Da il Populismo, punti di partenza di Roberto Fineschi: "Il populismo è una degli anelli della catena degenerativa che confondendo la rivolta romantica anticapitalistica con la critica del modo di produzione capitalistico produce il fascismo. "Il populismo corrente si può avvantaggiare di una nuova strumentazione tecnologica. Il canale diretto tra il leader e la massa è, come si fa notare da vari fronti, agevolato dall’emergere di nuovi mezzi di comunicazione che consentono di agire direttamente sul singolo a un livello di personalizzazione inimmaginabile fino a pochi giorni fa, captando, cavalcando ed incanalando le pulsioni più disparate". - Lo scritto integrale è stato pubblicato in questo blog il 3 dicembre
L'hanno capito bene i nuovi o prossimi governanti al potere, che usano facebook per imporre un rapporto diretto, individuale con la gente e le singole persone, scavalcando ed esautorando le istituzioni elette. Come nelle dittature. Ma questo è anche peggio del fascismo. Allora i fascisti perchè il "popolo" sentisse il suo capo, Mussolini, dovevano comunque organizzare delle adunate nelle piazze, che avvenivano non certo ogni giorno; oggi invece lo possono fare ogni giorno, ogni ora.
La sottocultura che serve al fascismo.
L'abuso dei social apparentemente è un ampliamento dei livelli di conoscenza degli avvenimenti, in realtà l'effetto è un indirizzamento "scientifico" verso la sottocultura, la privazione di strumenti critici degli avvenimenti. Spinge al non approfondimento, all'abbandono della lettura dei libri.
Si passa velocemente da un argomento all'altro, tutti buttati nella testa sullo stesso piano di importanza, da una rivolta in un paese dell'America Latina a un cane andato sotto una macchina..., tutto è uguale, senza una minima gerarchia di importanza .
Questa onda nera ha investito via via tutte le classi, tutte le persone, giovani, lavoratori. Con facebook le classi spariscono, come spariscono i livelli di coscienza critica.
Anche tanti compagni sono ingabbiati dal "fascino discreto e facile dei social", che per la loro velocità, per mettere tutto sullo stesso piano di importanza non costringe a sforzarsi di capire; anche tra i compagni si preferisce leggere su facebook un testo, un documento anche lungo, piuttosto che sul cartaceo; questo, che apparentemente può sembrare solo una diversa modalità, porta inevitabilmente a leggere solo per conoscere, non a leggere per farne arma di lotta, di elevamento della capacità di comprensione autonoma.
Il danno più devastante dell'uso di facebook, ecc, avviene tra gli operai. Pensano di sapere tutto, e non sanno niente. L'abuso di facebook porta ad una individualizzazione estrema, amplificando e dando "serietà" alle chiacchiere da bar o alle elucubrazioni personali, in cui ognuno si sente "scienziato".
Ma tutto questo è in piena sintonia col fascismo. Che per imporsi a livello di massa deve avere un popolo, fatto di individui, che non hanno un pensiero critico collettivo, di classe, e sono più facilmente indirizzabili.
MC