sabato 4 giugno 2016

pc 4 giugno - FEMMINICIDI... ALL'ODIO FASCISTA E MASCHILISTA PRODOTTO DA QUESTA SOCIETA' LE DONNE DEVONO RISPONDERE ORGANIZZANDOSI E LOTTANDO PER ROVESCIARLA

SUI MURI DI PALERMO



DALL'OPUSCOLO "UCCISIONI DELLE DONNE,  OGGI" DEL MFPR 
"...Il moderno fascismo è l’edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario, maschilista.
In questo senso le uccisioni non si potranno fermare, né ci sono interventi di legge, di controllo che possano frenarli. Il moderno fascismo le alimenta a livello di massa: le uccisioni hanno la caratteristica di essere ripetitive, emulative – più se ne parla, più vengono prese ad esempio...Spesso si tende a motivare il femminicidio come vicenda privata, frutto della gelosia, o di un raptus di follia. Ma anche esaminando specifici episodi, vediamo che le singole persone che uccidono trovano l’humus adatto, favorevole, che in un certo senso li fa sentire legittimate, niente affatto in colpa, anzi, quasi autorizzate. Questo humus è il moderno fascismo e questo rende differente oggi la questione della violenza sulle donne ed in particolare le uccisioni.
Certo le uccisioni, le violenze ci sono state anche negli anni passati, il problema è perché oggi. Noi dobbiamo denunciare e lottare contro le caratteristiche attuali delle uccisioni, delle violenze sessuali, interne a: clima politico – humus sessista-razzista - reazione alle donne che si vogliono ribellare, che vogliono rompere legami oppressivi - ruolo della famiglia.
Oggi dobbiamo affrontare questa guerra, che ha questi terreni di combattimento.
Se prima le donne sopportavano in silenzio una violenza anche continua, oggi gli uomini non possono come prima contare su questo silenzio. Oggi le donne sopportano meno, rompono i rapporti, si ribellano, cacciano i fidanzati, i mariti ecc. “Tu devi essere mia, o sei mia o non sei”...; è la rottura di questo concetto di possesso, di proprietà, che c’era anche prima ma che oggi, da parte delle donne viene messo in discussione, non viene accettato.
Queste uccisioni e violenze come reazione degli uomini alle donne che vogliono rompere i precedenti legami, la precedente vita sono delitti fascisti, perchè mossi da una concezione di supremazia, di odio, di attacco verso chi dovrebbe essere succube e invece si ribella...
Oggi effettivamente c’è una sorta di “odio” verso le donne, come verso gli immigrati, verso gli omosessuali ecc. Questo odio tout court verso le donne, in quanto donne che pensano, che agiscono, che decidono, è fascista. Questo odio fa alzare il tiro, mette in moto la violenza. “Gli uomini che odiano le donne” esprime l’immagine del sistema capitalista, nella sua fase di crisi, di putrefazione imperialista, di un sistema che non ha più nulla di costruttivo, ma è solo distruzione. E proprio per questo deve essere distrutto. E LE DONNE HANNO DOPPIE RAGIONI PER FARLO!"

pc 4 giugno - Ventimiglia - i migranti deportati dall'azione congiunta polizia italiana e francese

Ventimiglia, cento migranti respinti dalla Francia. Aurelia chiusa per le operazioni di sgombero



Un momento delle operazioni di respingimenti alla frontiera di Ventimiglia -
Cento migranti respinti dalla Francia e in viaggio verso Genova. Si è concretizzata questa mattina, con la chiusura del traffico dell’Aurelia e del Valico di Ponte San Luigi, l’operazione seguita agli ultimi accessi illegali in Costa Azzurra. Alla frontiera sono arrivati due pullman che sotto scorta delle forze dell’ordine stanno trasportando gli stranieri a Genova (zona aeroporto) da dove saranno probabilmente smistanti in centri di accoglienza.
Il record di respingimenti sarebbe la prova dei passaggi che continuano ad avvenire tra Italia e Francia nonostante il piano-Alfano, frutto delle speculazioni dei passeur ma anche dei tentativi personali da parte dei migranti lungo itinerari pericolosi e impervi come i sentieri di montagna.
Il trasferimento a Genova si è reso indispensabile per non aggravare la situazione a Ventimiglia dove negli ultimi gironi il numero dei profughi è salito a oltre trecento.
Intanto la gendarmeria francese si è anche attivata con controlli lungo la strada ferrata, altro itinerario ad alto rischio, che alcuni migranti tentano di percorrere di notte a piedi per passare il confine.


pc 4 giugno - torna a farsi sentire il movimento NOTAV

"Passeggiata" notturna dei No Tav al cantiere

{}
(foto d'archivio, n.d.r.)


I manifestanti, partiti da Giaglione, sono stati fermati nei boschi dagli agenti. Prima di allontanarsi hanno lanciato alcuni fuochi d'artificio
'Passeggiata' No Tav, nella notte, nei pressi del cantiere della Torino-Lione. Alcune decine di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità hanno tentato di avvicinarsi al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa.

Partiti da Giaglione, i manifestanti hanno però trovato le forze dell'ordine che li aspettava sui sentieri. Prima di disperdersi tra i boschi della zona, i No Tav hanno esploso alcuni fuochi d'artificio.

pc 4 giugno - indagati per la morte di un operaio due dirigenti dell'Ocava di Ferrere -torino

Operaio morto all’Ocava, dopo sei mesi indagati due dirigenti

 L’uomo rimase schiacciato da una pressa durante il turno seralel’Ocava di Ferrere


L’Ocava di Ferrere

Dopo sei mesi c’è una prima svolta nell’inchiesta della Procura sulla morte di Antonio Marchica, 53 anni, l’operaio sandamianese dell’Ocava di Ferrere schiacciato da una pressa in fabbrica durante un turno serale il 4 dicembre scorso.
Il pm Laura Deodato ha iscritto sul registro degli indagati per omicidio colposo due dirigenti dell’azienda di componentistica per veicoli industriali, che occupa a Ferrere circa 250 addetti. La decisione è stata presa dopo il deposito della relazione stilata dall’ingegnere incaricato dalla Procura di compiere accertamenti tecnici per individuare le cause dell’infortunio mortale nello stabilimento.
 perché l’operaio, dipendente dell’Ocava da vent’anni e considerato molto esperto, si trovasse nel raggio d’azione del macchinario che lo ha colpito?.

pc 4 giugno - Darkem Ivrea Esplosione fabbrica- una aggressione giusta e sacrosanta- non bisogna aspettare sempre una giustizia che non viene contrpo i padroni e padroncini assassini!

 titolari aggrediti e malmenati dai vicini di casa danneggiati

Esplosione fabbrica, titolari aggrediti  e malmenati dai vicini di casa danneggiati

L'amministratore delegato e il figlio aggrediti e malmenati da alcuni vicini, che hanno avuto l'abitazione devastata dall'incendio di lunedì a Scarmagno.  Prognosi di 20 giorni

I titolari della Darkem, la fabbrica di Scarmagno , vicino Ivrea, distrutta da un incendio lunedì sera, l'amministratore delegato Domenico D'Arco, 71 anni, e il figlio Giuseppe, sono stati aggrediti e malmenati da alcuni vicini, che hanno avuto l'abitazione devastata dall'incendio. E successo ieri, ma la notizia è stata diffusa solo questa sera.
Padre e figlio sono stati medicati al pronto soccorso a Ivrea e dimessi con prognosi che non dovrebbe superare i 20 giorni.
Ieri pomeriggio i titolari della Darkem si stavano recando sul luogo del disastro attesi dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Prima di raggiungere i resti della fabbrica - hanno raccontato - sono stati avvicinati e circondati da alcune persone, che all'arrivo dei carabinieri si erano già dileguate.

pc 3 giugno - ANCORA MORTI DI DONNE, BAMBINI, MIGRANTI SULLA LORO "COSCIENZA"! UNA COSCIENZA FATTA DI GUERRE, MISERIA, AFFARI... DI SANGUE

(dalla stampa) - A sud di Creta un barcone “affondato per metà”. Quattro cadaveri sono state recuperati in mare, la Marina Greca ha finora tratto in salvo 340 persone ma a bordo c’erano almeno 700 migranti. L’imbarcazione su cui viaggiavano i migranti ha iniziato ad affondare in acque internazionali 75 miglia a sud del porto di Kalo Limeni. A dare l’allarme è stata la Guardia Costiera italiana. Le navi commerciali che incrociavano in zona (almeno quattro) hanno lanciato delle zattere di salvataggio. Il barcone potrebbe essere partito da Libia, Egitto o Turchia

Il Viminale continua a chiedere maggiore disponibilità agli enti locali, incontrando forti resistenze


venerdì 3 giugno 2016

pc 3 giugno - Quotidiano Francia - esce l'appello a disturbare gli Europei di calcio

Appel à perturber l’Euro 2016



Nous appelons à perturber l’Euro 2016 par tous les moyens qui vous plairont.
Des footballeurs, des footballeuses, ou pas,
et leurs ami-e-s des comités d’action de Paris.

Contact : champions@@@riseup.net

P.-S.

Euro 2016 si svolgerà in Francia tra il 10 giugno e il 10 luglio. Data la situazione sociale nel paese, noi che stiamo lottando contro la Loi Travail e le sue conseguenze facciamo appello a disturbarlo.
Va detto che, anche noi, amiamo il calcio. Ma consideriamo il calcio come un gioco, non come un business, non come una merce. E dato il giro di denaro e la comunicazione politica che esiste intorno a tali grandi eventi sportivi, non abbiamo remore a immaginare che Euro 2016 possa essere un po' disturbato.
Attraverso uno sfruttamento salariale sempre maggiore, la Loi Travail e le sue conseguenze giocano con le nostre vite. La sfida ci sembra dunque più importante d'una cinquantina di partite di calcio.
Tuttavia, non abbiamo nulla contro i calciatori, né contro i tifosi.
Abbiamo contro il mondo di Euro 2016, le sue strutture e i suoi sponsor:
UEFA / FFF / Abritel / Adidas / Coca-Cola / Crédit Agricole / Continental / FDJ / Hisense / Hyundai-Kia / McDonalds / Orange / La Poste / Proman / Socar / SNCF / Tourtel / Turkish Airlines / ecc
E lo stato di emergenza, i 42.000 ufficiali di polizia, i 30.000 gendarmi, i 13.000 guardie di sicurezza per le aziende private, i 200 poliziotti stranieri, i militari e il RAID per mantenere l'ordine negli stadi e nelle zone per i tifosi? Nessuna paura! E i droni, le telecamere a circuito chiuso e gli altri dispositivi tecnologici di controllo? Nessuna paura! E Daesh, lo spettro annunciato, giustifica tutto questo? Nessuna paura!
Se le tattiche di pressione in corso contro la legge sul lavoro e le sue conseguenze non sono abbastanza (manifestazioni, scioperi, blocchi, sabotaggi, ecc), li si espanderà per Euro 2016.
Nella gioia e nel buon umore,
con rabbia e determinazione,
per il ritiro della legge sul lavoro,
per la fine del capitalismo e dello Stato,
con le pratiche di auto-aiuto e le prospettive rivoluzionarie,
a Bordeaux, Lens, Lille, Lione, Marsiglia, Nizza, Parigi, Saint-Denis, Saint-Etienne, Tolosa e altrove,
facciamo appello a disturbare Euro 2016 in tutti i modi che vi piacerà.
Calciatori, calciatrici... e non
e i loro amici dei comitati di azione a Parigi
Contatto: champions@riseup.netQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.



pc 3 giugno - Quotidiano Francia - oggi come ieri gli scioperi alla RAPT e alla SNCF continuano


  • Les grèves à la RATP et à la SNCF continuent. Tout comme les postiers du 92. L’usine TIRU d’Ivry est toujours occupée depuis 4 jours, et celles de Saint-Ouen et d’Issy-les-Moulineaux sont toujours bloquées depuis hier.
  • Ce matin, action interpro de blocage du dépôt de bus Keolis (filliale de la SNCF) à Versailles.
  • 1 à 2 personnes seraient en garde-à-vue à la suite des manifestations d’hier.2 juin, blocage du dépôt de Saint-Denis Pleyel - 55.7 ko2 juin, blocage du dépôt de Croix-Nivert (Paris 15e) - 286.8 ko
  • Hier, aux alentours de 19h, 200 personnes, dont des cheminots en grève, attendaient Emmanuel Macron à la gare de Lyon qui revenait de la visite d’une entreprise de chimie lyonnaise où il avait déjà été accueillie par plusieurs milliers de personnes. Les flics ont bloqué le quai alors que les manifestants criaient dans la gare. Macron est resté invisible, certainement "exfiltré" par le bout du quai.

pc 3 giugno - Quotidiano Francia - i maoisti francesi: lotta fino al ritiro della loi-Travail

France - les maoistes: lutte jusqu'au retrait 

Après 2 dépôts, 1 plateforme logistique et 1 transporteur, voilà maintenant 1 aéroport de bloqué grâce à l'unité à la base qui se développe à Clermont-Ferrand et alentours.

!Depuis mercredi matin (1er juin), l'aéroport d'Aulnat (63, près de Clermont-Ferrand) est bloqué.
Le blocage a encore élargi la participation, non seulement des travailleurs et travailleuses de l'aéroport mais également des ouvriers de la raffinerie de sucre d'à côté.
On lâche rien

foto di Cellule Antifasciste Révolutionnaire d'Auvergne.

pc 3 giugno - Quotidiano Francia - la borghesia francese risponde alla lotta solo con la repressione - 8 mesi a un manifestante a Nantes - la polizia carica una manifestazione con la macchina a Rennes

France - lutte contre la LOI-TRAVAIL et Repression


France : 8 mois fermes pour un manifestant de Nantes

Un homme de 21 ans a été condamné lundi à Nantes à huit mois de prison ferme pour des violences et des dégradations jeudi lors d’une manifestation contre la loi Travail, qui avait été interdite. Le jeune homme, qui était jugé en comparution immédiate devant le tribunal correctionnel de Nantes, a été condamné pour violences, rébellion, outrage, ainsi que pour la dégradation de la vitrine du journal Ouest-France. Il a par ailleurs été condamné à une contravention de 30 euros pour participation à une manifestation interdite.
Le jeune homme avait déjà été condamné à deux reprises, en 2014 et 2015, à du sursis et à du sursis avec mise à l’épreuve, en marge de manifestations contre le projet d’aéroport de Notre-Dame-des-Landes et contre l’état d’urgence. Le tribunal l’a condamné lundi à six mois de prison ferme et a révoqué deux mois de sursis, et a prononcé un mandat de dépôt à son encontre. Six personnes au total avaient été interpellées lors de cette manifestation.

France : La police charge en voitures une manif : trois blessés

Une manifestation contre la loi Travail a débuté à la mi-journée à Rennes, partant de deux extrémités de la ville, avant de se rejoindre devant la préfecture de région. Les manifestants se sont ensuite dirigés vers la rocade de la ville. Sans qu’il n’y ai eu le moindre jet de projectile, sans doute pour prévenir un blocage de la circulation, les policiers ont chargé la manifestation en voiture, usant de gaz lacrymogènes et tirant au flash-ball. Les véhicules seraient intervenus à vive allure pour chasser les manifestants, avant que les policiers en civil ne se lancent à leur poursuite. Trois personnes auraient été hospitalisées à la suite des heurts. Quatre journalistes ont été pris pour cible et ont reçu des coups de matraque alors qu’ils suivaient la manifestation.
La charge à Rennes
La charge à Rennes

pc 3 giugno - Sempre solidali con i cassintegrati e licenziati di Pomigliano in lotta

Lettera a Maurizio Crozza 
VENERDI 3 GIUGNO ORE 19 IN VIA BARGAGALLO-FUORIGROTTA
Ciao Maurizio
Siamo cinque operai FIAT di Pomigliano, anzi per ora ex operai. Siamo stati licenziati per un’iniziativa fuori ai cancelli della fabbrica per protestare contro una serie di suicidi di nostri compagni di lavoro.
Siamo abbastanza conosciuti per la cronaca come quelli che “hanno impiccato Marchionne”. In realtà, nella nostra rappresentazione, che ha invaso per un attimo il tuo campo, la satira, Marchionne si impiccava da solo suicidandosi e chiedendo scusa per i guai arrecati ai suoi sottoposti con le sue politiche.
Per un suicidio per finta costruito per sensibilizzare la gente sui suicidi veri dei nostri compagni, la FIAT ci ha licenziato e due giudici, per ora, hanno confermato in tribunale il nostro licenziamento.
La nostra ironica protesta avrebbe rappresentato, come dice la sentenza del tribunale di Nola “un intollerabile incitamento alla violenza”, “una palese violazione dei più elementari doveri discendenti dal rapporto di lavoro”, nonchè un “gravissimo nocumento morale all’azienda e al suo vertice societario” tali “da ledere irreversibilmente il vincolo di fiducia sotteso al rapporto di lavoro”.
Che Marchionne non fosse uno capace di ridere lo sapevamo, ora conosciamo anche la “serietà” pelosa dei giudici di Nola.
La stessa “serietà” dimostrata contro di noi i giudici di Nola, però, non l’hanno manifestata nei confronti della FIAT per i suicidi dei nostri compagni.
Sempre nella stessa sentenza il giudice ci dice che “… non certa e comprovata è la dichiarata responsabilità della società resistente, e per essa dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, per la morte di lavoratori della FIAT. … Ora, pur non volendosi assolutamente minimizzare il disagio sociale ed esistenziale che in un lavoratore può provocare la condizione di incertezza e inattività lavorativa data dalla collocazione in CIGS, pare tuttavia doveroso affermare che non sono emersi in giudizio (né sono stati dedotti dai ricorrenti) elementi (gravi, precisi e concordanti) da cui poter desumere un immediato nesso di causalità tra i tragici suicidi dei predetti lavoratori e la conduzione manageriale imputabile all’amministratore delegato della società resistente”.
Che non esista un “nesso di causalità” tra i suicidi dei nostri compagni e le politiche FIAT è una affermazione quanto meno originale, ma la cosa non finisce qui perché il (la) secondo giudice che conferma nel ricorso la prima sentenza, è ancora più drastico nei nostri confronti per il “grave nocumento” procurato a Marchionne.
Seconda sentenza: “Laddove l’amministratore delegato … è stato apertamente e direttamente accusato delle morti per suicidio di alcuni lavoratori (“Chiedo scusa per le morti che ho provocato”). Trattasi di un’accusa grave, che non ha alcun riscontro obiettivo, non essendovi alcuna prova circa il nesso di causalità tra le politiche aziendali e l’estremo grave gesto compiuto da taluni cassintegrati, dipendenti della società resistente.
Non può sottacersi che uno dei dipendenti, collega dei manifestanti, si è suicidato lasciando, uno scritto nel quale si attribuiva tale scelta alla propria condizione lavorativa, ma ciò non basta per poter apertamente e pubblicamente accusare un soggetto e la società che egli rappresenta, di aver istigato taluni lavoratori al suicidio”.
Riportando da un articolo che fa un po’ di verità sul nostro caso, leggiamo che “In Italia, secondo i dati della Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2009 ci sono stati 6,7 suicidi ogni 100.000 abitanti. I dati degli anni successivi non si discostano molti da questi numeri. Abbiamo cioè circa un suicidio ogni 15.000 abitanti, un numero di 45 volte maggiore dei 316 operai deportati a Nola. Eppure in questa ristretta coorte di cassintegrati di Nola abbiamo ben due suicidi nello stesso anno (2014) che si aggiungono ad uno precedente nel 2012 e ad altri tentativi di suicidio non riusciti. Un dato statistico sconvolgente. Per molto meno in medicina si decide della patogenicità di un materiale”. La (giudice) D’Ambrosio e la sua collega invece non fanno una grinza e continuano a chiedere che si mostrino loro “gli elementi gravi precisi e concordanti”.
Cosa dire, abbiamo invaso il tuo campo e l’abbiamo pagata cara.
Ora tra qualche mese c’è la seduta d’appello, in un altro tribunale, quello di Napoli. Il problema è che la sentenza del tribunale di Nola sta già facendo scuola. Negli ultimi tempi sono aumentati i licenziamenti di lavoratori che non hanno rispettato “l’obbligo di fedeltà verso l’azienda” che a quanto sembra deve essere rispettato 24 ore su 24, dentro e fuori dagli stabilimenti, stando attenti a non dire niente che possa turbare “i datori di lavoro”, men che meno con rappresentazioni che possono scatenare risate sulle loro rispettabili persone.
I tempi sono quelli che sono. Si comincia a dibattere di partiti unici. Negare il diritto di critica e di satira è una tendenza pericolosa che, per ora parte dagli operai, ma che minaccia di arrivare agli altri.
E qui entri in balli tu. 
Oggi sei un punto di riferimento per la satira in Italia. Riesci a far riflettere la gente con una risata. Noi operai tuttalpiù facciamo solo piangere attualmente.
Abbiamo fatto una colletta e alcuni di noi verranno a vederti a Napoli il 3 giugno.
Se tu ci dessi una mano sarebbe una grande cosa.

foto di Mimmo Mignano.

Riaffermare il diritto di opinione e di critica per gli operai negato dalla FIAT e purtroppo anche da alcuni giudici, con le tue parole e con la tua satira, forse farebbe riflettere un po’ di più la gente su quello che sta succedendo nei luoghi di lavoro oggi in Italia. 

pc 3 giugno - Il massacro degli armeni - presa di posizione dei partiti e organizzazioni comuniste e rivoluzionarie - aprile 2015

NEL 100° ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO ARMENO,
ANCORA UNA VOLTA, CONDANNIAMO I RESPONSABILI!
LA STORIA NON PERMETTERÀ CHE SFUGGANO AL PROCESSO!

Il 24 aprile 1915 il governo ottomano massacrò un milione e mezzo di armeni. Il 24 Aprile 2015 è il 100° anniversario di questo genocidio. Questo genocidio commesso un secolo fa, è stato sistematicamente negato dallo Stato turco, che è una continuazione del governo ottomano. Tutti gli sforzi e le fatiche dello Stato turco non sono bastati a cancellare questo genocidio dalla memoria dell'umanità nel secolo scorso. La storia umana non ha mai dimenticato questo genocidio.

La paura più grande dello Stato turco è questa: con l'accettazione del genocidio potrebbe essere processato davanti ad una corte internazionale, pagare indennizzi e restituire i beni, usurpati agli armeni, ai loro discendenti. Ciò non è più possibile per lo Stato turco che ha cercato per un secolo di liberarsi di questo problema e di nascondere il genocidio armeno.

Di fronte a questa verità, lo stato turco ha dato inizio ai tentativi per sovvertire questa verità, per

pc 3 giugno - SUL 10° DECRETO ILVA - SONO GLI OPERAI E LA POPOLAZIONE CHE NON DEVONO E NON POSSONO "RINVIARE"

Riportiamo sotto il Comunicato del Consiglio dei Ministri sul 10° decreto per l'Ilva, che rinvia per l'ennesima volta la vicenda della vendita. Lo stesso presidente della Federacciai ha detto che con questo decreto si arriva, bene che vada, a fine anno.

Già il numero dei decreti fatti finora (una cosa mai accaduta per nessuna azienda) rivela il rabattarsi dei governi a trovare una soluzione "impossibile" - dato che l'intervento del governo deve conciliare l'apparenza con la realtà: apparire a garanzia sia degli stabilimenti, della produzione dell'acciaio che dell'ambiente, ma in realtà essere solo una svendita dell'Ilva scaricando i nuovi padroni da impegni sul risanamento sia della fabbrica che ambientale, nonchè da debiti, effetti delle vicende giudiziarie e dai lacci europei.
E questo ultimo decreto è proprio l'immagine di questa "apparenza e realtà".
Si dice che si rinvia per la "valutazione del Piano Ambientale collegato alle offerte degli interessati", ma in realtà questo decreto è l'opposto di una preoccupazione per la tutela ambientale.

Il primo e principale effetto di questi rinvii è il permanere di una situazione di precarietà, di provvisorietà e quindi di rischio per la sicurezza e la salute. In attesa di... gli interventi di risanamento

pc 3 giugno - Napoli - il centrodestra che ha sempre raccolto voti usando intimidazioni e corruzioni si lamenta dell'appoggio a De Magistris dell'OPG Je so' pazzo


foto di Ex OPG Occupato - Je so' pazzo.
Ma 'il controllo popolare del voto' affinchè non 'sia inquinato',
'partecipazione del popolo alla vita democratica', di cui parlano i compagni dell'exOPG, sono illusorie parole grosse....
e poi ' lettieri incapace' sono cose che non si possono sentire...

Dal comunicato ex-opg
PERCHE' L'ACCUSA?
Tutto nasce dall'iniziativa, aperta all'intera cittadinanza, che abbiamo lanciato qualche settimana fa e che nel frattempo ha raccolto adesioni ed entusiasmo tra molti. L'idea è semplice: per questa tornata elettorale organizzare gruppi di cittadini che all'interno e all'esterno dei seggi si preoccupino di vigilare sulle operazioni di voto, assicurandosi che non si verifichino pressioni o scambi. Una piccola mobilitazione che si preoccupa di far sì che la volontà popolare, espressa attraverso il voto di domenica, non sia inquinata, e di vigilare sul funzionamento delle istituzioni.
PERCHE' LETTIERI DICE SCIOCCHEZZE?
Entriamo nel merito dell'accusa che ci viene fatta. Secondo lo staff dell'illuminato Lettieri, noi staremmo provando a sostituirci alle forze dell’ordine e di polizia "le uniche titolate a sorvegliare sul corretto svolgimento delle operazioni di voto". Errore: in sede di Ufficio Elettorale (e cioè nei seggi), i rappresentanti di lista non solo possono e devono concorrere al controllo dello svolgimento regolare delle operazioni, ma sono considerati PUBBLICI UFFICIALI. E questo non lo diciamo noi, ma lo scrivono quei "sovversivi" del Ministero dell'Interno. Una brutta figuraccia per lo staff di uno che si candida a prossimo sindaco di Napoli non riuscire nemmeno a conoscere il regolamento elettorale attualmente in vigore...
DI COSA HA PAURA LETTIERI?
Insomma, paroloni buttati a caso e nessuna motivazione seria. Quella che a noi - e a tutti quelli che hanno aderito con partecipazione alla cosa! - sembra la base di ogni sistema democratico per Lettieri si tratta di un'azione sovversiva, pericolosa, incontrollabile, tanto che fa addirittura appello al Prefetto di Napoli e al Ministro Alfano!
Troppo onore, ci sentiamo di dire. Ci sembra che fino ad oggi il caro Gianni mai abbia mostrato tanto zelo e attaccamento all'ordine pubblico, eppure avrebbe potuto in svariate circostanze: per dirne una, quando si formano le sue liste che, guarda caso, risultano spesso zeppe di personaggi vicini ad ambienti malavitosi e cammoristici. Nella campagna elettorale di 5 anni fa, uno di questi - tra l'altro espressione dell'estrema destra sovversiva - se ne andava in giro accoltellando le persone...se non era clima di tensione quello! Ma tutto ciò sembra sfuggire al prode Gianni, che a quanto pare non ha paura della camorra, dei brogli del PD (per caso vi ricordate una sua dichiarazione sulla compravendita di voti alle primarie?), non ha paura dell'estrema destra. Forse ha paura di perdere, ma non è mica colpa nostra se brogli e magagne si verificano spesso a ridosso dei suoi feudi elettorali, intorno ai candidati in suo sostegno, e sta volta potrebbero saltare.
HA PAURA SOLO DEL POPOLO E DELLA SUA PARTECIPAZIONE DIRETTA ALLA VITA DEMOCRATICA!
E fa bene! Perchè quando il popolo prende coscienza di sé e occupa la scena pubblica, inizia a pretendere che la politica e le istituzioni ne rispettino la volontà e i bisogni, non c'è più spazio più per incapaci da quattro soldi come lui!

pc 3 giugno - Roma - il voto??... No, la repressione è la questione!

 Roma, 6 giugno 2016: Socialmente pericolosi

piazzale Clodio ore 9.30 e alle ore 14 nell’occupazione di viale delle  Province 198 per un’assemblea nazionale...

CX9pPhrWcAACrP0.jpg largeNella mattinata di lunedì 6 giugno in un'aula del Tribunale di Roma due attivisti e militanti dei movimenti per il diritto all’abitare saranno giudicati per la loro pericolosità sociale su richiesta del questore della capitale, Nicolò D’Angelo.
Il capo della questura romana chiede per entrambi l’aggravamento delle misure di controllo in quanto già raggiunti da un avviso orale, che a giudizio delle carte di via Genova viene continuamente disatteso e dileggiato.
Quello del 6 giugno è solo il primo atto di un’aggressione che si profila ben più larga. Altri due attivisti e militanti saranno processati per le stesse richieste alla fine del mese di giugno e all’inizio del mese di luglio.
Tutto ciò avviene dopo una pioggia di intimidazioni e misure di varia entità che hanno raggiunto molti attivisti nella città di Roma e dopo le pesanti condanne in primo grado nel processo per i fatti del 15

pc 3 giugno - Bologna ha già votato! Occupazioni, barricate e scontri: 3 giorni di resistenza antileghista, antipolizia e non solo....

  • “Tout le monde deteste la police”! “Odio la Lega”, 
corteoL'annunciata visita di Salvini a Bologna, l'ennesima, a conclusione della (non)campagna elettorale della candidata leghista Lucia Borgonzoni, è stata ancora una volta degnamente accolta nel segno dell'ostilità e della resistenza. Come annunciato alla città, dalle 18 del primo giugno in piazza Verdi sono comparse barricate che bloccavano gli accessi di via Zamboni alla piazza, dalle quali vigilare su possibili provocazioni del ducetto padano.
Poco cambiava se già il giorno prima la Questura aveva negato a Salvini l'accesso alla piazza storica del movimento antagonista bolognese, contemporaneamente scattava infatti l'occupazione da parte del C.U.A. della Facoltà di Lettere e Filosofia. Si è subito rilanciata la necessità di non transigere sull'autogestione della piazza anche per prepararsi al possibile approdo di Salvini in altre zone della città, e lo si è fatto tenendo viva la piazza per tutta la notte di ieri con una acampada solidale a base di tende, musica di tante crew bolognesi, interventi al microfono e la partecipazione di centinaia di studenti, studentesse e compagni e compagne delle realtà antifasciste e autorganizzate della città.
E quando oggi alle 17 è giunta la notizia che Salvini avrebbe preso possesso di piazza Maggiore, immediata è stata la reazione di chi presidiava la piazza. Centinaia di persone sono partite alla volta delle Due Torri, snodo obbligato per raggiungere la piazza ed evitare eventuali provocazioni o sgomberi della piazza barricata; ad attenderli, ad altezza di piazza Rossini, la celere che non ha esitato a attaccare il corteo che avanzava. Le cariche molto dure sono state contrastate dai cordoni, che hnno impedito come sempre la dispersione del corteo, e da fuochi d'artificio e petardi.

La tenuta della piazza ha permesso che i fermi venissero immediatamente rilasciati, con i partecipanti alla giornata di lotta che hanno accolto tra gli applausi il ritorno dei compagni e delle compagne del CUA bloccati dalle forze dell'ordine. La piazza si è a quel punto sciolta rilanciando su un ulteriore

pc 3 giugno - Barbera la feccia costituzionale del PD

augusto barbera 990


La Procura di Roma pronta a chiedere il processo per Augusto Barbera dopo l’indagine di Bari sulle raccomandazioni per un bando del 2010: il giudice eletto alla Consulta a dicembre 2015 su indicazione del Pd ha favorito Federico Pizzetti, figlio dell’ex Garante della Privacy. Intercettato diceva: “Per l’Università europea c’è il ragazzo che mi interessa?”. E’ accusato di falso in atto pubblico, ma per i media non è una notizia. 

giovedì 2 giugno 2016

pc 2 giugno - MEGLIO LONTANI... O MEGLIO MORTI...

Stiamo in questi giorni, ore, assistendo ad una campagna televisiva, di stampa ignobile nella sua vergognosa ipocrisia.
Stanno trasmettendo immagini, terribili, della recente morte in mare di centinaia e centinaia di migranti, buona parte donne e bambini; ma per i mass media diventano uno scoop, da usare quasi per drogare chi guarda, più è grande la morte, più il messaggio è incredibile, più passa l'idea che nulla può fare da sola l'Italia di fronte a questa "immane tragedia".
Subito dopo va la notizia di Alfano, che, per tutta risposta, garantisce alla UE che farà presto altri due hotspot su terraferma e ben sei hotspot galleggianti, per identificare e respingere immediatamente la maggiorparte dei migranti.

Governo, Ministro Alfano, i loro servi giornalisti sono come degli avvoltoi che sorvolano a guardare quanti in basso, in mare, muoiono. 
Le navi che vanno in mare sono state fatte diventare di fatto dei raccoglitori dei migranti che si salvano, e dei cadaveri degli altri. Si spingono vicino alle coste libiche, ma, al di là del personale sulle navi spesso umano, generoso, aspettano che ci sia la tragedia per intervenire.
Ci vorrebbe pochissimo, senza neanche tanto maggiore impiego di fondi, perchè invece quelle navi arrivassero a prendere i migranti dalle coste libiche; ci vorrebbe poco perchè si "togliesse l'acqua" agli maledetti scafisti. MA gli ipocriti giornalisti da regime non lo dicono e il governo non lo fa. E respinge anche l'appello di "buon senso" dei vescovi: tutti i migranti devono essere accolti.

Invece, una parola da bassa demagogia alla Renzi, un "pensiero" alle donne e bambini fatti affogare e poi... siamo passati alla galere galleggianti.
Ma più si mettono in atto le misure di respingimento, di repressione verso i migranti (e contro le lotte coraggiose che stanno facendo, contro cui non c'è limite, anche nelle chiese, come ai tempi del fascismo, i migranti si vanno a prendere e a caricare), più aumenteranno le morti in mare. Semplicemente perchè gli scafisti punterebbero a "molti, maledetti e subito", a caricare fino all'impossibile le imbarcazioni, perchè domani potrebbero essere più difficile quei viaggi.

ORGANIZZIAMO IN OGNI REGIONE, DALLA SICILIA, ALLA PUGLIA, ALLA CALABRIA, ECC., DAL SUD AL NORD, IN OGNI CITTA', SEGUENDO L'ESEMPIO DELLA RESISTENZA DI VENTIMIGLIA, LOTTA, MANIFESTAZIONI
contro i becchini in doppio petto, del governo, dello Stato italiano, della Ue
per l'accoglienza, la libertà di circolazione, per permessi di soggiorno umanitario PER TUTTI!

Non possiamo e non dobbiamo essere come loro, che si rattristano il tempo di un telegiornale, fanno anche dichiarazione pubbliche indignate, ma poi passa...
NOI DOBBIAMO LOTTARE!

pc 2 giugno - Napoli la lotta dei "Disoccupati 7 Novembre" - lavoro non repressione!

Lo Stato poiché è nato dal bisogno di tenere a freno gli antagonismi di classe, ma contemporaneamente è nato in mezzo al conflitto di queste classi, è, per regola, lo Stato della classe più potente, economicamente dominante che, per mezzo suo, diventa anche politicamente dominante e così acquista un nuovo strumento per tenere sottomessa e per sfruttare la classe operaia. Friederich Engels - L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato

25 Maggio / Incontro con Regione e Comune
Dopo le notizie di questi giorni, in cui due compagni e un disoccupato sono stati convocati per delle notifiche di denunce, avvenute a seguito di cortei e incontri riguardo la lotta dei disoccupati 7 Novembre, ci ritroviamo a dover prendere parola.
Giriamo per le informazioni più dettagliate, sulla questione, la nota dei movimento di lotta per il lavoro dei Disoccupati 7 Novembre, ma ci teniamo a sottolineare un paio di cose, che provano ad essere uno spunto per una riflessione più articolata, che non veda protagonisti soltanto la nostra

pc 2 giugno - FORMAZIONE OPERAIA - SUNTO DEL V CAP. DE L'IMPERIALISMO SU "LA SPARTIZIONE DEL MONDO TRA I COMPLESSI CAPITALISTICI"


- DA UNA PUBBLICAZIONE MLM ANNI '70 - 

I monopoli e i cartelli assumono un carattere internazionale. Essi si dividono il mondo e il controllo di interi settori produttivi mondiali.

Alcuni borghesi sostengono che i cartelli e le fusioni internazionali, poichè sono caratterizzati dall'internazionalizzazione dei capitali, possono dare speranza di pace tra i popoli in regime capitalista. Questa è un'affermazione dettata dal peggior opportunismo.

La spartizione del mondo da parte dei diversi gruppi imperialisti è basata sulla violenza e l'oppressione. E non vi sono speranze di pace neanche quando il mondo è già tutto spartito territorialmente tra i diversi gruppi imperialisti. Questa spartizione non è mai definitiva. La spartizione delle zone di influenza si realizza sulla base dei rapporti di forza tra i diversi gruppi e Stati imperialisti. Questi rapporti di forza sono soggetti a mutamenti (scoperta di ricche miniere da parte di un gruppo, nuove invenzioni tecnologiche sfruttate vantaggiosamente da un gruppo o paese imperialista, unione di monopoli che formano una nuova forza: questo sono esempi di fattori che possono mutare un equilibrio di forze), e quando i rapporti di forza mutano si generano violenti conflitti tra imperialisti per una nuova ripartizione del mondo a favore dei più forti.

Finchè esistono le classi non muta la sostanza di classe di ogni lotta. I capitalisti si spartiscono il mondo perchè, per il grado di concentrazione raggiunto, questa è l'unica via per guadagnare. la spartizione avviene in ragione della quantità di capitale e della forza di ogni gruppo imperialista. Questa forza può mutare per lo sviluppo economico e politico e per gli equilibri militari.

pc 2 giugno - Il prof Barbera, lurido esempio di carrierista indegno al servizio di Renzi e dei suoi affari di famiglia allargata

Concorsi: indagato Barbera, il giudice costituzionale

Concorsi: indagato Barbera, il giudice costituzionale

pc 2 giugno - Bestie razziste italiane da MASSACRARE - il caso di Parma

Parma, tunisino torturato e ucciso da 2 italiani. Gli amici: “Ci ammazzano come bestie e non ne parla nessuno”

Parma, tunisino torturato e ucciso da 2 italiani. Gli amici: “Ci ammazzano come bestie e non ne parla nessuno”
Cronaca Nera


Mohamed Habassi, 34 anni e un figlio di 6, è morto nel raid pensato dal compagno della sua proprietaria di casa. Voleva punirlo: pare non pagasse l'affitto da mesi. La notizia è stata pubblicata solo dai giornali locali e dal Manifesto


“A noi possono ammazzare come bestie, tanto nessuno dice niente”. In mezzo a un corteo contro la violenza e il razzismo organizzato sabato 28 maggio per le vie di Parma, c’era anche uno striscione che chiedeva giustizia e verità per Mohamed Habassi, un 34enne tunisino che due settimane fa è stato torturato e massacrato fino alla morte da un gruppo di aguzzini capeggiato da due italiani perché

pc 2 giugno - Almaviva - Accordo, non chiamatela vittoria!

Scritto da Clash City Workers
Nelle ultime ore sindacati e giornali hanno parlato dell'accordo raggiunto per la vertenza Almaviva. Ne hanno parlato in termini entusiastici, come una vittoria. 

Noi abbiamo provato a capire coi i lavoratori se sia davvero una vittoria e qui proviamo a darne conto.

Accordo di Dicembre 2015
Accordo
bocciato con il referendum

Nuovo accordo proposto
Nostro commento
Contratti di solidarietà per:
Rende 3%
Catania 7%
Milano 13%
Napoli 35%
Palermo e Roma 45%
Contratto di solidarietà applicato nelle sedi aziendali oggetto di dichiarazione di esubero:
Napoli 35%
Roma e Palermo 45%
Dov'è l'equa ripartizione della solidarietà?
Se scompare da Rende Catania e Milano, allora gli esuberi non ci sono più?
ESUBERI BALLERINI, CRISI FINTA!
Pianificazione solidarietà mensile
Pianificazione solidarietà mensile con rimodulazione quindicinale
Pianificazione solidarietà quindicinale.
Nessun commento: vogliamo farci quattro risate a sentire come I SINDACATI FIRMATARI commenteranno questo punto!
Modifiche all’orario di lavoro devono  essere comunicate almeno 24 ore prima ( CD revoca solidarietà) non più di due rifiuti a trimestre.
 Resta uguale
Resta uguale
 Riconversione e interventi formativi mirati anche di durata inferiore alla giornata per max due giorni al mese
Nessun accenno
Riconversione e interventi formativi mirati anche di durata inferiore alla giornata per max due giorni al mese senza preavviso
Hanno esplicitato che, anche se ti comunicano la formazione un'ora prima, non puoi rifiutarti, perché non sono obbligati al preavviso!
6 mesi di contratti di solidarietà
6 mesi di contratti di solidarietà 12 mesi di ulteriore integrazione salariale (Cassa Integrazione). Disponibilità a Ridurre il ricorso alla CIGS del 5% a trimestre, fino al 20%, se arrivano nuovi volumi
Fumo negli occhi! 
Il ricorso alla CIGS era già previsto dal DL 148/2015, con tanto di relativi fondi, e la Bellanova lo aveva già ribadito, quindi
NON C'è ALCUNA CONQUISTA DA PARTE SINDACALE!


Questo è una schema semplificato, sicuramente è una rielaborazione veloce, ma alcune cose sono chiarissime:
  • come già scritto nella bozza di accordo: “L’accordo non risolve i problemi strutturali del settore che sono stati sollevati dalle lavoratrici e dai lavoratori Almaviva”.
  • Il criterio di utilizzo dei CDS è legato alla sede aziendale e non alla commessa. Almaviva 3 mesi fa ha deciso che le sedi di Roma, Napoli e Palermo dovevano essere chiuse; ora, anche se non è riuscita a mandare in strada 3000 lavoratori come avrebbe voluto, può finalmente sfruttare i finanziamenti pubblici per metterli a fare qualcosa ma non a sue spese.
  • Il ricatto a cui sono sottoposti i lavoratori è fortissimo: o vi licenzio oppure dovete stare alle mie regole ed ai miei orari. Massima flessibilità di turni di lavoro: lavorate quando ci sono chiamate, state a fare finti corsi di formazione quando invece non mi servite.
C'è, poi, un'apertura (punto 5 del verbale di accordo) verso l'introduzione di forme di controllo da remoto, spacciate per “gestione qualità”. Ancora non l'hanno scritto da nessuna parte, ma anche grazie ad uno dei decreti del jobsact possono farlo molto facilmente.
Inoltre non possiamo non notare come, di fronte all'arrendevolezza sindacale (o peggio: tra scioperi indetti e revocati e pullman riservati ai soli iscritti le nostre sigle meritano il premio “boicottaggio lotte” 2016!), l'azienda ha cacciato la testa fuori dal sacco ed è intenzionata a far capire da subito “il nuovo clima” interno:
  • Contestazioni immotivate a diversi lavoratori durante la vertenza;
  • comunicati aziendali che alludono a persone poco affidabili che si “annidano” in azienda (sono serpenti?);
  • guardie giurate che ti controllano sistematicamente all'ingresso;
  • richieste illegittime di astensione dal lavoro (inviti a controllare goacs mandati con sms meno di dodici ore prima del turno!)
Insomma, se qualcuno, tra azienda e sindacati, pensa che ora ce ne torniamo buoni buoni alle nostre cuffiette, sta proprio sognando ad occhi aperti: fino alla fine faremo battaglia perché questo accordo non passi, e dopo continueremo a non chinare la testa di fronte ad ogni abuso!

I POSTI DI LAVORO NON SI TOCCANO E LA DIGNITA' NON SI COMPRA!
ALMAVIVA NAPOLI – DECIDIAMO NOI!

pc 2 giugno - Commenti sulla Francia 1 - La Francia è lontana, ovvero dell’antropologia sindacale

(da infoaut)
Un montaggio sui social network, in questi giorni, rappresentava uno striscione di
apertura di una delle tante manifestazioni che in queste settimane stanno paralizzando
la Francia con su scritto “Non faremo la fine dell’Italia”. Da questa parte delle Alpi,
invece di comprendere quello che sta accadendo, qual è la composizione del
movimento, quali sono le forme di lotta e le possibili indicazioni di tendenza, si
 preferisce una sterile autocommiserazione, pensando
che le lotte avvengano in modo deterministico, per lineari rapporti di causa-effetto
 tra leggi del governo e risposta sociale, oppure richiamando mitologiche tradizioni

pc 2 giugno - La strage silenziosa di operai a Monfalcone per l'amianto - 2 morti al giorno


ITALCANTIERE DI MONFALCONE - L’amianto continua imperterrito a presentare il conto nel Monfalconese: quasi 200 vittime accertate nei quattro processi celebrati o messi a ruolo al Tribunale di Gorizia. E a questa mattanza ecco aggiungersi un altro numero agghiacciante: due morti al giorno di media solo negli ultimi due mesi. Procura della Repubblica sommersa da nuovi fascicoli, per la maggior parte scaturiti dagli esami autoptici effettuati all’ospedale di Monfalcone su persone decedute per mesotelioma o altre patologie correlate all’esposizione all’amianto.
Ieri nell’aula dell’ex corte d’Assise, dove sono stati celebrati i primi due, si sono svolte le operazioni preliminari del terzo processo. Imputati 14 tra ex direttori e dirigenti dell’Italcantieri. Rispetto all’avvio dell’indagine si sono verificati tre decessi. Gli imputati sono per la gran parte le stesse persone condannate in primo grado per omicidio colposo nel primo e secondo processo. Sono quasi tutti ultra ottantenni. Delle parti lese, le vittime sono 44, oltre la metà sono state stroncate da mesotelioma, patologia direttamente e chiaramente correlata all’esposizione dell’amianto.

Monfalcone, amianto killer: chiesti 80 anni di carcere
Requisitoria dei pm al maxiprocesso bis a Gorizia sulla morte di 44 operai dell’Italcantieri. Imputati 16 ex dirigenti
L’udienza, celebrata davanti al giudice Comez (pm Valentina Bossi e Laura Collini) è stata

pc 2 giugno - Sindaco razzista a Bordighera. Come a Ventimiglia, anche vescovi, parroci, chiese diventano nemici

Migranti, il sindaco di Bordighera sbarra le porte all'iniziativa del vescovo

Migranti, il sindaco di Bordighera sbarra le porte
Già pronta un'ordinanza come quella di Alassio, che vieta l'ingresso nel comune ai migranti che non abbiano un certificato sanitario: il sindaco Giacomo Pallanca si oppone alla proposta di una tendopoli in seminario

E' scontro politico, nell'estremo ponente ligure, sull'ipotesi di creare una tendopoli per i migranti nel cortile del seminario di Bordighera. L'idea è tutta ancora da discutere, a proporla è stato lo stesso vescovo della diocesi di Sanremo-Ventimiglia Antonio Suetta, ma intanto mette le mani avanti, dicendosi contrario, il sindaco del paese rivierasco Giacomo Pallanca: che "minaccia" un'ordinanza come quella di Alassio, che vieta la permanenza sul territorio comunale delle persone prive di un certificato sanitario.

"Come sindaco sono la massima autorità sanitaria locale - spiega Pallanca - e ho l'obbligo di legge di tutelare la salute dei cittadini e degli ospiti di Bordighera". Le sue preoccupazioni sono per i migranti

pc 2 giugno - Torino - Contestazione contro Salvini a Porta Palazzo con urla e pomodori marci


Pomodori e mele contro Salvini


Pomodori e mele marce contro Salvini a Porta Palazzo: il segretario della Lega è stato oggetto di una contestazione a Torino da parte di militanti dei centri sociali chhe lo hanno accolto con lo slogan "Torino non ti vuole #Mai con Salvini'.
Ingenti forze di polizia hanno delimitato l'area per impedire che venissero in contatto con lui e i sostenitori leghisti che lo stanno accompagnando nella visita al mercato di Porta Palazzo. i manifestanti  gridavano 'Vergogna, Porta Palazzo non ti vuole', 

Il segretario leghista poi ha attaccato: "Il vescovo Galantino deve smentire o chiedere scusa. Chi parla così è complice degli scafisti" dice Matteo Salvini segretario federale della Lega Nord, a Torino per sostenere un'iniziativa elettorale del candidato sindaco Alberto Morano. "Questo immigrazione conviene solo a chi la sfrutta. Per l'Italia la mia unità di immigrazione è zero: i nostri sindaci devono dire di no. E se fossimo al governo useremmo le navi della Marina per soccorrere i barconi in mare e riportarli indietro.
Quanto a Torino "ha bisogno di un pò di pulizia, di cura, ordine, di tanto lavoro e sicuramente di qualche centro sociale e campo rom in meno".

mercoledì 1 giugno 2016

pc 1 giugno - Quotidiano Francia - riesce la manifestazione al tribunale di Bobigny dove si processavano i 16 operai Air france



Rassemblement réussi pour les Air France le vendredi 27 mai au TGI de Bobigny

Procès renvoyé aux 27 et 28 septembre, évidemment une décision politique par rapport à la mobilisation autour de la loi El Khomri...

db8dc24c41a92da968b9a08319c1273c

Quella mattina centinaia di dipendenti dell’Air France avevano scioperato e poi preso d’assalto il quartier generale della compagnia aerea, interrompendo la riunione del consiglio di amministrazione e costringendo due manager ad una precipitosa fuga. Quella mattina piloti e personale di terra di Air France in sciopero: la compagnia  tentò di non annullare nessun volo, ma avvertì che “ci potrebbero essere ritardi”, in particolare ai banchi dei check in. La direzione di Air Fance confermò il piano di ristrutturazione con perdita di 2.900 posti di lavoro, principalmente tra il personale di terra, nel dettaglio 300 piloti, 900 assistenti di volo e 1.700 lavoratori del personale di terra.
I lavoratori dell’Air France presero d’assalto il palazzo della direzione, due manager – tra cui Federic Gagey e Xavier Broseta - fuggirono precipitosamente inseguiti dai dipendenti Broseda  il responsabile delle risorse umane dell’azienda,rimase praticamente a torso nudo e messo in salvo dalla polizia.

la cronaca

...On s’est retrouvé nombreux devant le TGI : des unions locales, des enseignants du coin en voiture sur la pause déjeuner, des cars des régions, (2 du nord, 2 de Normandie, 1 de Nancy, des Ardennes etc.…) entre 500 et 1000 personnes. Dans les interventions, dénonciation des nombreuses répressions sur les piquets de grèves raffineries (Normandie), les hôpitaux (Lille). Toute la journée le ton sera positif « on veut gagner ». Tout le monde ressent que ça fait plusieurs années que l’on avait du mal à mobiliser, que nous sommes sur une autre période, que maintenant on peut gagner contre ce gouvernement.Alors que les Goodyear plébiscités en finissant « Valls on t’emmerde ! », une seule colère, un rejet générale dans tous les discours : la loi El Khomri.
r. L’audience des Air France est repoussée aux 27 et 28 septembre prochain, ils ont gagné 1 bataille, alors qu’ils avaient à charge le procureur et le juge. Ils poursuivent Air france pour délit d’entrave et délit d’immixtion dans un conflit social, la compagnie avait fait appel à des sociétés extérieures pour assurer la sécurité, et verrouillé le portail d’accès au siège d’Air France où se déroulait le comité central d’entreprise (CCE).
Sur que le gouvernement se mord les doigts que le procès se passe durant la lutte contre les lois El Khomri, et a servi à mobiliser les prolétaires.

pc 1 giugno - Quotidiano Francia - verso la grande manifestazione antifascista e contro la repressione - sabato 4 giugno


Manifestation antifasciste samedi 4 juin à 14h au départ de la place Stalingrad.
Trois ans après, on ne baisse pas les bras !
Il y a maintenant trois ans, le 5 juin 2013, notre camarade Clément Méric, militant syndicaliste et antifasciste, était assassiné par des membres du groupuscule néonazi Troisième Voie. Depuis, sa mort est encore présentée comme le résultat d’une rixe entre bandes dans les médias et les discours politiques, réduite à un fait divers et non pas considérée comme la conséquence de la normalisation des idéologies de l’extrême droite dans de larges secteurs de la société française. L’activisme au

pc 1 giugno - Quotidiano Francia - oggi sciopero, domani corteo unitario per raggiungere la manifestazione dei ferrovieri - 2 giugno ore 14

Mercredi 1er juin

  • 14h30 : Les cheminots de Gare du Nord manifestent devant les quais de l’Eurostar.
  • Plusieurs dizaines de manifestants se sont réunis à 13h30 devant la Gare du Nord. Après avoir animé le parvis avec quelques fumigènes, ils sont rentrés dans la gare lancer quelques slogans : "C’est pas le patronat qui fait la loi, la vraie démocratie elle est ici !", "Paris, debout, soulève toi !"
  • Des AGs de cheminot.e.s se tiennent ce matin dans toutes les gares parisiennes.

 2 giugno  

travailleur.se.s mobilisé.e.s, chômeur.se.s, précaires, intermittent.e.s, étudiant.e.s, lycéen.ne.s, menons des actions, des grèves, des manifestations contre la précarité, contre la loi Travail « et son monde ».

Les journées de grève de 24h appelées par l’intersyndicale sont loin d’être suffisantes. Nous prenons acte de l’absence d’initiatives intersyndicales fortes pour les jours à venir et appelons à une coordination régionale inter-luttes.

Prenons nous-mêmes en main l’organisation de la lutte. Coordonnons-nous entre secteurs mobilisés, « AG interpros », « comités d’action », collectifs de précaires, comités de mobilisation dans les facs et les écoles ou nuitdeboutistes, pour établir des actions à mener dans les semaines à venir et décider nous-mêmes du calendrier de la mobilisation et de notre convergence.
  • Manifestation inter-luttes jeudi 2 juin à 14h devant la Gare Paris-Montparnasse
    Parcours : Gare Montparnasse > Rue du Départ > Rue de Rennes >Bd Raspail > Bd St-Germain > Ministère des Transports

pc 1 giugno - Bergamo antifascista contro fascisti e polizia

  • 23 ore fa
  • In molti sotto la prefettura di per denunciare le vergognose cariche della polizia contro gli

  • 31 mag
  • (BG), cariche sugli