pc 25 giugno - Sempre dalla parte dei licenziati di Pomigliano - la vera solidarietà è la lotta in tutto il gruppo FCA per la loro riassunzione - slai cobas per il sindacato di classe


Invitiamo tutti a firmare l'appello in difesa dei lavoratori licenziati della Fiat di Pomigliano, perché il diritto di satira, a quanto pare, comincia a non essere un diritto per gli operai. "No alla distruzione del diritto del lavoro: difendiamo la libertà di opinione dei lavoratori", il manifesto 20 giugno 2016 Appello.

La vicenda dei lavoratori della FCA di Pomigliano, licenziati per aver inscenato al di fuori del luogo e dell'orario di lavoro il suicidio di un Marchionne angustiato per i lavoratori che si sono tolti la vita dopo il licenziamento mette in chiaro quanto sta accadendo nel nostro paese.

Nella prima settimana di luglio si terrà a Napoli un incontro pubblico con giuristi, lavoratori, sindacalisti e semplici cittadini Nell’indifferenza del paese in questi ultimi decenni il diritto del lavoro italiano è radicalmente mutato. Si moltiplicano i casi di lavoratori licenziati per aver espresso pubblicamente opinioni critiche alle scelte delle proprie aziende, anche fuori dall’orario e dalle sedi di lavoro.

Licenziamenti che sono confermati nei diversi gradi di giudizio con motivazioni riconducibili

pc 25 giugno - Almaviva - il dopo accordo confederale, nonostante il NO dei lavoratori - peggioramento delle condizioni di lavoro e intimidazioni

Vi ricordate i lavoratori Almaviva?
Ebbene sì, la firma dell'accordo al "massimo ribasso" da parte dei sindacati confederali ha dato il via ad un peggioramento delle condizioni lavorative. Ma c'è dell'altro!
La dirigenza di Almaviva dopo aver imposto un “clima” di pressione, di intimidazione, di vero e proprio mobbing verso alcuni dei lavoratori, ha deciso di far fioccare le lettere di contestazione per almeno sette persone tra le sedi di Napoli e Roma.
Lavoratori a cui vengono contestati alcuni messaggi rilasciati sul social network.
Ma il problema non è il merito. È il metodo.
Il problema non è affatto quello che c'è scritto, ma il tentativo costante da parte dell'azienda di intimidire, mettere il bavaglio, consegnare ai lavoratori una preoccupazione in più prima di parlare ed esprimersi.
Ci provano, non si vergognano di certo, ma di sicuro non vinceranno!
Nessun bavaglio ai lavoratori Almaviva

pc 25 giugno - Disoccupati in lotta a Napoli

Napoli: “lavoro o non lavoro vogliamo campare!”


Da Bagnoli al Centro storico, dal Rione Traiano a Scampia… Lavoro o non lavoro vogliamo campare!
Napoli: Precari e disoccupati dell VIII municipalità hanno deciso di liberare uno spazio nella nostra periferia, nelle aule mobili a Scampia a via fratelli cervi.
Uno spazio abbandonato e degradato, per fare in modo che sia la nostra sede operativa; da qui partiranno le nostre battaglie le nostre lotte per rivendicare cioè che ci spetta: diritti e salario!
In tanti speculano sulle nostre periferie, scampia è diventato sinonimo di gomorra, per noi questo sarà il luogo del riscatto sociale…come recita il nostro striscione.
Lavoro o non lavoro vogliamo campare!
È solo l inizio…
#Disoccupati #7Nov

pc 25 giugno - Report dell'assemblea Notav

 Assemblea popolare No Tav

Dopo giorni così intensi c’era d’aspettarsi un’assemblea popolare come quella di ieri sera al Palanotav di Bussoleno. In centinaia si sono infatti ritrovati subito dopo cena per discutere dell’operazione giudiziaria di ieri mattina che ha portato 23 No Tav ad essere sottoposti ad assurde, quanto pretestuose, misure cautelari. Notiamo che sui giornali non si riporta che due attivisti del Clp, Gianluca ed Eddy, sono ancora “uccel di bosco”.
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Non solo questo, si è riservato un commento positivo sulle elezioni torinesi, per poi programmare l’inizio dell’estate di lotta e organizzarsi per il Festival ad Alta Felicità di Venaus.
Mentre il canale di Notav.info trasmetteva la diretta, in sala si notavano anche alcuni giornalisti.
Siamo abituati, nella assemblee No Tav così a ridosso di qualche avvenimento significativo, ad un’effervescente e numerosa partecipazione, ma quella di oggi ha saputo di nuovo sorprenderci per la grossa sfida lanciata da Nicoletta e Giuliano: sottrarsi all’applicazione della misura cautelare.
E possiamo dirci che non è cosa da poco, poiché sicuramente le misure verranno ad entrambi

pc 25 giugno - Repressione antioperaia ai cantieri navali di Palermo

 A Palermo la Questura contro gli operai dei Cantieri Navali

cantiere protesta a palazzo dorleans 3558la Questura di Palermo ha notificato più di 40 denunce in seguito ai blocchi stradali avvenuti il 9 giugno scorso.
Lo scorso 9 giugno gli operai del cantiere navale e del relativo indotto di Palermo si sono riuniti in presidio in due delle arterie principali della città per protestare contro le condizioni di emergenza in cui versa lo stabilimento siciliano (i bacini sono di fatto fermi), giungendo sotto la Prefettura attuando anche una serie di blocchi stradali. Questa mattina hanno ricevuto più di 40 notifiche di denuncia in cui vengono contestati provvedimenti penali per la manifestazione non autorizzata, ed amministrativi per i blocchi stradali che gli operai hanno messo in campo in quella giornata per dare maggiore rilievo alla propria

pc 25 giugno - Il processo ad ATIK e TKP/ML in Germania -

traduzione di un rapporto di un’esperienza dell'ultimo fine settimana, che ci è stato inviato. 
L'ultimo fine settimana è stato caratterizzato dalla lotta contro la repressione, in particolare contro i rivoluzionari turchi, nella Repubblica Federale Tedesca. Ha avuto inizio molto presto, vale a dire il venerdì 17 giugno alle 9 di mattina ... a Monaco di Baviera. Lì è stato avviato il processo contro dieci attivisti della Confederazione dei Lavoratori della Turchia in Europa (ATIK). Erano stati arrestati il ​​15 aprile dello scorso anno in Grecia, Francia, Svizzera e Germania. Sono accusati di presunto sostegno ad un'associazione terroristica straniera, il TKP/ML, che non è però in nessuna lista di terroristi in Europa, almeno non su quelli ufficiali.

Le immagini sono tratte da fonti seguenti:

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”.L'inizio di un processo politico

Sono portati in giudizio oggi, per cui mi sono messo in cammino per Monaco di Baviera. La via per Monaco è sempre un po’ difficile. L'altro giorno ho sentito un comico bavarese, che stava scherzando sul fatto che l'autostrada A9 tra Norimberga e Monaco di Baviera è sempre piena zeppa di cantieri e ingorghi. Che è divertente fino a quando non ti trovi intrappolato tra questi cantieri e ingorghi. Anche se ho raggiunto la destinazione in tempo ed è valsa la pena fare il viaggio. Nonostante fosse un giorno di lavoro e pure presto circa 500 persone si sono ritrovate davanti al tribunale di Monaco di Baviera. Oltre a simpatizzanti di ATIK e della loro branca austriaca ATIGF c'erano simpatizzanti del ADHK, Genclik Cephesi, AGIF, RHI-SRI, Soccorso rosso, MLPD e anche alcune forze rivoluzionarie della Germania erano presenti per mostrare la loro solidarietà. Questo già mostrava come ampia fosse la mobilitazione quel giorno.
Per entrare nell’aula di tribunale bisognava passare attraverso diversi controlli di sicurezza. Si veniva palpeggiati, passati allo scanner e perquisiti più volte. Tra l'altro, questo processo secondo il paragrafo 129 A e B che è nota per essere una legge politica contro i rivoluzionari, si svolge nella stessa aula del processo alla NSU (organizzazione tedesca del terrore fascista che ha ucciso più persone). Beffa totale o provocazione? In aggiunta l'intero edificio era stracolmo di poliziotti e all'esterno c’erano alcune squadre di poliziotti antisommossa. E in aggiunta molti poliziotti in borghese non difficilmente riconoscibili. Gli slogan gridati sono stati: "Libertà per tutti i prigionieri politici", "Viva la solidarietà internazionale" e "Solidarietà significa resistenza - combattere il fascismo in ogni paese".

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All'inizio del processo i prigionieri hanno rifiutato di entrare nell’aula perché uno dei prigionieri era stato arbitrariamente costretto a spogliarsi. Hanno chiesto una dichiarazione da parte del giudice su questa misura degradante. In un rapporto realizzato da Bayrischer Rundfunk (Radio bavarese) si può vedere come i detenuti in seguito sono entrati nell’aula: pugno alzato e accolti da applausi e saluti militanti dai balconi. Quindi il morale rivoluzionario dei compagni sembra essere eccellente. Proprio all'inizio del processo il pubblico ministero tedesco mette le cose in chiaro rispetto alla norma tedesca: "Qui siamo in Germania e qui si parla tedesco!" Alle 3:30 circa è terminato il primo giorno del processo contro i compagni. La prima giornata è stata caratterizzata da tecnicismi, come nella migliore tradizione della burocrazia tedesca. La lettura dei capi d’accusa e così via. Sulla strada di casa c'era lo stesso "spettacolo" di cantieri e ingorghi, ma la sensazione che avevo era buona. Un segno distintivo dello stare insieme con molti compagni in lotta per la libertà dei prigionieri politici e la prova di quanto sia efficace questo lavoro.

Halay in  mezzo al fango, buonumore
Sabato scorso stavo andando al concerto del Gruppo Yorum a Gladbeck. Anche questo evento è stato precedentemente colpito da una repressione massiccia da parte dello Stato tedesco. In realtà si doveva tenere su un'area di proprietà di una comunità Alevita, ma dopo le minacce da parte della polizia e dei servizi segreti interni tedeschi la comunità ha cancellato il suo sostegno alla prima esibizione all’area aperta del Gruppo Yorum in Germania. La giustificazione dei poliziotti era che la band supporta presumibilmente terroristi in Turchia. Così è stato chiaro fino alla fine in quali circostanze il concerto avrebbe avuto luogo. Ma i compagni hanno tenuto duro sottolineando che il concerto avrebbe avuto luogo e intensificando anche la loro mobilitazione. E così il concerto ha avuto luogo.
Purtroppo il tempo non è stato clemente e ancor prima dell'inizio c'erano prime piogge e temporali leggeri. Ma lo spirito militante dei visitatori non è stato schiacciato da questo e quindi c’è stato la prima danza Halay del giorno anche prima che il concerto iniziasse. Il concerto si è svolto sotto la stretta sorveglianza e il controllo dei poliziotti. Poliziotti antisommossa, blindati di sorveglianza quasi direttamente sotto il palcoscenico, poliziotti in borghese e piccole squadre di pattugliamento di polizia anti-sommossa nell'area del festival, un rigoroso controllo del volume (persino alcuni fascisti devono aver fatto la comparsa nelle vicinanze). Le hanno provate tutte, la provocazione cercata dalla polizia era onnipresente. Ma in quel giorno nessuno è caduto nella loro trappola.
Durante il concerto del Grup Yorum la gente ballava allegramente e l'umore era buono e da compagni, nonostante piovesse in continuazione e nonostante tutte le vessazioni dei poliziotti. Anche se io non sono un buon ballerino di Halay non è stato un problema per me partecipare, e rapidamente accanto a me mi sono trovato un nuovo partner di ballo che mi ha aiutato e si è complimentato non appena ho preso il giusto ritmo. Il tratto collettivo della danza tradizionale è stato appunto messo in evidenza ed è stato assolutamente chiaro il motivo per cui dovrebbe essere parte di una cultura rivoluzionaria. Immediatamente ho avuto davanti agli occhi le immagini di alcuni video dalla Turchia in cui i compagni ballano fianco a fianco e fanno il lavoro di propaganda tra barricate in fiamme durante una breve pausa nelle battaglie di strada con la polizia.Mentre si sentiva la canzone Bella Ciao c'è stata una fiammata improvvisa che ha  illuminato tutto e ciò ha sollevato l’umore ancora di più e per un breve momento è andata via anche la preoccupazione per la polizia. Una volta finita la canzone comunque un rappresentante del DKP (partito comunista tedesco) è salito sul palco e ha afferrato il microfono per denunciare in toni aspri il divieto.
Durante le pause dell’iniziativa culturale ci sono stati discorsi tenuti da diverse organizzazioni. A questo punto un compagno ha toccato un argomento che ho potuto notare anche il giorno prima a Monaco di Baviera.
Varie organizzazioni, principalmente di origine tedesca, insistono nei loro discorsi sul punto di vista che la repressione contro i rivoluzionari turchi è prima di tutto una interferenza con la politica interna dell'imperialismo tedesco da parte del governo turco e soprattutto di Erdogan. Essi si mostrano praticamente come difensori della "sovranità tedesca" nei confronti della Turchia. Come se la RFT, in quanto paese imperialista non avesse interesse a indebolire, opprimere e far deragliare il movimento rivoluzionario in Turchia. Ma gli imperialisti sempre tremano di paura davanti ai popoli rivoluzionari di tutto il mondo. A parte il fatto che sarebbe stato nuovo per me, se un paese semi-coloniale come la Turchia, che è dipendente dai paesi imperialisti avesse in qualche modo un'influenza rilevante sulla politica interna di un paese imperialista.

A mio parere nell’insieme il fine settimana ha avuto molto successo. È stato dimostrato che il movimento rivoluzionario in questo paese non si fa intimidire dalla repressione di chi governa, che siamo in grado di rispondere ad essa collettivamente e che la cultura rivoluzionaria non può essere proibita. Quando consideriamo l'acuirsi della situazione, sembra che sia indispensabile serrare i ranghi dei rivoluzionari contro la repressione e per la libertà dei prigionieri politici. Non solo nelle dichiarazioni, ma in solidarietà attiva nelle strade.
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pc 25 giugno - Ancora arresti in Francia - libertà per i compagni arrestati!

3 camarades ont été arrêtés à la suite de la manifestation de ce matin contre la loi travail. Ils sont en garde à vue (GAV) jusqu'à au moins demain 13h30. Ils sont poursuivis pour "violence" et "dégradation".
Nous sommes à l'heure qu'il est devant le commissariat central de Clermont Ferrand (en face du stade Marcel Michelin).
Demain matin, on se retrouve à nouveau à 11h devant le commissariat.
Venez nombreux et amenez de quoi pique-niquer !
A bas la répression ! A bas l'Etat d'urgence ! A bas la loi travail !
Liberté pour nos camarades !

foto di Cellule Antifasciste Révolutionnaire d'Auvergne.



pc 25 giugno - Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri

Dall’ANSA
Crescono nel mondo i grandi ricchi. Il World Wealth Report 2016 li definisce HNWI, High Net Worth Individuals. Sono coloro che vantano un patrimonio personale superiore a 1 milione di dollari, e nel mondo nel 2015 hanno individualmente raggiunto (o superato) questa quota di ricchezza 15,4 milioni di persone (+4,9%). In Italia i milionari considerati HNWI sono diecimila in più: 228.700 (erano 218.900 nel 2014). Equivale a un +4,5%. Il Rapporto, pubblicato da Capgemini, rileva che la ricchezza mondiale targata Hnwi ha raggiunto nel 2015 i 58.700 miliardi di dollari. Mantenendo questo tasso di crescita, la ricchezza globale raggiungerà

pc 25 giugno - Il LIBRO "ILVA LA TEMPESTA PERFETTA" A TORINO ALLA LIBRERIA COMUNARDI, CON GLI AVVOCATI DEL PROCESSO

Il libro “Ilva la tempesta perfetta” è stato presentato alla libreria Comunardi di Torino il 16 giugno di questo mese ad un pubblico molto attento di avvocati, tecnici, professori, operai ed ex operai, attivisti sindacali e di movimento, giovani attivi nei movimenti sul territorio.
La presentazione aveva obiettivi che andavano oltre il libro, quelli di interessare la realtà torinese alla vicenda ben viva in queste settimane e al maxi processo che a Taranto è ricominciato il mese scorso e vede tre avvocati torinesi ben conosciuti (Avv. Bonetto, Vitale, Pellegrin) protagonisti come legali di un centinaio di operai, lavoratori e cittadini autorganizzati e di associazioni attive sulla vicenda quali lo Slai cobas sc di Taranto e Medicina democratica.
Infine, la presentazione è avvenuta in un momento in cui a Torino si sono appena consumate le

pc 25 giugno - Solidali con i prigionieri politici marocchini - una dichiarazione della compagna Myriam Amani



DECLARATION A L’ATTENTION DE L’OPINION PUBLIQUE

NATIONALE ET INTERNATIONALE

DE LA DETENUE POLITIQUE MYRIAM AMANI


Liberté pour la détenue politique Myriam AMANI

Je soussignée Myriam AMANI, prisonnière politique du groupe des détenus du 19 mai de Marrakech, déclare à l’opinion publique nationale et internationale entamer une grève de la faim de 48 heures comme premier avertissement, avec possibilité de poursuivre par une grève ouverte dans le cas où mes revendications n’auraient pas abouti.

Cette forme de lutte et de résistance s’impose désormais inévitablement à moi puisque toutes les autres voies pour imposer mes revendications simples et légitimes n’ont pas abouti. Depuis le 19 mai 2016 - date de mon arrestation-, mes geôliers n’ont eu de cesse de me réprimer : mes lunettes de vue ont tout d’abord été cassées ; j’ai ensuite subi toutes sortes de mauvais traitements et de torture au sein de la préfecture de la répression ; j’ai aussi fait une demande auprès du procureur du royaume afin de pouvoir bénéficier d’une expertise médicale mais ce dernier a refusé d’entendre ma demande et mes plaintes contre les exactions que mes camarades et moi-même avons subies. Par ailleurs, quand j’ai été transférée à la prison civile de Boulmerez, j’ai aussi demandé à pouvoir consulter un ophtalmologue pour que mes lunettes soient réparées et me soient rendues afin de pouvoir préparer mes examens : mais là encore, ma demande est restée lettre morte. J’ai alors demandé à avoir un entretien direct avec le directeur de la prison : ce dernier n’a pas seulement refusé ce rendez-vous mais il a aussitôt autorisé que je sois torturée sur le simple motif de cette demande. Je n’oublie pas non plus les humiliations répétées au quotidien et perpétrées à mon encontre par les femmes-gardiens, ni le refus qui m’a été imposé de toute communication téléphonique avec l’extérieur.

Suite à tous ces méfaits, pour exprimer mon refus de tolérer cette situation qui nous est imposée à mes 12 camarades et à moi, et pour refuser aussi que ma dignité en tant que prisonnière politique soit bafouée, j’ai pris la ferme décision d’entamer une grève de la faim de 48 heures, comme première alerte qui sera certainement d’une grève illimitée – et cela pour demander :
  • la libération de tous les prisonniers politiques
  • l’arrêt des charges fomentées contre nous
  • notre reconnaissance en tant que prisonniers politiques
  • un droit de visite direct pour ma famille et mes amis
  • le droit d’avoir des communications téléphoniques
  • le droit de pouvoir bénéficier de soins et d’une hygiène correcte
  • le droit de pouvoir poursuivre mes études
  • le droit à un temps de promenade prolongé.
Enfin, je déclare être retenue ici sans raison valable, de manière totalement arbitraire. Nous saluons haut et fort tous ceux qui expriment leur solidarité avec nous, que ce soit des militants ou des organisations démocratiques et progressistes.
Vive la voie de la lutte !
Liberté pour tous les prisonniers politiques !

La détenue politique Myriam AMANI
Numéro d’écrou : 44366

Prison civile Boulmerez – Marrakech
Le 23 juin 2016

pc 25 giugno - Un appello internazionale per la Palestina - ¡VIVA LA PALESTINA!: ¡Stop alla construzione del muro!

Denunciamos la ocupación y el genocido de los sionistas de Israel contra el pueblo palestino: ¡ VIVA PALESTINA! : ¡ Alto a la construcción del muro!





Mauer_mini

Desde hace 49 años  viven cerca de 2,5 millones de palestinos en Cisjordania bajo la ocupación israelí. En todo el mundo ninguna otra ocupación militar va acompaña con tantos hechos contrarios al derecho internacional  por los estados ocupantes como la ocupación israelí. Además de despotismo militar, bloqueos de carreteras, expropiaciones, demoliciones de casas, restricción de movimiento y libertad de viajar, el dictado de las estructuras de suministro, el robo de recursos, y mucho más, que tienen que sufrir los palestinos, Israel ha construido en el propio territorio palestino un muro.

Hace 14 años comenzó  la construcción del muro, que se suponía iba a separar como una "valla de seguridad" a Israel de Cisjordania.El muro tiene una longitud de más de 750 km, no pasa por la frontera entre Israel y Cisjordania, sino que corre a través de casas y jardines en el territorio palestinos, en algunos  lugares alcanza hasta ocho metros de altura y tiene alambres de púas, cámaras,  barrera liniales y torres de vigilancia alineados. La torres y puntos de control están instalados de tal manera que los colonos israelíes puedan transitar fácilmente entre su trabajo y sus hogares. Los palestinos están sujetos a controles estrictos, a menudo tienen que soportar horas de colas y sin embargo, a menudo no se les permite pasar.

El muro sirve principalmente al Estado de Israel para la confiscación de la tierra palestina y el control. El aspecto de la seguridad ha demostrado ser irrelevante: el hecho de que pasen al año unos 15.000 trabajadores palestinos sin permiso a Israel sin cometer atentados, muestra que el muro se puede superar y por lo tanto no sirve a ningún propósito de seguridad. Aparte de las consecuencias geográficas, políticas y ambientales de la construcción del muro también es históricamente destructiva.

2003, la Asamblea General de las Naciones Unidas decidió abrumadoramente que la construcción del muro es contraria al derecho internacional. La Corte Internacional de Justicia ha confirmado en un informe de 2004 de que los asentamientos y la construcción del muro viola el Cuarto Convenio de Ginebra (de protección de los civiles) en la medida en que la barrera fue erigida en territorio palestino.


Traducción de parte de un comunicado difundido por
Campaña # 3: ¡ Alto a la construcción del muro!

pc 25 giugno - La Rivoluzione culturale proletaria cinese al Punto libreria Metropolis Milano

RIVOLUZIONE CULTURALE – “un’utopia” attuale.
Io credo che, di fronte alla barbarie che dappertutto sembra avanzare, quel sogno sia attuale oggi ancor più che allora. (S.L.L.)”


A milioni le guardie rosse hanno lasciato le scuole e sono scese nelle strade
scatenando una irresistibile corrente rivoluzionaria: Tenendo alta la Bandiera Rossa del pensiero vittorioso di MaoTseTung  hanno messo pienamente in atto lo spirito rivoluzionario proletario:
osare pensare, parlare, agire, aprirsi la strada e fare la rivoluzione, eliminando tutto il fango lasciato dalla vecchia società e spazzando via i rifiuti accumulati nel corso di millenni
da
elogio delle guardie rosse 'bandiera rossa' N°6, 1966

E' GIUSTO RIBELLARSI!

AL PUNTO LIBRERIA “METROPOLIS”
Dalla “Circolare del 16 maggio 1967” all’Editoriale del “Quotidiano del Popolo” del 1° gennaio 1967 -Portiamo fino in fondo la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria-; passando per il “LIBRETTO ROSSO” e proiezione video sulla Compagna Chiang Ching.
ogni giobedi Dalle 16 alle 19!
                                                   
    IL PUNTO LIBRERIA MILITANTE. C/O T28 VIA DEI TRANSITI,28 APERTO IL GIOVEDI’ DALLE 16 ALLE 19. MA CHE TROVI E TROVERAI NELLE LOTTE! Per contatti, informazioni, richieste: metropolislibreria@gmail.com – cell. 338/7211377 

pc 25 giugno - Manifestazione a Bari il 30 giugno - Comitato Lavoratori delle Campagne - Lo Slai cobas per il sindacato di classe Puglia aderisce

BARI 30 GIUGNO: ANCORA UNA VOLTA QUI
LA NOSTRA LOTTA E' LA VOSTRA LOTTA

Siamo i lavoratori e le lavoratrici delle campagne della provincia di Foggia e ancora una volta scendiamo nelle strade per chiedere quello che ci spetta!
Da settembre dell’anno scorso abbiamo iniziato un percorso di lotta per riprendere il controllo delle nostre vite. Vogliamo una condizione giuridica riconosciuta! Molti di noi sono in Italia da 15/20 anni, costretti a vivere ai margini perché tutte le volte che abbiamo provato a “conquistare” un permesso di soggiorno siamo stati truffati dalle stesse leggi di questo paese (le sanatorie, così come i decreti flussi e anche tutto il business che gira intorno alle richieste di asilo). Mentre chi di noi è arrivato più

pc 25 giugno - Milano massima solidarietà con i 7 operai Marcegaglia in lotta - Lo Slai cobas per il sindacato di classe invita tutti alle possibili forme di solidarietà, informazione, mobilitazione

Compagni e compagne,
la vertenza Marcegaglia è a un punto di svolta.
E' il momento di estendere il più possibile la solidarietà a questa vertenza.
Invitiamo tutti e tutte a costruire tutte le iniziative possibili, e nelle proprie corde, ovunque nel paese a sostegno della lotta.
Chi di voi ne avesse la possibilità per vicinanza geografica chiediamo di volantinare questo appello ai cancelli delle fabbriche di Marcegaglia, per far sentire forte la pressione all'azienda.

Solidarietà agli operai Marcegaglia Milano
7 BUONI MOTIVI PER LOTTARE CONTRO MARCEGAGLIA.
7 operai da mercoledì occupano gli uffici direzionali della Marcegaglia, per riconquistare la dignità che l’azienda con arroganza sta cercando di togliere loro costringendoli alla disoccupazione.
L’occupazione sul piano sindacale è efficace ma, Marcegaglia e uno fra quelli che comunemente chiamiamo “POTERI FORTI”, per cui i rapporti di forza attualmente in campo sono nelle proporzioni che c’erano tra Davide e Golia.
Crediamo però che sia nell’interesse di tutti i lavoratori e le lavoratrici, di tutti coloro che tengono alla giustizia sociale e a un futuro senza precarietà, miseria, disoccupazione, fame ecc che anche questa volta il piccolo Davide prevalga sul gigante.
Ci sono almeno 7 buoni motivi per lottare contro Marcegaglia e il suo enorme potere economico, politico e finanziario:
  • Emma Marcegaglia è stata la presidente di Confindustria, attualmente è presidente degli industriali europei, per cui è stata tra i principali sostenitori del jobs act e della riforma Fornero prima e oggi della Loi travail in Francia.
  • Il gruppo ha interessi in diversi settori, principalmente quello siderurgico, ma è uno dei principali gestori del traffico dei rifiuti speciali. Di pochi anni fa lo scandalo dei rifiuti tossici industriali trattati come rifiuti ordinari che ha visto coinvolto il gruppo.
  • Hanno costruito un impero finanziario, con interessi in fondamentali istituti bancari Nazionali ed europei. Di recente il fratello di Emma, Antonio, ha patteggiato una pena di 6 milioni di euro per 19 conti in nero all’estero.
  • È tra i padroni più coccolati dai vari governi. 2 anni fa Emma è stata nominata presidente di ENI, mentre annunciava la chiusura dello stabilimento di Milano.
  • Il gruppo vanta numerose condanne per gli scandali legati all’edilizia pubblica e agli appalti di ANAS
  • Il loro impero produttivo e finanziario e si costruito a suon di finanziamenti pubblici
  • La cordata Marcegaglia Arcelor Mittel, ormai rimasta senza concorrente, quasi certamente acquisirà ILVA, e ha già dichiarato un terzo di quei lavoratori ESUBERI. Se non è in grado di rispettare gli impegni per 7 operai, cosa si devono aspettare gli operai dell’ILVA da questo padrone?
La vittoria dei 7 operai in lotta contro la Marcegaglia potrebbe diventare un volano per la ripresa di fiducia dei lavoratori e delle lavoratrici nella possibilità, attraverso la lotta, di costruire un futuro diverso da quello che ci stanno imponendo governi e padroni.
Chiediamo ai lavoratori e le lavoratrici, i partiti, i sindacati, i collettivi, i centri sociali, le associazioni solidali ecc.. a costruire ovunque iniziative di sostegno alla lotta di questi operai in tutte le forme possibili. Per sostenere la cassa di resistenza ricarica posta pay 4023 6009 2624 2720 intestata a De Clemente Rosaria.

Né licenziamenti Ne deportazione
RESISTIAMO UN MINUTO IN PIU’ DEL PADRONE
Presidio via della casa 12 – i 7 operai in lotta!

venerdì 24 giugno 2016

pc 24 maggio - Brexit - l'estrema destra populista vince il referendum...

e spinge l'imperialismo inglese verso 
- una nuova fase di 'fascismo all'inglese' con reazione interna, caccia agli immigrati e xenofobia, nazionalismo e socialsciovinismo dispiegato, anche verso proletari e masse popolari irlandesi, scozzesi ecc., 
- politiche economiche ancora più antioperaie e antipopolari, 
- ancora più guerra esterna verso i popoli oppressi dall'imperialismo e all'interno della stessa Europa.

Cavalcando la tigre delle politiche antipopolari della CEE a dominazione tedesca, l'estrema destra inglese di Farage - alleato di Grillo e sponda inglese dei fascio leghisti - vince il referendum e si avvicina al governo del paese.
Ben presto proletari e masse popolari inglesi vedranno sulla propria pelle l'esito effettivo di questo referendum.

Il voto inglese alimenta e rafforza l'estrema destra e il leghismo razzista e xenofobo nel nostro paese.

Il sostegno alla Brexit , mostra la deriva di destra di forze anche appartenenti alla sinistra "comunista" nel nostro paese e di pezzi del sindacato di base, divenuti ormai arnesi inservibili alla lotta di classe e alla prospettiva classista, socialista e internazionalista nel nostro paese.

proletari comunisti - PCm Italia
24 giugno 2016

pc 24 giugno - L'Aquila, alla vigilia della giornata mondiale contro la tortura, manifestazione nazionale il 25 giugno

che comincia a bucare il silenzio stampa. 
Dal Centro:

altre testate on line:
http://www.ilcapoluogo.it/2016/06/22/41-bis-sommergiamo-di-libri-le-carceri/
http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/41-bis-sommergiamo-di-libri-le-carceri

pc 24 giugno - Sicilia: Crocetta comincia la corsa alla Presidenza a colpi di tagli veri e “reddito di cittadinanza” fasullo

Dopo essersi vantato, insieme a Baccei (il “commissario” alla “spending review” siciliana inviato speciale del Pd di Renzi) di aver ottenuto a livello nazionale 500 milioni da spendere in Sicilia, “grazie ai tagli”, Crocetta si è buttato a capofitto nella corsa elettorale del prossimo anno in cui si dovrà scegliere il nuovo presidente della Regione. E la sua prima parola d’ordine è “reddito di cittadinanza”, strappandola ai grillini di cui adesso tutti, dal Pd al centrodestra, temono la possibilità di vittoria in Sicilia.

Nel deserto, infatti, che si è approfondito in queste elezioni, che ha segnato innanzi tutto un calo della partecipazione popolare mai visto prima, Crocetta pensa di avere qualche possibilità in più vista la debolezza del Pd e la “non forza” dei grillini che lui dice di aver battuto già una volta… che i grillini, sotto la spinta della “vittoria” nazionale possano avere qualche possibilità è da vedere nel corso di questi mesi… il fatto è che la campagna elettorale, che quindi è già cominciata, sarà tutta all’impronta del più becero populismo (misure equivalenti agli 80 euro di Renzi, per intenderci) e che suscita ribrezzo dato che Crocetta da un lato attacca ferocemente i forestali e altre categorie di lavoratori, licenziando, per esempio, 1.500 operatori igienico personali delle scuole superiori in tutta la Sicilia e dall’altra vorrebbe dare il reddito di cittadinanza!
Questa “novità” elettorale necessaria, dice Crocetta, perché “dobbiamo fare qualcosa per gli ultimi” (è curioso come questi ultimi diventino visibili solo in prossimità di elezioni!) prevede uno stanziamento di 350 milioni di fondi europei, così "Aiutiamo 80 mila persone, tra disagiati e disoccupati" e, cioè, come riporta La Repubblica: “il finanziamento di 500 euro al mese per sei mesi per 40 mila disagiati sotto la soglia di povertà, con un indice Isee inferiore ai 5 mila euro. Il finanziamento si può ricevere per tre anni.”
MA IN CAMBIO… “Ma in cambio queste persone dovranno svolgere attività, come i cantieri lavoro.” Quindi per sei mesi l’amministrazione può disporre di manodopera quasi gratis mentre per i giovani (dopo tutti i disastri dei vari “piani”) c’è sempre il servizio civile: “Sarà poi rifinanziato il servizio civile per 40 mila giovani nell'assistenza agli anziani, nelle carceri, nell'assistenza ai minori e nelle varie onlus impegnate sul sociale. Saranno gli assessorati alla Formazione e al Lavoro a dover curare il bando per poter aderire all'iniziativa.” E fin qui tutto a parole! viste le esperienze passate e i tempi di attuazione burocratici!
Ma Crocetta, come Renzi, non può dimenticare il “sostegno” ai suoi amici padroni e quindi ha anche previsto: “Altri 80 milioni saranno stanziati come sostegno alle imprese per l'occupazione e l'assunzione di 8 mila disoccupati.”
Quando si avvicinano le elezioni i politici vengono presi dalla frenesia, e per allargare quanto più possibile il “bacino di voti” (un “bacino” che si restringe sempre più visto che la metà degli elettori non va più a votare) da cui devono attingere si inventano e promettono tutto e il contrario di tutto… ma anche questo aiuta le masse a liberarsi dalle illusioni sulla possibilità che le elezioni possano essere una soluzione agli attuali gravissimi problemi che le attanagliano !

giovedì 23 giugno 2016

pc 23 giugno - Quotidiano Francia - Nella manifestazione di oggi pilotata da Cgt/governo contava rompere lo schema e i divieti, qualcosa vi è stato ma speriamo in qualcosa di meglio per il 28


16.20. Parigi Un corteo selvaggio e est di Bastille da Boulevard de Reuilly si è
riversato sui binari de la gare de Lyon.
La polizia ha sgomberato i binari e ora presidia la stazione.

16.05. Prime stime delle organizzazioni sindacali parlano di 60 mila manifestanti
a Parigi, 40 mila a Marsiglia, 20 mila a Le Havre.

15.15 Parigi. A Bastille la testa del corteo termina il giro di giostra e torna nella
piazza di partenza dalla quale la coda era partita meno di 10 prima. Si scandisce
il coro 'tout le monde deteste tourner en ronde'.
Il corteo di testa autonomo non si forma.
Tafferugli tra attivisti di Nuit Debout e servizio d'ordine della CGT che ha
ostacolato il tentativo di fare il giro del circuito al contrario rispetto alle
prescrizioni prefettizie. Molti manifestanti non accettato di passare per i
checkpoint di Bastille.
Un altro concentramento prova a ritrovarsi all'hotel de ville, pesantemente
presidiato dalla polizia.

15.10 Parigi. Secondo Le Figaro i fermi preventivi sono almeno 85

14.40 Partiti i cortei anche a Gronoble e a Lione. Diverse migliaia in piazza

14.20 Rennes. Un corteo selvaggio di circa 700 manifestanti prosegue a
bloccare la città. Istituti di credito e agenzie immobiliari danneggiate.
Cassonetti in fiamme davanti a un commissariato di polizia. Ora il corteo
si trova bloccato dalla polizia in rue Saint Hélier.

14.15 Parigi. Almeno 10 fermi preventivi da parte della polizia. Di cui
tre giornalisti indipendenti. Tutti i varchi di accesso a Bastille sono dei
checkpoint.

2016 06 23 rennes

pc 23 giugno - Riprendiamo il quotidiano Francia - Contro il percorso fantasioso e ridicolo - o disertare o disturbare e contestare

Jeudi 23 Juin

  • Ce suivi est terminé. A très vite.
  • 18h10 : Une autre personne reste en Garde à vue au comissariat de l’évangile pour la détention d’un... couteau à beurre. On ne rit pas.
  • 17h50 : Nasse en court à Bastille. Environ 200 personnes sont au milieu de la place encerclé par les Gendarmes mobiles.
    -* 17h20 : Les gens ne veulent pas laisser la place de la Bastille avant 18h, heure légale de dispersion. Il reste plusieurs centaines de personnes. Il y aurait eu des arrestations. Les personnes interpellées avant la manif et emmenées rue l’évangile continuent de sortir par groupe de 5... Une personne va rester au comissariat pour "rebellion".
  • 17h : quelques centaines de personnes qui avaient occupé la gare de Lyon se font escorter par les flics. A priori au métro. Mais on a toujours des surprises avec les bleus alors bon...
  • 16h45 : Gros contrôle policier à Strasbourg St Denis. Les flics ont en main les photos de la manif sauvage qui s’est dipersée tout à l’heure près de la bourse. Gare à vous !
  • 16h35 : La gare de Lyon est en train d’être évacuée par les flics. Ca se fait dans le calme.
  • 16h15 : Une manifestation sauvage est partie le long de l’avenue dausmenil. Les manifestants auraient envahi la gare de Lyon. Les flics sont là !
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  • 15h55 : Au commissariat de l’évangile ça continue à arriver par cars entiers. D’autres gens commencent à sortir. Les gens qui se sont fait interpeller se sont fait arreter pour tout et n’importe quoi. Y a mêmeun mec qui s’est fait arreter alors qu’il allait au travail... Pas de bol pour lui. En tout cas les gens appellent au rassemblement devant de commissariat de la rue de l’évangile, métro Marx Dormoy.
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  • 15h40 : Apparemment une manif sauvage a résussi à partir d’on ne sait ou (visiblement beaubourg). Elle se serait dispersée aux alentours de la place de la bourse.
  • 15h30 Au moins une quarantaine de personnes sont dans le commissariat de l’évangile mais ça commence déjà à sortir.
  • 15h20 : 7 personnes viennent de se faire embarquer par les flics visiblement pour une banderole qui ne plaisait pas aux keufs. Les médias parlent de 95 arrestations.
  • 15h10 : Du coup la manifestation stagne et les gens s’ennuient franchement. Ca repart sans grande conviction.
  • 15h : Comme prévu, toute la place est occupée. Les gens de la tête du cortège retrouve la queue place de la Bastille après cette très longue ballade. Les manifestants chantent "tout le monde deteste tourner en rond".
  • 14h50 : Le rendez vous à hotel Ville est complétement fliqué aussi. Au moins 30 camions. La ville est vraiment en état de siège.
  • 14h40 : Dans la place de la bastille il y a du monde. Les slogans sont variés "tous le monde deteste la police", "Hollande au Pôle emploi !". SO très présent en tête de "cortège". En plus ça marche vite, ça va être fini rapidement
  • 14h10 Il y a déjà des gens au commissariat de l’évangile dans le 18em. Pas de nombre précis pour l’instant.
  • Près d’Oberkampf, à 13h30, des flics en civil chassent des gens des bancs publics pour s’y asseoir. Ils leur balancent : "on est des gradés, on s’asseoit ici". Entendu également, de la part d’un officier : "tous les habits noirs dans les sacs, on prend".
  • 13h40 : Les flics photographient les gens et les vêtements des gens qui ne leur plaisent pas. Plusieurs fouilles de suite aux sorties de métro.
  • 13h30 : Contrôles massifs dans le méto à Oberkampf. Mais en fait y a des contrôles partout. Personne ne peut rentrer avec un casque sur la place de la Bastille. Fouilles des sac et sac à main, des poches...
  • 13h15 : C’est super éclaté.Il y a des flics partout. La bac fait des controles dans le métro Voltaire. Il ne faut pas aller à Richard Lenoir, c’est un vrai piège. Rendez vous 14h30 devant l’hotel de Ville.
  • 13h : Les flics seraient déjà très nombreux du côté de Richard Lenoir... A Bastille, chaque entrée de la place est gardée par des dizaines de keufs, le moindre sac de course est fouillé. Si les contrôles restent aussi stricts à l’heure de départ de la manif’ ça risque vite de créer d’énormes embouteillages sur les trottoirs !
  • 11h : Les flics sont déjà sur les dents bordel ! Y a des camions à eau qui circulent autour de Bastille, des caméras de vidéo surveillance temporaires ont été installés (une au moins rue de Lyon).

pc 23 giugno - Cara di Mineo: ancora uno “scandalo” per truffa, e siamo al quarto filone di inchieste giudiziarie

Lo schifosissimo pozzo senza fondo per avvoltoi e delinquenti rappresentato dal Centro di accoglienza per richiedenti asilo “Cara” di Mineo non smette di far affiorare “scandali” perpetrati da misere figure che sulle infinite sofferenze dei migranti si sono arricchite! Questo ultimo “scandalo” “È solo uno dei quattro filoni d’inchiesta sul Cara che viaggiano paralleli alla procura di Caltagirone che continua ad indagare anche per capire se su queste cifre così consistenti siano stati intascate tangenti” come riporta La Repubblica di oggi in un articolo dal titolo “Truffa al Cara di Mineo, il pm: trentamila false presenze.”
Quello più grande, come si sa, è il filone che ha coinvolto i politici romani e non solo di “Mafia Capitale” con i loro addentellati in Sicilia come Castiglione.

La truffa svelata dall’ultima inchiesta considerava presenti nel Cara migranti che invece avevano da tempo lasciato il centro. “Bastano due numeri per dare il senso della truffa: - dice il giornale -  27.984 false presenze giornaliere, 870.747 euro di finanziamenti indebiti. In soli tre anni il Cara di Mino