sabato 3 dicembre 2016
pc 3 dicembre - RENZI/ILVA: NON SI PATTEGGIA CON I PADRONI ASSASSINI!
Siamo agli accordi segreti, che i lavoratori e i
cittadini, tutte le realtà che lottano a Taranto per la salute e il lavoro,
perchè i padroni assassini paghino e vadano in galera, devono leggere sulla
stampa o sentire in televisione.
Dietro il processo che già ha dato e dà ampio spazio agli
avvocati di Riva, si fanno accordi tra le Procure di Milano e di Taranto, sotto
la regia del governo; si prendono decisioni sulla vita della gente.
L'unico che dice che sapeva è lo squallido,
inqualificabile Sindaco Stefano, che non si vergogna a dire che pur sapendo non
ha detto nulla della porcata che si stava facendo e su cui è
d'accordo.
Si tratta di uno scambio tra pochi soldi, che
periodicamente si nominano e si spacciano per tutti gli interventi, e l'uscita
dal processo, anzi dai processi guardando anche a quelli di Milano, dei Riva,
dell'Ilva e delle altre società.
I lavoratori dell'Ilva, dell'appalto, tutti gli
altri che si sono costituiti parte civile, i cittadini dei quartieri inquinati,
i familiari dei morti, resterebbero "beffati" e senza risarcimento, in un processo
svuotato dai veri colpevoli.
La beffa riguarda anche questi famosi 1,300
miliardi. Che materialmente non potranno essere utilizzati per le bonifiche,
perchè almeno 800 milioni dovranno andare a coprire i prestiti già dati dalle
banche su garanzia dello Stato proprio di quel miliardo e 300
milioni.
L'ACCORDO DI SCAMBIO - http://tarantocontro.blogspot.it/2016/12/ilvapatteggiamento-1-laccordo-di-scambio.html
REGALO AI NUOVI PADRONI - http://tarantocontro.blogspot.it/2016/12/ilvapatteggiamento-3-un-regalo-ai-nuovi.html
venerdì 2 dicembre 2016
pc 2 dicembre - SUL CONTRATTO DEL PUBBLICO IMPIEGO - PUBBLICHIAMO PRIMI COMMENTI
Alla
soglia del Referendum costituzionale, Governo e confederali hanno
trovato l'accordo per il rinnovo dei contratti nel Pubblico Impiego. Sia
la Camusso che Barbagallo si sono lanciati in commenti entusiastici, il
che, già di per sé, rappresenta motivo di preoccupazione per noi.
Il
documento reso pubblico illustra le linee-guida su cui verranno
sottoscritti i contratti per il triennio 2016-2018 dei 4 comparti, il
che avverrà dopo il 4 Dicembre.
Scorrendo
il Testo, appare evidente come CGIL-CISL-UIL abbiano sottoscritto
l'ennesima "marchetta" a danno dei lavoratori in cambio di un
riguadagnato ruolo nella contrattazione.
Vediamo i punti salienti dell'accordo:
1) il
governo s'impegna a stanziare 5 miliardi di euro per il triennio,
determinando incrementi stipendiali non inferiori a 85 euro pro-capite,
medi e lordi. Occorre sottolineare che tali risorse ricomprendono anche i
cosiddetti "non contrattualizzati" (Forze armate ecc.). Inoltre,
s'impegna a fare in modo che gli incrementi previsti, per via del
cumulo, non annullino il beneficio degli 80 euro per coloro che ne
beneficiano;
2)
il governo si impegna a ridefinire la cornice normativa entro la quale
saranno rinnovati i contratti in scadenza dei precari e la limitazione
al ricorso di forza-lavoro precaria nel P.I. per il futuro;
3)
il governo si impegna a dare la priorità alla fonte
contrattuale/pattizia rispetto a quella legislativa, riconsegnando,
quindi, al confronto delle parti sociali la soluzione delle questioni
attinenti il lavoro (dovrebbe valere anche per il comparto Scuola);
4)
il governo s'impegna a rivedere i criteri di valutazione della
performance individuale (superamento della Brunetta) definendo nuovi
sistemi di valutazione;
5)
il governo s'impegna a rivedere l'art.40 - comma 3 Ter del DLgs
165/2001,(atto unilaterale) fissandone modalità e termini, in accordo
con la triplice
6)
il governo s'impegna a rivedere l'art.17 della Legge 124/2015
(Bosetti-Gatti) riguardante il riordino della disciplina del lavoro alle
dipendenze della Pubblica Amministrazione (accordo con le Regioni);
7)
il governo s'impegna a semplificare l'utilizzo del fondo del salario
accessorio aziendale, prevedendo anche forme di defiscalizzazione;
8)
il governo s'impegna, sulla falsariga del contratto metalmeccanici, a
forme di Welfare integrativo - coperture sanitarie, fondi pensione... - e
questo è uno degli aspetti più delicati e pericolosi di questo accordo.
Pare evidente che i soggetti principali che interagiranno con la P.A.
sono emanazioni di CGIL-CISL-UIL e qua sta il "business" e relativa
marchetta che ha portato all'accordo. L'introduzione del cosiddetto
Welfare integrativo (privato), apre scenari inquietanti sul futuro della
sanità pubblica e sulle intenzioni privatistiche di governo e sindacati.
Esecutivo nazionale Cobas Pubblico Impiego
PUBBLICO IMPIEGO - TANTE PAROLE, MOLTE PROMESSE... MA IN CONCRETO NIENTE
PUBBLICO IMPIEGO - TANTE PAROLE, MOLTE PROMESSE... MA IN CONCRETO NIENTE
1. Dopo 7 anni (dal 2009) di mancato rinnovo del contratto nazionale, proprio alla vigilia del referendum costituzionale esce
un documento di quattro paginette pieno di "impegni" per il futuro, ma
nemmeno di un singolo provvedimento concreto e immediato. Da parte di un
governo che fra qualche giorno - se vincesse il NO al referendum -
potrebbe essere dimissionario.
2. Al comma c) del punto 1., dedicato ai futuri "aggiustamenti"
dell'odiosa norma che consente alla P.A. di imporre
contratti unilaterali (ne sappiamo qualcosa a Roma Capitale) al proprio
personale, il governo promette di limitarne la durata solo in caso di "pregiudizio economico all'azione amministrativa"; non, quindi, in caso di danno economico per le/i dipendenti pubbliche/ci...
3. Al punto 2., si promettono miglioramenti dei sistemi di valutazione
individuali imposti dalla c.d. "Legge Brunetta" (governo Berlusconi),
che quindi si intende mantenere in vigore, nonostante le pesanti
penalizzazioni economiche della massa delle/dei dipendenti e i nulli
miglioramenti dei servizi alla cittadinanza, che invece la suddetta
legge annunciava nelle sue premesse.
4. Al comma f) del medesimo punto 2., si annuncia di voler "sostenere lo sviluppo della previdenza complementare"
- che richiede il contributo economico da parte del/lla dipendente a
fondi e assicurazioni private - invece di potenziare la previdenza
pubblica e aumentare il livello sempre decrescente delle pensioni.
5. Al comma a) del punto 3., si promette in incremento di € 85
mensili medi (da quando?), a fronte di una perdita economica, dal
2009, che sarebbe recuperata solo da un incremento di almeno € 300
mensili medi.
6. Al punto 4., il governo promette di "contribuire a eliminare forme di precariato nelle amministrazioni", ma nulla dice sulle pesantissime limitazioni al turn-over
(il tasso di sostituzione di quanti vanno in pensione) tuttora in
vigore, che quindi non verranno toccate: vanificando così qualunque
illusione di significativo ricambio generazionale e di posti di
lavoro per le/i giovani.
7. Come si sa, i
CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO SI SOTTOSCRIVONO ALL'ARAN, non
con il Governo in sede di impegno politico,
specie a 4 giorni dal REFERENDUM DI REVISIONE (IN PEGGIO) COSTITUZIONALE
specie a 4 giorni dal REFERENDUM DI REVISIONE (IN PEGGIO) COSTITUZIONALE
Per
concludere, lascio a voi tutte e tutti, la valutazione e il giudizio
sulla serietà e il valore di questo accordo, come pure sulle OO.SS. che
lo hanno avallato, firmandolo.
A cura di Giorgio Salerno (RSU - USI a Roma Capitale)
A cura di Giorgio Salerno (RSU - USI a Roma Capitale)
pc 2 dicembre - No - Taranto
Massiccia serata di lotta giovedì e mattinata di
venerdi.
Speakeraggi e volantinaggi in centro città e alla portineria A dell’Ilva – locandine ovunque
striscioni in fabbrica a tutte le portinerie e sui tabelloni
elettorali.
pc 2 dicembre - Eternit - processo spezzettato e infinito - giustizia negata - ma naturalmente che ogni processo diventi un processo popolare al padrone assassino
Schmidheiny a giudizio ma in 4 tribunali diversi.
Parenti delle vittime e giornalisti dopo la lettura dell’ordinanza del Gup dell’Eternit Bis l’altro giorno a Torino
C’è un filo sottilissimo, forse fine come la fibra d’amianto tanto da
risultare difficile, talora, persino da mettere a fuoco, tra il dolo e la colpa cosciente. Nel caso dell’Eternit Bis, il gup Federica Bompieri ha ritenuto prevalente la configurazione della seconda. Non omicidio doloso, ma colposo. Colpa cosciente |
pc 2 dicembre - Visita di Renzi a Palermo per concludere la campagna referendum, nel frattempo gli studenti che protestano vengono caricati a freddo (foto e video)
E' la repressione la solita risposta del governo Renzi agli studenti che protestano, oggi a Palermo mentre Renzi si recava al teatro Politeama per concludere la sua campagna del si in Sicilia, gli studenti venivano caricati a freddo dalla polizia per evitare che si avvicinassero al teatro. Tutta la zona circostante era stata blindata e chiusa con transenne per vietare a tutti l'accesso alla zona.
Noi a tutto questo diciamo NO!
pc 2 dicembre - NO - per una Nuova resistenza
Votiamo NO al referendum.
Perchè Renzi vuole cambiare in peggio la Costituzione per affermare un Senato di nominati e un governo che imponga senza ostacoli le sue leggi e in particolare la sua politica antioperaia e antipopolare.
Non lasciatevi ingannare, non è vero che il sì sarebbe “moderno”, taglierebbe fondi, ecc., l’unico “cambiamento” che Renzi vuole è solo per avere più potere.
Il nostro NO è quindi un No a Renzi ma anche a Salvini, Berlusconi, Grillo, ecc. e a ogni governo dei padroni.
Non è un caso che sono i padroni, che sono all’attacco dei diritti dei lavoratori, che vogliono più di tutti la riforma costituzionale, perchè vogliono un governo con le mani ancora più libere per imporre sempre più bassi salari, precarietà del posto di lavoro per tutti, flessibilità in fabbrica, licenziamenti, la fine dello Statuto dei Lavoratori e dei contratti nazionali, la cancellazione dei diritti sindacali dei lavoratori. Mentre le gravi politiche sociali del governo per sanità, scuola, casa, pensioni, spingono lavoratori e masse popolari a condizioni di povertà sempre più profonde.
Vogliono la riforma della costituzione per un governo ancora più autoritario e repressivo contro chi lotta e resiste.
La “stabilità” che vogliono i padroni italiani e nel mondo è la loro stabilità a fare sempre più profitti.
Nello stesso tempo noi non pensiamo che la Costituzione che abbiamo ora sia la migliore possibile, essa è stata già “stracciata”, tanto tempo fa, dopo la Resistenza, proprio negli articoli sul diritto al lavoro per tutti, sul No alla guerra, ecc.
Noi vogliamo una nuova Costituzione che garantisca realmente i diritti ai lavoratori e alle masse popolari, e garantisca ad essi innanzitutto il potere di decidere.
Questa non si conquista con un referendum ma con una
Nuova resistenza.
proletari comunisti/ PCm Italia
Perchè Renzi vuole cambiare in peggio la Costituzione per affermare un Senato di nominati e un governo che imponga senza ostacoli le sue leggi e in particolare la sua politica antioperaia e antipopolare.
Non lasciatevi ingannare, non è vero che il sì sarebbe “moderno”, taglierebbe fondi, ecc., l’unico “cambiamento” che Renzi vuole è solo per avere più potere.
Il nostro NO è quindi un No a Renzi ma anche a Salvini, Berlusconi, Grillo, ecc. e a ogni governo dei padroni.
Non è un caso che sono i padroni, che sono all’attacco dei diritti dei lavoratori, che vogliono più di tutti la riforma costituzionale, perchè vogliono un governo con le mani ancora più libere per imporre sempre più bassi salari, precarietà del posto di lavoro per tutti, flessibilità in fabbrica, licenziamenti, la fine dello Statuto dei Lavoratori e dei contratti nazionali, la cancellazione dei diritti sindacali dei lavoratori. Mentre le gravi politiche sociali del governo per sanità, scuola, casa, pensioni, spingono lavoratori e masse popolari a condizioni di povertà sempre più profonde.
Vogliono la riforma della costituzione per un governo ancora più autoritario e repressivo contro chi lotta e resiste.
La “stabilità” che vogliono i padroni italiani e nel mondo è la loro stabilità a fare sempre più profitti.
Nello stesso tempo noi non pensiamo che la Costituzione che abbiamo ora sia la migliore possibile, essa è stata già “stracciata”, tanto tempo fa, dopo la Resistenza, proprio negli articoli sul diritto al lavoro per tutti, sul No alla guerra, ecc.
Noi vogliamo una nuova Costituzione che garantisca realmente i diritti ai lavoratori e alle masse popolari, e garantisca ad essi innanzitutto il potere di decidere.
Questa non si conquista con un referendum ma con una
Nuova resistenza.
proletari comunisti/ PCm Italia
pc 2 dicembre - Taranto/ILVA - IL 6 DICEMBRE TUTTI AL TRIBUNALE (Via Marche ore 9,30)
COMUNICATO STAMPA
L'annuncio improvviso di Renzi di una trattativa tra i commissari dell'Ilva (cioè il governo) la vecchia proprietà Riva, per cui i Riva pagherebbero oltre 1 miliardo per "risanare l'Ilva e Taranto" sembra prima di tutto una bufala.
Il governo Renzi, guarda caso la tira fuori pochi giorni prima del Referendum, per cui sta facendo tutto e di più, promettendo a destra e a manca, dai pensionati, ai bonus, ha fatto anche chiudere in fretta e furia il contratto del Pubblico Impiego la cui trattativa invece durava da anni, ecc. ecc.
Quindi, anche questo annuncio ha tutta l'aria di propaganda governativa, pro campagna referendaria.
Ma ammesso e non concesso...
- Sarebbero sempre i famosi 1 miliardo e 200 euro, che sono bloccati nella banca svizzera. Si dice che la famiglia Riva pagherebbe questa somma "come elemento di compensazione", ma compensazione
L'annuncio improvviso di Renzi di una trattativa tra i commissari dell'Ilva (cioè il governo) la vecchia proprietà Riva, per cui i Riva pagherebbero oltre 1 miliardo per "risanare l'Ilva e Taranto" sembra prima di tutto una bufala.
Il governo Renzi, guarda caso la tira fuori pochi giorni prima del Referendum, per cui sta facendo tutto e di più, promettendo a destra e a manca, dai pensionati, ai bonus, ha fatto anche chiudere in fretta e furia il contratto del Pubblico Impiego la cui trattativa invece durava da anni, ecc. ecc.
Quindi, anche questo annuncio ha tutta l'aria di propaganda governativa, pro campagna referendaria.
Ma ammesso e non concesso...
- Sarebbero sempre i famosi 1 miliardo e 200 euro, che sono bloccati nella banca svizzera. Si dice che la famiglia Riva pagherebbe questa somma "come elemento di compensazione", ma compensazione
pc 2 dicembre - Eternit, contro i padroni assassini a Casale Monferrato
I ragazzi di Casale cresciuti nella tragedia: “Anche il nostro futuro è a rischio”
Nel parco Eternot le reazioni degli
studenti tra delusione, rabbia e speranza nello “spacchettamento” dei
processi
I ragazzi delle scuole casalesi al parco Eternot
tra i filari delle piante dei fazzoletti, monumento simbolo della rinascita di
Casale Monferrato (foto Albino Neri)
30/11/2016
miriam massone
casale monferrato
la presidente dell’associazione familiari vittime dell’amianto di Casale, Giuliana Busto, non riesce a credere che Stefhan Schmidheiny «malgrado sapesse delle morti, grazie alle relazioni dei centri di ricerca dell’Eternit, abbia continuato come se nulla fosse: la morte di centinaia, migliaia di persone è stata trattata come un costo necessario in nome del profitto e questo si chiama, in qualsiasi cultura e tradizione giuridica, dolo di omicidio».
Uno “spacchettamento” che invece preoccupa il sindaco di Casale, Titti Palazzetti. Ieri, proprio mentre il giudice si pronunciava a Torino, lei era in Senato alla II assemblea nazionale sull’amianto: «Sono sconcertata, ma soddisfatta per il rinvio a giudizio, lotteremo ancora, per rispetto delle vittime di questa tragedia e per il futuro nostro e dei giovani, affinché sia chiaro che inquinare l’ambiente e trascurare la salute dei cittadini per profitto è un gravissimo delitto che pregiudica la vita delle generazioni a venire».
L’ex operaio Pietro
Condello, diventato simbolo della battaglia contro il magnate svizzero Stephan
Schmidheiny
30/11/2016
silvana mossano
casale monferrato
Questo dramma di morti nella malapolvere e per la malapolvere sembra non
finire mai. La giustizia, che potrebbe e dovrebbe placare l’inquietudine di un
torto subito, pare più invisibile della fibra che provoca la morte di
mesotelioma. Perché, a Casale Monferrato e non solo, dove si è sparso amianto
come polvere di stelle, un torto l’abbiamo subito, inconsapevoli e inermi.
Per cinque anni si sono esposte bandiere tricolore lungo tutto il percorso del maxiprocesso Eternit in cui era stato contestato il reato di disastro ambientale doloso. Restò in piedi, con relative condanne, per due gradi di giudizio, poi franò in quello che avrebbe dovuto sancire la sua definizione: la Cassazione concluse tutto nella prescrizione. La procura di Torino tirò fuori altre carte e imboccò un’altra via, peraltro tra le righe evocata dalla Suprema Corte, quella di un procedimento per le morti singole, anziché il reato collettivo di disastro. Ne compilò un elenco di 258: sono soltanto un campione, incompleto, dei lutti di questa città. E accusò l’ultimo dei proprietari di Eternit Italiana ancora vivente, l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, di aver messo in conto consapevolmente che questi uomini e queste donne, madri e padri di famiglia, figli che hanno preceduto contro natura i genitori, fratelli, sorelle avrebbero potuto morire per l’amianto che usciva largamente dalla fabbrica, e volteggiava nell’aria, nei cortili, nelle case. Anche questa ipotesi non va. Un giudice non ha ritenuto fondata questa consapevolezza, questa «volizione» in gergo giuridico, da parte dell’imputato. Non nega una colpa cosciente, cioè la previsione, nell’agire dell’imputato, che delle persone sarebbero morte, ma esclude la volontà specifica di aver agito per quello scopo. Colpa e non dolo. E il fascicolo è stato smembrato in quattro parti, i tempi per incardinare nuovi procedimenti si allungano, il gufo della prescrizione è in agguato.
Per cinque anni si sono esposte bandiere tricolore lungo tutto il percorso del maxiprocesso Eternit in cui era stato contestato il reato di disastro ambientale doloso. Restò in piedi, con relative condanne, per due gradi di giudizio, poi franò in quello che avrebbe dovuto sancire la sua definizione: la Cassazione concluse tutto nella prescrizione. La procura di Torino tirò fuori altre carte e imboccò un’altra via, peraltro tra le righe evocata dalla Suprema Corte, quella di un procedimento per le morti singole, anziché il reato collettivo di disastro. Ne compilò un elenco di 258: sono soltanto un campione, incompleto, dei lutti di questa città. E accusò l’ultimo dei proprietari di Eternit Italiana ancora vivente, l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, di aver messo in conto consapevolmente che questi uomini e queste donne, madri e padri di famiglia, figli che hanno preceduto contro natura i genitori, fratelli, sorelle avrebbero potuto morire per l’amianto che usciva largamente dalla fabbrica, e volteggiava nell’aria, nei cortili, nelle case. Anche questa ipotesi non va. Un giudice non ha ritenuto fondata questa consapevolezza, questa «volizione» in gergo giuridico, da parte dell’imputato. Non nega una colpa cosciente, cioè la previsione, nell’agire dell’imputato, che delle persone sarebbero morte, ma esclude la volontà specifica di aver agito per quello scopo. Colpa e non dolo. E il fascicolo è stato smembrato in quattro parti, i tempi per incardinare nuovi procedimenti si allungano, il gufo della prescrizione è in agguato.
Eternit bis: parti civili, si allontana accertamento
cause
La Cia di Alessandria
esprime delusione per la decisione in udienza preliminare dell’ “Eternit bis” a
Torino che prevede la modifica dell’accusa a Schmidheiny da omicidio volontario
a colposo e il trasferimento dei casi ad altre Procure.
“La prima sensazione è che le 258 vittime non
vedranno più giustizia – commenta il
vicedirettore, casalese, della Cia di Alessandria Germano Patrucco -: il
processo sarà spacchettato e questo comporterà inevitabili lungaggini a causa
della ripresa, dal principio, dello studio dei casi.
pc 2 dicembre - India - Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF - Revolutionary Democratic Front)
Il
23 novembre scorso due maoisti sono stati assassinati nello Stato del Kerala
come esito di un “falso scontro”. I “fake encounter”, all’inglese, o “falsi
scontri” sono delle “imboscate” costruite di tutto punto dalle forze della
repressione per giustificare i loro abusi, che in generale consistono nello
spostamento dei corpi, nel piazzare armi che non erano sul posto ecc.
Pubblichiamo qui il comunicato del RDF (Fronte Democratico Rivoluzionario) e le
foto delle mobilitazioni che hanno fatto seguito alle
uccisioni.
Comunicato del RDF
Comunicato del RDF
Condanniamo il "falso scontro" contro il compagno Kuppu Devaraj, membro del Comitato Centrale del PCI (Maoista), responsabile della WGSGZ (Western Ghats Special Guerilla Zone – Zona Speciale di Guerriglia dei Ghats occidentali) e la compagna Ajitha, membro del comitato di Stato della Foresta di Nilambur, Kerala!
Esigiamo una nuova autopsia dei corpi dei defunti!
Esigiamo una inchiesta giudiziaria da parte della Corte Suprema!
Onore ai Compagni Martiri!
Libertà per il compagno Soman e tutti gli adivasi illegalmente detenuti in carcere!
Libertà per MN Ravuni (78 anni), leader rivoluzionario delle masse da molti anni!
Facciamo appello alle organizzazioni popolari e democratiche e ai singoli individui a far sentire la propria voce in solidarietà.
Il compagno Kuppu Devraj (60 anni), noto come Yogesh, membro del Comitato Centrale e responsabile del PCI (Maoista) per la Zona Speciale di Guerriglia dei Ghati occidentali (WGSGZ), che comprende il triplo confine del Kerala, Karnataka e Tamil Nadu e la compagna Ajitha (45 anni) membro del Comitato di Stato del WGSGZ sono stati uccisi in uno scontro falso nelle prime ore del mattino di giovedì, 23 novembre 2016 nella foresta di Nilambur, nel distretto di Mallapuram in Kerala.
In
precedenza, prima di questo, la Polizia del Kerala coinvolta nell’Operazione
Fulmine (destinata a sradicare fisicamente gli adivasi e i maoisti nella parte
occidentale dei Ghats per gli interessi delle multinazionali e aziende
compradore del paese) ha accerchiato la zona forestale per 18 ore e non ha
giovedì 1 dicembre 2016
pc 1 dicembre - FORMAZIONE OPERAIA - SINTESI DELL'ULTIMO CAPITOLO DE "L'IMPERIALISMO"
Da una pubblicazione mlm anni '70
Questa ultima sintesi che pubblichiamo, più che un riassunto del capitolo de "L'imperialismo" di Lenin, punta a mostrare la sua attualità, soprattutto nella critica verso i revisioni/opportunisti di oggi.
********
Per definire la politica proletaria e
antimperialista si possono trarre queste tre importanti conclusioni:
1) L'imperialismo ha acuito tutti gli
antagonismi del capitalismo. L'antagonismo principale è quello tra
la socializzazione della produzione e la proprietà privata di questa
produzione.
Questa contraddizione mette in evidenza
l'attualità e l'inevitabilità del socialismo, e rende irresistibile
la coscienza della necessità di abbattere il pugno di grandi
finanzieri che impongono il loro uso privato alla produzione
socializzata.
2) L'imperialismo ha risvegliato tutti
i popoli della terra generando l'immenso movimento di liberazione
nazionale, in forma antimperialista.
Questo grande movimento raggiunge in
definitiva la coscienza del socialismo come unica e reale alternativa
al dominio imperialista. L'internazionalismo proletario deve
sostenere le lotte di liberazione nazionale, deve combattere l'azione
coloniale degli imperialisti. L'internazionalismo proletario rompe
con l'opportunismo che ciancia di indipendenza dei popoli e di
rispetto reciproco, ma che tace sulle azioni di rapina imperialista
dei grandi finanzieri del proprio paese. L'internazionalismo
proletario deve combattere anche, in ogni paese, l'azione
imperialista del proprio capitalismo.
3) L'imperialismo corrompe uno strato
di classe operaia del proprio paese ma si tratta di uno strato
minoritario.
Se si rompe decisamente con
l'opportunismo e lo si combatte nella sua politica e nella sua
ideologia, è possibile veramente smascherare l'illusione di
privilegio e conquistare anche i ceti medi alla politica proletaria
e rivoluzionaria della classe operaia.
In questa guida allo studio abbiamo
posto in evidenza gli elementi dell'analisi teorica e politica che
Lenin fa dell'imperialismo.
Nell'opera di Lenin, in alcuni casi,
non si trovano tutte le generalizzazioni nel modo in cui le abbiamo
esposte in questa guida. Ma, se si vuole approfondire la conoscenza
complessiva del pensiero di Lenin sull'imperialismo, è necessario
studiare una serie di articoli e discorsi di Lenin scritti negli anni
successivi alla stesura di quest'opera. Questi scritti sono raccolti
nel libro “La guerra imperialista”.
Per invitare alla riflessione sulla
situazione attuale, ricordiamo come occorre criticare le teorie del
revisionismo moderno,il quale fa uso delle modificazioni avvenute per
riprendere integralmente le teorie di Kautsky, e fa questo fingendosi
parte del leninismo.
Nell'edizione del “L'imperialismo”,
degli Editori Riuniti, si trova una prefazione dell'editore Valentino
Parlato (poi direttore de Il Manifesto – ndr)teorico del
revisionismo, in cui si conclude testualmente:
“Queste profonde modificazioni
venutesi a determinare dopo le due guerre mondiali hanno
obiettivamente indebolito le posizioni dell'imperialismo nel mondo.
Oggi i trust internazionali e gli Stati
imperialisti non possono più procedere con i sistemi sbrigativi che
erano soliti usare una volta... La cannoniera della flotta britannica
è ormai uno strumento da museo, pericoloso soprattutto per chi cede
alla tentazione di servirsene. In questa nuova situazione,
caratterizzata dal modificarsi dei rapporti di forza sul piano
internazionale ma non da profonde modificazioni del sistema
capitalistico dei paesi imperialistici, alla diretta pressione
militare e al privato dominio dei trust vanno sostituendosi l'accordo
commerciale o di cooperazione economica fra singoli Stati o fra
raggruppamenti di Stati”.
Il signor Valentino Parlato riconosce
poi che la cooperazione tra Stati imperialisti danneggia i paesi
arretrati, ma dice che grazie ai modificati rapporti di forza
internazionali, è oggi possibile l'iniziativa politica che freni le
ingiustizie dell'imperialismo. E questo è tutto ciò che sosteneva
Kautsky, e contro cui Lenin ha scritto questo libro.
Il signor Parlato dice che gli
imperialisti non possono più usare i sistemi sbrigativi di una
volta; intanto però la gendarmeria mondiale americana conduce i suoi
massacri in tutto il mondo.
Il signor Parlato dice che la flotta
inglese è un pezzo da museo, ma si dimentica di parlare della flotta
americana.
Il signor Parlato afferma che, siccome
ci sono i paesi socialisti, anche i capitalisti coesistono
pacificamente attraverso gli accordi internazionali fra Stati. Ma
nega il tradimento di classe avvenuto in Urss, la posizione
socialimperialista e di sfruttamento dei popoli assunta dall'Urss.
Così si dimentica di parlare delle organizzazioni militari
internazionali dell'imperialismo rivolte contro la Cina egli altri
paesi liberati. Questo revisionista si riferisce agli accordi
pacifici tra gli Stati, e si dimentica della violenta lotta che
l'imperialismo americano conduce contro la concorrenza del
socialimperialismo dei revisionisti sovietici, e contro il sorgere di
un'altra ragguardevole forza imperialista in Europa.
I conflitti che dilaniano questo gruppi
imperialisti mantengono profondamente attuale il pericolo di nuove e
violente guerre mondiali.
Il signor Parlato si dimentica infine
di osservare l'imperialismo nostrano, tanto “silenzioso e
pacifico”, ma in realtà tanto impegnato in molte parti del globo a
sfruttare i popoli rubando le loro ricchezze e accelerando la loro
miseria:il capitalismo di Stato (Eni, Iri, ecc.), il Vaticano, la
Fiat, la Montedison, ecc. tutti impegnati nello sfruttamento
imperialistico
I revisionisti di tutto il mondo hanno
la stessa matrice opportunista, sono amici e alleati
dell'imperialismo, godono di privilegi che esso gli concede e
disprezzano i popoli di tutta la terra in lotta contro
l'imperialismo.
Per il proletariato la lotta contro lo
sfruttamento, contro la guerra imperialista, contro l'opportunismo
dei revisionisti è più che mai di attualità.
Il Presidente Mao dice:
“Per quanto riguarda la guerra
mondiale, non esistono in ultima analisi che due possibilità: o è
la guerra che provoca la rivoluzione, o è la rivoluzione che
impedisce la guerra”.
Questa è la verità più profonda che
comprende chiunque capisce il vero carattere e la vera condizione
dell'imperialismo.
pc 1 dicembre - RENZI E RIVA: UNA BUFALA, MA SE FOSSE VERO SAREBBE UGUALMENTE UNA PRESA IN GIRO PER I LAVORATORI, LE MASSE POPOLARI, LE PARTI CIVILI DEL PROCESSO ILVA DI TARANTO
L'annuncio improvviso di Renzi di una trattativa tra i commissari
dell'Ilva (cioè il governo) la vecchia proprietà Riva, per cui i Riva
pagherebbero oltre 1 miliardo per "risanare l'Ilva e Taranto" sembra
prima di tutto una bufala.
Il governo Renzi, guarda caso la tira fuori pochi giorni prima del Referendum, per cui sta facendo tutto e di più, promettendo a destra e a manca, dai pensionati, ai bonus, ha fatto anche chiudere in fretta e furia il contratto del Pubblico Impiego la cui trattativa invece durava da anni, ecc. ecc.
Quindi, anche questo annuncio ha tutta l'aria di propaganda governativa, pro campagna referendaria.
Ma ammesso e non concesso...
- In ogni caso non si tratta affatto di nuovi soldi. Sarebbero sempre i famosi 1 miliardo e 200 euro, che sono bloccati nella banca svizzera. Si dice che la famiglia Riva pagherebbe questa somma "come elemento di compensazione", ma compensazione di che? Una minimissima parte dei suoi favolosi profitti per mettere una pietra sopra alle centinaia di operai assassinati dentro la fabbrica, alle migliaia di morti e malati in città, ad un inquinamento di aria, terreni, acque che resterà comunque per decenni e decenni. O "compensazione" come contropartita sul processo? E questa è la cosa più certa, come vediamo dopo;
- questi soldi sono comunque una goccia nel mare dei fondi che occorrono realmente per bonificare lo stabilimento e la città - solo per lo stabilimento la Procura oggi ha quantificato in 1 miliardo e 327milioni di euro ciò che i Riva avrebbero risparmiato tra il 2009 e il 2013 non facendo i lavori necessari per mettere a norma lo stabilimento, mentre la giudice Todisco quantificò in 8 miliardi il risparmio in tutto il periodo di proprietà Riva;
- con questo annuncio il governo ha evitato di dare i 50 milioni per Taranto, per la sanità, prima promessi e poi stralciati alla Camera nella legge di bilancio;
Ma vediamo la questione più seria e grave.
In questa trattativa i Riva cosa hanno in cambio, cosa ci guadagnano? Quasi certamente l'uscita dal processo Ilva, attraverso il patteggiamento, non solo delle società Ilva, Riva Fire, Riva forni elettrici, ma dei Riva stessi (come già tempo fa fu ventilato dagli avvocati dei Riva).
Renzi ha parlato che questa negoziazione sarebbe arrivata alle sue conclusioni "grazie al lavoro di tutte le autorità". Chi sono queste altre autorità? Dai fatti avvenuti nelle settimane scorse, tra queste vi sono le Procure di Taranto e Milano.
Se
veramente passasse questo "scambio", i Riva se la caverebbero con
"spiccioli", continuando, invece, a tenere i veri soldi nei paradisi
fiscali, ma in cambio si tirerebbero fuori dai processi
Per Taranto, il processo diventerebbe veramente una farsa e le parti civili, operai, cittadini dei quartieri inquinati, familiari dei tanti morti, ecc., sarebbero beffate e non risarcite.
NON PERMETTIAMO QUESTA ULTERIORE BASTARDATA!
IL 6 DICEMBRE, GIORNO DEL PROCESSO IN CUI SARA' PRESENTATA LA RICHIESTA DI PATTEGGIAMENTO, PRESENTIAMOCI IN MASSA, PER IMPEDIRLA!
Il governo Renzi, guarda caso la tira fuori pochi giorni prima del Referendum, per cui sta facendo tutto e di più, promettendo a destra e a manca, dai pensionati, ai bonus, ha fatto anche chiudere in fretta e furia il contratto del Pubblico Impiego la cui trattativa invece durava da anni, ecc. ecc.
Quindi, anche questo annuncio ha tutta l'aria di propaganda governativa, pro campagna referendaria.
Ma ammesso e non concesso...
- In ogni caso non si tratta affatto di nuovi soldi. Sarebbero sempre i famosi 1 miliardo e 200 euro, che sono bloccati nella banca svizzera. Si dice che la famiglia Riva pagherebbe questa somma "come elemento di compensazione", ma compensazione di che? Una minimissima parte dei suoi favolosi profitti per mettere una pietra sopra alle centinaia di operai assassinati dentro la fabbrica, alle migliaia di morti e malati in città, ad un inquinamento di aria, terreni, acque che resterà comunque per decenni e decenni. O "compensazione" come contropartita sul processo? E questa è la cosa più certa, come vediamo dopo;
- questi soldi sono comunque una goccia nel mare dei fondi che occorrono realmente per bonificare lo stabilimento e la città - solo per lo stabilimento la Procura oggi ha quantificato in 1 miliardo e 327milioni di euro ciò che i Riva avrebbero risparmiato tra il 2009 e il 2013 non facendo i lavori necessari per mettere a norma lo stabilimento, mentre la giudice Todisco quantificò in 8 miliardi il risparmio in tutto il periodo di proprietà Riva;
- con questo annuncio il governo ha evitato di dare i 50 milioni per Taranto, per la sanità, prima promessi e poi stralciati alla Camera nella legge di bilancio;
- questo
miliardo, si dice nell'accordo, viene trasferito all'Ilva commissariata.
Che è impegnata a svendere la fabbrica ai nuovi padroni. Quindi, questi
soldi rischiano o di essere gestiti dai nuovi acquirenti, che al
massimo li userebbero per qualche intervento in fabbrica e non certo per
bonificare la città, o di essere utilizzati come garanzia verso i nuovi
padroni che loro dovranno pensare solo alla produzione.
Ma vediamo la questione più seria e grave.
In questa trattativa i Riva cosa hanno in cambio, cosa ci guadagnano? Quasi certamente l'uscita dal processo Ilva, attraverso il patteggiamento, non solo delle società Ilva, Riva Fire, Riva forni elettrici, ma dei Riva stessi (come già tempo fa fu ventilato dagli avvocati dei Riva).
Renzi ha parlato che questa negoziazione sarebbe arrivata alle sue conclusioni "grazie al lavoro di tutte le autorità". Chi sono queste altre autorità? Dai fatti avvenuti nelle settimane scorse, tra queste vi sono le Procure di Taranto e Milano.
A Milano sono in corso procedimenti per
reati fiscali, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, a Taranto il processo Ambiente
Svenduto...
"La procura di Milano aveva chiesto il sequestro dei soldi in Svizzera,
ma
"il tribunale di Bellinzona ha detto ‘no’ e il patrimonio sarebbe
stato difficilmente aggredibile se non con un accordo tra le parti. A
quello ha voluto puntare il governo, che
ci aveva già provato con due
decreti
legge... Secondo la Reuters in cambio del miliardo
l'Ilva, che ora è dello stato, rinuncerà ad almeno due cause contro
Riva a Milano del valore di oltre 2,5 miliardi... (Da Il fatto quotidiano).
Poi nelle scorse settimane c'è stato un
incontro a Taranto tra il procuratore di Milano e di Taranto che
aveva come oggetto la richiesta dei legali dei Riva del
patteggiamento, e in quella occasione – scrive l'Agi - si è
parlato del rientro in Italia del 1,200 miliardi, e
contemporaneamente la Procura ha riformulato i capi di imputazione
nei confronti dei commissari Ilva.
QUINDI SI TRATTA DI UN VERO E PROPRIO SCAMBIO!
E
siccome, comunque anche la Procura di Milano qualcosa dovrà avere, non
sarebbe neanche tutto il miliardo e 200 milioni destinato a Taranto.
Per Taranto, il processo diventerebbe veramente una farsa e le parti civili, operai, cittadini dei quartieri inquinati, familiari dei tanti morti, ecc., sarebbero beffate e non risarcite.
NON PERMETTIAMO QUESTA ULTERIORE BASTARDATA!
IL 6 DICEMBRE, GIORNO DEL PROCESSO IN CUI SARA' PRESENTATA LA RICHIESTA DI PATTEGGIAMENTO, PRESENTIAMOCI IN MASSA, PER IMPEDIRLA!
pc 1 dicembre - USA - i maoisti americani - Guardie Rosse di Austin - contrastano in armi i nazisti e... sfondano il muro del silenzio dei mass media 'dell'estrema sinistra' italiana
Vita dura per i nazisti del Texas. Manifestanti armati fronteggiano corteo
di Redazione Contropiano
Un gruppo comunista chiamato “Guardie
Rosse Austin” ha suscitato grande scalpore, nello stato americano del
Texas dopo la posizione contro una manifestazione del movimento razzista
"White Lives Matter", portando bandiere comuniste e fucili, con il
volto coperto e mostrando cartelli con scritto lo slogan "Fai impaurire
di nuovo il razzista" ("Make racist afraid again"), per parafrasare lo
slogan della campagna di Donald Trump,"Make America great Again"(Rendere
di nuovo grande l’america).
Si tratta di un collettivo che ha deciso di affrontare le ondate di razzismo che si sono verificati negli
Si tratta di un collettivo che ha deciso di affrontare le ondate di razzismo che si sono verificati negli
pc 1 dicembre - Manifestazione contro la riunione OSCE - Amburgo 8 dicembre
Tutto il mondo è in fiamme. Ogni giorno c'è guerra,
distruzione e fame. La stragrande maggioranza delle popolazioni vive in
condizioni del tutto insopportabili, i paesi oppressi e popoli del mondo
lavorano fino a sanguinare ogni giorno, in modo che la ricchezza e il potere
rimanga nelle mani di pochi. È il sistema imperialista che esiste in questo
mondo, che conosce solo questo stato di cose.
In tutto questo quelli dei paesi imperialisti e alcuni dei
loro lacchè vogliono discutere nella riunione del G20 del prossimo anno, come
possono continuare a mantenere il loro potere contro l'ira dei popoli del mondo,
che essi sempre di nuovo scatenano, spremendo da essi ancora maggiori profitti.
Già a dicembre prossimo, l'8 e il 9 dicembre, i 57 ministri degli Esteri di
questi paesi, che durante il cosiddetto vertice OCSE, si incontreranno nei
saloni della Fiera di Amburgo, pianificheranno le loro politiche di genocidio e
sfruttamento e oppressione dei popoli del mondo. Accanto alla Germania, agli
Stati Uniti, alla Russia e alla Francia ci sarà anche la Turchia che fa parte
dell'OSCE.
Mentre fanno la guerra imperialista verso l'esterno, che è
sempre all’ordine del giorno contro i paesi oppressi, i paesi imperialisti
preparano anche costantemente la guerra all'interno. Questa, in Francia, con la
scusa dello stato di emergenza, viene ormai portata avanti da quasi un anno, le
manifestazioni sono vietate e attaccate dalla polizia. Le grandi proteste della
"Nuit debout" sono state a volte brutalmente interrotte. Ma anche l'imperialismo
tedesco prepara la guerra interna. La preparazione propagandistica dell’impiego
dell’esercito federale all'interno, la creazione di nuove unità di polizia, il
loro equipaggiamento con fucili d'assalto e carri armati, l’ampliamento dei
poteri dei servizi segreti, spesso di propria iniziativa, sono certamente solo
alcuni esempi, di come gli imperialisti tedeschi si preparano a reprimere
proteste e diversi movimenti politici nel proprio paese.
La riunione dell'OSCE e del vertice del G20 sono chiaramente
un test per questa guerra e la crescente militarizzazione della società. Ci si
dovrebbe abituare a vedere carri armati per le strade, e grandi città come
Amburgo occupate di fatto dalla polizia militare. Per questo più di 10.000
poliziotti da tutto il paese arriveranno ad Amburgo per i due incontri. Proprio
in questi giorni la polizia di Amburgo è stata al centro dell’attenzione dei
media per le nuove divise “corazzate”. Le prigioni sono pronte, rinnovate e
rinviati gli ingressi dei "criminali" in modo che ci sia spazio per i
manifestanti. Anche la loro macchina di propaganda gli imperialisti tedeschi
hanno già messo in moto per cercare in anticipo di screditare le attività
antagoniste, come le manifestazioni annunciate, i partecipanti e i richiedenti,
evocando un possibile approccio brutale della polizia. Tutti gli indizi portano
alla guerra, guerra contro le proteste. A questo punto cosa possiamo dire noi se
non che è un bene combattere i guerrafondai, e perciò siamo sulla strada
giusta.
Il prossimo incontro dell’OSCE è per la polizia, ovviamente,
un test per il vertice del G20 del prossimo anno e le misure da guerra dello
stato tedesco sono dirette contro ogni protesta rivoluzionaria. Ma nessuno deve
dimenticare che i popoli del mondo sono quotidianamente esposti alla violenza
più brutale. È dovere di tutte le forze rivoluzionarie e internazionaliste a
fronte dei popoli del mondo mostrare in un paese imperialista che gli autori dei
genocidi non sono i benvenuti e che essi invece stanno fianco a fianco con i
popoli del mondo!
Viva la solidarietà internazionale!
Solidarietà significa resistenza!
Abbasso l'imperialismo!
Demonstration gegen OSZE-Treffen - Hamburg am 8. Dezember
Demonstration gegen das OSZE-Treffen in
Überall auf der Welt
brennt es. Jeden Tag gibt es Krieg, Zerstörung und Hunger. Die große
Mehrheit der Menschen lebt in völlig unerträglich Zuständen,
die unterdrückten Länder und die Völker der Welt bluten jeden Tag,
damit der Wohlstand und die Macht einiger Weniger erhalten bleibt. Es
ist das imperialistische System das auf der Welt besteht,
das nur diesen Zustand kennt.
Inmitten dessen wollen die der imperialistischen Länder und einige ihrer Lakaien beim G20-Treffen
pc 1 dicembre - Castro, prima rivoluzionario antimperialista, poi leader revisionista a fianco dei revisionisti sovietici
Cuba tem alta responsabilidade na América porque foi una esperança; mas temos que recordar muito bem o que se passou nos anos 70: Fidel Castro afirmou que a estratégia da luta armada havia fracassado, buscando abandoná-la, deixar o que havia incentivado e apoiado. (Presidente Gonzalo, 1989, Entrevista ao Periódico El Diario)Cuba ha una grande responsabilità in America, perchè è stato una speranza: ma bisogna ricordare molto bene ciò che è avvenuto negli anni '70.
Castro affermò che la strategia della lotta armata era fallita, chiedendo di abbandonarla, e lasciare ciò che l'aveva incentivata e appoggiata.
(presidente Gonzalo 1989 - Intervista al giornale El Diario)
Fidel Castro e Kruschev em maio de 1963 |
pc 1 dicembre - Brasile in piazza contro il governo Temer con i maoisti brasiliani
Brasil - A nova democracia - editorial
articoli in spagnolo e portoghese sul blog maoistroad.blogspot.com
Editorial – Abandonar as ilusões, partir para a luta dura e prolongada
pc 1 dicembre - Morte a Messina - una testimonianza
Comunicato stampa
Sulla tragedia successa sulla M\n Sansovino nel porto di Messina come al
solito si cercano i colpevoli, ma hanno perso la vita quattro marittimi e due
sono in condizioni gravissime .
Come può succedere un incidente del genere? Si sono rispettate le norme di
sicurezza? Sappiamo che gli enti preposti stanno facendo delle indagini sia la
Procura della Repubblica di Messina che la Capitaneria di Porto di
Messina.
La scrivente sigla sindacale chiede un intervento da parte del Comando
Generale e del Ministero dei Trasporti per inviare un immediato controllo
ispettivo su tutte le navi come prevede la norma M.L.C 2006. Bisogna appurare se sono state rispettate le norme vigenti in materia di
sicurezza e degli orari di lavoro.
Come spesso sulle navi gli orari di lavoro sono al limite della normativa
in vigore e si chiede al C.G E MIT di non concedere successive riduzioni delle
tabelle di sicurezza e modifiche delle turnazioni che comporta un aumentando del
carico di lavoro del personale e riduce i livelli di sicurezza sulle navi.
Non si può accettare che queste sciagure accadono.
La scrivente sigla si associa al dolore che ha colpito le famiglie per la
perdita dei loro cari .
LE SEGRETERIE REGIONALI ORSA MARITTIMI . SICILIA , CAMPANIA , TOSCANA, LIGURIA, SARDEGNA, LAZIO E VENETO.
Inviato da Libero Mail per iOS
mercoledì 30 novembre 2016
pc 30 novembre - Pieno appoggio alle iniziative per il NO a Renzi e al suo partito - Torino
Scritte sulle serrande delle sezioni del Pd alla Cinque
Sono le due sedi del partito in via Assisi a
Madonna di Campagna e in via Colautti in Borgo Vittoria
paolo coccorese
TORINO
Erano mesi che i circoli dei Democratici della zona nord non venivano imbrattati. Fino a questa notte quando qualcuno ha scritto un messaggio sulle serrande delle due sedi del partito del presidente Renzi: in via Assisi a Madonna di Campagna e in via Colautti in Borgo Vittoria.