pc 11 dicembre - LA STRAGE DI STATO CE LO HA INSEGNATO: LO STATO BORGHESE SI ABBATTE E NON SI CAMBIA!

manifestazione a milano ore 18 piazza cavour

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2019
anniversario della strage di Stato, pagata dai padroni, realizzata dai fascisti



lo Stato del capitale non esiterà mai a usare la violenza di Stato e la manovalanza fascista per impedire che il movimento operaio e popolare possa mettere in discussione il suo potere politico economico. E' quindi è sempre più necessario - mentre ricordiamo il 50° anniversario della orribile strage - che si avanzi nella costruzione degli strumenti per riprendere la strada della lotta politica e sociale fino al fine ultimo del rovesciamento dello stato di cose esistente: Il Partito – il Fronte Unito- la forza combattente.

proletari comunisti/PCm Italia
12 dicembre 2019





pc 11 dicembre - In Francia la lotta continua info da la cause du peuple

Mardi 10 décembre avait lieu la deuxième grande journée de mobilisation intersyndicale et interprofessionnelle contre la réforme des retraites. Comme le jeudi 5 décembre, la mobilisation a été très massive.

Alors que la grève est quotidienne à la RATP et à la SNCF depuis le 5 décembre, et qu’elle demeure très suivie (la plupart des lignes de métro de Paris sont fermées depuis le 5 décembre, et la plupart des trains de la SNCF sont également annulés depuis cette date), tous les autres secteurs d’activité étaient appelés à faire grève ce 10 décembre. La grève a été massive chez le enseignants, dans les raffineries et dans les transports en commun des grandes métropoles.

Si le nombre de manifestants est bien en dessous de celui du 5 décembre, il reste malgré tout très élevé pour une journée de mobilisation préparée seulement cinq jours à l’avance. En effet, la CGT annonce 885 000 manifestants dans toute la France, et le ministère de l’intérieur en annonce 339 000, contre respectivement 1,5 million et 806 000 jeudi dernier selon les mêmes sources. Cependant, la journée du 5 décembre était prévue depuis des mois, et il est donc logique qu’elle ait rassemblé plus de Monde que celle du 10 décembre.

Les syndicats, déterminés à mener la lutte jusqu’au retrait de la réforme, appellent d’ores et déjà à deux nouvelles journées de mobilisation ce jeudi 12 décembre et le mardi 17 décembre !

infoaut 

Si moltiplicano poi i luoghi di incontro, come la nuova Maison de la Grève aperta nel XIII arrondissement di Parigi, dove scioperanti del pubblico e del privato, sindacati e non, precari, disoccupati, sans-papiers, studenti, gilet gialli, ecologisti, attivisti dei quartieri popolari vogliono incontrarsi e organizzarsi unendo le lotte di tutti. All’alba dello sciopero di ieri è un pullulare di blocchi in vari settori, dai siti industriali ai pedaggi in autostrada. Numerosi sono i picchetti davanti alle scuole, i cui ingressi vengono bloccati in maniera creativa dagli studenti in lotta. Moltissimi sono gli appelli a rinnovare lo sciopero, nonché i momenti di solidarietà come quello che ieri di primo mattino ha visto centinaia di persone bloccare il deposito a Ile-de-France della RATP (società dei trasporti pubblici), i cui lavoratori erano stati minacciati per non farli scioperare. ...manifestazioni in tutte le città francesi per quasi un milione di persone. Parigi è stata attraversata da un corteo raggiunto da tutti i settori in lotta, con una presenza considerevole di liceali, giovani precari e disoccupati. L’invito è a ritrovarsi i prossimi giorni nei molteplici luoghi di presidio e blocco, allargare i fronti di lotta anziché cedere a settoriali briciole di concessione da parte di Macron. 

pc 11 dicembre - Il fascistello dell'Inter Biraghi va isolato e cacciato

Inter, polemica social su Biraghi e i parastinchi "fascisti".

Inter, polemica social su Biraghi e i parastinchi  "fascisti". Il giocatore e il club: nessun riferimento politico
la giustificazione è ancora peggiore del fatto
tutti sanno che il film 'trecento' è da sempre uno dei film 'cult' dei fascisti nostrani
Su Twitter nasce il caso dopo che alcuni tifosi denunciano "simboli fascisti" sui parastinchi usati dal terzino durante Inter-Barcellona per disegni che parevano tratti da simbologia fascista.

Nessun riferimento fascista. Presa di posizione del giocatore Cristiano Biraghi e del suo club, l'Inter, dopo le polemiche social sui parastinchi usati dal calciatore durante la partita contro il Barcellona di martedì sera in Champions League. Biraghi e il club chiariscono che i parastinchi inquadrati in televisione riportano l'immagine di un elmo spartano, simbolo caro al giocatore, fan del film Trecento. Quanto alla scritta "Vae Victis" - secondo lo storico Livio, pronunciata dal condottiero dei galli senoni Brenno nel 390 a.C. - sarebbe vissuta dal giocatore solo come un'incitazione a vincere in campo.
Da ieri sera sui social network il giocatore è oggetto di numerosi insulti e accuse da parte di chi ha letto nell'immagine un richiamo al ventennio fascista e all'estrema destra. 

pc 11 dicembre - AGLI OPERAI ILVA/ARCELORMITTAL - E' TEMPO DI PASSARE DALLA DIFESA ALL'ATTACCO SUGLI OBIETTIVI OPERAI

L'intervento della rappresentante dello Slai cobas sc all'assemblea del 27 novembre di Pap

Voglio andare subito al nodo.
Sul fatto che dobbiamo lottare per la salute e per il lavoro credo che nessuno sia in disaccordo. Il problema è come si lotta.

Noi diciamo chiaramente che questa lotta deve essere fatta con una fabbrica aperta. Perchè il problema non è neanche che si chiuda una fabbrica totalmente inquinante; il problema è che una fabbrica chiusa vuol dire cancellare gli operai, cancellare una classe operaia, cancellare una storia, cancellare una coscienza e cancellare soprattutto e tagliare le gambe all'unica possibilità effettiva di lottare, di dire stop al problema dell'attacco alla salute e che ci sia effettivamente un cambiamento, le bonifiche, una fabbrica che non inquini così.
Questo problema senza gli operai, è inutile che ci illudiamo, ci prendiamo in giro, non è possibile.
Qui a Taranto, come a livello nazionale, le lotte le hanno fatte eccome gli operai. Non è vero che non abbiano lottato in tutti questi anni per la sicurezza e la salute, il problema che sono stati soli, sono stati sconfitti, in primo luogo dai sindacati che non li hanno sostenuti, difesi.
Ma Taranto, l'Ilva ha una storia, gloriosa, anche su questo. Ci sono stati operai che hanno rischiato di essere licenziati, perchè avevano fermato un convertitore e grosse iniziative sul problema della sicurezza e della salute. Sono rimasti soli. Ma questo non può essere una colpa dell'operaio o far dire che gli operai non sono la principale forza che può rovesciare la situazione.

Ieri siamo stati alla portineria A, oggi alla port D, domani alle 6 staremo alle Ditte, e quindi sentiamo

pc 11 dicembre - Ex-Ilva ArcelorMittal: la tempesta perfetta padroni - governo - Stato assedia e colpisce gli operai, che non trovano ancora nè la strada e nè la forza di opporre la propria piattaforma a difesa di lavoro e salute!


ArcelorMittal comunica ai sindacati l'ampliamento delle richieste di ammortizzatori sociali, dopo la decisione del Tribunale

MILANO - La decisione del tribunale di Taranto di rigettare la richiesta di proroga presentata dai commissari dell'Ilva sull'uso dell'Altoforno 2 - quello sequestrato e dissequestrato più volte nell'inchiesta sulla morte dell'operaio Alessandro Morricella - non resta senza conseguenze: l'azienda ha infatti convocato i sindacati per comunicare che chiederà un maggior ricorso alla cassa integrazione, salendo dai 1.273 lavoratori coinvolti nella recente proroga a un totale di 3.500 dipendenti.

Stando a quanto riportato dal Sole24Ore si tratta del ricorso all'ammortizzatore sociale straordinario. Una mossa accolta come una "provocazione" dai sindacati, visto che il percorso giuridico non è ancora definito. I lavoratori, nell'acciaieria tarantina, sono in tutto 8.200. Ha confermato tutto la Fim Cisl Taranto-Brindisi:
"L'azienda ha informato le organizzazioni sindacali che, in seguito al rigetto dell'istanza avanzata dai Commissari dell'Ilva in amministrazione straordinaria di proroga allo spegnimento di Afo2, a breve invieranno alle stesse l'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità". In queste "sono compresi 1.273 che sarebbero stati collocati in Cigo"......ArcelorMittal  ha chiesto la seconda proroga della procedura a partire dal 30 dicembre. Sono coinvolti anche lavoratori in cassa a zero ore appartenenti ad impianti fermi da lungo tempo come i Tubifici, che percepiscono 700 euro al mese. Una situazione che diventa sempre più insostenibile. A questi lavoratori bisogna dare delle risposte".

L'impianto fu sequestrato nel giugno del 2015, dopo l'incidente sul lavoro costato la cita all'operaio Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava la temperatura del foro di colata dell'Altoforno 2. Ieri il giudice Francesco Maccagnano ha respinto l'istanza di Ilva in amministrazione straordinaria per una proroga temporale finalizzata a fare gli ulteriori lavori di messa in sicurezza all'altoforno e superare così la scadenza di dopodomani, 13 dicembre, data in cui gli ulteriori lavori dovevano terminare.

Una decisione a seguito della quale partirà l'ordine di esecuzione del sostituto procuratore di Taranto, Antonella De Luca, per mettere in atto lo stop. Scontata appare anche l'impugnazione al Tribunale del Riesame, che dovrebbe essere presentata il 20 dicembre dagli avvocati della società proprietaria dello stabilimento (ArcelorMittal è in fitto) ed essere discussa nel nuovo anno alla prima udienza utile, probabilmente intorno al 7 gennaio.

pc 11 dicembre - L'odierna pallida marionetta di gerarchie militari, padroni industria bellica/Nato, Guerini, fautore di aumento delle spese militari e interventismo imperialista

Roma, 10 dic 19:08 - (Agenzia Nova) - Le tematiche principali in materia di sicurezza, dalla sicurezza informatica alle crisi regionali, fino ad arrivare all’instabilità provocata da Russia e Cina, sono questioni su cui l’occidente deve riflettere, assumendosi le proprie responsabilità. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, intervenuto oggi alla presentazione del libro “Assedio all’Occidente: leader, strategie e pericoli della seconda Guerra Fredda” di Maurizio Molinari, organizzata nella sede della Luiss a Roma. Nel suo intervento, Guerini ha ribadito come i suddetti temi siano stati al centro della riunione dei leader Nato che ha avuto luogo a Londra a inizio dicembre. “Il summit ha avuto luogo in una fase di forte complessità a causa delle frizioni provocate dall’offensiva turca in Siria e ai dibattiti riguardo la spesa dei paesi Nato nel settore della difesa: nonostante ciò, i partecipanti sono riusciti a trovare una propria unità e adottando soluzioni condivise su molti temi sensibili”, ha detto il ministro.

pc 11 dicembre - Contro il MES sostenuto con qualche contraddizione dal governo PD/M5Stelle...

..non perchè imposto dall'Europa franco tedesca, ma perche parte della politica antioperaia antipopolare di tutti i governi imperialisti e reazionari in Europa

Il sovranismo di sinistra di Eurostop e soci è una politica opportunista di destra, che confonde e indebolisce la lotta operaia e popolare.

Ogni sovranismo in un paese imperialista - quindi anche in paesi come l'Italia - è socialsciovismo.

Le forze comuniste, rivoluzionarie operaie e antipopolari possono e devono unirsi ma a partire anche da questo elemento di chiarezza.

proletari comunisti/PCm Italia
dicembre 2019

pc 11 dicembre - Salvini come Berlusconi e come tutti i politicanti corrotti - sfugge ai processi usando le cariche parlamentari

Matteo Salvini imputato per vilipendio chiede rinvio per legittimo impedimento ma giudice lo respinge

Matteo Salvini imputato per vilipendio chiede rinvio per legittimo impedimento ma giudice lo respinge

Il giudice, dopo un breve accertamento svolto in camera di consiglio, ha replicato che il calendario dei lavori a Palazzo Madama è stato modificato e che oggi era in programma la seduta della commissione bilancio di cui il leghista non fa parte

pc 11 dicembre - Lega ladrona - prima con Bossi poi con Salvini

Lega, operazioni sospette anche con Salvini in carica

Per i pm di Genova, parte del denaro transitata e rientrata nelle casse per volantini mai stampati: oltre la truffa, ipotesi riciclaggio
perazioni per oltre 450 mila euro compiute tra il marzo 2013 e l’aprile 2018, quando Matteo Salvini era segretario della Lega. Secondo i pm genovesi sarebbero una fetta dei 49 milioni che gli inquirenti cercano da anni nelle casse del Carroccio. Nell’inchiesta sul tesoro scomparso della Lega arriva il primo indagato: Stefano Bruno Galli, assessore […]

pc 10 dicembre - Operai alla manifestazione di Roma uniscono le loro ragioni





martedì 10 dicembre 2019

pc 10 dicembre - TARANTO-ILVA - Il Giudice rigetta la richiesta di proroga per l'AFO2: Non si può mettere sullo stesso piano la continuità produttiva con la sicurezza dei lavoratori

(Da Corriere di Taranto)
"...Secondo il giudice Maccagnano, “il Tribunale del riesame de facto si è discostato dall’orientamento giurisprudenziale secondo il quale la facoltà d’uso di un bene posto in sequestro ai sensi dell’art. 321, non può essere concessa laddove la stessa si ponga in antitesi con le ragioni sottese all’apposizione di detto vincolo“. 
In breve l’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame all’esito della camera di consiglio del 17 settembre 2019 ha delineato “un framework valutativo diverso da quello fatto proprio da questo Giudice e sostanzialmente omogeneo rispetto a quello che ha caratterizzato il provvedimento di restituzione dell’Afo 2 emesso dalla Procura della Repubblica di Taranto ai sensi dell’articolo 85 disp. att. c.p.p. in data 7 settembre 2015 (peraltro revocato in data 9 luglio 2019)”.
In particolare, i giudici del Riesame, “allorquando hanno stabilito uno specifico bilanciamento di interessi fra il valore della produzione industriale e quello della “sicurezza dei lavoratori”, non disponevano del patrimonio conoscitivo che avrebbe loro consentito di sapere che I’adempimento ad una tranche delle prescrizioni originariamente dettate dalla Procura della Repubblica (l’automazione delle residue operazioni oggi svolte presso il piano di colata dell’altoforno) ancor oggi comporta lavori della durata di sran lunga maggiori ad un anno“. 
L’effettiva durata dell’attività di messa a norma dell’impianto in sequestro, infatti, è stata posta all’attenzione soltanto del giudice Maccagnano, per mezzo d’una relazione tecnica allegata all’istanza rigettata con l’ordinanza del 10 settembre 2019.
La circostanza per Maccagnano “non è affatto di poco momento, sol che si pensi che il Tribunale della libertà ha stabilito, come rilevato supra, che criterio imprescindibile per la determinazione del “punto riequilibrio” fra le opposte esigenze sussistenti nel caso di specie è quello “della commisurazione del termine eventualmente concesso”, posto che più si procastina tale termine maggiore è il repentaglio per I’incolumità dei lavoratori“. 
Il Tribunale della libertà – sulla base dello specifico quadro cautelare e probatorio – ha formulato

lunedì 9 dicembre 2019

pc 9 dicembre - Verso il Convegno di Milano. Le riviste, i giornali: le armi della critica dell'Autunno caldo

Al Convegno parleremo anche dell'incontro tra intellettuali marxisti e operai, delle riviste, dei giornali
...dal controllo operaio all'autonomia operaia
...dalla lotta contro il riformismo e il revisionismo alla costruzione del Partito...

"appropiamoci di tutto il meglio prodotto dall'esperienza del 68-70-80, perchè tutto serve"
dalla rivista la Nuova Bandiera


"Dalle masse solo da loro possiamo imparare quello che ci serve per la
rivoluzione… Il popolo è l'inventore di tutto… certo inventerà anche la nostra
rivoluzione."
dallo spettacolo teatrale "Fedayn" di Dario Fo e Franca Rame

pc 9 dicembre - LA PAURA NON CI APPARTIENE: CHE LA LOTTA DELLE CAMPAGNE TROVI ECO IN TUTTA ITALIA. BLOCCHIAMO IL PAESE! - Da Campagne in lotta

Nuovo comunicato sullo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne dello scorso venerdì 6 dicembre, a Foggia e a Gioia Tauro. 


LA PAURA NON CI APPARTIENE: CHE LA LOTTA DELLE CAMPAGNE TROVI ECO IN TUTTA ITALIA.
BLOCCHIAMO IL PAESE!

Bloccare in contemporanea, per ore, i varchi di uno dei porti commerciali più importanti d’Italia e una zona industriale strategica, in un Paese come quello in cui viviamo, è una scelta ben precisa e ponderata. In un contesto in cui le leggi razziste e fasciste reprimono con sempre maggior forza le forme di conflittualità tipiche di quelle lotte che negli ultimi anni hanno fatto tremare il paese; in un tempo in cui ci si indigna, ci si dichiara antirazzisti e si parla, dai palchi e sugli schermi, di opposizione al DL Salvini, per chi è costretto a vivere segregato in ghetti e campi l’unica arma efficace per farsi ascoltare è bloccare i flussi di merci che alimentano il sistema che ci strozza.
Lo sanno bene le centinaia di lavoratori e lavoratrici dell’agroindustria che nella grande giornata di lotta del 6 dicembre, a Foggia ed in Calabria, hanno scelto di mettere in gioco i propri corpi, il proprio cuore, il proprio coraggio perché consapevoli che il tempo delle chiacchiere è finito: non si

pc 9 dicembre - IL PIANO PATUANELLI PER ARCELORMITTAL (CHE RIPORTIAMO PUNTO PER PUNTO) DÀ TUTTO AL PADRONE E NIENTE AGLI OPERAI E POPOLAZIONE DI TARANTO

Ieri la stampa ha anticipato quello che dovrebbe essere "l'ultimo" piano presentato da Patuanelli ad ArcelorMittal.
Ciò che il governo sta facendo è un ulteriore sostanzioso passo verso la Mittal. Patuanelli dice alla stampa, alle Tv: "Azzerare gli esuberi", ma poi nei fatti fa ulteriori rilevanti concessioni alla Mittal, anche sugli esuberi. 
Da parte sua la Mittal è tornata al NO a 360°, è tornata alla linea del ricatto, sentendosi forte nei confronti del governo e non certamente messa in difficoltà, finora, dai sindacati.

Questo piano del governo, quindi, non fa che dare ancora alla Mittal, con l'illusione di spingerla a più miti consigli, a restare. 
UN PIANO CHE E' NUOVAMENTE PERDENTE PER GLI OPERAI E PER LA POPOLAZIONE DI TARANTO.
Le ulteriori concessioni, a parte il ripristino dell'immunità penale, sono soprattutto soldi, soldi, soldi a Mittal; ma anche e comunque scaricare ArcelorMittal di una parte di operai - si parla di 1000, (mentre la Uilm dice che alla fine del piano resterebbero a Taranto solo 3500 lavoratori diretti, mentre nell'indotto vi "sarebbero numeri da capogiro"); ma anche della cancellazione di ogni ipotesi di futuro rientro dei cassintegrati Ilva AS - attraverso una nuova mega cassa integrazioni, incentivi all'uscita e un «piano sociale pubblico» che non è chiaro cosa è. Poi, mettere al riparo la Mittal dalla Magistratura e finanche da eventuali iniziative sindacali per il mancato rispetto dell'accordo del 6 settembre 2018.
Infine, per quanto riguarda i soldi, va sottolineato come il governo mentre pensa di dare centinaia e centianaia di euro alla Mittal, in varie forme, sui costi per le bonifiche, invece, pensa di stanziare solo 70 milioni in cinque anni...

(dal Il Messaggero)  
ARCELORMITTAL - lo Stato avrà il 18%: ecco la bozza di accordo con ArcelorMittal
Azzerare gli esuberi dell'ex-Ilva. Il mantra che si ripete da giorni al Mise... MA:
- Mille uscite da riassorbire sono il massimo che il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, ritiene accettabile... Senza contare la cintura di sicurezza a carico della macchina pubblica,

pc 9 dicembre - 10.000 alla manifestazione NOTAV

da infoaut
Generosa presenza di oltre 10mila No Tav, a dimostrazione che il movimento è vivo e vegeto e che nonostante i trent'anni di resistenza alle spalle ha ancora tutta la sua attualità. La promessa è rappresentata dai volti dei tantissimi giovani che hanno attraversato la manifestazione con consapevolezza e determinazione. Al di là della celebrazione della giornata storica del 2005 il popolo No Tav si confronta e si aggiorna con le nuove sfide che propone il futuro. Prima tra tutte quella del contrasto al cambiamento climatico, ma anche in maniera molto più contingente i tentativi di questura e tribunale di disarticolare e intimidire il movimento con processi, misure cautelari e denunce marchiate dalla continua eccezione dalla legge e discrezionalità che porteranno presto alcuni ed alcune attivisti no tav a scontare condanne definitive come d'altronde sta succedendo già a Luca Abbà.

Il Tav, il modello di sviluppo a cui appartiene, la sua palese insostenibilità rappresentano un ecocidio (quello che sta succedendo a Salbertrand è paradigmatico in questo senso). E il contrasto a questa follia è il volano in cui si connettono le istanze delle diverse generazioni in piazza.


Notevole la presenza degli studenti di Fridays for Future - Valsusa e dei giovani No Tav che nei loro interventi sottolineano la correlazione tra cambiamento climatico e dissesto idrogeologico come dimostrano i recenti disastri.


La marcia dopo aver attraversato il centro di Susa ha imboccato la statale verso Venaus si è fermato al bivio dei "passeggeri" per ricordare la giornata di lotta che nel 2005 proprio in quel luogo vide il popolo No Tav sfidare il dispositivo di polizia e riuscire a sfondare il cordone per smontare il cantiere. Lì dove doveva sorgere il Tav oggi vi è l'arena dove si tiene ogni anno il Festival Alta Felicità: immagine semplice che descrive quale sia l'idea valsusina di abitare e prendersi cura del territorio.


Il corteo si conclude in borgata 8 dicembre con la consapevolezza che il popolo No Tav ha ancora tanta storia da scrivere e che in molti sono pronti a legarsi gli scarponi per resistere fino alla fine.

pc 9 dicembre - 600 indagati tra i pastori sardi. Persecuzione di massa contro una lotta giusta

di Infoaut

il 7 gennaio è prevista la prima udienza in Procura a Nuoro


Dopo i circa 180 procedimenti penali avviati già nelle prime settimane successive alla cosiddetta “guerra del latte” sono arrivati ora a 600 gli indagati tra pastori e solidali attivi nello sciopero dello scorso febbraio.
Una vera persecuzione di massa che deliberatamente intende punire le migliaia di persone – pastori ma non solo – che per quattro settimane hanno paralizzato la Sardegna per la

pc 9 dicembre - Prosegue la lotta prolungata in Francia nel sabato dei Gilet gialli


La manifestazione dei #GiletsJaunes per l’Acte 56, contro la riforma delle pensioni di Macron e le sue politiche di distruzione dello Stato sociale, ha attraversato le strade di Parigi. Partita da Bercy e passata per Gare d’Austerlitz e Montparnasse, ora a raggiungo Porte de Vanves in direzione di Porte de Versailles, simbolo della concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e della speculazione immobiliare e finanziaria.
Ancora una volta, le forze dell’ordine hanno attaccato il corteo con cariche e lacrimogeni, impedendo che lo spezzone dei Gilets Jaunes si unisse a quello dell’interpro con sindacati

pc 9 dicembre - ArcelorMittal Taranto - lo Slai cobas per il sindacato di classe Taranto aderisce allo sciopero generale fabbrica e indotto e alla manifestazione nazionale di Roma, ma sostenendo la piattaforma diffusa e discussa tra gli operai

Per imporre soluzioni alternative serve una lotta vera e senza sconti  in maniera prolungata e con tutte le forme di lotte necessarie di operai e masse popolari per difendere lavoro e salute per imporre a Mittal se resta,  altrimenti a una azienda nuovamente commissariata o nazionalizzata dallo Stato o a un nuovo padrone, la piattaforma proposta sin dall’inizio dallo Slai cobas per il sindacato di classe Taranto:

nessuna chiusura/nessun esubero con un piano serio per il rientro dei cassintegrati - nelle ditte dell'appalto, salvaguardia di lavoro, salari e diritti – sicurezza in fabbrica, con una postazione ispettiva permanente sotto controllo operaio, dentro l’area ilva e appalto – trattazione del problema degli eventuali esuberi con l’estensione dei benefici amianto -anche con una "legge speciale Taranto"una reale bonifica e ambientalizzazione della fabbrica a tappe forzate, con un utilizzo generale dei lavoratori, che così rientrano al lavoro tutti i cassintegrati.
Sul fronte della salute, emergenza ambientale e sanitaria con la bonifica integrale del territorio si può e si deve fare di più.
Vogliamo nuovi fondi dello Stato a sostegno - torniamo agli 8 miliardi necessari indicati nel 2012 dall'inchiesta Todisco.


Slai cobas per il sindacato di classe – Taranto
via Livio Andronico 47 Taranto
slaicobasta@gmail.com 347-5301704
leggi il blog quotidiano Tarantocontro

pc 9 dicembre - Riceviamo da TKP-ml info per un'azione contro massacro dei bambini a Til Rifat


Azio per i mambini massacrati a Til Rifat

TKP-ML TİKKO e i combattento dell Battaglione Martyr Nubar Ozanyan hanno partecipato a un'azione di rappresaglia per gli 8 bambini uccisi d una granata lanciata contro una scuola a Til Rifat. I combattenti internazionali del TKP-ML TİKKO hanno partecipato all'azione che ha avuto luogo nel luogo un cui erano sistemate le bande assassine. Lo Stato turco ha continuato l'invasione nonostante tutti gli stati imperialisti chiedessero, con la loro "buona fede" il cessate il fuoco, gli occupanti turchi hannorecentemente colpito con colpi di mortaio una scuola nella citta di Til Rifat e 8 bembini hanno erso la vita per questo attacco fascista e genocida.
Le unità che hanno dato vita alla resistenza fin dal primo giorno dell'occupazione e hanno resistito agli attacchi nonostante la superiorità tecnologica e di armamento dei fascisti, hanno continuato a organizzare azioni là dove si concentravano le bande degli invasori. Dopo  due giorni di ricognizione nel villaggio di Erisa, nell'area di Til Temir, la sera del 5 dicembre le unità combattenti hannp organizzato un arìttacco con mitragliatori M16 e lanciafiamme contro le posizioni nemiche, senza subire perdite. Il comandante TİKKO che ha preso parte all'azione ci ha riferitoche “Abbiamo raggiunto il villaggio nostro bersaglio nel buio, con una squadra di 9 combattenti, lasciando unità difensive di copertura lungo il percorso, e infine il gruppo di fuoco ha attaccato i nostri  bersagli.”
I combattenti si sono ritirati in ordine, senza perdite, continueranno a combattere contro le bande foraggiate dallo Stato fascista turco e lo stesso Stato turco fascista e genocida.

pc 9 dicembre - Un video-documentario a sostegno della liberazione di Georges Ibrahim Abdallah


Fedayin, le combat de Georges Abdallah retrace le parcours d’un infatigable communiste arabe et combattant pour la Palestine. Des camps de réfugié·e·s palestinien·ne·s qui ont forgé sa conscience, à la mobilisation internationale pour sa libération, nous allons à la découverte de celui qui est devenu le plus ancien prisonnier politique d’Europe.
Présentation d’extraits d’entretiens :

Depuis plusieurs mois, le collectif engagé Vacarme(s) Films travaille à la réalisation de ce film documentaire. La principale ambition de ce collectif est de faire que ses réalisations servent d’outils et de support à la réflexion, au débat et à l’organisation collective.
Plus d’informations www.fedayin-lefilm.com
Vacarme(s) Film a auto-financé ce projet jusqu’à présent, il ne tire aucun revenu de la réalisation de ce film. Néanmoins il a besoin d’un coup de pouce financier pour le mener à terme. L’objectif est évidemment de pouvoir diffuser ce film le plus largement possible.
Pour soutenir le filmhttps://www.lepotcommun.fr/pot/9452awzl

pc 9 dicembre - Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli in corteo


dell’Ansa:
Oltre 200 ‘sardine nere’ del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli hanno fatto il loro esordio oggi manifestando in corteo per chiedere l’accelerazione dei tempi della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, il rapido rilascio dei permessi di soggiorno. Mostrando manifesti contro l’ex ministro Salvini e contro l’attuale

domenica 8 dicembre 2019

pc 8 dicembre - Francia - operai cacciano i fascisti dal picchetto in occasione dello sciopero

Ton costard c’est un mois de salaire ! » À Pouvry, des ouvriers éjectent un député fasciste de leur piquet de grève !

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Alors que le Rassemblement National essaye de faire de la communication politique sur le mouvement contre la réforme des retraites en appelant à manifester, Sébastien Chenu, député et porte parole du parti fasciste, a voulu se rendre sur un piquet de grève à Prouvy, dans le Nord, pour « soutenir les grévistes ». Il a été accueilli par des ouvriers refusant catégoriquement de laisser un parti fasciste, au service de la bourgeoisie, récupérer leur lutte. Les ouvriers lui ont demandé de partir en lui rappelant, au passage, que son costard coûte un mois de salaire d’un ouvrier, et en l’exhortant d’aller plutôt « manger du caviar avec Marine [Le Pen] ». Les ouvriers lui ont également rappelé que les forces combattives du prolétariat ne seront jamais dans le même camp que les fascistes en répondant « nous on se bat contre vous » lorsque le député fasciste a dit « on se bat contre les mêmes ». Sébastien Chenu a fini par quitter le piquet de grève, entouré de ses gardes du corps.
Alors que le RN croit être en terrain conquis dans les zones ouvrières du Nord de la France, cet événement vient totalement contredire la propagande du parti fasciste.

Vidéo de l’altercation en suivant ce lien : https://www.youtube.com/watch?feature=emb_share&v=sUpH7lh7vSM&app=desktop
la cause du peuple

pc 8 dicembre - PERCHE' L'ABUSO DI MASSA DEI SOCIAL, FACEBOOK, ECC., ALIMENTA ED E' PARTE DEL MODERNO FASCISMO - Un contributo

Da il Populismo, punti di partenza di : "Il populismo è una degli anelli della catena degenerativa che confondendo la rivolta romantica anticapitalistica con la critica del modo di produzione capitalistico produce il fascismo. "Il populismo corrente si può avvantaggiare di una nuova strumentazione tecnologica. Il canale diretto tra il leader e la massa è, come si fa notare da vari fronti, agevolato dall’emergere di nuovi mezzi di comunicazione che consentono di agire direttamente sul singolo a un livello di personalizzazione inimmaginabile fino a pochi giorni fa, captando, cavalcando ed incanalando le pulsioni più disparate". - Lo scritto integrale è stato pubblicato in questo blog il 3 dicembre

L'hanno capito bene i nuovi o prossimi governanti al potere, che usano facebook per imporre un rapporto diretto, individuale con la gente e le singole persone, scavalcando ed esautorando le istituzioni elette. Come nelle dittature. Ma questo è anche peggio del fascismo. Allora i fascisti perchè il "popolo" sentisse il suo capo, Mussolini, dovevano comunque organizzare delle adunate nelle piazze, che avvenivano non certo ogni giorno; oggi invece lo possono fare ogni giorno, ogni ora.  

La sottocultura che serve al fascismo.
L'abuso dei social apparentemente è un ampliamento dei livelli di conoscenza degli avvenimenti, in realtà l'effetto è un indirizzamento "scientifico" verso la sottocultura, la privazione di strumenti critici degli avvenimenti. Spinge al non approfondimento, all'abbandono della lettura dei libri.
Si passa velocemente da un argomento all'altro, tutti buttati nella testa sullo stesso piano di importanza, da una rivolta in un paese dell'America Latina a un cane andato sotto una macchina..., tutto è uguale, senza una minima gerarchia di importanza .
Questa onda nera ha investito via via tutte le classi, tutte le persone, giovani, lavoratori. Con facebook le classi spariscono, come spariscono i livelli di coscienza critica.
Anche tanti compagni sono ingabbiati dal "fascino discreto e facile dei social", che per la loro velocità, per mettere tutto sullo stesso piano di importanza non costringe a sforzarsi di capire; anche tra i compagni si preferisce leggere su facebook un testo, un documento anche lungo, piuttosto che sul cartaceo; questo, che apparentemente può sembrare solo una diversa modalità, porta inevitabilmente a leggere solo per conoscere, non a leggere per farne arma di lotta, di elevamento della capacità di comprensione autonoma.

Il danno più devastante dell'uso di facebook, ecc, avviene tra gli operai. Pensano di sapere tutto, e non sanno niente. L'abuso di facebook porta ad una individualizzazione estrema, amplificando e dando "serietà" alle chiacchiere da bar o alle elucubrazioni personali, in cui ognuno si sente "scienziato".  

Ma tutto questo è in piena sintonia col fascismo. Che per imporsi a livello di massa deve avere un popolo, fatto di individui, che non hanno un pensiero critico collettivo, di classe, e sono più facilmente indirizzabili.

MC

pc 8 dicembre - Buona partecipazione di operai e lavoratori all'assemblea di Torino per l'anniversario della strage della Thyssenkrupp

Intervengono e presenti i familiari degli operai della Thyssenkrupp morti L'immagine può contenere: 19 persone, persone che sorridono, persone in piedi e spazio al chiuso
Letto l'intervento dello slai cobas per il sindacato di classe di Taranto  - contenente la proposta iniziativa nazionale a Taranto:
...vi proponiamo una iniziativa e una assemblea da tenersi a Taranto, per il 17 gennaio 2020, giorno in cui il governo con numerosi ministri sarà a Taranto e il 18  gennaio sabato per una assemblea militante e combattiva che metta in campo proposte di lotta e di organizzazione per una guerra prolungata su tutti i campi e una struttura organizzativa permanente centralizzata e ramificata.
Essa sarà organizzato come Rete, per permettere a tutti, indipendentemente dall’organizzazione sindacale di appartenenza, come a tutte le associazioni e organizzazioni che si muovono sul questo
fronte di essere presenti – ma naturalmente il fronte che vorremmo raccogliere è quello anticapitalista che riconosca la giustezza del concetto “nocivo è il capitale non la fabbrica”, e in distinzione sia dal sindacalismo aziendalista, come da quella parte dell’ambientalismo che sostiene il contrario: “nociva è la fabbrica non il capitale”.....

Da Ramona Palabra
dicembre 2019 Torino
Assemblea indetta dal coord. Lavoratrici e Lavoratori Autoconvocati per l'unità della classe su una questione da cui nessuno si può tirare indietro, Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro e sui territori.
Non ci immaginavamo tanta partecipazione e la sala non conteneva tutti.
Gli argomenti trattati e le proposte per i passi futuri che faremo sono state un fiume in piena.
Il desiderio e la necessità di unire tutto il sindacalismo conflittuale è emerso in ogni intervento.
La testimonianza dei familiari delle drammatiche morti su e per lavoro sono state tutte interessanti e hanno toccato cuore e nervi di tutti i presenti.
Il prossimo appuntamento per dare continuità a quanto abbiamo iniziato e innescato è per l'11 gennaio a Firenze.


Dai compagni di Taranto dello Slai cobas per il sindacato di classe e Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

Cari compagni
noi ci muoviamo da sempre per fare dell'Ilva – oggi ArcelorMittal - una questione nazionale, ci