sabato 16 aprile 2016

pc 16 aprile - Violentata dal padrone una bracciante romena - I PADRONI SONO UNA RAZZA SCHIFOSA CONTRO CUI SCATENARE LA DOPPIA RIBELLIONE DELLE DONNE! Dallo sciopero delle donne ad una manifestazione nazionale delle lavoratrici, delle donne più sfruttate e oppresse...

"Gela. Si è presentata in stato di shock al pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele.
La violenza in campagna. Una donna romena di quarantasette anni ha denunciato di essere stata violentata dal titolare dell'azienda agricola nella quale aveva trovato impiego
Nelle scorse ore, anche se la vicenda verrà ulteriormente valutata, l'uomo l'avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali. La violenza subita avrebbe causato diverse lesioni interne all'operaia romena che, nonostante le enormi difficoltà, non ha potuto fare altro che rivolgersi ai medici del pronto soccorso".

Nel secondo sciopero delle donne dell'8 marzo 2016 tante lavoratrici, precarie, disoccupate, proletarie si sono mobilitate dal Nord al Sud contro quella che è oggi la condizione delle lavoratrici più sfruttate e oppresse dagli attacchi sempre più pesanti da parte delle politiche del padronato e del governo moderno fascista Renzi.

Nell'appello per lo sciopero scrivevamo:
"...Le braccianti dicono: “Ci sentiamo le schiave del terzo millennio”. Sono pagate poco più di venti euro al giorno, per dieci, dodici ore di lavoro, anche quindici nei magazzini; sono a nero o con una busta paga falsa, per un lavoro massacrante, in piedi sotto tendoni dove d’estate si arriva a 50 gradi, respirando prodotti tossici, o piegate per ore e ore. Sono selezionate come schiave dai caporali o dal moderno e “legale” caporalato delle agenzie interinali, per i superprofitti delle grandi aziende; devono lavorare sotto gli occhi di una “kapò” che decide anche quando possono andare a fare pipì, ma dietro un albero; le più giovani subiscono anche i ricatti, molestie, fino alle violenze sessuali di caporali e padroni. E poi, stanno morendo di fatica, come Paola e le altre di quest’estate.."

 L’8 marzo abbiamo cominciato la marcia dello sciopero delle donne che deve andare avanti... verso una manifestazione nazionale della lavoratrici, precarie, disoccupate, di tutte le donne sfruttate e oppresse in autunno
 Mfpr
https://femminismoproletariorivoluzionario.files.wordpress.com/2016/04/foglio-8-marzo-sciopero-donne-1.pdf
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2016/04/dalla-marcia-del-secondo-sciopero-delle.html

pc 16 aprile - Pensioni anticipate? L'ennesima presa in giro di Poletti che ci riprova alla ricerca di consensi elettorali...

Pensioni, Poletti: part-time incentivato anche per una quota di donne


Interessati lavoratori settore privato con requisiti per vecchiaia entro 2018 «In questo primo avvio sperimentale, una quota di donne potrà rientrare nella possibilità del part-time a tre anni dalla pensione». Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, precisando che la questione dell'accesso per le donne «non dipende né dal ministro del Lavoro né dalla legge di stabilità, bensì dalle leggi sulle pensioni che sono fatte in una certa maniera». Il decreto sul part time agevolato firmato ieri dai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dell'Economia, Pier Carlo Padoan prevede la possibilità di un contratto molto conveniente per il lavoratore vicino alla pensione. Secondo la Uil, tuttavia, l'opzione «sarà utilizzata in modo limitatissimo dalle donne», perchè «gran parte delle nate fino al 1951 sono già uscite, quelle del 1952 possono andare in pensione nel 2016 in base ad una deroga della legge Fornero, mentre le donne nate nel 1953 sono escluse perchè avranno il requisito per la vecchiaia solo nel 2019».

pc 16 aprile - Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia accusato di "corruzione sistemica". Richiesta la condanna a 9 anni di carcere

"Associazione per delinquere e corruzione", "corruzione sistemica durata dieci anni. " tra politici, assessori e padroni che "depredano" le casse pubbliche...

Solo la giustizia proletaria potrà spazzare via questi criminali al potere!
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Caso Maugeri, i pm chiedono la condanna a 9 anni per Formigoni

Roberto Formigoni (Ansa)Roberto Formigoni (Ansa)
I pm di Milano, Laura Pedio e Antonio Pastore, hanno chiesto la condanna a 9 anni di carcere per Roberto Formigoni, imputato per associazione per delinquere e corruzione nel caso Maugeri. I pm hanno chiesto altre nove condanne, e in particolare 8 anni e 8 mesi per Pierangelo Daccò e per l'ex assessore lombardo Antonio Simone. Nella parte finale della loro requisitoria i pm hanno sottolineato che nelle indagini partite nel 2012 e poi nel processo «abbiamo ricostruito dei fatti gravissimi di corruzione, una corruzione sistemica durata dieci anni. Questo processo - ha aggiunto il pm Pedio - dimostra quanto la corruzione sia devastante per il

pc 16 aprile - La “storia infinita” degli operai ex Keller di Carini: ancora un tentativo di lasciarli fuori dalla fabbrica

Dopo che nelle settimane scorse gli operai avevano occupato i locali dell’assessorato regionale alle Attività Produttive di Palermo (un nome assurdo per un assessorato che non produce assolutamente nulla!) perché si voleva vendere la fabbrica a padroni che non si sono mai occupati di costruzioni di carrozze ferroviarie, adesso l’allarme scatta per una nuova “offerta” per l’acquisizione dei capannoni che non dà nessuna certezza sul futuro
Keller, nuova offerta per i capannoni: i sindacati pronti a occuparli
Asta il 20 aprile dopo la proposta di un imprenditore palermitano, i sindacati: "Nessuna garanzia per i 200 lavoratori"

pc 16 aprile - No alla guerra contro i migranti - contro l'agenzia Frontex, oggi manifestazione a Catania

Il comunicato


Contro la Fortezza Europa per la smilitarizzazione della Sicilia!
No a Frontex, No alla Guerra, No al razzismo!
Sabato 16 aprile manifestazione euromediterranea a Catania

Le attività dell’agenzia Frontex sono sempre più visibili non solo in mare ma nel territorio siciliano. La scelta di aprire 5 hotspot (a Catania se ne prepara uno “mobile”) nella nostra isola ed ancor di più le decisioni assunte a Malta a novembre 2015 perseguono l’orrore di dividere i migranti “economici” dai richiedenti asilo politico. Contrattando con i peggiori regimi liberticidi e corrotti in Africa e Medioriente i governi europei vorrebbero rimpatriare intanto 400.000 “irregolari”. Mentre l’UE impone al governo italiano l’uso della forza per prendere le impronte digitali ai/lle migranti, applicando ottusamente l’odioso regolamento di Dublino.
La Sicilia è stata nel corso degli anni sempre più militarizzata: Sigonella, il Muos, i droni, i depositi di armi, i radar di Lampedusa l'hanno trasformata in un arsenale di guerra a cielo aperto. Allo stesso modo l'apertura dei CIE e del Cara di Mineo l'hanno resa il più grande lager d'Europa, dove donne e uomini migranti, attendono in media 18 mesi l’esame della commissione, subiscono violenze fisiche e psicologiche e in più aumentano le migranti indotte alla prostituzione.

Ci opporremo con tutti i mezzi ad un'ulteriore militarizzazione delle nostre coste e dei nostri mari, non possiamo restare a guardare mentre migliaia di donne, bambini e uomini muoiono nel

venerdì 15 aprile 2016

pc 15 aprile - Napoli ancora in prima fila nel contestare il governo dello sbruffone che puzza di fascismo: oggi contestata la ministra Boschi, ignobile figura al servizio di banchieri e petrolieri che attacca la costituzione antifascista in nome di un moderno fascismo


dalla cronaca di Je sò pazzo

Contestata il Ministro Boschi e la candidata sindaco Valente.
La polizia presa di sorpresa carica con violenza! E' una vergogna che un ministro pieno di conflitti di interessi, fra scandali di banche e di multinazionali del petrolio, un ministro che sta buttando nel cesso la nostra Costituzione conquistata con il sacrificio di tanti, sia difesa in questo modo, mentre i cittadini vengono manganellati!
Ma non ci potete fermare, siamo i nuovi partigiani con il fazzoletto rosso al collo!!!

LA PRIMA CARICA DELLA POLIZIA, SUBITO MOLTO VIOLENTA! HANNO PROVATO A STRAPPARE DALLE MANI DI UNA MANIFESTANTE LA MACCHINA FOTOGRAFICA!
COSA NON SI FA PER DIFENDERE LA CORRUZIONE DI STATO! ACCORRETE!

IL PRESIDIO NON SI E' SCIOLTO NONOSTANTE LE DUE CARICHE E LE INTIMIDAZIONI. ORA NON SANNO COME FARE USCIRE LA BOSCHI!
Dalla polizia non solo manganelli, ma anche calci, cazzotti, insulti, minacce, in puro stile "mazzate napulitane"... quanto ci tengono a difendere uno dei Ministri più "discussi" d'Italia, coinvolto in tanti scandali!... qui provano a cacciarci dall'ingresso, noi RESISTIAMO perché vogliamo difendere i nostri territori e il nostro futuro. questo Governo ha attaccato la scuola, il lavoro, ora riscrive la Costituzione, è un Governo che puzza di fascismo... per questo oggi siamo scesi in piazza con i FAZZOLETTI ROSSI, quelli che si mettevano i partigiani per liberare l'Italia! il 25 ci sarà un corteo importantissimo per Napoli, in cui tante realtà, associazioni di base, comitati, lavoratori, comunità di immigrati, grideranno ai Poteri Forti di questo paese la loro voglia di LIBERAZIONE: ci vediamo alle 10 a Piazza Mancini!

pc 15 aprile - Stato italiano, Stato criminale: assolve gli sbirri assassini e pratica la tortura

Assolti perché "il fatto non sussiste" i 2 carabinieri e i 6 poliziotti che hanno seviziato a morte Giuseppe Uva nella caserma di Via Saffi.

Lo fermarono il 13 giugno di 8 anni fà, Giuseppe, per aver spostato delle transenne in mezzo a una strada. Si era ubriacato con gli amici dopo aver visto la partita dell'Italia agli Europei di calcio e uno dei 2 carabinieri che lo fermarono glielo promise: «Uva, proprio te cercavo questa notte, questa non te la faccio passare liscia, te la faccio pagare».

Mantenne la promessa il caramba, ma oggi "il fatto non sussiste"

Nella caserma di Via Saffi era Giuseppe che sbatteva la testa contro gli stivali dei suoi aguzzini e non il contrario. Certo, era lui l'autolesionista che quella testa avrebbe voluto sbattere sul pavimento e urlava disperatamente chiedendo aiuto affinchè gli sbirri si intenerissero e lo facessero crepare con dignità e non con i loro calci in faccia o i loro manganelli.... Chissà se proprio quelli o qualche altra perversa sevizia gli hanno provocato «aree gassose che sarebbero effetto di una lesione traumatica intestinale e del retto»

Racconta Lucia Uva, sorella di Giuseppe: «La prima cosa che ho visto è stato il naso viola. Poi aveva l'occhio sinistro con una botta di colore blu e la mano destra con una bozza viola. Tutte le gambe tagliuzzate, il ginocchio gonfio. Aveva delle bruciature sullo zigomo destro e sulla spalla destra, come se gli avessero spento le sigarette addosso. Aveva lividi sulla schiena e sul fianco. Poi aveva un pannolone tutto sporco di sangue. Gliel'ho tolto per guardarlo bene. Gli ho aperto le natiche: aveva l'ano fuori e i testicoli irriconoscibili e violacei. Da lì ho capito che mio fratello era stato picchiato e seviziato». 

Questo Stato, che pratica la tortura nera con la complicità di tutti gli apparati, magistratura inclusa e sancisce "legalmente" quella bianca, dell'isolamento totale e permanente del 41 bis
Questo Stato, che ci fa la guerra dentro e fuori il carcere, che sfrutta, uccide, tortura i proletari dentro e fuori le frontiere perché è parte di un sistema sovranazionale, quello capitalistico, per cui le persone sono semplici numeri in una "partita doppia" e non tutte hanno lo stesso peso, lo stesso valore, la stessa "considerazione"
Questo Stato va abbattuto ed è urgente rilanciare contro la sua violenza, la solidarietà proletaria!

In quest'ottica rilanciamo il sostegno alla campagna "Pagine contro la tortura", che vedrà, domani 16 aprile, presidi in contemporanea sotto le carceri di Tolmezzo; Milano-Opera, Cuneo, Parma, Bancali, Terni, di cui si allega locandina

pc 15 aprile - Idomeni, I diritti negati ai migranti.

(da Asgi)
Idomeni, un’analisi giuridica sui diritti negati ai migranti internazionale, Documenti ASGI,
I diritti alla protezione internazionale e all’unità familiare negati ai migranti in Grecia in un rapporto giuridico realizzato sul campo in Grecia.
Dal 25 al 29 marzo 2016 una delegazione di otto studenti della “Scuola di alta formazione per operatori legali specializzati in protezione internazionale” organizzato da ASGI a Roma, insieme agli operatori legali dell’associazione ADL Zavidovici, cooperativa K-Pax, cooperativa Idea Prisma 82 e cooperativa Alternata, si sono recati in Grecia nell’ambito della carovana #overthefortress organizzata da Melting pot e Ambasciata dei Diritti delle Marche per osservare la condizione giuridica dei migranti nel campo di Idomeni e nei limitrofi centri governativi.
Grazie alle interviste a operatori dell’UNHCR, field coordinator di MSF, volontari, attivisti e migranti provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dal Pakistan e dall’Afghanistan, la delegazione con questo report offre una lettura giuridica della condizione delle oltre 10 mila persone, delle quali oltre il 40 % bambini, presenti nel campo di Idomeni e nei campi governativi.
E’ emersa una situazione di gravissime violazioni dei diritti umani sotto molteplici profili: viene sistematicamente impedito l’accesso alla procedura di riconoscimento della protezione internazionale, viene ostacolato il ricorso agli strumenti giuridici per il ricongiungimento familiare, non viene garantita l’osservanza del principio di non refoulment e non sono predisposte misure di accoglienza rispettose della dignità dei migranti.
I diritti alla protezione internazionale e all’unità familiare negati ai migranti in Grecia. La visita ai campi di Idomeni e ai campi governativi e l’analisi giuridica della situazione osservata.

pc 15 aprile - Il Consiglio di Stato boccia il canone Rai in bolletta? La dimostrazione di uno Stato, del governo vessatore che in stile mafioso impone il pizzo su tutti gli aspetti della nostra vita

Il Consiglio di Stato boccia il canone Rai in bolletta. Le motivazioni
Il decreto del ministero dello Sviluppo economico presenta “alcuni profili di criticità che dovrebbero trovare soluzione prima della sua definitiva approvazione”. Tanto che “manca la definizione di apparecchio tv”. Lo scrive il Consiglio di Stato bocciando così il regolamento per il pagamento del canone Rai in bolletta da luglio.
Coup de théâtre per la saga infinita del canone Rai. A meno di 15 giorni dalla scadenza per dichiarare di non possedere il televisore e, dunque, evitare di pagare un’imposta non dovuta, non solo ancoranon c’è ancora chiarezza su come compilare l’autocertificazione, ma ora arriva addirittura una bocciatura da parte del Consiglio di Stato che per legge deve dare un parere su questo atto prima che venga promulgato. Il decreto del ministero dello Sviluppo Economico che ha introdotto il canone in

pc 15 aprile - A proposito di migrazioni e civiltà: “Quando l’Inghilterra “deportava” i bambini”

I paesi “maggiormente industrializzati”, i “paesi ricchi”, insomma i paesi imperialisti, vengono definiti dalla borghesia come i paesi della “civiltà”. Questa mostra, che è attualmente in corso a Londra, racconta bene un aspetto di ciò che i borghesi intendono per civiltà sempre sulla pelle del proletariato di qualsiasi età e sesso.
 
Naturalmente sull’Inghilterra, sulla vera natura di questa civiltà, sono imprescindibili le letture di Engels (La condizione della classe operaia in Inghilterra) e di Marx (Il Capitale)

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Quando l’Inghilterra “deportava” i bambini


È stata una “deportazione nascosta”, perpetrata tra la metà del XIX secolo e il 1970 dall’imperiale Inghilterra, culla della democrazia
E a spiegare ogni cosa, anche se usando la giustificazione di voler costruire la “cittadinanza imperiale”, ci sono soprattutto ragioni economiche. Così, per oltre un secolo, 130 mila minori britannici (orfani, ma perlopiù poveri) furono costretti all’emigrazione forzata in Australia, in Canada e in altri Paesi del Commonwealth. La loro età variava tra i 3 e i 15 anni e, con la speranza spesso di un futuro migliore e grazie alla mediazione anche di organizzazioni umanitarie, il governo inglese convinceva le famiglie a lasciarli partire. Portati via dagli affetti e dalla loro terra, quei bambini e ragazzi ebbero in realtà destini ugualmente molto sfortunati: qualcuno riuscì a trovare un lavoro e a formarsi, una volta adulto, una famiglia; gli altri – la maggior parte – vissero in condizioni di sfruttamento e di indigenza non molto diversi da quelli delle loro famiglie d’origine in Inghilterra. Sino al 12 giugno prossimo, le loro storie e le loro tragedie saranno raccontate a Londra nella mostra On Their Own: Britain’n Child Migrants al Museum of Childhood.

Il venerdì 1 aprile ‘16

pc 15 aprile - Venti di guerra: dagli Stati Uniti oltre agli aerei adesso anche le navi-drone, senza equipaggio!

Usa, prima nave militare senza equipaggio

L’Algeria, scrive il Daily Mail, ne ha ordinati 2, il Venezuela 5, l’Indonesia 6 entro il 2020 e l’Iran si ritiene ne abbia ben 17 nella sua flotta…

Londra - L’unità, che sarà varata ad aprile, non avrà a bordo neanche un marinaio. Lunga 40 metri, sarà in grado di seguire per mesi i sommergibili a propulsione convenzionale.


febbraio 13, 2016
Londra - Dai droni che ci hanno abituato ad eliminare silenziosamente dall’alto i terroristi, ora il Pentagono ha compiuto un passo ulteriore, stavolta in mare e nella caccia ai sommergibili. Il 7 aprile sarà varata la prima nave da guerra robot, ossia completamente automatizzata che non avrà a bordo neanche un marinaio. Lunga 40 metri e con uno scafo centrale snello sostenuto da due più sottili e corti galleggianti laterali, la nave sarà in grado di seguire per mesi i sommergibili a

pc 15 aprile - Atlante, ancora un trucco del governo italiano per salvare altre banche!

Ci sta provando in tutti i modi, il governo italiano, a salvare il sistema bancario del Paese che ha "in pancia" 200 miliardi di crediti che non riesce più a incassare, "sofferenze" le chiamano! e che di fatto diventano carta straccia, ma che con l'aiutino del governo si può provare a riciclare.
Ma l'ipocrisia del governo e del ministro Padoan è così spessa che si taglia con il coltello! Padoan, con giri di parole imbarazzanti, insiste nel dire che non si tratta di "aiuti di stato" (aiuti per le banche mentre tagliano le pensioni di reversibilità...) quando in ballo che la Cassa Depositi e Prestiti, cioè il Fondo dello Stato, che con i propri soldi garantisce di fatto tutta l'operazione! E siccome si tratta di un "problema" del capitalismo a livello mondiale, anche le altre "istituzioni" guardano con un certo interesse e molto sospetto a questa operazione...
(dall'Ansa)
La creazione del fondo Atlante non costituisce un "bailout", un salvataggio, del sistema bancario. Si tratta di un'iniziativa "del settore privato" per "dare il calcio d'inizio e scuotere" il mercato delle sofferenze. Per questo non solleva alcun problema di aiuti di Stato. Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervistato a dal canale Usa Cnbc. 

pc 15 aprile - Eurostat, l'Italia è il Paese Ue con più poveri


L'attuale capo del governo moderno fascista Renzi non ha proprio fortuna con i numeri, con le statistiche anche quelle più amiche e ufficiali. E infatti cerca ogni volta in tutti i modi di smentirle o almeno attenuarle, senza successo. Anche in questo caso riportato dall'Ansa in cui si parla di povertà. E stiamo comunque parlando di statistiche ufficiali borghesi, perché i "numeri" veri in tutti i campi sono sempre maggiori di quelli dichiarati...

Quasi 7 milioni, il doppio della Germania e tre volte la Francia

L'Italia è il Paese europeo con il numero più elevato di persone che vivono in "gravi privazioni materiali", ovvero la definizione istituzionale di 'poveri'. E' quanto emerge dai dati Eurostat relativi al 2015, che segnalano una discesa sensibile del numero di poveri in Europa, ma solo marginale in Italia. Nel 2015 in Europa il tasso di povertà è sceso a 8,2% sul totale dei cittadini europei, dal 9% del 2014.
In totale, sono 41,092 milioni i poveri in Europa. L'Italia, invece, è passata dall'11,6% all'11,5%, ovvero un totale di 6,982 milioni di persone che vivono in conclamate condizioni di povertà. Per Eurostat, si tratta di persone che non possono affrontare una spesa inaspettata, permettersi un pasto a base di carne ogni due giorni, mantenere una casa. Il numero è molto più basso in Germania (3,974 milioni), dove il tasso è appena del 5%, e anche in Francia (2,824 milioni), con un tasso del 4,5%, entrambi Paesi più popolosi dell'Italia. In generale sono poveri soprattutto i genitori 'single' (17,3% del totale Ue) e gli adulti senza compagno (11%). 

giovedì 14 aprile 2016

pc 14 aprile - MASSA CARRARA - ANCORA 2 CAVATORI MORTI. IL LAVORO NON DEVE UCCIDERE! SOLIDARIETA' E MOBILITAZIONE


IL  | 14 aprile 2016



Stavano lavorando all’interno di una cava del bacino di Colonnata, in provincia di Massa e Carrara, quando intorno alle 14 un costone di roccia è franato su di loro. Due operai sono rimasti intrappolati sotto i massi nella cava Antonioli e un altro, rimasto sospeso nel vuoto, è stato portato in salvo grazie ai soccorritori e con

pc 14 aprile - Almaviva, uno sciopero e un incontro che ancora non risolvono il futuro dei lavoratori

Che, anzi, rimane molto incerto. Bisogna leggere anche tra le righe delle dichiarazioni che sono tutte di “apertura” e “disponibilità”, in questo senso riportiamo pezzi dell’articolo del Sole 24 Ore di oggi che sembra più completo rispetto ad altri soprattutto per le dichiarazioni del viceministro Bellanova: «Non ho oggi la soluzione – ha detto subito dopo l’incontro il viceministro - e siamo in una fase complicata perché dobbiamo comporre ciò che nessuno ha saputo comporre fino a ora (non si comprende bene cosa intenda, ndr), e chi propone ricette facili specula sulla vita delle persone. Noi però a questo tavolo prendiamo impegni concreti. La clausola sociale è realtà, ora va realizzata nell'intesa tra le parti». È abbastanza chiaro: il governo mette soldi ma il futuro rimane molto incerto, appunto. Ma c’è da dire che non sono tanto sinceri quando parlano di clausola sociale, visto che già esistono leggi che disciplinano il cambio-appalto.

E ancora, “I margini di manovra con Fistel, Slc e Uilcom non sono molto ampi, anche considerando il periodo particolarissimo in cui cade questa vertenza, con tanto di clima elettorale alle porte.” Che c’entra il clima elettorale, ci si chiede, ma purtroppo c’entra e non lo nascondono nemmeno loro…
Comunque di tutto questo “Se ne parlerà in sede sindacale, lunedì prossimo, a Unindustria Roma e poi di nuovo al Mise mercoledì, così da fare il resoconto della situazione.”
Mentre i sindacalisti non fanno che seguire passivamente ciò che succede ai tavoli, in attesa dell’ennesimo ammortizzatore.

pc 14 aprile - FIOM GENOVA 'PAPPA E CICCIA' CON IL PRES. TOTI

Il Secolo XIX di giovedì quattordici aprile riporta, a pie’ di pagina diciotto, la seguente notizia: “Toti indossa la felpa Fiom: Speriamo che porti bene all’industria ligure”; la parte interessante è il corpo dell’articolo: qui si legge che il capo di abbigliamento gli è stato regalato da una delegazione di operai dell’Ilva dello stabilimento di Genova Cornigliano.

Secondo quanto asserisce l’anonimo autore dello scritto, il presidente della Giunta regionale ligure, esponente della co… – pardon, della formazione politica – forzitaliota, sarebbe stato folgorato dall’indumento in questione nell’ottobre scorso, quando alcune maestranze della fabbrica siderurgica in questione si recarono in Consiglio regionale per assistere ad una seduta monotematica sul futuro dell’impianto.
Secondo quanto riporta l’edizione online del giorno precedente dello stesso quotidiano – che allega anche una esplicita fotografia che troverete in fondo a queste righe – “Il presidente, tra il serio e il faceto, aveva chiesto una felpa Fiom dopo gli sforzi sulla questione Ilva: l’ha ottenuta”; sinceramente trovo vergognoso che i dirigenti locali del sindacato federato alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro si prestino a questo vergognoso giochetto delle parti volto a stabilire una finta pace sociale.
Forse, però, non è nemmeno così strano, se si considera che i vertici locali della Federazione Impiegati Operai Metallurgici sono costituiti da personaggi legati alla tradizione trotzkista, ossia agli storici traditori della causa operaia: il segretario provinciale, Bruno Manganaro, è affiliato all’associazione ControCorrente-per una sinistra dei lavoratori, mentre il suo predecessore – che ha mantenuto la carica per venticinque anni – Francesco Grondona, è noto esponente di Lotta Comunista.
Genova, 14 aprile 2016
Stefano Ghio - Slai Cobas per il sindacato di classe Alessandria/Genova

pc 14 aprile - FORMAZIONE OPERAIA - 2° PARTE DE IL CAPITALE FINANZIARIO E OLIGARCHIA FINANZIARIA

I legami dominati dal capitale finanziario producono la corruzione dei funzionari governativi in ogni nazione...



Come nella fase di prosperità i profitti del capitale finanziario aumentano a dismisura, dice Lenin, così esso ha la possibilità nella fasi di crisi di assorbire le imprese piccole e deboli che vanno a picco. Le forme vanno dall'acquisizione diretta, a cosiddetti “risanamenti” e “riorganizzazione”, comunque tutto questo si traduce in un affare vantaggioso e le banche qui giocano un ruolo,al servizio del capitale finanziario, per assoggettare ancor più quelle società che si rivolgono a loro per aiuti. Mentre i dividenti delle imprese assorbite calano e gli azionisti di esse sono costretti ad accettare di perdere una parte per non perdere il tutto, le banche invece in ogni passaggio continuano a guadagnare.
E non si tratta solo di un rapporto banche/industria, ma scrive Lenin. “Una delle più redditizie operazioni del capitale finanziario è costituita dalla speculazione fondiaria, in particolare sui terreni posti nelle vicinanze delle città in rapido sviluppo. In questo campo il monopolio bancario si fonda con il monopolio della rendita fondiaria e con il monopolio dei mezzi di comunicazione”, dato che l'aumento del prezzo dei terreni è legato alla distanza dei mezzi di comunicazione col centro città.
In sostanza, nell'epoca del capitale finanziario, questo intreccio produce a sua volta un controllo e un utilizzo dei rapporti con le amministrazioni comunali che sono depositarie delle licenze e hanno un ruolo nelle informazioni circa gli appezzamenti di terreno.

Qui è la fonte, come si vede, di un rapporto di corruzione, concussione, che lungi dall'essere dipendente dall'onestà o meno di amministratori, è tutto il sistema che organicamente funziona attraverso questi intrecci e questi legami dominati dal capitale finanziario.
E Lenin diceva già nella sua epoca che questo “è diventata la lettera, il costume di ogni grande città, in qualsivoglia nazione”.

Quindi, Lenin spiega come “il monopolio non appena creato dispone di miliardi, penetra necessariamente tutti i campi della vita pubblica, indipendentemente dalla costituzione politica del paese e da altri consimili “particolari”.
Solo tutti gli analisti che non hanno una comprensione profonda del sistema, possono lamentarsi della corruzione dei funzionari statali che si manifesta nel passaggio di funzionari governativi al servizio alle banche. E viceversa, diremmo, i passaggi dai consigli di amministrazione dei grandi monopoli agli incarichi nel governo e nelle banche.
E Lenin scrive, citandoli, come perfino autori borghesi sono costretti ad ammettere che “la libertà economica garantita dalla Costituzione germanica, in molti campi della vita economica del paese non è che una frase priva di contenuti”.

Lenin, quindi, riassume la questione di fondo:“In generale il capitalismo ha la proprietà di staccare il possesso del capitale dall'impiego del medesimo nella produzione, di staccare il capitale liquido dal capitale industriale o produttivo, di separare il rentier, che vive soltanto del profitto tratto dal capitale liquido, dall'imprenditore e da tutti coloro che partecipano direttamente all'impiego del capitale. L'imperialismo, vale a dire l'egemonia del capitale finanziario, è quello stadio supremo del capitalismo, in cui tale separazione raggiunge dimensioni enormi. La prevalenza del capitale finanziario su tutte le rimanenti forme del capitale importa una posizione dominante del rentier e dell'oligarchia finanziaria, e la selezione di pochi Stati finanziariamente più “forti” degli altri”.

A questo corrisponde il fatto da un progressivo distacco tra paesi capitalistici più ricchi ed altri paesi, che a loro volta si distinguono tra quelli che sono più ricchi di colonie, cioè che hanno un maggiore dominio nei paesi dipendenti, e coloro che attraversano fasi di rapidità di sviluppo.
Questa come distinzione interna ai paesi che ora definiamo più precisamente come paesi imperialisti, mentre tutti insieme si trovano in una posizione in cui il resto del mondo fa la parte del debitore o di tributario di questi Stati.
I paesi imperialisti sono, pertanto, le “colonne” - dice Lenin – del capitale finanziario mondiale e “fungono da banchieri internazionali” di tutto il sistema.

pc 14 aprile - Marina italiana=Marina di Guerra. Sia verso i migranti che in funzione delle prossime imprese belliche di Renzi

Marina militare, la “nave umanitaria” si trasforma in portaerei. Ed esplodono i costi. Taciuti al Parlamento
Un piano da 5,4 miliardi per il rinnovo della flotta portato in Parlamento dal ministro Pinotti e dall'ammiraglio De Giorgi (recentemente accusato di spese pazze da un dossier anonimo). Ma con caratteristiche e costi reali che sono stati svelati successivamente da "tecnici" esterni. Così il mezzo anfibio descritto come un appoggio al soccorso dei migranti (844 milioni) si rivela una nave da guerra per gli F35 (1,1 miliardi). E così via
di Enrico Piovesana | 14 aprile 2016 

La “nave anfibia umanitaria” si trasforma in una portaerei. I “pattugliatori” – sempre “umanitari”, s’intende – diventano fregate/cacciatorpedinieri lanciamissili. E così via. Più che le presunte spese pazze dell’ammiraglio De Giorgi – cabine di lusso, festini, ragazze e cavalli bianchi, secondo un dossier anonimo al vaglio della magistratura – il capo di stato maggiore della Marina, e insieme a lui la ministra della Difesa Roberta Pinotti, dovrebbero rendere conto della scarsa trasparenza usata nell’inverno 2014/2015 per strappare al Parlamento il via libera al finanziamento del rinnovo della flotta navale da guerra. Ai parlamentari chiamati ad approvare il gigantesco stanziamento da 5,4 miliardi di euro nell’inverno 2014/2015, emerge dai documenti, Marina e Difesa fornirono all’epoca informazioni parziali o distorte sulla vera natura e la vera dimensione del programma. Si parlò di unità navali economiche e “a doppio uso”, con impieghi di soccorso umanitario e protezione civile, sottacendo dati e caratteristiche tecniche che avrebbero svelato le reali intenzioni dei militari e preventivando costi inferiori a quelli dei contratti stipulati dopo l’ok del Parlamento. I documenti ufficiali presentati all’epoca dal governo (si veda il decreto governativo e il relativo dossier parlamentare) parlavano, tra l’altro, di una “unità anfibia multiruolo (Lhd) per il concorso della Difesa ad attività di soccorso umanitario” (“supporto alla Protezione Civile in operazioni di disaster relief o nel concorso in operazioni di evacuazione e/o assistenza umanitaria/calamità naturali e ricerca/soccorso”) da 844 milioni e di sei “pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) per la sorveglianza marittima tridimensionale” (“controllo flussi migratori, soccorsi in mare, tutela ambientale”) dal costo medio di 437 milioni.

pc 14 aprile - In Italia è Reato fare giornalismo non allineato. Come nelle peggior dittature avanza il bavaglio alla libertà d'informazione



Colpevole di avere fatto la giornalista
Cronache dall’Italia saudita…
Alla cronista di Radio Popolare Flavia Mosca Goretta è stata inflitta una sanzione di 100 euro per aver raccontato una giornata di mobilitazione del movimento No Tav contro un cantiere. La sua radio e il sindacato dei giornalisti Fnsi denunciano il caso: “è la negazione del diritto di cronaca”. “Si vuole ridurre il giornalismo a registrazione burocratica di fatti elencati da terzi”. “Nessun bavaglio a chi lavoro su temi di pubblico interesse e rilevanza sociale”. Cento euro di sanzione per avere cercato una notizia in un cantiere No Tav, mentre il movimento si riuniva alla Baita Clarea per un pranzo. Dopo, gli attivisti decisero di tornare alle recinzioni che proteggevano il cantiere, per continuare a tagliarle. Un atto di protesta contro le grandi opere. La cronista di Radio Popolare, Flavia Mosca Goretta, è stata condannata ieri dalla Corte di Cassazione che ha confermato una precedente sentenza del tribunale di Torino. “Si era introdotta nell’area interdetta per acquisire notizie utili, pur potendole acquisire anche diversamente”. In altre parole, stava facendo il suo mestiere di giornalista ed esercitava il suo principale strumento: il diritto di cronaca. Invece di apprendere la notizia dai soggetti protagonisti dell’azione, o dai responsabili delle forze dell’ordine intervenute sul cantiere “con idranti e lacrimogeni” (così si ascolta nel servizio di Goretta ripubblicato ieri da Radio popolare), la giornalista ha osservato di persona gli eventi. In questi casi, come tutti in fondo, lo sguardo terzo del giornalista permette di appurare i fatti. Le dichiarazioni, e le ricostruzioni dei soggetti implicati nei fatti, vengono dopo. E sono utili per rafforzare la cronaca, con il loro punto di vista. Ciò che conta, tuttavia, è l’esperienza diretta del giornalista che può – autonomamente – farsi un giudizio, verificare l’accaduto, valutare le altre ricostruzioni, decidere l’ordine delle notizie. L’unico torto di Goretta è, a quanto sembra, averlo esercitato in quella che a Torino viene intesa come una “zona off limits”: a chi fa il giornalista, come a chi non è d’accordo con la costruzione delle grandi opere.

pc 14 aprile - Operai ex Fiat Termini Imerese, ancora in alto mare la riapertura Blutec, riunione spostata al 19 aprile e cassa integrazione scaduta al 31 marzo!



e Crocetta grida perché spera di farsi una bella campagna elettorale... 

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LA VERTENZA. La riunione a Roma, per fare il punto sullo stabilimento, spostata al 19 aprile. Il presidente della Regione: pronti alla battaglia per realizzare un sogno
Ex Fiat di Termini, Crocetta: “Vogliamo riaprire i cancelli”

Salta l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto sul rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese, oggi di proprietà della Blutec. La riunione, in programma ieri, è stata spostata al 19 aprile prossimo, alle ore 17. Sono ancora tanti i nodi da sciogliere, compreso quello della cassa integrazione per i dipendenti Blutec, scaduta lo scorso marzo, e per gli addetti dell’indotto e delle aziende dei servizi al momento coperti dal paracadute sociale fino alla fine dell’anno. Per i lavoratori Blutec è stata fatta richiesta di rinnovo ma ad oggi non è stata confermata ufficialmente. A rallentare il processo di reindustrializzazione dello stabilimento siciliano le dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico. “Siamo in attesa del nuovo ministro – ha affermato il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, in visita a Termini Imerese per l’attivazione del nuovo reparto di Ortopedia dell’ospedale Salvatore Cimino-. Il 19 aprile verificheremo lo stato di avanzamento del progetto Blutec, ma guardiamo al futuro in modo positivo perché l’obiettivo è quello di riaprire i cancelli della fabbrica dell’agglomerato industriale di Termini Imerese. Stiamo combattendo una grande battaglia per realizzare un sogno: produrre auto ecologiche in Sicilia – ha aggiunto il governatore-. Dopo il tradimento della Fiat e di alcuni governi nazionali, oggi possiamo dire che sarà il riscatto dei siciliani”. Anche i sindacati si preparano.

pc 14 aprile - Migranti: I nuovi schiavi delle campagne Italiane



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Non siamo nel Sahel né in una zona di guerra del Corno d’Africa. Siamo in Italia: Calabria, la piana di Gioia Tauro. È una zona di agricoltura intensiva, agrumeti, dove si producono tra 150 e 180mila tonnellate di frutta ogni anno. Qui siamo a San Ferdinando e in questa baraccopoli alloggiavano i braccianti addetti alla raccolta: lo scatto è del febbraio del 2013, e correda un rapporto presentato oggi da Medici per i diritti umani (Medu), un’organizzazione umanitaria internazionale. La baraccopoli è stata poi smantellata, ma si riforma a ogni stagione, e non è l’unica: ce ne sono di simili in Capitanata in

pc 13 aprile - CGIL E GOVERNO RENZI SUI CONTRATTI: CHI SA TROVARE LA DIFFERENZA?

- Il governo Renzi nel Programma nazionale riforme approvato ieri dal consiglio dei ministri con il Def, dice: "Non si potrà scioperare contro un contratto aziendale approvato a maggioranza, che avrà efficacia erga omnes"

- La CGIL, nella 'Carta dei diritti universali del lavoro' scrive:
(Dall'articolo in questo blog di analisi dei vari articoli, apparso, come 4° parte, il 3 aprile - apri link in calce)

"...3. Con contratto collettivo ad efficacia generale (cioè erga omnes - ndr) di livello confederale si procede a disciplinare gli altri livelli ed ambiti di contrattazione ad efficacia generale...
Articolo 37 - Votazioni e maggioranze per l’approvazione dei contratti dal lato dei lavoratori
1. A livello di singolo datore di lavoro il contratto collettivo ad efficacia generale è concluso dalla RUS a maggioranza dei propri componenti...
3. A livello di singolo datore di lavoro i contratti collettivi ad efficacia generale devono inoltre essere approvati in una consultazione referendaria dalla maggioranza dei lavoratori votanti e la consultazione dei lavoratori è valida qualora vi abbia partecipato il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Per tutti gli altri contratti collettivi ad efficacia generale... le modalità relative alla consultazione... alla partecipazione dei lavoratori ed ai risultati della stessa consultazione... sono stabilite dai contratti collettivi ad efficacia generale..."

(Dal nostro commento):
Quindi, una volta così approvato, l'accordo è vincolante e immodificabile!
...Come si vede, questi articoli della Carta dei "diritti" non si discostano molto dall'accordo del 2014.... Anche i lavoratori vengono incatenati. L'assemblea, unica forma realmente di espressione democratica dei lavoratori, in cui collettivamente possono far pesare il loro dissenso, la loro volontà, proprio per questo motivo viene cancellata e sostituita dal perverso meccanismo del referendum. 
Ricordiamo che l'accordo del gennaio 2014 - che la Cgil non ha certo sconfessato con questa Carta dei "diritti" - prevede sanzioni sia per i delegati che per i lavoratori che contestassero gli accordi approvati o, peggio, si permettessero di scioperare contro...

http://proletaricomunisti.blogspot.it/2016/04/pc-3-aprile-la-carta-dei-diritti-della.html

pc 13 aprile - Il Governo moderno fascista e antioperaio di Renzi si prepara al nuovo attacco al diritto di sciopero - con la complicità dei sindacati confederali

Non si potrà scioperare contro un contratto aziendale approvato a maggioranza, 
che avrà efficacia erga omnes: è la novità scritta nel Programma nazionale riforme approvato ieri dal consiglio dei ministri con il Def. Che contiene l’impegno del governo ad intervenire quest’anno su una riforma della contrattazione aziendale per rendere «esigibili ed efficaci i contratti aziendali», garantendo «la pace sociale in costanza di contratto».
Oltre all’impegno formale del Pnr, c’è un’istruttoria in corso da parte del team di tecnici di Palazzo Chigi coordinati dal sottosegretario alla presidenza Tommaso Nannicini, che dovrebbe concretizzarsi in un provvedimento legislativo a maggio, in tempo utile per rispondere alle sollecitazioni che arrivano da Bruxelles con cui è in corso una trattativa sulla flessibilità nei conti pubblici.
Nel Pnr è contenuto un altro principio di indirizzo: i contratti aziendali potranno prevalere su quelli nazionali in materie legate all’organizzazione del lavoro e della produzione.
Il governo sembra intenzionato a porre ordine sul tema della gerarchia delle fonti contrattuali, oggetto di contenzioso, essendovi diversi orientamenti giurisprudenziali, con esiti spesso contraddittori. In linea con quanto già previsto dall’articolo 8 della legge Sacconi e dal Jobs act, i contratti aziendali potranno derogare dal Ccnl su tutti i temi che riguardano l’organizzazione del lavoro, e con il riferimento alla “produzione” è in gioco anche una quota di salario
(si veda «Il Sole-24ore» di ieri).

pc 13 aprile - Sulla lista operaia di Mimmo Mignano a Napoli... una lettera: 'resto fermo a Marchionne fantoccio impiccato'.

Caro Mimmo,

condivido tutto quello che fai, e che dici, tranne la questione della “lista operaia”.

Ti seguo, ammiro e condivido la tua lotta da sempre. Da operaio Fiat militante cobas a tutto il resto.

Sono un ferroviere di 61 anni, e da circa 40 lavoro in Trenitalia. Prima come capotreno, poi come assistenza a Roma Termini.

So cos’è la galera salariata, e qual’è la nostra fortuna, quando c’è, come la nostra miseria, quando anche questa “fortuna” ci è negata.

Ho subito il passaggio privatistico, come il tradimento e la complicità sindacale con la ristrutturazione aziendale.

Oggi, ormai spolpato, spero in una qualche “penalizzazione” che mi permetta di andarmene in pensione prima di morire.

Insomma, Mimmo, ti capisco, e non solo umanamente, ma anche politicamente.

Solo che ero rimasto al fantoccio di Marchionne impiccato che tanti guai ti ha provocato, ma che resta oltre che un simbolo ed un monito, un progetto.

L’unico progetto!

Adesso è uscita fuori la “lista operaia” tua e di altri sfruttati come te, e come me.

Tu dici che serve perchè la democrazia è partecipazione.

Ma, caro Mimmo, partecipazione a che?

All’imbroglio di sempre che conosciamo bene, tu, io e tutti gli oppressi da questa democrazia di plastica.

Del resto, pure tu dici, giustamente, di non credere alle elezioni e che le istituzioni sono “nemiche” degli operai.

Ma vuoi ugualmente adoperare la “lista operaia” come megafono per i “diseredati” di questa società.

Io, ferroviere 61 enne, resto fermo a Marchionne fantoccio impiccato.

Come simbolo, monito, ma anche come progetto.

Con affetto, non ti voterò, Mimmo.


Pino ferroviere.


(da operaicontro)