pc 29 aprile - Neonazisti preparano aggressioni e assassinii di immigrati, all'ombra di Salvini e del razzismo di Stato e di governo - decreto Minniti

Scoperta cellula neonazista a La Spezia, preparavano spedizioni contro immigrati

Le scritte comparse sulla sede del Pd a Spezia da cui sono partite le indaginiLe perquisizioni in corso dalle prime ore di questa mattina, trovato anche materiale per preparare ordigni esplosivi
Una cellula neonazista è stata scoperta a La Spezia. Dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di La Spezia stanno eseguendo perquisizioni e per tre indagati è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza con il divieto di allontanamento dall'abitazione nelle ore notturne. I destinatari sono persone di nazionalità italiana, ritenute responsabili dei reati di

pc 29 aprile - La catena infinita dei morti da amianto a Genova

Morti amianto - procuratore Genova: "Pm al lavoro su nove inchieste"

"E' stato un incontro concreto. Abbiamo chiarito che la procura non ha lavorato solo sulle false pensioni per esposizione all'amianto, ma anche sulle morti dovute al mesotelioma". Lo ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi al termine dell'incontro con una delegazione di pensionati e lavoratori in occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro
Sono nove i fascicoli aperti in procura, in mano al pool di pm che si occupa di sicurezza sul lavoro. "Purtroppo - ha proseguito Cozzi - la realtà industriale genovese e limitrofa ha provocato un danno enorme in tema di salute dei lavoratori, con numeri incredibili. La procura sta portando il lavoro per scoprire chi siano i responsabili".... indagini su colossi dell'industria a Genova da Ansaldo a Fincantieri, Culmv, Ilva-Italsider e Sanac. Per quest'ultima erano state indagate cinque persone. Per Fincantieri erano state iscritte nel registro degli indagati otto persone (tra ex e attuali direttori), per Italsider otto ex dirigenti, un ex console della Culmv era finito nel registro degli indagati, mentre è ancora al vaglio il caso delle morti dei dipendenti Ansaldo. 

pc 29 aprile - Verso il G7 a Taormina... LE DONNE A PALERMO NE DISCUTONO E SI ORGANIZZANO

 

L'Mfpr partecipa oggi a Palermo all'assemblea
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Riportiamo sotto un articolo delle compagne Mfpr pubblicato subito dopo l'insediamento di Trump come Presidente degli USA avvenuto mentre centinaia di migliaia di donne protestavano in tutto il mondo.

TRUMP IL FASCIO-IMPERIALISTA CHE ODIA LE DONNE

La crisi profondissima del sistema imperialista e capitalista è come un vortice che raccoglie tutto ciò che trova sulla sua strada, lo avvolge con la violenza che è insita in questo sistema e poi lo lascia ricadere concentrandosi in un punto: con le elezioni recenti in USA possiamo dire che essa si è concentrata nella fetta più marcia della classe borghese, che in ogni modo cerca di riportare in pieno vigore il sistema dominante sempre più in putrefazione, questo marciume, questa spazzatura borghese, oggi al potere, è Trump,  il neo presidente fascio-imperialista, razzista e sessista.
Trump è l’espressione più avanzata, più arrogante del moderno fascismo in trasformazione che investe i diversi settori strutturali e sovrastrutturali della società, è l’espressione di chi usa il potere a suon di becero populismo per attaccare sempre più pesantemente i diritti e la vita dei più oppressi, dai migranti, alle donne, alle masse popolari.

E proprio la questione delle donne è una cartina di tornasole in tal senso. Appena insediato come presidente le donne sono state tra i primi “pensieri” di Trump, dopo tutta  la maschilista campagna elettorale in cui ha fatto diverse affermazioni e gesti apertamente sessisti che hanno fatto imbestialire molte donne (e anche uomini); non ha perso tempo infatti a procedere nell’attacco al diritto di aborto, per ora nelle forme della cancellazione dei fondi federali da destinare  alle Organizzazioni non governative (Ong) internazionali che praticano aborti o fanno azione preventiva riguardo, provvedimento firmato all’indomani della manifestazione oceanica delle donne di Washington a cui si sono unite quelle in diverse città del mondo.

Certo Trump ha voluto dare subito una risposta anche ai settori  più integralisti della chiesa che ne hanno sostenuto l’elezione, ma ciò è solo la punta di un iceberg perché Trump incarna profondamente l’ideologia e il grado di inciviltà della borghesia al potere che fa del “moderno medioevo” contro la maggioranza delle donne una base per conservare l’attuale sistema sociale.
Questa ideologia fascista e sessista è quella di chi usa e abusa del potere per usare e abusare delle donne come oggetto di “conquista”, per mostrare la propria potenza di maschio perché “il potere è maschio”, la considerazione della moglie come donna che deve subire le sue azioni alla stregua di una  prostituta di alto bordo, i “consigli” agli altri maschi su come si “afferrano” le donne per “conquistarle”, spargendo un humus nero maschilista che inevitabilmente si diffonde a livello di massa, legittimando la concezione che le donne in questo sistema devono essere o puttane o mogli, compagne sottomesse senza alcuna libertà di scelta.

Durante il “giorno dell’inaugurazione” che sembrava il giorno dell’investitura Trump avanzava come un “imperatore” circondato dalla corte delle sue donne di famiglia, ma questo più che un’immagine “rassicurante” è stata una visione impressionate di come l’uomo al potere usi le donne per rafforzare la sua immagine di potere.
In tal senso, scrivevamo ai tempi di Berlusconi al governo nel nostro paese, di fatto un caposcuola rispetto a Trump, oggi di nuovo rinviato a giudizio per la vicenda delle “olgettine”: “…la concezione di Berlusconi e della sua corte (anche femminile) sulle donne, la considerazione del loro ruolo nella società, sono di fatto una cartina di tornasole di una casta che, non potendo più nascondere e mentire, ormai rivendica pubblicamente come “legittima” espressione di un sentire di massa quel modo di vivere e di concezione… dichiarando apertamente che la concezione del loro sistema è quella che noi chiamiamo “moderno medioevo”, quella per cui “Dio, Patria e Famiglia” vale per gli altri, deve essere imposta anche con la legge alla gente, ma non vale affatto per sé…”

Con Trump, presidente del paese imperialista più importante del mondo, più potente attualmente dal punto di vista militare, è come se si fosse concentrato in questa fase in solo punto ancora più nero la concezione “degli uomini che odiano le donne” e nella maniera più marcia e volgare.

La protesta delle centinaia di migliaia di donne che hanno manifestato negli Usa e in diverse parti del mondo nel giorno del suo insediamento, ma che avevano manifestato la propria indignazione anche durante la campagna elettorale, è un concreto e positivo segnale di un percorso che auspichiamo diventi più forte e incisivo e in cui la maggioranza delle donne, odiate doppiamente dal sistema che Trump rappresenta, comprendano la necessità di sviluppare contro di esso la rivolta e la lotta rivoluzionaria.

pc 29 aprile - G7 di Taormina: il duetto moderno fascista Gentiloni-Minniti porta a 10.000 le forze armate a protezione del vertice!

G7, sicurezza rafforzata con 2.900 uomini in più
Via libera dal governo al decreto legge

Il Consiglio dei ministri, su proposta del premier Paolo Gentiloni e del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha approvato un decreto legge che, con l’obiettivo di rafforzare i dispositivi di sicurezza connessi allo svolgimento del vertice tra i sette maggiori Paesi industrializzati (G7) che si terrà a Taormina il 26 e il 27 maggio prossimi, ha stabilito l’incremento, per il mese di maggio 2017, del contingente di personale delle Forze armate, già destinato alle esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità e del terrorismo, di 2.900 unità. In tale periodo, il contingente passerà quindi dalle originarie 7.050 a 9.950 unità.

Il Sole 24 Ore

29 aprile 2017

pc 29 aprile - IL BELLO, IL BI/SOGNO E IL BRUTTO NELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA


La grossa partecipazione all'assemblea del 22/23 a Roma 
Uno degli interventi delle compagne del MFPR

Il buon vecchio femminismo ritorna...

Il Bi/Sogno di rivoluzione - Questo striscione portato dal Mfpr le organizzatrici hanno cercato di toglierlo, MA non ci sono riuscite
Alle organizzatrici dava fastidio la piattaforma delle donne proletarie dello sciopero delle donne
Qui mentre cercano di staccare una locandina

pc 29 aprile - JOBS ACT = PIU' LICENZIAMENTI DISCIPLINARI, TANTA PRECARIETA' - CANCELLIAMO LEGGE E GOVERNO!

Jobs Act, aumentano i licenziamenti, giù i contratti stabili
(da Il Manifesto - Roberto Ciccarelli)

LA CANCELLAZIONE dell’articolo 18; l’imposizione del contratto a tutele crescenti – dove a crescere è la libertà dell’impresa a licenziare; il regalo di stato alle imprese pari a 11 miliardi di euro in tre anni; il taglio dei salari per il lavoro dipendente nel privato, ovvero i pilastri della dissennata politica dei bonus imposta da Renzi ha portato alla seguente situazione. Nei primi due mesi del 2017 i licenziamenti disciplinari sono aumentati del 30% rispetto ai primi due mesi del 2016: oggi sono 5.437, ieri erano 4.111. E salgono del 64,9% se si considera il periodo analogo del 2015 quando il Jobs act non era ancora in vigore. Questo significa che la «riforma» approvata dal Pd ha aumentato i licenziamenti grazie all’abolizione dell’articolo 18...

L’ALTRO TOTEM RENZIANO è l’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato. Una bufala. Tagliati i costosissimi sgravi, la crescita si riduce drasticamente. Nei primi due mesi del 2017 del 13% rispetto a quelli del 2016 con un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni di soli 18 mila contratti, la metà di quelli del 2016 e il 15 per cento di quelli dei primi due mesi del 2015. Senza i soldi pubblici le imprese italiane non assumono. La politica dei bonus ha spostato un’immensa quantità di denaro pubblico nelle tasche dei capitalisti, senza peraltro risultati significativi.

AL CONFRONTO SU SKY con gli altri candidati alle primarie Pd Renzi ha rilanciato anche il dato grezzo sugli oltre 700 mila assunti con il Jobs Act. I dati Inps raccontano un’altra realtà, quella della dinamica del mercato del lavoro che non può essere rappresentata con una somma, ma con un saldo tra assunzioni e cessazioni dei contratti. Il valore va misurato su base annua, e non con la somma del biennio come fa invece Renzi. Per l’Inps il saldo dei primi due mesi del 2017 risulta positivo: +352 mila. Ma bisogna guardare le tipologie dei contratti contenuti in questa cifra. Ci sono i contratti a tempo indeterminato (+33 mila), ma la crescita è trainata dai contratti di apprendistato (+35 mila) e dai contratti a tempo determinato (+284 mila inclusi i contratti stagionali). Questo significa che il Jobs Act, tanto sbandierato, è un altro modo per produrre precarietà per legge.

OLTRE ALLA RIDUZIONE dei salari: 31,8% contro il 35,8% rispetto a gennaio-febbraio 2016 ci sono gli immancabili dati sui voucher che hanno continuato a macinare record su record anche a marzo 2017. Tra il 1 marzo e il 17, data di entrata in vigore del decreto che li ha aboliti (con la possibilità di usare quelli acquistati fino a fine anno) sono stati venduti 10.526.569 voucher in linea con l’intero mese di marzo 2016 (10.922.770)...

pc 29 aprile - "SOLIDARIETA' AI LAVORATORI LICENZIATI DI BRIGNANO... SUPERARE LA LOGICA DELLE FRAMMENTAZIONI NEL SINDACALISMO DI BASE - Altri interventi significativi dell'assemblea dei lavoratori della logistica del 9 aprile a Milano

Continuiamo a pubblicare alcuni degli interventi più significativi dell'assemblea realizzatasi a Milano sull'appello nazionale dello Slai cobas per il sindacato di classe, dopo gli 11 licenziamenti dei lavoratori della logistica di Brignano.  

LAV SI.COBAS POSTE MILANO - Ricostruire un’unità senza mettere cappelli, mi sembra semplice da condividere ma poi praticarlo diventa più difficile. Per cui secondo me ci dovrebbe essere un po’ un salto di qualità nel porre la questione, in effetti per unificare le lotte, dovremmo uscire dalle nostre tane.
Perchè da una parte ci sono i lavoratori come me o i lavoratori del pubblico impiego che continuano a discutere di come salvaguardare, difendere ancora qualche piccolo diritto, mentre ci sono i lav della logistica e in altri settori dove sicuramente vanno all’attacco, ecco noi dovremmo riuscire ad avvicinare questi due mondi.
Quindi la mia solidarietà non è solo una parola vuota ma cerco di praticarla e portarla nel mio sindacato dove ci sono lavoratori come voi però vedo che all’interno stesso del sindacato ci sono divisioni tra lavoratori italiani e quelli immigrati delle cooperative della logistica. Per l’unione c’è ancora molta strada da percorrere; forse è il momento di spingere un po’ più sull’accelleratore.

USI MILANO – La solidarietà ai compagni licenziati è importantissima ma va praticata. Occorre verificare quanta ricomposizione ci può essere nel sindacalismo di base perchè noi abbiamo tentato ma ognuno si è creduto più bravo dell'altro e ognuno a pensato al proprio orticello.
Il sindacato tradizionale dopo aver fatto tutti i danni, ha emarginato i lavoratori, perchè la loro visione del fare sindacato ritiene che è in un settore dove non conviene spendersi basta firmare il contratto di lavoro. L'hanno abbandonato ma non vogliono che intervenga nessuno, perchè il business che c'è dietro questo settore è così alto e così ampio che non vogliono interferenze. Quindi le coalizioni con le aziende che stanno facendo queste strutture è per rendere impenetrabile nel settore i sindacati di base che vogliono spendersi per i lavoratori; e quando ciò, invece, avviene la risposta delle cooperative sono anche morti o i licenziamenti politici.
Facciamo un parallelismo anche quando negli anni 70 entravamo nelle fabbriche metalmeccaniche scattava lo stesso meccanismo di criminalizzare le lotte, io sono stato licenziato 3 volte, non c'è nulla di nuovo sotto questo profilo ci sono settori che vengono marginalizzati.
Nel passato abbiamo tentato di mettere insieme pezzi del sindacalismo di base e di classe e scrivere un documento che in qualche modo potesse essere un tramite per superare le nostre vedute, ma la pochezza e la miseria politica, di rubarsi gli iscritti, il proliferare di sigle sindacali a conduzione familiare, ha impedito una ricomposizione nell'interesse della classe, mentre dove si concentra l'attacco padronale siamo divisi e frastagliati.
L'idea è di ribaltare quello che c'è stato fino ad oggi nel sindacalismo di classe antagonista e provare a fare sintesi e vedere se ci sono le condizioni per lavoro comune.

CCW MILANO/BERGAMO - Siamo un collettivo nato a napoli e ora presente in varie città che si occupa di lavoro nell'ottica di seguire le vertenze presenti sul territorio, dare solidarietà e risonanza nell'ottica di superare l'aspetto vertenziale di una singola lotta ma creare connessioni tra i lavoratori e una coscienza che non nasce solo dalla singola lotta ma dalla lotta per i diritti di tutta la classe lavoratrice, Cerchiamo di farlo con gli strumenti che abbiamo, blog, articoli, video, interviste.
Essendo presenti nei territori come Bergamo, nell'ottica di una organizzazione di iniziative, possiamo essere attivi. Quindi noi ci siamo nel dare solidarietà e costruire iniziative comuni.
Ci siamo anche perchè individuiamo il principale problema nella frammentarietà delle lotte ma anche dei soggetti che si impegnano nel sostenerle e aiutare i lavoratori ad organizzarsi.

pc 29 aprile - Manifesto 1° maggio Slai cobas per il sindacato di classe


Non vogliamo più pagare la crisi dei padroni italiani, europei, mondiali che produce più sfruttamento, più disoccupazione, miseria e oppressione
Contro l’attacco ai posti di lavoro, ai salari, alle condizioni di vita e di lavoro
Contro il jobs act che cancella i diritti e precarizza tutti i lavoratori
Contro la mancanza di case, il caro sanità e il caro scuola
Per il lavoro e il salario garantito a precari e disoccupati
Per la sicurezza e la difesa della salute sui posti di lavoro e sul territorio
Per l'unità operai italiani-operai immigrati contro schiavismo e razzismo
Per l'unità internazionale dei lavoratori contro i padroni del mondo
contro imperialismo, guerra imperialista, oppressione dei popoli
Lottiamo per rovesciare ogni governo dei padroni
Contro i sindacati confederali collusi con i padroni e il governo
per un sindacato di classe basato sui cobas e nelle mani dei lavoratori
Contro la repressione poliziesca verso le lotte proletarie, giovanili e popolari, per la libertà di manifestazione, di sciopero e di organizzazione

Il potere deve essere operaio !

slai cobas per il sindacato di classe – slaicobasta@gmail.com

pc 29 aprile - CORTEO A MILANO PER I LAVORATORI UCCISI IN NOME DEL PROFITTO


Giustizia per le vittime dell’amianto e dello sfruttamento
IN RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI E I CITTADINI ASSASSINATI IN NOME DEL PROFITTO

Sabato 29 aprile 2017 – ore 16.30 corteo: partenza dal Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di Via Magenta 88, Sesto San Giovanni, fino alla lapide di via Carducci


L’amianto, uno dei tanti strumenti dello sfruttamento capitalistico: un assassino silenzioso che ha ucciso ieri, uccide oggi e continuerà a farlo anche domani. Solo la bonifica dei luoghi di lavoro, di vita e del territorio può arrestare la strage che colpisce ogni anno migliaia di lavoratori e di cittadini (in Italia e nel mondo) fra l’indifferenza dei governi e delle istituzioni.
Gli assassini: padroni e managers che, pur di fare profitti, con la complicità di tutte le istituzioni, non hanno esitato a produrre ed utilizzare questo cancerogeno di cui conoscevano gli effetti fin dall’inizio del 20° secolo.
Le vittime: decine di migliaia di operai, lavoratori e cittadini, che muoiono senza fare notizia.
La prescrizione e i tempi lunghi dei processi proteggono gli assassini dandogli l’impunità.
Una ‘giustizia’ di classe condanna inoltre le vittime e le loro associazioni a pagare le spese processuali, com’è successo nei processi contro la Franco Tosi di Legnano e l’Enel di Turbigo.

I poteri economici e politici mandano un segnale chiaro: questi processi non si devono più fare, l’unico diritto riconosciuto è quello del profitto. Ma noi non ci arrendiamo.

Dopo il corteo, la manifestazione terminerà alle ore 17,30 con un’assemblea aperta presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di Via Magenta 88, Sesto San Giovanni


venerdì 28 aprile 2017

pc 28 aprile - Contestato il lurido esponente PD Orfini alla tomba di Gramsci

Orfini visita la tomba di Gramsci, studente lo contesta: “Lasciatelo in pace, Pd ha svenduto il comunismo e i diritti dei lavoratori”



“Lasciate in pace Gramsci, lasciatelo in pace”. Con queste parole alcuni ragazzi hanno accolto il presidente del Pd Matteo Orfini alla tomba di Antonio Gramsci al cimitero acattolico di Roma. “Voglio che il comunismo sia per quelli che ci credono, non per quelli che lo hanno svenduto – ha detto uno degli studenti – Lei crede alla lotta di classe, lei è comunista?”, chiede poi rivolto a Orfini, invitandolo ad andare via.

pc 28 aprile - Nessuno scorda Tonino Miccichè


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Sabato 29 aprile nel quartiere della Falchera, che dagli anni settanta si contraddistingue a Torino per la sua battaglia per la lotta per la casa, si festeggerà il ricordo di Tonino Miccichè: militante di Lotta Continua, il “sindaco di Falchera”, ucciso a soli 25 anni da una guardia giurata fascista col pretesto

pc 28 aprile - Fiat FCA Pomigliano: l’8 marzo finisce in tribunale

Comunicato stampa

 DENUNCIATA L’AZIENDA PER REPRESSIONE DI GENERE ED ANTISINDACALE NEI CONFRONTI DI DUE OPERAIE

La denuncia, con ricorso alla procedura d’urgenza prevista dall’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori ed azionabile dai soli sindacati, è stata presentata stamattina, alla Sezione Lavoro del Tribunale di Nola, dagli avv.ti Arcangelo Fele e Daniela Sodano dell’Ufficio legale del sindacato Slai cobas.La vicenda è relativa alle tre ore di sciopero indette lo scorso 8 marzo dallo Slai cobas al reparto-confino WCL distaccato a Nola dalla FCA di Pomigliano d’Arco ed alla partecipazione delle operaie

pc 28 aprile - Torino la lotta delle lavoratrici Dussmann

Sciopero alla Dussmann: la lotta paga ma la strada è ancora lunga

vedi video della protesta delle lavoratrici contro le direzioni sindacali su infoaut

A seguito delle giornate di mobilitazione di fine marzo  le addette delle pulizie degli ospedali torinesi impiegate dalla multinazionale tedesca Dussmann hanno continuato ad alimentare la loro lotta, rimanendo per quasi un mese in presidio permanente davanti alle Molinette.
Nel corso di questo tempo, grazie alla loro determinazione, sono riuscite a fare riaprire i tavoli di trattativa tra Dirigenza sanitaria e Azienda, oltre a costringere anche la Regione a prendersi la sua parte di responsabilità nella vicenda.
Mercoledì scorso si è infatti svolto un incontro fra Regione, Dirigenza Sanitaria, responsabili dell'Azienda e Sindacati , in cui è stata discussa la situazione delle dipendenti. Contemporaneamente, le lavoratrici hanno portato avanti per tutto il giorno sotto la sede di Piazza Castello un nutrito e rumoroso presidio, rimanendo ad aspettare con ansia l'esito delle trattative fino alla sera.
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Il risultato dell'incontro, da cui, precisiamo, non si è usciti con nessun documento firmato e sottoscritto, ha portato ad una riduzione del taglio previsto sulle ore, che si aggirava tra il 33 e il 40%, all' 11% e alla cancellazione delle richieste di trasferimento che la Dussmann aveva fatto recapitare ad alcune lavoratrici nelle scorse settimane.
La lotta delle lavoratrici è quindi riuscita ad ottenere dei risultati significativi, anche se questi rimangono parziali.
Al di là della cronaca vertenziale, ci sembra dunque che valga la pena riportare alcune considerazioni, emerse nelle ultime settimane dalla partecipazione alla mobilitazione delle lavoratrici delle pulizie

pc 28 aprile - Sciopero generale a Gaza a sostegno della lotta dei prigionieri politici - video - perchè sono in lotta i prigionieri

Mille prigionieri e prigioniere in sciopero della fame dal 17 aprile


En toda Cisjordania se inició un paro general en solidaridad con los 1.800 presos palestinos que están en su undécimo día de huelga de hambre.
Durante los actos de protesta en apoyo a los prisioneros en huelga de hambre, se desencadenaron choques entre las fuerzas del régimen israelí y los manifestantes palestinos. Los asistentes a las protestas, que se realizaron tanto en la Franja de Gaza como en Cisjordania, pidieron a todo el mundo solidarizarse con los huelguistas.
En Cisjordania, también se llevó a cabo una huelga general para respaldar a los presos. Este paro provocó el cierre de escuelas, universidades, tiendas y medios de transporte.
Mientras tanto, las autoridades palestinas informan que un grupo de huelguistas ha empezado a rechazar la ingesta de agua y ha sido colocado en aislamiento en la cárcel de la ciudad de Ramalá, en Cisjordania. Consideran que la huelga es una alarma seria para atraer la atención de la comunidad internacional.
La huelga, bajo el lema “libertad y dignidad”, critica el trato brutal e inhumano que reciben los presos palestinos por parte del régimen de Tel Aviv, que está decidido a no negociar con los presos.
El Comité Palestino de Asuntos de Prisioneros Palestinos anunció este mismo mes que desde 1948, ha habido un millón de detenidos por las fuerzas israelíes, y dijo que 210 de ellos murieron como resultado de los “exterminios extrajudiciales” o por “negligencia deliberada bajo tortura”.
VIDEO. Palestinos de Cisjordania se solidarizaban con los presos en huelga de hambre:


http://www.librered.net/?p=50567



A dieci giorni dall'inizio dello sciopero della fame, pubblichiamo l'appello dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane all'opinione pubblica internazionale:

Migliaia di prigionieri palestinesi stanno conducendo dal 17 aprile, Giornata Nazionale del

pc 28 aprile - 1° Maggio - Slai cobas per il sindacato di classe

Partecipiamo e invitiamo a partecipare a tutte le manifestazioni del 1° Maggio, in cui sia chiaramente delimitato il fronte contro padroni, governo e sindacati confederali.
Siamo perchè i cortei siano aperti da situazioni di lotta, in particolare invitiamo a sostenere la lotta degli operai della logistica di Brignano - BG, impegnati in una dura e difficile lotta contro i licenziamenti - invitiamo a sostenere la cassa di resistenza a sostegno dei licenziati 

Slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
1 maggio 2017
slaicobasta@gmail.com

pc 28 aprile - Storie di ordinario razzismo a Ventimiglia e dintorni, ma anche di grande solidarietà

Ventimiglia, il sindaco Ioculano: "Ecco perchè ho revocato l'ordinanza sul divieto di dare cibo ai migranti"

Ventimiglia, il sindaco Ioculano: "Ecco perchè ho revocato l'ordinanza sul divieto di dare cibo ai migranti"
Ha usato Facebook per fare chiarezza: provvedimento giustificato dalla presenza del campo Cri, ora però non ce la fa più

Usa Facebook il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano per fare chiarezza sulla tanto contestata ordinanza in cui vietava di dare da mangiare ai migranti e sulla relativa revoca della stessa. Il primo cittadino della città di confine ha spiegato: "Nell'ordinanza che ho emesso si dava per inteso la capacità del campo della CRI di dare accoglienza e assistenza alle persone in transito. In questo momento, il 19 aprile, per la prima volta questa capacità di assistenza è venuta meno perchè si era raggiunto il limite massimo di capienza. A questo punto si capisce - prosegue Ioculano - che l'ordinanza non regge più: è uno strumento, non è un'ordinanza ideologica, nel momento in cui il contesto cambia, questo strumento non può più funzionare, deve essere rivisto e stiamo lavorando con le associazioni."

Ventimiglia, assolto il passeur solidale

Ventimiglia, assolto il passeur solidaleEra stato arrestato perchè trasportava migranti sudanesi, tra cui una donna incinta, verso la Francia: "è stato un atto di solidarietà"

E' arrivata poco prima le 14 la sentenza, storica, che assolve Felix Croft, il passeur francese arrestato lo scorso luglio dai carabinieri al confine perchè stava trasportando cinque migranti sudanesi, tra cui una donna incinta, verso la Francia. Per Croft si trattò di un'azione umanitaria, mentre per le forze dell'ordine italiane si trattava di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Quest'oggi una sentenza che ribalta tutto, la solidarietà non è reato. Il Pm Grazia Pradella nella sua arringa, tra i banchi dell'accusa, aveva chiesto 3 anni e 4 mesi oltre ad una sanzione di 50mila euro.

Una sentenza tollerante e comprensiva degli scopi umanitari, come quella del tribunale di Nizza che multò solamente Cedric Herrou, con 3mila euro, il contadino della Val Roya che aiutò diversi migranti a proseguire il loro viaggio verso il nord Europa.

Lo stesso Croft appena terminato il processo che lo vede uscire dal tribunale di Imperia da uomo libero ha detto: "La giustizia oggi ha giudicato la buonafede della mia azione e spero che sia una nuova via per la risoluzione per le problematiche sulla situazione dei migranti, dei rifugiati, di tutte quelle persone che cercano aiuto."

Ventimiglia sfila per i migranti



Ventimiglia - La manifestazione “Per la solidarietà e contro l’intolleranza”, nonostante qualche distinguo da parte di alcune associazioni locali impegnate nell’accoglienza ai migranti, si farà. L’appuntamento è per dopodomani. 

Si lamentano del cibo, chef minaccia i migranti con un coltello da cucina

I carabinieri indagano sull’episodio

Si lamentavano della scarsa qualità del cibo. Una litania quasi giornaliera fin quando, l’altra sera, all’improvviso il cuoco è sbucato dalla cucina brandendo un coltello a minacciare alcuni migranti richiedenti asilo, da qualche tempo alloggiati in un albergo di Varazze.
A quel punto è scoppiata una lite, prontamente sedata dai carabinieri che hanno denunciato in stato di libertà lo chef, G. A, 21 anni, residente a Savona. Gli stranieri ospitati nella struttura ricettiva situata lungo l’Aurelia di via Torino, nel ponente cittadino, avevano già segnalato al responsabile della loro ristorazione, che il cibo loro servito era piuttosto scadente. Qualche battibecco c’era già stato. Ma tutto terminava con qualche scambio di idee, seppur piuttosto pesante.
Nessuno immaginava che si arrivasse agli estremi della scorsa sera, poco dopo che il personale aveva servito la cena ai profughi. Dopo l’ennesima protesta sui piatti portati a tavola, il cuoco è esploso in una crisi di nervi, complice l’evidente stato di ubriachezza in cui versava, come riferito nel verbale steso dagli uomini dell’Arma.

pc 28 aprile - Polizia e istituzioni razziste e carogne contro una famiglia marocchina

Nessuna casa per la famiglia marocchina scambiata al cinema per gruppo di terroristi

Nessuna casa per la famiglia marocchina scambiata al cinema per gruppo di terroristi

La donna: "Dopo quell'episodio molti ci hanno chiesto scusa ma sono state solo parole. Mi hanno proposto di andare nei dormitori”.

Stanno per scadere i due mesi di proroga che Mustapha Lahfidi e sua moglie Souad Ghennam avevano ottenuto per evitare lo sfratto. Otto settimane non sono bastate per trovare una soluzione e ottenere una casa popolare per la famiglia marocchina che la notte di capodanno al cinema di via Livorno era stata scambiata per un gruppo di terroristi seminando il panico in sala. "Dopo quell’episodio c’era la fila sotto casa nostra, l’assessore del Comune, poi quello della regione, tutti

pc 28 aprile - Resoconto della Firenze Antifascista

IL NOSTRO 25 APRILE in SAN FREDIANO

Anche quest'anno, come ormai da tradizione, in San Frediano migliaia di antifascisti hanno trascorso una bellissima giornata di festa e di lotta. Iniziata con la commemorazione a Potente in Piazza Santo Spirito è proseguita con il lungo e partecipato corteo che con oltre 800 persone ha attraversato Piazza Tasso ed ha sfilato per le vie dell'Oltrarno intonando cori e slogan per commemorare i 5 ragazzi uccisi dai tedeschi e fascisti in ritirata da Firenze e le decine di partigiani del quartiere che hanno perso la vita nella battaglia per la liberazione di Firenze dal Nazi-Fascismo.

Sia durante il corteo che dal palco del concerto serale in S.Spirito non sono mancati interventi sulla storia dell'antifascismo, sulla solidarietà internazionale, a sostegno dei lavoratori e contro la

pc 28 aprile - G20, le forze comuniste, rivoluzionarie antimperialiste preparano la manifestazione contro il G20 di Amburgo del luglio so17 - dall'italia delegazione - chi è interessato contatti - pcro.red@gmail.com

Rendiamo noto un appello contro il vertice del G20 che si terrà il prossimo mese di luglio ad Amburgo, che è stato firmato da varie organizzazioni rivoluzionarie. Se altre organizzazioni vorranno firmare, aggiorneremo costantemente la lista.

Lottiamo contro l'imperialismo e i suoi lacchè:
combattere e opporre resistenza al vertice del G20 di Amburgo!
Il vertice del G20 ad Amburgo nel luglio di quest'anno si troverà di fronte una resistenza massiccia. Le manifestanti e i manifestanti da tutta la Germania insieme a persone provenienti da tutta Europa e altre parti del mondo, esprimeranno la loro rabbia e il loro rifiuto di questo incontro dei peggiori assassini e ladri di tutto il mondo in molti modi diversi - e questo va benissimo.
Prenderemo parte a questa lotta per mandare, insieme ad altre forze rivoluzionarie e coerentemente antimperialiste, un chiaro segnale alla classe operaia in Germania e agli oppressi e sfruttati in tutto il mondo: anche qui si combatte contro gli imperialisti e i loro lacchè, non li lasceremo in pace, e il loro sogno di un "retroterra tranquillo" si ridurrà in cenere!
In questo senso, mobilitiamoci sulle seguenti basi:
Nessuna pace con l'imperialismo!
Che cos’è l'imperialismo oggi? Imperialismo non è un unico blocco monolitico e non è suddiviso nemmeno in differenti blocchi. L'imperialismo come stadio del capitalismo è un sistema su scala mondiale. Ma le forze imperialiste, le potenze politiche esistono in uno stato di cospirazione e discordia. Stanno combattendo tra loro per il controllo del mondo, i mercati, materie prime, e le zone di dominio, ecc. Come ladri si contendono il bottino. Ma combattono anche insieme contro i popoli del mondo, contro il proletariato internazionale e contro qualsiasi forza che mette in discussione il ​​

giovedì 27 aprile 2017

pc 27 aprile - Il procuratore di Catania 'traffica' con le parole e con la legge per sostenere l'offensiva razzista-imperialista contro le ONG, in realtà contro i migranti

Migranti, procuratore Catania: “Ong finanziate dai trafficanti”. Dopo le critiche precisa: “Sono ipotesi, non prove”

Migranti, procuratore Catania: “Ong finanziate dai trafficanti”. Dopo le critiche precisa: “Sono ipotesi, non prove”
Prima le dichiarazioni in televisione, poi il passo indietro. Dopo una giornata di polemiche per le sue frasi ad Agorà su Rai3 sul fatto che “potrebbero esserci Ong finanziate dai trafficanti di migranti” e per la sua inchiesta sul tema a Catania, il procuratore Carmelo Zuccaro, intervistato dall’Ansa, ha precisato che le sue sono solo ipotesi e che al momento non ci sono prove.  “La Procura di Catania“, sono le parole esatte, “ha sul ruolo di alcune organizzazioni sulle operazioni di salvataggio di migranti delle ipotesi di lavoro, che non sono al momento prove, neppure quella sui loro finanziamenti”. E ha aggiunto: “Io ho denunciato un fenomeno, e non singole persone, perché se si aspetta troppo tempo rischia di produrre elementi deleteri non più controllabili e questa è una deroga al riserbo, ma anche un dovere per chi deve fare rispettare la legalità”.Le frasi finite sotto accusa risalgono a questa mattina: “A mio avviso”, ha detto Zuccaro su Rai3, “alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga“. Un concetto espresso già in un’intervista su ‘La Stampa‘ di qualche giorno fa, quando il procuratore aveva detto di “avere le prove dei contatti tra scafisti e soccorritori”. Oggi, intervistato da Agorà, è andato oltre: “Forse la cosa”, ha detto, “potrebbe essere ancora più inquietante. Si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi. Moltiplicate 8.500 per 600 euro circa che è il costo di ogni viaggio: sono cifre significative in tre, quattro giorni”.

pc 27 aprile - Il regime fascista turco di Erdogan attacca le forze kurde a Rojava

Dopo i bombardamenti dell’aviazione turca che nelle primissime ore di martedì hanno colpito Shengal, in Iraq, e Karaçokê, in Rojava (dove i jet di Ankara hanno sganciato 26 bombe sul centro di comando delle Ypg, uccidendo 20 combattenti, ferendone altri 18 e distruggendo il media center dell’organizzazione), dal Rojava si è levato un appello alla mobilitazione internazionale contro l’offensiva di Erdogan.
Quello di martedì è stato un attacco feroce che ha messo a nudo una volta di più la strategia e gli interessi della Turchia, segnando una nuova accelerazione nell’aggressione di Erdogan contro la resistenza del Rojava. .... nella giornata di ieri le forze turche hanno condotto nuovi attacchi contro diversi villaggi del Rojava (in corso ancora oggi), cui è seguita la risposta delle Ypg, che stanno combattendo duramente per bloccare i tentativi di invasione di Ankara. Manifestazioni di protesta sono esplose in diverse parti della Siria del Nord.

pc 27 aprile - Manifestazione europea a Monaco di Baviera il 5 maggio in solidarietà con i compagni di ATIK - associazione dei lavoratori turchi in Europa

Une manifestation européenne est organisée le 5 mai prochain en Allemagne à Munich en solidarité avec les 10 prisonniers membres de l’organisation ATIK (Confédération des Travailleurs de Turquie en Europe). Les 10 ont été arrêtés en Allemagne, France, Grèce et Suisse sous les ordres des autorités turques le 15 avril 2015. Les 10 sont détenus dans des conditions de détention dures avec isolement et contacts limités avec leurs avocats et leurs proches. Ils sont accusés d’être membre du TKP/ML (Parti Communiste de Turquie / Marxiste-Léniniste). Le TKP/ML n’est pas une organisation illégale en Allemagne, mais bien en Turquie. Les lois 129a et 129b permettent à l’état allemand de poursuivre des personnes si elles sont membres d’une organisation qui est illégale ailleurs, ces lois sont essentiellement utilisées pour réprimer l’immigration politique turque et kurde.

pc 27 aprile - Proteste in Corea del Sud contro i nuovi sistemi antiaerei USA, utili a preparare l'aggressione alla Corea del Nord

In spagnolo facilmente leggibile

Estados Unidos ha decidido instalar un sistema antiaéreo llamado THAAD en su colonia Corea del Sur, dirigido contra la supuesta amenaza norcoreana; es decir, por amenaza Washington y el resto de países (parece que incluído la propia China o Rusia) de ese eufemismo llamado "comunidad internacional"  considera que Corea del Norte intente tener armas nucleares para intentar garantizar su soberanía, en vistas de la suerte corrida por otros paises  más crédulos que renunciaron a ello (vease Libia, Irak o la propia Siria). 
Imagini pentru protestas thaadSin embargo, que Corea del Sur esté prácticamente ocupada por tropas norteamericanas no significa que el pueblo coreano, que es uno aunque esté dividido, se sienta muy feliz por esa situación. Al contrario, y a pesar de la propaganda de los medios de desinformación del imperialismo, Corea del Sur, es decir la parte desgajada por la invasión americana de 1950 y ocupada bajo el disfraz de alianza miltar por los marines yankees, no es una balsa de aceite y prácticamente cada día hay protestas frente a la agresividad contra los vecinos (hermanos) del norte y el ambiente bélico fomentado por EE.UU. y el peligro que eso supone para toda la península coreana.
Una muestra de esa creciente protesta es la propia legislación surcoreana, que intenta evitar la solidaridad entre las dos partes de la nación criminalizando todo apoyo o acercamiento a Pyongang. La propia presencia militar masiva de EE.UU. denota que Corea del Sur no es ni mucho menos un país sometido. 
Imagini pentru corea del sur bases
Recientemente, y durante el proceso de instalación del nuevo sistema antiaéreo norteamericano en Corea del Sur, para bien de las multinacionales armamentísticas y mal para todo el pueblo coreano, tanto el del norte como el que convive con la presencia de miles de soldados gringos al sur de paralelo 41, se pudo comprobar la resistencia de esos contra los planes de la oligarquía mercenaria local y Washington.  Lo cierto es que Estados Unidos le tiene muchas ganas a los coreanos del norte desde aquella humillante derrota en 1950 por el ejército chino y los guerrilleros de Corea, que hicieron correr con el fusil entre las piernas a los mercenarios del Tío Sam.
Miles de manifestantes pidieron a lo largo de las carreteras del país que no se continúe con las provocaciones belicistas contra los hermanos del norte, mientras tiraban piedras contra los convoyes militares y al grito de "!Yankees go home!", como se ve en los siguientes videos.
Por supuesto, las protestas casi diarias también son contra la miseria provocada por el dominio del capital y la explotación de recursos y trabajadores, que obliga, por ejemplo, a miles de jóvenes surcoreanas, a prostituirse para poder sobrevivir  en los alrededores de las bases del ejército de ocupación, (al que la corrupta presidente de Corea del Sur denomina "alíado"), con el beneplácito de los medios de propaganda y del propio gobierno de Seul.

pc 27 aprile - I maoisti francesi sul secondo turno - Entre-deux-tours: Face à Macron et Le Pen, préparons la lutte!



in via di traduzione

Le premier tour est passé et sans grande surprise, le deuxième tour s’annonce être un duel Macron – Le Pen.
Marine Le Pen avait déjà sa place au deuxième tour annoncée depuis un très long moment par les sondages. Macron, lui, a pleinement bénéficié de la décomposition du Parti Socialiste. Chacun a pu constater l’immense blague que furent ces primaires dites de gauche : après l’élection de Hamon lors de ces primaires, beaucoup ont quitté le navire avec à leur tête Manuel Valls, montrant toute l’estime qu’ils portent pour les électeurs des primaires et toute la crédibilité et la confiance qu’on peut accorder à ce genre d’individu.
Ce premier tour des élections s’est donc achevé sur l’effondrement du Parti Socialiste, avec un score

pc 27 Aprile - Corrispondenze dalla Tunisia: "Tunisia in ebollizione"

dal blog Tunisie resistant



Più passano i giorni e più nuove regioni e settori sociali del paese entrano in uno stato di semi-rivolta più o meno accesa che potrebbe scoppiare all’unisono da un momento all’altro come successo all’inizio dell’anno scorso con la rivolta di Kasserine.
Si conta che solo nel mese di Marzo vi siano state oltre 1.025 manifestazioni cosi suddivise per governatorati come mostra questa cartina:
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Guardando la legenda, i governatorati con più proteste sono Tataouine, Gafsa e Kairouan seguiti da Tunisi e da Jendouba, Kasserine e Sfax.
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Resistono i blocchi stradali in tutta la regione petrolifera e frontaliera meridionale di Tataouine. Dopo il grande sciopero della settimana scorsa (vedi nostro reportage su questo blog) gli incontri con i rappresentanti del governo e quanto annunciato dal consiglio dei ministri straordinario e dal primo ministro Chahed sono stati giudicati insufficienti. L’assemblea popolare degli abitanti ha quindi deciso piuttosto di intensificare i blocchi stradali fintanto che non riceveranno delle risposte concrete.
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Alla regione di Tataouine si è unita un’altra storica regione ribelle, quella del bacino minerario di Gafsa, anche qui la popolazione ha chiesto maggiore sviluppo per la regione e maggiori posti di lavoro nelle miniere dei fosfati per i tanti disoccupati. Dopo una settimana di manifestazioni pacifiche nel capoluogo a Gafsa, ieri i manifestanti mentre si dirigevano verso la sede della Compagnia dei Fosfati sono stati caricati dalla polizia che ha usato anche gas lacrimogeni.
Sempre nel centro sud, seppur con minore intensità vi sono stati proteste e blocchi stradali nella regione di Sidi Bouzid e a Gabés da parte dei laureati disoccupati inoltre é stato bloccato l’ingresso del porto commerciale dell’area industriale di Gannouch dove sorge il Gruppo Chimico.
Prosegue l’importante lotta operaia a Kef, nel Nord-Ovest del paese, dove gli operai (con forte componente femminile) continuano a occupare la strada di fronte lo stabilimento della Coroplast il cui padrone minaccia di chiuderla per “delocalizzarla” vicino Hammamet per risparmiare sui costi di trasporto della merce verso il porto commerciale di Rades. Anche qui il governo più che dare risposte tenta di distogliere l’attenzione annunciando oggi un “massiccio bombardamento di artiglieria” sui monti vicini la città dove vi sarebbe la presenza di gruppi jihadisti. Per risposta gli operai hanno proclamato uno sciopero generale in tutta la regione di Kef per domani 20 Aprile.
Ma anche le due principali città del paese, Tunisi e Sfax, sono state scosse dalle lotte studentesche, in particolare ad opera degli studenti di giurisprudenza i quali da settimane protestavano in particolare a Tunisi, contro un nuovo decreto ministeriale ma, la settimana scorsa dopo essere stati caricati brutalmente davanti la sede del governo (vedi precedente post in questo blog) hanno risposto colpo su colpo organizzando nuove manifestazioni nelle due principali città denunciando la repressione poliziesca, a cui si sono aggiunti per solidarietà anche studenti di altre facoltà e di altre città in particolare a Qairouwan.
Le lotte studentesche sono state quelle più represse e attaccate violentemente dalla polizia tra tutte quelle citate, fino a ieri gli studenti sono stati caricati violentemente a Sfax ma cio’ non li fa indietreggiare, al contrario nuove manifestazioni e scioperi vengono annunciati esplicitamente contro la condotta e le menzogne del ministro dell’interno che nega le accuse e prosegue con la linea dura.
Intanto il governo ha ricevuto la seconda tranche di finanziamenti dal Fondo Monetario Internazionale, cio’ significa che il governo sta rispettando le indicazioni dell’organizzazione internazionale ovvero le “dritte” di politica economica e finanziaria alla base del malcontento sociale…

pc 27 aprile - Nel centenario dell'Ottobre - in Russia resta vivo il ricordo di Lenin e Stalin

Aumenta la popularidad de Lenin un siglo después de la revolución


21 de abril de 2017
                           
Ígor Rozin, RBTH

Solo el 14% de los ciudadanos rusos apoya la destrucción de las estatuas de Lenin, según una encuesta del centro Levada publicada por el diario Kommersant.
Los sociólogos afirman que para muchos rusos se trata de un personaje histórico de mucho simbolismo. El papel de Lenin en la historia es visto de manera positiva por el 57% de las personas que participaron en la encuesta, lo que supone un 17% más que hace 11 años.
Cada año aumenta el número de rusos que muestran una actitud favorable hacia el revolucionario, afirman en el centro Levada.
En las encuestas de 2006, 2016 y 2017 se percibe un pequeño aumento de la popularidad de Lenin. Cada vez hay más personas que lo ven bajo una óptica "completamente positiva". Mientras que el