nelle trasmissioni televisive delle fake news sui vaccini, va contrastata e fermata, e se questo lo fanno spesso bene scienziati, medici e operatori sanitari, questo non avviene ad opera dei conduttori televisivi che danno ai novax uno spazio niente affatto corrispondente alla loro effettiva presenza nel paese e nella popolazione e soprattutto lo fanno alimentando la campagna reazionaria anche elettorale di Salvini e Meloni.

Inutile dire che posizioni ambigue nel movimento sindacale - anche purtroppo nel sindacalismo di base - spesso travestite dal no al green pass - non fanno che seminare confusione e divisione tra i lavoratori e anche queste posizioni vanno criticate e combattute

Coronavirus, la biologa Gallavotti: "Non è vero che i vaccini non sono stati sperimentati"

Covid, Gallavotti smentisce Salvini: 'Vi spiego perché le varianti non sono nate come reazioni al vaccino'

Politica proletaria - La feccia NOVAX è parte del fronte reazionario e nella sanità è gravemente dannosa - E' giusto sospenderne l'attività

Medici No Vax, tra i 95 sospesi a Torino la psicoterapeuta De Mari condannata per omofobia
Consigli di "cura" anti-Covid di Silvana De Mari su un sito No Vax 
Nota anche per le sue dichiarazioni contro papa Francesco ("è un antipapa"), aveva detto: "Il movimento Lgbt diffonde la pedofilia". Ora rifiuta di vaccinarsi. Il presidente Giustetto: “Violati almeno sei articoli del codice”
C'è anche Silvana De Mari, scrittrice e psicoterapeuta, nota per le sue teorie prive di ogni fondamento scientifico (incluse le dichiarazioni sull'opportunità di curare il Covid con antinfiammatori e cortisone), nell'elenco dei 95 medici non vaccinati sospesi ieri dall'Ordine dei Medici di Torino. De Mari, in particolare, era balzata alla ribalta dopo le sue dichiarazioni omofobe, comprese quelle sulla necessità di "curare" l'omosessualtà come una malattia, ed era stata condannata dopo avere pubblicamente accusato il movimento Lgbt di "diffondere la pedofilia". La dottoressa si è fatta notare anche per le sue dichiarazioni contro papa Francesco ("è un antipapa"). Ora nel suo curriculum entrano anche il rifiuto del vaccino contro il Covid e la conseguente sospensione dall'ordine professionale.
Dopo le comunicazioni arrivate nella sede di corso Francia dalle Asl di residenza, l'ordine presieduto da Guido Giustetto ha provveduto a ratificare la sospensione per l'inosservanza dell'obbligo vaccinale

Internazionalismo - Tunisia: pescatori ed abitanti di Zarzis in protesta contro gli abusi della cosiddetta "guardia costiera libica" ovvero milizie jihadiste sostenute dall'imperialismo italiano

La cittadina costiera di Zarzis nel sud est tunisino a circa 80 km dal confine libico nella giornata di ieri ha visto una grande manifestazione di pescatori e marittimi sostenuti dalle loro famiglie e da vari cittadini per denunciare gli abusi che sempre più spesso avvengono in mare, sia nelle acque internazionali che addirittura in acque territoriali tunisine, ad opera delle milizie libiche del gruppo jihadista libico di Ansar al Charia (esistente anche in Tunisia ma messo al bando nel 2013) che hanno preso de facto il posto della guardia costiera libica, sostituendosi ad essa e legittimati da accordi internazionali promossi dall'Unione Europea in generale e dall'Italia in particolare (inutile aggiungere che tali gruppi sono ampiamente sostenuti anche dalla Turchia di Erdogan).

Un'assemblea ha aperto la manifestazione che dal porticciolo si è diretta verso il municipio della città, con lo slogan principale "A difesa dei pescatori produttori di ricchezza dalle minacce e dagli atti di pirateria".

La manifestazione segue a dieci giorni di blocco del porticciolo della città da parte dei pescatori dell'associazione Zarzis le Pecheur al Bahr (Zarzis il pescatore il mare n.d.a.) ed è un segno di protesta contro le autorità tunisine (in particolare la guardia costiera) accusate di non difendere i pescatori da tali incursioni illegali che spesso si concludono con rapimenti dei pescatori tunisini alle cui famiglie viene richiesto un riscatto e allo stesso tempo un appello alla presidenza della repubblica ad assumersi le proprie responsabilità nella congiuntura attuale in cui quest'ultima ha assunto pieni poteri esautorando il governo lo scorso 25 luglio (vedi i precedenti approfondimenti in merito su questo blog).

A seguito dei recenti accordi tra Ue/Italia e Libia per contrastare l'emigrazione, o "migrazione

Sindacato di classe - LA CENTRALITA' DELLE FABBRICHE NELLA COSTRUZIONE DELLO SCIOPERO DEL 11 OTTOBRE - Dalle fabbriche di Bergamo

1 - TENARIS DALMINE - La ristrutturazione porta aumenti degli utili al padrone, ma anche focolai di resistenza operaia ai piani di sfruttamento cogestiti da fiom fim uilm, ma serve trasformarla in organizzazione per avere forza in fabbrica.

L’obbiettivo delle aziende è sempre quello di fare più produzione e spremere di più gli operai in fabbrica, ma questo è risaputo è la legge del sistema capitalista dei padroni, e anche la Tenaris Dalmine non è diversa, tant’è che nel 2021 ha avuto “un trimestre con utili di nuovo in crescita (290 milioni netti)” a fronte di sempre meno dipendenti.

Emblematico è quanto successo durante la pandemia con l’avvallo sindacale dove l’azienda ha utilizzato l’emergenza dell’ossigeno non solo per non chiudere ma per sperimentare con i volontari nel mezzo della pandemia  nuove condizioni di lavoro, aumento della saturazione e della produzione oraria, che ha ottenuto spingendo durante la produzione delle bombole per l’ossigeno con meno organici (vedi articolo PRODUZIONE DI BOMBOLE PER L’OSSIGENO PER GLI OSPEDALI: CON LE SQUADRETTE DI VOLONTARI CARICATI AL MASSIMO..... ).

Così come lo si vede tutte le volte che gli operai resistono spontaneamente all’applicazione dei piani di ristrutturazione aziendali nei reparti come è successo ultimamente anche al FAS, prima delle ferie, dove gli operai in massa hanno bocciato l’accordo per il lavoro a isole (vedi articolo eco).








Un accordo preconfezionato calato sulle spalle degli operai in cui la premessa condivisa tra azienda e sindacato era: “...la definizione degli aspetti gestionali e organizzativi necessari per la risposta alle particolari condizioni del mercato che hanno impattato in modo sfavorevole sui carichi di lavoro del reparto…...con squadre interfunzionali tra area a caldo e freddo...”, in pratica organizzazione del lavoro a isole.

Il sindacato è subito intervenuto  per spegnere ed incanalare la ribellione, facendo degli scioperi prima delle ferie senza arrivare a un risultato, solo per riprendere in mano la situazione. 

Così al rientro l’azienda  ha avuto campo libero per imporre il suo diktat o gli affiancamenti per il lavoro a isole o a casa, con il risultato di disarmare gli operai che ora attendono un nuovo incontro tra delegati e azienda, ma che senza la lotta che imponga rapporti di forza favorevoli agli operai non potrà che portare a qualche aggiustamento della nuova organizzazione del lavoro a isole in cambio di qualche euro di elemosina che poi spariranno come successo nel reparto di Sabbio.

Quello che si profila è l’ennesimo colpo di mano grazie al gioco delle parti tra sindacato e azienda che proseguono nel loro piano condiviso: peggioramento su sicurezza, salario, diritti con un taglio effettivo di decine di organici che si sommano a quelli che già nei mesi precedenti l’azienda aveva provveduto a fare con nel silenzio sindacale con il trasferimento in altri reparti e per chi restava in reparto con l’utilizzo delle ferie come ammortizzatore e regolatore della produzione.

Ma dove c’è sfruttamento da parte del capitale c’è resistenza e ribellione dei

mercoledì 15 settembre 2021

Internazionalismo - Palestina: 28 anni fa gli infami accordi di Oslo, oggi più che mai viva Palestina! Per uno Stato indipendente "dal fiume al mare"!

Esattamente 28 anni fa, il 13 settembre 1993, si concludevano i negoziati di Oslo tra l'Autorità Nazionale Palestinese rappresentata dal segretario dell'Organizzazione della Liberazione della Palestina nonchè capo del partito Fatah, Yasser Arafat e l'entità sionista di Israele.

Tale accordo iniziava la nefasta "normalizzazione" tra le forze della resistenza armata e lo stato coloniale sionista le cui conseguenze sono evidenti oggi; in seguito gli accordi di Camp David e Wadi Arba hanno proseguito su questa strada, normalizzando i rapporti tra l'Egitto e la Giordania da un lato e Israele dall'altro e infine lo scorso anno con "l'accordo del secolo" sponsorizzato dall'ex presidente americano Trump altri regimi arabi hanno formalizzato il tradimento riconoscendo lo stato di Israele e normalizzando i rapporti bilaterali (Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Sudan, Marocco).

In questo quadro di nuovi rapporti internazionali si iscrive la recente visita del primo ministro israeliano Naftali Bennet in Egitto (la prima dopo un decennio).

Nel '93 il traditore Arafat riconosceva quindi ad israele il 78% della Palestina, cioè quasi tutto il paese tranne la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, oggi quest'ultima è diventato un lager a cielo aperto, assediata dalla forze armate israeliane che impongono un embargo da quasi 20 anni, mentre la prima è oggetto di una nuova ondata colonizzatrice con la continua costruzione di insediamenti sionisti nei territori che erano stati assegnati all'ANP proprio durante gli accordi del '93.

l'Accordo ha negato il diritto di ritorno alle centinaia di migliaia di palestinesi espulsi nel 1948 e che risiedono da decenni in enormi campi profughi nei paesi limitrofi e nel 78% dei territori riconosciuti a Israele, gli ex residenti palestinesi non hanno diritto né al riconoscimento né all'indennizzo.

Gerusalemme ovest è rimasta sotto occupazione sionista diretta mentre Gerusalemme est è sempre sotto attaco come i fatti di Cheikh Jarrah hanno ricordato al mondo qualche mese addietro.

Inoltre entrambi i "territori palestinesi" non costituirono uno Stato indipendente ma uno sorta di

Internazionalismo - Le donne dell'Afghanistan sono in prima linea nella lotta contro il nuovo governo dei talebani

Atlante khurshid

Le donne sono in prima linea nella lotta contro i talebani da giovedì 2 settembre. Donne ribelli hanno organizzato diverse proteste nelle province di Herat, Kabul, Balkh, Nimroz e Ghor affrontando i talebani.

"La privazione educativa, economica e politica delle donne è un segno di tirannia e violenza, non possiamo accettare un sistema che ci esclude e calpesta i nostri diritti. Vogliamo proteggere i diritti delle donne", ha detto una donna a Herat giovedì, segnando l'inizio di una serie di proteste.

Le donne continuano a scendere coraggiosamente in piazza, nonostante i talebani rispondano violentemente alle proteste delle donne e picchino i giornalisti che le coprono.

Oggi (7 settembre) mentre i talebani annunciavano i loro membri del governo a Kabul, uomini e donne a Kabul, Herat e Ghor hanno inscenato proteste di massa e scandito slogan per la libertà.

A Kabul, dove le proteste guidate dalle donne sono iniziate in diversi luoghi, uomini e donne sono scesi in strada cantando "Libertà", "Lunga vita al popolo dell'Afghanistan", "Morte ai talebani" e "Morte al Pakistan", ma sono stati severamente repressi dai talebani.

I combattenti talebani hanno picchiato i manifestanti con aste di metallo e sparato colpi in aria per disperderli. I talebani hanno anche picchiato i giornalisti e arrestato almeno 14 reporter.

I talebani hanno anche tenuto in arresto un gruppo di donne manifestanti nel seminterrato di una banca privata per circa un'ora.

Questa sera, uomini e donne sono scesi di nuovo in piazza a Herat per mostrare il loro disgusto nei confronti del regime talebano. Ma i talebani hanno aperto il fuoco su una manifestazione di protesta a Herat, uccidendo due persone e ferendone altre quattro.

Anche le donne della provincia di Ghor sono scese in piazza per difendere i loro diritti all'unisono con le donne di altre province.

Mentre i talebani hanno annunciato oggi un governo monoetnico e di soli uomini che include solo mullah e chierici reazionari e misogini, il popolo afghano, in particolare le donne, che sono più determinate che mai, sono scese in piazza per combattere per i loro diritti e libertà e dimostrare la loro opposizione al dominio talebano.

Perché sono le donne a guidare la lotta contro i talebani?

L'ideologia e le azioni dei talebani sono in contrasto con le aspirazioni umane delle donne. Basandosi su una lettura dogmatica della religione, questo gruppo fondamentalista crede che i genitali determinino il destino dell'umanità. Secondo questa credenza, ogni essere umano che nasce donna è condannato a vivere tra le mura di casa e riprodursi, e ogni essere umano che nasce uomo è intrinsecamente superiore all'altra metà dell'umanità e ha il diritto di controllare le loro vite.

Dal crollo del regime fantoccio e dall'ascesa al potere dei talebani, metà della popolazione afghana ha perso la propria identità ed è costretta a rimanere a casa. In alcuni casi, i talebani hanno persino ordinato alle lavoratrici di mandare i loro familiari maschi al loro posto – non importa quanto siano qualificate ed esperte queste donne nel fare il lavoro, il solo fatto di essere una donna ha annullato tutti i loro risultati e sforzi.

Zabihullah Mujahid, il portavoce dei talebani, aveva detto in una conferenza stampa a Kabul che le donne non dovrebbero tornare al lavoro per ora, perché i combattenti talebani non sanno come trattare le donne! Questa dichiarazione di Zabahullah Mujahid trasmette un messaggio inquietante per l'Afghanistan, in particolare per le donne: siamo di fronte a uomini che non hanno visto donne diverse dalle loro madri (quando erano bambini). L'Afghanistan è ora gestito da un gruppo politico che vede la presenza e le attività delle donne come proibite, anormali e pericolose. Ora chierici e mullah che non hanno mai visto una donna nella loro vita governano tutti gli aspetti della popolazione afghana di 35 milioni di persone. Indubbiamente, sotto il giogo di uomini che apprezzano l'umanità solo come uomini, le donne sono il bersaglio dell'oppressione e dell'esclusione e non hanno altra scelta che combattere.

La maggior parte delle donne che hanno svolto un ruolo sociale, politico, culturale ed economico attivo in Afghanistan hanno ora perso il loro status. I talebani hanno di fatto incatenato le donne, privandole dei diritti umani fondamentali, tra cui la libertà di abbigliamento e di istruzione.

Alcune di queste donne sono riuscite a salvarsi la vita lasciando il paese, ma la maggior parte di queste donne sono ancora in Afghanistan, anche se in un angolo della casa, scioccate, preoccupate e ansiose. Queste donne hanno poco da perdere e sono in prima linea nella lotta contro il maschilismo dei talebani e sono una forza per l'egualitarismo e la loro presenza nelle strade griderà la morte di questo regime fondamentalista.

D'altra parte, i talebani non hanno né la legittimità politica né la capacità di governare l'Afghanistan, di cui oltre il 60 per cento sono giovani. I talebani sono una forza reazionaria ed estremista che si oppone a qualsiasi segno di progresso, compreso il lavoro e l'istruzione delle donne, l'arte, la musica, e non esita a fare di tutto per dimostrare la propria ignoranza. Un tale gruppo, a parte il modo in cui ottiene il riconoscimento esterno attraverso la collusione, dovrebbe determinare il futuro e il destino di oltre 35 milioni di esseri umani?

7 settembre 2021

Lotta di classe - A Firenze una grande manifestazione indetta dal collettivo di fabbrica GKN - A tutti diciamo che la insorgenza deve continuare con lo sciopero generale dell'11 ottobre contro padroni governo, stato del capitale, sindacalismo confederale collaborazionista - per la difesa del salario, il lavoro, la riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga, il salario garantito a disoccupati e senza reddito, la difesa rigida della salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio, che comprende la lotta alla pandemia con la vaccinazione di massa, il potenziamento della sanità pubblica, e l'emergenza scuola!

18 settembre, #insorgiamo insieme

concentramento h 15.00 a Firenze, Fortezza da Basso.

A tutte le lavoratrici, i lavoratori, precarie e precari, disoccupate e disoccupati, alle studentesse e agli studenti, alle partite Iva, alle pensionate e ai pensionati, ad ogni realtà sociale, a tutte le strutture sindacali, alle delegate e ai delegati sindacali, alle altre vertenze in crisi, noi vi chiamiamo, vi invitiamo, vi esortiamo, vi preghiamo di insorgere. E di dire che “questa volta no”, questa volta non può finire come tutte le altre. Per il bene di tutti.

Gkn non è un caso isolato. E’ l’ultima tappa di una serie di chiusure, ristrutturazioni, licenziamenti. E se

Politica proletaria - Governo e Scuola - Adeguare sempre più la scuola alle esigenze del Capitale

Riproponiamo questo articolo, pubblicato il 5 settembre, perchè trova riscontro già all'inizio dell'anno scolastico.

In questa settimana sono iniziate le lezioni a scuola, anche se con diversi calendari regionali, ma quest'anno la questione scuola è ancora tra i temi più dibattuti su cui l’attuale governo Draghi/Bianchi si è affrettato solo a ridosso del nuovo inizio di anno scolastico a propagandare a livello di massa un quadro “positivo e rassicurante” di risoluzione dei problemi, quadro che invece di fatto non corrisponde alla realtà quotidiana esistente (pensiamo che solo il settore scuola in Italia coinvolge in totale oltre 1 milione di lavoratori tra docenti e personale Ata e circa 8 milioni di studenti).

Il governo Draghi, rappresentante della borghesia dominante in questa specifica fase di crisi amplificata dalla pandemia che continua, si è dimostrato ancora più determinato a gestire la crisi secondo le richieste dei padroni capitalisti, ha elargito a destra e a manca tutta una serie di misure economiche, incentivi anche a fondo perduto, soldi per la cassa integrazione Covid, ecc, ecc alle aziende per la loro “ripresa”, per salvaguardare i loro profitti sulla pelle degli operai sfruttati; mentre per settori pubblici importanti come la sanità e la scuola buona parte dei seri problemi sono rimasti tutti sul piatto irrisolti per i lavoratori, per i proletari e per le masse popolari, problemi che l’emergenza Covid ha messo ancora più in luce come effetto nefasto di anni e anni di scellerate politiche di tagli e lacrime e sangue che non si sono mai fermate.
Sulla scuola, nonostante “l’incidente di percorso” rappresentato dall’emergenza Covid, ciò che conta per la borghesia al potere è avanzare lungo il percorso di adeguamento della scuola alle esigenze del Capitale.

Durante il G20 di giugno 2021 a Catania dedicato all’istruzione uno dei temi è stato per esempio l’alternanza scuola-lavoro e, al riguardo, l’attuale ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sembrato quasi invisibile per mesi dal suo insediamento al Ministero dell’Istruzione, si è invece attivato in quel consesso dorato, guarda caso, esaltando il sistema del “dual system”.
“… il dual system che permette di articolare meglio l’accompagnamento dalla scuola al lavoro e di essere continuamente formati durante l’inserimento nel lavoro”, ha detto Bianchi in termini di superamento della cosiddetta alternanza scuola-lavoro, perché “nel sistema duale si ha una vera e propria compenetrazione del percorso formativo a scuola e dell’esperienza lavorativa in impresa” degli studenti, che nei fatti concreti significa potenziamento del massiccio impiego di lavoro nelle aziende

Internazionalismo - Il regime afghano corrotto fino al midollo - insediato e difeso dall'imperialismo USA/NATO/governi imperialisti europei-Italia compresa - doveva essere rovesciato e chi lo ha sostenuto è complice dei crimini di guerra

 

Afghanistan, lingotti d'oro e 6 milioni di dollari: i talebani saccheggiano la residenza dell'ex vicepresidente

Un gruppo di talebani ha fatto razzia nella casa di Amrullah Saleh, ex vicepresidente afghano. Nell'abitazione, sono stati trovati 17 lingotti d'oro e mazzi di banconote che, secondo quanto afferma alla fine della clip il portavoce dei talebani Ahmadullah Muttaqi, corrisponderebbero a una somma di circa 6,5 milioni di dollari. Al momento, non è chiaro se il video sia stato girato nella residenza di Kabul o in quella del Panshir, dove Saleh si era rifugiato chiamando alla rivolta armata contro gli studenti coranici.

Denuncia politica - La feccia umana no vax complice dei governi e stati del capitale nella continuità e estensione della pandemia

Israele, morto per covid il leader dei no vax Hai Shaulian. Anche dall’ospedale incitava alla protesta

di Redazione online

Era uno dei più noti organizzatori di proteste contro vaccini, mascherine e pass. L’ultimo selfie con l’ossigeno: «Non arrendetevi, lo stato usa metodi coercitivi criminali con noi»

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Hai Shaulian in Israele era uno dei più noti organizzatori di proteste contro green pass, mascherine e vaccini: è morto ieri di covid in un ospedale a Holon. Ma fino all’ultimo momento ha incitato i suoi a proseguire con le manifestazioni. I media israeliani ricordato infatti che Shaulian, pochi giorni fa, aveva postato su Facebook una sua foto dall’ospedale attaccato al ventilatore polmonare e al tubo dell’ossigenoterapia.

Sotto l’immagine, un post: «Cari amici, le mie condizioni sono estremamente critiche, non posso parlare o rispondere alle persone. Non ho ossigeno e non riesco a stabilizzarmi. Mi sono svegliato questa mattina bagnato fradicio come se qualcuno avesse lanciato diversi secchi d’acqua. Mi ci è voluta circa un’ora per capire chi sono, dove sono e cosa ci faccio qui. La mancanza di ossigeno è una cosa orribile".

Sindacato di classe - La Fincantieri apre a Termini Imerese il polo nel settore navalmeccanico? Era ora... ma ora dobbiamo lottare per una soluzione che comporti la riapertura dello stabilimento e il lavoro per tutti

“L’ipotesi è stata attentamente vagliata e analizzata nelle scorse settimane e resta ancora sui tavoli della politica per sciogliere alcuni nodi tecnici che sarebbero da ostacolo affinché l’azienda possa proporre e sviluppare un progetto per il rilancio dell’area industriale del palermitano che da dieci anni, da quando cioè Fiat ha deciso di chiedere lo stabilimento, aspetta un soggetto industriale forte per ripartire.” dice il quotidiano di Confindustria, il Sole24Ore del 2 settembre.

Questa  proposta è da considerare l’unica seria in oltre dieci anni di tentativi tutti falliti (dalla “Sunny Car”, alla DR Motor Company, alla Blutec… solo per rimanere alle aziende che si occupano di produzione di auto) compreso le ultime “manifestazioni di interesse” che hanno risposto al bando che era stato pubblicato a maggio dal Ministero e che non sono state nemmeno accolte e che non si occupavano affatto di costruzione di auto, comunque incapaci di creare molti posti di lavoro e quindi di riassorbire anche gli operai ex Fiat.

Oltre dieci anni di attesa in cui gli operai hanno dovuto percepire la cassa integrazione, che, come si sa, è molto meno del salario (e per la quale, alla scadenza, ogni volta hanno dovuto protestare pubblicamente), mentre la gestione assolutamente scellerata dei vari amministratori, compreso Invitalia,

Internazionalismo - Presidente Gonzalo - il tempo della Gloria e il tempo degli sciacalli -

    infame articolo scritto contropiano -  menzogne prese pari pari dalla stampa reazionaria peruviana e dell'imperialismo  venate  da odio revisionista e anticomunista

Perù. Muore in carcere il “presidente Gonzalo”

Il fondatore e ex leader del gruppo armato peruviano Sendero Luminoso – Abimael Guzmán Reinoso – è morto all’età di 86 anni di “polmonite bilaterale” mentre scontava l’ergastolo nella Base Navale di Callao.

Le sue condizioni di salute erano precipitate già da qualche mese, si vociferava che avesse contratto il covid19, ma la notizia non è stata mai confermata dalle autorità. Del resto In un carcere speciale come quello della Base Navale del Callao, dove sono reclusi i maggiori esponenti della cupola di Sendero e dell’MRTA, ma anche il principale collaborato dell’ex dittatore Fujimori, Vladimiro Montesino, le notizie sulle condizioni dei detenuti trapelano molto difficilmente.

A luglio gli fu permesso di uscire dalla base navale per una visita in un ospedale civile, fu l’unica volta in tutta la sua lunga detenzione.

Sindacato di classe - LO SCIOPERO GENERALE DELL'11 OTTOBRE - NECESSARIO - MA SERVE BATTAGLIA CHIARA NELLE FORME E CONTENUTI

Un primo commento/valutazione 
 
Lo sciopero generale dell'11 ottobre, indetto da tutti i sindacati di base, deve puntare al blocco della produzione, dei servizi, dei posti di lavoro; deve unire le fabbriche e realtà in lotta, e coinvolgere i movimenti reali di lotta. 

Per questo è importante lavorare sia verso i posti di lavoro in cui i sindacati promotori, in particolare quelli di classe e combattivi, come il Si.cobas e lo Slai cobas per il sindacato di classe, sono già presenti e organizzano lotte, sia verso altre realtà importanti e/o in lotta, e qui centrali sono le fabbriche (dalla Gkn, all'ex Ilva, alla Whirpool, alla Stellantis, ecc. dove le vertenze sono soprattutto in mano ai confederali) 

E' importante che lo sciopero si estenda, riesca, vi sia un contagio delle lotte combattive esistenti, a partire dalla logistica, vi sia il collegamento delle realtà in lotta, guardando ai tanti settori sotto attacco,  alle fabbriche toccate dai licenziamenti e chiusure (non per crisi ma per delocalizzazioni per fare più profitti dove il costo del lavoro è più basso), come da altri processi di attacco alle condizioni di lavoro, da gravi processi di ristrutturazione per salvare e aumentare i profitti capitalisti.

Lo sciopero generale deve cominciare a far pesare i lavoratori nella fase attuale in cui i padroni pretendono tutto e ottengono tutto dal governo, che invece verso i lavoratori vuole al massimo

Femminismo proletario rivoluzionario - FEMMINICIDI OGNI GIORNO - E' UN'EMERGENZA CHE RICHIEDE EMERGENZA DI LOTTA!

 

Ieri due femminicidi in un solo giorno. Dopo quelli avvenuti nelle scorse giornate.

Il primo femminicidio è avvenuto ad Agnosine, in provincia di Brescia, dove un uomo ha ucciso la ex moglie, Giuseppina, operaia, madre dei suoi due 2 figli, con diverse coltellate sulle scale dell'edificio dove la vittima si era trasferita da un mese dopo la separazione dal marito. 
Il secondo in provincia di Cosenza, nel pomeriggio. In casa al culmine di una lite, il marito 52enne ha accoltellato ripetutamente la moglie, Sonia, di 43anni. La coppia da tempo aveva frequenti litigi, nell'uomo, a quanto sembra, era insorta una gelosia ossessiva nei confronti della donna che era stata più volte in procinto di sporgere denuncia per i maltrattamenti subiti.
Dal primo gennaio al 5 settembre, 76 donne sono state uccise: quasi tutte (66 su 76) sono state uccise in ambito familiare, incluse le 47 che hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex.
Ridurre tutto questo a casi individuali, come il più delle volte fanno giornali e Tv, o anche personaggi istituzionali è voler "normalizzare", quando questi femminicidi gridano una vera e propria guerra di bassa intensità contro le donne, una guerra di emergenza, che richiede risposte di emergenza soprattutto da parte delle stesse donne. 
Negli anni 70/inizio 80 quando vi era un grande movimento delle donne, e migliaia quasi ogni giorno scendevano in piazza e imponevano a tutti la volontà, la forza delle donne, i femminicidi e gli stupri erano pochi; a dimostrazione che solo la lotta collettiva delle donne è una diga e che questa oggi bisogna ricostruire. 
Il sindaco di Agnosine, Giorgio Bontempi, ha commentato: "Parliamo di una famiglia normale, due grandi lavoratori non si riesce a capire...". Invece si capisce benissimo - e chi lo copre è oggettivamente, se non soggettivamente complice.
Si capisce se si vuole guardare a tutto quello che succede intorno, alla natura di questa società borghese, al clima odierno sempre più reazionario, fascista nei "valori" che si espande e inquina, ammorba tutto e tutti. 
Per questo riprendiamo parti di uno scritto dell'opuscolo del MFPR

Internazionalismo - Israele terrorista: giù le mani dai prigionieri palestinesi! Libertà per Zakaria e per tutti gli altri detenuti, ostaggi degli occupanti sionisti!


La Palestina sotto occupazione sta lottando in questi giorni e in queste ore per difendere la vita e il diritto alla difesa dei suoi figli migliori rinchiusi nelle nere galere sioniste dove vengono torturati e a cui viene negato il diritto di difendersi.

Gaza è stata attaccata dagli aerei da guerra di occupazione israeliani per la terza notte consecutiva.

La fuga della scorsa settimana dalla prigione di Gilboa ha provocato un'ondata di sostegno eccezionale da parte dei palestinesi nei territori occupati e all'interno di Israele.

I prigionieri hanno contato sulle proprie forze per fuggire dal carcere, in assenza dell’azione delle organizzazioni storiche del movimento di liberazione palestinese che, come l’esperienza storica ha dimostrato, li avrebbero potuto liberare e riconsegnali alle loro famiglie. Ma quelle forze storiche oggi sono concilianti con l’occupante sionista sostenuto dall’imperialismo USA/UE, non hanno il consenso né nelle carceri né tra il popolo sotto occupazione. La gioventù resistente scrive una nuova pagina nella storia del movimento di liberazione nazionale palestinese. La nuova generazione di combattenti si è fatta beffe dei loro carcerieri e i 6 hanno scavato un tunnel in quella che sarebbe dovuta essere "la prigione più sicura" per Israele, utilizzando, secondo quanto afferma il movimento solidale, quello che avevano: un cucchiaio!

La reazione dei sionisti, al solito, è stata la punizione collettiva: nelle carceri nuove restrizioni (ai prigionieri politici negati cibo e ora d'aria, messe a soqquadro le loro celle), arresti di massa in Cisgiordania e rappresaglia, con arresti, verso i famigliari dei prigionieri evasi.

Da infopal: “Cisgiordania. Una madre e i suoi due figli, alcuni familiari dei due prigionieri palestinesi fuggiti dal carcere di Gilboa e ancora in libertà,

Lotta di classe - SIDERURGIA: "BILANCI DA SOGNO": ANNO BUONO PER I PADRONI, ANNO NERO PER GLI OPERAI

I padroni della siderurgia italiani gongolano, sciorinando cifre da record; i profitti sono in netto rialzo - questo lo ha detto anche la Morselli per l'ex Ilva, anche se nei dati sotto riportati non è citata.

Il loro anno buono, ma anche il futuro si prospetta positivo, è il frutto di una fase della pandemia che li ha toccati solo di striscio - vedi ex Ilva/ArcelorMittal di Taranto mai chiusa, neanche nel primo lockdown- anzi, si può dire che la pandemia gli è servita per ripulirsi da zavorre (esuberi operai), e soprattutto di avere soldi dai governi e dall'Europa, cassintegrazioni a costo zero, sgravi ecc. Ora i fondi Pnrr sono "grasso che cola" per mantenere questa crescita per un lungo periodo.

Per gli operai invece è stato e continua ad esserlo un anno nero: migliaia in cassa integrazione-covid con redditi del 58%; grande incertezza sul futuro; lavoro sempre a rischio infortuni, salute, la stessa vita (perchè i soldi i padroni li usano solo per ciò che serve per aumentare la produzione

lunedì 13 settembre 2021

Imperialismo italiano - Nel silenzio complice del parlamento e dei media, l'Italia sta partecipando alle esercitazioni militari in Egitto

L’elenco dei regimi criminali e affamapopolo sostenuti dall’Italia è lungo, dove ci sono guerre ci sono armi e/o truppe italiane.

Le relazioni col boia egiziano golpista Al Sisi si rafforzano (nel quadro della cooperazione generale con l'imperialismo USA) perché l’imperialismo italiano ne ha “bisogno”, come ha detto qualche mese fa il capo del governo italiano riguardo al fascio-islamico Erdogan. Per questo i media servi tacciono come pure la politica del parlamento borghese per coprire le operazioni di guerra che vedono la partecipazione delle truppe italiane. 


In questo post denunciamo la partecipazione italiana all' esercitazione militare multinazionale in corso denominata Bright Star 21 (Stella luminosa), iniziata il 2 settembre dalla base militare egiziana “Mohamed Naguib” del governatorato di Marsa Matruh, al confine con la Libia. Terminerà il 17

Lotta di classe - SOSTENIAMO LA MANIFESTAZIONE DELLA GKN DEL 18 SETTEMBRE

Successivamente entreremo nel merito della linea/pratica della battaglia in corso degli operai della Gkn, della sua importanza nella fase attuale e delle sue contraddizioni

Bisogna esserci perché non sarà la solita processione, non si elemosinerà il sostegno delle istituzioni che hanno coperto ed  acconsentito la chiusura di tante fabbriche. Sarà una manifestazione di forza operaia che non lascia spazio alle scappatoie: la fabbrica non si tocca, le lettere di licenziamento, conviene a tutti, non farle partire. E' un avvertimento.

Firenze, 18 settembre h 15.00, manifestazione nazionale, concentramento alla Fortezza. 

Abbiamo chiesto un percorso che passi per i viali. E se questo a chi è fuori di Firenze, forse dice poco, basti dire che i viali sono stati chiesti circa 20 anni fa. Quando in campo c’era un movimento internazionale che diceva che un altro mondo è possibile.
E oggi noi siamo chiamati a dire che per questa vertenza un altro finale è possibile.
Che questa volta no, questa volta no, questa volta no. Non osate far partire quelle lettere e ritirate i licenziamenti.
Nè permetteremo alle istituzioni di deresponsabilizzarsi dalla distruzione di 500 posti di lavoro. Nè di fare un dl delocalizzazioni finto per fare uno spot elettorale. Nè di distruggere questa fabbrica con le finte promesse di reindustrializzazione o con la lenta agonia degli ammortizzatori.
Noi non abbiamo scelta. Stiamo facendo serenamente tutto ciò che possiamo per difendere la nostra famiglia.
Dove per famiglia non vanno intesi solo i nostri parenti, le nostre figlie e figli, i nostri partner. Per noi è famiglia tutta questa fabbrica e il territorio attorno. Sono famiglia i disoccupati, precari, le finte partite iva. E’ famiglia chi ha un lavoro ma non un vero stipendio e chi per raggiungere uno stipendio decente deve ammazzarsi di lavoro.
La nostra famiglia l’ha capito ed è insorta a nostra difesa.
E noi vi continuiamo a chiamare a insorgere. Ognuno con le proprie istanze, le proprie cause, le proprie vertenze, le proprie crisi, le proprie rivendicazioni, consapevoli che per vincere qua bisogna cambiare i rapporti di forza nel paese. E se i rapporti di forza cambiano, cambiano per tutti.
Noi non abbiamo scelta, voi sì. Voi tutti avete una scelta: potete vivere questa nostra vertenza come una delle tante crisi che ci sono e che ci saranno o decidere che questa volta la misura è colma per tutti. Che questa volta no.
E allora, noi resistiamo se voi spingete. E se voi spingete, noi resistiamo. Preparate i pullman, contate le

Lotta di classe - I PREZZI DELL'ACCIAIO SALGONO, LE IMPRESE TEMONO, MA IL CAPITALE SA COME RECUPERARE

Andamento prezzi acciaio nel 2021

Da un lato i padroni dell'acciaio, e gli utilizzatori delle produzioni di acciaio, vogliono produrre e che si produca ancora di più; il consumo dell'acciaio ha ripreso alla grande e ha fatto fare quest'anno un balzo alla produzione italiana del 26% - di cui una quota rilevante è fatta nello stabilimento di Taranto; quindi sono ripresi i profitti e tutti riconoscono il "buon recupero del bilancio del 2021". 

A questo rialzo ha contribuito il taglio dei costi, in primis della forza-lavoro, con la continuità illegale della cassa integrazione-covid che ha toccato mediamente 3500 operai, pagata tutta dallo Stato, e con un taglio di più del 40% dei salari degli operai, a cui si è ora agganciata la cassaintegrazione ordinaria che prevedibilmente verrà prorogata di 3 mesi in 3 mesi; ma hanno contribuito anche i mancati costi per la realizzazioni o fermate degli interventi strutturali del piano ambientale, insieme alla continuità della situazione di mancate manutenzioni, per non parlare dei tempi lunghissimi per la ristrutturazione dei forni e realizzazione del forno elettrico.

Se tanto ci dà tanto, ad aumento della produzione e riduzione degli operai, chi resta deve lavorare di più.

Dall'altro lato, però, - come descrive Sole 24 Ore - ora il rincaro dei costi di energia elettrica ha fatto alzare i prezzi dell'acciaio. Ma non è solo questa la causa, per le leggi del capitale: la forte domanda di acciaio ha come conseguenza un aumento del prezzo dell'acciaio; questo fa parlare di "...momento di forti tensioni sul mercato dell’acciaio, per la vivacissima domanda legata alla ripresa mondiale e per la lievitazione dei prezzi".

Quindi, aumenta la concorrenza tra i capitali produttori di acciaio. Come i padroni e i governi pensano di affrontare questa situazione? Come sempre: ridurre la forza-lavoro e aumentare lo sfruttamento