Il parlamento ha
autorizzato la missione imperialista in Libia. Si tratta di una
missione di guerra per conto delle grandi multinazionali, ENI in
testa.
La Libia è diventata
terreno di scontro e di conquista, la Libia è contesa da bande tutte
al servizio dei diversi imperialismi. Tutti i signori della guerra,
da Sarraj ad Haftar, da Gheddafi ad Isis sono nemici del popolo
libico, delle loro aspirazioni e della loro autodeterminazione
nazionale.
Le masse libiche devono
dar vita ad un fronte unito di resistenza nazionale contro gli
imperialisti e i loro lacchè.
Le masse libiche sono e
devono essere contro l'ingresso delle navi italiane nelle acque
territoriali libiche e delle truppe imperialiste italiane sul
territorio libico.
La missione imperialista italiana è di
invasione e occupazione.
Proletari comunisti
sostiene tutti gli attacchi che le masse libiche realizzassero, a
difesa della indipendenza nazionale e contro gli interessi delle
multinazionali.
Le masse libiche ricordano
che l'imperialismo italiano, le truppe fasciste sono i peggiori
criminali della storia di quel paese; nessuno dei governanti libici,
compreso Gheddafi, è riuscito a ridare una vera indipendenza
nazionale e una vera giustizia e risarcimento dei crimini
dell'imperialismo italiano.
Ora è il tempo che le
masse libiche impugnino le armi in forme autonome dai signori della
guerra asserviti, per impedire l'aggressione e l'invasione, per
cacciare gli aggressori e gli invasori.
La missione imperialista
italiana è una guerra contro i migranti che arrivano sulle nostre
coste, tramite la Libia, in fuga dalla miseria e dalla guerra da
tutta l'area Sub Sahariana.
I signori della guerra
libici sono essi a capo, responsabili e profittatori, del traffico
dei migranti e sono corresponsabili dei lager, torture e stupri più
volte documentati, a cui i migranti vengono sottoposti in Libia.
I governi imperialisti
fanno accordi invece proprio con questi responsabili e si propongono
come “gestori in proprio” dei lager libici, chiamati camper,
hotspot; e in questa politica omicida non vogliono testimoni e
ostacoli e con il decreto Minniti sulle Ong ora ricattano le stesse,
imponendo loro di trasformarsi in terminali militari e complici del
rigetto degli immigrati.
Il decreto Minniti sulle
Ong è fuori da ogni Convenzione sui diritti umani e di regolazione
sull'immigrazione e mette il governo italiano fuori dalla legalità
internazionale.
Per questa ragione non
solo bisogna dire No alla missione e pretenderne la sospensione
immediata ma anche chiedere e pretendere la messa sotto accusa del
governo italiano.
Questa missione
imperialista ottiene il consenso di tutta la destra reazionaria e
fascista e cerca di utilizzare a fini di guerra la canea razzista e
populista, fascista antimmigrati, e trasforma, al di là delle misere
figure di Gentiloni e dei suoi ministri questo governo in un governo
fascio imperialista.
Chi si pretende
democratico in questo paese, deve pretendere che questo governo se ne
vada e che questo parlamento che vota per la missione di guerra deve
andare a casa.
Infine, è chiaro che gli
strepitosi costi di questa missione sono sottratti alle spese
sociali, al lavoro, aggiungendosi allo scarico della crisi sugli
operai e masse popolari.
Non un soldo per le
missioni imperialiste, non un soldo per nuove armi e nuove soldati
usati in guerre reazionarie e criminali
Proletari comunisti fa
appello a tutte le forze comuniste, rivoluzionarie, antimperialiste,
antimilitariste e antirazziste, a scendere subito in campo. In una
prima fase con l'informazione e controinformazione in tutte le forme
possibili, in una seconda fase, secondo la dinamica dell'intervento
militare in Libia, con una giornata nazionale di lotta. Proponiamo
alle organizzazioni sindacali di base e di classe di partecipare alla
campagna e di promuovere autonomamente, dentro e fuori la giornata di
lotta, uno sciopero dei lavoratori su tutti i posti di lavoro.
Proletari comunisti
5.8.17