sabato 30 marzo 2019

pc 30 marzo - Torino - Il corteo non si arresta - la lotta non si arresta - Avete seminato vento raccoglierete tempesta!

18:46 Il Corteo è bloccato in Corso Tortona davanti al cimitero.
18:15 Il corteo è in Corso Tortona in direzione dei compagni bloccati in Corso Novara Ang. via Aosta
16:20  Da Porta Nuova si sta muovendo il corteo in direzione Corso Novara dove si trovano i 300 bloccati e un idrante.
15:40 Tantissime persone a Porta Nuova, un elicottero sorvola la manifestazione, in 300 bloccati ancora in Corso Novara
15:30 Si stanno concentrando i vari spezzoni in Piazza Carlo Felice.
14:45 Sta partendo lo spezzone di Porta Palazzo verso il concentramento di Piazza Carlo Felice
14:30 Dal Campus Einaudi si stanno muovendo verso il Valentino
14:20 Stanno montando reti su via Bologna all’altezza del ponte sul Lungo Dora
14:16 Il concentramento del Valentino si sta spostando verso Largo Saluzzo
13:46 100 persone al valentino, atmosfera tranquilla
13:36 Mercato porta palazzo, pieno di gente, gli sbirri vanno in giro dicendo che ci sará casino e spingendo i mercatari a chiudere, mentre in altri mercati sono tranquillamente tutti aperti. 25 camionette in corso palermo. San salvario: percorso dal paso a piazza madama, via madama tutta libera, 5 moto in corso marconi.
13:23 Lo spezzone dalla nuova occupazione di via tollegno é stato bloccato all’altezza di via muzio clementi con 7 camionette di carabinieri;
12:49 Controllo sull’autostrada da Milano all’uscita di chivasso;
12:44 Si avvista idrante in passaggio dal Politecnico; fila di camionette all’altezza delle poste in via nizza
12:40 Si confermano 4 persone dal veneto arrestate ieri sull’autostrada all’altezza di Rondissone; ieri a novi ligure dopo un controllo sul treno sequestrati 2 caschi, tirapugni e altri oggetti, travisamenti: emesso un foglio di via;
12:35 Decine di camionette in Via Quittengo, zona Via Bologna; la gente inizia a radunarsi nel Parco del Valentino, sulla collinetta tra corso massimo d’azeglio e corso vittorio; in Corso fiume si avvistano moto degli sbirri
Nel corso della manifestazione è stato bloccato Corso Vittorio, da Porta Nuova al Po ed anche Corso Cairoli. Uno schieramento di militari ha impedito l’accesso verso via Po e durante il corteo, la Digos ha fermato un manifestante per resistenza.
«Appendino la scorta non ti basta», «Spara Sparagna, appendi Appendino» sono le scritte apparse sui muri del cimitero monumentale.
Tanti gli striscioni, da «Sole e Baleno vivono nelle lotte» a «Dall’asilo alle università contro i padroni della città». I commercianti hanno preferito abbassare le saracinesche e, intorno alle 15, è stata chiusa anche la metropolitana di Porta Nuova per poi essere riaperta intorno alle 17.

pc 30 marzo - Un milione di palestinesi in piazza e fronteggia la barbara repressione delle truppe dello stato sionista di tipo nazista israeliano



La "Marcia del Milione" - indetta da Hamas ad un anno esatto dall'inizio della "Marcia del Ritorno" per la rottura del blocco a Gaza - è iniziata nella tarda mattinata al termine delle preghiere nelle moschee, quando i fedeli sono saliti su autobus diretti verso il confine con Israele. A Gaza City, e nelle altre città della Striscia, tutte le attività commerciali ed educative sono paralizzate da una giornata di sciopero, proclamata da Hamas per consentire alle masse di partecipare alla manifestazione odierna, che si prefigge di essere la più imponente degli ultimi mesi. Sin dalle prime ore dell'alba, nei pressi del confine erano stati eretti attendamenti dove i dimostranti troveranno cibo,

pc 30 marzo - Gilets jaunes - atto 20° - Pesa la repressione, i divieti, la militarizzazione, ma le manifestazioni non si fermano


27 arresti  

2000 persone in piazza a Parigi nonostante i divieti
Il corteo è stato pacifico circondato, assediato molestato dalla polizia
i gilets jaunes tengono duro sulle rivendicazioni 
le RIC [référendum d’initiative citoyenne], le pouvoir d’achat, les retraites ». « Le carburant avait baissé au début des manifs, et là il a remonté encore plus haut, donc ils se foutent de nous », a dit à l’AFP cette résidente des Hauts-de-Seine, cadre dans l’événementiel.

NO alla dittatura

A Avignon, où toute manifestation de « gilets jaunes » était interdite samedi à l’intérieur de la ville et hors des remparts, une centaine de manifestants, en majorité des femmes, se sont rassemblés vers midi non loin du Palais des papes. « Non à la dictature, on a le droit de manifester, on est en France », criaient-ils.
a Bordeaux non è stata tranquilla . Du matériel de chantier et des tuyaux en caoutchouc ont été incendiés en centre-ville. Les forces de l’ordre ont effectué plusieurs charges alors que des manifestants lançaient divers projectiles.  En fin d’après-midi, le cortège, où se mêlaient des dizaines de « black blocs », se diluait en petits groupes jouant au chat et à la souris avec les forces de l’ordre. Plusieurs milliers de « gilets jaunes » s’étaient rassemblés à Bordeaux pour cet acte XX, où la mobilisation dans ce bastion du mouvement a repris de la vigueur.

Deux policiers ont été légèrement blessés à Montpellier par des jets de projectiles, lors d’une

pc 30 marzo - Info da Torino

Tanti gli striscioni, tra cui 'Dall'Asilo all'Università, contro i padroni della città', 'Liberi tutti', 'Blocchiamo la città'. 

16:20  Da Porta Nuova si sta muovendo il corteo in direzione Corso Novara dove si trovano i 300 bloccati e un idrante.
15:40 Tantissime persone a Porta Nuova, un elicottero sorvola la manifestazione, in 300 bloccati ancora in Corso Novara
15:30 Si stanno concentrando i vari spezzoni in Piazza Carlo Felice.
14:45 Sta partendo lo spezzone di Porta Palazzo verso il concentramento di Piazza Carlo Felice
14:30 Dal Campus Einaudi si stanno muovendo verso il Valentino
14:20 Stanno montando reti su via Bologna all’altezza del ponte sul Lungo Dora
14:16 Il concentramento del Valentino si sta spostando verso Largo Saluzzo
13:46 100 persone al valentino, atmosfera tranquilla
13:36 Mercato porta palazzo, pieno di gente, gli sbirri vanno in giro dicendo che ci sará casino e spingendo i mercatari a chiudere, mentre in altri mercati sono tranquillamente tutti aperti. 25 camionette in corso palermo. San salvario: percorso dal paso a piazza madama, via madama tutta libera, 5 moto in corso marconi.
13:23 Lo spezzone dalla nuova occupazione di via tollegno é stato bloccato all’altezza di via muzio clementi con 7 camionette di carabinieri;
12:49 Controllo sull’autostrada da Milano all’uscita di chivasso;
12:44 Si avvista idrante in passaggio dal Politecnico; fila di camionette all’altezza delle poste in via nizza
12:40 Si confermano 4 persone dal veneto arrestate ieri sull’autostrada all’altezza di Rondissone; ieri a novi ligure dopo un controllo sul treno sequestrati 2 caschi, tirapugni e altri oggetti, travisamenti: emesso un foglio di via;
12:35 Decine di camionette in Via Quittengo, zona Via Bologna; la gente inizia a radunarsi nel Parco del Valentino, sulla collinetta tra corso massimo d’azeglio e corso vittorio; in Corso fiume si avvistano moto degli sbirri;
12:08 Chiuso corso unita d’italia in direzione centro; controlli in autostrada da asti; posto di blocco casello tangenziale sud.

pc 30 marzo - Torino - La militarizzazione della città non ferma il corteo per Asilo Occupato

Al momento sarebbero in circa 600 nonostante un gruppo di manifestanti sia bloccato in via Aosta. Tanti gli striscioni, da «Sole e baleno vivono nelle lotte» a «dall’asilo alle università contro i padroni della città».
I primi identificati
Poco dopo le 13 la polizia ha circondato un gruppo di anarchici che stava attraversando il quartiere Aurora per raggiungere la stazione di Porta Nuova. Al Campus Einaudi su 40 presenze erano circa una ventina i rappresentanti di Askatasuna e sono stati perquisiti 20 manifestanti.
Intanto i siti anarchici e Radio Blackout rilanciano  la lotta contro «Tutte le forme di repressione, diretta e indiretta, che si respirano a Torino».

venerdì 29 marzo 2019

pc 29 marzo - Un governo e una maggioranza parlamentare merdosa al servizio dell'industria delle armi - con Salvini a libro paga...

L'unica legittima difesa proletaria e popolare è costruire la forza per spazzare via con la giusta violenza rivoluzionaria questo governo fascio populista, questo Stato reazionario e il sistema del capitale che li produce.
scritte in diverse città italiane 




pc 29 marzo - Verona - L'orrore in scena... una marea di donne li seppellirà



Si è aperta questa mattina a Verona la XIII edizione del Congresso Mondiale della Famiglia. Centinaia i partecipanti. “Non si può considerare come famiglia l’unione tra coppie dello stesso sesso, quello è un peccato di Dio” spiega una signora di Venezia. Anzi: “Va curato” Dietro di lei arriva il vescovo di Verona accolto da Massimo Gandolfini, presidente del Family Day: “L’aborto è un delitto, non un diritto”. Dal palco intanto il “chairman” del congresso Toni Brandi fa appello alla politica: “I politici devono pensare a ciò che è giusto, non a ciò che conviene”. Un appello rivolto non solo ai politici italiani ma anche a quelli ungheresi e russi che arrivati a Verona

pc 29 marzo - Il Movimento femminista proletario rivoluzionario a Verona


Di seguito il volantino verso la manifestazione di Verona. Nei volantinaggi stiamo raccogliendo la rabbia, ma anche il ricordo chiaro delle donne che hanno memoria delle lotte che sono state necessarie per il diritto d'aborto, per il divorzio dei tempi bui dell'aborto clandestino e dell'impossibilità di rompere le catene di matrimoni infelici. Sono molto arrabbiate per il Congresso mondiale e quello che rappresenta per le donne in Italia e in tutto il mondo.

Le compagne del Mfpr-Milano

GOOD MORNING, MODERNO MEDIOEVO!

Dal 29 al 31 marzo si terrà a Verona il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF), promosso da organizzazioni ultrareazionarie, dichiaratamente fasciste che vogliono far tornare le donne a un Moderno Medioevo riproponendo il ruolo centrale della famiglia “tradizionale” in questa società, con un ruolo subalterno delle donne in essa.
"Il Congresso riunisce diverse sigle e fa capo all'associazione International organization families, in

pc 29 marzo - Lo Stato borghese si organizza a Torino contro la manifestazione per "Asilo occupato"


 Massiccio schieramento di forze dell’ordine a tutela del centro

Corteo di anarchici in centro, intenzionati a «bloccare la città» per rinfocolare la lotta contro lo sgombero dell’Asilo di via Alessandria, il centro sociale chiuso lo scorso 7 febbraio, e contro ogni forma di ingiustizia. I
Al centro dell’attenzione della questura c’è soprattutto la marcia dei anarchici, annunciata da settimane sui vari siti di area. Sono attesi a Torino, oltre agli attivisti italiani, anche molti black bloc stranieri: da Francia, Germania e Grecia. Cinque i punti di ritrovo, secondo il programma annunciato: a mezzogiorno al Parco del Valentino per un pic-nic; alle 14 a Porta Palazzo Nord, davanti la farmacia all’angolo tra corso Giulio Cesare e piazza della Repubblica; alle 13,30 al Campus Einaudi; alle 14 in piazza Benefica, alle 14.30 in largo Saluzzo. Il punto di arrivo del corteo non è ancora stato comunicato. Più rivoli simultanei di protesta all’interno della città. Più obiettivi sensibili da presidiare. Ecco la strategia degli anarchici per bloccare la città e dare filo da torcere alle forze dell’ordine. «a.
Per fare fronte a questa concomitanza di eventi, l’ordine pubblico sarà garantito da diverse centinaia di poliziotti carabinieri e militari della finanza. Dalle altre regioni arriverà personale di rinforzo. Uno dei punti strategici da presidiare sarà proprio l’ex Asilo di via Alessandria, sgomberato con un imponente blitz dopo 25 anni di occupazione. «L’Asilo occupato - scrivono gli anarchici- era un posto in cui si provava con costanza a organizzarsi contro questo mondo di miseria e sfruttamento, e questo grande e ostinato coraggio è per lor signori un esempio troppo pericoloso in questi tempi. Sono consapevoli infatti che hanno fatto seccare ogni prato, che ora vige il silenzio di questo deserto, ma sanno anche che la sterpaglia prende fuoco e che brucia velocemente». 

pc 29 marzo - Solidarietà proletaria con il prof.Saibaba India dall'assemblea di lavoratori e lavoratrici in lotta a Palermo

Nuova campagna  di solidarietà e azione per la liberazione del Prof Saibaba e di tutti e tutte le prigionieri/e politici repressi in India dal governo fascista Modi, promossa dal Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare in India.


Palermo 28 marzo dall'assemblea di lavoratrici e lavoratori precari  Palermo

... Come lavoratori e lavoratrici precari in lotta contro chi ci opprime quotidianamente per cancellarci non solo come lavoratori ma anche come persone, per cancellare diritti primari quali il lavoro e la dignità della nostra vita, il governo fascio-populista-razzista attuale, questo Stato Borghese, è  dovere di classe continuare a sostenere queste campagne...  
anche se tra i paesi del mondo ci sono delle differenze geografiche, di cultura ecc questo sistema sociale capitalistico si fonda sulla stessa base per tutti i lavoratori, operai, precari, disoccupati... lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, l'oppressione di un pugno di borghesi ricchi e dominanti sulla  maggioranza dei lavoratori, dei proletari. 
Il nostro sindacato è un sindacato che lotta per la costruzione del sindacato di classe e che ha come una delle basi costitutive l'internazionalismo operaio e proletario; l'operaio indiano, il lavoratore indiano subisce la stessa oppressione capitalista che subisce l'operaio o il lavoratore italiano, seppur in forme diverse... lavoratori di paesi imperialisti come il nostro ancora ricevono dal governo italiano i cosiddetti "zuccherini" per tenerci buoni (cassa integrazione, sussidi di disoccupazione, oggi l'indegno reddito di cittadinanza ecc) grazie anche allo sfruttamento dei lavoratori in paesi oppressi come l'India dove i padroni dei paesi imperialisti come il nostro vanno a "delocalizzare"  le fabbriche, a rubare le risorse e materie prime , dove alla popolazione dei villaggi viene imposta con la forza e la violenza l'espropriazione delle terre, gli levano le case ecc... 
Siamo della stessa classe, abbiamo gli stessi nemici di classe... un filo/ponte ci unisce sempre ai lavoratori e proletari di paesi oppressi come l'India dove la popolazione sta facendo in un'ampia parte del paese la guerra popolare guidata dal Partito comunista dell'India (maoista) contro il regime fascista e genocida di Modi...I
In India i sindacalisti vengono uccisi, gli operai sono messi in carcere con l'ergastolo ma questi stessi operai lottano contro i padroni fino a bruciarli per quello che subiscono... 
Persone come il Prof Saibaba, che ha incentrato la sua vita nel mettersi al servizio dei più deboli in difesa dei diritti primari degli oppressi devono avere il nostro pieno sostegno così tutti i prigionieri politici che sono proletari come noi che lottano per una società più giusta e veramente diversa..


Libertà per il Prof Saibaba e  per tutti i prigionieri e prigionieri politici indiani...

Slai Cobas per il sc 

pc 29 marzo - Torino "Asilo Occupato" 30 marzo - La borghesia e il suo stato hanno seminato vento... raccoglieranno tempesta - Massimo sostegno proletari comunisti/Pcm Italia

Manifestazione anarchici il 30 marzo a Torino


pc 29 marzo - Borgo Mezzocannone - sgomberi ma in quale contesto generale?

Contro le devastazioni ambientali dell’agro-industria Made in Italy, le lotte di lavoratori e lavoratrici sono un tassello cruciale


campagne in lotta

 In questo paese, in linea con quanto accade nel resto del globo, l’agricoltura industriale e le filiere agroalimentari controllate dai colossi della trasformazione e della distribuzione sono un agente primario di sfruttamento delle persone e del territorio. Sfruttamento che, oltre a danneggiare l’ambiente, colpisce in primis i soggetti più deboli – lavoratori e lavoratrici del comparto, spesso migranti e donne. L’uso indiscriminato di pesticidi ed altri agenti tossici espone chi lavora nelle campagne e nelle serre a gravi rischi per la salute, e nella maggior parte dei casi i datori di lavoro non forniscono nemmeno le precauzioni più elementari, previste anche dalla legge, per tutelare i loro dipendenti.
Anzi, per effettuare i lavori più rischiosi si scelgono le categorie più vulnerabili, quelle che non hanno altra scelta se non accettare condizioni terrificanti – donne, migranti, poveri. Persone che in molti casi

pc 29 marzo - Si estendono le adesioni all'appello per Aldo Milani SI cobas - I sindacalisti attaccati - La repressione delle lotte

APPELLO PER ALDO MILANI E CONTRO LA REPRESSIONE DEGLI SCIOPERI: 
GIA' RAGGIUNTE MIGLIAIA DI ADESIONI
Sono già migliaia le adesioni all’appello contro la condanna di Aldo Milani, raccolte in poche ore via email e attraverso la petizione su change.org.
Non siamo ancora in grado di stilare un elenco completo, ma il dato più significativo sono le tantissime adesioni di giuristi, avvocati, esponenti del mondo accademico, della cultura e dello spettacolo.
Di seguito una prima lista di sottoscrittori. Ci scusiamo con i tanti lavoratori, solidali e semplici cittadini che hanno aderito e continuano ad aderire ma non compaiono nella lista. Agli inizi della prossima settimana contiamo di pubblicare l’elenco completo.
Hanno finora aderito, tra gli altri:
segnaliamo la sottoscrizione dell'appello di
Circoli proletari comunisti di Palermo, Taranto, Milano, Ravenna, Genova e Bergamo 
SLAI Cobas per il Sindacato di Classe- Coordinamento Nazionale
Margherita Calderazzi - coordinatrice nazionale SLAI Cobas SC e Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Soccorso Rosso Proletario
Sergio Caprini, Slai Cobas per il Sindacato di Classe, Bergamo

Hanno finora aderito, tra gli altri:
Paolo Maddalena- ex presidente della Corte Costituzionale
Luigi Ferrajoli, ex-magistrato, professore emerito di Teoria generale del diritto, Università di Roma 3
Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Ricardo Antunes, Professore di Sociologia, Università di Campinas
Guido Viale, economista
Massimo Franchi, giornalista
Francesca Fornario, giornalista e autrice satirica
Avv. Marina Prosperi, Foro di Bologna
Avv. Eugenio Losco, Foro di Milano
Ascanio Celestini, attore teatrale
Daniela Padoan, scrittrice
Wu Ming, collettivo di scrittori
Daniele Sepe, musicista
Banda POPolare dell'Emilia Rossa
‘E Zezi- Gruppo Operaio
Rohini Hensman, scrittrice e ricercatrice, India

pc 29 marzo - Venezuela - Mentre si sgonfia il burattino Guaidò e l'imperialismo russo sostiene anche militarmente Maduro

proseguono i piani golpisti dell'imperialismo Usa -Trump - appoggiato dai suoi vassalli in Amrica Latina, con ruolo crescente del fascista brasiliano Bolsonaro, l'Europa dei governi imperialisti fiancheggia il tuttonell'alleanza guerrafondaia definita ,Gruppo di contatto internazionale sul Venezuela si riunisce oggi a Quito, in Ecuador. - che parla di pace con l'italiana Mogherini - mentre prepara la guerra
La prima riunione del gruppo si è chiusa con l'obiettivo di creare le condizioni per sostenere una risoluzione pacifica della crisi in Venezuela, senza l'uso della forza, e garantire l'ingresso degli aiuti umanitaria. Nella dichiarazione finale si fa riferimento anche alla crisi umanitaria che sta colpendo milioni di venezuelani, assumendosi l'impegno di "garantire l'ingresso degli aiuti umanitari". "L'Unione europea è pronta ad aprire un ufficio di aiuti umanitari a Caracas nelle prossime settimane per fare in modo che ciò accada nel modo giusto, in coordinamento con gli organismi competenti delle Nazioni Unite", ha aggiunto Mogherini.
le responsabilità di ciò che accade in Venezuela ricade innanzitutto sull'imperialismo - a cui Maduro si oppone, ma la cui politica interna non è stata in grado di migliorare realmente le condizioni di vita delle masse e questo ha fornito un brodo di cultura favorevole all'avventura golpista di Guaidò sostenuta e foraggiata dall'imperialismo
Secondo le Nazioni Unite il numero di migranti e rifugiati venezuelani nel mondo ha raggiunto i 3,4 milioni. Secondo i dati delle autorità per l’immigrazione nazionali i paesi dell’America Latina e dei Caraibi ospitano circa 2,7 milioni di venezuelani. In media, rendono noto le agenzie Onu, nel 2018 circa 5 mila persone al giorno hanno lasciato il Venezuela per fuggire alla crisi politica ed economica in corso. 

pc 29 marzo - India - Libertà per Saibaba - lettera della moglie all'opinione pubblica indiana e internazionale

5 marzo 2019

Con grande delusione e inesprimibile dolore, informo tutte le forze e democratiche e la comunità accademica che oggi la Corte Superiore di Nagpur ha respinto la richiesta di rilascio su cauzione per mio marito, il Dr. GN Saibaba, professore inglese all'Università di Delhi, detenuto in una cella di Anda negli ultimi due anni.

Saibaba è fisicamente disabile al 90%, costretto su una sedia a rotelle, soffre di 19 diverse patologie, alcune delle quali potenzialmente mortali, che richiedono un intervento medico immediato. Quando due anni fa fu condannato per una montatura giudiziaria, era in trattamento presso un’unità di terapia intensiva. Tuttavia, da cittadino che rispetta la legge, si consegnò in Tribunale e fu trasferito in prigione.

Da allora la sua salute è peggiorata a causa della mancanza di corrette diagnosi e trattamenti. Lo stato non gli ha fornito l’assistenza necessaria a soddisfare i suoi bisogni elementari quotidiani, neppure la sua cella non è adeguata a una persona disabile come Saibaba. Non solo, ogni volta che il personale di polizia lo porta in ospedale, non avemdo la professionalità per trattare i disabili, lo sollevano a gettano sulla sedia a rotelle come un bagaglio, il che gli ha causato un danno permanente alla mano sinistra.
Attualmente, a causa della salute deteriorata, soffre di paralisi parziale, e non riesce più a muoversi come prima. È è una grave violazione dei suoi diritti umani, della sua dignità e una grave minaccia alla sua stessa vita.

Ogni volta, prima di un’udienza, la polizia mette in scena la commedia in cui finge di tentare di fornire a Saibaba un trattamento adeguato. Ma, in realtà, lo portano sempre in ospedali che non hanno competenze, strutture e personale necessario a diagnosticare e trattare efficacemente le sue
malattie. Il finale di questa commedia è un ennesimo rapporto sommario fabbricato apposta della polizia per mostrare al Tribunale che Saibaba ha ricevuto il trattamento adeguato e che non c'è pericolo per la sua vita.

In realtà, Saibaba è già mezzo morto, perché molti suoi organi vitali (pancreas, prostata, cistifellea, vescica, muscoli, sistema nervoso ecc) sono disfunzionali. Risultato della vita insopportabile cui è stato costretto nella sua cella Anda nella prigione centrale di Nagpur. Se questa situazione persiste, è ben chiaro che non c'è possibilità che sopravviva a lungo.

Rifiutando a Saibaba la libertà su cauzione per cure mediche, credo che lo Stato stia pianificando la sua lenta e dolorosa morte in prigione. E voglio informare la gente di questo paese e del mondo che, con questo rifiuto di libertà su cauzione, il diritto fondamentale alla vita di Saibaba è stato ristretto.

Il solo motivo per cui la vita di Saibaba è oggi minacciata è la sua lotta incessante per i diritti delle caste, delle classi e delle nazionalità oppresse. Ancora una volta, faccio appello a tutte le istituzioni democratiche, alle organizzazioni per i diritti umani e civili, agli studenti, docenti e scrittori perché facciano sentire la loro voce contro la grave violazione dei diritti umani commessi contro Saibaba ed esigano il suo rilascio immediato.

Grazie!

Vasantha Kumari

pc 29 marzo - E' in uscita il n° 3 nuova serie di proletari comunisti - richiedicelo e partecipa alla diffusione e circolazione

Questo numero è in esaurimento
diffuso in fabbriche e manifestazioni
richiedibile alle sedi di 
Palermo
Taranto
Ravenna
Genova 
Milano
Bergamo
L'Aquila

pc 29 marzo - Oggi a Ravenna celebrazione del Centenario della fondazione della Terza Internazionale comunista

pc 20 marzo - VIVA LA TERZA INTERNAZIONALE COMUNISTA - INTERVENTO DI PROLETARI COMUNISTI/PCm ITALIA

giovedì 28 marzo 2019

pc 28 marzo - FORMAZIONE OPERAIA - sul terzo capitolo - Lotte di classe in Francia


Riprendiamo con il terzo capitolo de “Le lotte di classe in Francia” il ritmo normale della formazione operaia on line su questo testo.
L’avevamo interrotta per permettere ai gruppi di studio, formatisi su di esso nelle diverse sedi, di studiare il testo e le lezioni/commento/guida già uscite nello scorso anno. Quindi siamo tornati a all’introduzione di Engels del 1895 che ne permetteva uno sguardo d’insieme.
Ora invece andiamo al completamento del lavoro sul testo.

Marx segnala la dinamica che porta il patrimonio dello Stato nelle mani dell’alta finanza, ovvero dell’aristocrazia finanziaria e le contraddizioni che questo comporta nell’ascesa al potere nel governo dello Stato degli industriali; analizza anche le differenze che questo processo comporta in Francia, rispetto all’Inghilterra all’epoca paese industriale più avanzato.

L’alta finanza concentra nelle proprie mani il patrimonio dello Stato a causa dell’indebitamento dello Stato, ovvero dell’eccedenza delle sue spese sull’entrate che provoca, appunto, il sistema dei prestiti di Stato.
La borghesia, e in particolare quella industriale, avrebbe qui il massimo interesse a semplificare l’organismo governativo, a ridurlo; dice Marx, a “governare il meno possibile, impiegare meno personale possibile, entrare il meno possibile in rapporto con la società borghese”. Ma questo cozza con il dominio in corso del partito dell’ordine i cui mezzi di repressione, il cui intervento ufficiale in nome dello Stato, la cui onnipresenza attraverso gli organi di Stato dovevano aumentare, nella misura in cui veniva minacciato il dominio e l’esistenza della sua classe. Quindi, come ridurre le spese di Stato se lo Stato ha sempre più bisogno di mezzi di repressione?

Un’altra via sarebbe possibile – dice Marx - “facendo pesare imposte straordinarie sulle spalle delle classi più ricche… il partito dell’ordine avrebbe dovuto sacrificare la propria ricchezza sull’altare della patria”. Non si dica mai!
Quindi sono gli industriali le vittime di questa contraddizione. E il loro comportamento, metà governo, metà opposizione, dice Marx, somiglia a quello della piccola borghesia in Francia, non essendoci le condizioni di forza che in Inghilterra permisero che gli industriali si ponessero alla testa della crociata contro banche, aristocrazia di Borsa. Questo perché – dice Marx – in Inghilterra domina l’industria, in Francia non ancora, vi domina di fatto ancora l’agricoltura.
Quindi, le misure economiche di libero commercio, in Francia non si possono fare “L’industria francese non domina la produzione francese, perché gli industriali francesi non dominano la borghesia francese”. Gli industriali non possono mettersi alla testa di un movimento e nello stesso tempo portare avanti i loro interessi di classe. Essi sperano nella rivoluzione. Ma se la rivoluzione mette in campo gli operai, come in febbraio sembrò avvenire, “chi è più direttamente minacciato dagli operai che il capitalista industriale?”. Quindi, gli industriali devono schierarsi con il partito dell’ordine, anzi nello spavento del possibile avanzamento del proletariato essi diventano – dice Marx - “un membro dei più fanatici del partito dell’ordine”, “la riduzione del suo profitto per opera della finanza che cos’è mai di fronte all’abolizione del profitto per opera del proletariato?”.

Ma come abbiamo visto, il proletariato è dominato ancora dal piccolo borghese nella sua lotta. Spaventa la borghesia con il suo movimento ma non è ancora in grado di assolvere al suo compito. Per di più in un contesto di una contesa in corso tra i paesi nel mondo per il proprio spazio nel mercato mondiale. Anche questo però, dice nella sostanza Marx, sarebbe una condizione favorevole, ma il proletariato non è ancora pronto a questo. Il proletariato può solo cominciare “il suo inizio di organizzazione”.
E qui Marx lo paragona agli ebrei, all’attraversata nel deserto di Mosè. Questa traversata è necessaria perché il proletariato non solamente deve conquistare un nuovo mondo, deve perire per far posto agli uomini nati per un nuovo mondo.

La descrizione di Marx è utile per guardare alla condizione dell’azione proletaria nella situazione di oggi. Anch’esso è stato usato ed è servito per portare al potere la piccola borghesia, per aiutarla a trasformarsi in ‘partito dell’ordine’ contro di esso; e ora si trova disarmato e disorganizzato, pur essendo enormi le potenzialità nazionali e internazionali per la sua ascesa.
Deve intraprendere questa sua lotta autonoma, il suo inizio di organizzazione e deve trasformarsi nel corso della sua lotta, per essere il proletariato rivoluzionario, formato e strutturato per conquistare il nuovo mondo necessario a sé e alla società in cui vive.

pc 28 marzo - Taranto - dopo i numerosi processi e condanne per lo Slai cobas per il sindacato di classe, ora tocca agli ambientalisti

La  solidarietà dello Slai cobas per il sindacato di classeTaranto

 Ambientalisti condannati: nel 2014 ‘disturbarono’ manifestazione Confindustria

Sono il consigliere comunale Vincenzo Fornaro, e i cittadini Giovanni Carbotti di Taranto Respira, Ada Le Noci dei Verdi e Giovanna Russo

Un decreto penale di condanna a 30 giorni di carcere, tramutati in 3.800 euro di multa, è stato notificato al consigliere comunale di Taranto ed ex allevatore Vincenzo Fornaro, e ad altri tre cittadini (Giovanni Carbotti di Taranto Respira, Ada Le Noci dei Verdi e Giovanna Russo), per una protesta risalente all’1 agosto del 2014 quando un gruppo di persone, tra cui i destinatari del provvedimento, bloccò la manifestazione che Confindustria Taranto aveva organizzato per richiamare l’attenzione sulla crisi del sistema economico e produttivo della città, a cui parteciparono imprenditori e lavoratori dell’indotto di Ilva, Eni e Cementir.
Alcuni cittadini si sdraiarono sul ponte di pietra e il corteo fu bloccato per qualche minuto con uno

pc 28 marzo - India - Saibaba scrive dal carcere - rilanciare anche in Italia la campagna democratica e antimperialista per la sua liberazione - info csgpindia@gmail.com


La mia condizione di salute – aggiornamento al 19 marzo 2019


Con il rapido deterioramento delle mie condizioni di salute e in un quadro di aggravamento delle complicazioni, l’ufficiale medico del carcere, consultati i medici del GMCH (Government Medical College Hospital), e il primario dello stesso ospedale hanno deciso di inviarmi immediatamente per accertamenti presso i reparti di cardiologia, neurologia e neurochirurgia. Sfortunatamente, né al GMCH né al GMCH Super speciality di Nagpur sono disponibili competenze e strutture adeguate per condurre gli accertamenti necessari. Questi reparti avevano già certificato queste lacune nelle cartelle cliniche del 2014 e 2018. Dato che non qui ci sono alternative, la prossima settimana sarò comunque inviato a questi dipartimenti per i trattamenti immediati e di urgenza, se possibili.

Avverto un dolore insopportabile ai muscoli lesi della mano sinistra, mancamenti frequenti con completa perdita di coscienza, vertigini ventiquattr'ore su ventiquattro, forte pressione al cervello, e insonnia, a causa del dolore lancinante. I farmaci sono ormai inefficaci. Neppure i sedativi fanno più effetto. I medici del carcere mi hanno riferito di aver discusso il mio caso con i medici dei reparti di

pc 28 marzo - il CPA Firenze sud ricorda il compagno fiorentino Lorenzo “Tekoser” Orso

Caduto combattendo in Rojava Kurdistan, nel nord della Siria.

Oltre un anno e mezzo fa aveva lasciato Firenze per unirsi alle forze kurde delle YPG – YPJ e portare il suo contributo alla lotta per la difesa del progetto di liberazione messo in atto, nei territori liberati dall’Isis, dalle strutture di autogoverno popolare del Kurdistan.
Come tanti internazionalisti prima e dopo di lui, la scelta difficile e generosa di Lorenzo di cambiare radicalmente la sua vita, lasciando affetti, amici e sicurezze per andare a combattere per i propri ideali, non può essere ridotta alla lotta contro il fondamentalismo islamico, che tanto appassiona media e politicanti nostrani, capaci di strumentalizzare la vita e la morte delle persone per fini propagandistici.
La sua scelta, convinta e consapevole, è stata quella di rischiare tutto pur di fare quello che riteneva giusto, restare fedele ai suoi ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza.
Lorenzo era in Rojava per sostenere una lotta, non solo militare, che deve investire tutti gli aspetti

pc 28 marzo - BORGO MEZZANONE: TORNANO LE RUSPE. Da Comitato Lavoratori delle Campagne

I giornali parlano di una nuova massiccia operazione militare volta ad abbattere alcune baracche che si trovano dietro la pista del Cara di Borgo Mezzanone. Dicono che si tratti di soli locali commerciali abusivi che si prestano a traffici illeciti. Le persone che vivono lì e che stanno seguendo l'operazione con i loro occhi però dicono una cosa diversa: le forze dell'ordine avrebbero tracciato una linea a 100 metri dal CARA, dietro la quale verranno abbattuti tutti gli edifici, che questi siano case, ristoranti o negozi. Le persone che ci vivono (molti infatti vivono nel retro dei negozi e dei ristoranti che gestiscono) e lavorano hanno già iniziato a portare via le loro cose, obbligate a farlo dalla minaccia delle ruspe che si preparano all'abbattimento. Continua così l'operazione di sgombero pianificato, a tappe, della pista. Ma dove andranno le persone le cui case verranno distrutte, questo nessuno lo dice. Basta bugie! Basta nascondersi dietro le parole "legalità" e "umanità" per reprimere le e gli immigrati!

L'immagine può contenere: una o più persone, cielo e spazio all'aperto