sabato 2 novembre 2019

pc 2 novembre - Tornano i migranti a Taranto - occasione per solidarietà e lotta contro l'accordo infame italo/libico - dal blog tarantocontro

Una nuova nave di migranti a Taranto - diamo una nuova  dimostrazione di solidarietà e accoglienza  al porto - Contestiamo accordi con la Libia e decreti sicurezza

La nave ong arriverà nel porto di Taranto nei prossimi giorni e gli 88 migranti verranno identificati presso l'hotspot nel giro di poche ore



“Si è conclusa la procedura di ricollocazione dei migranti presenti sulla Alan Kurdi, attivata sulla base del pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. La Germania e la Francia accoglieranno 60 migranti, il Portogallo 5 e l’Irlanda 2. E’ stato quindi indicato in Taranto il porto di sbarco“. Lo fa sapere una nota del Viminale.
“Taranto è stata designata quale porto sicuro per la Alan Kurdi, il Comune e la gente tutta di Taranto non faranno mancare al solito la loro accoglienza e il loro spirito di servizio, nel breve tempo che è previsto quei migranti restino in città – ha affermato il sindaco Rinaldo Melucci -. La macchina organizzativa è ormai rodata e sarà pronta in poche ore. Gli accordi di ricollocazione internazionale stanno funzionando dopo il vertice di Malta e questa è una ragione in più per non avere alcuna remora a prestare soccorso a queste persone in difficoltà.

Memorandum sui migranti. Stop all'intesa con la Libia: basta trattare con i criminali


Un centro di detenzione in Libia (Ansa)

Un centro di detenzione in Libia (Ansa)

Annullare gli accordi Italia/Libia - firmare si, ma ne' firme ne' lettere fermano la mano dell'imperialismo e del suo governo PD/M5Stelle

Andiamo a dirlo al porto di Taranto in occasione dell'arrivo dei migranti della Alan Kurdi

in questi giorni si sta discutendo degli accordi che legano Italia e Libia sulla gestione dei flussi migratori. La campagna IOACCOLGO ha lanciato una raccolta firme per chiedere l’abrogazione dei decreti Immigrazione e Sicurezza e, allo stesso tempo, l’annullamento del memurandum firmato nel 2017 che sta causando enormi problematiche ai migranti
Se entro il 2 novembre il Governo italiano non prenderà una posizione, l’intesa verrà automaticamente rinnovata. Per questo ti chiediamo un aiuto per far sentire la nostra voce, scrivendo direttamente al Presidente del consiglio Giuseppe Conte, chiedendo di annullare immediatamente il memorandum.
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pc 2 novembre - per il dibattito - Elezioni in Umbria .. alcune cifre



Caro Operai Contro,
ci sono tutti i 20 punti in più del centrodestra sul centrosinistra, nelle elezioni regionali in Umbria. Ad essere falsate sono le percentuali. Il 57% del centrodestra e il 37% del centrosinistra, sono percentuali pompate, perché non tengono conto del 35,6% di astensionismo, ossia degli elettori aventi diritto che hanno disertato le urne. Percentuali quindi che vanno sgonfiate dal 35,6% di non votanti.
Come vanno riposizionate le pretese di quanti sostengono vi sia stato un aumento dell’affluenza alle urne, perché rispetto al 2015 avrebbe votato il 9% in più di elettori, 63 mila.
Non si vuole vedere che dopo il 2015, anche in Umbria il partito dell’astensione è in continua crescita. 
Un gran numero di operai e strati poveri che non riconosce l’inganno delle elezioni borghesi, un fiume in piena che s’ingrossa sempre più: dal 21,8% delle politiche 2018, al 32,3% delle europee 2019, e ancora in crescita, al 35,6% alle regionali di domenica scorsa.

La Lega ha perso 1,2 punti in percentuale, ma ha pienamente confermato il successo delle europee di maggio, quando era balzata dal 20,2 delle politiche del 2018, al 38,2%.
La vera novità è stata la Meloni che, con Fratelli d’Italia rispetto le europee di 6 mesi fa, ha incassato un incremento del 57,6%, arrivando al 10,4%, rispetto il 6,6% delle europee di 6 mesi fa.

pc 2 novembre - Immagini dalla grossa manifestazione di solidarietà con la resistenza kurda a Roma

Migliaia di persone, e non era scontato, sono scese in piazza ieri a Roma per la manifestazione nazionale in solidarietà con il popolo kurdo e contro l’aggressione della Turchia nel nordest della Siria. La manifestazione è stata aperta dallo striscione "Defend Rojava" e da uno spezzone femminile, al cui seguito si è poi concentrata la gran parte dei partecipanti. Diversi spezzoni studenteschi e territoriali hanno composto il lungo serpentone che riempiva le strade del centro di Roma.


pc 2 novembre - Omicidio di Marielle Franco, il selfie di Bolsonaro con uno dei sospetti complici dei killer.....Ovvero la mano omicida e il mandante


Oggi ci sono altri quattro arresti per l'omicidio dell'attivista per i diritti umani uccisa a Rio de Janeiro nel marzo 2018
 
 Bolsonaro e Djaca
Ci sono stati altri quattro arresti per l'assassinio dell'attivista per i diritti umani Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomez, avvenuto il 14 marzo 2018: tra gli arrestati figura Eliane de Figueirero Lessa, moglie dell'ufficiale della polizia militare in pensione Ronnie Lessa, sospettato di omicidio.  La donna è accusata di occultamento di prove. Insieme al fratello Bruno, a sua volta arrestato, avrebbe contribuito a far sparire alcune armi, tra cui la mitraglietta HK MP5 usata per uccidere Marielle Franco e Anderson Gomez. Le armi sarebbero state consegnate a Josinaldo Freitas, un istruttore di arti marziali conosciuto come "Djaca", che se ne sarebbe disfatto gettandole in mare. La stampa brasiliana ha poi diffuso un selfie del presidente brasiliano Jair Bolsonaro proprio con "Djaca", mentre si continua a parlare delle frequentazioni del presidente col figlio di Lessa. 

Articolo pubblicato su Notas Periodismo Popular.
Traduzione in italiano di Alioscia Castronovo per DINAMOpress.

Bolsonaro implicato nel processo per Marielle Franco: cosa emerge dall’inchiesta?

di Santiago Mayor*
31 ottobre 2019
L’inchiesta sull’assassinio della consigliera di Rio de Janeiro e del suo autista Anderson Gomes il 14 marzo del 2018 ha avuto una svolta sorprendente questa settimana. Secondo alcuni testimoni, uno degli accusati del crimine è stato poche ore prima nella casa dell’allora deputato nazionale, ed oggi

pc 2 novembre - Ceylan e Sakîna: altre due combattenti curde uccise dai soldati di Erdogan. Onore alle Combattenti per la Libertà, contro il fascista Erdogan

Il comando delle Ypg ha reso noti altri due nomi di donne cadute nella lotta di resistenza del Rojava

 
 Ceylan Aşkan e Sakîna Mıhemed le due combattenti Ypj uccise
globalist 1 novembre 2019
Le odiano perché sono donne, perché combattono per i diritti civili e perché sono curde.
Ma sono in prima linea e muoiono per opporsi alla guerra di Erdogan che vuole cancellare l’esperimento del Rojava. Oggi il comando generale delle unità di difesa delle donne (Yekîneyên Parastina Jin, Ypj) ha reso noto i nomi di altre due delle loro combattenti caduti negli scontri con i turchi e le milizie jihadiste al soldo di Erdogan. Le due si chiamavano Ceylan Aşkan e Sakîna Mıhemed, nomi di battaglia Ronahî Gewda e Sara Tîrêj. Così il comunicato delle autorità curde: “La resistenza contro l'invasione dell'esercito turco e dei mercenari continua. Impegnati a difendere i valori dell'umanità, le donne resistono al fascismo di Erdoğan come hanno resistito all'Isis. Le compagne Ronahî e Sara si sono oppostei agli attacchi di invasione dello stato turco con grande impegno e determinazione. "

pc 2 novembre - ARCELORMITTAL - NUOVO CAMBIO AL VERTICE PER RENDERLO PIU' ADEGUATO ALLA POLITICA DEI TAGLI

Effetto Morselli sul management di ArcelorMittal: Arturo Ferrucci, di provenienza Thyssen, da domani sarà il nuovo direttore delle Risorse umane di ArcelorMittal Italia, subentrando ad Annalisa Pasquini. 

Questo cambio ha chiaramente a che fare con chi opera sull'organizzazione del personale, sui lavoratori, e quindi inevitabilmente avrà effetti sui lavoratori. 
Scrive il Sole 24 Ore: "L'avvicendamento in uno snodo così importante della fabbrica mette in luce due cose: in primo luogo che la Morselli sta cominciando a costruire una squadra di persone alei vicine che con lei hanno condiviso precedenti esperienze di gestione (leggi: tagli di posti di lavoro - ndr). Eppoi che la ristrutturazione della forza-lavoro sarà uno degli aspetti su cui si concentrerà la cura Morselli nei confronti di un'azienda che oltre ad essere colpita dalla crisi di mercato,perde anche due milioni di euro al giorno"
(crisi che si prospettava già da un anno fa, quando la Mittal si è presa l'Ilva,acquisita proprio per essere più forte nella guerra commerciale, più competitiva nei mercati,

pc 2 novembre - SENTENZA DI BARCELLONA: STUPRATA DAL BRANCO DI UOMINI - VIOLENTATA DALLO STATO!

"Barcellona, 14enne violentata a turno da cinque uomini: il giudice riduce la pena perché la ragazza era “incosciente” "La vittima non sapeva cosa stesse e cosa non stesse facendo, di conseguenza non aveva la capacità di accettare od opporsi ai rapporti sessuali che la maggior parte degli imputati ha avuto con lei"

Lo stato di incoscienza della ragazza, così come la sua età, aveva solo 14 anni, invece di essere un aggravante per gli stupratori, per il giudice vuol dire che non ci sarebbe stato stupro di gruppo ma solo "abuso"! Perchè la ragazza non si è opposta con la forza (se non fosse tragica la cosa sarebbe ridicola: ma se era incosciente...?!).

Questa sentenza vergognosa grida complicità, doppia violenza; è un messaggio di incentivo ai maschi a stuprare rischiando solo una lieve condanna, e crea un pericolosissimo precedente. Essa dimostra che anche il giudice è parte degli "uomini che odiano le donne", che le donne sono violentate non solo dagli uomini, ma dopo dallo Stato, dai governi...
Dimostra che la giustizia per le donne non sta nei Tribunali ma nelle piazze della lotta, della ribellione, come è stata la grande manifestazione delle donne in Spagna, una

pc 2 novembre - FUSIONE FCA/PEUGEOT - FORTI PROFITTI PER IL CAPITALE, TAGLI INEVITABILI PER GLI OPERAI

Diamo un quadro delle posizioni, torneremo sugli effetti di questa fusione

Fca, gli operai: «Nuova fusione? Chrysler ci ha portato cassa integrazione»

"Le fusioni ci cascano sempre addosso, ma noi siamo in cassa integrazione da dieci anni". Cosa ne pensano i lavoratori Fca di un'ipotetica fusione tra la vecchia Fiat di Torino e il gruppo Psa francese, quello di Peugeaut? C'è preoccupazione, C'è chi ricorda: "L'ultima fusione, con Chrysler, ci ha portati a questo punto"

Imprese e sindacati: “Le competenze di Torino decisive per il nuovo polo automobilistico”

TORINO. Ottimismo, speranza, ma anche la convinzione che l’aggregazione sia l’unica possibilità per continuare a essere competitivi. I timori per gli equilibri dopo le nozze tra Fca e Psa ci sono, sia tra i sindacati sia tra gli imprenditori, ma prevale la positività e la voglia di affrontare la sfida del futuro con impegno. Basta ascoltare le parole del presidente dell’Amma, Giorgio Marsiaj: «È un’occasione importante... come sempre nei processi di concentrazione potrebbe esserci qualcuno che ci rimette ma non ci sono alternative. Lo sviluppo di nuovi modelli oggi ha costi così elevati che è impossibile sostenerli per un gruppo solo. A Torino partiamo da una situazione di vantaggio per

venerdì 1 novembre 2019

pc 1 novembre - Ancora sull'operazione repressiva in Barona, il ruolo della stampa da Milanoinmovimento:Corriere Milano. Se questo è giornalismo


Confessiamo di essere ancora in pieno travaso di bile. Sì, perché solo questo effetto può produrre l’articolo di Andrea Galli di questa mattina sulle pagine milanesi del Corriere della Sera.
Un articolo sulla vicenda delle perquisizioni di ieri agli attivisti del Comitato Autonomo Abitanti Barona con relativi divieti di dimora a Milano e obblighi di firma.
Le accuse sono pesanti e sordide. Estorsioni, pestaggi (anche a una donna incinta, con tanto di presunti dettagli estremamente precisi: “pugni sui seni”…) e tutta il peggio che potrebbe essere imputato alla più feroce gang criminale. L’articolo parte alla carica con un: “Eccoli qui, gli aspiranti rivoluzionari, i paladini (rigorosamente a parole) degli oppressi e dei loro diritti. Che invece schiavizzano e picchiano a sangue. Dopo aver chiesto i soldi. Presentiamoli, in ordine alfabetico”. E poi via con i nomi e cognomi degli indagati. Non c’è che dire! Un inizio degno di Libero, il Giornale,

pc 1 novembre - Cile: quando le foto valgono più di mille parole....ovvero il filo nero tra la dittatura di ieri e la repressione di oggi


Andrés Chadwick, ministro degli Interni cileno, tra i responsabili della repressione scatenata contro i manifestanti dalla polizia e dai carabineros, era a fianco anche di Pinochet nel 1977.

oggi con Pinera

pc 1 novembre - IL 1969 OPERAIO 7 - CRONACA DI NOVEMBRE

Questa cronistoria entusiasmante, preannuncia l'importante iniziativa di dicembre a Milano nei giorni 13-14-15 

Convegno sul 68/69


6 novembre
MILANO. Manifestazione di 50 mila operai metalmeccanici davanti alla RAI con cartelli sui quali c’è scritto: “RAI: la voce dei padroni”. Scontro con la polizia.

7 novembre
TORINO. Gli operai di Mirafiori fin dalle nove del mattino scendono in sciopero e formano un corteo di 8-9 mila persone. Quando arrivano davanti a Torino Esposizioni, sede del Salone dell’automobile, sono circa 20 mila.

7-10 novembre
BOLOGNA. Sciopero delle fabbriche del quartiere di Borgo Panigale. Il giorno prima alla Ducati Elettromeccanica 15 operai, tra i più combattivi, erano stati denunciati all’autorità giudiziaria. Lunedì 10 operai della SASIB anticipano uno sciopero già programmato recandosi davanti alle altre

pc 1 novembre - WHIRLPOOL – NOTIZIE DALLA PARTE DEGLI OPERAI E OPERAIE E NOSTRE CONSIDERAZIONI


Parlando con un compagno di Pap di Napoli


La manifestazione di ieri 31 ottobre è stata molto grossa, erano presenti varie delegazioni delle realtà napoletane. Il clima era bello e combattivo. Gli operai, le operaie hanno tirato un respiro di sollievo, ma sono sempre arrabbiati e determinati. Non si fidano della Whirlpool e del Governo e contrastano chi canta facilmente “vittoria”. Questo passo indietro della Whirlpool – dicono – può essere una tattica aziendale per prendere tempo.
Certo, noi pensiamo che questo va messo in conto. Anche i padroni imparano le lezioni e la Whirlpool ora cerca di evitare lo scontro frontale.

Ma anche i lavoratori imparano le lezioni della lotta di classe.

Nel passo indietro, si dice, vi sono anche altri fattori che l’azienda ha messo in conto: la opportunità di continuare una minima produzione che comunque per ora può fare solo a Napoli, la perdita degli incentivi statali – previsti nell’accordo - che inciderebbero anche sugli altri siti, la permanenza del contratto di solidarietà fino a marzo.
Ma questo ritiro dei licenziamenti non era affatto scontato e il piano già tutto pianificato.

Senza la lotta degli operai e operaie, la Whirlpool avrebbe già chiuso/ceduto la fabbrica. I fatti sono
che la lotta ha per il momento bloccato i suoi piani e i padroni hanno dovuto rinunciare a perseguire

pc 1 novembre - NO AGLI ACCORDI CON LA LIBIA - NO AI DECRETI SICUREZZA

Il governo italiano da Minniti/Gentiloni a Salvini, da Salvini a Di Maio/PD stessa linea

Razzismo e genocidio dei migranti
Fermare il nuovo olocausto alle porte dell’Europa

LA ONG “Mediterranea” invita alla mobilitazione:  «Fino a sabato riempiamo le strade e le piazze per affermare il nostro dissenso» ed Oxfam ha già chiesto di di bloccare il memorandum:  «L’accordo non è mai stato ratificato dal parlamento, contrariamente a quanto previsto in Costituzione. Nei centri di detenzione sono rinchiuse oltre 4.500 persone. In quelli non ufficiali, gestiti da criminali, ne sono stimati a decine di migliaia. I governi italiani hanno continuato a finanziare i libici per un costo di oltre 150milioni di euro dal 2017 al 2019».


Fra pochi giorni, assai probabilmente,  si rinnoveranno “tacitamente” gli accordi italo- libici del 2017, voluti e firmati da Unione Europea, Gentiloni e Minniti, che sancirono la complicità italiana con le torture ed i lager libici e di cui si hanno, da tempo, inconfutabili evidenze e prove. 
E a poco vale la sceneggiata da parte di Al Serraj della presunta inchiesta avviata dal suo

pc 1 novembre - Scioperi negli USA - un info contributo

Cosa ci insegnano gli scioperi del sindacato insegnanti di Chicago e del United Auto Workers

Stansfield Smith | mronline.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
24/10/2019

Gli insegnanti e il personale scolastico di Chicago, che sommano 35.000 persone, sono in sciopero per la seconda volta in sette anni. E per la seconda volta, l'azione degli insegnanti ha contribuito a innescare un movimento sociale. Questo sciopero mette in discussione un convincimento di lunga data secondo cui i sindacati non avrebbero il diritto di presentare richieste che vadano oltre le condizioni di lavoro, la retribuzione e i benefit.

L'attuale lotta del Chicago Teachers Union (CTU), come quella precedente, con le sue manifestazioni di massa quasi quotidiane, due delle quali di oltre 25.000 persone, da l'impressione di una battaglia anti-neoliberista. Il sindacato sta esprimendo le istanze sociali progressiste di un ampio settore della popolazione, che ha visto il declino di molti servizi sociali e degli standard di vita di famiglie e bambini.

Gli insegnanti chiedono: classi più piccole, più assistenti sociali, un'infermiera e un bibliotecario in ogni scuola e più insegnanti e personale educativo bilingue. Vogliono che gli assistenti degli insegnanti, gli impiegati e altri tecnici specializzati - principalmente donne nere e latine - si vedano

pc 1 novembre - Solidali con Anna e con tutte le compagne prigioniere in lotta - MFPR

Da pochi giorni Anna, prigioniera anarchica rinchiusa nella sezione AS2 del carcere de L’Aquila, è stata trasferita nel carcere di Lecce. Stessa cosa è avvenuta per l'altra donna rinchiusa nella stessa sezione.
Ciò indica l'attuale chiusura di quella sezione, obiettivo per il quale, a inizio estate, era stata messa in campo una forte mobilitazione. La protesta aveva visto le compagne, lì recluse, mettere in atto un lungo sciopero della fame al quale hanno aderito anche molti altri compagni detenuti in altre carceri italiane. Non solo: anche fuori dalle prigioni moltissime sono state le azioni e le dimostrazioni di solidarietà verso quella lotta.
Tra queste, un segnale molto importante era venuto proprio dalle battiture quotidiane compiute da alcuni detenuti e detenute in regime di 41Bis del medesimo carcere abruzzese. Un segnale di solidarietà straordinario, compiuto da persone rinchiuse in condizioni che non ci stancheremo mai di

giovedì 31 ottobre 2019

pc 31 ottobre - RINNOVATO ACCORDO ITALIA/LIBIA - PER ALTRI 3 ANNI L'ORRORE

DI MAIO: "Una riduzione dell'assistenza italiana potrebbe tradursi in una sospensione delle attività della Guardia costiera libica, con conseguenti maggiori partenze, tragedie in mare e peggioramento - così ha detto - delle condizioni dei migranti nei centri».

Sono le "maggiori partenze" che preoccupano Di Maio, che come Salvini, dichiara spudoratamente che sarebbero le partenze a provocare i morti di migranti in mare, non invece l'orrore, le torture, le violenze in Libia e i blocchi dei soccorsi e dei porti dell'imperialismo. 

M5S-LEGA-PD TUTTI UNITI CONTRO I MIGRANTI E A DIFESA DEI REGIMI ASSASSINI PER GLI AFFARI DELLE MULTINAZIONALI ITALIANE NELLA ZONA  

Da L'Internazionale

Il 2 novembre sarà prorogato in maniera automatica il Memorandum d’intesa Italia-Libia sui migranti (Memorandum of understanding, Mou) stipulato dal governo italiano con il governo di Tripoli il 2 febbraio 2017. Nonostante le numerose denunce di violazioni dei diritti umani, gli “inimmaginabili orrori” (documentati dall’Onu nel 2018) nei centri di detenzione libici finanziati dal governo italiano (compravendite di esseri umani, torture, violenze sessuali, stupri e abusi di ogni tipo) “commessi dai funzionari pubblici, dai miliziani che fanno parte di gruppi armati e dai trafficanti”, in un contesto di assoluta impunità, il governo ha deciso di non revocare l’accordo, che sarà prorogato automaticamente per altri tre anni.
Contestualmente al rinnovo tuttavia potrebbero essere introdotte alcune modifiche a cui il governo e in particolare il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, sta lavorando. L’intesa, che nel febbraio del 2017 fu siglata dall’allora presidente del consiglio Paolo Gentiloni per ridurre gli arrivi sulle coste italiane, prevede l’erogazione di fondi per i centri di detenzione

pc 31 ottobre - Gli studenti tornano in piazza contro la nuova alternanza l'8 novembre

Fronte della Gioventù Comunista (FGC) | gioventucomunista.it

22/10/2019

È stato pubblicato sul sito del MIUR il testo della nuova riforma dell'alternanza: in un documento di quasi 70 pagine si delinea uno dei tasselli conclusivi nel progetto di asservimento della scuola pubblica agli interessi delle aziende. Questa riforma, approvata dal nuovo Governo PD-5S ma scritta dall'ex-ministro dell'istruzione leghista Bussetti, viene inviata alle scuole nel silenzio generale, sia dei media che dello stesso ministero che non ha neanche pubblicato un comunicato nel tentativo di nascondere le proprie responsabilità.
Attraverso questa riforma le scuole potranno, nel quadro dell'autonomia scolastica, far svolgere dagli studenti il monte ore più conveniente nel rapporto con le aziende, superando senza alcun limite l'orario minimo stabilito. Questo decreto ministeriale diventa un manifesto del rapporto tra scuole e

pc 31 otttobre - Trump e la cattura di Al Baghdadi - un contributo

Il Califfo, film Cia tra fiction e realtà


Manlio Dinucci | ilmanifesto.it
29/10/2019

«È stato come guardare un film», ha detto il presidente Trump dopo aver assistito alla eliminazione di Abu Bakr al Baghdadi, il Califfo capo dell'Isis, trasmessa nella Situation Room della Casa Bianca. Qui, nel 2011, il presidente Obama assisteva alla eliminazione dell'allora nemico numero uno, Osama Bin Laden, capo di Al Qaeda. Stessa sceneggiatura: i servizi segreti Usa avevano da tempo localizzato il nemico; questi non viene catturato ma eliminato: Bin Laden è ucciso, al Baghdadi si suicida o è «suicidato»; il corpo sparisce: quello di Bin Laden sepolto in mare, quello di al Baghdadi disintegrato dalla cintura esplosiva. Stessa casa produttrice del film: la Comunità di intelligence, formata da 17 organizzazioni federali. Oltre alla Cia (Agenzia centrale di intelligence) vi è la Dia (Agenzia di intelligence della Difesa), ma ogni settore delle Forze armate, così come il Dipartimento di stato e quello della Sicurezza della patria, ha un proprio servizio segreto.

Per le azioni militari la Comunità di intelligence usa il Comando delle forze speciali, dispiegate in

pc 31 ottobre - Sulla repressione della rivolta popolare in Cile, un articolo: Le violenze in Cile. L’esercito ha imparato le sue tattiche in Israele

di Benjamin Zinevich*
Quello che è iniziato come un atto di disobbedienza civile degli studenti contro l’aumento dei biglietti della metropolitana di Santiago ora si è esteso fuori dalla capitale cilena. Con un’improvvisa rivolta contro l’austerità e la persistente diseguaglianza economica, la proposta di un aumento delle tariffe (per una cifra equivalente a 2 centesimi di euro) è stata semplicemente sale versato su una ferita aperta per i poveri e i lavoratori del Cile. Quando sono state disperse con la forza dalla polizia nazionale, le proteste pacifiche, sono diventate violente. Il governo, guidato da un miliardario di destra, il presidente Sebastián Piñera, ha risposto decretando lo stato d’emergenza e chiedendo all’esercito di sedare le proteste, dichiarando che lo Stato era “in guerra”.
Mentre l’esercito metteva in atto azioni brutali nei confronti di civili che non si vedevano più dai tempi della dittatura, terminata all’inizio degli anni ’90, è importante evidenziare i legami internazionali di tale brutalità. Dovrebbe essere particolarmente messo in rilievo il sostegno militare in termini di tecniche e di risorse dello Stato di Israele al Cile nel passato e nel presente. Durante il regime di Augusto Pinochet, appoggiato dagli USA, il Cile ha assistito all’incarcerazione, all’uccisione o alla sparizione di decine di migliaia di oppositori politici. Durante quegli anni, Israele e il Cile hanno avuto un

pc 31 ottobre - Treno deragliato a Pioltello, ai dirigenti sotto inchiesta incentivi per la produttività

 I risparmi killer valgono un premio. Una verità che conosciamo bene: questo sistema è criminale e assassino, l'unica Giustizia è Proletaria

di MARIO CONSANI
Milano, 31 ottobre 2019 - Obiettivi raggiunti e premi distribuiti nonostante la tragedia. Centotrentamila euro all’amministratore delegato e quasi 90mila al direttore di produzione. E poi a scalare da 30mila a 11mila per gli altri dirigenti, fino ai 1.000 euro lordi per i tecnici. Nel 2018 i vertici di Rete ferroviaria italiana non hanno certo rinunciato alle indennità legate ai risultati aziendali dell’anno prima. Peccato che quei manager siano indagati perché nel 2017, stando all’accusa, non avrebbero mosso un dito per sostituire il binario usurato che, spezzandosi, la mattina del 25 gennaio dell’anno scorso, provocò a Pioltello il deragliamento del treno di pendolari

pc 31 ottobre - Milano: Perquisizioni in Barona – Continua la criminalizzazione della lotta per la casa

da milanoinmovimento
 
Questa mattina ci si sveglia con notizie frammentarie di un’operazione di Polizia in corso in Barona contro gli occupanti di case. Col passare delle ore il quadro si fa più chiaro. Sono 5 i militanti del Caab-Comitato Autonomo Abitanti Barona perquisiti, denunciati e raggiunti dal divieto di dimora nel Comune di Milano con relativo obbligo di firma. Perquisizioni molto muscolari con consueto sequestro di telefoni, computer, agende e altro materiale. Le accuse contestate sono piuttosto gravi. La vicenda viene successivamente narrata dai soliti lanci di agenzia che sembrano più veline di Questura dei tardi anni ’60. Si parla di due episodi di aggressione ed estorsione verso due cittadini stranieri facenti parte del Comitato. Come già per Giambellino vengono utilizzate le modalità infamanti delle accuse legate alla criminalità comune per colpire collettività politiche e infangare il loro lavoro. La storia, i ragazzi e le ragazze del Caab, la raccontano in modo diverso.
 
Collettivo Zam ha condiviso un post.
18 h ·
Continuano le infami operazioni di polizia per equiparare la lotta per la casa al racket.
Respingiamo assieme ai fratelli e alle sorelle del CAAB, coinvolti nell’operazione, tutte le infamanti accuse.
La lotta non si arresta!
Piena solidarietà e complicità.
A breve altri aggiornamenti.
19 h ·
ATTACCO POLITICO AL COMITATO AUTONOMO ABITANTI BARONA
Il giorno 30 ottobre 2019 la digos della questura di milano ha eseguito 5 notifiche con annesse 5 ordinanze cautelari di allontanamento dal comune di milano, per 5 abitanti appartenenti al comitato autonomo abitanti barona, che da 5 anni lotta in quartiere e con realtà simili sul tema del problema

pc 31 ottobre - A scuola di guerra e di antisommossa: assistono i bimbi delle elementari...

Avanza il moderno fascismo verso la formazione dei "moderni balilla" come nella dittatura del ventennio

Settanta alunni di una primaria di Bologna dopodomani saranno portati in un’area di addestramento dell’Esercito per fare da spettatori a una simulazione militare, che comprenderà l’allestimento di un convoglio che trasporta armi e il respingimento di una folla di manifestanti.
28 Ottobre 2019 - 15:26
Bambini imparate: così si fa la guerra e, non si sa mai, così si mettono in pratica le tecniche antisommossa per tenere a bada la popolazione scontenta. Sembra incredibile, ma sono queste le scene a cui dovranno assistere 70 piccoli alunni della scuola elementare Marella di Bologna. Succederà dopodomani nell’area di addestramento della caserma Montezemolo, a Castel Maggiore, in occasione di un’esercitazione del reggimento Genio ferrovieri. Una vera e propria simulazione di guerra, denominata “Argo”, in cui 100 militari si impegneranno a ricostruire una linea ferroviaria, disinnescare un ordigno bellico, respingere la folla di manifestanti in protesta e mettere sui binari della linea Bologna-Padova un treno-convoglio per trasportare cibo e armi. L’Esercito ha spiegato che i genieri simuleranno una possibile area di crisi in cui la Nato, con il supporto italiano, è chiamata a intervenire: “Queste esercitazioni sono scenari di fantasia, ma ricalcano eventi storici passati: il nostro scenario, ‘Skolkan’, prevede una tensione geopolitica in zona baltica, simile a quella che ci fu dopo la disgregazione Urss”, hanno sottolineato i vertici militari. Tra i dettagli dell’esercitazione c’è anche uno scenario che vedrà i militari respingere un gruppo di manifestanti che minaccia la buona riuscita delle operazioni, con i genieri che lavoreranno protetti da un plotone antisommossa. Scene di guerra e di violenza, insomma: il tutto sotto gli occhi di decine di bambini tra i sei e gli undici anni.

pc 31 ottobre - LE LAVORATRICI DELL'AUCHAN IN LOTTA CONTRO I LICENZIAMENTI - UNA LOTTA DA SOSTENERE OVUNQUE E' POSSIBILE

La Conad "vicina alle persone" della pubblicità nasconde la faccia vera disumana del capitale
Il piano della nuova società Bdc Italia – con Conad al 51% e la lussemburghese Pop 18 Sarl prevede entro un anno almeno 3000 esuberi e peggioramento delle condizioni di lavoro per tutti gli altri.
Il passaggio finora è avvenuto solo per 109 punti vendita su 279 e quindi solo 5.700 dei 18mila dipendenti diretti di Auchan hanno qualche garanzia sul loro futuro.
Per migliaia di lavoratori la prospettiva è licenziamenti o il trasferimento in altri piccoli operatori, spesso locali, che dopo un certo tempo possono anch'essi tagliare posti di lavoro e che sicuramente assumerebbero con contratti di lavoro peggiorativi. 
Ieri c'è stata la manifestazione nazionale, a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico dove vi era un nuovo incontro; mentre presidi si sono svolti in arie città. Al tavolo del Mise la Conad non ha spiegato il suo piano industriale generale. Ma ciò che è chiaro che solo un terzo dei lavoratori avrebbe garanzia di lavoro e manca un progetto per gli ipermercati, per le sedi e la logistica.
Cgil, Cisl, Uil hanno continuato a respingere la logica della Conad. I lavoratori e le lavoratrici che sono la maggioranza hanno detto che la lotta prosegue.
L'Ugl invece ha già svenduto i lavoratori, ha sottoscritto un accordo che non dà nessuna garanzia occupazionale e contrattuale ai lavoratori.

mercoledì 30 ottobre 2019

pc 30 ottobre - Operaie e operai della Whirlpool con la lotta per ora fermano la chiusura della fabbrica


«Whirlpool Napoli non chiude», boccata d'ossigeno per gli operai in fabbrica: «Ma non molliamo ancora, lottiamo con più forza »


pc 30 ottobre - Difendere Rojava - 2 novembre giornata mondiale di mobilitazione - da ATIK

Atik 30 Oktober 2019

 

ALMANYA
Berlin
Yürüyüş (Berlin, Sachsen, Hamburg, Bremen, Niedersachsen eyaletlerine bağlı tüm şehirler katılıyor)
Yer: Alexanderplatz
Saat: 13:00
Köln
Yürüyüş (NRW Eyaletine bağlı tüm Şehirler katılıyor)
Yer: Hauptbahnhof  ( Merkez Istasyon önü)

pc 30 ottobre - Cile - la rivolta non si ferma - da El Pueblo

Chile - LA REVUELTA POPULAR NO SE DETIENE

Por Periódico El Pueblo

Jueves 24 de octubre
Desde el inicio de las acciones de protesta popular el viernes 18 de octubre en Santiago, la revuelta se ha extendido hasta alcanzar a todo el país. Al día de hoy las protestas se han sostenido con tal magnitud que se ha impuesto un estado de excepción en todas las regiones: Arica, Antofagasta, Calama, Tocopilla, Mejillones, Iquique, Alto Hospicio, La Serena, Coquimbo, Santiago, Valparaíso, Rancagua, Talca, Chillán, Concepción, Temuco, Valdivia, Puerto Montt, Osorno y Punta Arenas están bajo control militar, que incluye toque de queda en todas las principales ciudades.
Guerra contra el pueblo
Las cifras oficiales confirman 16 fallecidos durante las protestas, ocho de los cuales se encuentran aún sin identificación. Cinco de ellos han muerto directamente en manos de las fuerzas de represión en La Serena, Maipú, Coquimbo, Talcahuano y Curicó. Especial repudio ha causado el caso del joven obrero soldador José Miguel Uribe, asesinado por un militar en Curicó por participar una protesta, en circunstancias que allí ni siquiera se encontraba en rigor el estado de excepción ni el toque de queda. Despierta también indignación la muerte de Alexis Nuñez Sandoval, como resultado de los severos

pc 30 ottobre - SEVEL DI ATESSA MUORE OPERAIA DI 52 ANNI

L'operaia Antonietta Cadoni, 52 enne ha accusato un malore giovedì mentre svolgeva il turno di notte nello stabilimento della Sevel dove si produce il furgone Ducato.
Dopo due giorni di agonia sabato scorso è stata decretata la morte cerebrale
Gli operai e le operaie sono costretti a lavorare per i padroni anche se morenti

Un operaio
da operai contro

pc 30 ottobre - Parlano I combattenti di SEREKANIYE

Riceviamo dal fronte della resistenza - traduzione ufficiosa
I combattenti del TKP-ML TİKKO commentano gli epici 12 giorni di resistenza, contro tutti gli sforzi per annientarne le forza militare, nella guerra iniziata con l’invasione del Rojava da parte dello Stato turco il 9 Ottobre 2019.
Parla Munzur Piran
Potresti presentarti?
Ciao, mi chiamo Munzur Piran. Sono venuto in Rojava nel 2015. Sono un un combattente del TKP-ML TİKKO e del Battaglione Internazionale della Libertà.
Come valuti i 12 giorni di resistenza contro la tecnologia e le forze armate oltre il confine, il nono "più grande" esercito del mondo?
Al 3° giorno di occupazione del Rojava da parte dello stato turco noi e altri compagni del TİKKO abbiamo raggiunto il fronte della resistenza a Serekaniye. I compagni si erano mossi già prima dell'invasione e noi ci siamo uniti a loro. Abbiamo combattuto sul fronte fino alla ritirata. È un fatto noto che il nemico sia tecnicamente e numericamente ai primi posti a livello mondiale. Ciononostante, contro questo "grande" esercito per 12 giorni c’è stata un'enorme resistenza.
Ci sono stati scontri, strada per strada, casa per casa, con mura abbattuti a colpi di granate. Gli scontri si sono estesi alla periferia di Serekaniye. Nell'entroterra, ci sono stati intensi scontri all'accesso sud alla città, nella zona di Til Halef, nella zona industriale e nel quartiere di Havarna.
Nel quarto e quinto giorno di resistenza, hanno iniziato le manovre di accerchiamento. Dopo la chiusura del cerchio, i rinforzi e il rifornimento di munizioni sono diventati un problema per noi. C'è stato allora un grosso scontro per rompere l’accerchiamento e trasferire i compagni feriti. Il nemico attaccava principalmente di giorno. A volte riuscivano ad avanzare. Hanno preso alcune strade ma al buio della sera, iniziavamo le nostre operazioni e loro avevano paura d noi. Avevano paure in generale, ma questo era ancora più evidente la sera, quando per paura interrompevano ogni operazione. Lasciarono solo qualche sentinella e retrocedevano al sicuro. Nonostante la loro superiorità numerica e tecnica, in pochi per 12 giorni abbiamo difeso un’area ristretta con una forte resistenza. Nonostante il cessate il fuoco, di tanto in tanto ci sono stati ancora attacchi e scontri.
C’è stato sostegno di massa da parte del popolo del Rojava alla resistenza sul fronte

pc 30 ottobre - La piattaforma del contratto dei metalmeccanici approvata da una minoranza degli operai

I risultati delle votazioni sulla piattaforma analizzati da un’ottica completamente diversa. Fiom, Fim e Uil hanno poco da stare allegri, la crisi del loro rapporto con gli operai non si può nascondere.

Caro Operai Contro,
su 1,6 milioni di metalmeccanici, solo il 21,15 per cento di loro (338.193) approva la piattaforma di Fiom, Fim e Uil,per il rinnovo del contratto nazionale. E’ subito smentita la mistificazione sulla “grande partecipazione di massa” alle assemblee di fabbrica per la piattaforma.
I segretari generali di questi sindacati, in un comunicato stampa sbandierano, a sproposito, la partecipazione operaia come “grande vittoria nel segno della democrazia”, ma le cose stanno ben diversamente.
Se come dicono Fiom, Fim e Uil, i metalmeccanici sono 1,6 milioni, e quelli che hanno votato “SI” sono 338.193, vuol dire che solo il 21,15 % ha votato per questa piattaforma.
Una percentuale che scende al 20% se si tiene conto, come c’è scritto nel comunicato stampa in

pc 30 ottobre - Con Nadia Lioce contro la 'ragion di stato'

Nadia Lioce ‘murata viva’ al 41 bis per ‘ragion di Stato'

La pronuncia della Corte Costituzionale che fa cadere il divieto assoluto per gli “ergastolani ostativi” di accedere a permessi premio “è sicuramente positiva perché consente a persone ‘sepolte vive’, spesso da oltre trenta anni, di poter ricominciare a pensare ad un futuro fuori dalle mura di un carcere, persone a cui finora è stata negata ogni possibilità”.
A dirlo all’Adnkronos l’avvocato Caterina Calia, difensore insieme all’avvocato Carla Serra di Nadia Desdemona Lioce, la brigatista condannata per gli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona e Marco Biagi e del sovrintendente della Polizia Emanuele Petri, che sta scontando l’ergastolo in regime di 41 bis.
Per Lioce, spiega il suo difensore, “oggi non è di primaria importanza la questione dei permessi premio, che non credo richiederebbe, quanto invece le condizioni estreme di detenzione in cui si trova“.
“Il regime del 41 bis cui è sottoposta da 15 anni – dice – rappresenta la negazione dei diritti primari di ogni persona detenuta. Nel suo caso, così come per gli altri prigionieri politici, tale regime viene applicato nonostante manchi il presupposto principale individuato dalla norma, ovvero la possibilità di contatti con l’organizzazione di appartenenza, che non dà segni di vitalità da almeno 17 anni fa. L’unica ragione per cui è ‘murata viva’ è la ‘ragion di stato’ che individua in lei e negli altri prigionieri politici i nemici interni assoluti“.
“Aldilà del fatto che in questo momento la pronuncia della Corte Costituzionale non ha alcuna diretta ricaduta sulla situazione detentiva della Lioce – conclude l’avvocato Serra -, va sottolineata la positività e l’importanza della stessa in quanto finalmente pone un limite alle preclusioni e agli automatismi di legge, rimettendo al centro le persone e il ruolo valutativo dei magistrati di sorveglianza che potranno decidere caso per caso se ci sono le condizioni di accesso ai benefici, anche per quei detenuti che finora ne erano esclusi sulla base del solo titolo di reato“.
Assunta Cassiano
da Osservatoriorepressione.info

pc 30 ottobre - Info - la valutazione di Potere al Popolo sulle elezioni in Umbria

Umbria. Non ci piangiamo addosso e andiamo avanti



Le elezioni in Umbria sono state un test nazionale e come tale vanno valutate. Segnano una sconfitta storica del centrosinistra e dei 5 stelle, che vengono travolti da un voto al 60% di una destra dichiaratamente reazionaria che si è  mangiata anche il voto moderato una volta presente in regione.
Uno sfondamento da destra su temi nazionali, con i temi umbri totalmente assenti, avendo i due candidati maggiori la stessa appartenenza culturale e sociale, ed i programmo locali erano uguali, quindi, gli elettori hanno preferito l’ originale alla copia e votato la sfiducia a Conte.
Queste elezioni si sono svolte con l’uso di tanti mezzi, tanti soldi, tanto potere, escludendo

pc 30 ottobre - Quasi 2.700 lavoratori morti nei cantieri della Coppa del Mondo in Qatar



Centinaia di lavoratori muoiono ogni anno sui siti della Coppa del Mondo 2022 in Qatar, secondo il The Guardian. Tra il 2012 e il 2018, quasi 2.700 persone hanno perso la vita. In un rapporto pubblicato venerdì 11 ottobre, le Nazioni Unite chiedono alle autorità dell’emirato di proteggerle dal caldo.
Secondo il quotidiano britannico, centinaia di migliaia di lavoratori sono esposti a temperature superiori a 45° C 10 ore al giorno. Queste condizioni hanno, secondo i cardiologi, un legame diretto con la morte di centinaia di persone ogni anno. I loro corpi di solito non sono sottoposti ad alcuna autopsia.
Tra il 2012 e il 2017 sono morti 1.025 nepalesi, tra cui 676 per “cause naturali”, ovvero infarto o insufficienza respiratoria. Gli indiani ad aver perso la vita tra il 2012 e agosto 2018 sono 1.678, tra cui 1.345 per “cause naturali”.
 Mentre alcune famiglie non richiedono un’autopsia per rimpatriare il corpo il più presto possibile, altre riferiscono di non essere mai state consultate.
* da Ulyces

pc 30 ottobre - DA ROJAVA - DALL'UNIONE DONNE COMUNISTE TKP-ML


Stiamo crescendo ancora una volta contro l'ordine fascista a dominanza maschile - Dal Rojava!

Nell’interesse della Rivoluzione del Rojava, della rivoluzione delle donne nel Rojava, che fiorisce nelle nostre mani, continuiamo a far crescere la rivolta e costruire una nuova vita.

La Repubblica turca fascista, attaccando la rivoluzione e il nuovo ordine sociale, sta disperdendo le popolazioni del Rojava con la forza, allontanandole dalle loro terre e vuole metterle in ginocchio con i massacri. Cerca di distruggere le conquiste delle donne nel Rojava e di giustificare la violenza contro le donne.
L'ultimo esempio di questo è stato visto quando la guerriera del YPJ, Çiçek Kobane, è stata catturata perché ferita in uno scontro con bande turche nel villaggio di Mishra, Eyn Jesus, il 21 ottobre. Le donne che sono state rapite dalle bande dell'ISIS e vendute come schiave non hanno accettato il destino che si prospettava loro e hanno cercato di ricreare la vita con le loro armi.

I tentativi di invadere il Rojava significano in realtà la resurrezione del dominio maschile con tutti i suoi strumenti reazionari. Per questo motivo, questo attacco al Rojava è un attacco alle donne nel Medio Oriente e in tutto il mondo, in particolare le donne del Rojava.
Difendiamo la vita e costruiamo il nostro futuro con le nostre proprie mani!

Come Unione delle donne comuniste del TKP-ML, parliamo dal Rojava. Noi, donne che siamo nella resistenza dal primo giorno dell'occupazione, continueremo ad essere la voce delle donne contro l'invasione del Rojava.
Lo stato turco occupante genocida e le sue bande stanno attaccando l'esistenza delle donne con la mentalità dell’ISIS. Sappiamo che questo attacco era anche espressione della paura che hanno delle donne che stanno facendo la resistenza.
La manifestazione di questa mentalità reazionaria patriarcale ci ha dimostrato ancora una volta che l'esercito della mentalità reazionaria fascista ha attaccato le donne nella loro sessualità ad ogni occasione.

Ci impegniamo a sollevare lo slogan "Biji Berxwedana Rojava" di Çiçek Kobane che risuona ovunque contro l'intero patriarcato fascista che diffonde paura nelle popolazioni e cerca di sottomettere le donne; e ci impegniamo a difendere fino in fondo la rivoluzione delle donne in Rojava.

Viva la solidarietà femminile!
Jin Jiyan Azadi!

Unione Donne Comuniste TKP-ML
26 ottobre 2019