pc 18 aprile - Palestinese Prisoners Day, un video di solidarietà con le migliaia di palestinesi detenuti da Israele come prigionieri politici.


Quest'anno i prigionieri politici palestinesi affrontano la minaccia extra di #Covid19. Il servizio della prigione israeliano si rifiuta di fornire protezione, limitando ulteriormente i loro diritti.

Demand the release of Palestinian political prisoners

The Covid-19 pandemic poses an unprecedented threat to the lives and safety of Palestinian political prisoners. Join us and Palestinian human

pc 18 aprile - Bonomi il falco... o un avvoltoio?

Il nuovo presidente di Confindustria Carlo BonomiCi occuperemo più approfonditamente la prossima settimana di Bonomi e il significato della sua elezione a Presidente della Confindustria, una elezione attesa ma inattesa e perfino sospetta per la dimensione del sostegno ricevuto, inusuale negli ultimi anni nell'elezione dei Presidenti della massima organizzazione dei padroni..
Ci sarà una ragione di tutto questo in piena crisi coronavirus, tenendo conto che Bonomi è finora presidente dell'Assolombarda, cioè capo di quei padroni di Milano, Bergamo, Brescia,, epicentri della trasformazione della pandemia in strage?

da il manifesto stralci

Trionfa il falco Bonomi e subito attacca governo e sindacato

Confindustria. Il capo di Assolombarda lodato da tutta la destra. La prima uscita sarà l'incontro chiesto a Conte da Cgil Cisl Uil
Carlo Bonomi è il nuovo presidente di Confindustria. È stato eletto con ben 123 voti su 193, doppiando Licia Mattioli, accreditata alla vigilia di una rimonta non concretizzata. Chi sperava che le

pc 18 aprile - Jean Paul Sartre - quando un intellettuale/filosofo si mette in gioco per davvero

40 anni fa la sua morte. 
Il 15 aprile 1980 all’ospedale Broussais di Parigi dove era ricoverato da settimane, muore Jean-Paul Sartre. Quattro giorni dopo, il 19 si convoca spontanea una moltitudine che vuole dare un ultimo saluto all’intellettuale più importante del dopoguerra francese. Simone de Beauvoir, la compagna di una vita, descrive il momento del funerale nella Cerimonia degli adii: «C’era una folla immensa, circa cinquantamila persone, soprattutto giovani nel complesso, lungo tutto il tragitto, la folla fu disciplinata e calorosa. ‘È l’ultima manifestazione del ’68’ disse Claude Lanzmann. . Quel giorno, una marea silenziosa e commossa, percorre i tre chilometri fino al cimitero per rendere un omaggio all’intellettuale dell’engagement, dell’impegno sociale e politico.
Il filosofo Revault d’Allonnes racconta che quando suo figlio tornò dal cimitero di Montparnasse gli disse: «Vengo dalla manifestazione contro la morte di Sartre». Quasi un corteo di protesta, ma forse non l’ultimo del ’68 come credeva Lanzmann. 
Nei processi storici è sbagliato porre la parola fine, la storia è complessa e spesso ciò che sembra finito riappare in altre forme e contenuti. La fine implica una rottura, ma discontinuità o continuità sono solo parole, termini con cui cerchiamo di capire i fatti reali, sono la forma che ricevono gli eventi nella costruzione della realtà.
...Sartre rifiuta i vincoli dell’accademia, le sue idee circolano per strada, nei caffè, nelle manifestazioni, nei saggi, nelle pièce di teatro, nella narrativa, nei giornali e le riviste. Un intellettuale di strada che non ha mai accettato premi né riconoscimenti, rifiutando perfino nel 1964 il Nobel per la letteratura.....
...nel ’68 è stato tra i pochi e i primi intellettuali invitati a parlare all’università occupata. ...quando arrivò alla Sorbona l’assemblea era gremita e sulla lavagna c’era scritto: «Sartre, per favore, sii breve"
...Sartre a fronte della repressione di Stato sostiene l'organizzazione maoista la Gauche Proletarienne e diviene direttore de ' la cause du peuple'

pc 18 aprile - Fincantieridi Riva riapre... ma trova lo sciopero!

Dopo tre settimane di chiusura, lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso è in procinto di riprendere l’attività. A meno di nuove frenate, lunedì i cancelli riapriranno. Nella ripresa graduale, come è stata annunciata, i primi a fare il loro ingresso saranno i dipendenti diretti: tra il 20 e il 30 per cento dei 790 totali. Martedì si aggiungeranno i lavoratori delle ditte esterne, per un altro 20 per cento circa. Un numero preciso non è stato reso noto. E proprio sul balletto di cifre – chi dice 250 lavoratori, chi 600 - si è generata la protesta di Fiom, che per il primo giorno della Fase 2 ha proclamato otto ore di sciopero

«Nonostante a livello nazionale si sia firmato l’accordo per estendere la cassa integrazione fino al 3 maggio, la direzione aziendale del cantiere di Riva vuole forzare la mano imponendo una riapertura che pare tutto fuorché pianificata e graduale – dichiara Paolo Davini, segretario territoriale Fiom - Troppe cose non tornano. Alla nostra richiesta di fornirci il numero esatto dei lavoratori che da lunedì entreranno nel sito, l’azienda ha risposto con percentuali generiche. Facendo i calcoli, potrebbero entrare 600 persone. Non conoscendo il numero dei lavoratori coinvolti, specie quelli dell’indotto, ci è impossibile valutare il rischio di contagio in relazione alle misure di sicurezza previste. E poi ci chiediamo: chi controllerà il numero degli ingressi? Cosa succederà la settimana successiva, dal 27 al 30 aprile?».
La protesta di Fiom poggia anche sull’esito del sopralluogo di mercoledì scorso compiuto dal comitato di cui fanno parte anche i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls). «Non tutte le mascherine sono a norma, in tutto il cantiere risultavano 20 erogatori di gel disinfettante, le condizioni a bordo del nuovo pattugliatore non sono state verificate - incalza Davini - Se ci dovessero essere problemi riterremo responsabili la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali che avvallano questa operazione».

pc 18 aprile - A Genova navi con armi - '“A questi signori importa solo il loro profitto e non si fermano davanti a niente"

Carri armati su una nave in porto a Genova, denuncia del Calp: “Generi di prima necessità?”

Genova. Il Calp, collettivo autonomo dei lavoratori portuali di Genova, torna a protestare per lo scalo, nel porto di Genova, di una delle cosiddette “navi delle armi”, ossia di un cargo – la Bahri Abha – che trasporta materiale bellico, in questo caso carri armati, destinato ai territori di conflitto come Siria, Yemen, Kashmir.
“Ad oggi in Italia ci sono circa 170000 persone colpite dal virus e più di 20000 morti, nonostante le misure adottate dal governo ogni giorno si segnalano tra i 3 e 4000 nuovi casi è più di 500 decessi. Questa pandemia causa morte, mette in ginocchio l’economia, allarga la maglia della povertà a sempre più persone. Molte categorie sono costrette a rischiare il contagio per non fermare la produzione e distribuzione dei generi di prima necessità” scrivono i portuali del Calp, che in passato hanno anche organizzato manifestazioni di protesta attiva per evitare lo scalo di queste navi a Genova.
“Possiamo stare tranquilli perché abbiamo una classe imprenditoriale e dirigenziale molto seria che tutela i propri cittadini e lavoratori con responsabilità, responsabilità vista da tutti nel far rischiare la propria incolumità a medici, infermieri, oss e volontari non garantendogli gli strumenti necessari allo svolgimento del loro prezioso lavoro – si legge nella nota, sarcastica – ci troviamo nel porto di Genova a lavorare sull’ennesima nave Bhari (Abha) che ovviamente trasporta generi di prima necessità, cioè decine di mezzi blindati venduti dall’industria Usa per alimentare guerre criminali in Siria, Yemen, Kashmir e così via”.
“A questi signori importa solo il loro profitto e non si fermano davanti a niente e nessuno, tanto che per proteggere i loro interessi dispiegano forze dell’ordine in numero cospicuo fuori e dentro il terminal in un momento , vista l’emergenza , dove forse sarebbe meglio fossero al servizio dei propri concittadini”, denunciano dal Calp.               

pc 18 aprile - Amazon di Torrazza, è sciopero!

«Nel silenzio assordante delle istituzioni, ci si continua ad ammalare»

La metà dei lavoratori dello stabilimento Amazon di Torrazza Piemonte ha aderito allo sciopero indetto questa mattina, venerdì 17 aprile, davanti ai cancelli dalla Filt Cgil. A comunicarlo lo stesso sindacato. «I lavoratori sono circa 1.200, dei quali 400 con contratto di somministrazione, ma in questo periodo c’è un forte assenteismo- sottolinea Simona Cavaglià della Filt Cgil -. Nel silenzio assordante delle istituzioni e del prefetto al quale abbiamo ripetutamente segnalato i pericoli per la salute dei lavoratori di Amazon, ci si continua ad ammalare di Covid 19». Uno sciopero indetto dopo lo stato di agitazione seguito alla comunicazione di quattro dipendenti positivi al coronavirus . «Non abbiamo avuto risposte nè dall’azienda nè dal prefetto e dalle istituzioni – dice ancora Simona Cavaglià-. In Amazon si vende di tutto e i ritmi di lavoro all’interno dei magazzini e tra i corrieri sono forsennati. Se queste sono le premesse alle riaperture delle attività, in Piemonte i contagi non potranno che aumentare».

pc 18 aprile - DALL'INDIA CI SCRIVONO: COM'E' LA CONDIZIONE DELLE DONNE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS?



Dopo la pubblicazione del video del MFPR - che riproponiamo - e del documento:
LA CONDIZIONE E LA NECESSARIA LOTTA DELLE DONNE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Ci scrive una giornalista dall'India:
Gentile MFPR, Voglio scrivere un articolo in base al tuo rapporto. Ecco le mie domande 1. Le donne italiane formeranno un partito politico guidato dalle donne per rappresentare e dare voce alle questioni relative ai diritti delle donne, soprattutto nel contesto della situazione di Covid19? 2. Covid19 ha colpito le donne più degli uomini? In tal caso, in che modo? 3. Esistono dati che possono essere citati per mostrare come le condizioni delle donne sono peggiorate durante la crisi di Covid19 4. Le donne italiane mobiliteranno anche le donne europee per garantire che il mondo post-Covid19 sia veramente uguale per genere e anche generazionale?

RISPOSTE

pc 18 marzo - LA CGS RIBADISCE LA LINEA DI DIVIETO DI SCIOPERO E SANZIONI - NON DEVE PASSARE, SERVONO INIZIATIVE UNITARIE

La Commissione Garanzia Sciopero con la nota che riproduciamo ha ribadito la volontà di applicare pesantissime sanzioni per lo sciopero delle donne del 9 marzo. 
Questa posizione che riguarda ora tutti gli scioperi, non ha alcuna base nè legata all'emergenza coronavirus, nè giuridica; in realtà si vuole usare l'emergenza per cominciare ad attaccare in generale il diritto di sciopero. 
La CGS diventa così la "voce e il braccio del padrone"; sanno bene che i loro piani di far lavorare senza sicurezza e aprire tutte le fabbriche anche "non essenziali" scatenerà inevitabilmente nuovi scioperi dei lavoratori.
Per questo, questo provvedimento della CGS non riguarda solo lo Slai cobas sc che lo ha ricevuto ma tutti, e in primis i sindacati di base.
Non possiamo lamentarci dopo della repressione e non impedire ora che vada avanti questo attacco.
Lo Slai cobas sc ha lanciato una proposta/appello a tutti i sindacati di base, agli organismi dei lavoratori, alle associazioni di lotta a rispondere unitariamente. 
Dobbiamo dire che finora solo il gruppo di lavoro del 'Coordinamento lavoratrici/lavoratori autoconvocati per l'unità della classe' ha risposto condividendo la necessità di una risposta unitaria e comunicando un approfondimento sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi/settori essenziali.
Mentre l'Usb - anch'essa destinataria di un provvedimento simile della CGS per lo sciopero del 25 marzo - pensa evidentemente che ognuno fa per conto suo.
Noi pensiamo, invece, che occorre ora una battaglia larga, interna all'unica linea giusta: "toccano uno, toccano tutti"

RIPORTIAMO LA NOTA INVIATA ALLA CGS DA SLAI COBAS per il sindacato di classe:  

Alla COMMISSIONE GARANZIA SCIOPERO
All'att.ne Presidente Giuseppe Santoro Passarelli
15.4.20

OGGETTO: Opposizione alla Delibera n. 20/56 del 16.3.20
La scrivente O.S. in riscontro alla Delibera, in oggetto indicata, osserva quanto segue:
1) E' la prima volta nella storia della Repubblica che viene bloccato uno sciopero a livello nazionale
2) L’iniziativa del Garante va oltre le competenze di codesta CGS che riguardano, come dalla Legge 146/90 e successive modificazioni, il rispetto delle norme di autoregolamentazione dello sciopero nei

pc 18 aprile - Blocco degli affitti e del pagamento delle utenze, casa per tutt*!


Lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce e partecipa alla campagna nelle città in cui è presente 

info slaicobasta@gmail.com


Blocco degli affitti e del pagamento delle utenze, casa per tutt*!
In piena emergenza economica causata dal lockdown per contrastare la diffusione del Covid 19, il governo non ha previsto alcuna tutela per chi non è in grado di sostenere il costo dell’affitto e delle utenze.
Il blocco degli sfratti esteso fino al primo settembre, non risolve infatti il problema delle insolvenze.
Organizziamoci insieme per ottenere:
◾Blocco degli affitti, del pagamento delle utenze e soluzioni abitative per tutti;
◾Reddito incondizionato per tutti coloro che sono rimasti senza entrate economiche o senza lavoro, che preveda un’integrazione specifica a sostegno delle spese per l’abitazione che possa comprendere anche chi, per necessità, si è rivolto al mercato nero dei posti letto;
◾Un provvedimento specifico che impedisca di intimare sfratti per le morosità accumulate durante il periodo dell’emergenza sanitaria.
La campagna Vogliamo tutto mette a disposizione uno sportello di consulenza e organizzazione, attivo da lunedì a venerdì dalle ore 15 alle ore 17 chiamando il numero 320.8224926 o scrivendo a movimentoabitareroma@gmail.com
In allegato la lettera da inviare ai proprietari di casa, al sindaco, al ministero delle Infrastrutture e al Governo.
Vogliamo Tutto

pc 18 aprile - Martedì 21 aprile le sedi Slai cobas per il sindacato di classe sono aperte - info slaicobasta@gmail.com

Slai cobas per il sindacato di classe Bergamo
fabbriche e posti di lavoro dove siamo organizzati e interveniamo
sindacatodiclasse@gmail.com
Tenaris

Brembo
Evoca
Montello

Elcograf

Maschio ns
Enginia
Sab/Il tricolore
Belgravia
Bonduelle
Magazzini Italtrans

Magazzini MARR
Pink Frogs
Humanitas Gavazzeni

Slai cobas per il sindacato di classe Milano
cobasintcobasint@tiscali.it
Sanità - Istituto Tumori Milano
Lavoratrici slai cobas scuola/poste/
Rete nazionale salute e sicurezza in fabbrica e posti di lavoro
Attività di solidarietà repressione/carcere
Attività di solidarietà internazionale

Slai cobas per il sindacato di classe Ravenna
cobasra@gmail.com
Marcegaglia/Eni
altre fabbriche e posti di lavoro del territorio
Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e territorio

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto 
slaicobasta@gmail. com
ArcelorMittal/ex Ilva
appalto AM/ex Ilva
Cementy Italia - gruppoItalcementi
Arsenale/appalto
Leonardo/appalto Leonardo
appalti comunali
cimiteri
pulizie amat
asili/scuole statali
verde pubblico e raccolta differenziata
slai cobas lavoratrici
slai cobas migranti
rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e territorio

SlaiCobas per il sindacato di classe Palermo 
cobas_slai_palermo@libero.it
cooperative sociali e lavoratrici precari
scuole, personale Ata
policlinico
Fincantieri
ex Fiat Termini Imerese - Blutec
lavoratrici slai cobas palermo
rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

pc 18 aprile - Stato di emergenza - scontri per rivolta per fame in Sudafrica

Hier mardi, la police sud-africaine a tiré des balles en caoutchouc et des gaz lacrymogènes lors d’affrontements avec des habitants de Cape Town qui exigeaient la livraison des colis alimentaires promis pour la durée du confinement. Une foule en colère a affronté la police, lancé des pierres et érigé des barricades dans les rues avec des pneus en feu. L’Afrique du Sud est actuellement au milieu d’un confinement de cinq semaines pour freiner la propagation du coronavirus qui a jusqu’à présent infecté plus de 2.400 personnes. Le président Cyril Ramaphosa a promis de fournir des produits de base tels que de l’eau et des vivres aux Sud-Africains les plus pauvres. De nombreuses personnes, en particulier celles qui travaillent dans l’économie informelle, sont incapables d’exercer leur métier et ont perdu des revenus en raison de l’isolement qui est entré en vigueur le 27 mars.
Les affrontements à Cape Town

pc 18 aprile - Coronavirus: disastro Piemonte, una nave in tempesta con i comandanti sottocoperta - Un contributo


Enzo Pellegrin
16.4.2020
Persino la stampa mainstream non può più nascondere la situazione grave dell’epidemia in Piemonte.
Piemonte, malato d’Italia”, è la titolistica più frequente. I dati conferiscono alla regione subalpina il secondo posto nazionale per numero di contagi. Secondo i dati diffusi dalla protezione civile nazionale il 16 aprile ci sono 13783 persone positive, mentre in Emilia Romagna ci si ferma a 13663. Nel bollettino diffuso dall'Unità di crisi si annuncia che sono 19mila e 261 persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte, più 815 complessivi rispetto a mercoledì. La provincia di Torino registra un escalation di contagi dall'inizio dell'emergenza, 420 in un solo giorno, mentre non calano di giorno in giorno le persone decedute, portando alla funesta cifra di 2146. “Il 60 per cento dei casi sono riscontrati nelle case di riposo dove sono state segnalate forti criticità e presenza di pazienti sintomatici, mentre il restante 40 per cento riguarda il resto della popolazione piemontese” precisano sempre dall'Unità di Crisi.
Ciò che è differente dal resto della nazione è proprio la curva dei casi.
Ringraziando l’amico fisico dr. Emanuele Negro, per l’elaborazione ed il commento tecnico dei dati forniti dalla Protezione civile , può affermarsi che in Piemonte, dalla data 17 marzo, vi sia una crescita lineare del numero dei casi epidemici: ogni giorno si aggiungono circa 400 - 600 casi in più di quelli del giorno precedente. Sul profilo social del predetto (https://www.facebook.com/ema.a.negro ) si trova periodicamente l’analisi dei dati e l’elaborazione

venerdì 17 aprile 2020

pc 17 aprile - Speciale Proletari Comunisti - 11 - IN QUESTA LUNGA EMERGENZA LA RESPONSABILITA' DI NOI COMUNISTI

I comunisti devono "approfittare" di questo periodo per impegnarsi di più e meglio, per attrezzarsi; fare cose che normalmente non si riesce a fare: scrivere, fare inchiesta, studiare in maniera quotidiana e disciplinata; mentre continuano a stare in contatto con proletari e compagni, e fare nelle forme diverse il lavoro di massa tra lavoratori e masse popolari, a sostenere le loro lotte.
Noi comunisti dobbiamo lavorare come sempre, pur nelle condizioni date. Non è sospesa la attività sindacale, la denuncia e propaganda politica, l’uso degli strumenti per fare questo lavoro. Il disorientamento tra le masse, portato dall'azione scellerata e criminale della borghesia e dei mass media, come da personaggi che si spacciano da esperti, è grande e soffocante; ma questo deve e può essere contrastato da una costante azione di chiarezza, orientamento, che però richiede un approfondimento, comprensione più scientifica da parte dei comunisti e delle avanguardie proletarie, usando prima di tutto la nostra scienza di parte, il marxismo-leninismo-maoismo che ci da le chiavi per capire anche il perchè del coronavirus.

Se padroni e governo, nonostante continuino contagi e morti, per difendere i profitti vorranno aprire tutte le fabbriche, con la piena collaborazione/cogestione dei sindacati confederali, questa deve essere una “pietra che gli deve ricadere sui piedi”. Queste fabbriche, posti di lavoro vedranno i comunisti lì,

pc 17 aprile - 18 aprile, dalle ore 10 alle ore 18, iniziativa per la libertà - NON Saremo Prigionieri PER Sempre!



NON SAREMO PRIGIONIERI PER SEMPRE

I 14 morti sono nostri padri, nostri figli, nostri fratelli, nostri compagni. E lo sono i morti di covid19 e di malasanità penitenziaria. E lo sono i massacrati di questi giorni nelle galere di mezza Italia per aver chiesto una mascherina, l'igienizzante, il tampone. Massacrati dopo aver visto portare via il compagno di cella con 40 di febbre; per aver preteso il distanziamento sociale imposto in tutto il mondo; massacrati per aver chiesto di essere trattati secondo legge. Non sappiamo ancora quando finirà l'emergenza, ma finirà, e per allora preparatevi a riceverci perché verremo a chiedervi conto del perché i detenuti hanno dovuto subire tutto questo, perché gli avete riservato questo trattamento? Questa non è Giustizia e non è nemmeno vendetta, perché la vendetta si consuma tra vittima e autore; lo Stato è chiamato a fare Giustizia nel rispetto dell' uomo e dei suoi diritti e in questo momento il governo sta tradendo lo Stato di diritto e la Costituzione; sta violando le sue stesse leggi. Non cercate capri espiatori tra i detenuti, i familiari e i solidali: avete seminato panico e paura senza adottare misure di prevenzione; non agitate teoremi di regie occulte nelle rivolte e nelle proteste: avete soffiato sul fuoco della disperazione e state continuando a farlo con trasferimenti criminali e pestaggi massivi di detenuti inermi. Una mattanza.
Non sappiamo ancora quando, ma verremo a chiedervi conto delle vostre responsabilità nelle opportune sedi giudiziarie. La legge è uguale per tutti!
Chiediamo ai parlamentari che non vogliono essere complici, di andare a fare le visite nelle carceri, di aprire una commissione d'inchiesta sui morti, sui pestaggi e sugli abusi che stanno avvenendo in questo periodo.

Infine, vista l'incapacità del ministro Bonafede nel gestire l'emergenza nelle carceri-incapacità che sta mettendo a rischio sia la vita dei nostri familiari, sia quella del personale e delle rispettive famiglie, vi chiediamo di intervenire urgentemente affinché le carceri vengano svuotate almeno fino a quando l'emergenza sanitaria non sarà rientrata, come stanno facendo in tutti i paesi del mondo. Fate in mondo che l'Italia, da culla del diritto, non si trasformi nella sua tomba.

I familiari e i solidali dei cittadini privati della libertà ma portatori di diritti costituzionali.

 inondiamo il parlamento e il senato con questa mail perché non possiamo permettere che vengano ignorati.
Che ognuno invii mail ai parlamentari e ai senatori eletti nella propria regione.

pc 17 aprile - Marx-Capitale - Coronavirus: far avanzare la chiarezza e la coscienza teorica per avanzare nella pratica

Dopo la lezione-conferenza tenutasi il 26 marzo, con la partecipazione collegata di operai, lavoratori, militanti di diverse città italiane, che è parte e sostituisce in questa fase i 'gruppi di formazione operaia' attivi negli ultimi 2 anni per iniziativa di Proletari Comunisti,
ora è il tempo di lavoratori, lavoratrici, e militanti che con interventi, e domande entrano in campo, chiedendo risposte scientifiche per orientarsi e costruire la loro autonomia proletaria nel mare delle fake news consapevoli o inconsapevoli che ammorbano il mondo operaio e proletario, anche quando si travestono da posizioni di classe o comuniste
Di Marco ha cominciato a tessere la tela delle risposte in un lavoro in progress che continua con altri due appuntamenti - è disponibile una nuova registrazione per chi la richiedesse sempre a pcro.red@gmail.com. 
Lo stile di lavoro del gruppo prevede che i partecipanti e tutti coloro che seguono la lezione, possano intervenire successivamente con quesiti, commenti, interventi in forma scritta e inviati a 
pcro.red@gmail.
Se pure volta alla formazione di base dei compagni e compagne facenti riferimento a proletari comunisti, i gruppi sono aperti a tutti i compagni che la concepiscono non tanto come 'cultura generale o generico contributo al dibattito' ma servizio al servizio della militanza proletaria e comunista che per noi, come è indicato nella puntata di FORMAZIONE OPERAIA on line di giovedì 16, significa militanza al servizio del popolo in senso marxista-leninista-maoista.
Porte aperte, per così dire... ma non spalancate!

la lezione iniziale del 26 marzo la trovate su

pc 17 aprile - Solidarietà con Gabriele Sarti da slai cobas per il sindacato di classe


La nostra massima solidarietà a Gabriele Sarti. 
E' un pericoloso esempio che le aziende vogliono dare al padronato. 
Ma per noi tutti con l'impegno di ognuno deve essere l'esempio che questi sporchi attacchi vengono respinti e che la solidarietà di classe vince. 
Il licenziamento deve essere immediatamente ritirato, e la legittima richiesta di Gabriele di massima sicurezza per i lavoratori deve trovare piena attuazione. 
E' l'azienda che deve essere denunciata. 

Slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale 


Con Gabriele Sarti contro l’arroganza aziendale!
Contro ogni forma di rappresaglia padronale!
Per la reintegrazione di Gabriele!
Tutto il paese sta vivendo una situazione di emergenza a causa del “corona virus”. Questa emergenza ha pesanti ricadute su vari aspetti della quotidianità di ciascuno di noi. Riteniamo necessario soffermarci su quanto accade nel mondo del lavoro. La volontà padronal/governativa, assecondata di fatto dai sindacati confederali, di salvaguardare i profitti è stata messa in discussione da scioperi e astensioni tenuti in varie parti del paese. Queste iniziative hanno messo al centro la difesa della salute

pc 17 aprile - Sanità - Costruiamo una piattaforma unica dei lavoratori della sanità

La proposta dello slai cobas per il sindacato di classe - sanità Milano - info cobasint@tiscali.it

NOI OPERATORI SANITARI CONOSCIAMO BENE QUAL’È LA REALTA' IN CUI CI FANNO LAVORARE, A CONTAGIARCI E A CONTAGIARE, A MORIRE!

SANTI ED EROI SUI GIORNALI, CARNE DA MACELLO IN CORSIA!

Medici e infermieri e tutti i lavoratori della sanità non si possono permettere di aspettare risorse che non arrivano; non possono permettersi di continuare a stare zitti e a farsi zittire.

ABBIAMO IL DIRITTO DI CHIEDERE E PRETENDERE QUELLO CHE SERVE PER LA NOSTRA PROTEZIONE, PER QUELLA DEI PAZIENTI E PER NON CONTAGIARE I NOSTRI CARI: 
QUI E ORA!

QUESTA LA PIATTAFORMA IMMEDIATA DELLO Slai  COBAS Sindacato di classe 

PER OPPORSI E RESISTERE ADESSO!
lavorando per UNIRE TUTTI I LAVORATORI E COSTRUIRE

pc 17 aprile - Speciale Proletari comunisti 10 - Su coronavirus, crisi e Rete dei comunisti!

Breve nota per il dibattito

Nel campo di coloro che si stanno cimentando con l’analisi dell’“emergenza coronavirus” e con le relative “soluzioni”, troviamo i compagni della Rete dei comunisti con i loro articoli pubblicati tra marzo e i primi di aprile, sul sito Contropiano.
I compagni che “rivendicano l’orgoglio” di essere appunto comunisti, con la loro analisi vogliono fare chiarezza tra i militanti in questo terribile frangente storico: “Siamo di fronte ad un fenomeno che per estensione e profondità non ha corrispettivi nella Storia universale contemporanea”, dicono, (questa eccessiva enfasi pervade quasi tutti i loro scritti), affinché questi militanti traggano delle parole d’ordine per l’azione politica!
Ma i marxisti vanno all’essenza della cosa per analizzarla. Fanno questo i compagni della Rete? Aiutano a fare chiarezza? No! anzi... Nonostante la valanga di analisi e declamazioni e critiche al “complottismo”, restano in superficie, creano ulteriore confusione e intorbidano le acque, e questo perché nonostante la smentita, il fondo della loro concezione, della loro “analisi”, è proprio di tipo “complottistico” e cioè una concezione antimaterialistica e antidialettica.
Qui ci limitiamo ad alcune battute che prendono in considerazione questo punto fondamentale, questa

pc 17 aprile - Cile. «Libertà ora per i 2.500 prigionier* politic* della rivolta!»

di Organizzazione dei Familiari e Amic* dei Prigionier* Politic* della Rivolta


Comunicato pubblico della OFAPP
La Corte d’Appello di Santiago ha emesso, il 9 aprile 2020, una risoluzione che ci indigna e costituisce una vergogna internazionale di fronte alla responsabilità storica che implicano il genocidio e il terrorismo di Stato.
Questa Corte nella sua risoluzione assolve 8 soggetti, modifica il delitto di 1, e diminuisce la pena di 9 individui, riconosciuti quali autori o complici dei crimini di cui li si accusa, relazionati a SEQUESTRI, TORTURE, SPARIZIONI E STUPRI  ACCADUTI

pc 17 aprile - Operai che non ci stanno - Rsu GKn

Non saremo foglie di fico della cosiddetta “fase due”.
O per capirci meglio: ma di che diamine di accordi stiamo parlando?

C'è una forza sociale in campo, pienamente schierata verso la fase due. E' Confindustria. La stessa che negli anni ha dettato lo smantellamento del sistema sanitario pubblico e che ha fatto di tutto per impedire un reale lockdown. Dovrebbero essere rintanati a temere commissioni di inchiesta e rabbia popolare. Sono invece pienamente in sella a chiedere, pretendere, disegnare la “fase due”.
E allora il rischio è evidente: il rischio che la “nuova normalità” determinata dalla pandemia contenga tutti i problemi che l'hanno causata, aggravati da una gestione “manageriale” e autoritaria. Chi è stato causa del problema, non dovrebbe essere chiamato ad essere soluzione. E invece non è così, a partire dalla famosa Task Force governativa: un organismo indefinito e spurio che vede a capo, non si sa in base a quale competenze, Colao (ex manager di Vodafone e consulente di un fondo di investimento finanziario).
E' evidente l'impronta “confindustriale” e “manageriale” della cosiddetta ripartenza: qualche posto

giovedì 16 aprile 2020

pc 16 aprile - Presidi di solidarietà sotto le carceri di Rebibbia e Bologna. A Roma 8 compagn* fermati e poi rilasciati. Info e solidarietà dal SRP


Compagn* e parenti dei detenuti in protesta davanti al carcere di Rebibbia, caricati e portati via dalla polizia.

Prima di presentarsi davanti al cancello dei colloqui, sospesi per le direttive anticontagio, i parenti hanno inviato una lettera alle autorità per sollecitare una risposta alla difficile condizione dei detenuti: "Non è una Pasqua comune - si legge nella lettera - ormai è ben chiaro a tutti che questo dannato virus trova terreno fertile in luoghi affollati e chiusi, il dramma di ciò che è accaduto all'interno delle residenze per anziani è agli occhi di tutti. Sappiamo che bisognerebbe fare uscire circa diecimila detenuti per raggiungere la capienza massima all'interno degli istituti di pena -

pc 16 aprile - FORMAZIONE OPERAIA - in tempi di corona virus - Chi sono e che fanno i comunisti - Mao: "I tre più letti"

Il lavoro oggi duro e tenace contro imperialismo e capitalismo

Mao Come Yu Kung rimosse le montagne 

...Le montagne sono alte, ma non possono diventare ancora più alte; ad ogni colpo di zappa, esse diverranno più basse. Perché non potremmo spianarle?"

il Partito comunista....ha deciso già da tempo di spianare queste due montagne. Dobbiamo essere perseveranti e lavorare senza tregua

...come ha sottolineato Stalin molto tempo fa, nel vecchio mondo esistono ancora tre grandi contraddizioni: la prima è la contraddizione tra proletariato e borghesia nei paesi imperialisti; la seconda è la contraddizione tra le varie potenze imperialiste; la terza è la contraddizione tra i paesi coloniali e semicoloniali e le metropoli imperialistiche (. Queste tre contraddizioni non solo continuano a esistere, ma si sono acutizzate ed estese...

l'ideologia dei comunisti in ogni aspetto del loro lavoro
 Mao: Al servizio del popolo

...Siamo al servizio del popolo, perciò non temiamo, se abbiamo dei difetti, che vengano messi in evidenza e criticati. Chiunque può mettere in evidenza i nostri difetti. Se ha ragione, li correggeremo. Se ciò che propone giova al popolo, agiremo di conseguenza....
...Se, nell'interesse del popolo, perseveriamo nel fare ciò che è giusto e correggiamo ciò che è sbagliato, le nostre file si ingrosseranno e si consolideranno sicuramente...

Internazionalismo e dedizione nel svolgere il proprio lavoro e professione come comunisti

Mao: In memoria di Norman Bethune

 ...Il leninismo insegna che la rivoluzione mondiale può avere successo solo se il proletariato dei paesi capitalisti appoggia la lotta di liberazione dei popoli delle colonie e semicolonie, e se il proletariato delle colonie e semicolonie appoggia la lotta di liberazione del proletariato dei paesi capitalisti (). Il compagno Bethune ha messo in pratica questa linea leninista...
..Questo è il nostro internazionalismo, l'internazionalismo con il quale ci opponiamo sia al gretto nazionalismo che al gretto patriottismo...
...il compagno Bethune era medico, aveva fatto della medicina la sua professione e migliorava di continuo le sue capacità...Lo spirito del compagno Bethune, la sua assoluta devozione verso gli altri senza la minima ombra di egoismo, si rivelava nell'altissimo senso di responsabilità verso il lavoro e nell'infinita premura verso i compagni e il popolo... 
...Ogni comunista deve imparare da lui. Non sono pochi coloro che mancano di senso di responsabilità nel lavoro, preferiscono i fardelli leggeri a quelli pesanti, lasciano quelli pesanti agli altri e scelgono per sé quelli leggeri. In ogni cosa pensano prima a se stessi e poi agli altri. Appena compiono un piccolo sforzo, si gonfiano di orgoglio e si vantano per paura che gli altri non se ne accorgano. Invece di essere pieni di affetto per i compagni e il popolo, sono freddi, indifferenti e apatici... In realtà, questi individui non sono comunisti, o almeno non possono essere considerati veri comunisti".

pc 16 aprile - LA LOMBARDIA NON SI E’ MAI FERMATA – MILANO NON SI E’ MAI FERMATA

Gallera, Fontana hanno alzato nei giorni scorsi, in prossimità dei giorni di Pasqua, alte grida per denunciare che “c’è troppa gente in giro”. In un crescendo di colpevolizzazione di comportamenti individuali “irresponsabili”, da diffusori dell’epidemia.
Le statistiche dicono che, a fronte di un alto numero di controlli, al massimo un 5% non rispetta le “regole”, fondamentalmente lo stare a casa - come ce lo ripetono gli operatori sanitari in prima linea nella lotta contro il coronavirus.
Il richiamo a contribuire a rallentare la diffusione del virus è di buon senso, ci si disciplina anche di buon grado. Si continua ad invocare l’uso delle mascherine, dei DPI, il ricorso ai tamponi, l’isolamento se si sospetta possibile contagio. Si continua ad affermare che bisogna difendere la prima linea di lotta al virus gli operatori sanitari - tutti diciamo noi perché ci sono anche OSS, addetti

pc 16 aprile - A PROPOSITO DELLA TRASMISSIONE DI REPORT SU HUMANITAS: E' STATA ATTACCATO L'AZIENDA NON I LAVORATORI - Da Slai cobas sc Bergamo

BEN NOVE GIORNI DOPO, HUMANITAS GAVAZZENI, DEL GRUPPO TECHINT (COME TENARIS) COMPERA UNA PAGINA DE L’ECO PER ATTACCARE E SMENTIRE REPORT
IN REALTÀ NIENTE RISPOSTE, SOLO UNA SOSPETTA DICHIARAZIONE D’INNOCENZA.
A CONFERMA, CHE NON È POSSIBILE RISTABILIRE LA VERITÀ E FAR PAGARE I COLPEVOLI, SENZA LA FORZA ORGANIZZATA DEI LAVORATORI.
Nostra inchiesta.

Si le parole possono ferire, anche profondamente. Ma solo quelle che possono essere comperate pagando una pagina di giornale, con i soldi dei profitti della sanità privatizzata.
Una pagina avvalorata dalla improbabile firma dei lavoratori, dal momento che Humanitas ha vietato ai lavoratori, minacciando importanti provvedimenti disciplinari, di parlare con la stampa, senza aver concordato i contenuti con la direzione.
Quindi per Humanitas, vige la dittatura di espressione, parlano solo quelli che esprimono il pensiero della direzione.
Una firma emblematica sotto una foto emblematica: i lavoratori non mostrano la faccia, l’azienda mostra le mascherine e protezioni, come un simbolo di perfezione, ma sono state distribuite a tutti solo a partire dal 17 marzo!!!

Il fatto di sottolineare (ancora una volta) la figura dell’infermiere eroe poco si sposa con il servizio di Report, che va a colpire soprattutto il discorso economico della sanità privata.
Il tentativo di accaparrarsi le simpatie dei lavoratori della sanità, tanto decantati in questo periodo

pc 16 aprile - Gli sciacalli padronali non si smentiscono mai - la Miroglio di Alba Piemonte

Con una comunicazione inviata alle tremila dipendenti della Miroglio Fashion impiegate negli oltre 900 negozi di abbigliamento femminile sparsi in tutta Italia con vari marchi  la Miroglio Fashion rifiuta di anticipare l’erogazione della cassa integrazione per Covid-19 destinata ai lavoratori sospesi a causa dell’emergenza epidemiologica.

«Un comportamento inaccettabile sempre, ancora di più in un momento drammatico per il Paese e per i lavoratori, colpiti dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19, e non coerente in presenza di codici etici aziendali che affermano l’interesse prioritario dell’azienda al benessere dei propri lavoratori» dice la filcams cgil
Ma l’azienda respinge fermamente l’accusa, sostenendo di non poter anticipare l’erogazione per legge. Secondo i vertici, infatti, nel caso di Miroglio Fashion e in relazione all’inquadramento nel settore «Commercio» e al contratto applicato alle dipendenti dei punti vendita, il decreto legge n. 18/2020 prevede che la tipologia di ammortizzatore da considerare sia quello della «Cassa integrazione guadagni in deroga». Ma in questa tipologia di cassa sarebbe previsto che il pagamento dell’indennità in favore delle lavoratrici possa essere effettuato esclusivamente in modalità diretta da parte dell’Inps, senza prevedere in alcun modo la possibilità o scelta dell’azienda di anticipare la quota di indennità di Cig in deroga per portala poi in compensazione ai contributi da versare.          

pc 16 aprile - A fronte delle responsabilità della Regione Lombardia è troppo poco quello che si chiede!

Milano2030 ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano

COMMISSARIARE LA SANITA’ LOMBARDA: VA FATTO ORA

https://www.change.org/p/commissariatelalombardia-va-fatto-ora​ 

Milano 2030 denuncia le scelte della Giunta lombarda, causa del gravissimo impatto del Covid19 in Lombardia, e chiede la nomina di un commissario ad acta per la sanità regionale.

La frammentazione dell’assistenza territoriale, la decisione di trasferire i malati di Covid19 nelle RSA, lo scarso coinvolgimento della sanità privata
lasciata libera di scegliere se e come collaborare, le cifre, esigue ai limiti del ridicolo, del

pc 16 aprile - Padroni e Regione Lombardia (RSA), responsabili della trasformazione della pandemia in strage

E ora vogliono riprendere da dove hanno lasciato il lavoro, con aperture indiscriminate di tutte le fabbriche e produzioni a rischio - cavandosela con mascherine e rintracciamenti...
A questo c'è intanto una sola soluzione resistenza operaia e popolare, riconquistandosi il diritto di sciopero e manifestazione in sicurezza.

Stabilizzazione e potenziamento di tutte le strutture sanitarie di emergenza in atto e loro estensione con massicce e definitive assunzioni di medici e lavoratori della sanità.
Difesa rigida di salute, salario, reddito garantito per tutti, case, e massima assistenza ai soggetti a rischio, con conservazione di tutti i posti di lavoro,
permessi di soggiorno e diritto/messa al lavoro di tutti i migranti sul territorio.

Colpire e inchiodare i responsabili, padroni e Regione e il loro sistema affaristico/corruttivo nella sanità - difesi innanzitutto dal fascio populista Salvini che con i suoi alleati gestisce da sempre la Regione ed è da sempre al servizio dei padroni del Nord nelle zone del massacro pandemico.

Lottare contro il governo PD/M5stelle e la sua fase 2, come contro ogni governo dei padroni italiani ed europei

Organizzare e sviluppare il sindacalismo di classe e di massa nelle fabbriche e nei posti di lavoro - contro il sindacalismo confederale che cogestisce la ripresa nell'interesse dei padroni

Organizzare 10 - 100 comitati popolari di lotta e solidarietà sociale su reddito, case, lavoro

Comunisti, proletari, organismi e centri sociali nel fuoco della lotta prolungata per cambiare i rapporti di forza  in fabbrica, posti di lavoro, territorio per
aprire la strada all'alternativa politica reale e al potere operaio e popolare

proletari comunisti/PCmItalia
pcro.red@gmail.com
aprile 2020

pc 16 aprile - Dagli assistenti igienico-personale Palermo: "Diamo il 100% vogliamo il 100%"

Una battaglia che si sta facendo in molte regioni 
L'immagine può contenere: il seguente testo "DIAMO IL 100% VOGLIAMO IL"
Educatoricontroitagli nazionale 
METTERE IN ATTO L'ART.48 DEL DL GOVERNATIVO 18/2020
Comunicato stampa
Centinaia e centinaia di Assistenti igienico-personale, IN SICILIA SONO RIMASTI FUORI DAI SERVIZI VERSO GLI STUDENTI DISABILI, A CAUSA DELLA SOSPENSIONE DELLE LEZIONI NELLE SCUOLE per l'emergenza Covid-19, E SENZA STIPENDIO A TUTT'OGGI DAL MESE DI MARZO 2020
Si trovano nella stessa situazione gli Assistenti all'autonomia e comunicazione sia che sia stato attivato o no nello specifico per questa categoria l'espletamento del servizio a distanza.
Gli Enti Locali devono dare immediata esecuzione all'art 48 del DL 18 del 17 marzo 2020 che li autorizza al pagamento delle somme spettanti per intero per i periodi di sospensione, considerato che si tratta di

pc 16 aprile - I braccianti servono, ma ora che non possono lavorare non si meritano neancheun euro

Mentre a Forlì:  Cinquanta euro al mese per raccogliere frutta e verdura o potare gli alberi, lavorando fino a 80 ore alla settimana. Così sono stati trattati circa 45 richiedenti asilo, in gran parte pachistani e afghani, sfruttati nei campi da un'organizzazione che li alloggiava in casolari senza acqua calda e con poco cibo e materassi a terra... 

Da Comitato lavoratori delle campagne
Anche di fronte all'emergenza COVID, si ripropongono gravi discriminazioni contro i braccianti immigrati nell'accesso ai sussidi governativi. Se da una parte l'imminente stagione di raccolta porta ministri del governo a disperarsi per la mancanza di manodopera, dall'altra le restrizioni dovute al COVID vengono applicate senza esitazioni anche a chi nei campi vorrebbe lavorare. Siccome l'impossibilità di andare a lavoro è un problema per tutti, il governo ha aperto due canali dedicati a

mercoledì 15 aprile 2020

pc 15 aprile - Il diritto di sciopero non si tocca - lo difenderemo con la lotta! Un contributo




«Addì 8 settembre 1887, si strinsero nella lega battellieri i mille lavoratori del mare insorti primi in Sardegna contro iniquo sfruttamento. Il popolo li seguì, affrontando miseria carceri, sacrifizi immensi, vittoriosamente». Questa lapide venne posta a Carloforte, in Sardegna (ce lo ricorda Vincenzo Bavaro sulla Rivista Giuridica del Lavoro) l’8 settembre del 1907 dall’associazione generale degli operai a ricordo della nascita delle prime associazioni in difesa dei diritti dei lavoratori. Tutto nacque lì. Fu la lega dei minatori di Buggeru, nel comune di Carloforte a indire lo sciopero del 4 settembre 1904 per protestare contro le schiavistiche condizioni dell’orario di lavoro. I carabinieri spararono sugli operai uccidendone tre. L’eccidio di Buggerru provocò la proclamazione del primo sciopero generale europeo da parte della Camera del lavoro di Milano. Era il 15 settembre 1904. Per la prima volta in Europa tutti i lavoratori si fermavano contemporaneamente, non uno sciopero di un settore o di una corporazione, ma un moto collettivo in cui tutti difendevano solidalmente i diritti di tutti.
L’essenza dello sciopero generale, la storia del movimento operaio che ne conseguì, erano già tutte

pc 15 aprile - Torino - lettera di 101 riders a Conte "Non c'è sicurezza.,,,

...Fermi subito anche la consegna del cibo a domicilio"

 "Chiediamo tutela della salute, sostegno al lavoro e al reddito"

La richiesta, molto forte, arriva direttamente dai 101 rider, che vanno alla carica direttamente del premier Giuseppe Conte. A lui infatti, e alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, è diretta la lettera ,,

Si legge nella lettera: "Le misure straordinarie prese dal Consiglio dei Ministri della Repubblica indirizzate al contenimento della diffusione del COVID-19 su tutto il territorio italiano includono la chiusura delle attività non essenziali. Nonostante ciò, a quanto pare non si è ritenuto opportuno fermare l'attività dei fattorini di pasti a domicilio, i così detti 'rider'. Questi lavoratori sono particolarmente esposti al contagio e possono diventare vettori nella diffusione del virus, dato che ogni giorno passano da tanti negozi e dalle case di tanti consumatori senza che ci sia alcun controllo che garantisca le misure minime di sicurezza, e sono costretti a farlo senza i DPI per l'emergenza, perché le aziende per cui lavorano non li forniscono".

Poi l'affondo, che riguarda le condizioni economiche a cui sono costretti gli addetti alle consegne a domicilio: "I rider - continua la lettera - sono privi di tutele reddituali: scontano la paradossale

pc 15 aprile - Grecia: Rivolta nel carcere femminile di Eleonas in seguito alla morte di una detenuta. Info solidale a cura di SRP

Tebe, Grecia: Rivolta nel carcere femminile di Eleonas in seguito alla morte di una detenuta - Dichiarazione delle recluse
Continua la rivolta nelle sezioni femminili del carcere di Eleonas, a Tebe. È scoppiata la mattina del 9 aprile 2020, a seguito della morte di una detenuta di 38 anni, che manifestava febbre e fiato corto e che è morta nel reparto dell'ala E, davanti a venti detenute. E' morta di coronavirus. Le altre prigioniere hanno dato fuoco a materassi e vestiti e nel frattempo venivano danneggiati anche i frigoriferi del carcere. Un procuratore è arrivato presso la struttura e un medico

pc 15 aprile - Giovedì 16 aprile ore 12 presenza solidale davanti il carcere di Rebibbia. Info solidale del SRP

Non può passare altro tempo.
Vogliamo tutte e tutti salvi, tutte e tutti a casa!

 MOBILITAZIONE DAVANTI AL CARCERE DI REBIBBIA
GIOVEDI 16 APRILE ORE 12
Come molte carceri anche quello di Rebibbia è stato teatro di rivolte e proteste. Lo stato ha risposto solo con false promesse e poche sono le persone che sono riuscite ad uscire dopo l'esplosione dell'emergenza sanitaria. 

pc 15 aprile - Amazon Torrazza/Piemonte focolaio di infezione?

Emergenza Coronavirus, all’Amazon di Torrazza altri due dipendenti positivi al Covid-19

Sono 4 complessivamente i dipendenti del centro di distribuzione Amazon di Torrazza Piemonte  risultati positivi al Covid-19. L’ultimo caso è stato comunicato dall’azienda questa mattina, martedì 14 aprile. Il primo caso risale all’11 marzo; gli altri due sono stati comunicati nelle ultime due settimane. 

pc 15 aprile - Torino protesta popolare

La protesta degli ambulanti al mercato deserto: “Se non vuoi uscire pazzo devi aprire Porta Palazzo”

Una trentina in piazza con i cartelli: "Il Comune non si muove"
“Se non vuoi uscire pazzo devi aprire Porta Palazzo”. “A Porta Palazzo non stiamo fermi, lottiamo con le mani e con i denti”. Sono alcuni dei cartelli che questa mattina gli ambulanti del mercato di Porta Palazzo tenevano tra le mani per il flash mob di protesta in via Milano contro la mancata riapertura del mercato ortofrutticolo della città.
Il video di Alessandro Contaldo su repubblica piemonte 
Una trentina i partecipanti alla protesta: tutti con guanti e mascherine, a distanza di sicurezza, hanno portato avanti una piccola manifestazione pacifica. Gli ambulanti hanno spiegato di aver inviato alcuni progetti al Comune per trovare soluzioni per la riapertura nonostante il coronavirus ma per ora nulla si è mosso. “Aspettiamo risposte” spiegano gli ambulanti.

pc 15 aprile - Morti sul lavoro in tempi di corona virus

Info a cura di Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio -bastamortesullavoro@gmail.com
Non è possibile tornare indietro… 
i caduti sul lavoro pesano come macigni
12.052 operatori sanitari contagiati, 89 medici, 25 infermieri e 1 Oss del SSN morti sul lavoro. Questi sono i dati al 6 di aprile. Niente si sa degli altri operatori sanitari, degli addetti alle pulizie ... quanti i contagiati, quanti i morti? A un mese e mezzo dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia, cifre da brivido, il doppio rispetto a quelle della Cina, cifre sottostimate tra l’altro, per il ritardo gravissimo nell’eseguire i tamponi sanitari, ai quali ancora oggi centinaia di lavoratori non vengono sottoposti.
Come è potuta accadere una cosa simile? Questi dati mostrano che non sono state adottate le più
elementari norme di sicurezza (informazione, prevenzione, protezione ...). Nonostante il “bollettino di guerra” continui ad aumentare, a oggi, le Regioni con gli amministratori, gli esponenti politici e la Protezione Civile, si preoccupano solo di dimostrare di “aver fatto tutto quello che si poteva fare”, mentre la mancanza dei Dpi (Dispositivi di protezione individuale) non solo non è stata risolta, ma in

pc 15 aprile - Solidarietà popolare in Tunisia


in via di traduzione

Network de Solidarite Populaire contre le Covid-19


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أهلا شباب، نظرا لتساؤل البعض حول كيفية تنظيم عمل شبكة التضامن الشعبي. وبعد النقاش داخل التنسيقية الوطنية للشبكة، وحرصا
على انسجامنا وعدم الوقوع في أخطاء أو تعقيدات، إليكم قواعد عمل الشبكة وبعض التوصيات التي نراها هامّة. رجاء الاطلاع عليها والالتزام بها وتبليغها لمنسقي وأعضاء التنسيقيات المحلية التي تشرفون عليها. ونحن على ذمتكم في حال وجود استفسارات،

pc 15 aprile - Speciale Proletari Comunisti - 9 - Antifascismo in tempo di coronavirus - un contributo

Antifascismo in tempo di coronavirus

“Il 25 Aprile non è una ricorrenza…” è uno slogan che il movimento antifascista porta nei cortei, che scrive nei volantini, nelle pubblicazioni, ci viene dalla forza storica dell’esperienza degli uomini e donne della Resistenza Antifascista.
Le condizioni storiche, i problemi che vivono le masse, sono stati via via il contesto su cui il movimento antifascista dal dopoguerra ha reso attuale il messaggio “ora e sempre, Resistenza”.
Ieri sono stati il dissenso, la disobbedienza, la lotta, che, confluiti nel fiume in piena della Resistenza, hanno travolto e spazzato via le porcherie che il sistema economico e politico dei capitalisti (chiamiamolo con il suo nome scientifico: imperialista) e dei latifondisti aveva pesantemente scaricato sulle masse: la guerra mondiale e il nazifascismo.
Le masse arrivarono a comprendere nel tempo, purtroppo - e questo ha significato tanto dolore, sacrifici, sangue e galera- che il sistema dei padroni capitalisti aveva portato ad una crisi economica

pc 15 aprile - Rivolta in due CRA (CPR) in Francia

France : Révoltes dans deux camps d’internement pour migrants
Le centre de rétention administrative (CRA) du Mesnil-Amelot
Samedi 11 avril , les migrants emprisonnés du Centre de Rétention Administrative 2 du Mesnil-Amelot (CRA ont occupé la cour du bâtiment et ont bloqué la promenade aux cris de “liberté !”. Ils ont ensuite jeté leurs matelas dans la cours afin d’occuper celle-ci mais, la police les a confisqué. Depuis le début de l’urgence sanitaire les personnes enfermées demandent à être libérées face à la fermeture des frontières. Ils dénoncent le fait qu’aucune mesure sanitaire ne soit prise pour empêcher la propagation du virus à l’intérieur du camp et que les policiers de la Police Aux Frontières (PAF) entrent et sortent de la prison pour sans-papiers au risque d’y amener le virus. La révolte a été réprimée par un dispositif policier important (100 policiers mobilisés dont des CRS) et 8 migrant·es prisonniers, considérés comme meneurs, ont été transféré dans d’autre CRA. Parmi eux, 3 personnes ont été transférées au CRA de Oissel où les migrants prisonniers ont entamé une grève de la faim.

pc 15 aprile - Le case di riposo trasformate in massacro degli anziani sono responsabilità della Regione lombardia e ne dovrà rispondere

Coronavirus, dossier choc della Cgil: a Pavia 341 morti nelle case di riposo

I dati raccolti riguardano decessi sospetti Covid avvenuti in 29 residenze per anziani della provincia
Pavia, 13 aprile 2020 - Sono 341 i morti sospetti di Covid registrati nelle case di riposo della provincia di Pavia tra il 20 febbraio e il 10 aprile. A lanciare l'allarme è la  Cgil Funzione Pubblica di Pavia presentando un dossier provinciale. Il sindacato ha chiesto ad Ats e Regione Lombardia "di fare chiarezza".
I dati raccolti dalla Cgil riguardano decessi avvenuti in 29 residenze per anziani. La "Balduzzi Opera" di Vigevano ha avuto 30 ospiti deceduti su 120, la Rsa di Cassolnovo invece conta 26 vittime su 67 ricoverati. Numeri preoccupanti anche alla residenza "Sassi" di Gropello Cairoli dove si sono registrati 22 morti su 85 ospiti e alla Pezzani di Voghera con 21 morti su 130 anziani. Sono 20 i morti a Varzi 20 morti su 100 anziani, stesso numero di Dorno su 90 anziani. "In considerazione del livello di diffusione del contagio in molte strutture - hanno sottolineato al sindacato - i morti sono in continuo aumento. Chiediamo a Regione Lombardia un'operazione di trasparenza, dando indicazione all'Ats territoriale di fornire i numeri di contagi e morti dovute a Covid-19".