venerdì 7 dicembre 2018

pc 7 dicembre - Milano: Che crolli il governo, non la scuola! Studenti contro Repressione e per la Sicurezza

VOGLIAMO LA MESSA IN SICUREZZA DELGLI EDIFICI, NON LA REPRESSIONE.
CHE CROLLI IL GOVERNO, NON LA SCUOLA!
 Stanotte, come Rete Studenti Milano e Collettivo Autonomo Itsos Steiner, abbiamo bloccato l’ingresso dell Itsos Steiner con chili di macerie, nastro bicolore e uno striscione per denunciare le condizione precaria della struttura e i recenti crolli che hanno interessato soffitti ,controsoffitti ed altre parti della scuola. Infine abbiamo lasciato un messaggio con la vernice bianca sul vialone antistante, il messaggio recita: “Basta crolli!”. Subito dopo abbiamo attacchinato dei manifesti su 7 scuole milanesi, quest’ultimi raffigurano enormi telecamere e le frasi “Salvini ti guarda per motivi di “sicurezza” e “No alla repressione nelle scuole!” continuando così la contestazione al ‘Piano scuole sicure’. Da una parte c’è il governo, e in particolare il ministro Salvini, che stanzia più di 2 milioni di euro per un progetto repressivo e dannoso in nome della “sicurezza” davanti agli istituti e dall’altra una situazione, legata dell’edilizia, che giornalmente mina l’incolumità di migliaia di studenti in tutta Italia. Ora basta! Il 14 dicembre saremo in piazza, dalle 9.30 in Cairoli, contro l’esecutivo giallo-verde e per dare voce agli studenti e alle studentesse milanesi!

pc 7 dicembre - "Grandi Opere" = speculazione e devastazione e per gli operai sempre rischio vita: Voltaggio. Operaio cade in un pozzo nel cantiere del terzo valico

di
7 dicembre 2018
Un altro incidente sul lavoro. Pochi minuti fa un operaio impiegato nel cantiere del terzo valico “Vallemme” di Voltaggio, è caduto in un profondo pozzo. I soccorsi sono intervenuti immediatamente. L’uomo recuperato dai Vigili del fuoco, è stato trasportato daI sanitari del 118 all’ospedale con un codice rosso. Le cause dell’incidente non sono ancora state accertate, attualmente i carabinieri, insieme ai vigili del fuoco, stanno indagando su quanto accaduto. Negli ultimi mesi, questo è già il secondo incidente che si verifica nei cantieri del terzo valico, il precedente si è verificato a Radimero, Arquata Scrivia.

pc 7 dicembre - In ricordo di Gian Maria Volontè: un attore dalla parte della classe operaia

«Io accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema. E non si tratta qui di dare una definizione del cinema politico, cui non credo, perché ogni film, ogni spettacolo, è generalmente politico. Il cinema apolitico è un’invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità. Per me c’è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita».

giovedì 6 dicembre 2018

pc 6 dicembre - Mai più Lager - Né in Emilia Romagna né Altrove. Modena si mobilita

Che fosse Modena la città designata a ospitare il Cpr regionale lo si sapeva già, ieri però è uscita la notizia delle tempistiche circa la sua riapertura. Ha parlato direttamente il Ministro dell'Interno Salvini, il boia Salvini, affermando che i lavori di ristrutturazione avranno inizio a gennaio 2019 per arrivare ad avere quattro "nuovi" lager operativi entro giugno 2019, Modena, Macomer (Sardegna), Gradisca e l'ex Cie di Milano.
Sabato scorso proprio a Milano migliaia di persone sono scese in piazza per opporsi alla riapertura di queste famigerate strutture. È ora di cominciare a mobilitarsi seriamente anche a Modena.

pc 6 dicembre - La rete antirazzista ancora sotto attacco. Continuano le persecuzioni nei confronti degli immigrati del Baobab Experience: la polizia del governo fascio-razzista, con il sostegno della sindaca grillina, vieta la distribuzione di latte caldo e sequestra le coperte per ripararsi dal freddo

27° sgombero di Baobab Experience
La polizia vieta la distribuzione della colazione ai migranti presenti a Piazzale Spadolini. Noi lo chiamiamo #accanimento

Stamattina il solito show alla stazione Tiburtina, il solito spettacolo inutile e anzi inumano. Lo spauracchio dei migranti colpisce ancora e cosi la polizia irrompe di fronte all’ingresso est della stazione mentre i volontari stavano per offrire la colazione agli ospiti presenti, che, ricordiamo, hanno proseguito a dormire per strada dallo sgombero del 13 novembre scorso quando in 41 sono rimasti senza accoglienza per volontà e responsabilità di Roma Capitale.
Il risultato di questa operazione con agenti in assetto anti sommossa e funzionari della Questura è di 6 fermati per accertanti (tra i quali un richiedente asilo e un titolare di protezione internazionale) e sequestro di alcune “pericolose” coperte, con il contestuale divieto di servire un pasto caldo ai ragazzi presenti.
Certo che grandi risultati si ottengono di questi tempi… Ci domandiamo dove sia finita l’umanità!
Noi invece continuiamo a ribadire che la zona della stazione Tiburtina, nei programmi di riqualificazione annunciati, dovrebbe offrire servizi di orientamento rivolti ai migranti che affollano ogni giorno lo scalo ferroviario e, affinché nessuno rimanga per strada, un Hub di prima accoglienza.

La solidarietà non si arresta.

pc 6 dicembre - Modena: cariche e lacrimogeni della polizia contro gli scioperanti in lotta contro i licenziamenti politici e i falsi contratti delle coop

Le 9 operaie licenziate per rappresaglia devono rientrare!

Da questa mattina un buon numero di lavoratrici e lavoratori dell’Italpizza, stabilimento con sede a San Donnino vicino al vincolo autostradale dell’A1, iscritti al sindacato Sicobas di Modena, sta picchettando l’ingresso della fabbrica.
Lavoratori e lavoratrici assunti con contratti di pulizie mentre svolgono mansioni da alimentaristi o da movimentazione merci. La ricetta è sempre la stessa: logiche di profitto giocate sulla pelle e sul tempo delle persone e sul loro lavoro ma, alle volte, c’è chi decide di far valere i propri diritti, scioperando.

video delle cariche poliziesche: https://youtu.be/ezL-NhDLsOo

dal SiCobas

Da stamattina prosegue lo sciopero davanti ai cancelli di Italpizza l'azienda leader dello sfruttamento nel settore delle pizze surgelate. Dopo il fallimento ieri del tavolo di trattativa in prefettura il S.I. Cobas ha dichiarato lo sciopero generale provinciale in solidarietà alle 9 giovani lavoratrici che sono state allontanate dal posto di lavoro appena l'azienda ha saputo della loro adesione al sindacato.
Sono queste donne coraggiose che hanno scoperchiato il vergognoso sistema di false cooperatve che si cela dietro al marchio Italpizza, infondendo forza ad altre decine e decine di colleghe e colleghi, che finalmente hanno deciso di dire basta allo sfruttamento. In pochi giorni gli iscritti al S.I. Cobas sono passati da 9 a 70.
Modena, come cantiamo davanti ai blindati, è quel posto "dove la legge mangia la pizza" (o il prosciutto, o lo zampone - le "eccellenze" insomma): la legge, davanti al sistema malavitoso delle cooperative, interviene con forza, ma solo contro chi si ribella. La mafia, qui da noi, non ha bisogno dei picciotti con coppola e lupara: può contare sui fedeli servizi della questura.
Per ben tre volte polizia e carabinieri hanno infatti attaccato il picchetto, lanciando granate di gas CS, proibite a livello internazionale come armi chimiche. Ma, come vedete, nessuno ha paura.
Avanti compagne e compagni, fino alla vittoria!

pc 6 dicembre - La guerra popolare maoista in India si estende in nuovi distretti del Kerala - Se parla sabato 8 dicembre a Milano dalle 10 al CS Micene - info csgpindia@gmail.com

Rapport des services de renseignement : les Maoïstes s’étendent dans de nouveaux districts au Kerala


Le Comité Spécial de Zone des Ghâts occidentaux (WGSZC) du Parti Communiste d’Inde (maoïste) a renforcé l’Armée de Libération Populaire (PLGA) dans cinq districts de l’Etat du Kerala, selon un communiqué de la branche de renseignement de la brigade anti-naxal de la police d’Etat.
Le rapport soumis au gouvernement a indiqué qu’il y avait une augmentation alarmante du nombre de

pc 6 dicembre - Sabato a Parigi farà ancora caldo - lo Stato borghese si prepara a rafforzare la repressione - mentre prosegue anche oggi la lotta degli studenti


  • Manifestation en cours rue de la Grange aux Belles

    Manifestation plutôt spontanée. Jonction d’étudiant.e.s et de lycéen.s.ne.s.
  • Chiusa la Sorbona 

    L’université de la Sorbonne Paris 1 est fermée suite à une tentative d’AG à l’intérieur des murs. Ca flippe du côté du rectorat
  • 1000 personnes en AG à Tolbiac,blocco fino a venerdì

    L’assemblée générale qui s’est tenue aujourd’hui dans la fac bloquée a rassemblé environ 1000 personnes, parmi les revendications votées en AG :
    • Gratuité de l’enseignement supérieur pour toutes et tous
    • Fin de la sélection à l’université
    • Démission de Macron
    • Que les doctorant-e-s vacataires soient payé.e.s en temps et en heure
    L’AG appelle également à :
    • Partir en cortège à 13h devant Tolbiac demain pour rejoindre la manifestation devant Campus France
    • Aider les blocus lycéens vendredi
    • Mettre en place un cortège étudiant samedi à Saint-Lazare aux côtés des cheminots et du comité Adama
    • Participer à la manif lycéenne mardi 11 décembre
    • Mettre en place des ateliers et conférences contre la répression
    La reconduction du blocage a été votée à une très large majorité jusqu’à la prochaine AG qui aura lieu vendredi à 10h, 

NANTERRE
Parce que le mouvement contre la hausse des frais d’inscription pour les étudiant-e-s étranger-e-s puis pour tou-te-s ne doit pas se réduire au seul rassemblement de samedi, reprenons la rue ce jeudi 6 décembre, à 14h30, directement devant le siège de Campus France !
L’Assemblée Générale de Nanterre a voté cette semaine un appel à la mobilisation générale autour de cette question, mais aussi contre la suppression des rattrapages et de la compensation, contre une sélection généralisée à l’université. Les dates du 6 et du 13 décembre ont été posées comme deux prochaines dates de mobilisation.
Alors que le gouvernement est à l’offensive, qu’après avoir instauré Parcoursup l’année dernière il annonce la suppression de la compensation et des rattrapages et la hausse des frais d’inscription pour les étudiant-e-s étranger-e-s puis pour tou-te-s, il est grand temps de construire, dans nos lieux d’études, un mouvement à la hauteur de ces attaques et qui puisse faire reculer le gouvernement sur toutes ces réformes !
Les jeudis 6 et 13 décembre prochains ne resteront pas non plus sans lendemain. Contre toutes ces attaques, mobilisons-nous ! Tou-te-s devant le siège de Campus France (24 rue de la Grange aux Belles 75010, métro Colonel Fabien) jeudi prochain à 14h30 !

Nouveau cap dans la militarisation : les flics veulent utiliser des blindés pour « sécuriser » la manifestation de samedi


Le Parisien, toujours à la pointe de l’info s’est intéressé à savoir comment on allait pouvoir mater la révolution. En sortant des blindés pardi !
le Premier ministre peut solliciter l’intervention de ces engins, appelés dans le jargon, VBRG, pour « véhicules blindés à roues de la gendarmerie ». Celle-ci dispose d’environ 80 exemplaires destinés à dégager les barricades.

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la préfecture de police de Paris va mettre en place un pôle judiciaire, susceptible de traiter en temps réel 600 à 800 interpellations.

pc 6 dicembre - Nicoletta Dosio NO TAV «A Torino una manifestazione cruciale per chi non vuole baratti»

Intervista. Nicoletta Dosio: «L’attacco è a un mondo più vasto del movimento Notav. Sabato verranno coloro che credono nella partecipazione, nella sostenibilità, nella solidarietà umana»
 * da il manifesto.it 05.12.2018
Nicoletta Dosio, già docente di greco e latino presso il liceo Norberto Rosa di Bussoleno, è la fondatrice, con un pugno di altri uomini e donne, del movimento Notav nei primi anni novanta. Intorno alla sua osteria di Bussoleno, gestita con il marito Silvano, si è sviluppato il Comitato di lotta popolare contro l’alta velocità. Comunista, ha 72 anni: è attiva nella rete che supporta i migranti lungo la rotta alpina.
Nicoletta, quella di sabato è la marcia Notav più importante di sempre?
Quella dello scorso novembre è stata presentata dagli organizzatori come una riedizione della «marcia dei quarantamila», che mirava a stroncare le conquiste del movimento operaio di diritti sociali e civili . Mi ha impressionato la leggerezza con cui è stato evocato e rivendicato quell’evento. Ma i tempi sono quelli che sono, evidentemente. Oggi come allora quindi gli obbiettivi sono più vasti del singolo punto simbolico, in questo caso il Tav: ne prendiamo atto. La piazza di sabato vuole respingere questo meccanismo teso a silenziare le voci dal basso di chi difende i beni comuni, l’ambiente e il senso del limite in un modello di sviluppo che sta minando le radici stesse della vita. Per questo è un manifestazione cruciale, perché percepiamo l’attacco ad un mondo ben più vasto del movimento Notav.
Chi ci sarà in piazza sabato?
Tutti coloro che credono nella partecipazione, in una democrazia non formale ma

pc 6 dicembre - THYSSENKRUPP - SONO PASSATI UNDICI ANNI DA QUEL MALEDETTO 6 DICEMBRE

E’ giunto anche quest’anno l’anniversario della strage della linea cinque dello stabilimento della Thyssenkrupp di Torino, avvenuta la notte tra il cinque ed il sei dicembre del 2007, nella quale trovarono una atroce morte sette operai, la maggiorparte giovani.
Giuseppe Demasi, Antonio Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone, e Robertto Scola: ecco i nomi dei sette operai che rimasero uccisi da una vampata di olio bollente.
Ma se loro, a buon diritto, si possono definire sfortunati, altrettanto non si può dire per i padroni della multinazionale ed i loro tirapiedi locali, condannati a pene lievissime per aver provocato quella strage.
L’ad della “fabbrica dei tedeschi”, Harald Esphenhan - che aveva scientemente accettato il rischio di un simile accadimento scegliendo di non fare più manutenzione sulle linee, dal momento che di lì a poco lo stabilimento avrebbe chiuso – è stato condannato a dieci anni, ma vive in Germania e non risulta che sia stato ancora arrestato.
I suoi sottoposti italiani hanno subito sì l’onta della prigione, ma con condanne talmente leggere che non vi è alcuna proporzione tra l’avvenimento e le conseguenze per chi non ha alzato un dito per impedirlo.
Bosio (Al), 06 dicembre 2018
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

pc 6 dicembre - La battaglia della famiglia di Giulio Regeni contro l'omicidio di Stato del dittatore Al Sisi - sostenuto dai governi italiani, da Renzi a Salvin/Di Maio

Egitto-Italia: la famiglia Regeni ha in mano i nomi di 20 responsabili, “chi sa si faccia avanti ora”

Roma, 05 dic 20:02 - (Agenzia Nova) - L’iscrizione nel registro degli indagati di cinque funzionari della Sicurezza nazionale egiziana, annunciata dalla Procura di Roma, è “un passo importante” ma non sufficiente per la famiglia di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto nel gennaio del 2016: dalle carte emergono i nomi di 20 tra generali e colonnelli coinvolti nel caso, e almeno 40 persone dovevano essere a conoscenza dei fatti. Ufficiali e funzionari che oggi “devono avere paura”, perché “la prossima volta che salgono su un aereo potrebbero essere arrestati”: per loro sarebbe meglio “parlare per primi invece che per ultimi”. E la cerchia di “chi sapeva” si estende “molto probabilmente fino al presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi”. Parlando ai giornalisti alla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) a Roma, la famiglia Regeni insiste per arrivare a una verità che “non è solo per Giulio”, ma per tutti quelli che hanno vissuto e vivono storie simili.

“Le nostre indagini, condotte con le unghie e con i denti, ci portano ad almeno 20 nomi. Quasi tutti della Sicurezza nazionale, principalmente generali e colonnelli”, ha dichiarato il legale della famiglia, Alessandra Ballerini. Alla conferenza stampa sono presenti anche i genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, oltre che il consulente egiziano Ahmed Abdallah, attivista della Commissione per i

pc 6 dicembre - Fascisti e polizia contro gli antifascisti a Cadice

Incidents à Cadix
Deux personnes ont été arrêtées ce soir lors de la manifestation à Cadix contre l’entrée des fascistes de Vox au Parlement régional, après les élections de dimanche. Les deux détenus ont été accusés de troubles publics et d’attaque contre des agents de l’autorité, lors des incidents survenus lors de la manifestation convoquée par des groupes antifascistes et à laquelle ont assisté environ 2.500 personnes. Au cours de la manifestation, plusieurs conteneurs d’ordures ont été renversés et incendiés. Certains journalistes ont été pris à parti, on essuyé des jets de projectiles et de peinture.
La mobilisation de Cadix a été l’une des plus nombreuses parmi celles qui se sont déroulées aujourd’hui dans d’autres villes d’Andalousie, à l’appel des groupes antifascistes. Hier, les manifestations ont eu lieu à Séville, Malaga et Grenade et se sont tenues aujourd’hui à Cordoue, Cadix, Jaén et Almería, ainsi que dans d’autres villes andalouses.

pc 6 dicembre - Palestina - masse in lotta e repressione nazisionista

secours rouge

Quelque 10.000 Palestiniens ont participé vendredi à la "Grande Marche du Retour" hebdomadaire, le long de la frontière de Gaza. 28 manifestants ont été blessées, dont un journaliste. Les manifestations de la "Grande Marche du Retour" ont souvent pris une tournure violente, et la répression est meurtrière. Les Palestiniens lancent des projectiles sur les forces israéliennes, allumant des feux de pneus pour se masquer des snipers israéliens qui ont abattu 235 manifestants depuis le 30 mars.

Un des Marches du Retour à la frontière de Gaza Un des précédentes "Marches du Retour" à la frontière de Gaza

pc 6 dicembre - Movimento degli studenti e repressione in Francia


L'immagine può contenere: una o più persone e testo

France : Une centaine de garde à vue suite au mouvement lycéen

Les mots d’ordre des syndicats lycéens concernent les réformes du bac et du lycée, la plateforme d’accès aux études supérieures Parcoursup et la création du service national universel (SNU), qu’ils contestent. Jusqu’à présent, les appels à mobiliser n’avaient rencontré que peu d’échos, mais le mouvement a pris de l’ampleur lundi, porté par la mobilisation des "gilets jaunes". Environ 200 lycées ont été à nouveau bloqués mardi.
Dans le Val-d’Oise, 97 personnes ont été placées en garde à vue mardi après des heurts à proximité de quinze lycées. À Enghien-les-Bains, un lycée a été victime d’une "tentative d’incendie" lors d’une manifestation qui a rassemblé quelque 200 jeunes, certains cagoulés. Trois policiers ont été blessés. Des incidents ont une nouvelle fois éclaté à Aubervilliers. Une centaine d’élèves étaient aussi rassemblés à Saint-Ouen, où une voiture a été incendiée.
A Cachan, une voiture a été incendiée et la police a fait usage de gaz lacrymogène sur les lycéens. En Essonne, sept jeunes ont été interpellés après des blocages devant des lycées. A Ris-Orangis, des jeunes ont mis le feu à des barrages de palettes et caillassé les forces de l’ordre. A Bondoufle, deux gendarmes ont été légèrement blessés dans des affrontements.
Près de 200 lycées (sur 4000) étaient bloqués hier mardi Près de 200 lycées (sur 4000) étaient bloqués 

pc 6 dicembre - "Lo hanno impiccato" - Dal presidio al carcere di Velletri

Da Rete Evasioni

Domenica 2 dicembre, dal primo pomeriggio, circa ottanta persone tra solidali, amici e familiari di detenuti si sono ritrovate davanti il carcere di Velletri per rompere il silenzio che circonda quella prigione e ricordare che, solo nell’ultimo mese, due persone sono morte in quel luogo infame. Tra queste due persone c’è Cristian, ufficialmente suicida, la cui famiglia ha voluto fortemente questa giornata per indicare che è solo il carcere il responsabile della morte del loro caro.

Appena iniziato il presidio con saluti e musica, la risposta delle persone detenute è stata subito molto forte: ai cori dei e delle solidali si sono alternati quelli dei detenuti e l’urlo “libertà” ha scandito il ritmo della nostra presenza lì fuori.

Il carcere di Velletri è completamente isolato, circondato solo dalla campagna: non abbastanza isolato, però, da riuscire a nascondere così bene ciò che avviene

mercoledì 5 dicembre 2018

pc 5 dicembre - S’intensificano gli allontanamenti di donne, uomini e bambini dal Cara di Mineo Rete Antirazzista Catanese

La  vicenda del Cara cosiddetto della vergogna volge al termine. Iniziata male nel marzo 2011, proseguita peggio in quasi 8 anni, nei prossimi mesi dovrebbe concludersi con un crescendo di disumanità verso coloro che avrebbero dovuto trovare una degna accoglienza, ma hanno ricevuto all’interno solo pessime condizioni di vivibilità ed all’esterno ostilità, sfruttamento dai caporali nelle campagne del calatino  e per le donne abusi sessuali, prostituzione e violenze.
Noi sin dalla sua apertura abbiamo denunciato che sarebbe diventato un mega laboratorio di politiche segregazioniste, che tanta sofferenza avrebbe prodotto ai/alle richiedenti asilo.
A quasi 8 anni dalla sua apertura, cessata, per ovvie ragioni, la campagna mediatica dell’albergo a cinque stelle per richiedenti asilo, il Cara di Mineo rimbalza sulla cronaca nazionale solamente per fatti di cronaca nera. Per ricordare soltanto l’ultimo tragico avvenimento, la notte di Capodanno una donna nigeriana di 26 anni,, Francis Miracle, è stata uccisa dal marito, residente al Nord ma presente, nonostante fosse sprovvisto di badge, dentro la struttura nelle ore in cui è stato commesso il delitto. Inutile aspettarsi, da parte delle autorità preposte alla sua gestione, una chiara ammissione del loro fallimento .

Il dibattito politico e mediatico si arena sempre sulle misure di sicurezza (ma solo per le popolazioni locali “minacciate”, non per i migranti), sulla trasparenza della gestione dopo lo scandalo di mafia

pc 5 dicembre - Le barbarie dei fascio/razzisti al governo in Danimarca - Il governo confina sull'isola di Lindholm i migranti irregolari

Danimarca, il governo confina sull'isola di Lindholm i migranti irregolari o che delinquono
È l'ultima trovata della coalizione conservatrice e d’estrema destra del governo di Copenaghen, per inasprire le politiche di accoglienza. La formazione politica ha festeggiato l'annuncio con un video pubblicato sui social: mostra un uomo vestito con abiti da musulmano, scaricato su un'isola deserta


Un'isola nel mezzo dell'arcipelago danese dove confinare i migranti che hanno compiuto un reato e quelli ai quali è stata rifiutata la richiesta d'asilo, in attesa di rispedirli a casa loro. È l'ultima trovata

pc 5 dicembre - Brasile - I compagni rendono omaggio al compagno Josè Pimenta - A NOVA DEMOCRACIA BRASIL

Ato-homenagem reúne centenas de pessoas para homenagear José Pimenta



A homenagem ao companheiro José Sales Pimenta, organizada pelo Centro Brasileiro de Solidariedade aos Povos (Cebraspo), ocorreu no dia 30 de novembro, às 18 horas, no Instituto de Filosofia e Ciências Sociais (IFCS) da Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ). O evento contou com a presença de 200 pessoas e várias organizações e movimentos populares e democráticos. 
O ato-homenagem, que foi aberto com a Internacional, contou com a mediação da professora da UFRJ, Fátima Siliansky. Fátima iniciou o evento com um pronunciamento sobre o grande companheiro José Pimenta, destacando suas qualidades, tais como seu otimismo inquebrantável, a extrema confiabilidade e

pc 5 dicembre - IL MFPR AL MEETING INTERNAZIONALISTA SULL'INDIA DEL 8 DICEMBRE

Iniziativa all'ambasciata indiana a Roma del Mfpr


Le compagne del Movimento femminista proletario rivoluzionario porteranno al meeting 

- le iniziative in Italia di denuncia degli stupri di massa, delle torture verso le prigioniere politiche, e di sostegno alle militanti maoiste in prima fila nella guerra popolare

- la campagna di presentazione del libro in uscita in italiano di Anuradha Ghandy
sul movimento rivoluzionario delle donne in India e di analisi critica del movimento femminista occidentale

8 dicembre a Milano dalle 10 alle 17/18 CS Micene
Via Micene - Mezzi di trasporto: 49-98-16- MM Lilla Segesta


Da via Preneste la 1° a dx

pc 5 dicembre - Appoggiamo tutte le iniziative e posizioni contro il decreto liberticida e razzista sulla sicurezza ed ogni azione di disobbedienza civile e istituzionale

Roma. Il Comune contro Decreto Salvini.

Quarto (NA). Consiglieri comunali contro l’applicazione del Decreto Salvini

1 Roma

pc 5 dicembre - I soldi li trovano subito per cacciabombardieri e bombe nucleari - Ma quale governo del "cambiamento"? Con questi ingannapopolo, "sovranisti" al servizio dell'imperialismo, solo continuità nella corsa alle armi per la contesa interimperialistica

Gli F35 italiani sono operativi. Ecco la loro prima esercitazione
DIC 4, 2018

Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Alberto Rosso, ha dichiarato lo scorso 30 novembre che gli F-35A italiani hanno ufficialmente conseguito la Ioc (Initial Operational Capability) durante l’esercitazione Nato Tlp (Tactical Leadership Program) che è in corso presso la base di Amendola (Foggia) sede del 32esimo stormo.

Durante l’incontro con la stampa il generale Rosso ha dichiarato che “con il conseguimento della Initial Operational Capability dei nostri F-35 siamo in grado di esprimere – primi in Europa – una capacità operativa reale con una macchina di quinta generazione, che vuol dire la capacità di un sistema costituito da più velivoli, da equipaggi addestrati ad impiegarli, da supporto manutentivo e logistico sostenibile nel tempo”.
Che cos’è l’esercitazione Tlp?
Il Tactical Leadership Program è, come riporta lo Stato Maggiore Aeronautica, un programma che mira a fare dei giovani piloti dei package leader, consentendo loro di comandare formazioni complesse di velivoli da combattimento.
L’esercitazione è cominciata lo scorso 21 novembre e terminerà il prossimo 14 dicembre avendo come centro nevralgico l’aeroporto di Amendola dove ha sede il 32esimo stormo che è al momento l’unico in Italia ad avere in dotazione i nuovi cacciabombardieri stealth F-35 nella loro versione A.
Quello di Amendola è il quarto corso nell’ambito del programma Tlp che si tiene quest’anno. Corso

pc 5 dicembre - Imperialismo assassino: "sono rimasti 12 giorni in mare senza bere né mangiare" davanti alle coste libiche

Continua la strage di migranti in mare. L'imperialismo italiano è in prima fila nei respingimenti: servirà a rafforzare sia questi e sia gli accordi commerciali (ENI in testa) l'incontro di domani tra il governo Conte e il generale Haftar

Migranti. 15 alla deriva, morti di fame e freddo. «Abbiamo gettato i corpi in mare»
Avvenire martedì 4 dicembre 2018



Sopravvissuti in 10, trovati al largo della Libia. E altre tre persone sono morte di stenti in Turchia, al confine con la Grecia

Altri quindici migranti morti in mare al largo della Libia. Ma stavolta non sono annegati come migliaia di altri; non sono morti dopo qualche minuto di concitata disperazione nell'oscurità dell'acqua: questa volta si sono spenti un poco alla volta, dopo giorni di sofferenza inflitta dalla fame e soprattutto dalla sete, in una lentissima agonia protrattasi in mezzo al mare per quasi due settimane, senza protezione, in preda al sole e alle intemperie. Per tredici di loro la tomba è il mare, dove sono stati gettati, quando sono morti, dai compagni di viaggio ancora in vita.
È l'ultima tragedia della migrazione e del traffico di esseri umani che è emersa attraverso racconti dei

pc 5 dicembre - NO TAP manifestazione a Meledugno 8 dicembre

Massimo sostegno alla lotta popolare

ma la guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare
solo il rovesciamento degli stati imperialisti, i loro governi può fermare la costruzione di grandi opere funzionali all'imperialismo e alla guerra  e all'economia interimperialista come è la TAP

pc 5 dicembre - NO TAV manifestazione 8 dicembre a Torino


Massimo sostegno alla lotta popolare
Senza l'abbattimento dello stato del capitale e dei suoi governi
non si possono fermare le grandi opere funzionali al capitale

pc 5 dicembre - NO MUOS manifestazione a Niscemi 8 dicembre

Massimo sostegno alla lotta popolare ma

la guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare!

senza l'abbattimento dello stato imperialista, i suoi governi non si possono fermare le grandi opere che servono all'imperialismo

IL MUOS DI NISCEMI LO POTRÀ FERMARE, SOLO E SOLTANTO LA LOTTA POPOLARE!


Il MUOS e tutta la base militare, che insiste all’interno della Riserva naturale Sughereta di Niscemi, è una grande opera imposta che subiamo da decenni e contro la quale la parola fine non è ancora arrivata. Anche le guerre e l’industria militare sono responsabili dei continui attentati all’ambiente, naturale e umano, di cui paghiamo le conseguenze già

pc 5 dicembre - Le masse in lotta conquistano diritti! Ricordando i fatti di Avola...

Ogni conquista di diritti e condizioni migliori di vita e di lavoro sono stati ottenuti dalle masse in lotta e con i morti… Statuto dei Lavoratori, salari aumentati…

I fatti di Avola come quelli di tanti altri episodi della storia della lotta di classe nel nostro Paese ci ricordano che la borghesia al potere, con i suoi variopinti governi, per difendere i propri profitti e privilegi non esita a fare sparare sulle masse e a fare morti e feriti… a fare stragi di Stato.

In questi giorni nel 1968 ad Avola le masse si ribellarono ai soprusi dei padroni...e ieri come oggi... "polizia assassina"...
E ieri come oggi l'ipocrisia dei politicanti al potere è così spessa che si taglia con il coltello. Le dichiarazioni di Musumeci, non a caso definito "fascista perbene", come se potesse esistere una cosa simile! si ripropone di scrivere addirittura a Mattarella "per chiedere di riaprire i fascicoli secretati della polizia per capire cosa accadde veramente il 2 dicembre del '68 ad Avola, nel Siracusano"!!!


da infoaut
Per diventare proprietari dei terreni a loro assegnati, le famiglie dovevano pagare per trent'anni una rata mensile, che quasi sempre si rivelava troppo onerosa.
Nel '68 – '69 le masse meridionali furono così coinvolte nella più grande rivolta dell'intero paese che interessò scuole, fabbriche e campagne: il suo obiettivo principale era la necessità di creare nuovi rapporti di produzione non più basati sulla discriminazione di classe.
La lotta intrapresa dai lavoratori agrari della provincia di Siracusa e a cui parteciparono anche i

pc 5 dicembre - SAN FERDINANDO – LO STATO UCCIDE. SURUWA VIVE NELLE LOTTE

Stanchi di essere presi in giro e di ricevere solo promesse e parole al vento, hanno chiesto ancora una volta di poter accedere alla residenza e di poter vivere in case vere e non in tende. Dopo l’incendio di fine gennaio dove perse la vita Becky Moses infatti, le istituzioni risposero installando nuove tende temporanee che sono tuttora lì, tuttora senza servizi e tuttora inabitabili e disabitate.
Che cosa si inventeranno il comune e la regione ora?
Campi container per la cui gestione aprire nuovi appalti, prendere nuovi finanziamenti, fare nuovi business? O forse hanno intenzione di installare nuove tende come se niente fosse?
I lavoratori e le lavoratrici delle campagne di San Ferdinando non si lasceranno di nuovo prendere in giro, e la loro determinazione di oggi lo dimostra.
A dispetto dei proclami della CGIL, che come da consuetudine di sindacati e associazioni si presenta nei ghetti solo dopo la morte di qualcuno per profittare dell’attenzione mediatica e riservarsi un posto a tavola con le istituzioni, gli e le abitanti della tendopoli hanno organizzato il presidio in comune in maniera completamente autonoma.
Il sindaco ha risposo alla pressione promettendo di permettere nuovamente a chi abita nelle baracche della vecchia tendopoli di poter rinnovare il permesso di soggiorno con la sola autocertificazione di domicilio, promessa che andrà verificata nei prossimi giorni.
Intanto la rabbia e l’impazienza salgono e presto, prima di nuove morti di stato, le promesse non basteranno più.

pc 5 dicembre - Salvini erede legittimo della Lega ladrona di Bossi




Fondi Lega, la rogatoria in Lussemburgo e quella pista che porta a Bergamo

Nuove indagini dei pm e della finanza di Genova sulle tracce dei dieci milioni che dal Carroccio sarebbero finiti nel Granducato. Riflettori puntati su una fiduciaria. La procura lavora sull'ipotesi del riciclaggio
La procura di Genova potrebbe aver trovato il collegamento che unisce i tre lati del triangolo geografico attraverso il quale i finanzieri ritengono siano partiti per l'estero, e poi rientrati in Italia, parte dei 49 milioni di fondi di rimborsi elettorali che la Lega Nord deve restituire allo Stato dopo la condanna per truffa del senatur Umberto Bossi e dell'ex tesoriere del  Carroccio Francesco Belsito

pc 5 dicembre - Protesta dei migranti sulla provinciale Pavia

Bagni guasti e niente diaria. 


Zavattarello (Pavia), 4 dicembre 2018 - Bagni guasti, lavelli rotti, niente pocket money. Queste le carenze lamentate dai migranti che nella mattinata di lunedì 3 dicembre sono scesi lungo la strada provinciale 462 alla frazione Moline di Zavattarello, per protestare riguardo alle loro condizioni nella struttura del paese, gestita dalla società Lia srl di Foggia. Intorno alle nove, i migranti si sono riversati lungo la strada della località, intenzionati a creare un blocco del traffico erigendo una barricata improvvisata con alcune cassette di frutta e panche di legno.
Sono trentasei in tutto gli uomini ospitati nel centro d’accoglienza, venti quelli scesi in strada, provengono da Nigeria, Somalia, Gambia, Mali e Costa d’Avorio: «Vivono in sei appartamenti
con i bagni guasti e lavelli rotti, oltre a malfunzionamenti della cucina", i migranti lamentavano ieri mattina di non ricevere la diaria giornaliera che spetta loro di 2,50 euro da circa due mesi.

martedì 4 dicembre 2018

pc 4 dicembre - Parigi - non si ferma la lotta degli studenti in particolare nelle scuole delle banllieues - scontri e repressione - un quadro

oggi alle 12

On nous signale de nouveau de nombreux lycées bloqués en région parisienne et ailleurs, des affrontements avec la police ont également eut lieu à Villiers-le-Bel (95) et Saint-Ouen (93). 

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    Emeute au métro Quatre Chemins (Aubervilliers)
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    Voiture retournée à Aubervilliers
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    Le lycée Jacques Brel bloqué à la Courneuve
  • Répression

    Au moins 5 interpellations à Meaux, 7 à Aubervilliers et 2 à Courbevoie.
    Des nouvelles du 95 : Vauréal (Camille-Claudel) bloqué, rassemblements à Taverny (Louis-Jouvet), Deuil la Barre (Camille-Saint-Saëns), ...
Les lycéen-nes de banlieue sont en blocus depuis ce matin, suite aux blocus de vendredi. Comme plus d’une centaine de lycées sur tout le territoire : Marseille, Nice, Dijon, Montpellier, Lille, Nantes...
Pour beaucoup, c’est contre Parcoursup, la réforme Blanquer du lycée et du bac ainsi qu’en soutien aux Gilets Jaunes que ces lycéen-nes se sont mobilisé-es ce 3 décembre 2018.
93 : Aubervilliers (Jean-Piere Timbaud, Le Corbusier), Saint Denis (Paul Eluard), Gagny (Gustave Eiffel), Saint-Ouen (Auguste Blanqui), Pantin (Marcelin Berthelot)...

Aubervilliers - JP Timbaud :
le blocage ayant commencé à 8h au lycée Jean-Pierre Timbaud, le lycée Marcelin Berthelot de Pantin est arrivé en renfort. Des lycéen-nes masqués ont mis le feu aux poubelles puis ont commencé une petite émeute sur le carrefour de l’avenue de la République (Quatre Chemins ; entre Pantin et Aubervilliers) aux cris de « Macron Démission » occasionnant un blocage des bus et voitures, ainsi que la fermeture du métro par la préfecture.
Une voiture et quelques sapins ont brûlé, deux commerces ont eu droit à une petite auto-réduc rapide (magasin de sports et boutique de téléphones) ; les flics et pompiers se sont d’abord fait caillasser puis sont intervenus dans un second temps. A midi, la situation reste tendue ; on ne sait pas s’il y a des interpellations ou pas.
Màj : Les flics sont finalement partis vers midi : il y aurait eu 7 interpellations dans l’après-midi.
94 : Fontenay (Pablo Picasso) Sucy (Christophe-Colomb et Montaleau), Ivry (Romain-Rolland), Thiais (Guillaume Apolinaire)
91 : Etampes (Geoffroy Saint Hilaire)...

92 :
Courbevoie (Paul Lapie, Paul Painlevé, Lucie Aubrac), Levallois (Léonard de Vinci), Colombes (Guy de Maupassant), Asnières (Auguste Renoir)...
95 : Vauréal (Camille-Claudel) bloqué, rassemblements à Taverny (Louis-Jouvet), Deuil la Barre (Camille-Saint-Saëns), Enghien les Bains (Gustave Monod)...
77 : Meaux (Jean Vilar), Chelles (Gaston Bachelard), Dammartin en Goele (Charlotte Delbo), Coulommiers (Jules Ferry)...

Meaux - Jean Vilar :

Suite à l’intervention des flics sur le blocage du lycée Jean Vilar à Meaux, ça a été flashball contre caillassage.
Coulommiers - Jules Ferry :
Affrontements entre des CRS et des jeunes devant le lycée. A priori des interpéllations.
78 : Limay (Condorcet)
Paris : Turgot, Ravel, Jules Ferry, Charlemagne...

Paris - Ravel :

Les flics présents pour empêcher le blocage font rentrer élèves et professeurs... Mais beaucoup refusent de rentrer en solidarité.
Grosse tension et gazs lacrymos à 12h.
Paris - Turgot : Bloqué !
Et sûrement bien d’autres !
Cet article sera complété dans la journée.
N’hésitez pas à faire un petit article sur votre lycée !

pc 4 dicembre - Francia - Macron cede temporaneamente sul prezzo dei carburanti - la lotta paga per i gilet gialli?

info da infoaut
Una scelta quasi obbligata. I blocchi stanno iniziando a raggiungere alcuni depositi petroliferi mentre ieri sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni del presidente anche gli studenti, con una mobilitazione studentesca partita in particolare dagli istituti tecnici di periferia. Ma soprattutto è la mancanza di rappresentanza e quindi della possibilità di aprire un canale di dialogo con i gilet che ha forzato a Macron ad annullare la misura fiscale che ha fatto da trampolino al movimento. Dopo il fallimento dei negoziati di venerdi di nuovo il tavolo previsto per oggi all’Eliseo non si è potuto tenere perché non c’è un solo interlocutore credibile per andare a mediare. Non restava quindi che cedere.
Nel frattempo il bilancio della giornata di sabato si appesantisce. Una donna di 80 anni è morto a Marsiglia dopo essere stata colpita da un lacrimogeno sparato dalla polizia mentre era affacciata alla finestra, un manifestanti di 28 anni di Tolosa è in coma farmacologico in uno stato critico dopo essere stato colpito alla testa da una flashball, i micidiali proiettili rinforzati usati dalla polizia francese. Si sono anche tenute le udienze di convalida per i fermati di sabato, per ora 18 persone sono state tradotte in carcere. Da quanto riferisce il quotidiano Le Monde colpisce molto il profilo degli arrestati, sono quasi tutti operai per la maggior parte provenienti dalla provincia in particolare dal nord del paese.
Difficile dire se questa prima clamorosa concessione basterà per placare i gilet gialli. Da una parte una piattaforma, per quanto parziale, presenta obiettivi ben più ambiziosi in termine di ridistribuzione di reddito, aumento di salari e potenziamento dei servizi sociali. Dall’altra il fulcro della protesta, a giudicare dagli slogan e dalle parole d’ordine, rimane quello delle dimissioni di Macron. Per sabato è annunciato un Atto III dei gilet a Parigi e ieri è trapelata la notizia che il presidente in persona avrebbe promesso ai sindacati di polizia un premio speciale per le forze dell’ordine che saranno mobilizzate per reprimere i manifestanti…