pc 14 novembre - LA SITUAZIONE ALL'ARCELORMITTAL - AFFERMARE UNA VISIONE E AZIONE DI CLASSE - L'intervista allo Slai cobas fatta da compagni dell'Iskra di Napoli e dal Prof. Di Marco

L'accordo in via di arrivo, come sembra, tra ArcelorMittal e governo - di cui ieri sono stati semplicemente informati Fim, Fiom, Uilm, che continuano ad accettare questo tipo di incontri in cui loro fanno solo la parte di "ascoltatori" - conferma quanto lo Slai cobas per il sindacato di classe pochi giorni fa diceva in questa intervista circa gli esuberi (che al massimo saranno trasformati in "liste di attesa") e il piano del governo. 

Ne riportiamo la trascrizione.

Domanda - Questa sera la nostra intervista partirà dalla questione ArcelorMittal, così indicativa di tutta una serie di problemi focalizzati intorno al conflitto capitale/lavoro, capitale/natura, intorno alle problematiche dell'inquinamento ambientale, del rapporto tra fabbrica e territorio che caratterizza la situazione dell'AM a Taranto.

Questa sera ci aiuterà in questo percorso la compagna Margherita Calderazzi che è coordinatrice del sindacato Slai cobas, presente nelle lotte intorno all'AM e a Taranto in una maniera molto peculiare e con una serie di tematiche e di angolazioni con cui questo problema viene affrontato.
Questa conversazione ci servirà ad enucleare proprio dalla situazione di Taranto delle questioni che, come sempre accade quando è in gioco la classe operaia, partono da situazioni particolari ma hanno una valenza generale.
La prima questione che porrei è di farci il punto della situazione attuale, le mosse di Mittal, le mosse della classe operaia; insomma, qual'è lo stato attuale della contraddizione capitale/lavoro a Taranto nell'ArcelorMittal.

Risposta – La prima questione è che Mittal non se ne va da Taranto. Questo noi, come Slai cobas, l'abbiamo affermato da tempo, a fronte di idee, presenti anche tra gli operai: “No, Mittal se ne va...”, “Chiude. Non gli interessa tenere la fabbrica a Taranto a livello delle richieste che fa Mittal... se non le ottiene non resta a Taranto”, ecc. Noi abbiamo sempre spiegato come in realtà per ArcelorMittal lo stabilimento di Taranto in particolare è uno stabilimento strategico, tra l'altro, ricordo, che è il più

pc 14 novembre - Situazione Covid oggi in Italia: l'inefficienza del pubblico avvantaggia il privato: l'inchiesta del Giga

Il Coordinamento del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati di fronte a scelte inadeguate nelle politiche di gestione della pandemia da Covid-19, come l'apertura delle discoteca sarde in agosto o la movida ripresa a pieno ritmo ovunque, che hanno inevitabilmente portato alla seconda ondata, e alla scarsa capacità del Sistema Sanitario di far fronte a quest'ultima, ha ritenuto opportuno creare un gruppo di studio, guidato da un esperto e competente operatore sanitario, al fine di effettuare una indagine che da un lato fotografi la situazione sul campo e dall'altro indaghi in merito alle cause delle inefficienze e alle loro conseguenze. 

Di seguito proponiamo a beneficio dei lettori l'interessante risultato della ricerca.

Il Coordinamento del Giga.

Situazione Covid oggi in Italia: l'inefficienza del pubblico avvantaggia il privato

L’attuale situazione pandemica del nostro paese sta mostrando tutti i limiti dell’attuale Servizio Sanitario Nazionale, una emergenza quella da Covid-19 che non è stata assolutamente gestita in modo adeguato sia sul piano sanitario che su quello sociale.

La prima ondata della pandemia aveva evidenziato il limite e l‘inutilità della sanità privata, il crollo della Sanità in Lombardia che ha lasciato ampio spazio a quest'ultima1, lo ha dimostrato ampiamente. Prima della pandemia la sanità della regione Lombardia era considerata l’eccellenza italiana ma con la gestione delle emergenze e delle urgenze con pazienti “critici” e meritevoli di terapia intensiva o rianimatoria, il castello di sabbia si è sgretolato. Ospedali pubblici (quelli non chiusi) sovraffollati,

pc 14 novembre - Una tassa su chi lavora in smart working, l’indecente proposta di Deutsche Bank

di Sergio Cararo

Che banche e banchieri siano una razza maledetta è cosa nota. Che nei momenti di crisi si sentano liberi di poter avanzare le proposte più indegne lo abbiamo imparato dai fatti, dagli editoriali dei giornali di proprietà delle banche e dei banchieri e da opinionisti fuori sacco e fuori di testa, come Massimo Cacciari o Pietro Ichino.

Ma il livello raggiunto dalla Deutsche Bank è di una spanna superiore a Cacciari o gli opinionisti liberali. In un documento  sul come e sul dove trovare i soldi per i sussidi a chi, per colpa del Covid e delle misure anti Covid, ha perso il lavoro o ha visto diminuire il proprio salario, Deutsche Bank (una delle banche più “tossiche” d’Europa, con una montagna di derivati-spazzatura in pancia, ndr) avanza la proposta di una tassa straordinaria del 5% sui salari dei lavoratori e delle lavoratrici in smart working.

Gli analisti di DB descrivono lo smart working come un “privilegio” quasi intollerabile. Il lavoratore o

pc 14 novembre - Lo sciopero del 5 novembre dei metalmeccanici a fronte della posizione dei padroni risulta essere uno 'sciopericchio'

Gli operai classisti e combattivi chiedono uno sciopero generale vero!



Ascolta l'intervento sul blog slai cobas per il sindacato di classe

pc 14 ottobre - India - il regime indiano respinge ogni idea di liberare gli intellettuali rivoluzionari Varava Rao - Saibaba

striscione solidale a Taranto


 

India Political Prisoner Varavara Rao Denied Bail As Health Condition Deteriorates

 

Mumbai, November 12: Political Prisoner Varavara Rao, in jail for over two years in the Koregaon-Bhima case, has been denied bail, the Bombay High Court said on Thursday after his family requested that he be freed urgently because of his worsening health condition.

The court said doctors at Nanavati Hospital could examine him via video call and would visit him if needed. If the doctors believe a visit is necessary, they should visit Taloja jail, where Rao is housed, the court ordered, asking that a report be submitted by November 16.

According to NDTV, the family’s lawyer Indira Jaising argued before the High Court, saying that his health was fast deteriorating. He said, “He is bedridden. He is on diapers. He can’t control urination. He is with a urine bag. His catheter has not been removed. Is this man going to run away from justice?”

Bombay High Court said a video call with doctors at Nanavati Hospital should be arranged today if possible and said the case would be heard again on November 17.

 

pc 14 novembre - LA QUESTIONE ILVA/ARCELOR E' LA QUESTIONE DELL'IMPORTANZA DELLA GRANDE INDUSTRIA, DELLA CLASSE OPERAIA - Dall'intervento di una compagna di Taranto al Convegno sull'Autunno caldo di un anno fa

Gli atti di questo importante Convegno sono pubblicati nella rivista, in uscita, La Nuova Bandiera, di cui da dicembre faremo presentazioni, in presenza o per via telematica.

Dall'intervento - La questione Ilva/ArcelorMittal da un lato è una questione teorica: il problema capitale-salute, quale sviluppo, ecc., dall'altro è un problema politico del rapporto Stato-governo e capitale; dall'altro ancora pone il problema della condizione della classe operaia, che cos'è oggi e, soprattutto, cosa oggi della grande esperienza dell'autunno caldo serve a noi.

La prima questione ha che fare col discorso dello sviluppo. Perchè oggi a Taranto c'è una lotta espressione di forti contraddizioni: c'è chi dice chiusura dell'Ilva e altri, in primis noi che invece diciamo che la fabbrica deve restare aperta, perchè una riconversione, un altro sviluppo produttivo senza mettere in discussione il capitale, il sistema del capitale, senza il ruolo della classe operaia, non può dare una risposta al problema della salute e sicurezza.
Chi parla di industrializzazione del turismo, industrializzazione della stessa cultura, ecc, dice

venerdì 13 novembre 2020

pc 13 novembre - Metalmeccanici: "un contratto fondamentale per la tenuta dell'ordine economico e sociale in Italia"

Lo dicono i giuslavoristi al servizio dei padroni e della borghesia, come Tiraboschi allievo di Marco Biagi, ma è ora che ne prendano coscienza anche gli operai: non siamo sulla stessa barca, mai come oggi emerge lampante che padroni e operai hanno interessi opposti. Ed è ora che facciamo affondare questo sistema. 

*****

Lavoro per obbiettivi, digitalizzazione, welfare aziendale. 'Le motivazioni per cui ambire a un lavoro per obiettivi sono molte, ma la vera domanda è: sei portato a lavorare in questo modo?

Per le aziende si tratta di un’occasione unica perché – se ben strutturata e affidata ai giusti collaboratori – porta grandi vantaggi sia in termini di produttività, sia in termini di guadagno. Prova a pensare: se i lavoratori si impegnano in prima persona nella predisposizione della propria attività invece di occuparsi del solo dello svolgimento, la qualità del risultato sarà senz’altro maggiore perché entra in gioco la variabile personale, che è molto potente.

Inoltre, il lavoro per obiettivi permette alle aziende di focalizzarsi molto di più sui risultati da raggiungere e quindi sulla pianificazione strategica della propria attività. Questo determina un’opportunità aggiuntiva per rendere l’impresa efficiente e ottenere maggiori guadagni, non solo economici ma anche di stabilità interna e di forza lavoro.

Metalmeccanici: Tiraboschi: 'No, giudizi su sciopero, rinnovo ccnl sia al passo coi tempi'

Il giuslavorista, "Imprese e sindacati vengono da mesi di grande responsabilità"

webinfo@adnkronos.com 5 novembre 2020

pc 13 novembre - Pandemia o sindemia? Non bastano i vaccini a sconfiggere il virus, l'unica sicurezza è sconfiggere le disuguaglianze sociali, è abbattere il capitalismo

Di di Edmondo Peralta
 
"Covid-19 is not a pandemic": non una pandemia, ma una "sindemia". Per il direttore di The Lancet la gestione dell'emergenza, basata solo su sicurezza ed epidemiologia, non raggiunge l'obbiettivo di tutelare la salute e prevenire i morti. Covid-19 non è la peste nera né una livella: è una malattia che uccide quasi sempre persone svantaggiate, perché con redditi bassi e socialmente escluse oppure perché affette da malattie croniche, dovute a fenomeni eliminabili se si rinnovassero le politiche pubbliche su ambiente, salute e istruzione. Senza riconoscere le cause e senza intervenire sulle condizioni in cui il virus diventa letale, nessuna misura sarà efficace. Nemmeno un vaccino
«All'avvicinarsi della quota di un milione di morti nel mondo, dobbiamo ammettere di aver adottato un approccio troppo limitato per gestire questa epidemia».

Esordisce così nel suo ultimo editoriale Richard Horton, direttore della celebre rivista scientifica The Lancet, tra le cinque più autorevoli al mondo. Horton in passato aveva sostenuto la necessità di un lockdown più tempestivo e localizzato

pc 13 novembre - Nassirya: la retorica nazionalista e fascista al servizio dell'imperialismo italiano

Nassirya: ma quale "missione di pace"! L'Italia ha fatto - e fa ancora parte - delle truppe di occupazione e di aggressione neocoloniale per gli interessi dei governi imperialisti in una guerra che ha provocato morti e che sta ancora continuando.

Noi non dimentichiamo la bandiera di guerra fascista della RSI nella camerata dei CC, comandati dall'allora maggiore Cappello, Capitano a Piazza Alimonda a Genova per il G8 2001

pc 13 novembre - Messico - il femminicidio di Alexis scatena la furia delle donne

Dai compagni della Corriente del Pueblo/SOL ROJO

Quintana Roo: el feminicidio de Alexis y la guerra contra el pueblo.

El pasado 7 de noviembre una joven de nombre Bianca Alejandrina Lorenzana Alvarado (Alexis) desapareció misteriosamente en el municipio de Benito Juárez, Quintana Roo, iniciándose la búsqueda por parte de su amigos y familiares, quienes denunciaron los hechos ante la Fiscalía del Estado iniciándose la carpeta de investigación 144/ZN/2020, emitiéndose alerta para su búsqueda y localización.

Dos días después, su cuerpo fue encontrado dentro de un par de bolsas negras de basura. Se trataba de una nueva desaparición de personas, de una nueva escena de tortura y saña brutal cometida contra una mujer, y nuevamente, otro feminicidio.

Se presume que Alexis fue levantada y torturada por el sólo hecho de ser mujer, de ser joven y de salir a

pc 13 novembre - Lavoratrici contagiate a Palermo - la risposta è la lotta!

La lotta ha mille forme da mettere in campo nelle diverse fasi, combattendo i nuovi attacchi che i palazzi del potere borghese ci scagliano contro.

L'emergenza Covid complica e il virus colpisce anche tra i nostri lavoratori e lavoratrici, che da mesi si battono in piazza ogni giorno in difesa del lavoro di tutti gli Assistenti, di diritti basilari come quelli degli studenti disabili, raggiungendo alcuni risultati concreti (il servizio di assistenza in alcuni Comuni e Città siciliani è ripreso), oggi per un sostegno economico in attesa del lavoro... siamo al loro fianco e li sosteniamo con forza!
E' una guerra di classe che governo e padroni ci scagliano contro ogni giorno, padroni e governo al loro servizio vogliono fare pagare solo a lavoratori, precari, disoccupati proletari la crisi, aggravata dalla pandemia covid...
Tocca a noi lavoratori, proletari resistere, difenderci e riorganizzarci per continuare la lotta necessaria e inevitabile
Assistenti igienico-personale specializzati Palermo
Slai Cobas per il s.c.

pc 13 novembre - DA ZONA ROSSA A ZONA FCA in Basilicata

Posted by
Operai Contro 1

Ad Irsina e Genzano di Lucania ogni cento abitanti, tre sono positivi al Covid 19. Sono i due comuni della Basilicata che in percentuale agli abitanti hanno più contagiati. Da questi due comuni, vicini fra essi, poco più di 30 chilometri uno dall’altro, uno situato nella provincia di Matera e l’altro nella provincia di Potenza arrivano alla Fca di Melfi circa 250 operai, senza contare quelli che arrivano nelle fabbriche dell’indotto di S. Nicola di Melfi. Questa grossa percentuale di contagiati al Covid ha portato nei primi giorni di novembre il governatore della Basilicata, il signor Bardi, a decretare la chiusura dei due comuni, rendendoli entrambi zone rosse. Gli operai si sono trovati improvvisamente a dover fare i conti con il fatto che da una parte il governatore Bardi ordinava loro di restare a casa, dall’altra la Fca, pur contando molti contagi, continuava a rimanere aperta. Così (poiché la Fca ha chiuso da tempo la cassa integrazione per Covid), nessuno si impegnava a pagare le giornate di assenza. C’era chi

giovedì 12 novembre 2020

pc 12 novembre - FORMAZIONE OPERAIA - ENGELS - CHE SIGNIFICA CHE I COMUNISTI VOGLIONO ABOLIRE LA PROPRIETA' PRIVATA...

In questa FO affrontiamo, con Engels, una delle questioni centrali del programma dei comunisti: "l'abolizione della proprietà privata", che da parte dei padroni, della loro corte di borghesi viene indicata/denunciata come "orrore" a dimostrazione che i comunisti vogliono "eliminare le libertà personali"; ma che fa sorgere anche qualche perplessità tra i proletari che pensano che "abolire la proprietà privata" significherà vedersi togliere la casa, la macchina, ecc. 
MA COME STANNO REALMENTE LE COSE? DI QUALE "PROPRIETA' PRIVATA" PARLIAMO? E QUALI SARANNO LE CONSEGUENZE DELL'ABOLIZIONE DELLA PROPRIETA PRIVATA.
Leggiamo con attenzione i passi sotto riportati, presi da "Il Manifesto del Partito comunista" scritto insieme da Marx e da Engels e da "Principi del comunismo" di Engels.
Annunciamo che il 28 novembre, in occasione del bicentenario della nascita di Engels (28/11/1820) vi sarà una "giornata Engels" che comprenderà varie iniziative, con alcune sorprese.


DA IL MANIFESTO - Ci si è rinfacciato, a noi comunisti che vogliamo abolire la proprietà acquistata personalmente, frutto del lavoro diretto e personale; la proprietà che costituirebbe il

pc 12 novembre - Napoli. Occupata la sede della sanità privata - massimo appoggio

Stamattina decine di attivisti delle Reti Sociali Napoletane hanno occupato la sede dell’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), sita alla Riviera di Chiaia a Napoli, per denunciare l’intreccio perverso tra ospedalità privata e pubblica che sta causando un dramma sanitario di proporzioni enorme in Campania.

Mentre emergono, ogni giorno, testimonianze raccapriccianti sulle  condizioni di cura degli ospedali napoletani e campani diventa sempre più necessario requisire le innumerevoli strutture private disseminate sul territorio in modo da fare fronte alla crescente emergenza sanitaria.

Quelle stesse strutture che negli anni passati hanno usufruito di sovvenzionamenti, convenzioni e finanziamenti a scapito della Sanità Pubblica che – contemporaneamente – è stata investita di un processo di tagli e ristrutturazioni con pesanti conseguenze sui livelli essenziali di cura e della popolazione campana.

pc 12 novembre - Nagorno-Karabakh: l'accordo per il cessate il fuoco prepara scenari futuri di guerra nel Caucaso

L'imperialismo crea ogni giorno le premesse per un aggravamento dello scontro militare.

L'accordo/tregua è tra Russia e Turchia che si dividono il Nagorno-Karabakh sul modello siriano, strategico crocevia degli oleodotti che riforniscono di petrolio e gas i principali paesi imperialisti.

Ridicola e sottomessa alla Turchia la posizione dell'Italia con le dichiarazioni di Di Maio

Colonne di profughi, almeno 100.000 persone su 140.000 hanno lasciato o stanno lasciando il Paese

Lungo la linea di contatto sarà dispiegato un contingente di quasi duemila soldati russi equipaggiati da 90 veicoli corazzati, 380 veicoli militari e attrezzature speciali, per una durata di cinque anni, rinnovabile per altri cinque.

Questo dà alla Russia una leva senza precedenti per esercitare un’influenza maggiore sulla politica interna dell’Azerbaigian e dell’Armenia. 

Il 10 novembre, Armenia e Azerbaigian hanno concluso un "accordo di pace", mediato dalla Russia.

L’accordo sancisce la vittoria dell’Azerbaigian nel conflitto con l’Armenia, legittima le conquiste territoriali dell’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh (oltre trecento insediamenti, tra cui la strategica Susi, che domina la collina sopra Stepanakert) e consolida l’asse turco-azero.

L’Azerbaigian ha anche ottenuto per la prima volta dalla guerra degli anni ’90 un collegamento diretto con la sua exclave Nachichevan, che vuol dire un collegamento diretto con la Turchia.  

L'Azerbaigian fornisce alla Turchia quasi un quinto delle sue importazioni di gas naturale, così come il petrolio del Mar Caspio, all'hub di Ceyhan, sulla costa mediterranea, attraverso gli oleodotti che attraversano Tovuz."Questo è un problema di sicurezza fondamentale per la Turchia per la sicurezza energetica", ha detto ai giornalisti a Istanbul un alto funzionario del ministero dell'Energia turco a condizione che il suo nome non fosse usato. "Prenderemo tutte le misure rilevanti per continuare" i flussi di petrolio e gas dall'Azerbaigian.

Sono esplose proteste di massa in Armenia: i manifestanti hanno denunciato l’accordo come un tradimento per la causa del Nagorno Karabakh e stanno chiedendo le dimissioni del primo ministro Nikol Pashinyan, messo al potere dall'imperialismo occidentale con la “rivoluzione di velluto” del 2018. La rabbia dei manifestanti si è scatenata contro le istituzioni governative: le masse inferocite hanno preso d’assalto il palazzo del governo e occupato il Parlamento distruggendone gli interni. Il suo presidente Ararat Mirzanyan ne ha fatto le spese quando, mentre cercava di scappare in macchina, è stato raggiunto dai manifestanti che lo hanno trascinato fuori dalla sua vettura strappandogli gli abiti di dosso ed è stato picchiato brutalmente. Un gruppo di rivoltosi ha anche fatto irruzione nell’abitazione del Primo Ministro, trovandolo vuoto.

Di Maio: “Monitoreremo con attenzione gli sviluppi nelle aree dove si registra un particolare attivismo turco, vigilando affinché siano tutelati il rispetto del diritto internazionale, gli interessi italiani anche economici e con l’obiettivo di scongiurare qualsiasi escalation",11 nov.

Caccia italiani di Leonardo-Finmeccanica per l'Aeronautica azera

La cooperazione industriale-strategica tra il regime azero e Leonardo-Finmeccanica ha preso il via nel 2012 con la vendita alla compagnia aerea nazionale di 10 elicotteri prodotti da Augusta Westland (società controllata da Leonardo) per il trasporto offshore e del personale VIP, i servizi medici d'emergenza, la ricerca e il salvataggio. L'1 marzo 2017, alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, l'allora amministratore delegato di Leonardo, Mauro Moretti, firmò a Baku un accordo con la società petrolifera statale azera SOCAR per "incrementare la sicurezza fisica e cyber delle infrastrutture per gli approvvigionamenti energetici e garantire maggiore efficienza alle attività della società azera attraverso le tecnologie di Leonardo".

Al centro dell'accordo, in particolare, la "sicurezza" del nuovo gasdotto in via di realizzazione da parte di SOCAR che consentirà di far arrivare in Europa oltre 20 miliardi di metri cubi l'anno di metano azero. Lungo oltre 4.000 km., il gasdotto partirà dal Caucaso meridionale, attraverserà la Georgia (tratto Scpx), quindi la Turchia (Tanap), la Grecia e l'Albania per arrivare in Puglia (Tap). Tra le aziende italiane partner di questo maxi-progetto energetico spicca in particolare il gruppo Snam S.p.A. di San Donato Milanese, mentre in qualità di sub-contractor compaiono ENI, Maire Tecnimont e Saipem.

Attualmente l'Italia è il principale partner commerciale dell'Azerbaijan (l'interscambio è stimato in sei miliardi di euro l'anno) nonché il primo destinatario dell'export petrolifero della repubblica caucasica. Il Ministero degli Affari Esteri stima che siano oltre 3.000 le imprese italiane che hanno investito nell'economia azera; Eni e il gruppo bancario Unicredit avrebbero da soli interessi in Azerbaijan per quasi 600 milioni di dollari. 

pc 12 novembre - TRA UNA SETTIMANA LA NUOVA ASSEMBLEA NAZIONALE TELEMATICA DONNE/LAVORATRICI

Questa nuova assemblea è da un lato in continuazione della prima in cui le operaie, le lavoratrici delle varie realtà lavorative, le lavoratrici in lotta hanno cominciato a prendere la parola portando le loro testimonianze, dall'altro vogliamo passare dalla denuncia all'azione e quindi l'assemblea del 19 novembre avrà al centro la discussione sulla piattaforma delle donne/lavoratrici e su come farla vivere oggi. 

In linea di massima, oltre a nuove testimonianze, contributi sulla condizione delle donne/lavoratrici alla luce anche della nuova emergenza pandemia,  vi sarà: 
- la presentazione del dossier della 1° assemblea telematica del 17 settembre; 
- la discussione sulla piattaforma delle donne per arrivare a definire i punti necessari e principali oggi su cui costruire interventi e mobilitazione. 
  
Altri interventi che sono annunciati saranno:
sulla risposta alla repressione delle lotte delle lavoratrici (da Modena a Palermo);

pc 12 novembre - Carabinieri: tutta la caserma di Chiari (Brescia) sotto inchiesta per legami mafiosi…

Dopo la caserma di Piacenza, quella di Chiari… e poi i tanti altri carabinieri e poliziotti sparsi che commettono crimini di vario tipo…

Sono queste le “forze dell’ordine” della società borghese… sono le stesse che caricano cortei di operai, lavoratrici e lavoratori, giovani, donne e tutti coloro che osano mettere in discussione il profitto dei padroni garantito dalle politiche dei diversi governi che si alternano nel dominio di classe.

Carabinieri e carcere… l’essenza dello Stato borghese, come diceva già Engels: “Questa forza pubblica esiste in ogni Stato e non consta semplicemente di uomini armati, ma anche di appendici reali, prigioni e istituti di pena di ogni genere…” (L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato)

***

Una caserma sotto indagine per i legami con un mafioso

Andrea Cittadini BRESCIA

Tra le sue amicizie «inusuali» c'era un magistrato della Procura di Brescia, un ex comandante della Polstrada, ufficiali e sottufficiali dei carabinieri e pure un finanziere impegnato negli uffici della locale

pc 12 novembre - Un altro naufragio nel Mediterraneo: 6 morti, tra cui un bimbo di 6 mesi… è la strage perpetua dell’imperialismo

Assassini! Assassini… lo dovremmo ripetere tante volte quante sono le vite umane scomparse nel Mar Mediterraneo in questi anni, e sono decine di migliaia!

Assassini, perché solo così si possono definire i responsabili di questa ulteriore strage nel mar Mediterraneo che ha ucciso 6 persone tra cui un bimbo appena nato… uomini, donne e bambini, come abbiamo ripetuto più volte, che fuggono da guerre e miseria create dagli stessi Paesi imperialisti che li saccheggiano di tutte le loro ricchissime risorse.

Assassini, e, ancora peggio, se si può, coscienti di esserlo!

Come si puo' definire altrimenti chi

1.    Impedisce di fatto i salvataggi sequestrando le navi delle Ong: “libera” per adesso è solo la Open Arms, mentre sei sono sotto sequestro)

2.   emana leggi come l’ultimo Decreto Immigrazione (che con qualche leggera modifica ricalca i decreti Salvini) che penalizzano i soccorsi “limita o vieta l’accesso, il transito o la sosta delle Ong nel mare italiano” (La Repubblica di oggi)

3.    fa accordi con la Francia per alzare un muro armato, con navi e aerei di guerra, davanti alle coste della Tunisia “per intercettare i barchini con i migranti”

4.  fa accordi “contro il terrorismo” insieme a Germania e Austria per “rafforzare la sicurezza alla frontiera”… di fatto contro i migranti

Il “volto umano” che il governo italiano ha provato a mostrare con i leggeri cambiamenti dei decreti Salvini, in questo caso, si ribalta nel suo contrario: con queste posizioni e questi accordi internazionali, ogni giorno che passa, approfondisce il suo odio di classe contro migliaia di uomini donne e bambini…

Un odio di classe che deve essere ricambiato con una dura lotta per mettere fine non solo alle “stragi perpetue” di migranti, ma all’insieme dell’orrore senza fine che sta a fondamento di questa società borghese!

***

l'articolo dell'Agenzia Agi

Naufraga un gommone con 100 migranti a bordo, tra i morti una bimba di sei mesi

Erano salpati dalla Libia su un gommone usa e getta, da abbandonare al loro arrivo sulle coste di Malta

pc 12 novembre - ArcelorMittal - la lotta a Genova mentre a Taranto avanza la piattaforma operaia

ARCELORMITTAL Lo scontro si fa duro. 
A Genova una forte risposta di lotta, a Taranto avanza iniziativa della 'Piattaforma operaia'.
Presidio questa mattina alla portineria dell'appalto.

E' proseguita alle portinerie delle Ditte dell'appalto ArcelorMittal la raccolta delle firme per la piattaforma operaia.
Questa iniziativa, che ha visto anche questa mattina una buona partecipazione degli operai, è importante e fondamentale per unire i lavoratori, le organizzazioni sindacali su una serie di rivendicazioni urgenti e necessarie.
Prima di tutto la cassintegrazione al 100% del salario. Perchè sta diventando intollerabile che tanti lavoratori vadano avanti al massimo con 800/900 euro al mese; è intollerabile che il governo preveda misure, ristorni, bonus a carattere immediato per categorie colpite dalle chiusure o per questioni secondarie e non c'è invece una misura urgente e necessaria per difendere i salari dei lavoratori, anzi sono tanti i lavoratori che ancora stanno aspettando il pagamento della cassintegrazione.
ArcelorMIttal si affretta a cambiare tutte le cassintegrazioni in Cig-covid che comportano un taglio della stesse, e il governo nulla fa per tutelare i lavoratori.
Così è importante porre qui ed ora la rivendicazione dell'orario di lavoro a parità di paga per quelle

pc 12 novembre - La guerra 'sporca' ai murales a Napoli - una denuncia

Negli ultimi anni molti giovani napoletani sono caduti ammazzati dalla polizia o dai carabinieri.

Esistenze fragili, che correvano sul filo di una “illegalità” fatta di piccole rapine (spesso solo tentate) o la non osservanza all’alt incrociando un posto di blocco. Ragazzi – non ancora uomini – forse sedotti da stili di vita e modelli comportamentali illusori e catastrofici, ma sideralmente diversi dal prototipo camorristico e dalla particolare catena del valore di questa holding che agisce totalmente nelle pieghe dell’accumulazione capitalistica.

I loro nomi: Mario Castellano, Davide Bifolco, Ugo Russo, fino all’ultimo ammazzato di pochi mesi fa, Luigi Caiafa e,

pc 12 novembre - L'Etiopia bombarda il Tigray e Roma - vale a dire, l'imperialismo italiano - firma un accordo militare con Addis Abeba

da Resistenze
Antonio Mazzeo | antoniomazzeoblog.blogspot.com  

07/11/2020

Chissà se adesso che nella regione del Tigray sono iniziati i bombardamenti da parte del governo di Addis Abeba, ci sarà qualcuno in Italia che s'interrogherà sull'opportunità di aver firmato e ratificato in fretta e furia un accordo di cooperazione militare con l'Etiopia.

L'accordo con le autorità etiopiche è stato sottoscritto il 10 aprile 2019 in occasione della visita in Corno d'Africa dell'allora ministra della Difesa Elisabetta Trenta (M5S) e del Capo di Stato Maggiore delle forze armate, generale Enzo Vecciarelli. "Si tratta di un'intesa storica che inaugura una nuova fase delle relazioni bilaterali tra Italia ed Etiopia", aveva commentato la ministra subito dopo la firma con la titolare del dicastero della difesa etiope, Aisha Mohammed. "L'Accordo istituisce un quadro entro cui sviluppare nuove e maggiori iniziative nel campo della sicurezza e della difesa in aree di comune interesse quali la formazione; le operazioni di peace-keeping in cui sia l'Etiopia che l'Italia condividono un ruolo di leadership; il contrasto al terrorismo ed all'estremismo violento; la ricerca e lo sviluppo in ambito militare e la collaborazione in materia di industria della difesa".

Il 26 giugno 2019 il Consiglio dei ministri presieduto da Giuseppe Conte, su proposta della ministra Trenta e dell'allora ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi, approvava il disegno di legge di

pc 12 novembre - Ancora morti nel mar Mediterraneo - info dalla stampa

La nave della Ong spagnola si trovava in missione in acque internazionali quando per la prima volta dopo anni un aereo di Frontex le ha fornito via radio le coordinate del gommone in avaria

Il salvataggio di Open Arms, 100 in mare. Almeno 6 i morti, anche una neonata

Non succedeva da anni, tanto che sono rimasti sorpresi anche loro, i soccorritori della Ong spagnola Open Arms, quando nella mattinata hanno ricevuto da un aereo di Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, la segnalazione via radio di un'imbarcazione in avaria con oltre cento persone a bordo. Ancor più scioccante è stato per quegli stessi uomini, calati sui rhib, le lancie con cui vengono eseguiti i salvataggi, ritrovarsi davanti agli occhi soltanto i resti di un gommone semi-affondato. E tutto intorno una distesa di mare punteggiato dall’arancione dei giubbetti di soccorso, che fortunatamente i soccorritori nel primo approccio con il gommone in avaria erano riusciti a distribuire alle persone a bordo. Quest’ultima è l’immagine drammatica diffusa dalla Ong spagnola sui social

mercoledì 11 novembre 2020

pc 11 novembre - Autostrade: risparmio sulla sicurezza per aumentare i profitti, ma questa è la normalità del sistema dei padroni

Il problema non è cambiare la concessione ad un altro gruppo imprenditoriale meno "arrogante" ma cambiare il sistema del potere statale borghese che è fondato sulla corruzione e non sugli interessi della collettività.

I giudici parlano di: spregiudicata linea imprenditoriale improntata alla sistematica riduzione della manutenzione della rete autostradale... per far contenta l'azienda

Autostrade, l’ad di Edizioni Holding Gianni Mion: “Le manutenzioni? Più passava il tempo meno facevamo. Così distribuiamo più utili e Gilberto e tutta la famiglia erano contenti”

E i numeri parlano chiaro... dal 1999 al 2019 ha portato a casa 9miliardi e 200 ad Atlanta holding dei Benetton

ANSA.it

Arrestati manager ed ex vertici di Autostrade. Castellucci ai domiciliari.
L'indagine sui pannelli fonoassorbenti è una costola nata dall'inchiesta sul crollo del ponte Morandi.
La Guardia di finanza ha eseguito una serie di misure cautelari nei confronti di ex vertici e di alcuni degli attuali manager di Autostrade per l'Italia. Sarebbero 6 le misure cautelari.

Le accuse ipotizzate sono attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture. 

Ai domiciliari l'ex Ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci, e Michele Donferri Mitelli e Paolo Berti, rispettivamente ex responsabile manutenzioni e direttore centrale operativo dell'azienda.  I tre attuali dirigenti interdetti per 12 mesi sono Stefano Marigliani, già direttore del primo tronco di

pc 11 novembre - ArcelorMittal Genova: vittoria parziale degli operai contro il fascismo padronale. Ritirati 1 licenziamento su 3 e le sospensioni

Arcelor Mittal Genova: dopo il blocco dei cancelli, uno sciopero e un corteo arrivato sotto la Prefettura di Genova, l'azienda ritira un licenziamento e la sospensione (senza stipendio) ai 250 operai.

E' una vittoria parziale perchè rimane il licenziamento per gli altri 2 operai che non giustifica la decisione della Fiom di fermare lo sciopero e i blocchi ai varchi dell'azienda


La Fiom contro ArcelorMittal: "Dopo il fascismo, metodi come la serrata non si sono praticamente più visti"

Tre metalmeccanici sono stati mandati via dall’azienda perché accusati di aver “adibito impropriamente a refettorio” una sala di cui avevano le chiavi. In solidarietà ai colleghi licenziati, mentre spiegava le

pc 11 novembre - Sicilia: 57 padroni denunciati per violazione di diverse leggi: lavoro nero, sicurezza sul lavoro, video sorveglianza abusiva, mancata prevenzione antiCovid…

È chiaro che l’attenzione concentrata sugli effetti del coronavirus rischia di “distrarre” da tante altre notizie che riguardano la realtà quotidiana vissuta da milioni di lavoratrici e lavoratori innanzi tutto!

I padroni di cui si parla nel titolo (non sappiamo se grandi, medi o piccoli, ma molto probabilmente si tratta di quelli piccoli!) sono gli stessi che piangono miseria, manifestano a gran voce nelle piazze e pretendono aiuti dallo Stato!

Ma, come tanti altri che incappano di volta in volta nei controlli a campione, purtroppo rari, si tratta di veri e propri delinquenti, e l’articolo pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia, che riporta il risultato delle ispezioni dei carabinieri in diverse aziende in Sicilia (ma nelle altre regioni non è tanto differente) è abbastanza chiaro su questo.

“… sono stati eseguiti ben 129 accessi ispettivi in altrettante aziende che lavorano in vari settori che vanno dall'edilizia - con particolare attenzione per chi ha appalti pubblici - alla filiera della ristorazione e all'agricoltura.” dice il GdS, che continua: “Per 57 datori di lavoro è scattata la denuncia in stato di libertà per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per aver installato sistemi di videosorveglianza abusivi.”

Si tratta di violazioni che mettono in serio pericolo la vita stessa dei lavoratori, che spesso la perdono! ma per le leggi esistenti i padroni vengono denunciati “in stato di libertà”!

Venticinque imprese sono state destinatarie di provvedimento di sospensione per aver impiegato più del 20% della forza lavoro non in regola. Su 383 lavoratori identificati, 84 erano in nero.

Fra lavoro nero e incentivi statali di fatto la manodopera è gratis… ma ai padroni non basta.

“… 14 aziende non erano in regola con le prescrizioni anti-Covid: dipendenti non muniti di mascherine e guanti, mancato rispetto del distanziamento interpersonale, assenza di documentazione informativa sui comportamenti da tenere sui luoghi di lavoro.”

Come si vede questi padroni che gridano “tu ci chiudi, tu ci paghi” di fatto, loro, non pagano proprio niente!

Ma non solo, a loro i carabinieri riservano un trattamento di favore! Hanno agito mantenendo “un clima di lealtà e confronto costruttivo”… leggiamo infatti: «Le attività ispettive sono state improntate ad un approccio collaborativo, per il ripristino della legalità e la prevenzione di condotte future - si legge in una nota del comando provinciale Palermo - In un clima di lealtà e confronto costruttivo…” Ma l’aiuto non era ancora abbastanza per i carabinieri che “hanno cercato di indottrinare ed indirizzare gli imprenditori, per meglio districarsi nella fitta maglia di norme che disciplinano la prevenzione anti-Covid. Solo nelle situazioni più gravi è stata avanzata proposta all'autorità prefettizia per la sospensione delle attività»!

E quanto gravi erano queste situazioni!

Ma guarda caso lo stesso trattamento non viene riservato ai lavoratori. Lo Stato qui usa come sempre due pesi e due misure: “Tra i lavoratori «in nero», tre sono risultati percettori di reddito di cittadinanza: per loro oltre alla denuncia in stato di libertà è scattata la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme già percepite ed il blocco delle successive erogazioni.”

pc 11 novembre - CHI E' LA PFIZER - LA CASA FARMACEUTICA CHE HA ANNUNCIATO IL VACCINO ANTI COVID? Alcune notizie

Pfizer Inc. è un'azienda farmaceutica statunitense. È la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. La società ha sede a New York, è quotata alla Borsa di New York e fa parte dell'indice Dow Jones dall'8 aprile 2004.

La Pfizer vanta la più grande organizzazione di ricerca e sviluppo dell'industria farmaceutica grazie alla sua divisione Pfizer Global Research and Development. Malgrado ciò gli investimenti nella ricerca sono stati ridotti, dai 10,5 miliardi di dollari del 2008 e ai 9,4 del 2010, mentre nel 2011 si è passati a 6,5-7 miliardi. La riduzione dei costi che Pfizer ha fatto a partire dal 2003 (anno dell'acquisizione di Pharmacia) è andata a danno dell'occupazione. Infatti, la multinazionale ha ridotto la propria forza lavoro di circa 40.000 unità in questi anni. I dipendenti della società, all'inizio del 2011, si sono ridotti a circa 110.600.[1]

Le aree terapeutiche strategiche per Pfizer sono: antinfettiva, cardiovascolare, urologia, sistema nervoso centrale, trattamento del dolore e dell'infiammazione (reumatologia, emicrania, dolore neuropatico), endocrinologia, oftalmologia e oncologia. Alcune di queste aree, a partire dal 2011, saranno ridimensionate alla luce dei tagli economici decisi nella R&D.[1] Accanto al settore farmaceutico, la Pfizer è inoltre presente nell'area veterinaria (Pfizer Animal Health).[2]

Nel 2009 Pfizer si è dichiarata colpevole della più grande frode nella storia della sanità degli Stati