sabato 14 ottobre 2017

pc 14 ottobre - Ricordando la grande cantante comunista cilena Violeta Parra

Cien años de Violeta



Nació semanas antes de la Revolución de Octubre,  a 17,131 kilómetros del trueno Bolchevique que  al igual que ella y su canto, se dispuso a recorrer –y así lo hizo- montañas, praderas, selvas, desiertos, ríos, mares, llanos, campos, ciudades, escuelas, fábricas… para alcanzar el oído y sumarse a la voz de otros cientos de millones de explotados y oprimidos.
Con esa misma furia, con esa misma fuerza y ese mismo pensamiento, Violeta maldijo obispos y monaguillos al paso que abría brecha en el corazón, la mente y la lucha de la clase obrera y los pueblos de Chile…del mundo todo.
Y así, cantándole a los presos políticos, a los asesinados, a los estudiantes, a los pueblos en lucha, Violeta misma se hizo canción, canción que cumple 100 años otra vez igual que la Revolución Bolchevique de Octubre, como canto nuevo a la humanidad que habrá de emanciparse con la indefectible brújula del proletariado y los pueblos oprimidos en lucha por la Revolución Proletaria.
1917 – 2017… ¡Cien años de Violeta! ¡Cien años de Octubre! ¡Cien años del inicio de las revoluciones proletarias y de liberación de los pueblos oprimidos!
CORRIENTE DEL PUEBLO SOL ROJO
Canción: En el día de tu cumpleaños
Autora: Violeta Parra

Mi hijito, llegaste al mundo
en hora muy principal.
Ya redondeastes el año,
yo te vengo a celebrar.
Que te sirvan la mistela
y la tortilla candeal,
que el día de tu cumpleaños
es cosa muy principal.
Como no tengo qué darte
y yo te quisiera dar,
yo quiero que los rayitos
del sol te han de dispertar,
y por la tarde el lucero
que te venga a saludar,
¡que el día de tu cumpleaños
y es cosa muy principal!
Que te sienten a la mesa
y al la’o de tu mamá;
al otro lado que brille
to’itita la rescoldá’.
Que te sirvan la mistela
y la tortilla candeal
y pongan en tu ventana
la flor de la temporá’.
El día de tu cumpleaños
y habría que embanderar
desde Arica a Magallanes
con banderas colorá’s.
Que viva tu nacimiento,
bello botón de rosal.
Por la voluntad del cielo,
¡que vivas cien años más!

pc 14 ottobre - ORE 15, 30 - DALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE DONNE

Ore 15,30
All'assemblea nazionale delle donne in corso a Pisa, c'è una buona partecipazione, in termini di numero più o meno come la precedente. Al Tavolo sul lavoro, tra quelli con più presenze, vi sono circa 80 donne (pochissimi uomini).
Il clima è positivo, unitario, propositivo - in questo sì, un pò diverso da quello che vi era all'assemblea di Roma, in cui il ruolo delle donne romane alla presidenza era un pò pesante e fastidioso nel contingentare e discriminare sui tempi e il tipo di interventi, come sulla possibilità di avere spazio per mettere materiali delle varie realtà, affiggere manifesti, ecc. Questa volta invece vi sono tanti banchetti con pubblicazioni, tra cui il nostro del MFPR, che permettono di conoscere e scambiare materiali, manifesti e locandine, ecc.

La compagna di Taranto del Mfpr, Fiorella, partendo dalla sua realtà di lavoratrice dei servizi nelle scuole, ha raccontato la realtà della condizione ultraprecaria delle lavoratrici a Taranto ma nello stesso tempo delle loro lotte; ha parlato anche dell'Ilva e degli effetti che ha la politica di padroni e governo di attacco alla salute che investe tutti, anche donne e bambini.
A fronte di questa dura realtà, Fiorella ha posto in modo molto netto che non è con i "tavoli" che dobbiamo fare la lotta, ma occorre scatenare e organizzare la ribellione delle donne, delle lavoratrici, delle donne dei quartieri inquinati.

La rappresentante di Palermo, Giorgia, delle precarie assistenti disabili delle scuole in lotta, ha portato il vento combattivo della lotta in corso (ieri, prima di partire era ad uno dei tanti presidi/occupazione), ha raccontato questa lunga e articolata battaglia che sta usando mille forme di lotta, ha denunciato come a questa indomabile ribellione delle lavoratrici lo Stato risponde con le denunce, la repressione, ma niente e nessuno può fermare la lotta e la nostra resistenza. Anzi, ha

pc 14 ottobre - India - O Parlamento Europeo aproba unha resolución para iniciar o establecemento dun Tratado de Libre Comercio coa India. - in via di traduzione

Dende o Comité Galego da Apoio a Guerra Popular na India

O 13 de setembro o Parlamento Europeo aprobou con unha grande maioria, unha resolución para iniciar as negociacións dun Tratado de Libre Comercio co Estado Fascista e Xenocida da India.
Temos que salientar a posición da Europarlamentaria Galega Lidia Senra, mostrando o seu firme

pc 14 ottobre - UN FORTE SALUTO ALLE COMPAGNE DEL MFPR CHE SONO ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE DONNE A PISA

Ore 12

Poco fa le compagne del Mfpr di Palermo e di Taranto e la rappresentante delle lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe di Palermo in lotta hanno portato il loro intervento accolto con forti applausi al Tavolo sul lavoro dell'assemblea nazionale delle donne, organizzato dal movimento nudm che si sta tenendo a Pisa; un'altra compagna del Mfpr di Milano partecipa al Tavolo sulla violenza contro le donne.
Le compagne del Mfpr hanno portato all'assemblea anche opuscoli, materiali sulle tematiche centrali: Dall'opuscolo "Uccisioni delle donne, oggi", al ricco dossier sullo sciopero delle donne dell'8 marzo; dal foglio sulla "marcia" che l'Mfpr fece l'anno scorso al Sud nei luoghi più emblematici della realtà delle operaie e delle ragazze, al ruolo delle donne, compagne contro i G7/G20, ecc.
Seguiremo, per quello che è possibile l'assemblea. Ma soprattutto daremo un ampio resoconto al ritorno delle nostre compagne.

pc 14 ottobre - India: i maoisti convocano uno sciopero generale nel distretto di Koraput - Orissa contro la violenza poliziesca

correovermello-noticias


pc 14 ottobre - In tutta Italia studenti e studentesse in piazza contro l’alternanza scuola-lavoro

il movimento studentesco riparte - massimo sostegno

Ma sostegno non vuol dire accodamento, bensì lottare al suo interno per l'organizzazione rivoluzionaria autonoma degli studenti che sia chiaramente fuori e e contro i partiti parlamentari e la CGIL e le sue longa manus.
Nella comprensione che questa battaglia contro lo sfruttamento - per non essere studentista e piccolo borghese - richiede l'unità di classe con operai-precari-disoccupati e sfruttati per combattere non solo lo sfruttamento degli studenti - previsto in forme blande dal provvedimento governo/padroni - ma tutto lo sfruttamento che è sfruttamento capitalistico.

proletari comunisti/PCm Italia
ottobre 2017

"Si studia e si lavora, sempre sotto ricatto!"

E’ soprattutto l’alternanza scuola-lavoro l’obiettivo delle critiche degli studenti e delle studentesse che in tutta Italia sono scesi in piazza oggi, in un contesto generale di attacco alle politiche del governo e del ministro Fedeli nell’ambito dell’istruzione.

L’alternanza scuola-lavoro è ormai chiaramente identificabile con un sistema di sfruttamento

pc 14 ottobre - Da Mentana a Formigli: la normalizzazione politico-culturale del fascismo - da Collettivo Militant

Giusto, ma si vedono i singoli fatti e non la marcia globale verso il moderno fascismo del capitale e non si è quindi in grado di impostare la risposta necessaria:

Partito - fronte unito - forza combattente 

proletari comunisti/Pcm Italia
ottobre 2017
*****


Proprio ieri, Leonardo Bianchi pubblicava su Vice un opportuno, centrato e illuminante articolo sulla legittimazione del neofascismo attraverso lo sdoganamento culturale mainstream di Casapound, presentata massmediaticamente come faccia pulita di una nuova destra, finalmente compresa nel gioco democratico. Facciamo nostro questo articolo in ogni sua virgola: non si poteva esprimere meglio il significato politico alla base del plateale sdoganamento neofascista
Le tragiche comparsate di Mentana e Formigli demoliscono, forse definitivamente, gli ultimi riferimenti all’antifascismo quale collante costituzionale, un recinto

pc 14 ottobre - Lo stato sionista d'Israele attua la repressione genocida di tipo nazista contro il popolo palestinese

Israele. La detenzione amministrativa come forma di repressione politica



L’avvio di nuovi negoziati tra Hamas e al Fatah è positivo per l’unità  e la lotta dei palestinesi, soprattutto in questo periodo di repressione ed incarcerazioni” così si è recentemente pronunciato, in un comunicato ufficiale, il Fronte Popolare Liberazione Palestina, principale forza della sinistra palestinese, riguardo ai colloqui per far tornare Gaza sotto l’amministrazione dell’ANP.
Arresti sommari e fermi con detenzione amministrativa che sono triplicati rispetto agli anni precedenti e che, spesso, vengono effettuati con la collaborazione delle forze di sicurezza palestinesi.
In queste ultime settimane sono state lanciate due differenti campagne di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di far emergere la  difficile condizione dei prigionieri politici palestinesi nelle

pc 14 ottobre - Catalogna - La CUP invita Puigdemont a ribadire la proclamazione della Repubblica



Pubblicazione e traduzione ad opera di Andrea Quaranta su https://catalunyasenzarticolo.wordpress.com

Lettera al President Puigdemont

Molt Honorable President
Generalitat de Catalunya
Sr. Carles Puigdemont i Casamajó
Da parte della CUP-CC vogliamo farle presente alcune riflessioni attorno alla richiesta di chiarimenti del governo spagnolo riguardo alla dichiarazione d’indipendenza e riguardo alla sua sospensione.
Dicevamo nella seduta plenaria del 10 ottobre che la CUP-CC non è un attore principale nella storia del nostro paese, a differenza invece della gente. La gente con la lettera maiuscola, perché quando parliamo di gente pensiamo e ci riferiamo alle centinaia di migliaia di persone che hanno difeso i propri collegi davanti alla violenza dispiegata dall’occupazione militare e poliziesca. Alle centinaia di persone che sono state colpite, ferite, umiliate e intimorite dall’intervento brutale della Policia Nacional e della Guàrdia Civil. La gente che è andata a votare perché così aveva previsto di fare; quella

pc 14 ottobre - L'affaire Valmy nel giudizio dei compagni maoisti francesi - pene pesanti per i compagni, ovvero la giustizia di classe sempre in azione

Sul caso del Quai de Valmy
 13/10/2017
Nel caso del cosiddetto "Quai de Valmy", e cioè quando un'auto della polizia è stata incendiata dopo una manifestazione-provocazione del sindacato Alliance, sono state emesse pene molto pesanti. Non ci sono stati feriti gravi, i manifestanti hanno persino aiutato un poliziotto a uscire dall’auto nonostante gli scontri.
Mentre anche il fascicolo è inconsistente, l'isteria dei media e della politica hanno spinto la giustizia borghese a condannare diversi compagni. Ecco i dettagli delle condanne, trasmessi su Internet:
- Angel, rilasciato.
- Bryan, 1000 € di ammenda (ha rifiutato di farsi prelevare un campione di DNA).
- Leandro, un anno di reclusione sospesa.
- Kara, 4 anni di carcere di cui 2 con condanna sospesa. Protrarsi della detenzione.
- Ari, 5 anni di carcere di cui 2 anni e 6 mesi sospesi. Protrarsi della detenzione.
- Thomas, 2 anni di carcere di cui 1 con condanna sospesa.
- Nicolas, 5 anni di carcere di cui 2 anni e 6 mesi sospesi.
- Antonin, 5 anni di carcere di cui 2 con condanna sospesa. Nessun mandato di arresto.
- Joachim, 7 anni di carcere, mandato d'arresto.
- Sei imputati sono tenuti a pagare "in solido" 5.000 euro di danni al sindacato Alliance.
Queste condanne sono estremamente pesanti. Attraverso queste condanne, la giustizia borghese cerca di mandare un messaggio e cerca di intimidire tutti coloro che si oppongono alla violenza della polizia, a tutte e a tutti coloro che resistono alla repressione. La polizia è il braccio armato della classe dominante, è un'istituzione centrale per la borghesia al fine di mantenere il suo dominio. Ed è per questo che la giustizia della classe dominante, la giustizia borghese, non tollera e condanna alle pene più pesanti tutte e tutti coloro che osano affrontarla.
Ricordiamo che questa auto della polizia è stata incendiata in un contesto in cui la polizia ha scatenato la sua più grande violenza contro il movimento contro la legge sul lavoro, la Loi Travail. Va ricordato che fino ad oggi, per i numerosi omicidi e crimini della polizia, in particolare l'assassinio di Adama o lo stupro di Theo, nessun poliziotto è stato condannato a pene detentive. Questa giustizia assolve e dà una vera licenza di uccidere alle forze repressive, mentre condanna costantemente tutte quelle e tutti coloro che resistono a queste forze repressive. Questa giustizia borghese noi la combattiamo fermamente esattamente come combattiamo la classe dominante nel suo complesso.
Di fronte alla giustizia borghese, la solidarietà costante e sicura è la nostra arma!

repression

pc 14 ottobre - Anche a un corrispondente da Genova appaiono chiari i giochi truccati delle elezioni a Palermo

TORNA "OGGI LE COMICHE"
I più giovani non se ne ricorderanno, ma c’è stato un tempo in cui la televisione mandava in onda un programma dal titolo «Oggi le comiche»; esso conteneva alcune delle più esilaranti gag della comicità, spesso dei tempi del cinema muto, di autentici mostri sacri quali: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Stanlio e Ollio, e decine di altri più o meno famosi.
A chi scrive, leggendo l’articolo – firmato Alfredo Marsala – presente a pie’ di pagina tre

venerdì 13 ottobre 2017

pc 13 Ottobre - Corrispondenze dalla Tunisia - da Nord a Sud manifestazioni per chiedere verità e giustizia sui migranti speronati. Ufficiale la cooperazione Italia-Tunisia in materia di migrazione

In questi giorni vi sono state forti manifestazioni nella città meridionale di Souk Lahad, Kebili per esigere verità e giustizia per i tunisini annegati in mare in seguito ad uno speronamento da parte della marina militare tunisina, come riportato da alcuni superstiti.


Infatti molti dei morti e dei dispersi provenivano proprio dalla regione di Kebili. Alla fine dei funerali molti giovani hanno organizzato blocchi stradali bruciando pneumatici e dando alle fiamme la sede della delegazione (equivalente alle nostre province n.d.a.) alla casa del delegato totale. In seguito stavano dirigendosi verso la sede della guardia nazionale ma sono stati respinti dall'intervento di polizia che ha sparato lacrimogeni e caricato i manifestanti. In seguito l'esercito è stato posto a difesa della caserma, gli scontri sono comunque proseguiti, lo Stato ha messo anche in campo un elicottero dell'esercito, infine tre giovani sono stati arrestati.

Ieri a Tunisi si è invece tenuto un sit-in organizzato da parenti e familiari delle vittime di harraga (il termine tunisino che indica gli emigrati senza documenti).



Intanto gli organi ministeriali preposti hanno ufficializzato  che la settimana scorsa è avvenuto un incontro bilaterale tra Italia e Tunisia concernente il pattugliamento del Canale di Sicilia con mezzi aerei e navali... e qualche ora dopo i media sono pieni di notizie riguardanti tentativi di migrazione sventati sempre dalla regione di Sfax.
In tutto cio' il primo ministro Chahed fa appello, ipocritamente, a svolgere un'inchiesta veloce per sapere la "verità" sull'accaduto.
E in Tunisia quando si fa appello alal velocità delle procedure burocratiche e giudiziarie e sinonimo che il verdetto è già stato scritto...

pc 13 ottobre - Parte a Palermo l'autunno caldo degli studenti contro il modello di scuola al servizio dei padroni, trattenuti due studenti dalla polizia e poi rilasciati

Oggi a Palermo c'è stato il corteo degli studenti medi e universitari, per il primo sciopero nazionale degli studenti. Ma in realtà gli studenti palermitani erano già scesi la settimana scorsa in piazza il 6 ottobre per dare il via all'autunno caldo già da subito.


I cortei oggi a Palermo sono stati due. Uno è partito dal giardino inglese, e l'altro più combattivo da piazza verdi, in circa 500 insieme ai centri sociali. Dopo che la questura ha negato il corteo da piazza verdi agli studenti, hanno deciso giustamente di proseguire per un corteo improvvisato, mettendo in difficoltà la polizia che in maniera illegale filmava il tutto per reprimerli. Nel frattempo le camionette sfrecciavano ogni volta per raggiungere la testa del corteo.


Gli studenti proseguono verso il McDonald's di piazza Castelbuono, per occuparlo, uno volta che

pc 13 ottobre - Genova - uno sciopero degli studenti contro l'alternanza scuola/lavoro del governo.. ma con discorsi ambigui degli organizzatori

Per noi l'alternanza del governo non si contratta, e non 'gli studenti non devono essere sfruttati'... ma Nessuno deve essere sfruttato! 

In corteo per una migliore alternanza scuola-lavoro: “Le aziende non devono sfruttarci”

Circa 150 ragazzi delle superiori sono partiti da piazza Arbarello: alle 13 sit-in pacifico davanti a McDonald’s

Un corteo di 150 studenti delle scuole superiori della città è partito questa mattina alle 9,30 da piazza Arbarello per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro. «contro la scuola di classe», per chiedere «salario e diritti in alternanza», come recita lo slogan sugli striscioni.  
Poco dopo le 10 i giovani, dopo una camminata pacifica con qualche fumogeno in mano, si sono fermati davanti all'Ufficio Scolastico Regionale di corso Vittorio Emanuele II 70 per un incontro con il Provveditore. E alle 13 l'appuntamento è davanti al McDonald's di piazza Castello per un presidio contro l'accordo tra il Miur e la catena di fast food, che accoglierà diecimila studenti in alternanza con «rischi occupazionale per i dipendenti della multinazionale».
Nel corteo ci sono ragazzi che lamentano la mancanza di tutor nelle scuole, e la partecipazione ad

pc 13 ottobre - Thissenkrupp Torino - Parla la madre di un operaio morto bruciato: "Gli assassini fanno una vita normale”

La madre di Demasi: "I tedeschi sono a piede libero,  gli italiani escono di cella e lavorano: che condanna è?"

Dieci come una inesorabile permanenza agli inferi. Senza più una vita, senza speranza. Dalla notte del 6 dicembre 2007. "Guardo gli amici di mio figlio che ne aveva 26 quando è morto nel rogo della Thyssen e ogni volta piango. Li vedo sposati, vanno a passeggio con i loro bambini e penso a come sarebbe stata la nostra di vita, se non ce lo avessero portato via": Rosina Platì, è la mamma di Giuseppe Demasi, morto a 26 anni nell'incendio scoppiato sulla linea 5. Aspetta ancora che per gli "assassini" di suo figlio si aprano le porte del carcere. Li chiama proprio così. "Certo che sono assassini. Tutte le sentenze lo hanno stabilito. Solo che non vengono trattati come tali dalla giustizia - dice - vengono protetti. Mentre i nostri ragazzi sono da dieci anni ormai dentro un cimitero ".

La sentenza per Harald Espenhahn e Gerard Priegnitz non è ancora stata eseguita dieci anni dopo la tragedia, e un anno e mezzo dopo la sentenza definitiva. Come vivete questa attesa?
"La nostra vita non esiste. Non c'è attesa perché non c'è più speranza. Stiamo sempre peggio anno dopo anno. Alla fine è diventato persino difficile sopportarci tra di noi familiari. Siamo disillusi: non è rimasto quasi nulla del processo che era incominciato. I tedeschi si fanno la loro vita in Germania, Moroni e Pucci escono dal cacere per andare a lavorare. Non possiamo nemmeno chiamarla una vera condanna questa".

Sapere che sono stati condannati è stata, almeno questa, una consolazione?
"Ci sono voluti cinque gradi di giudizio. E poi li hanno messi in carcere insieme a due a due, come se dovessero partire per una vacanza. Harald Espenhahn è stato condannato la prima volta a 16 anni. Adesso, se andrà mai in carcere, ne sconterà a malapena cinque. Credevamo nella giustizia all'inizio, ci ha dato grande coraggio e forza pensare che si potesse arrivare a una punizione giusta per gli assassini dei nostri figli. Oggi sappiamo che era solo un'illusione. Che si sono spesi soldi, tempo ed energia per ottenere quasi nulla".

Li chiama assassini come se avessero impugnato una pistola e avessero sparato, ma non è proprio così.
"È quasi peggio, se ci penso. Ricordo bene come cercarono di nascondere le prove. Chiamarono i testimoni prima del processo minacciandoli perché non parlassero.
Sparare con una pistola richiede più coraggio. Loro avevano solo paura della condanna".

E il progetto di un monumento in ricordo delle vittime della Thyssen? Anche questa è stata una lunga gestazione.
"Dopo Chiamparino e Fassino, Appendino aveva promesso di realizzarlo. Ci aveva detto che sarebbe stato pronto per il decennale. Ma per mesi è scomparsa anche lei. Le ultime notizie sono che il 6 dicembre sarà posata la prima pietra. Speriamo solo che dopo ne seguano delle altre".

pc 13 Ottobre - Libertà per Patxi Ruiz Romero e per tutti i prigionieri politici baschi! Per un Euskal Herria libera, indipendente e socialista!



Riceviamo dai compagni portoghesi di Plataforma Laboral e Popular questa lettera di Patxi Ruiz Romero che trovate qui in portoghese e qui in spagnolo (castigliano) facilmente comprensibile.

Il compagno in questa lettera spiega di essere stato criticato di essere indisciplinato per aver criticato a sua volta delle posizioni presenti nel movimento indipendentista basco, dalla sua lettera si intende che, ritiene queste posizioni come liquidazioniste. In particolare in un passo della lettera Patxi scrive:

"Andando in maniera specifica e definita i quattro obiettivi della rivoluzione basca sono: indipendenza, il socialismo, la riunificazione (con il territorio basco occupato dalla Francia n.d.a.) e la reuskaldunización (la "ribaschizzazione" n.d.a.). Assolutamente tutto, strategia e tattica, forme di organizzazione, linea politica, in particolare, sono gli strumenti per raggiungere questi obiettivi. Vale a dire, la disciplina dell'organizzazione Euskadi Ta Askatasuna, necessariamente, è al servizio della rivoluzione basca, e non per andare indietro. è un elemento subordinato al conseguimento della libertà del popolo lavoratore basco"

Patxi rimanda quindi le accuse al mittente: essere disciplinati ad una strategia che devia dall'obiettivo rivoluzionario e che, in sostanza, prende una via capitolazionista deponendo le armi e come  arrendendersi al nemico (lo Stato spagnolo).

Cogliamo l'occasione di esprimere la solidarietà a Patxi e a tutti i prigionieri politici baschi in un frangente particolare: la questione catalana. Essa ha dimostrato che il re è nudo, dietro una facciata di "democrazia" lo Stato spagnolo è uno dei più reazionari d'Europa guidato da una borghesia imperialista e moderno franchista che opprime i popoli della penisola iberica e delle proprie colonie (come definire altrimenti le città di Ceuta e Melilla in territorio marocchino o le isole Canarie).

Le arole di Patxi possono rappresentare un appello di sfruttare un'occasione: il risveglio del popolo catalano è stato salutato con favore dai popoli oppressi di Galizia e Euskal Herria ma anche dal movimento rivoluzionario in molti paesi del mondo e in particolare dal movimento maoista. Dai 4 angoli del pianeta sono arrivati messaggi di solidarietà, al contrario la falsa sinistra e i falsi rivoluzionari a partire da quelli presenti nello Stato spagnolo hanno gettato la maschera sostenendo il regime, la monarchia e di fatto posizionandosi al fianco dei fascisti spagnoli che hanno appestato alcune città dello Stato spagnolo con manifestazioni e aggressioni contro gli indipendentisti. In altri casi assumendo posizioni centriste e opportuniste come "Hablamos" (parliamo n.d.a.) che criticano la repressione poliziesca ma rifiutano il volere indipendentista del popolo catalano ed auspicano un dialogo per convincere i catalani a restare in questa gabbia di popoli che è lo Stato spagnolo.

La fermezza dimostrata da prigionieri politici come Patxi nello Stato Spagnolo, Georges Ibrahim Abdallah in Francia, il presidente Gonzalo in Perù, il prof. Saibaba, i compagni Ajith e Hem Misra in India, Nadia Lioce in Italia, i prigionieri politici palestinesi e tutti quelli del mondo, rappresentano un faro per la lotta della liberazione dei popoli oppressi del mondo.

Libertà per Patxi Ruiz Romero!

Autodeterminazione per tutti i popoli della penisola iberica!

Libertà per tutti i prigionieri politici nel mondo!

A morte lo Stato spagnolo imperialista e moderno franchista!

pc 13 ottobre - NO ALLA REPRESSIONE VERSO I LAVORATORI ALESSIA E LORENZO - LA SOLIDARIETA' DELLO SLAI COBAS per il sindacato di classe

LIBERTA’ DI PAROLA PER I LAVORATORI e LE LAVORATRICI

Alessia e Lorenzo sospesi per 4 mesi e denunciati perché in un’ intervista radiofonica difendono i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici e degli utenti della sanità. La voce di chi lotta per una sanità pubblica, gratuita, universale e di qualità non può essere silenziata da provvedimenti di tipo repressivo da parte dello strapotere delle aziende che con il supporto di leggi come la Brunetta e la Madia si permettono di decidere sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici.
Le nostre voci e le nostre grida devono diventare tantissime e rumorose per fermare la repressione delle aziende e per opporci al silenzio dei sindacati collaborazionisti.
La lotta di Alessia, Lorenzo e del Coordinamento dei lavoratori e delle lavoratrici dello Spallanzani vorremmo diventasse quella di tutti e tutte perché è la lotta per difendere la nostra Salute: Roma è l’unica tra le 28 capitali dell’Ue ad avere peggiorato i suoi indicatori di salute negli ultimi anni.
Tagli, privatizzazioni, esternalizzazioni dei servizi, blocco delle assunzioni, favorire servizi come l’intramoenia, liste d’attesa di mesi, lo sfruttamento dei lavoratori non hanno fatto altro che corrodere il sistema sanità pubblica fino a portare ad un aumento della mortalità e ad un peggioramento delle malattie croniche.
Il 18 luglio davanti a questo Istituto centinaia di persone hanno portato solidarietà a Lorenzo ed Alessia. Tre mesi dopo torniamo davanti a questo Istituto per dimostrare che Alessia e Lorenzo non sono soli e per chiedere l’ immediata revoca delle sospensioni e della denuncia penale.

Vogliamo rispetto per i lavoratori, le lavoratrici e le loro condizioni di lavoro, rivendichiamo il diritto ad un orario che non ci riduca allo stremo, chiediamo assunzioni stabili, vogliamo la fine dei ricatti e dei provvedimenti disciplinari, pretendiamo tutto quello che ci spetta e non ci stancheremo di lottare per ottenerlo.

SABATO 21 OTTOBRE ORE 10
ENTRATA SPALLANZANI - VIA PORTUENSE 292

ASSEMBLEA PUBBLICA E MOBILITAZION

Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Spallanzani

Lavoratori Lavoratrici e Utenti della Sanità

pc 13 ottobre - Le bugie del Sole 24 ore sulla Rivoluzione d'Ottobre

stralci da un articolo de
La Riscossa * | lariscossa.com

04/10/2017

Pochi giorni fa il "Sole 24 Ore", giornale della Confindustria italiana, ha pubblicato un articolo di Michael Walzer dal titolo ambizioso: "La verità sulla Rivoluzione d'ottobre". L'autore sostiene che la rivoluzione sovietica si sia rivelata «un disastro per il popolo russo, per l'Europa, per la sinistra in tutto il mondo». L'articolo è un breve condensato di alcune delle tesi più anticomuniste, che è bene smontare, punto per punto perdendo un po' di tempo.

1.
In primis si afferma che la «società russa non era pronta a appoggiare e sostenere una rivoluzione autenticamente socialista e democratica» come d'altronde – secondo l'autore – era sottinteso dal pensiero di Marx, le cui previsioni erano al contrario «ambiziose e giuste».
A smontare questa tesi – che poi è sempre stata quella socialdemocratica, dei menscevichi in Russia, e persino di qualche socialista di sinistra – prima di considerazioni storiche più approfondite, basta una domanda. Tutto ciò che si sostiene è storicamente imputabile a chi la rivoluzione l'ha fatta o a chi non è stato in grado di farla? Quando viene issata sul Palazzo d'Inverno la bandiera rossa, i

pc 13 ottobre - Libertà per tutti i prigionieri politici in India - verso una nuova giornata di lotta internazionale - ICSPWI info csgpindia@gmail.com

పదేళ్ళ అక్రమ నిర్బంధం నుండి విడుదలైన పద్మక్కకు హార్దిక స్వాగతం !

పదేళ్ళ
పదేళ్ళు అక్రమ నిర్బధం తర్వాత పద్మక్క మంగళవారంనాడు జైలు నుండి విడుదలైంది. జైలు నుండి విడుదలైన పద్మక్కకు స్వాగతం..
2007 లో పద్మక్కను అరెస్టు చేసింది మొదలు ఆమెపై అనేక కేసులు మోపుతూ జైలు నుండి విడుదల కాగానే మళ్ళీ మళ్ళీ అరెస్టు చేస్తూ పదేళ్ళపాటు ఆ కామ్రేడ్ ను అక్రమ నిర్బధంలో ఉంచారు. ఆమెపై పెట్టిన ఏకేసు కూడా నిరూపించబడలేదు. చివరకు తనపై మోపబడిన అన్ని కేసుల్లో ఆమె నిర్దోషిగా తేలి ఈ మంగళవారం జగదల్ పూర్ జైలు నుండి విడుదలైంది.
పద్మక్క అరెస్టు నాటి నుండి తనను ఎలా అక్రమ కేసుల్లో ఇరుకించారో. ఒక కేసునుండి నిర్దోషిగా విడుదల కాగానే జైలు ఆవరణలోనే మళ్ళీ ఎలా అరెస్టు చేశారనే విషయాన్ని పద్మక్క స్వయంగా 05.05.2015 నాడు ఛత్తీస్ గఢ్ కొండ గావ్ జిల్లా న్యాయ సేవా విభాగం రాసిన లేఖ పూర్తి పాఠ‍ం కింద ఇస్తున్నాం.

pc 13 ottobre - No G20 Hamburg: Emiliano Puleo torna a casa dopo il carcere in Germania: “Rifarei tutto domani stesso”

Ieri sera Partinico è tornato a riabbracciarlo: si è diretto dritto nella sede di Rifondazione Comunista dove ad attenderlo c’erano amici e compagni.
Appena sceso dall’auto ha fatto cenno di un saluto a tutti: a tradirlo neanche un filo di emozione, appena un sorriso accennato e tanto imbarazzo per quei riflettori tutti puntati su di lui che non ha mai amato un pò come il papà Ottavio, storico comunista in città e già consigliere comunale, fautore di mille battaglie politiche. Emiliano sa benissimo che il suo conto con la giustizia tedesca non è per nulla chiuso: in primo grado ha auto un anno e 6 mesi con la condizionale e per questo è tornato libero.
Lui e i suoi legali sono pronti alla futura battaglia dal momento che presenteranno appello: “Siamo sicuri – afferma il giovane – che in appello arriverà l’assoluzione piena”.
Davanti la sede del partito della falce e martello il trentenne ha trovato striscioni, mortaretti e ha

pc 13 ottobre - La grande lotta dei lavoratori SDA Carpiano giunge a un accordo, a favore dei lavoratori?

SDA, accordo raggiunto su Carpiano ma la lotta prosegue

Il comunicato dei SI COBAS sull’accordo raggiunto:

Nella giornata odierna il S.i. Cobas, alla presenza dei responsabili di SDA Cocchiaro e Diano, ha firmato l’accordo in prefettura per far riprendere il lavoro e riaprire l’hub di Carpiano.
Vogliamo però fare alcune precisazioni in merito alla gogna mediatica e giornalistica che in questi giorni si è scatenata contro il Si cobas e la lotta alla SDA di Carpiano:
Lo sciopero è iniziato nell'ambito di una normale vertenza sindacale in seguito a un cambio appalto irregolare nell'hub di Carpiano e si è successivamente esteso a livello nazionale per le mancate risposte da parte di SDA.
A seguito di questo sciopero, durato qualche giorno, SDA ha risposto con una serrata (chiusura volontaria da parte dell'azienda) degli Hub di Roma, Bologna e Carpiano. Questi magazzini sono stati chiusi per volere dell'azienda e non dei lavoratori.
Con questa lotta i lavoratori di SDA hanno smascherato il piano di alcuni dirigenti, ovvero di indurre una crisi aziendale addossando la colpa agli scioperi per procedere con i licenziamenti e l'eliminazione del Si. Cobas per vendere SDA ad Amazon, così come indicato dal diktat di Poste Italiane, supportati dalla stampa e da qualche politico del PD.
Tutte queste manovre, messe in campo da più attori padronali, istituzionali e della carta stampata, volevano riportare indietro la ruota della storia nel settore della logistica fino a 10 anni fa, dove prima dell'entrata in campo del S.i. Cobas regnava la schiavitù e lo sfruttamento.
Tutti i lavoratori hanno da subito capito che la posta in gioco era alta e politicamente importante; questa consapevolezza ha dato loro la forza necessaria per resistere ai feroci attacchi mediatici, fisici e padronali per tutto questo mese.

La lotta non finisce con questo accordo, visto che i piani di SDA e Poste Italiane hanno ancora all'orizzonte i licenziamenti e la riduzione dei costi da far ricadere sulle spalle dei lavoratori, nonché la reintroduzione del jobs act.
Tale ristrutturazione riguarderà tutti i lavoratori e le lavoratrici di SDA, diretti e indiretti, e non avverrà per via dei nostri scioperi, che hanno anzi avuto il merito di fermare momentaneamente il piano di ristrutturazione, ma per mano di SDA e POSTE ITALIANE, che vogliono ridurre i costi facendoli pagare ai lavoratori.
Quindi la partita è tutta da giocare e la giocheremo bene, come abbiamo sempre fatto, con intelligenza e larghe vedute.

Avanti fino alla vittoria Contro il Jobs act e contro i licenziamenti!

pc 13 ottobre - Napoli contro il G7 dei ministri della repressione - contro il PD7Minniti il fascioinperialista

Napoli 19-21 Ottobre. Stop G7 e ai “decreti Minniti”



NO al G7 del Razzismo, dei Muri e della Guerra ai Poveri. NO Decreti Minniti, No agli sgomberi e alla repressione sociale. Casa, Salute, Lavoro/Reddito, Libertà per tutte e tutti!!

Dieci anni di crisi economica e di governi dell’austerità hanno disintegrato quel che restava del welfare e affollato il gradino degli ultimi e dei penultimi nella gerarchia dell’ingiustizia sociale. Un disastro fatto di distruzione dei diritti e tagli sociali, di esproprio di democrazia e sudditanza alla furia liberista della BCE, che ha accresciuto a dismisura la forbice di ricchezza tra una minoranza di privilegiati e i tantissimi che stanno precipitando verso il basso. In questo quadro l’unica strategia perseguita dai governi e da quasi tutti i partiti è stata la costruzione del “nemico pubblico” per dirottare il malessere sociale nell’odio verso migranti e rom e più in generale verso i precari, i poveri e quanti non trovano posto in un controllo sociale fondato sull’esclusione. In pratica la repressione di tutti i soggetti che nelle città sono considerati “destabilizzanti” dell’ordine economico o estranei alle pretese del pensiero unico liberista, razzista e sessista. In particolare verso chi non si arrende e lotta, nei territori, nelle scuole e sui luoghi di lavoro, per difendere i propri diritti calpestati. Le leggi targate

giovedì 12 ottobre 2017

pc 12 ottobre - La Sardegna antimilitarista e antimperialista in lotta il 14 ottobre

Cagliari. 14/10, manifestazione contro la Joint Stars




Cosa è la Joint Stars?
Joint Stars 2017 (JS17) è il più grande evento esercitativo della Difesa di quest’anno e coinvolge diverse regioni italiane. Il 14 ottobre partirà la seconda parte della Joint Stars 2017, la “LIVEX”. Dopo la prima parte (la “Virtual Flag 2017” svolta a giugno a Poggio Renatico, Ferrara), l’evento addestrativo più importante dell’anno sbarca in Sardegna. Fino al 29 ottobre, il sud dell’Isola sarà teatro di questa ennesima mega esercitazione,

pc 12 ottobre - La repressione contro gli anti G7 di Taormina non si ferma - dopo i fogli di via per i compagni di proletari comunisti - a Catania anche il daspo

Catania. Daspo ad un senza tetto, schedato come anti G7 di Taormina


In una città dove la mafia sale sui palchi elettorali per dire che “non esiste”, la questura di Catania si rende protagonista dell’applicazione del DASPO nei confronti di M., un senzatetto. Un senzatetto, già schedato dalla Digos, per aver partecipato alle contestazioni contro il G7 di Taormina. Il “blitz” della polizia risale al 7 ottobre. Stamattina il Centro Sociale Autogestito Officina Rebelde (https://www.facebook.com/officinarebelde/), a cui M. si è rivolto, ha reso pubblica l’“allucinante vicenda ai danni di un frequentante dei centri sociali”
  • E’ il sette Ottobre quando M. sente bussare alla porta di casa, non sua ma quella di un amico dal quale è ospite, per un controllo di polizia. M. apre e si rende conto

pc 12 ottobre - Thyssenkrupp Torino - una strage ancora impunita - balletto tra stato dei padroni italiano e stato dei padroni tedeschi

L'ad Espenhahn e il direttore generale Priegnitz devono scontare nove e sei anni di reclusione per la morte dei sette operai nello stabilimento torinese. I due sono ancora liberi dopo la sentenza definitiva
A dieci anni dalla tragica notte della Thyssen il ministro della Giustizia Andrea Orlando chiede che il governo tedesco dia esecuzione alla sentenza per i dirigenti tedeschi della ThyssenKrupp condannati. Il tragico incidente in cui morirono sette operai risale al 6 dicembre 2007. Dopo l'una di notte, nello stabilimento di Torino, alla linea 5 scoppiò un incendio devastante e violentissimo che gli uomini al lavoro non riuscirono a spegnere: i sette lavoratori, investiti da un getto potentissimo di olio infiammato, morirono nei giorni successivi per le ustioni.
Il processo in Italia si è chiuso il 13 maggio 2016: sei ex dirigenti della società sono stati ritenuti colpevoli con sentenze confermate anche dalla Cassazione. Per l'amministratore delegato Harald Espenhahn (condannato a nove anni di reclusione) e il direttore generale Gerald Priegnitz (condannato a sei anni), entrambi di nazionalità tedesca, è stato emesso un mandato di cattura europeo che finora non ha avuto esecuzione. Nei primi mesi del 2017 l'Italia ha quindi chiesto all'autorità giudiziaria tedesca di riconoscere la sentenza e fare scontare in Germania la relativa pena a carico delle due persone coinvolte. Richiesta ora rinnovata da Orlando che, a margine della riunione del Consiglio GAI in corso a Lussemburgo, ha incontrato il suo omologo tedesco Heiko Maas.

pc 12 ottobre - NOTAV - la santa inquisizione non si ferma mai... ora per gli scontri di Alessandria - massima solidarietà

Undici No Tav indagati per gli incidenti al Centrogrigi

Un anno fa ad Alessandria i No Terzo valico contestarono l'Ost organizzato dal commissario del Terzo valico Iolanda Romano.
Manifestazione non autorizzata, resistenza e lesioni. Sono i reati addebitati, a vario titolo, a undici attivisti dei comitati No Terzo valico dalla procura della Repubblica di Alessandria, che ha notificato loro gli avvisi di conclusione delle indagini per i fatti avvenuti il 29 ottobre di un anno fa ad Alessandria, di fronte al Centrogrigi. La notizia è stata diffusa dal sito notavterzovalico.it.
Quella mattina, i cittadini contrari alla grande opera si diedero appuntamento per impedire l’ingresso

pc 12 ottobre - FORMAZIONE OPERAIA - LENIN: CON LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE E' INIZIATA UNA NUOVA EPOCA NELLA STORIA MONDIALE

Pubblichiamo stralci da uno scritto di Lenin: "Per il quarto anniversario della Rivoluzione d'Ottobre" - scritto il 14 ottobre 1921.
Esso è molto istruttivo, incoraggiante, perchè se da un lato mostra come il potere in mano agli operai e ai contadini in poche settimane spazza via i residui, le "catene" precedenti sia per quanto riguarda le condizioni economiche delle masse, l'eliminazione della proprietà privata, ecc; sia per le sopravvivenze ideologiche, la religione, la condizione delle donne, l'oppressione delle nazioni, ecc.; dall'altro non nasconde le grandi difficoltà a fronte di un'opera/scienza nuova, gli errori commessi e che si possono commettere, perchè l'importante - come dice Lenin - è che "il ghiaccio è rotto, la via è aperta, la strada è segnata..."
Ed è una strada segnata per l'intero movimento proletario e per l'oggi!
Si può cadere e non poter proseguire questa strada per decenni e decenni - come dopo la morte di Stalin è successo in Russia - ma la strada è segnata e come dopo dirà Mao: “Lottare, fallire, lottare ancora, fallire ancora, lottare ancora... fino alla vittoria".
Perchè il sistema della borghesia, capitalista, imperialista è ormai morente, la nuova storia del proletariato e delle masse popolari è il futuro!



"... (il) significato (della Rivoluzione d'Ottobre - ndr) e questa esperienza potrebbero essere tratteggiati nel modo seguente. 
Il compito più diretto e immediato della rivoluzione in Russia era un compito democratico-borghese: eliminare i residui del medioevo, spazzarli via completamente, epurare la Russia da questa barbarie, da questa vergogna, da questo ostacolo grandissimo a ogni cultura e a ogni progresso del paese.
E noi abbiamo il diritto di aver compiuto questa epurazione molto più recisamente, rapidamente, arditamente, vittoriosamente, ampiamente e profondamente dal punto di vista delle ripercussioni sulle masse del popolo, sulle folle, di quanto non avesse fatto la grande rivoluzione francese più di centoventicinque anni fa...
Noi procediamo con piena coscienza, fermezza e inflessibilità verso la rivoluzione socialista, sapendo che essa non è separata da una muraglia cinese dalla rivoluzione democratico-borghese, sapendo che soltanto la lotta deciderà in quale misura riusciremo ad avanzare... Chi vivrà vedrà. Ma noi vediamo fin d'ora che si è fatto un lavoro enorme, gigantesco - in un paese devastato, esaurito, arretrato - per la causa della trasformazione socialista della società...

Quali erano nel 1917, in Russia, le principali manifestazioni, le principali sopravvivenze, i

pc 12 ottobre - VERSO L'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE DONNE A PISA - A CUI PARTECIPA L'MFPR

All'Assemblea nazionale delle donne che si tiene a Pisa sabato e domenica prossime, e che ha al centro soprattutto la mobilitazione per il 25 novembre, partecipa una delegazione del MFPR del sud, del centro e del nord, e una rappresentanza delle lavoratrici/assistenti disabili delle scuole di Palermo, direttamente dalla lotta in corso.

Pubblichiamo stralci dal testo di un opuscolo del Mfpr fatto tempo fa, che tocca le questioni attuali. 

"Viviamo in una fase nel nostro paese in cui avanza ogni giorno un clima da moderno fascismo. Questo per la maggioranza delle donne significa non solo attacchi alle loro condizioni di lavoro e di vita ma anche una politica e un’ideologia sempre più fatta di oppressione, concezioni reazionarie, sessiste, maschiliste, razziste, clerico/fasciste.
Tante donne in questi mesi, anni sono state colpite sul piano dell’occupazione, lavoratrici licenziate, operaie messe in cassa integrazione, precarie sempre più precarizzate (i cui dati vengono ipocritamente usati per dire che aumenta il lavoro per le donne), disoccupate in lotta per il lavoro, donne, dalle braccianti, alle immigrate, alle donne dei servizi, super sfruttate fin quasi a condizioni di moderno schiavismo,
Tutto ciò non ha fatto altro che peggiorare le già pesanti e discriminanti condizioni di lavoro e di salario delle donne, basta guardare alla scala dei paesi europei per vedere come l’Italia si posiziona tra gli ultimi paesi per tasso di occupazione delle donne e per differenze salariali delle donne.

Ma non si tratta solo di un attacco alle condizioni economiche/lavorative delle donne, ma anche di un

pc 12 ottobre - Un film brasiliano realizzato dal giornale A NOVA DEMOCRACIA

Saudações, amigos(as) e companheiros(as)!

Convidamos todos os nossos leitores e leitoras do Rio de Janeiro para o lançamento do filme Livres, uma produção do jornal A Nova Democracia e Chiappini Filmes, com direção de Patrick Granja. Sintam-se convidados(as)!

LIVRES

Seis homens com um ideal: usar o cinema como instrumento de denúncia e visibilidade para as mazelas das prisões brasileiras. A vida na cadeia fez a imaginação desses ex-presos voar pra fora das grades e usar a arte como potencial ferramenta de reconstrução humana. Livres é um docudrama que fala sobre racismo, prisão, tortura e violações de direitos, mas também grita sobre liberdade, sonhos e justiça.

DIAS E LUGARES DE EXIBIÇÃO NO RIO DE JANEIRO:
- 07/10 às 16h30, no Cinemateca do MAM. 
- 08/10 às 19h30, no Instituto Moreira Salles.
- 11/10 às 21h45, no Estação NET Rio 2.

Trailer:

pc 12 ottobre - PROTESTE E SCIOPERO DELLA FAME DELLE DONNE NEL CPR DI PONTE GALERIA - MASSIMO SOSTEGNO

Roma – Proteste e sciopero della fame nel CPR di Ponte Galeria


riceviamo e diffondiamo
La protesta è scattata per il "cibo marcio, freddo, di bassissima qualità e varietà e non rispettoso delle abitudini alimentari e necessità delle recluse. Tuttavia da ieri la situazione sembra essere peggiorata. Per cena, infatti, sono stati serviti dei broccoli, probabilmente marci, a causa di cui circa una ventina di ragazze sono state male... nella cena sono stati trovati degli scarafaggi. 
L’esplosione di rabbia è stata generale. 30 delle 91 donne attualmente recluse nel cpr di Ponte Galeria hanno destinato agli operatori di Gepsa delle dichiarazioni firmate in cui affermano che non avrebbero ritirato la cena per scioperare contro la pessima qualità del cibo distribuito all’interno della struttura...
Aggiornamento: Il giorno dopo l’inizio dello sciopero, la difficoltà del direttore del lager nel gestire la rabbia delle recluse pare sia stata tanta; è iniziato così il solito scaricabarile che ha portato ovviamente il direttore ad addossare tutta la responsabilità alla ditta che consegna i pasti, cercando così di placare la protesta. Al secondo giorno di sciopero, le donne hanno deciso di mangiare,

pc 12 ottobre - SOLIDARIETA' AI MIGRANTI IN LOTTA A FOGGIA

«Diritto a una vita dignitosa». 200 braccianti occupano la cattedrale di Foggia

Sono i lavoratori stagionali che vivevano nel famoso "Gran Ghetto" e vivono ora accampati in tende o capanni di fortuna


Hanno occupato in 200 la Cattedrale di Foggia per chiedere alla Regione Puglia il rispetto degli accordi e ribadire ancora una volta il diritto ad una vita dignitosa. Sono i lavoratori stagionali, anche se molti di loro in realtà vivono qui tutto l’anno, che sino allo scorso marzo vivevano nel famoso “Gran Ghetto” tra Rignano Garganico e San Severo, in provincia di Foggia: da allora sono accampati nell’area adiacente in attesa di ricevere una sistemazione dignitosa, in tende o capanni di fortuna. A provocare la protesa e l’occupazione simbolica della Cattedrale, dopo aver chiesto l’aiuto di Papa Francesco con una lettera, il taglio della fornitura dell’acqua dello scorso 13 settembre.
L’arcivescovo di Foggia, monsignor Pelvi, dopo essersi confrontato con i lavoratori, si è