A pubblicare una sintesi di quanto accaduto in aula è il
Corriere della Sera a firma di
Antonella Mollica la quale è riuscita ad ottenere il verbale dell'interrogatorio.
Giudice:
"Verrete ascoltate oggi e poi non sarete più disturbate, se si farà il
processo quello che verrà detto oggi varrà come prova. La legge non
consente che le testimoni vengano offese, non sono consentite domande
che attengono alla sfera personale, che offendono e che ledono il
rispetto della persona"
Avvocato Cristina Menichetti (difensore del carabiniere Marco Camuffo):
"Prima di arrivare al rapporto sessuale non si era scambiata nessuna
effusione con Camuffo, effusioni consensuali e reciproche?".
Avvocato: "Durante questo rapporto il carabiniere l’ha mai minacciata, ad esempio urlando o con le mani?".
Risposta: "Nessuna minaccia esplicita però mi sentivo minacciata dal fatto che lui porta un’arma".
Avvocato: "Quindi ha usato la forza per sottometterla?".
Giudice: "Cosa intende per forza avvocato?".
Avvocato: "Se ha dovuto forzarla, esercitare una
certa pressione, se è un gesto violento con una certa vis impressa nel
gesto". Domanda non ammessa.
Avvocato: "Non ha lottato fisicamente? Volevo sapere
se Camuffo ha esercitato violenza...". Il legale descrive particolari
minuziosi del rapporto sessuale.
Giudice: "Che brutta domanda avvocato. Sono domande
che si possono e si devono evitare nei limiti del possibile, perché c’è
un accanimento che non è terapeutico in questo caso... Non bisogna mai
andare oltre certi limiti. È l’inutilità a mettere in difficoltà le
persone, non si può ledere il diritto delle persone".
Avvocato: "Lei trova affascinanti, sexy gli uomini che indossano una divisa?".
Giudice: "Inammissibile, le abitudini personali, gli orientamenti sessuali non possono essere oggetto di deposizione".
Avvocato: "Lei indossava solo i pantaloni quella sera? Aveva la biancheria intima?". Domanda non ammessa.
Avvocato Giorgio Carta (difensore del carabiniere Pietro Costa):
"In casa avevate bevande alcoliche? Lei ha bevuto dopo che i
carabinieri sono andati via?". Anche l'avvocato Carta cita
esplicitamente il rapporto sessuale.
Giudice: "Non l’ammetto, non torno indietro di 50 anni".
Avvocato: "Alla sua amica hanno sequestrato tutti i
vestiti compresi slip e salvaslip, voglio capire se lei ha nascosto
qualche indumento alla polizia". Domanda non ammessa.
Giudice: "Si fanno insinuazioni antipatiche, perché si dovrebbe nascondere alla polizia degli indumenti?".
Avvocato: "Penso che qualcuno abbia finto un reato,
io non voglio sapere come lei circola, con o meno gli indumenti, voglio
sapere se ha dato tutto alla polizia".
Giudice: "Ricorda il momento in cui le hanno sequestrato gli indumenti?".
Ragazza: "No".
Avvocato: "Io non ci credo che non lo ricorda".
Giudice: "Non possiamo fare la macchina della verità".
Avvocato della ragazza: "Giudice, vorrei sapere a che punto siamo delle 250 domande annunciate dall’avvocato".
Giudice: "Se sono come le ultime sono irrilevanti, andiamo avanti. Se stiamo cercando la spettacolarizzazione avete sbagliato canale".
Avvocato: "La ragazza si è sottoposta a una visita ginecologica sulle malattie virali. Possiamo sapere l’esito di questa visita?".
Giudice: "Sta scherzando avvocato? Questo attiene
alla sfera intima non è ammesso questo genere di domande. Ripeto: non
torno indietro di 50 anni, non lo consento a nessuno".
Avvocato: "Si può sapere se ha una cura in corso?".
Giudice: "No".
Avvocato: "È la prima volta che è stata violentata in vita sua?". Domanda non ammessa.
Avvocato: "Quando era in discoteca ha dato una o due carezze ad un carabiniere?". Domanda non ammessa.
La ragazza racconta: "Non mi ricordo tutto, ero
ubriaca, però mi ricordo che ci siamo baciati e che lui mi ha tirato giù
la maglietta. Mi ricordo che ha cercato di toccarmi nelle parti intime,
che ha tirato fuori il pene e io ero assolutamente in choc. Ero così
sconcertata, però, ero talmente ubriaca, mi sentivo indifesa non avevo
la forza di dire o fare qualcosa. Mi ricordo che gli dissi di no, non
volevo avere un rapporto con lui. Dopo non ricordo più niente. So che
abbiamo avuto un rapporto".
Giudice: "Allora come fa a dire che ha avuto un rapporto? Glielo chiedo con rispetto ma questo aspetto deve essere chiarito".
Ragazza: "Perché sentivo fastidio alle parti intime".
Avvocato: "Quando è entrata in Europa ha dichiarato
che aveva soldi in contanti? Alla dogana ha dichiarato i soldi?".
Domanda non ammessa.
Avvocato: "Ha un fidanzato?".
Giudice: "Cosa ci interessa avvocato?".
Avvocato: "Voglio sapere se ha un fidanzato, se è un poliziotto ecc...".
Avvocato: "È stata arrestata dalla polizia negli Stati Uniti? Ha precedenti penali?".
Giudice:
"Domanda non ammessa. Non si può screditare un teste sul piano della
reputazione, lo si può fare sul contenuto delle dichiarazioni. Se un
teste non è una persona sincera lo dobbiamo rilevare dal contenuto delle
dichiarazioni".
Avvocato: "A che titolo risiede negli Stati Uniti?
(la ragazza è di origine peruviana, ndr). Era preoccupata per il suo
titolo di permanenza negli Usa?". Domanda non ammessa.
Avvocato: "Ha mai visitato un negozio di divise a Firenze?".
Giudice: "Ma che ci interessa! Non è rilevante!".
Avvocato: "Ha mai fotografato il volantino di questo negozio?".
Giudice: "Non è rilevante".
Avvocato: "Ha scambiato il numero di telefono con il
carabiniere quella sera? Ha promesso a un militare di rivedervi nei
giorni successivi? Prima che le venisse sequestrato il telefono ha
cancellato una telefonata?".
Avvocato: "Lei ha bevuto durante il tragitto dentro la macchina dei carabinieri?".
Avvocato: "Non le è sembrato strano che i carabinieri accompagnassero a casa le persone?". Domanda non ammessa.
Avvocato: "Il carabiniere si è accorto che lei era ubriaca?".
Giudice: "Non va bene avvocato, stiamo chiedendo a
una persona ubriaca, affermazione senza offesa visto che l’ha detto lei,
se avesse la capacità di rendersi conto del suo interlocutore".
Avvocato: "Ha mai detto al carabiniere che non avrebbe voluto fare sesso con lui?". Domanda non ammessa e riformulata.
Ragazza: "Dopo che lui ha tirato giù il top volevo
che smettesse".
Avvocato: "Il carabiniere ha insistito per avere
contatti con lei? Ha insistito silenziosamente, con gesti e parole,
perché uno insiste a un no...".
Giudice: "Ha manifestato questo non gradimento con comportamenti espliciti?".
Ragazza: "No, non avevo forza nel mio corpo".
Giudice: "E con questa risposta non accetto più domande così invadenti".
Avvocato: "Perché dobbiamo privarci di scoprire la
verità, la ragazza muore dalla voglia di dire la verità, sentiamola se è
salita a piedi...".
Giudice: "Che ironia fuori luogo, ora sta andando
oltre il consentito. C’è una persona che secondo l’accusa ha subito una
violazione così sgradevole e lei fa dell’ironia? Io credo che non sia la
sede".
Avvocato: "Avevate alcolici a casa? Ha bevuto alcolici dopo che i carabinieri erano andati via?".
Avvocato: "Si ricorda di aver cercato su internet il nome di un anticoncezionale quella mattina?"
Avvocato: "Cosa diceva esattamente la sua amica quando urlava? Erano urla di parole o semplicemente urla di dolore?".
Giudice: "No, fermiamoci qui, il sadismo non è consentito".