pc 17 giugno - Giornata internazionale di sostegno ai prigionieri politici rivoluzionari nel mondo il 19 giugno

19 giugno Milano - 
piazzale via dei transiti  dalle 17.30 alle 20.30

libertà per georges ibrahim abdallah
difendere la vita del presidente gonzalo
libertà per saibaba - per i 13 operai indiani della maruti suzuki condannati all'ergastolo, libertà per tutti i prigionieri politici maoisti e popolari nelle carceri indiane

solidarietà con lo sciopero della fame  dei prigionieri politici rivoluzionari turchi
viva la vittoria della lotta dei prigionieri politici palestinesi

soccorso rosso proletario
srpitalia@gmail.com
347-1102638

pc 17 giugno - ANCORA SULLO SCIOPERO DELLA LOGISTICA E TRASPORTO - Cariche a Modena

Da ieri sera è partito lo sciopero generale della logistica e dei trasporti, promosso per oggi 16 giugno dal SI Cobas e diverse altre sigle sindacali


 
16 giugno: sciopero generale logistica e trasporti!
Il divenire hub della città globalizzata
Aldo Milani è libero!
Carne da Macello - Le lotte degli operai della logistica e il teorema repressivo contro il SI Cobas e le conquiste dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia
Viadana (Mn): scontri durante i blocchi alla Camposad


Da Roma a Torino, da Bologna a Pisa, dal Nord-Est a Milano sono stati numerosi i blocchi e i picchetti che vanno ad aggiungersi all'astensione dal lavoro BUONA L'ADESIONE one nei principali magazzini del settore logistico, tante le città in mobilitazione. intervento delle forze dell'ordine: oltre a Modena, di cui parliamo sotto, tafferugli a Brescia Genova. 

Modena, lacrimogeni sono stati sparati sul picchetto e la polizia ha attaccato duramente l'iniziativa di lotta all'Alcar Uno, dove da mesi e mesi va avanti una dura battaglia contro lo sfruttamento nel settore della CARNE

 

pc 17 giugno - LETTERE DEI COMPAGNI DAL CARCERE...

Lettera di Antonio da Parma
ho ricevuto i libri e vi ringrazio anche a nome degli amici che vi salutano con affetto. A me personalmente fa piacere vedere qualcuno che legge anche se poco, fa comunque piacere. La disponibilità che viene da fuori è una buona iniziativa perché permette a noi che non possiamo per motivi economici, di provvedere ai nostri bisogni.

Lettera di Roberto da Rebibbia
oggi al teatro c'è stata la commemorazione del nostro amico e compagno Gianpaolo Contini, che nonostante il contesto ho avuto il piacere di condividere quasi 5 anni di detenzione. Per noi era ed è tut'ora un punto di riferimento nonostante sia scomparso da meno di un anno!
Oggi i compagni dell'università, dove Gianpaolo era il responsabile, hanno organizzato in sua memoria uno “spettacolo” al teatro... Gianpaolo per loro durante questi anni è stata una spina nel fianco per le Sue idee e perché reclamava a gran voce i diritti di tutti che sempre e costatemente venivano violati. Si è sempre schierato dalla parte dei più deboli, dei cosiddetti “ultimi”; si adoperava costantemente nel fare istanze, impugnazioni, reclami e quant'altro per chi non aveva la possibilità di pagare un legale di fiducia. Ecco chi era Gianpaolo uno che le diseguaglianze non le ha mai sopportate e soprattutto i sopprusi delle autorità su chi non ha i mezzi o la forza per reagire, ha sempre cercato di mantenere la propria dignità aiutando gli altri a mantenerla...

Lettera di Antonino da Sulmona
Carissimi compagni, vi informo che ho ricevuto l'opuscolo e altro materiale che ho letto con piacere perché interessante e validissimo come tutte le lotte a sostegno di tutti quelli che si trovano nelle galere e anche fuori, che lottano per ottenere i diritti e la propria dignità.
Certamente tutte le lotte per la libertà vanno sostenute da ognuno secondo le proprie convinzioni e con le modalità che ognuno ritiene opportune
.
Lettera di Maurizio da Poggioreale (Napoli)
...Con tanti 14 bis da innocente, mi vorrebbero indifferente-duttile- per annichilire la mia sensibilità con i più indifesi e bisognosi; ma il mio candore non si potrà mai dissipare con le ritorsioni a cui sono sottoposto da vari anni di ingiustizia, oltre ad isolamenti e due 14bis in un solo anno (innocente) adesso il trasferimento ad “Alcatraz” in barba a norme e leggi, e voglio citarne alcune:
art. 61 comma 2 leg. 230/2000; art. 42 o.p.; art. 28 o.p., e di queste voglio dirne solo una, per dimostrare che, quando si citano le parole “legalità” e “rieducazione” in questi luoghi, per me sono solo un eufemismo regresso. Uno di questi art. dice che: … “nel disporre i trasferimenti deve essere favorito il criterio di destinare i soggetti in istituti prossimi alla residenza delle famiglie” … non aggiungo nient'altro, lascio ogni commento a chi legge, stop....
Un abbraccio a tutti i miei compagni amici e fratelli a Opera, ricordando loro che nella vita le soddisfazioni le riceviamo nelle cose in cui crediamo, e che l'isolamento è uno spazio-tempo che passa inesorabilmente veloce come un lampo. Le cose belle ci rimangono per sempre nel cuore. Questo è tutto. Non arrendetevi...
Compagni/e un fraterno abbraccio a tutto il collettivo, sempre a testa alta, con ogni bene da Alcatraz. Maurizio

pc 17 giugno - COMUNICATO DEL SI.COBAS SULLO SCIOPERO DI IERI DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA

(Stralci) 

6 GIUGNO GRANDE GIORNATA DI SCIOPERO, DI LOTTA E DI MOBILITAZIONI DEL TRASPORTO PUBBLICO, DEL TRASPORTO PRIVATO E DELLA LOGISTICA.

Nella giornata odierna in moltissime città si sono incrociati gli scioperi dei lavoratori del trasporto pubblico, privato e della logistica. Da Milano a Torino, Firenze, Brescia, Roma, Palermo, Venezia, Padova, Treviso, Mantova, Piacenza, Napoli, Ancona, Verona, Bergamo, Prato, Genova, Lucca, Vicenza, gli scioperi nel settore strategico della logistica che rivendicano un rinnovo del contratto si sono intrecciati con gli scioperi del trasporto ‘pubblico che in alcune situazioni hanno raggiunto percentuali di partecipazione molto elevate. Con Firenze,Venezia, Palermo, Roma che hanno raggiunto quote di adesione pressoché totali, tanto da scatenare le ire di Renzi, e di Gubitosi,(il Commissario per l’Alitalia) ma anche della Cisl, tramite la segretaria Furlan, i quali si sono scagliati contro questi scioperi considerati irresponsabili. La lotta vuol dire che ha lasciato il segno se questi signori debbono parlarne. La solita litania recitata da chi ha
contribuito a devastare il servizio del trasporto pubblico procedendo a colpi di privatizzazioni e di tagli ai salari dei lavoratori.
Questo allora il dato di novità di questo sciopero che sul fronte del trasporto privato e della logistica ha avuto una grande partecipazione allo sciopero, sia nelle realtà dei corrieri che della Grande Distribuzione. Non è mancata la provocazione poliziesca a Modena davanti all’Alcar uno dove la polizia, di fronte ad una nutrita presenza di lavoratori in sciopero, ha più volte fatto uso di lacrimogeni per l’ennesima volta paralizzando l'intera cittadina.
Pressochè paralizzati i corrieri, da TNT, a BRT, SDA, GLS, ma significativi scioperi ci sono stati dalla GEOX di Treviso, alla Toncar di Muggiò, alla Xpo di Stradella, tra i lavoratori del porto di Napoli.
Cortei e manifestazioni si sono succeduti da Padova, dove dalle 8 del mattino un lungo serpentone di auto ha attraversato le vie della logistica arrivando fino in centro alla Prefettura, o a Mantova dove un corteo di 500 persone ha attraversato le vie della città per denunciare la situazione venutasi a creare alla Composad di Viadana, dove si sta cercando di usare il cambio di appalto per eliminare la presenza dei Cobas all’interno di questo importante magazzino.

Ma il messaggio più importante che oggi è stato lanciato è quello che è possibile unificare percorsi di lotta diversi, che è possibile trovare momenti ricompositivi di classe. Oggi, a fronte del tentativo di cancellare ogni diritto acquisito e a quello di cancellare il conflitto, usando ogni forma di repressione, usando la triplice sindacale come strumento di provocazione e di divisione dei lavoratori, l’essere riusciti nell’impresa di costruire una giornata comune di lotta è un dato politico...

venerdì 16 giugno 2017

pc 16 giugno - Dalla manifestazione di Bergamo dei lavoratori della logistica

Cento lavoratori della logistica appartenenti allo Slai cobas per il sindacato di classe e al Si.Cobas hanno rappresentato la massa dei lavoratori in sciopero generale nella provincia di Bergamo.
Uno sciopero generale per aprire la lotta per il contratto nazionale, fermo da anni e per le condizioni di lavoro sulla piattaforma decisa dai lavoratori; sciopero che a Bergamo si è unito alla lotta contro i licenziamenti per la logica di sfruttamento, taglio dei costi, profitto negli appalti e cambi appalti, e contro i licenziamenti antisindacali, politici verso i lavoratori più attivi, i delegati sindacali alla Kamila.
In uno spirito unitario e combattivo. “Se toccano uno toccano tutti” è risuonato nel corteo più volte.
Fortissima è stata la denuncia della repressione contro i dirigenti dello Slai cobas sc e del Si.Cobas “Giù le mani dal Si.Cobas”, “Giù le mani dallo Slai cobas” è stato gridato insieme dai lavoratori, che a queste organizzazioni devono le loro conquiste e dignità e che comprendono benissimo che i padroni vogliono cancellare queste loro organizzazioni sindacali per trattarli come schiavi.
Questo piano non è passato, né passerà!
Il corteo ha voluto essere un elemento di lotta concreta, in particolare quando si è riversato con una forte delegazione alla Direzione prov.le del Lavoro, rompendo i divieti e imponendo al direttore della stessa di incontrare i rappresentanti dei lavoratori, che hanno posto la necessità di interventi urgenti che portino ad effettivi provvedimenti, cambiamenti, in realtà in cui vi è il concentrato di violazioni di leggi, di norme di sicurezza, e un ruolo attivo della DpL nel non far passare gli attuali licenziamenti illegittimi.

Attraversando il centro il corteo ha raggiunto la prefettura, blindata e resa inaccessibile dalla polizia.
I lavoratori qui hanno fatto il punto della lotta, chiedendo con forza che la prefettura torni ad occuparsi dei licenziamenti, a fronte delle aperte violazioni di leggi di cui si rendono protagoniste le cooperative e i loro committenti, che mentre buttano fuori 90 operai li sostituiscono con il superlavoro di altri.

Il corteo si è concluso nel p.le della Stazione, dove i lavoratori hanno fatto il punto della lotta e preso impegni su come continuare.

E' stato comunque uno sciopero difficile, su cui ha pesato il ricatto del lavoro, che la vicenda dei 90 licenziamenti della NewUtility ha elimentato. In alcuni ai posti di lavoro non si è scioperato abbastanza, nei numeri necessari e anche la venuta dai posti di lavoro alla manifestazione ha presentato diverse difficoltà.
La lotta per il contratto, sin da questa giornata mostra essere una guerra di lunga durata per i lavoratori, che lo sciopero di oggi ha esperto, ma che richiederà altri scioperoìi e altre iniziiative per arrivare a risultati.
La determinazione dei lavoratori è tanta, ma attraverso l'unità occorre trasformare questa determinazione, inn un grande, compatto organizzato ìmovimento di lotta.
Bisogna sempre capire che i padroni non hanno intenzione di dare alcun contratto nazionalke nuovo. Questo sistema gli sta benissimo, come sta benissimo al governo, ai sindacati confederali e a tutto l'arcipelago politico economico nche si muove e si arricchisce nel settore.
Lo sciopero di oggi ha dimostrato però che gli operai non stanno sulla difensiva e che non si faranno più cancellare.
Ma, certo, per vincere la guerra e il contratto bisogna vincere battaglie decisive che sono dentrp questa guerra di classe; quella dei licenziamenti a Bergamo è una di queste battaglie.
I padroni usano la divisione vogliono portare i lavoratori alla disperazione e alla resa, vogliopno alimentare una guerra tra poveri che possa riconsegnare completamente nelle loro mani il potere sulle condizioni di lavoro, i diritti dei lavoratori, i salari.

E' fondamentale che vi sia una linea unica nella lotta ma anche nelle trattative. Cosa che non si è verificata negli ultimi giorni, in cui anche nel sindacalismo di base presente si manifesta una linea di cedimento sulle questioni essenziali: i 90 lavoratori devono rientrare, nessun lavoratore deve rimanere senza lavoro e nessuna mediazione è accettabile che non sia quella della ricollocazione al lavoro di tutti. Non si può dire Sì all'avvio della procedura senza queste garanzie.
Per questo tra i lavoratori è stata vivace la discussione per mantenere coerenza e unità su questo.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe mercoledì tornerà ad incontrare tutti i lavoratori che vogliono licenziare al magazzino per decidere insieme le forme di lotta necessarie per affrontare insieme il futuro confronto alla Direzione pro.le del Lavoro.

pc 16 giugno - Incendio di Londra: capitalisti assassini, centinaia di persone bruciate vive per brama di profitto

Londra, 6.000 euro per evitare la tragedia
5.000 sterline - circa 6mila euro - in più e forse la tragedia alla Grenfell Tower si sarebbe potuta evitare. La causa alla base dell'incendio non è ancora accertata, ma per ora il dito è puntato, tra le varie cose, anche sul rivestimento esterno del grattacielo, sostituito di recente e che, secondo gli esperti, non sarebbe stato ignifugo a sufficienza.
L'edificio era infatti ricoperto da pannelli con un nucleo in plastica considerati pericolosi e infiammabili. Questa copertura, si legge sul Daily Mail, sarebbe costata 22 sterline per metro quadro, con un risparmio di sole 2 sterline rispetto al rivestimento resistente alle fiamme. Secondo i calcoli riportati dal quotidiano britannico, con 5.000 sterline in più in totale, si sarebbe potuti ricorrere ad un rivestimento adeguato.

Sembra che il materiale usato alla Grenfell Tower sia classificato come 'infiammabile' in Germania e vietato negli Stati Uniti, dove rivestimenti del genere vengono utilizzati solo in piccoli edifici, e non in grattacieli o ospedali. Insomma, una copertura resistente al fuoco, avrebbe permesso alle fiamme di non espandersi, magari limitando la portata del danno. Intanto, il numero delle vittime della tragedia per ora è arrivato a 30.

http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/06/16/rogo-londra-con-sterline-piu-poteva-evitare-tragedia_JahFeAyvfmWGmjmcYBIWYO.html

pc 16 giugno - I padroni di ogni tipo, l’1% dell’umanità, sostenuti dai governi di ogni tipo, diventano sempre più ricchi: La ricchezza mondiale “privata” sfiora 170mila miliardi - In Italia 307mila famiglie con patrimoni milionari

Rapporto BCG. La ricchezza mondiale “privata” sfiora 170mila miliardi
In Italia 307mila famiglie con patrimoni milionari

La crescita della ricchezza finanziaria privata nel mondo non si arresta: nel 2016 la corsa di Wall Street e degli altri principali mercati ha portato il valore totale di azioni, obbligazioni e depositi alla cifra record di 166.500 miliardi di dollari. Rispetto al 2015 si tratta di un incremento del 5,3%. Nel 2021 dovrebbe raggiungere i 223.100 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 6%, derivante in parti uguali dalla creazione di nuova ricchezza e dalla valorizzazione degli asset. Sono queste le principali evidenze del 17° rapporto sulla ricchezza di The Boston Consulting Group.

L’aumento della ricchezza è avvenuto a tutte le latitudini, ma ancora una volta è stata l’area Asia-Pacifico a segnare lo sviluppo più rapido: nel 2016 l’incremento è stato del 9,5% (è strato del 12% nel periodo 2011-2015) in grado di prospettare a breve uno storico sorpasso ai danni dell’Europa

pc 16 giugno - Torna libero Davide Rosci! "Devastazione e saccheggio" è quello che sa fare meglio l'imperialismo italiano a tutte le latitudini

Da infoaut
Torna libero Davide Rosci!
15 JUNE 2017 | IN VARIE.
5909
È con grande gioia che apprendiamo che è finalmente tornato libero il compagno Davide Rosci. Condannato a 6 anni di carcere per il reato di “devastazione e saccheggio”, Davide Rosci è finalmente tornato libero.


Vittima di un accanimento giudiziario senza precedenti (condannato perché aveva una faccia troppo sorridente accanto a un blindato in fiamme della polizia), Davide era stato arrestato a seguito del corteo del 15 Ottobre del 2011, giornata di mobilitazione internazionale sulla scia del movimento degli indignados, in cui centinaia di manifestanti a Roma si erano scontrati per ore con la polizia. Rilasciato nel 2015 dopo 3 anni di detenzione era poi stato arrestato di nuovo qualche settimana dopo a seguito della sentenza definitiva emessa secondo il reato previsto dal Codice rocco, il codice penale fascista. Un bentornato e un caloro abbraccio a Davide dalla redazione d'infoaut!!
Di seguito lo status pubblicato da Davide su FB
DOPO 1884 GIORNI OGGI FINISCE UN INCUBO. MI HANNO APPENA SCARCERATO E TORNO AD ESSERE UN UOMO "LIBERO". CI SAREBBERO DA DIRE MILLE COSE MA UN MILIONE DI SENSAZIONI STANNO ATTRAVERSANDO LA MIA TESTA E IL MIO CORPO. UNA COSA PERO' VE LA DICO FORTE: GRAZIE DI TUTTO, SIETE I COMPAGNI E GLI AMICI MIGLIORI DEL MONDO!

pc 16 giugno - Sciopero generale della logistica e dei trasporti - prime foto da Bergamo

da Clash City Wokers
OGGI SCIOPERO DEL SETTORE DELLA LOGISTICA E DEL TRASPORTO PUBBLICO E PRIVATO!
Mentre in tutta Italia si stanno svolgendo picchetti e manifestazioni, anche a #Bergamo i facchini scendo in strada! Per rivendicare condizioni di lavoro migliori e per denunciare il mondo delle cooperative che gestiscono la logistica.
Un mondo caratterizzato da ricatti, turni massacranti e diritti violati. Oggi in piazza sono scesi i lavoratori dei magazzini #Kamila - #Italtrans di #Brignano. A dare supporto sono presenti SlaiCobas Per il sindacatodiclasse e SI Cobas Bergamo.

Il corteo si è fermato davanti la prefettura per denunciare, per l'ennesima volta, l'immobilismo delle istituzioni. La manifestazione probabilmente proseguirà fino alla stazione.


pc 16 giugno - Trump vende armi al Qatar come poco prima le ha vendute all’Arabia Saudita! La coerenza dell’imperialismo è fatta sempre di profitti e guerra!

Qualche giorno fa Trump ha venduto armi all’Arabia Saudita, alleato storico degli USA e in “guerra” con il Qatar, per 110 miliardi di dollari (che possono diventare 350). Ieri ha venduto armi per 12 miliardi di dollari al Qatar, in “guerra” con l’Arabia Saudita e dove gli USA hanno la più grande base aeronautica militare di tutta l’area con 10.000 uomini…!



dal Sole 24 Ore

Trump accusa il Qatar di finanziare il terrorismo ma gli vende 36 caccia F-15 per 12 miliardi

–di Gianluca Di Donfrancesco  15 giugno 2017
Sponsor del terrorismo e affezionato cliente dell’industria bellica a stelle e strisce. Sono i due volti del Qatar, visto con gli occhi un po’ strabici della Casa Bianca. Venerdì 9 giugno, il presidente statunitense, Donald Trump, ha accusato il piccolo e ricchissimo Stato del Golfo Persico di essere «un finanziatore del terrorismo ad altissimo livello». Mercoledì pomeriggio, il segretario alla Difesa, Jim Mattis, ha accolto a Washington il collega qatariota Khalid al Attiyah con il quale ha siglato un accordo per la fornitura di 36 caccia F-15 americani a Doha.

Una commessa da 12 miliardi di dollari che «rafforza la sicurezza nella regione», afferma il Pentagono in un comunicato, che ricorda come già a novembre del 2016, quando alla Casa Bianca c’era ancora Barack Obama, il Congresso aveva approvato una fornitura complessiva di 72 F-15 a Doha, per un valore di 21 miliardi di dollari.

pc 16 giugno - Rossi, presidente della Regione Toscana, dal Pd al MDP… ma sempre dalla parte dei padroni

corrispondenza
COME MAI, COME MAI, SEMPRE IN CULO AGLI OPERAI
L’edizione di mercoledì quattordici giugno del Manifesto propone all’attenzione dei lettori – a pagina tre – un’intervista che Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha concesso alla brava Daniela Preziosi.
Il tema principalmente affrontato è quello delle alleanze, ma è il passaggio sulla questione della controriforma reazionaria denominata Legge sui Lavori ad essere particolarmente fastidioso per chi scrive.
La domanda «cancellerebbe il Jobs Act?» è facilmente comprensibile; una tale perentorietà meriterebbe una risposta chiara e precisa: invece l’unica cosa di puntuale che arriva è una risposta in politichese stretto.
«Quella legge ha una parte che non è stata finanziata, quella delle politiche attive. Per il resto ha prodotto nuova precarizzazione: se almeno il contratto a tutele crescenti avesse sostituito le 44 forme di contratti di precariato com’era stato promesso.  Oggi finiti i soldi finito l’amore, le assunzioni sono ferme. E la cancellazione dell’art. 18 è scandalosa sul versante dei licenziamenti senza giusta causa: se un giudice mi dà ragione, perché non devo essere reintegrato?»
Sembrerebbe una risposta implicitamente positiva; qualche dubbio, però, viene leggendo il prosieguo del ragionamento: «La Cgil ha presentato la Carta dei diritti. Ripartiamo da lì. Saremo al corteo del 17 giugno contro la reintroduzione dei voucher. Serve un cambio profondo: in Italia siamo parte di un travaglio per il fallimento storico delle politiche blairiane e della Terza via, come giustamente dice Giuliano Amato».
Quindi, stando a quanto appena riportato fedelmente, per il Rossi non bisogna abolire la Legge sui Lavori, ma proseguire seguendo le indicazioni del Topo della politica italiana: cioè di colui al quale si deve l’inizio della demolizione dei diritti dei lavoratori, cominciato quando un Governo da lui presieduto attuò il primo grande blocco delle pensioni: insomma, dall’antidemocratico Renzi al reazionario Amato… sempre dalla parte della borghesia e dei poteri forti, contro la classe operaia.
Bosio (Al), 16 giugno 2017

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

pc 16 giugno - INDIA: il governo fascista di Modi usa la tortura contro le prigioniere e i prigionieri politici...

India - 80 'prigionieri politici' in sciopero della fame per la "tortura" nei confronti dei maoisti imprigionati
 Fonte: Avaninews
Circa 80 prigionieri politici in quattro carceri - di cui tre a Kolkata - sabato mattina hanno dato inizio ad uno sciopero della fame di 24 ore per protestare contro la "tortura" inflitta all'ex Maoista Kalpana Maity, attualmente nella prigione femminile di Alipore. Lo sciopero della prigione della Presidenza, la prigione di Dum Dum, la prigione di Jalpaiguri e la prigione delle donne di Alipore è cominciato alle 6 del mattino e finito allo stesso orario di domenica.
Ranjit Sur, membro dell'Associazione per la protezione dei diritti democratici, un'organizzazione per i diritti umani con sede in città, ha dichiarato di essere in contatto con i detenuti e che l'organizzazione aveva ricevuto una denuncia scritta da Maity che descriveva la "tortura".

(Fonte: Indianexpress)
"Ci ha dato la denuncia scritta durante la sua ultima apparizione in tribunale, il 6 di questo mese. Doveva anche consegnarla al tribunale, ma non c’è riuscita nell'ultima udienza. Secondo la sua denuncia, Kalpana ha iniziato a soffrire di molte malattie da quando è stata trasferita alla prigione di Alipore. Soffre di alto livello di zucchero nel sangue, di artrite e di una serie di altre malattie.
Lei afferma che il direttore del carcere ha dato istruzioni a tutti gli altri detenuti nella prigione che se chiede aiuto, chiunque esso sia non deve aiutarla. Agli altri detenuti è stato proibito di parlare con lei ed anche a lei di parlare con loro. A lei è stato detto di pulire la propria cella e il bagno, cosa che gli altri detenuti non devono fare. Altri detenuti sono ammessi nei luoghi del carcere dove possono fare passeggiate o esercizi fisici. A Kalpana è stato negato l’accesso a questa struttura", ha detto Sur.

pc 15 giugno - Elezioni a Palermo: Orlando vince con una grande ammucchiata di “centrodestra” e “centrosinistra” mentre il “primo partito” si conferma quello del non voto!

Solo la lotta paga e non il voto! con questo slogan abbiamo fatto la “campagna elettorale” e con questo slogan si ricomincia dopo queste elezioni, perché la vittoria di Orlando, che sarà per la quinta volta sindaco, non può cambiare lo stato delle cose in questa città e perché il non voto ha detto chiaramente chi è il vero “primo partito” di Palermo! Cioè, oltre la metà dei palermitani che con rabbia ha rifiutato il voto; diciamo oltre metà perché al 47,4 dei non votanti va aggiunto il 7% dei voti non validi e delle schede bianche! E siamo al 54,4%!

La prima cosa certa, quindi, è quella del non voto, su cui si costruisce la vera opposizione e non certo quella di cui parlano gli sconfitti, l’altra è che Orlando ha vinto questa tornata elettorale, e “governerà” la città, se nel frattempo non succede nulla, per i prossimi anni. Con quale programma? Il suo programma non si discosta molto da quello precedente: lui stesso ha detto che non ha alibi (visto che questa volta non poteva dare la colpa a nessuno!), che non è contento di ciò che ha fatto in questi anni, che ha fatto poco meno della metà, per cui vuole portare a termine il programma precedente! Di fatto Orlando ha un programma di spesa pubblica (1 miliardo circa di fondi europei e altri fondi da spendere in Tram e qualche altra infrastruttura) e di normalizzazione in senso capitalistico delle aziende partecipate (la “nuova” assessora scelta apposta è una imprenditrice!), laddove sarà possibile, grazie ad alcune leggi nazionali, continuerà con la politica clientelare di possibile stabilizzazione di alcune categorie di precari.

In questo senso i palermitani, le masse popolari, i proletari, le donne e i giovani di questa città sono avvisati, devono continuare a lottare quotidianamente per il lavoro, la sanità, la scuola, la casa, i servizi: acqua e igiene urbana, i trasporti…

Ma lo scenario di “governo” immaginato da Orlando è troppo ottimistico visto che è stato eletto grazie alle liste “civiche” dietro le quali si sono nascosti i vecchi e vecchissimi partiti che non hanno avuto il coraggio di presentarsi con i propri simboli. E ai consiglieri di questi partiti che hanno provato a travestirsi, Orlando, nonostante le sue sparate sul “civismo politico” dovrà dare conto e ragione, per cui si annuncia una sindacatura che sarà piena di “ricatti” nei voti in aula sulle cose da fare.

Orlando, nel tentativo di definirsi indipendente, si è paragonato a De Magistris (e in un momento di particolare offuscamento cerebrale anche al nuovo presidente francese Macron!), ed invece, è riuscito nell’intento solo grazie al Pd, renziani e non renziani, all’Udc di Cesa, ai Centristi per la Sicilia di D’Alia, ad Alternativa Popolare di Alfano, insomma ad una bella fetta di centrodestra!

pc 15 giugno - TARANTO: NO AI RAZZISTI - SI' SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI!

Prima cosa indecente. Alcuni giornali locali stanno dando spazio a quattro gatti razzisti - tra personaggi a caccia di voti, miseri commercianti, e stupidi, o ingannati (ma si sà, l'ignoranza non è una giustificazione,  residenti di via Lucania; uno spazio ingiustificato che amplifica le cosiddette "proteste". Questa è la prima cosa da dire. Perchè gli stessi giornalisti non si sognano mai di andare a sentire direttamente i migranti o di fornire notizie corrette contro le false e manipolate notizie sparse in giro circa la condizione dei migranti, la miseria di soldi che effettivamente va a loro, la speculazione di alcune associazioni, le colpe delle Istituzioni, da quelle centrali a quelle locali, che alimentano una contrapposizione inesistente.
Perchè una cosa bisogna dirla chiara: i soldi che il governo spende per l'accoglienza dei migranti sono una miseria, spesso si tratta di fondi europei, mentre lo stesso governo spende, sottraendoli dai fondi sociali, per la scuola, per le case, ecc. dai fondi per il lavoro, milioni e miliardi per le missioni belliche, per rafforzare la Nato, per gli armamenti, cioè per fare quelle guerre che sono la ragione principale della fuga dei migranti.
Ma i giornalisti, comodi nei loro uffici, vanno sulla notizia che fa scoop, e non fanno inchieste, analisi, indagine sui dati, ecc.

Secondo cosa bastarda. Chi sta raccogliendo le firme e chi firma in via Lucania è fascista e razzista. Vanno fermati! I bar, le pasticcerie della zona, dove si raccoglierebbero le firme vanno disertati. Quei fogli di firme devono finire dove è giusto che siano, nella spazzatura!

E' razzismo, quando per mesi, anni non si dice niente su uno stabile abbandonato, degradato, come l'ex liceo artistico Lisippo, e ci se ne ricorda, in periodo elettorale, solo quando viene ristrutturato e messo a disposizione dei migranti.
E' razzismo, dire ora che tutto quello che non va in questi quartieri sarebbe colpa dei migranti.

In una città come la nostra in cui da decenni le strade sono sporche, vi sono zone degradate perchè Amiu, Comune le lasciano in abbandono, questi luridi personaggi - come il presidente della delegazione territoriale della Confcomemrcio, Spadafino - osano dire che la colpa sarebbe degli stranieri!? Ma guarda ai tuoi "incivili" commercianti!
In una città in cui vi sono stati decine di casi di abusi di bambini, di violenza sessuale, fino ad uccisioni delle donne, fatti da italianissimi uomini, da "bravi padri e mariti di famiglia" iper tarantini; questi razzisti osano dire che con l'arrivo dei migranti sarebbero a rischio i loro figli!? Ma guardatevi allo specchio e prendetevi, di voi "brava gente italiana", paura!
E' puro razzismo, dichiarare, al solo fine di fomentare paure: ""capita di vedere gruppi di extracomunitari  dalle parti della litoranea... che magari stanno a girovagare senza meta..."; dicendo praticamente che è il solo fatto che sono migranti, di altre razze che li renderebbe pericolosi!

E CHI SAREBBERO I "CIVILI"?
Voi "gente per bene" avete mai parlato con un migrante!? Vi darebbe molte lezioni di civiltà! 

pc 15 giugno - Nizza - ma quale eroe... un altro sbirro che esercita violenza contro le donne

L'eroe di Nizza premiato per il suo coraggio finisce in carcere per violenza contro l'ex compagna


Uno degli 'eroi' dell'attentato di Nizza, premiati dalla città per il coraggio dimostrato nel tentare di fermare il camion guidato dal terrorista Mohamed Lahouaiej Bouhlel, è finito dietro le sbarre per violenze contro la sua ex compagna e il datore di lavoro di lei. Lo rivela il quotidiano locale Nice Matin. L'uomo, il ventisettenne Gwenael Leriche, è accusato di essersi recato domenica 7 agosto nel bar ristorante in cui lavora l'ex compagna, dalla quale ha un figlio, e di aver «esercitato violenza» su di lei e sul gestore del locale.

Finito in tribunale per direttissima, ha chiesto un rinvio per poter preparare la propria difesa. Il giudice ha accettato di fissare la sua udienza al 12 settembre, ma ha deciso di farlo restare in prigione per pericolo di reiterazione del reato. Leriche è infatti recidivo: era già stato condannato nel 2014 sempre per violenze contro l'ex compagna, ma aveva beneficiato di una sospensione della pena.

Oggi si difende evocando proprio le conseguenze psicologiche di quanto vissuto il 14 luglio, spiegando di non aver dormito per quindici giorni, di essere in permesso malattia dal lavoro e di aver visto peggiorare i suoi problemi con l'alcool. E nel momento in cui gli agenti di servizio in tribunale lo hanno preso per ricondurlo in carcere, ha urlato di aver bisogno di «uno psicologo, non della prigione», lanciandosi andare poi in pesanti insulti verso la sua ex.
Venerdì 12 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 13-08-2016 18:38 

pc 15 giugno - Napoli denuncia - sviluppare un movimento di protesta e lotta contro lo stato di polizia per cacciare Minniti, il suo governo, i suoi padrini - i servizi segreti

Napoli e la filosofia pratica di Minniti



Il 10 aprile 2017 il sindaco di Napoli Luigi De Magistris prometteva, in un dibattito sul decreto Minniti ancora in corso di approvazione in Parlamento, che questo decreto non avrebbe mai trovato applicazione sul territorio Napoletano.
Il sindaco in quella stessa sede esprimeva la sua forte preoccupazione per le misure repressive previste dal decreto del Ministro Minniti, a fronte di quelle che, da parte dei Comuni, erano piuttosto richieste di risorse finanziarie.
Nonostante lo scetticismo di quanti facevano notare che De Magistris è vicepresidente dell’ANCI, nonché delegato ANCI per “la legalità e la sicurezza” – e che il testo ormai convertito in legge altro non è che un testo emanato per far fronte alle richieste dei

pc 15 giugno - Ennesimo caso di violenza degli sbirri bestie in divise - come tanti loro 'colleghi' - vigliacchi, fascisti, razzisti e torturatori protetti dallo stato

Carabinieri in manette in Toscana


Ventitre carabinieri indagati, quattro in arresto (uno direttamente in carcere), quattro con il “divieto di dimora”, uno sospeso dal servizio. Il tutto in Lunigiana, tra Aulla e Albiano Magra, dove il reato più grave è il piccolo spaccio di droga. Una valle dove non c’è una rapina a memoria d’uomo, gli omicidi avvengono rigorosamente tra le mura domestiche, dove chiunque può girare a piedi anche in piena notte senza che corra alcun rischio.
L’unica sfortuna che ti può capitare è incontrare i carabinieri…
Quelli del posto, praticamente tutti, interpretavano infatti la propria funzione in

pc 15 giugno - Invito di Soccorso rosso proletario a partecipare alle iniziative di Milano e alle assemblee di Taranto e Palermo il 19 giugno

19 giugno – giorno dell’eroismo – giornata internazionale di solidarietà e lotta con i prigionieri politici nel mondo
LIBERTA’ PER G. I. ABDALLAH – LIBERTE’ POUR GEORGES I. ABDALLAH –
DIFENDERE LA VITA DEL PRESIDENTE GONZALO – DEFENDER LA VIDA DEL PRESIDENTE GONZALO -
LIBERTA’ PER SAIBABA E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI IN INDIA – FREEDOM FOR SAIBABA AND ALL POLITICAL PRISONERS IN INDIA  -
LIBERTA’ PER I 13 OPERAI DELLA MARUTI SUZUKI CONDANNATI ALL’ERGASTOLO PER AVER LOTTATO PER I PROPRI DIRITTI – 2 STRISCIONI SOLO IN ITALIANO
solidarietà con i prigionieri politici rivoluzionari turchi in sciopero della fame –
salutiamo la vittoria della lotta dei prigionieri politici palestinesi nelle carceri dello stato sionista israeliano
Milano 19 giugno mattino ai consolati francese-indiano- peruviano
Milano 19 giugno  presidio solidale e informativo  dalle ore 17.30 alle 20.30 piazzale via dei transiti – fermata metrò mm1 pasteur
assemblee solidali a Taranto e Palermo – nel quadro della lotta generale contro la repressione antiproletaria e antimovimenti – libertà per i compagni nelle prigioni italiane – contro il Decreto  Minniti di stampo razzista e da stato di polizia
soccorso rosso proletario
tel. 347-1102638

pc 15 giugno - ROMA: GRAVE ATTENTATO DI TEPPISTI, DEVASTATI I LOCALI DELLA CAMERA DEL LAVORO AUTORGANIZZATA ROMA SUD EST - massima solidarietà

 ROMA: GRAVE ATTENTATO DI TEPPISTI, DEVASTATI I LOCALI DELLA CAMERA DEL LAVORO AUTORGANIZZATA ROMA SUD EST autogestita da Usi e DELL’INFOSHOP BIBLIOTECA POPOLARE

CHI ATTACCA LE SEDI DI LAVORATORI E LAVORATRICI, E’ SEMPRE UNO SQUADRISTA E NON VI E’ ALCUNA GIUSTIFICAZIONE A TALI ATTI.

 Un fatto grave, che ci riporta agli anni 20 del secolo scorso. Un gruppo di teppisti (perché altro non sono), ha atteso che i lavoratori e le lavoratrici e i responsabili dello sportello lavoro e diritti, della camera del lavoro autorganizzata Roma sud est a via Ostuni 9 al Quarticciolo a Roma, come ogni mercoledì cessassero le attività, dopo le ore 20.30, approfittando dell’occasione per entrare sfondando la porta di ingresso, aggredire i due compagni rimasti (uno è stato spintonato giù dalle scale, per fortuna senza gravi conseguenze, mentre l’altro è riuscito a salvarsi dall’aggressione di una decina di scalmanati), devastare  i locali rovesciando sedie, tavoli, rovinando la biblioteca popolare autogestita, i materiali sindacali e di informazione.
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> UN ATTO SQUADRISTICO IN PIENA REGOLA, CHE NON HA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE. CHI ATTACCA LE SEDI DI LAVORATORI E LAVORATRICI, RIMANE SEMPRE PERSONA CHE SI PONE FUORI DAI MOVIMENTI SOCIALI E DI OPPOSIZIONE CONFLITTUALE, CHE NON MERITA ALCUNA PROTEZIONE DA NESSUNA FORZA POLITICA, SOCIALE, SINDACALE, ASSOCIATIVA, DA NESSUN MOVIMENTO DI LOTTA..

pc 15 giugno - manifestazione nazionale a parigi il 17 giugno per la libérazione di Georges Abdallah,

info 
per tutti i compagni che vogliono andarci
informiamo inoltre che della manifestazione se ne parla al presidio solidale a milano 
il 19 giugno dalle 17.30 in poi in piazza di via dei transiti MM1 Pasteur


 samedi 17/06/2017 aura lieu à Paris la manifestation nationale pour la libération de Georges Abdallah, organisée par la campagne unitaire.

Lo svolgimento prevede

- départ de la manifestation : 15H00, à la place du Colonel-Fabien 
- défilé à travers le quartier populaire de Belleville : de 15h00 à 17h30 environ
- arrivée à la Place de la République programmée à 17h30
- 17h30 -18h00 environ : prises de parole 
- à partir de 18h00 : envoi d'une délégation de volontaires pour être présents à la commémoration du 10ème anniversaire de la mort de Lamine Dieng (quartier ménilmontant)
- 18h30-20h00 : poursuite des échanges autour d'un verre et pour casser la croûte. 

Merci de nous préciser pour des questions d'organisation :
1. pour ceux qui ne l'ont pas encore précisé, votre organisation souhaite-t-elle prendre la parole à République (maximum durant 3 minutes ou avec lecture d'un texte en recto simple) ?
2. resterez-vous pour boire un verre et casser la croûte ?

Salutations rouges et solidaires

pc 15 giugno - sciopero generale della logistica e trasporti 16 giugno - la posizione dello slai cobas per il sindacato di classe -CN

Lo Slai cobas per il sindacato di classe sostiene lo sciopero dei trasporti e della logistica del 16 giugno, ma vi aderisce e partecipa pienamente nel comparto della logistica di Bergamo/Milano.
Qui si concentrano gli aspetti principali di questa battaglia di classe, segnalati dal volantino dello Slai cobas per il sindacato di classe,  che trovano a Brignano (BG) da un lato, una manifestazione virulenta da parte dei padroni delle cooperative e dall'altro di grande resistenza da parte dei lavoratori, per la maggior parte immigrati.
Questa resistenza deve essere sostenuta nazionalmente e deve vincere nell'interesse generale non solo dei lavoratori in lotta ma di tutti i lavoratori della logistica che si misurano con problemi simili. L'azione dei padroni delle cooperative  è di realizzare simultaneamente una repressione sindacale e una repressione politica che hanno lo scopo di colpire dirigenti e attivisti sindacali per cancellare l'organizzazione per schiavizzare tranquillamente i lavoratori.- Come diversi fatti hanno messo in luce, primo fra tutti la manovra repressiva contro Aldo Milano - dirigente nazionale del SICOBAS

Detto questo noi riteniamo che tutto il sindacalismo di base e di classe oggi non può vivere di scioperi generali con piattaforme generiche, buone per tutte le stagioni, ma principalmente di battaglie concrete e mirate che assumano le caratteristiche di un braccio di ferro, costruendo rapporti di forza che incoraggino la lotta dei lavoratori, la estendano via via su scala nazionale e impongano così nel tempo e con una battaglia prolungata un vero sciopero generale che vada oltre i limiti sindacali e metta in discussione i piani di padroni, governo, le loro leggi, i loro contratti.
Anche lo sciopero del 16 che sosteniamo, non sfugge però a questa logica che critichiamo.
Parole d'ordini quali: “aziende pubbliche per i trasporti pubblici, No alla privatizzazione dei trasporti”, oggi sono parole d'ordini  generiche, quando il problema chiave è come rovesciare il piano di licenziamenti all'Alitalia, come contrastare realmente quello che sta avvenendo nelle ferrovie, come unire e riorganizzare i lavoratori fuori dalle sigle sindacali e dalla libanizzazione sindacale ecc.
La stessa piattaforma Adl-Si.cobas - che sosteniamo - è incline a farsi 'piattaforma generale' riprendendo parole d'ordini generiche,  troviamo anche qui: le questioni della “privatizzazione, del rilancio del servizio pubblico Alitalia, il miglioramento del trasporto pubblico messo al servizio dei lavoratori e non delle logiche del profitto...”
Chi non sarebbe d'accordo su questo? Ma senza rovesciare padroni, governo e sistema nulla di tutto questo si può raggiungere.
La giusta denuncia : “contro l'uso sempre più diffuso degli apparati repressivi per fermare le lotte”;  è superficiale, Non si tratta di un generico “uso più diffuso”, ma di un sistema organico da Stato di polizia che colpisce le lotte dei lavoratori, così come le lotte dei movimenti NO TAV- NO TAP ecc, le lotte dei migranti, l'antifascismo, l'antimperialismo, fino ad espressioni aberranti di esso come è stato  al G7 di Taormina. Uno stato di polizia al servizio della guerra allelotte e all'opposizione dei lavoratori e masse popolari
A livello dei lavoratori è fondamentale la difesa degli operai colpiti dalla repressione, degli attivisti sindacali, su cui bisogna esercitare il massimo della solidarietà e conflitto.
E' giusto lottare“contro la volontà di escludere dalla trattativa nazionale chi lotta sui posti di lavoro”, ma bisogna dire chiaro che si tratta di fascismo padronale, fuso col fascismo neocorporativo e collaborazionista sindacale rappresentato dai sindacati confederali;  che non solo vogliono escludere, ma vogliono mettere nella sostanza fuorilegge e non riconoscere il sindacalismo di classe, come lotta, come organizzazione, come diritti, come dirigenti.

tutti in sciopero e in piazza domani

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
slaicobasta@gmail.com
15 giugno 2017




pc 15 giugno - il centenario della rivoluzione d'ottobre, occasione per ritornare sulla questione di Stalin dal punto di vista dei marxisti-leninisti- maoisti

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un opuscolo antico con prefazione nuova -
presentazione
Milano 18 giugno ore 18
punto libreria Metropolis
c/o Cs  Transiti -fermata metrò Pasteur

pc 15 giugno - Arundhati Roy a Milano : "Saibaba is my friend, grazie".

ieri a milano - massiccia diffusione di volantino e dossier per Saibaba e i prigionieri politici al Teatro Parenti dove 
Arundhati Roy presentava il suo nuovo libro
La scrittrice si è fermata brevemente con i compagni e ha affermato la continuità della sua battaglia per Saibaba e i prigionieri politici in India.
Su questo il 19 giugno presidio a Milano nel piazzale di Via dei Transiti dalle 17.30 Metro MM1 Pasteur 
nel quadro della mobilitazione solidale con i prigionieri politici nel mondo


pc 15 giugno - A Taranto al ballottaggio BOICOTTAGGIO! Appello di proletari comunisti

L'abbiamo già detto: l'astensionismo è il primo “partito” a Taranto e deve divenire maggioranza assoluta in città al ballottaggio perchè occorre dimostrare che nessuno dei candidati a queste elezioni, né chi vincerà il ballottaggio rappresenta la maggioranza delle masse popolari in questa città.
Oltre l'80% degli operai, dei precari e dei settori sfruttati della città hanno espresso con il non voto la loro protesta e il loro distacco profondo da partiti – partiti travestiti da liste civiche – da padroni e parassiti politici, tra cui il più spudorato è Cito che campa con i soldi pubblici della politica da sempre. Questi partiti, queste liste, i loro esponenti, avranno il Comune ma tutto quello che faranno è chiaro che non è in nostro nome.
Per questo è importante NON VOTARE al ballottaggio.

Noi abbiamo affermato chiaro che non è il voto ma la lotta quello che ci permette di prendere nelle nostre mani i nostri interessi, i nostri bisogni e il nostro futuro, e la lotta va

pc 15 giugno - Decreto Madia, un atto criminale. Una testimonianza



Decreto Madia omicida



Sono un malato di cancro e, sfortunatamente, sono un insegnante. Dal 5 settembre 2016, giorno della diagnosi, sono in malattia. Dal giorno della diagnosi la mia vita è stata travolta da 2 importanti interventi chirurgici che mi hanno provocato un’invalidità civile del 100% e una disabilità ai sendi della L 104 art. 3 comma 3 ( certificazione di gravità). Nei mesi di “congedo” dal lavoro sono stato ogni giorno impegnato in chemioterapia o in accertamenti clinici. Ho eroso granparte dei miei risparmi per sostenere cure e visite mediche alla ricerca di soluzioni per salvarmi a vita. 5 cicli di chemioterapia (quindicinali) durante i quali sono stato in condizioni di assoluta dipendenza da mia moglie. Altri 4 cicli mi attendono nei prossimi mesi estivi. L’inferno nel quale sono piombato mi sembrava un girone dantesco. Le durissime cure cui mi sottopongo mi sembrano un girone dantesco. Ora, anzichè guardare al futuro con ottimismo, pensando ad un possibile rientro a lavoro, che potrebbe profilarsi per il nuovo anno scolastico, leggo che grazie alla competentissima Madia il mio futuro potrebbe essere quello di un malato di cancro ultracinquantenne e senza lavoro mi fa sembrare il cancro meno crudele. Il Signore ci salvi da simili persone. Essere inadeguati a svolgere un lavoro è grave, ma essere inadeguati a svolgere con competenza un lavoro il cui esito ricade sulla pelle di altre persone è inaccettabile in un Paese civile.